Redazione Notizie D'Abruzzo

Scontro frontale auto-pulmino, otto feriti nel Chietino

E' di otto feriti, uno dei quali in prognosi riservata, il bilancio di uno scontro frontale, avvenuto lungo la Fondovalle Alento che collega Chieti a Francavilla al Mare. L'impatto e' stato fra una Audi A4 station wagon ed un pulmino Ford Transit; si e' verificato all'altezza del territorio del Comune di Torrevecchia Teatina, lungo un tratto rettilineo. Da una prima ricostruzione la Audi, con due persone a bordo, procedeva in direzione di Chieti quando ha tamponato la Citroen C3 che la precedeva: il contatto ha fatto sbandare la Audi finita nella corsia dalla quale sopraggiungeva il pulmino della Piccola Opera Charitas di Giulianova, condotto da una donna di Chieti, con sei persone a bordo, che procedeva in direzione di Francavilla. A causa dell'impatto il pulmino e' finito di traverso contro il guard-rail. Il ferito piu' grave e' un uomo di 80 anni di Torrevecchia Teatina, che viaggiava con il genero a bordo della Audi, e che e' stato ricoverato all'ospedale di Chieti. Tre dei cinque feriti sono stati condotti all'ospedale di Pescara, gli altri 5 in quello di Chieti. Illeso il conducente della Citroen. Sul posto sono intervenute quattro ambulanze del 118 e i Vigili del fuoco di Chieti, ed i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Chieti per i rilievi e per la viabilita'.

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Pescara. Commissione Ambiente sul Ponte Nuovo e percorsi ciclabili

Commissione Ambiente al Ponte Nuovo. Perfetto: “Presto al via anche i lavori di riqualificazione della pista ciclabile lungofiume, nel piano delle Periferie i fondi per realizzare le connessioni dei percorsi”

Sopralluogo sul cantiere del Ponte Nuovo e nello snodo di raccordo di diversi percorsi ciclabili della città stamane per la Commissione Ambiente presieduta dal Consigliere Fabrizio Perfetto.

“Un sopralluogo per avvicinarci al cantiere del Ponte Nuovo e renderci conto dello stato dell'arte della riconnessione delle piste ciclabili che corrono lungofiume – spiega il presidente Fabrizio Perfetto – Il dirigente del Settore Lavori Pubblici e Mobilità Giuliano Rossi ci ha illustrato tempi e modalità della fase terminale di lavorazione del Ponte e abbiamo fatto anche il punto sui lavori per il recupero della pista ciclabile lungofiume, che da poco è stato acquisito alla competenza del Comune dalla Provincia.

E' un percorso im portante, che ha diversi snodi rivolti a direzioni frequentate e mai collegate prima, che sarà riqualificato con i fondi del piano di recupero delle periferie, in modo essere sicuro e fruibile al più presto, come abbiamo sollecitato”.

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Pescara. Panchina rossa per Jennifer Sterlecchini al Parco Calipari

Panchina rossa al parco Calipari per ricordare Jennifer Sterlecchini e combattere la violenza di genere. Blasioli: “La violenza non ha giustificazioni. Questo significa questa panchina rossa”.

 

Stamane presso il parco Calipari, il vicesindaco Antonio Blasioli, assessore al Verde Pubblico, l'assessore regionale Marinella Sclocco, la madre della ragazza, Fabiola Bacci e i promotori dell'iniziativa hanno scoperto una panchina rossa dedicata alla 26enne uccisa dal fidanzato lo scorso dicembre.

 

“La panchina rossa posta al parco Nicola Calipari da oggi non vuole ricordare la morte di Jennifer Sterlecchini avvenuta tragicamente per mano della persona che amava, ma la sua vita, che è stata bella e piena di amore e affetti e così aveva il diritto di continuare -così il vice sindaco Antonio Blasioli - La panchina non vuole essere solo un ricordo per tutti coloro che sedendovi scopriranno la sua particolarità, ma un monito evidente contro la violenza, particolarmente quella di genere, in un parco intitolato ad un'altra persona scomparsa prematuramente qual ìè stata Nicola Calipari, sicuramente un uomo dal grande valore che l'Italia ha perduto troppo presto mentre liberava degli ostaggi dalle mani dei terroristi.

