Redazione Notizie D'Abruzzo

Inaugurato con Fater centro educativo per i ragazzi ad Amatrice

 È stato inaugurato ad Amatrice il nuovo centro-socio educativo realizzato da Save the Children con il sostegno di Fater, Fameccanica, Procter & Gamble e dei propri dipendenti insieme con altre aziende. Di 256.000 euro il contributo di Fater, Fameccanica e Procter & Gamble (raccolto grazie ai mercatini natalizi che quest'anno sono stati anticipati, proponendo prodotti di largo consumo, principalmente nei listini delle società), soldi donati a Save the Children e utilizzati per il mercatino di beneficienza aperto ai dipendenti delle società che ha sede a Pescara, leader nella produzione di pannolini, e al pubblico. La nuova struttura "Centro Giovani 2.0", è nata accanto alla nuova scuola "Romolo Capranica" nella frazione di San Cipriano e servirà a dare ai bambini e agli adolescenti colpiti dal sisma un luogo dove svolgere attività educative, culturali, di gioco e di sport. Il Centro è sorto su un'area di 400 mq, il cui spazio è diviso in aule attrezzate nelle quali i ragazzi potranno prendere parte a laboratori e attività organizzate da un team di educatrici ed educatori specializzati. 148 bambini e ragazzi potranno essere accolti per condividere le attività del Centro, coordinate da Save the Children in partenariato con la cooperativa Odissea. 

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Processo Morosini, per il giudice andava usato il defibrillatore

"Tutti i medici che hanno collaborato e si sono avvicendati nei primi soccorsi a Morosini erano tenuti all'uso del defibrillatore". E' uno dei passaggi centrali delle motivazioni, contenute in 40 pagine, della sentenza di condanna del medico del 118 Vito Molfese (1 anno), del medico sociale del Livorno Manlio Porcellini e del medico del Pescara Ernesto Sabatini (8 mesi ciascuno), per la morte del giocatore Piermario Morosini, avvenuta il 14 aprile 2012 a seguito di un malore avuto allo stadio "Adriatico - Cornacchia" durante l'incontro di calcio Pescara - Livorno. Un concetto che  il giudice monocratico del Tribunale di Pescara, Laura D'Arcangelo, ribadisce a piu' riprese: "Porcellini, Sabatini e Molfese, intervenuti in soccorso di Morosini nei primi minuti dopo il malore, avrebbero dovuto, una volta effettuate le manovre prodromiche, procedere alla defibrillazione". Sulle cause del decesso, D'Arcangelo condivide le conclusioni dei periti , secondo le quali "Morosini e' stato colpito da fibrillazione ventricolare indotta dalla cardiopatia aritmogena da cui era affetto e dallo sforzo fisico intenso". Il giudice sottolinea, inoltre, che "poiche' la funzione e l'uso del defibrilatore, come efficacemente osservato dai periti, costituiscono elementi del patrimonio professionale di ogni medico-chirurgo, anche in carenza di specializzazioni, non c'e' dubbio che ognuno degli imputati avrebbe dovuto, constatati i sintomi, verificare, se ce ne fosse stato bisogno, la disponibilita' di un defibrillatore". D'Arcangelo evidenzia che, dall'esame degli immagini televisive, il defibrillatore "era presente sul campo, aperto e pronto all'uso, posizionato esattamente accanto alla testa di Morosini". Il giudice, inoltre, esclude "qualsiasi incidenza, in termini di responsabilita' degli altri medici, del ruolo di leader eventualmente attribuibile a uno di loro". Questo in virtu' del fatto che: "l'utilizzo del defibrillatore in tale frangente costituisce una procedura codificata e non connessa ad alti livelli di specializzazione". D'Arcangelo, poi, traccia "una graduazione delle responsabilita' sotto il profilo della colpa" e, dopo aver evidenziato che dalle linee guida "non sia ricavabile una regola precisa e consolidata che codifichi l'attribuzione dei ruoli nell'esecuzione di una rianimazione cardiopolmonare", sostiene che "il ruolo di leader avrebbe dovuto essere assunto da Molfese". Questo perche' "era sicuramente il soggetto piu' esperto, essendo istituzionalmente addetto, come responsabile del servizio del 118, alla gestione delle emergenze sul territorio"

