Redazione Notizie D'Abruzzo

Udito-dislessia, i bimbi abruzzesi saranno protagonisti di uno studio preliminare

Saranno circa una ventina i bambini abruzzesi i protagonisti di un studio preliminare, unico in Italia, incentrato sulla relazione tra il sistema uditivo-vestibolare e i disturbi di apprendimento, in particolare la dislessia. L'idea nasce dalla attivita' svolta, in questi anni, nell'ambito dei Dsa dalla Fondazione Padre Alberto Mileno onlus di Vasto (Chieti) che, in collaborazione con i ricercatori dell'Universita' degli Studi di Torino, condurra' uno screening audio-vestibolare su bambini interessati da dislessia frequentanti la scuola primaria. Il progetto, tra i piu' innovativi in Italia, prendera' il via ad aprile nella citta' di Vasto e andra' avanti per tre mesi: l'obiettivo e' quello di valutare se attraverso l'allenamento dei sistemi uditivo e vestibolare, i soggetti possano riscontrare effetti positivi di fronte alle difficolta' di lettura, scrittura e calcolo. A coordinare lo studio, il dottor Benito Michelizza, del servizio di Foniatria e logopedia e Centro studi dislessia e Dsa della Fondazione Mileno. "Si conoscono da tempo le interrelazioni tra il sistema uditivo e la capacita' di lettura - spiega - meno indagata e' invece la relazione tra funzionalita' del sistema uditivo e vestibolare e meccanismi di percezione visiva collegati alla lettura". Lo screening sara' articolato in tre diverse fasi: nella prima, i bambini saranno sottoposti a test dell'equilibrio e dell'udito, poi per due mesi effettueranno esercizi di allenamento dei sistemi ritenuti deficitari, per poi essere sottoposti a un altro test di verifica a fine percorso. Se questo primo studio effettuato in fase sperimentale in Abruzzo, dovesse evidenziare cambiamenti sensibili, allora partira' uno studio allargato e policentrico. Lo studio si avvale della competenza tecnica delle aziende che operano specificatamente nel campo audiologico e vestibolare. 

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Pescara. Autismo e mostra su donne internate nel regime fascista, un mese di eventi S

Due temi e un mese di eventi. Al via la campagna di sensibilizzazione all'autismo e in arrivo la mostra “I Fiori del Male. Donne in manicomio nel regime fascista”, sulle patologie mentali

 

Si chiama “I Fiori del Male. Donne in manicomio nel regime fascista”, la mostra, organizzata dall’Orchestra Femminile del Mediterraneo, all’interno della rassegna Musica e Società, che verrà inaugurata giovedì 6 aprile alle ore 18 presso il Circolo Aternino di Pescara e si concluderà domenica 23 aprile. Un mese che abbraccia anche gli eventi dedicati all'autismo, con la torre campanaria di colore blu per la campagna di sensibilizzazione dedicata e molto altro annunciato stamane in conferenza stampa. La mostra è patrocinata dall'assessorato alla Cultura del Comune di Pescara e ha ottenuto il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero per i Beni e le attività culturali, della Regione Abruzzo. Le fotografie e i documenti al centro del percorso espositivo provengono in larga parte dall’archivio storico del manicomio Sant'Antonio Abate di Teramo. E' inoltre promossa dall’Irsifar e realizzata dalla Fondazione Università degli Studi di Teramo in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale della Asl di Teramo e l’Archivio di Stato di Teramo. Oggi la presentazione con l'assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo, l'assessore alle Pari Opportunità Antonella Allegrino, Alessandra Genco, Consigliera di Parità della Regione Abruzzo e Cesarina Bavecchi delle Donne Spi, oltre alle organizzatrici Alessandra Portinari, Associazione genitori soggetti autistici Abruzzo e Antonella De Angelis dell'Orchestra Femminile del Mediterraneo.

