Redazione Notizie D'Abruzzo

Il prefetto di Pescara parla di cultura della sicurezza col Coisp

 La "cultura dell'illiceita' da sconfiggere" e la necessita' educativa familiare sono gli elementi da tenere a mente secondo il prefetto di Pescara, Francesco Provolo, per garantire sicurezza ai cittadini, nel corso dell'intervento tenuto durante l'incontro dibattito su 'Sicurezza reale?', organizzato dal sindacato di Polizia Coisp. Il segretario provinciale Coisp Giovanni Catitti ha sottolineato "la cronica carenza di uomini e mezzi", mentre il segretario regionale Alessandro Rosito ha lamentato nella platea, pur numerosa, composta da poliziotti e studenti dell'universita' D'Annunzio, "la scarsa presenza di cittadini ed associazioni", cioe' de componenti della societa' civile. Il docente Gianmarco Cifaldi (Universita' D'Annunzio) ha, tra le altre cose, ricordato sociologicamente il concetto di sicurezza e sottolineato esempi londinesi , dove la sola presenza delle telecamere ha costituito un deterrente ad atti criminosi e le azioni che, come criminologo, ha compiuto in sinergia con alcune questure, poi rivelatesi poi efficaci. Particolarmente apprezzata la relazione del procuratore aggiunto della Procura di Pescara, Cristina Tedeschini, che si e' soffermata su diversi aspetti della questione, in particolare, sull'immigrazione e sulla "risposta emotiva legislativa con un tasso di conoscenza reale basso" portando a esempio l'omicidio stradale. Dopo l'intervento del segretario generale aggiunto Domenico Pianese, ha concluso i lavori il segretario generale Coisp Franco Maccari, che ha confermato la linea comune dei relatori, critica verso il recente decreto legge in materia, soffermandosi su punti ed aspetto della questione, anche attraverso esempi particolari. Al termine del convegno, il congresso provinciale Coisp Pescara, che ha visto riconfermato a segretario generale Giovanni Catitti ed ad aggiunto Pierfrancesco Aio. 

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Anno giudiziario del Tar di Pescara, produttività pari all’87,5% dei ricorsi depositati

Inaugurato l'anno giudiziario del Tar a Pescara nella Sala dei Marmi del Palazzo della Provincia. "Nel 2016 il contenzioso instaurato presso questo Tar e' aumentato rispetto al 2015 - ha detto Amedeo Urbano, presidente della sezione di Pescara del Tar abruzzese, dopo i saluti e i ringraziamenti di rito alle autorita' istituzionali, civili e militari presenti -. Sono stati depositati 423 ricorsi e in particolare e' aumentato il numero di ricorsi in materia di appalti pubblici. La produttivita' del Tar di Pescara per il 2016 - ha rimarcato Urbano - e' pari all'87,5% dei ricorsi depositati". Il presidente della sezione pescarese del Tar ha poi osservato "che l'entrata in vigore del processo telematico ha agevolato notevolmente la rapidita' della definizione dei processi". Urbano ha poi invocato "un quadro normativo piu' chiaro, semplice e coordinato", rilevando come "l'esercizio della funzione giurisdizionale da parte dei giudici amministrativi e' divenuta particolarmente gravosa per l'accavallarsi di norme talvolta introdotte con decreti legge, ma poi modificate in sede di conversione o inserite in leggi aventi ad oggetto principale diversa materia, e spesso senza l'emanazione di disposizioni di natura transitoria o l'espressa enunciazione delle norme abrogate". Infine il presidente del Tar di Pescara ha citato le parole del presidente del Consiglio di Stato, Alessandro Pajno, che ha fornito uno stimolo ai magistrati "a rendere una giustizia efficiente e tempestiva, chiara nelle sue decisioni e che possa ridurre l'incertezza e ricostruire la fiducia nella capacita' dell'ordinamento di dare risposte effettive ai cittadini in modo da promuovere la coesione sociale, in un momento di particolare confusione delle fonti di diritto e in cui spesso la pubblica amministrazione ha paura di decidere e attende che sia il giudice amministrativo ad amministrare per sentenza".