Il giudice fa notare che Molfese, peraltro "era a conoscenza che il mezzo di soccorso a bordo del quale e' arrivato sul campo di gioco era dotato di un defirillatore" e che quello in dotazione alla Misericordia era gia' stato collocato accanto a Morosini. Il giudice aggiunge  poi che "Molfese, constatato, anche assumendo le dovute informazioni dai soggetti che stavano operando, che fino al momento del suo arrivo non era stata operata la defibrillazione, avrebbe dovuto attivarsi per effettuare tale indispensabile manovra di emergenza in concomitanza con il massaggio cardiaco e la ventilazione gia' in atto". D'Arcangelo poi smonta la tesi difensiva secondo la quale il 118 doveva, in quella sede, solo garantire il soccorso di emergenza agli spettatori. "Il dato di fatto incontrovertibile - scrive il giudice - e', infatti, che Molfese - doverosamente, a parere del Tribunale - e' intervenuto, instaurando cosi' quel rapporto terapeutico che e' di per se' produttivo dell'instaurazione della posizione di garanzia". Per quanto riguarda la convenzione stipulata dalla Asl di Pescara sulla prestazione del servizio assistenza sanitaria di emergenza ai giocatori e alla tifoseria, sottolinea che pur essendo stata protocollata in data successiva ai fatti per cui si procede e "qualora i termini non fossero stati portati a conoscenza degli operatori del 118", "e' difficilmente contestabile che rientri tra i compiti del servizio sanitario nazionale quello di garantire il livello assistenziale di emergenza sanitaria con carattere di uniformita' in tutto il territorio nazionale". "La gestione dell'emergenza sul territorio - scrive il giudice - non puo' che riguardare qualsiasi soggetto coinvolto e, quindi,a prescindere di una specifica convenzione, anche i giocatori in campo nel corso di una manifestazione sportiva". Infine D'Arcangelo affronta la questione del nesso di causalita' tra le condotte colpose dei medici e il decesso di Morosini. "Tutti gli elementi, valutati complessivamente, consentono di ritenere che le probabilita' di ripresa del ritmo cardiaco e quindi di scongiurare la morte in quel momento e con quelle modalita' - si legge nelle motivazioni - sarebbero quantificabili, nei primi tre minuti dal collasso, qualora fosse stato utilizzato il defibrillatore, intorno al 60/70 per cento". Una considerazione compiuta soprattutto alla luce del fatto che "Morosini era un soggetto giovane, in condizioni fisiche che gli avevano consentito di esercitare per anni attivita' sportiva a livello professionale, e la cardiopatia aritmogena dalla quale era affetto, del tutto asintomatica fino all'insorgenza della fibrillazione ventricolare, interessava un'area del muscolo cardiaco molto limitata". E poiche' tali probabilita' di ripresa sono quantificabili, nella percentuale indicata, con valori decrescenti, con riferimento ai primi tre minuti, "ne consegue che tutti i sanitari imputati nel giudizio, i quali in tale lasso di tempo si sono avvicendati nel prestare i primi soccorsi al Morosini, avrebbero potuto, tendendo la condotta doverosa, interrompere il decorso della malattia e impedire l'evento".

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Chiodi: aumenta il rischio di povertà in Abruzzo