“La mostra corona un lavoro a 360 gradi dei promotori – così l'assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo - Progetti innovativi e amati e lavoro è storico, robusto e produttivo pieno di cose interessanti come in questo caso. I Fiori del Male è una delle mostre più affascinanti passate in città, non è solo una mostra, ma contenitore di diverse eventi il cui cardine fondamentale è l'aspetto caratteriale, la ribellione allo status quo, una ribellione per cui molte donne durante il regime scontarono diagnosi mediche al limite e vite in manicomio. Scatti molto forti ma d'effetto sul modo generale di vedere l'altro che non si allinea e resta mobilitato”.

 

“Ringrazio la rete di Parità del Comune e le donne dello Spi Cgil, una cordata di collaborazione importante e bella – così Alessandra Portinari, con Antonella De Angelis promotrice degli eventi - Il percorso nasce il 6 aprile alle 18, una mostra che ha girato tutta l'Italia riscuotendo successi e consensi, con Tiziana Di Tonno e Valentina Papagna che leggeranno lettere scritte da donne di Pescara dal manicomio che le deteneva. Figlie, madri, mogli, spose, amanti: donne vissute durante il Ventennio. Ai volti delle ricoverate sono affiancati diari, lettere, relazioni mediche che raccontano la femminilità a partire dalla descrizione di corpi inceppati e restituiscono l’insieme di pregiudizi che hanno alimentato storicamente la devianza femminile. Lettere che arricchivano le cartelle, ma mai recapitate alle famiglie, venivano abbandonate a loro stesse e si perdevano. A questi eventi si coniugano quelli dedicati all'autismo con accensione della luce blu della Torre civica per tutto il mese e il 2 aprile il lancio dei palloncini da Piazza Italia. Questo perché l'autismo è un problema sociale e non delle famiglie. Il 18 convegno dello Spi Cgil con famiglie di pazienti di patologie psichiatriche e autorità del campo, a sostegno delle tante famiglie coinvolte da questo problema. C'è anche un convegno sull'autismo e il 21 aprile concluderemo questa lunga parabola di eventi con lo spettacolo “Snaturate” al Massimo. Non solo, il progetto comprende anche alternanza scuola-lavoro con 4° D scientifico Da Vinci che assisteranno alle iniziative raccogliendo crediti”.

 

“L'Orchestra femminile ha obiettivi di pace ed educazione e li sta perseguendo sempre, proponendo temi che gravitano anche intorno al disagio sociale da quell'associazionismo che sta in prima linea a livello nazionale e internazionale – aggiunge Antonella De Angelis, fondatrice e anima dell'Orchestra - L’idea di realizzare “I fiori del male. Donne in manicomio nel regime fascista”, è nata dalla volontà di restituire voce e umanità alle tante recluse che furono estromesse e marginalizzate dalla società dell’epoca. Durante il regime fascista si ampliarono i contorni che circoscrivevano i concetti di emarginazione e di devianza e i manicomi finirono con l’accentuare la loro dimensione di controllo e di repressione; tra le maglie delle istituzioni totali rimasero imbrigliate anche quelle donne che non seppero esprimere personalità adeguate agli stereotipi culturali del regime o non assolsero completamente ai nuovi doveri imposti dalla “Rivoluzione Fascista”. La mostra curata da Annacarla Valeriano e Costantino Di Sante racconta le storie di queste donne a partire dai loro volti, dalle loro espressioni, dai loro sguardi in cui sembrano quasi annullarsi le smemoratezze e le rimozioni che le hanno relegate in una dimensione di silenzio e oblio. Alle immagini sono state affiancate le parole: quelle dei medici, che ne rappresentarono anomalie ed esuberanze, ma anche le parole lasciate dalle stesse protagoniste dell’esperienza di internamento nelle lettere che scrissero a casa e che, censurate, sono rimaste nelle cartelle cliniche”.