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Pettinari (M5S) si scaglia contro l’occupazione abusiva di alloggi popolari

Una lettera al sindaco di Pescara, al Prefetto, alla Procura e all'amministratore dell'Ater per chiedere che "la legge sia rispettata e che le persone che commettono atti contro la legge vengano allontanate da edifici che sarebbero destinati a cittadini onesti, aventi diritto ad un alloggio popolare". L'ha inviata il consigliere regionale Domenico Pettinari (M5s), che interviene sul caso degli alloggi Ater occupati illecitamente da persone che "sono lasciate, senza alcun diritto, nelle abitazioni di edilizia pubblica". La legge a cui fa riferimento Pettinari e' la Legge regionale 25 ottobre 1996, n. 96, 'Norme per l'assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e per la determinazione dei relativi canoni di locazione'. "Il sindaco - dice il consigliere - ha il dovere di emanare il provvedimento di decadenza dall'assegnazione dell'alloggio di edilizia residenziale pubblica, nei casi in cui l'assegnatario svolga attivita' illecite, rilevate in flagranza di reato. Nello stesso articolo di legge si prevede, inoltre, che in presenza di tali casi, la condizione venga estesa all'intero nucleo familiare dell'assegnatario". "La legge e' chiara - osserva Pettinari - ma purtroppo sono sempre di piu' i cittadini che ne segnalano la mancata applicazione, nei confronti di soggetti che piu' volte sono stati tratti agli arresti per avere adibito il proprio alloggio ad attivita' illecite, come lo spaccio di sostanze stupefacenti". Sarebbero circa 300, secondo il consigliere, gli occupanti senza titolo e ben 105 sarebbero con occupanti abusivi per violazione del codice penale.

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Lanciano, grave un 69enne dopo un incidente stradale

Un automobilista di 69 anni, di Lanciano, e' rimasto gravemente ferito in un incidente stradale avvenuto tra due auto nei pressi della nuova stazione ferroviaria di Lanciano, in via Bergamo. L'uomo e' stato trasferito in elisoccorso all'ospedale di Pescara dove e' stato ricoverato in prognosi riservata per un trauma cranico ed emorragia interna. Lievemente ferito anche il secondo automobilista, un ultraottantenne lancianese, che ha perso il controllo della sua Lancia Y ed e' finito sulla corsia opposta da dove, in senso contrario, proveniva la Fiat Punto alla cui guida c'era il ferito piu' grave, rimasto poi incastrato tra le lamiere. Per estrarlo sono intervenuti i vigili del fuoco.

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Legnini: Credere nella giustizia conviene ai cittadini e al Paese

"Credere nella giustizia conviene ai cittadini, al Paese, per lo sviluppo delle stesse imprese e per i nostri giovani". Cosi' il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura, Giovanni Legnini, intervenendo alla giornata conclusiva del convengo "Ricostruire la Giustizia", presso l'Aula magna del palazzo di giustizia dell'Aquila. Ai lavori e' intervenuto, tra gli altri, Gian Carlo Caselli, presidente del Comitato scientifico della Fondazione "Osservatorio agromafie". Legnini ha sottolineato che le maggiori problematiche sono rappresentate dall'illegalita' economica, l'evasione fiscale, la corruzione, la mafia, un'infinita' di risorse rapinate dalla criminalita' "e mancando queste risorse e' piu' difficile trovare le risposte giuste, necessarie e doverose anche sui problemi dell'efficienza della giustizia attraverso l'adeguamento del personale sia amministrativo che togato".

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Brucchi: Teramo sta morendo

"La mia citta' sta morendo, l'economia e' in ginocchio, migliaia di miei concittadini sono andati via per paura dopo aver subito tre forti terremoti, catastrofiche ondate di maltempo con frane, crolli e 14 giorni di blackout". E' il grido di allarme del sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, intervenuto oggi nel dibattito "Il futuro dopo il terremoto, il ruolo dei comuni" a Roccaraso nell'ambito della "Winter School". "Il decreto terremoto e' insufficiente, si devono prevedere misure efficaci perche', se non si fa oggi, la citta' non risorge e le aziende chiudono" ha detto il sindaco facendo presente di avere 3.300 sfollati, tremila verifiche ancora da fare, centinaia di case gravemente lesionate e uffici pubblici e scuole fuori uso. "Per rendersi conto di cosa accade - ha detto ancora - basta venire a Teramo per vedere quante persone ci sono al mattino e quante nel pomeriggio, quando moltissimi teramani lasciano la citta' per andare nelle localita' della costa"

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Teramo, esclusa l’intossicazione alimentare come causa della morte dell’anziano ricoverato in casa di riposo