È nostro dovere non dimenticare mai come è dovere di tutti noi parlare alle nuove generazioni e far capire loro che quello che è successo a Jennifer non deve succedere più a nessuno. Lo scopo quindi della panchina e della targa è propri questo. I bambini che si siederanno sulla panchina rossa quando vedranno il nome di Jennifer chiederanno chi fosse ai genitori e a loro verrà raccontata questa storia che avrà una funzione di memoria ma anche di crescita per le nuove generazioni nel concetto che qualsiasi violenza è ingiusta e che la violenza non ha giustificazioni. Questo significa questa panchina rossa.

L'Amministrazione è vicina alla famiglia e continuerà ad esserlo, con loro condividiamo il testimone della lotta alla violenza di genere, ai femminicidi, il ripudio di delitti che, cancellando l'esistenza di donne, madri, fidanzate, compagne, segnano terribilmente anche quella delle famiglie sia delle vittime che di chi si macchia di tali delitti. Nel nome di Jennifer daremo altri spazi alla memoria e a questa irrinunciabile battaglia”.

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Sulmona in Casa Italia, risultato della politica dei fatti

Casini e Gerosolimo: “Un grande risultato della politica dei fatti”
 
Sulmona è l’unico comune abruzzese inserito, insieme ad altre nove città italiane, nel progetto “Casa Italia”, che riguarda la prevenzione del rischio sismico e idrogeologico. “Grande soddisfazione per la scelta fatta dal Governo di inserire Sulmona nel progetto di “Casa Italia”.
Fondamentale il lavoro di squadra che, portato avanti dall’amministrazione comunale insieme alla Regione Abruzzo,  ha permesso di concretizzare quanto annunciato dal Ministro Graziano Delrio durante il convegno sul terremoto che si è tenuto nello scorso Ottobre a Sulmona” affermano il sindaco Annamaria Casini e l’assessore regionale Andrea Gerosolimo, in merito all’importante notizia annunciata oggi dal Premier Paolo Gentiloni in una conferenza stampa a Milano, presentando l’ambizioso progetto.  “Sulmona merita questo grande risultato che arriva dopo anni di stallo. Segno che la politica dei fatti è tornata e ha attenzione per la sua terra e la sua gente, contro chi vuol far credere che convegni e visite istituzionali siano mere passerelle. I nostri ringraziamenti vanno al Ministro Graziano Delrio,  al governatore regionale Luciano D’Alfonso, al sottosegretario regionale Mario Mazzocca e al presidente Ingv, Carlo Doglioni, i quali hanno creduto in questo territorio” continuano Casini e Gerosolimo, sottolineando che “adesso bisogna perseverare e lavorare per raggiungere una semplificazione, affinchè il codice appalti venga modificato, per far sì che l’operazione di ristrutturazione di opere strategiche pubbliche, come le scuole, sia più veloce rispetto alle attuali procedure standard”. Oltre Sulmona, le nove città inserite nel progetto, per il quale l’esecutivo ha stanziato 25 milioni di euro (provvedimento che sarà inserito nella prossima operazione finanziaria) sono Catania, Feltre, Foligno, Gorizia, Isernia, Piedimonte Matese, Potenza, Reggio Calabria, Sora. 

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Coldiretti, opportunita’ e prospettive dopo il sisma. La sfida delle imprenditrici agricole  

Tre parole d’ordine: volontà, professionalità e diversificazione aziendale

Si può ripartire dopo il terremoto? E come? Ci sono strumenti adeguati alla ripresa delle imprese agricole? Sono tante le domande che si sono poste, e alle quali hanno risposto, le donne di Coldiretti Donne Impresa che si sono incontrate ieri pomeriggio nella sede di Coldiretti Abruzzo, a San Giovanni teatino, nell’incontro “Rinascita e prospettive delle imprese agricole femminili dopo il sisma”, promosso per capire opportunità e prospettive per chi sceglie il settore agricolo. Un incontro tra i comitati provinciali delle donne imprenditrici per ricordare il sisma che colpì L’Aquila nel 2009 e le conseguenze degli eventi tellurici che si sono verificati dal 24 agosto a gennaio 2017 in Abruzzo.