 

“Un plauso al mondo del volontariato che riesce a coniugare temi del passato e del presente – sottolinea l'assessore a Sociale e Pari Opportunità Antonella Allegrino - punto di forza del territorio, grazie perché così si possono avvicinare a tale tema anche quello dell'autismo, così attuale e problematico, che riguarda tutti è l'elemento per cui certamente abbiamo dato la nostra disponibilità e siamo vicini a tale iniziative. Per tutto aprile, le luci blu sulla torre campanaria significheranno attenzione. C'è bisogno di sensibilizzare e bisogna farlo con le forme più diverse.

 

“Cercheremo di entrare nel tema dell'evento con un convegno sulla legge Basaglia prima e dopo – così Cesarina Bavecchi dello Spi Cgil - Nel corso dell'evento avremo le testimonianze di operatori del manicomio di Collemaggio sulle condizioni di vita di persone e pazienti e anche del disagii degli operatori che erano costretti a passasre la propria opera. Nel girare sui vari territori della provincia è emersa una forte situazione di disagio psicologico a partire dall'età di due anni e sulla fascia dagli 8 ai 13. I risultati di questi suggerimenti e lavori saranno recepiti dal sindacato e messi nella piattaforma di rivendicazioni che stiamo portando avanti per avere ascolto da parte della Regione”.

 

“Del manicomio di Collemaggio conservo il ricordo di mio zio che ne fu direttore e di sua moglie che vi lavorò – conclude la presidente della CPO Tiziana Di Giampietro – Raccontavano storie drammatiche, piene di un'umanità spesso negata e di esperienze sconvolgenti sia dal punto di vista umano che medico”.

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Studenti di Farindola il 5 aprile a Pescara. Cuzzi: un progetto che promuove solidarietà e socializzazione S

Il prossimo 5 aprile 50 studenti di Farindola vivranno a Pescara “Una giornata particolare”

 

Si svolgerà il prossimo 5 aprile l'iniziativa Una giornata particolare. Si tratta di un progetto che unisce il Comune di Pescara a quello di Farindola, ma che nasce da un'idea maturata grazie ai rapporti fra le rispettive scuole l'indomani della tragedia che ha colpito la località montana. La media Montale del Comprensivo 10, l'Istituto Aterno-Manthoné, il liceo scientifico Galilei si sono strette all'Istituto comprensivo Civitella Casanova che ingloba Farindola, mettendo in piedi il progetto che prevede due fasi, presentate in conferenza dall'assessore Giacomo Cuzzi e dai dirigenti dei rispettivi istituti.

 

“La prima fase è quella dell'accoglienza – dice l'assessore alla Pubblica Istruzione Giacomo Cuzzi – Quando mi è stata proposta l'iniziativa ho detto subito di sì, perché la nostra comunità è stata molto toccata da quanto è successo a Farindola il 18 gennaio e dai problemi che la il centro ha avuto con il maltempo di gennaio. Sulla scia di questa sensibilità abbiamo aperto le porte, creando le condizioni per accogliere e anche per darci da fare per la rinascita. Il progetto intende promuovere lo spirito di solidarietà attraverso un percorso di conoscenza del territorio e delle vicende ad esso legate. Perché eventi che hanno tanto scosso noi, hanno avuto sicuramente una eco più grande nella gente del posto e nei bambini che hanno assistito alla tragedia. Vogliamo dare a tutti un po' di serenità, coniugando solidarietà e socializzazione: i ragazzi faranno dei laboratori e poi accoglieranno noi nella seconda fase del progetto”.

 

“Sarà “Una giornata davvero particolare" – aggiunge Antonella Sanvitale, dirigente dell'ITS Aterno Manthoné – quando abbiamo saputo quello che era successo ci siamo messi subito a disposizione, chiedendo ai nostri colleghi cosa potessimo fare per aiutarli ad uscire da ciò che la tragedia ha provocato negli stati d'animo dei ragazzi e delle famiglie. Così nella mattinata del 5 aprile una cinquantina di studenti saranno ospitati nelle nostre scuole dove faranno laboratori di turismo, lingue, di informatica e sport e vivranno un momento diverso da cui ripartire e far nascere la seconda fase che sarà quella dell'ospitalità. In una data che stabiliremo saremo noi ad essere accolti a Farindola per manifestare presenza, amicizia e un rapporto solidale fra istituzioni scolastiche”