"Non e' piu' solo un giudizio politico ma un dato certificato dall'Istat: la Giunta del Presidente D'Alfonso ha solo aumentato la poverta' in Abruzzo":  questo il commento del Presidente emerito della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi (FI), all'indomani della pubblicazione dell'ultimo rapporto Istat sulle Condizioni di vita e reddito in Italia, che ha certificato la crescita per il 2015 del disagio economico degli abruzzesi. "D'Alfonso non ha piu' scuse - spiega Chiodi - nel pomeriggio di ieri, infatti, anche l'ufficio statistico della Regione Abruzzo ha ufficializzato, pubblicandoli sul proprio sito, i dati che hanno visto crescere nel 2015 il rischio di poverta' e di esclusione sociale dello 0,6%, passando dal 29,5% al 30,1%, e la percentuale degli abruzzesi che soffrono di grave deprivazione dal 9,5% all'11,1%. Per buona pace del Jobs Act di Renzi, nel 2015 e' aumentata dello 0,2% (passando dall'11,6% all'11%,8%) anche la percentuale di abruzzesi che soffrono di una bassa intensita' lavorativa. Lo scorso anno, proprio in questo periodo, D'Alfonso e l'Assessore al Bilancio, Silvio Paolucci, avevano promesso un'inversione di tendenza sui dati finali del 2015 che, ormai e' inopinabile, non c'e' stata". "Non posso rallegrarmi di questo fallimento - aggiunge -, che racconta di un aumento di famiglie sulla soglia di poverta' e di lavoratori sempre piu' mal pagati e precari. Ma sono obbligato a sottolineare questi dati perche', se uniti ai recenti richiami della Corte dei Conti, alla ripresa dei finanziamenti alle societa' partecipate inutili carrozzoni, all'aumento delle risorse per la sanita' privata a scapito di quella pubblica, alla latitanza sulle politiche attive del lavoro, spiegano le ragioni del fallimento della Giunta di centrosinistra e il continuo e costante arretramento della nostra Regione e dell'Italia, anche in una congiuntura economica internazionale decisamente piu' favorevole di quella che dovetti affrontare sette anni fa". "Il centro sinistra ha nuovamente fallito e disatteso le promesse di 'coccolare' le categorie piu' deboli - conclude Chiodi - rischiando di consegnare il Paese intero a quello che definiscono una 'deriva populista', che altro non e' se non la rabbia e la disperazione dei cittadini alimentata proprio dalla loro falsita' e totale inadeguatezza a governare la Regione e il Paese"

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Presepe vivente degli scout Agesci a Montesilvano

Dopo il successo delle scorse edizioni, anche quest'anno l'Agesci Scout Montesilvano 2 della Parrocchia Beata Vergine Madonna del Monte Carmelo ripropone il Presepe Vivente ai giardini del Parco Guy Moll di Montesilvano, domenica 18 dicembre a partire dalle 18 fino alle 20.30. Nata dalla genuinita' dei ragazzi del clan, del reparto e dei lupetti, coadiuvati dalla comunita' capi, la manifestazione, alla sua terza edizione, ripropone il tema della nativita' inscenando un allestimento fatto di materiali poveri, con tronchi e corde legati con tecniche da campo come uso nella filosofia scout, con il risultato di una scenografia suggestiva tra luci, fuochi e odori del Natale. Gli angoli del parco si trasformano nella Galilea di duemila anni fa, con diverse scene dell'evento a cominciare dall'Annunciazione, l'Accampamento dei legionari romani, i pastori e contadini, il mercato delle stoffe, la locanda, le antiche botteghe artigiane, vasai, fabbri, ferrai, bottega delle arti, il mercato delle erbe, ortolani, tessitori, ricamatrici, fino ad arrivare alla rappresentazione della Nativita' nella capanna, accompagnata dai canti e dalle narrazioni tratte dai Vangeli, che daranno vita ad una emozionante rappresentazione sacra teatrale. Un centinaio i figuranti in costume, tra capi, tutti i ragazzi delle tre branche, genitori e parrocchiani impegnati ad animare in uno spirito di co-sussidiarieta' la manifestazione. 

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Nas nelle aziende vitivinicole trovano sporcizia e irregolarità

Sporcizia, strutture non autorizzate, irregolarita' amministrative e scarico abusivo di acque reflue: e' quanto hanno accertato, in una serie di controlli nelle aziende vitivinicole abruzzesi, i Carabinieri del Nas di Pescara, che hanno disposto l'immediata sospensione dell'attivita' di un deposito di prodotti vinosi e di una cantina, il primo nel Teramano e la seconda nel Chietino, sequestrando, contestualmente, circa 700 mila litri di prodotti. Numerose le violazioni accertate, anche di natura penale. In particolare, in provincia di Teramo sono stati segnalati alla magistratura i rappresentati di due cantine, per aver attivato scarichi di acque reflue, industriali, in assenza dell'autorizzazione. Contestate anche sanzioni amministrative per errata tenuta dei registri di carico e scarico, identificazione dei vasi vinari e aggiornamento del piano di autocontrollo aziendale. Circa 700.000 litri di vari prodotti vinosi sono stati sottoposti a sequestro amministrativo poiche' carenti delle informazioni sulla rintracciabilita'. E' stata sospesa l'attivita' di un deposito di prodotti vinosi, di fatto abusivo perche' in assenza di notifica all'autorita' competente, alla quale i militari del Nas hanno segnalato anche carenze strutturali ed igienico sanitarie. In provincia di Chieti e' stata sospesa l'attivita' di una cantina vinicola trovata in pessime condizioni igienico sanitarie e strutturali. Il legale rappresentante della stessa e' stato segnalato alla Procura teatina per aver attivato abusivamente scarichi di acque reflue industriali in assenza dell'autorizzazione. Contestate, inoltre, diverse violazioni amministrative inerenti l'applicazione del cosiddetto 'Pacchetto Igiene' e relative alle rigide normative che regolano il settore vitivinicolo.