 

Oltre alla responsabile regionale di Coldiretti Donne Impresa Manuela Vellante e alle responsabili provinciali Daniela Lucia, Angelica Fabrizio e Federica Intini, all’incontro ha partecipatoEmanuela Ripani, allevatrice e presidente di Coldiretti Teramo, che ha raccontato la sua esperienza di azienda colpita dal terremoto e ha ricordato l’impegno profuso da Coldiretti per aiutare le imprese colpite sia dal sisma che dal maltempo del mese di gennaio.

“Un dramma da cui dobbiamo ripartire con più entusiasmo e dinamismo – ha evidenziato la Ripani – sono tante le aziende agricole colpite insieme ovviamente alla popolazione civile, ma come abbiamo fatto nel 2009 è necessario guardare al futuro con volontà e impegno. L’agricoltura è un settore fondamentale e trainante che, seppur fortemente colpito, sarà dare il giusto impulso alla ripresa dell’economia. Ripartire dalla diversificazione aziendale e dalla multifunzionalità, concetti che mai come oggi sono attuali caratteristiche del settore agricolo, vuol dire puntare su un valore aggiunto da cui le imprese possono, anzi devono, ripartire con una valenza anche sociale”.

 

Nel corso dell’incontro, al quale hanno partecipato oltre una trentina di imprenditrici, si sono susseguiti anche due interventi tecnici. Edoardo Diligenti, consulente dell’ufficio legislativo di Coldiretti Abruzzo, ha relazionato su “Impresa al femminile: quale futuro in agricoltura dopo le calamità di gennaio 2017” mentre Fabio Di Pietro, responsabile Fondi strutturali di Coldiretti Abruzzo, si è soffermato su “Piano di sviluppo rurale: scenari e prospettive per le donne in agricoltura” evidenziando i nuovi scenari che si aprono per le imprese femminili.

 

Al termine degli interventi tecnici, il confronto vero e proprio tra le imprenditrici da cui sono emerse tre direttrici da perseguire nell’immediato futuro: potenziare la presenza di imprenditrici agricole negli agriturismi che vanno rilanciati proprio ora in un momento di grande crisi dovuta al terremoto, promuovere la comunicazione con il consumatore e valorizzare ancora di più l’impresa “femminile” in un settore che, pur tradizionalmente maschile, inizia a confermare la crescita delle aziende “rosa”.

 

Basti pensare che in Abruzzo, su circa 34.000 aziende gestite da donne nei diversi settori (percentuale tra le più alte d’Italia) ben il 36% appartengono all’agricoltura e che una impresa agricola su tre viene gestita da una donna. A livello nazionale, secondo i dati pubblicati sul report Crea 2016, le imprenditrici agricole in Italia hanno di media un’età compresa tra i 40 e i 60 anni. Il 9% è al di sotto dei 40 anni, mentre nello studio di Coldiretti dal titolo “Più lavoro in agricoltura dall’innovazione – Missione cambiamento: le risposte dei giovani agricoltori”, emerge che nel 2015 sono aumentate del 76% le ragazze italiane under 34 che hanno scelto di lavorare indipendentemente in agricoltura come imprenditrici agricole, coadiuvanti familiari o socie di cooperative agricole. Nel corso dell’incontro sono stati evidenziati anche i numeri dei primi bandi del Psr, in cui su 870 domande di primo insediamento il 39% provengono da donne al di sotto dei 40 anni (percentuale che, in provincia di Chieti, sale al 44%).