“Al primo consiglio utile dopo la tragedia abbiamo chiesto cosa potevamo fare ai nostri colleghi per aiutarli – aggiunge Carlo Cappello, preside del liceo Galilei – Abbiamo subito trovato la disponibilità anche dell'Amministrazione, che ha accolto la nostra idea e il progetto che ora coltiveremo, perché ci sia un momento di reciproco scambio e conoscenza dopo i fatti che hanno colpito la comunità di Farindola, una comunità che ha un Parco nazionale, che ha eccellenze che la rendono nota fuori dai suoi confini e che devono tornare ad essere esaltate”.

“Eravamo a scuola il 18 gennaio e abbiamo sentito le scosse – aggiunge Stefania Petracca, dirigente del Comprensivo 10 – I nostri ragazzi sono stati felicissimi di essere interpreti di una solidarietà operativa, perché accoglieremo gli studenti, condividendo con loro un pranzo a mensa, in questo modo vivendo un momento particolarmente bello e intenso, poi faremo un laboratorio nel primo pomeriggio, che servirà a preparare la seconda fase del progetto”.

“Quando siamo tornati a scuola ci siamo subito chiesti come avremmo potuto gestire tutto quello che ci era accaduto – così la preside dell Comprensivo di appartenenza di Farindola Rossella Di Donato – Il nostro comprensivo ha 16 plessi, copre 6 comuni e ha vissuto in crescendo tutti i disagi legati alla neve, al maltempo, alla mancanza di energia elettrica, culminati nella tragedia dell'Hotel Rigopiano. I nostri ragazzi avevano bisogno di uscire per poter tornare sul territorio ed elaborare quello che è accaduto in modo da riprendere una vita normale. Noi abbiamo un territorio che si deve risollevare e per questo ringraziamo dell'ospitalità e useremo questa opportunità per riprendere un cammino positivo con i ragazzi e con la comunità che sarà felice di ricambiare e accogliervi al più presto”.

 

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La pugilatrice veneta si è risvegliata dal coma

Parla e interagisce con il personale sanitario e con i famigliari Francesca Moro, 26 anni, la pugile veneziana ricoverata nel reparto di Neurochirurgia dell'ospedale di Pescara dove era arrivata in coma sabato 18 marzo in seguito a un malore avvertito dopo un match a Chieti. Le condizioni della giovane stanno lentamente migliorando, anche se i medici sottolineano che il percorso riabilitativo sara' molto lungo. La ragazza, che continua ad alternare momenti di maggiore lucidita' a stati soporosi, ha un emisoma, cioe' una delle due meta' del corpo che risponde meno dell'altra. Gradualmente, con la riabilitazione, le criticita' dovrebbero essere superate.

L'atleta restera' ancora per qualche giorno all'ospedale di Pescara, dove verra' eseguita una nuova risonanza magnetica. Poi, indicativamente nel corso della prossima settimana, verra' trasferita in un centro di riabilitazione in Veneto, vicino casa. La giovane era arrivata in coma all'ospedale di Pescara subito dopo un match a Chieti. Sottoposta a intervento chirurgico per un ematoma subdurale acuto, era stata ricoverata in Rianimazione, dove era costantemente monitorata dai medici, sedata e con ventilazione meccanica. Superata la fase piu' critica, nei giorni scorsi e' stata trasferita in Neurochirurgia.