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Incontro sul futuro dei tribunali minori

Un incontro con i parlamentari abruzzesi, con i sindaci delle citta' capoluogo e con i sindaci delle citta' sedi delle circoscrizioni giudiziarie minori di Avezzano, Lanciano, Sulmona, e Vasto e' stato convocato per sabato 17 dicembre, alle 10, nella sede della Giunta Regionale in Viale Bovio a Pescara, dal presidente della Regione, Luciano D'Alfonso, e dal presidente del Consiglio Regionale, Giuseppe Di Pangrazio, entrambi pubblicamente impegnati nella difesa dei tribunali minori. I quattro tribunali secondo la riforma, nel 2018 saranno accorpati. La questione 'Tribunali d'Abruzzo', come sostengono anche i consiglieri regionali maurizio Di Nicola (Cd) e lorenzo Berardinetti (Regione Facile), e' da sempre nell'agenda politica regionale: essa impone un impegno costante e una strategia economico-giuridica sostenibile. "Non si affronta con declamazioni gratuite e appelli di piazza, ancor piu' quando essa e' definita da una legge dello Stato datata 2011, diventata operativa in tutt'Italia nel 2014". La Regione Abruzzo, negli anni scorsi, ha guidato ben due proposte referendarie (ammesse dalla Cassazione e poi bocciate dalla Corte Costituzionale); ha esaminato piu' volte il problema con unanimi e puntuali risoluzioni; ha aperto "un'interlocuzione con gli organi ministeriali centrali per rivalutare la fondatezza di principi, criteri e motivazioni, sostenuti anche  da insigni studiosi e giuristi". I due presidenti si appellano ai Parlamentari eletti nella nostra Regione "nella loro qualita' di "fondamentali interlocutori del Governo" affinche' vogliano garantire tutto il loro impegno per l'ottenimento della salvaguardia delle circoscrizioni Giudiziarie minori dell'Abruzzo, e comunque in via di urgenza e priorita' l'ottenimento di una ulteriore proroga del termine gia' previsto per il 2018

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Trasporto per disabili, a Montesilvano il servizio alla fondazione Papa Paolo VI e don Orione

«Abbiamo snellito notevolmente le procedure, offrendo dunque agli utenti un servizio maggiormente efficace ed adeguato alle loro esigenze». Così l'assessore alle Politiche Sociali, Ottavio De Martinis, annuncia le novità relative al servizio di trasporto disabili del Comune di Montesilvano.

«Abbiamo sottoscritto due convenzioni - spiega - con la Fondazione Papa Paolo VI e con l'ente ecclesiale Don Orione. I due soggetti sono anche i gestori dei due centri di recupero di Pescara frequentati dagli utenti montesilvanesi per eseguire le proprie attività riabilitative. Abbiamo ritenuto opportuno che il trasporto fosse dunque gestito direttamente dalle due strutture così da coordinare meglio gli orari degli spostamenti con quelli delle attività di recupero».

Ai due centri verrà corrisposto un contributo complessivo, per l'intera durata delle convenzioni, ossia fino al 31 dicembre 2017, di circa 36.000 euro, proporzionato tra le due strutture sulla base del numero degli utenti.