 

“Non semplicemente mogli o sorelle o madri che danno il proprio supporto nella gestione dell’azienda di famiglia ma vere e proprie imprenditrici che curano direttamente la propria impresa sempre più strutturata e al passo con i tempi – ha evidenziato Manuela Vellante, responsabile regionale nelle conclusioni finali - una realtà sempre più variegata e strutturata di cui le donne di Coldiretti vogliono essere sempre più protagoniste attive. Il nostro principale obiettivo è, in questo momento storico, lavorare assiduamente per diffondere l’importanza di una alimentazione sana e corretta con cibi di sicura provenienza nella valorizzazione complessiva del made in Italy alimentare – ha concluso Manuela Vellante - Solo così riusciremo a garantire il reddito delle imprese e la sicurezza dei consumatori attenti tutelando al tempo stesso le nostre imprese e la presenza delle donne in agricoltura. Oggi più che mai l’impegno delle imprenditrici è forte e non si limita semplicemente all’aiuto del coniuge ma riguarda anche la gestione di aziende agricole complesse e strutturate>>.

 

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Pari del Pescara a Empoli

Finisce 1-1 l'anticipo pomeridiano della trentunesima giornata di serie A fra Empoli e Pescara. Per gli uomini di Martusciello primo punto dopo sette sconfitte consecutive, per quelli di Zeman secondo pareggio consecutivo, quasi inutile ai fini della classifica finale con gli abruzzesi che rimangono sempre all'ultimo posto in graduatoria. Non ci mette molto l'Empoli a passare in vantaggio che arriva gia' al 10' grazie ad una rete di El Kaddouri che da dentro l'area tocca di interno destro dopo un assist di Marilungo. Il Pescara, sia prima che dopo il vantaggio dei toscani e' andato vicinissimo al gol (entrambe le volte con complicita' di Veseli, autore di grossolani errori difensivi), con Campagnaro che al 4' non ne approfitta perche' si produce in una conclusione che e' una via di mezzo fra un tiro ed un cross che si spegneva sul fondo e poi con Caprari (17') che non centra la porta a pochi passi da Skorupski. Al 7' padroni di casa autori di un palo centrato da Pasqual su punizione. Alla terza occasione buona, poi, il Pescara segna: palla persa a centrocampo da Marilungo, servizio per Bahebeck che trova la difesa empolese scoperta, serve un assist a Caprari lanciato verso la porta, che elude il recupero di Laurini e batte Skorupski (31').

Il francese del Pescara lascia pochi istanti dopo il campo per infortunio patito proprio nell'azione dell'uno a uno. Il secondo tempo si gioca su ritmi piu' bassi anche per via del primo caldo primaverile, con l'Empoli che si costruisce una sola vera palla gol per tornare in vantaggio, al 64', quando El Kaddouri serve Krunic la cui conclusione viene respinta in uscita da Fiorillo. Servono i guantoni di Skorupski 8' piu' tardi per dire no ad un destro di Benali. Sono gli abruzzesi ad avere le chance migliori per tornare in vantaggio prima del fischio finale, due volte nel giro di trenta secondi all'85, con Benali che controlla male la palla in area prima, e con Caprari che mette a lato da ottima posizione dopo. Finisce 1-1 ed i fischi del 'Castellani' raccontano molto dell'inutilita' del punto finale per entrambe le squadre.

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Rischio idrogeologico, Cozzi: “Conclusi gli interventi in via Aspromonte”

«Lo stanziamento di 1 milione di euro da parte della Regione in favore del nostro territorio è nero su bianco». E’ quanto annuncia l’assessore ai Lavori Pubblici Valter Cozzi che prosegue: «Il Dipartimento Opere Pubbliche, Governo del Territorio e Politiche Ambientali, Servizio Difesa del Suolo ci ha inviato una comunicazione formale in merito all’assegnazione di una somma, che ammonta a 1 milione di euro, per la realizzazione di opere strutturali di mitigazione del rischio idrogeologico. Nello specifico il contributo riguarderà Montesilvano Colle, in particolare il versante sottostante la chiesa di San Michele Arcangelo. Si tratta di un’ottima notizia che ci permetterà di intervenire su uno dei tanti fragili punti del nostro territorio, martoriato da diversi movimenti franosi. Solo con l’ultima ondata di maltempo infatti - ricorda Cozzi - si sono aperti alcuni smottamenti sui quali siamo intervenuti con lavori di somma urgenza. Sto pensando a Colle Portone, dove proprio poche settimane fa abbiamo avviato degli interventi che riguardano la realizzazione di gabbionate di contenimento del versante franoso».