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Commissione Sanità, approvata una mozione per l’ospedale di Popoli

La Commissione Sanita' ha approvato all'unanimita' una mozione presentata dal Consigliere regionale di Forza Italia, Lorenzo Sospiri che riguarda la riorganizzazione del Presidio Ospedaliero "SS Trinità di Popoli". "Con il documento da me proposto e sottoscritto da tutti i colleghi commissari, di maggioranza e opposizione - ha spiegato Sospiri - si impegna il Presidente della Giunta regionale e l'Assessore alla Sanita', che ha gia' dato la sua disponibilita', a istituire urgentemente il Tavolo tecnico istituzionale finalizzato all'elaborazione di una specifica proposta tecnica di riorganizzazione dell'Ospedale di Popoli, da sottoporre al parere del Tavolo di Monitoraggio in ottemperanza a quanto approvato in sede di conversione del Decreto Sisma che contiene la proroga di 3 anni al declassamento del Presidio di Popoli in quanto ubicato nel cratere sismico. Se il progetto di riconversione sara' ben fatto salveremo il pronto soccorso e daremo di nuovo spinta all'Ospedale di Popoli". "L'ubicazione del nosocomio - ha aggiunto Sospiri - nell'Alta Val Pescara, a ridosso della Valle Peligna, per decenni ha rappresentato un punto di riferimento per i cittadini di quel territorio e l'eventuale dismissione metterebbe a rischio la salute di tutta la popolazione residente, costituita in gran parte da anziani. Tra l'altro, questi cittadini vivono in un contesto orografico fortemente penalizzato da un punto di vista viario, specialmente durante il periodo invernale quando il raggiungimento di sedi ospedaliere alternative e di pronto soccorso diventa estremamente problematico". "Inoltre, l'Ospedale di Popoli - conclude Sospiri - e' ubicato in un Comune ricompreso nel cratere sismico dell'Aquila come stabilito dal Decreto del 16 aprile 2009".

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L’Utopia del Simec

L'Utopia del Simec

Se un minatore trova una pepita d’oro non si indebita con la miniera! Questa era la metafora con la quale il prof. Giacinto Auriti cercava di spiegare ai “comuni mortali” il significato del Simbolo Econometrico di Valore Indotto (SIMEC)

Nel 1391 a Napoleone Orsini venne concesso, da Re Ladislao di Durazzo, il permesso di battere moneta. Il conio dei bolognini, piccole monete d'argento con l'effige di San Leone papa e, sul rovescio, la sigla Guar circondata dalla scritta Ladislaus, rappresenta il riconoscimento dello spazio politico che gli Orsini riescono a ritagliarsi in particolare sul territorio di Guardiagrele. Trascorrono 609 anni e qualcuno ci riprova solo che questa volta il permesso di battere moneta non viene concesso dall’alto ma scaturisce dalla “volontà” del popolo in ossequio alla teoria sul valore indotto.

Siamo nell’estate del 2000 e la famosa teoria sul valore indotto della moneta, coniata dal prof. Giacinto Auriti, si materializza in una banconota che ha un valore di cambio (con la lira) alla pari ma ha un potere di acquisto doppio rispetto alla lira. In quel periodo nei negozi di Guardiagrele con 1000 Simec si acquistavano beni per 2000 Lire. Auriti non aveva aumentato il valore della moneta ma aveva raddoppiato il potere di acquisto dei cittadini.

Un’utopia? Certo! Ma questa storia ci riporta a tutte le grandi invenzioni, a tutto quello che appariva non convenzionale ed apparentemente inspiegabile ma soprattutto inutile. Le più grandi invenzioni della storia non sono state mai comprese ma soprattutto sono state derise da tutti coloro che non ne erano gli inventori. Ora quelle utopie sono entrate dentro il nostro quotidiano in maniera indissolubile. Auriti sarebbe stato un folle dunque esattamente come Edison che provò per ben 13 mila volte l’esperimento della prima lampadina. La sua perseveranza era giustificata dal fatto che lui, dal primo esperimento, sapeva che avrebbe funzionato. Anche Auriti sapeva che il SIMEC avrebbe funzionato!

Dietro alla vicenda del Simec si nasconde una storia di incomprensioni di teorie mai comprese e di “anelli” che hanno indebolito la filiera. La teoria del valore indotto è tanto complessa quanto banale e si basa sul valore che per convenzione (cioè per accordo tra privati) i privati stessi attribuiscono ad un titolo. Il Simec non faceva altro che misurare questo valore per poterlo rendere scambiabile. Se il simec aveva un potere di acquisto doppio rispetto alla lira era dovuto al fatto che gli operatori (chi compra e chi vende) accettavano quel tipo di valore come valore di scambio. Il volano economico si creava con la circolazione. Il commerciante che riceveva in pagamento i Simec riusava la moneta per acquistare a sua volta e così via. Famosa è diventata la metafora della dinamo!