E' morto per uno scompenso cardiaco da trombosi l'ottantenne paziente della casa di riposo "De Benedectis" deceduto in ospedale tre giorni fa a Teramo dopo aver avuto un malore nella struttura residenziale. A stabilirlo e' stata l'autopsia effettuata nel pomeriggio dall'anatomopatologo Antonio Tombolini e disposta dal pm Stefano Giovagnoni pere far luce sulle cause del decesso. L'ottantenne si era sentito male in concomitanza con i malori avvertiti da altri ospiti della casa di riposo. Malori che erano stati oggetto di una denuncia da parte di un famigliare di uno degli anziani, che temeva un'intossicazione alimentare, e sulla scorta dei quali il pm aveva deciso di disporre l'autopsia. Resta aperto, almeno per il momento, il fascicolo sui malori avvertiti dagli altri ospiti. Si attende che sul tavolo della Procura arrivino gli esami definitivi effettuati dal Sian della Asl.

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Chieti, fiamme in una piattaforma ecologica

Un incendio si e' sviluppato in una zona della piattaforma ecologica della Teate Ecologia, nella zona industriale di Chieti Scalo. Le fiamme, spente dopo circa mezz'ora, hanno interessato un'area di stoccaggio di circa cento metri quadri dove si trovavano rifiuti ancora da separare, carta, plastica, metalli, vetro e legno. Sono intervenuti i Vigili del Fuoco con due autobotti che hanno spento rapidamente il rogo, gia' tenuto sotto controllo grazie al sistema antincendio automaticamente attivatosi nella struttura. L'allarme e' stato dato da un addetto di un'azienda vicina che ha visto del fumo. Sul posto sono presenti tecnici dell'Arta per i necessari controlli sull'aria e una Volante della Polizia.

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Rapina alla gioielleria di Vasto, arrestate due persone

Dopo gli accertamenti di laboratorio eseguiti dal Ris di Roma su tracce biologiche e impronte digitali rinvenute in un garage, sono stati arrestati dai Carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia dei Carabinieri di Vasto altri due componenti della banda che l'11 aprile 2016 rapino' la gioielleria "Sarni Oro" in un centro commerciale a Vasto. Sono stati rintracciati a San Severo un 23enne e un 28enne che facevano parte del gruppo che porto' via gioielli per circa mezzo milione di euro. Il ritrovamento, dopo alcuni giorni, dell'auto bruciata convinse gli investigatori che gli autori della rapina si erano nascosti in un garage, utilizzandolo come base logistica. I provvedimenti di arresto sono stati richiesti dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vasto, Gabriella De Lucia. I due sono attualmente nella Casa Circondariale di Foggia. Dovranno rispondere di rapina aggravata in concorso, riciclaggio, detenzione e porto d'armi e incendio di autovettura.

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D’Alfonso: evitare il populismo giudiziario

"Noi faremo nascere in Italia delle zone a burocrazia a zero per facilitare la vita dei territori e occorre dunque organizzare un dialogo, una compenetrazione di mondi, un allineamento culturale tra chi sa e fa, tra chi sa e giudica, tra chi sa e accusa, e non mi permetto di dire tra chi non sa e accusa, per fare in modo che non si determini neanche la pre-condizione per il populismo giudiziario, perche' altrove tutto accade velocemente e bene, senza attendere dieci anni distruttivi". Lo ha detto questa mattina a Pescara, durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario 2017 della sezione staccata del Tribunale amministrativo regionale, il presidente della giunta abruzzese Luciano D'Alfonso.

"C'e' bisogno di coraggio nell'organizzare un'adesivita' della normazione rispetto alle esigenze reali che pongono le economie, la vita delle imprese, la competizione - ha proseguito D'Alfonso -. Quattro presidenti di organi di giustizia amministrativa hanno detto a piu' riprese che le sentenze si devono porre il problema delle conseguenze. Io non vorrei essere nei panni della Regione Marche - ha aggiunto il governatore - dove ci sono figure, quasi sequestrate, che dovranno prendere cento decisioni al giorno per ricostruire intere città".

Il presidente della Regione ha inoltre affermato di voler lanciare due "provocazioni culturali". Una sul ruolo della giustizia amministrativa, invitando ad immaginare "che in alcune stagioni i Tar possano farsi capaci anche di attivita' consultiva, ad esempio rispetto al livello della Regione, come accade per la Corte dei Conti". L'altra sul fronte dell'interlocuzione con L'Europa. "Quando utilizziamo risorse comunitarie, la procedura viene definita idonea non se priva di errori, ma se priva di una quantita' di errori che superi una soglia tollerabile - ha rimarcato D'Alfonso -. E' immaginabile che sul procedimento amministrativo si faccia questa riflessione? "ha concluso D'Alfonso.

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