Completati invece i lavori su un altro punto delicato del versante collinare di Montesilvano. Si tratta di via Aspromonte dove le intense precipitazioni dello scorso gennaio hanno accentuato la frana presente. «Via Aspromonte era già stata al centro di un progetto di contenimento della frana che è stato riformulato alla luce degli ulteriori danni dovuti alle precipitazioni dei mesi scorsi – aggiunge l’assessore -. La ditta Di Francesco Maurizio Perforazioni ha collocato dei pali di fondazione per contenere lo smottamento. E’ stata inoltre ampliata la carreggiata ed è stato realizzato un cordolo di congiunzione. Il lavoro necessita a questo punto solo del rifacimento del manto stradale. Con il completamento di tali interventi abbiamo risolto un altro dei punti critici sul versante frane del nostro territorio, rimettendo in sicurezza le abitazioni e la viabilità di questa strada».

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Morosità incolpevole, bando riaperto fino al 21 aprile con requisiti più flessibili

Requisiti più morbidi e nuovi termini di scadenza. Sono queste le novità del bando emanato dal Comune di Montesilvano per accedere al Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli.

Dopo che la Regione Abruzzo, che ha stanziato alcune somme in favore dei Comuni per supportare i cittadini in difficoltà con il pagamento dell’affitto, ha ampliato i requisiti di accesso, il Comune di Montesilvano ha emanato un nuovo avviso pubblico aperto sino al 21 aprile. Ammonta a 116.400 euro l’entità del contributo che l’ente montesilvanese mette a disposizione dei suoi residenti.

Possono accedere coloro che non sono riusciti a provvedere al pagamento dell’affitto per una consistente riduzione della capacità reddituale dovuta alla perdita di lavoro per licenziamento, ai quali è stato ridotto l’orario di lavoro; per cassa integrazione ordinaria o straordinaria che limiti la capacità reddituale; per mancato rinnovo di contratti a termine o di lavoro atipici; per cessazione di attività libero – professionali o di imprese registrate derivanti da cause di forza maggiore; per malattia grave o decesso di un componente del nucleo familiare che abbia comportato una consistente riduzione del reddito complessivo. A ciò si aggiungono altri eventi giustificati che abbiano notevolmente limitato la capacità reddituale.

«L’aggiunta di tale requisito - dichiara De Martinis - amplierà sicuramente le possibilità di cogliere questa ottima opportunità. Infatti in questi giorni sono già moltissimi i cittadini che si sono rivolti allo sportello dell’Azienda Sociale per valutare la propria situazione».

Per l’ammissione ai benefici, bisogna essere, oltre che residenti nel Comune di Montesilvano, titolari di un contratto di locazione ad uso abitativo, destinatari di un atto di sfratto per morosità, e con reddito ISEE non superiore a 35.000 euro, o derivante da regolare attività lavorativa con un valore ISEE non superiore a 26.000 euro.

I contributi sono destinati fino ad un massimo di 8.000 euro per sanare la morosità incolpevole accertata dall’Ente, qualora il periodo residuo del contratto in essere non sia inferiore a due; un massimo di 6000 euro per ristorare la proprietà dei canoni corrispondenti alle mensilità di differimento; fino ad un massimo di 4500 euro per assicurare un deposito cauzionale per stipulare un nuovo contratto di locazione; assicurare il versamento di un numero di mensilità relative a un nuovo contratto da sottoscrivere a canone concordato fino ad un massimo concedibile, complessivamente di 12.000 euro.