Gli anelli deboli della catena si presentavano in due punti: al cambio iniziale ed al cambio finale. Se è valore indotto deve essere valore indotto, non può essere valore derivato. Il cambio effettuato con la lira (oppure oggi con l’euro) rinnega di per se il principio stesso di valore indotto. Se la proprietà della moneta appartiene al popolo non può essere erogata a fronte di uno scambio con moneta emessa sul debito dalla banca centrale. Così come non può essere ricambiata in uscita. Questa pratica ha reso di fatto il Simec dipendente dalla Lira ed ha di fatto annullato la teoria del valore indotto.

La problematica si complica quando chi ha ricevuto in pagamento il Simec si trova a dover acquistare presso chi non ha aderito alla convenzione e quindi necessita di moneta corrente. Questa problematica però attiene ad un fatto che esula dalla teoria del valore indotto che rimane valida e funzionante negli ambiti della sua convenzione. Dunque ipotizzando di voler ripetere l’esperimento sarebbe da ipotizzare la distribuzione del Simec attraverso il meccanismo da cui esso stesso scaturisce e cioè la “convenzione”. Si potrebbe ad esempio partire dalla retribuzione dei dipendenti la quale per la sua interezza verrebbe erogata in moneta corrente e per una parte corrispondente erogata in Simec. Nessun cambio all’origine dunque, solo la possibilità di utilizzare la moneta all’interno delle attività che, sempre per convenzione, riconoscono ad esso un valore di scambio. Nessun cambio neanche alla fine dunque ed in questo modo, la moneta nascerebbe e vivrebbe per circolare.

Meno male che il titolo parla di utopia diversamente qualcuno avrebbe potuto prendermi sul serio ma sapete, è proprio quando non ci si prende troppo sul serio che vengono fuori le vere rivoluzioni.

(di Maurizio Camiscia)

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Cronaca, precisazione ai sensi dell’ art.8 legge 47/1948

In relazione alla notizia pubblicata lo scorso 1.12.2016 dal titolo "Truffe nel chietino, arrestati due romani" ai sensi dell’ art.8 legge 47/1948 teniamo a smentire e rettificare parte del contenuto dello stesso articolo, precisando testualmente quanto segue, reso noto dai legali stessi:

Contrariamente a quanto riferito nell’articolo, alla data della stesura dello stesso, e in data odierna precisiamo che “Il sig. Walter Rizzo non ha alcun carico pendente o precedente penale di qualsivoglia genere in Civitavecchia, è coniugato, e non intrattiene relazioni extraconiugali”.

I legali del sig. Rizzo hanno anche reso noto che “a soli sette giorni di distanza dall’arresto il nostro assistito, ancora oggi privo di qualsivoglia misura custodiale, era già uscito dall’Istituto Penitenziario, per non farvi più ritorno”.

Egli pertanto non può essere descritto quale “un truffatore, in grado di ottenere la fiducia delle presunte vittime mediante l’utilizzo di falsi nominativi e altresì di agevolare acquisti importanti in aste fallimentari presso il Tribunale di Roma”

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Teramo, Brucchi ufficializza le deleghe dei nuovi assessori