«Il servizio - ricorda De Martinis - fino allo scorso anno era stato gestito dalla Misericordia, che quest'anno tuttavia non ha potuto rinnovare la propria disponibilità. La gestione diretta dalle due strutture consentirà di proseguire a garantire questa forma di supporto in un settore del sociale particolarmente significativo, utilizzando competenze e professionalità elevatissime, con persone capaci di condurre tale servizio con attenzione e sensibilità».


Già a partire da domani, il servizio di trasporto verrà garantito dai due soggetti con i quali sono state sottoscritte le convenzioni.

 

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Blackout blocca le pompe Aca, disagi per migliaia di utenti

 Decine di migliaia di utenze Aca interessate da disservizi idrici a causa di un guasto alla cabina di trasformazione Aca dei pozzi di Bussi sul Tirino. I comuni interessati, con criticita' a macchia di leopardo, sono Chieti, Pescara, Cepagatti, Rosciano e San Giovanni Teatino. "I disservizi - spiega il direttore tecnico dell'Aca, Lorenzo Livello - riguardano l'acquedotto 'Giardino'. In alcune zone c'e' una vera e propria carenza idrica, in altre cali di pressione. Siamo al lavoro e l'intervento andra' avanti per tutta la notte. In queste ore stiamo installando dei gruppi elettrogeni per rialimentare le pompe e ripristinare il regolare servizio". In particolare, a Chieti e' stata sospesa l'erogazione della fornitura idrica su tutto il territorio comunale sino alle ore 20.30 di questa sera. Lo ha reso noto l'assessore comunale ai lavori pubblici, Raffaele Di Felice. Per quanto riguarda il capoluogo teatino non si segnala alcuna situazione di emergenza. 

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Sondaggio, la maggioranza degli italiani vuole le elezioni

Diffusi i sondaggi effettuati per Porta a Porta. Secondo IPR il 68% degli italiani non si aspetta cambiamenti con il Governo Gentiloni rispetto a quello di Renzi, solo il 12% pensa che farà peggio e al contempo un ulteriore 10% ritiene che farà meglio. Per Tecné di Michela Morizzo il governo Gentiloni sarà come quello precedente per il 69% sarà peggiore per il 15% e sarà migliore solo per l8%. Riguardo alla data delle elezioni IPR registra che il 60% degli italiani vuole elezioni a breve (entro giugno al massimo) dopo aver fatto la legge elettorale, solo il 10% ritiene che questo governo debba durare fino a Febbraio 2018, termine naturale di fine legislatura. Per Tecné di Michela Morizzo il 68% degli elettori vuole elezioni entro fine giugno; Il 13% vorrebbe che si svolgessero il prossimo autunno e l'11% preferirebbe giungere a fine legislatura. Quale tipo di legge elettorale vogliono gli italiani? Per IPR la maggioranza relativa degli elettori (44%) opta per i collegi uninominali (Mattarellum); il proporzionale con premio di maggioranza ottiene il 23% e il proporzionale puro il 18%. Per Tecné il 46% degli italiani vorrebbe l'Italicum con collegi uninominali; il proporzionale con premio di maggioranza otterrebbe il 26% ed il proporzionale puro è gradito dal 15% degli italiani. 

Gli italiani vogliono le primarie. Per IPR il 55% approverebbe una riforma finalizzata a istituzionalizzarle per tutti i partiti. Per Tecné questo dato salirebbe al 58%. Quale futuro economico ipotizzano gli italiani? Secondo IPR Il 48% stima che la crisi economica aumenterà fino a quando non ci saranno nuove elezioni, mentre per un ulteriore 37% la crisi rimarrà stabile nel prossimo periodo. Per Tecné la situazione peggiorerà per il 46%, non cambierà nulla per il 40% e peggiorerà per il 7%. E di Renzi cosa ne pensano gli italiani? Nonostante la sconfitta referendaria, per IPR, la percezione degli Italiani è che Renzi sia rimasto politicamente forte. La pensa così il 53% degli elettori, solo per il 19% è più debole di prima. Per Tecné i dati si ribaltano: Renzi sarebbe più forte solo per il 21%, mentre sarebbe più debole per il 51% e con forza uguale a prima per il 20%. Ultima parte del sondaggio: le intenzioni di voto. Nello scenario classico al momento, per IPR, si registra un ex aequo tra PD e M5S, entrambi al 30%, un altro ex aequo tra Forza Italia e Lega al 13%, FdI al 4,5% SI al 3,5% e AP al 3%. Se invece lo scenario cambia, sempre per IPR, l'ipotetico partito di Renzi potrebbe raggiungere il 21% mentre il PD (senza Renzi) si fermerebbe all'11%. E' da notare che con la presenza del partito di Renzi diminuirebbe un poco Forza Italia (a vantaggio di Renzi) e SEL-Sinistra Italiana (a vantaggio del PD senza Renzi). Anche per Tecné di Michela Morizzo nel primo scenario PD e M5S sarebbero alla pari al 30%, Forza Italia al 14,5% supererebbe la lega ferma all'11%. FdI al 4.5%, Sinistra Italiana e Area Popolare al 3%. Nello scenario con l'ipotetico partito di Renzi Tecné prevede il partito di Grillo al 31% (crescerebbe di un punto),il partito di Renzi otterrebbe il 19%, il PD (senza Renzi)scenderebbe al 14%, La Lega al 14% Forza Italia scenderebbe al 13%. FdI manterrebbe il suo 4,5% mentre scenderebbero al 2% Sinistra Italia e Area Popolare. 