I documenti sono scaricabili dal sito istituzionale comunale o dell’Azienda speciale e disponibili presso gli uffici dell’Azienda Sociale il lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12:30 e il venerdì dalle 15:30 alle 17:30.

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Incidenti sul lavoro, nei primi due mesi del 2017 127 decessi

Nei primi 2 mesi del 2017 i dati, non ancora completi raccolti dalla Cgia di Mestre relativi agli incidenti mortali nei luoghi di lavoro, sono in aumento. Se nello stesso periodo del 2016 c'erano stati 95 casi, tra gennaio e febbraio 2017 sono decedute 127 persone (+33,7%). Va tuttavia segnalato che quasi la meta' dei 32 decessi in piu' registrati quest'anno sono ascrivibili ai 2 casi eccezionali avvenuti nello scorso mese di gennaio: il crollo dell'albergo di Rigopiano (Pesaro) e lo schianto dell'elicottero del 118 avvenuto nei pressi di Campo Felice (L'Aquila). Oltre ai morti sul lavoro, sono in crescita anche gli infortuni: sempre nei primi 2 mesi di quest'anno sono stati denunciati 98.275 casi: 1.834 in piu' (+1,9%) rispetto allo stesso periodo del 2016.

"Un paese civile e moderno - afferma il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo - non puo' accettare oltre mille morti e quasi 700 mila infortuni l'anno. Queste tragedie vanno combattute con maggiore determinazione, puntando sulla prevenzione e il contrasto a chi costringe moltissime attivita', penso al caso dei subappalti, a operare in condizioni di poca sicurezza". Se i primi dati congiunturali tornano ad essere molto preoccupanti, su base annua il quadro statistico si presenta meno drammatico. Tra il 2016 e il 2015, l'aumento degli infortuni in termini assoluti e' stato dello 0,7%, anche se, per la Cgia, sono aumentati sia gli occupati sia lo stock complessivo delle ore lavorate e quindi, "ha poco senso mettere a confronto il numero degli infortuni di ciascun anno basandosi solo sui dati assoluti". "Da un punto di vista statistico, correttezza impone di fare riferimento all'indice di frequenza degli incidenti - rileva - un parametro che viene calcolato rapportando il numero degli infortuni alle ore lavorate". Ebbene, tra il 2011 e il 2016 - per la Cgia - l'indice di frequenza degli infortuni e' in costante diminuzione e nell'ultimo anno e' sceso addirittura dell'1,3%. E negli ultimi 45 anni il numero dei decessi e degli infortuni nei cantieri e nelle fabbriche e' crollato. Se all'inizio degli anni '70 gli eventi infortunistici sfioravano quota 1,6 milioni, nel 2016 sono scesi al minimo storico di poco superiore a 630.000 unita'. Sempre nello stesso arco temporale, i morti, invece, sono passati da poco piu' di 3.650 a poco piu' di un migliaio. La posizione delle piccole aziende, per la Cgia, e' molto chiara: "la sicurezza e la salubrita' nei luoghi di lavoro e' un valore irrinunciabile che va perseguito ogni giorno, ma vanno assolutamente eliminate le procedure puramente formali che non aiutano nessuno".

immagine di repertorio

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Teramo, altre 29 ordinanze di sgombero, 1.122 in totale

Il  sindaco di Teramo Maurizio Brucchi ha emanato altre 29 ordinanze relative al sisma . Alcune di sgombero che hanno interessato 16 nuclei familiari, ed una attivita' commerciale. Due ordinanze riguardano l'interdizione di cantine e fondaci di due palazzine di proprieta' dell'Ater a Colletterrato. Interessati anche edifici privati a Frondarola, Magnanella, Rocciano, Garrano, via Vittorio Veneto. Alla giornata odierna il totale delle ordinanze di sgombero ammonta a 1.112; totale nuclei familiari sgomberati 1.318; totale persone sgomberate 3954; totale attivita' commerciali sgomberate 53; totale nuclei che hanno optato per la sistemaizone alberghiera 219; totale nuclei che

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