Il sindaco di Teramo, Maurizio Brucch ha ufficializzato quali sono le deleghe affidate ai tre nuovi assessori che entrano a far parte dell'esecutivo, modificato per la quarta volta da quando e' stato nominato nel giugno del 2014. Il rappresentante del Movimento civico Teramo Soprattutto, Alfonso Di Sabatino Martina, torna ad occuparsi di Bilancio e Finanze, le stesse competenze che aveva quando, nella prima consiliatura di Brucchi, svolgeva anche il ruolo di vicesindaco. A lui andra' anche la nuova delega alla Ricostruzione, dove sara' chiamato a gestire l'enorme mole di tutto quanto afferisce alle problematiche del sisma, che a Teramo ha fatto registrare oltre 1000 ordinanze di sgombero dal 24 agosto ad oggi. Katia Provvisiero gestira' Cultura e Pubblica Istruzione che furono dei dimissionari Marco Chiarini e Francesca Lucantoni, quest'ultima del stesso partito di maggioranza relativa della nuova assessora, Futuro In. Come di Futuro In - che fa riferimento al vicepresidente del Consiglio regionale Paolo Gatti - fa parte Silvio Antonini, nuovo delegato alla tutela della sicurezza e del decoro della citta', Polizia municipale, Trasparenza e Turismo

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Lanciano, 24 migranti a lezione di italiano

Dal 4 aprile parte il progetto inclusivo per i 24 immigrati del centro di accoglienza di Lanciano dal titolo "Prima l'Italiano". Gli immigrati avranno come insegnanti cinque studenti del liceo linguistico dell'istituto superiore De Titta-Fermi, Amanda, Chiara, Eleonora, Italo e Jasmine. L'iniziativa di rete sociale, gia' attivo il lavoro socialmente utile, e' stata presentata oggi a scuola, presenti il sindaco Mario Pupillo, la dirigente scolastica Daniela Rollo, i responsabili della coop Matrix e Francesco Di Bucchianico responsabile di LancianoLab l'associazione che ha promosso l'iniziativa. Il corso avra' una durata di 40 ore e le due classi saranno suddivise in base alla lingua francese ed inglese. La scelta di partire dall'insegnamento della lingua italiana e' emersa da un questionario sulle principali necessita' distribuito agli immigrati. 'Prima l'Italiano' si inserisce nel piu' ampio progetto 'Incontri, un ponte verso l'integrazione', sempre ideato da LancianoLab, e promosso da Comune, Mastrix e Prefettura di Chieti.

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Dalle cessioni delle 4 bad bank potrebbero arrivare 250 milioni di euro

La cessione delle 4 banche (Etruria, Marche, carife e Carichieti) ha comportato forti perdite per il Fondo Nazionale di Risoluzione gestito dalla banca d'Italia (ma separato da questa) a causa di svalutazioni e ricapitalizzazioni visto che gli istituti sono stati ceduti formalmente a 1 euro ma sara' possibile anche recuperare 250 milioni di euro seppure in maniera progressiva, dai benefici fiscali sulle Dta. E' quanto si legge nel resoconto del Fondo Nazionale di Risoluzione. In particolare per l'operazione con Ubi (cessione di Etruria, Carife e Chieti) si legge come il Fondo "effettuera' un aumento di capitale delle tre banche ponte, prima della cessione, per un importo massimo complessivo di 450 milioni di euro, di cui un ammontare fino a 100 milioni di euro sara' destinato alla copertura di parte degli oneri connessi con operazioni di spin-off immobiliare. Inoltre e' previsto "un meccanismo di partecipazione agli utili (profit sharing). Il Fondo assumera' l'onere (stimato in via provvisoria in circa 320-360 milioni dalla cessione delle sofferenze. Il Fondo pero' potra' beneficiare di un ritorno economico (earn out), stimato in un importo minimo di 250 milioni di euro, che dipendera' dall'effettivo conseguimento dei benefici attesi derivanti dall'utilizzo, da parte dell'acquirente, delle attivita' fiscali anticipate connesse con le perdite pregresse (deferred tax asset, DTA) dei tre enti ponte, riferite agli esercizi fiscali fino al 2027. "Il ritorno economico relativo agli esercizi fiscali fino al 2022 verra' vincolato in un conto di garanzia (escrow account)". Sono previsti anche a carico del fondo "garanzie" su rischi legali e contenziosi con gli ex azionisti ma lo stesso Fondo definisce tali rischi "deve ritenersi di fatto nullo" secondo il quadro normativo vigente.

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