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Fiducia alla Camera, M5S e Lega escono dall’aula

M5s e Lega Nord viaggiano di pari passo nella loro battaglia contro il governo che definiscono all'unisono un "Renzi-bis": disertano l'Aula e vanno in piazza. E nonostante lo sforzo di diversificare la loro protesta inevitabilmente si sovrappongono, affiancati anche nella strategia di attacco da Fratelli d'Italia. "I super paladini della centralita' del Parlamento, nel momento piu' importante della vita parlamentare non ci sono" ironizza durante la sua replica a Montecitorio Paolo Gentiloni che si scaglia anche contro "l'inarrestabile escalation di violenza verbale" e avverte: "il Parlamento non e' un social network". Ma il M5s non demorde e conferma la scelta di entrare in Aula solo per la dichiarazione di voto e poi uscire.

Proprio per non sovrapporsi alla Lega, che annuncia anche lei di non partecipare al voto di fiducia ed esce a protestare davanti il Parlamento, i 5 Stelle oggi evitano invece la piazza. Il loro flash mob per il momento e' rinviato: al week-end, quando anche la Lega pero' ha organizzato banchetti per raccogliere firme per andare al voto, e forse gia' domani quando scendera' a Roma Beppe Grillo anche per monitorare piu' da vicino la situazione nel Movimento dopo le dimissioni dell'assessora al Campidoglio Paola Muraro. Un caso che suscita ilari prese di distanza dei parlamentari per lo strano video con cui nella notte la sindaca Virginia Raggi ha diffuso la notizia. I parlamentari del Movimento si aspettano infatti una visita del leader pentastellato: potrebbe inscenare con loro una protesta davanti il Parlamento o fare capolino in occasione di una nuova assemblea congiunta di deputati e senatori convocata a fine giornata. Proprio per cercare una diversificazione dalla Lega e da Fdi il programma di piazza del Movimento non e' ancora definito. Per il momento Giulia Grillo si limita a ripetere l'annuncio del blog: "Il M5s il 24 gennaio sara' nelle piazze per una grande manifestazione a sostegno della democrazia. Sara' un flash mob di democrazia". Ma il percorso sembra lo stesso di Lega e Fdi. "Saremo in piazza ogni giorno fino ad una grande manifestazione il 22 gennaio, per dire che questa e' ancora una nazione sovrana: vogliamo votare ora" spiega infatti la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, nella sua replica in Aula al premier. Sia la Lega sia Fdi provano anche ad innalzare striscioni in Aula: Fratelli d'Italia chiede "al voto ora!" mentre il Carroccio si ispira alla Costituzione, "la sovranita' appartiene al popolo". Siamo "di fronte a una sovversione della volonta' popolare" protesta il capogruppo della Lega, Massimiliano Fedriga. Stesso scenario e' previsto per il voto di domani al Senato. Ma l'ex 5 Stelle Francesco Campanella avverte: "se escono M5S e Lega bastano 137 voti al governo per ottenere la fiducia. Altro che opposizione, cosi' finiscono per fare la stampella al PD". 

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