La violenza politica nell'età repubblicana, gli anni settanta e il movimento del '77, questo il tema dell'incontro promosso da IASRIC (Istituto Abruzzese per la Storia della Resistenza e dell'Italia Contemporanea).
Il convegno si svolge in occasione dell’uscita del volume: Il movimentto del ’77. Radici, snodi, luoghi a cura di M. Galfré e S. Neri Serneri Roma, Viella, 2018
Introducono
Nicola Mattttoscio, Presidente Fondazione Brigata Maiella
Carlo Fonzi, presidente IASRIC
ne discutono
Piero N. Di Girolamo, Università di Teramo
Monica Galfré, Università di Firenze
Simone Neri Serneri,Università di Firenze
coordina
Enzo Fimiani, Direttore scientifico IASRIC
L'iniziativa è in programma lunedì 16 dicembre 2019 alle ore 16.30 presso la Sala Convegni Fondazione Pescarabruzzo in Corso UmbertoI, 83 a Pescara
Annunciato ormai da un mese sui social, arriva al pubblico “Figli del Toro” il secondo romanzo storico di Nicola Mastronardi, autore del fortunato “Viteliú. Il nome della libertà”, long seller pubblicato nel 2012 e ancora ampiamente sulla cresta dell’onda.
La storia antica dell’Appennino diviene dunque di nuovo protagonista di una vicenda letteraria che promette di dare un forte contributo alla memoria e alla identità storica di interi territori. Di questo si parlerà con l’autore del libro e con gli ospiti dell’evento, l’antropologa Adriana Gandolfi, la soprintendente Rosaria Mencarelli e la docente di etruscologia Raffaella Papi, moderati dalla giornalista RAI Roberta Mancinelli. L’evento è organizzato dal CRAL Telecom Italia con il patrocinio del museo delle Genti d’Abruzzo, “Flavour of Italy Academy” e l’associazione GREENABRUZZO.
L'inizitiva è in programma Venerdì, 13 dicembre 2019 alle ore 17,00 Auditorium “L. Petruzzi” - via delle Caserme, 24 - Pescara
E' in arrivo il nuovo calendario della raccolta differenziata per la città di Spoltore. In accordo con la società Rieco, subentrata nel 2019 nella gestione del servizio, la programmazione delle giornate di ritiro per il 2020 è stata completamente rivisitata: in particolare, il sabato non sarà più la giornata dedicata all'indifferenziato, che verrà invece ritirato il giovedì. "Questa scelta" sottolinea all'assessore all'ecologia Rino Di Girolamo "è stata presa con l'obiettivo di razionalizzare i conferimenti, migliorare complessivamente il servizio e aumentare le quote di differenziata". In generale, i lunedì saranno dedicati a plastica e metallo, martedì e sabato all'organico, venerdì a carta e cartone, giovedì e sabato ai pannolini. Il nuovo calendario ricorda anche che i rifiuti non conformi, conferiti senza mastelli o in giorni di versi da quelli stabiliti dal calendario non verranno ritirati. Per qualsiasi dubbio, è disponibile anche l'App Junker (per i sistemi operativi iOs e Android), che manda una notifica al momento di portare fuori il mastello e consente, passando il codice a barre di un prodotto davanti alla fotocamera dello smartphone, di avere tutte le informazioni per lo smaltimento dello stesso.
Il calendario 2020, già disponibile sul sito istituzionale www.comune.spoltore.pe.it, sarà distribuito in formato cartaceo la prossima settimana.
Il sindaco Luciano Di Lorito ha voluto lasciare un messaggio sul calendario: "la differenziata è un grande gioco di squadra tra amministrazione comunale, cittadini e Rieco. Con l'impegno di tutti possiamo diventare anche noi un comune a rifiuti zero. Buona differenziata a tutti, l'ambiente ringrazia!".
Una mattinata tra memoria e futuro. Protagonisti gli studenti dell’istituto di istruzione superiore “Patini-Liberatore” di Castel di Sangro che, questa mattina, al teatro Tosti di Castel di Sangro sono stati protagonisti dell’inaugurazione della mostra “Campioni della memoria” che ha rappresentato l’occasione per parlare dello sterminio nazi-fascista durante la Seconda Guerra mondiale e del ruolo di Castel di Sangro e dell’intero territorio nel corso dell’occupazione tedesca tra il 1943 e il 1945.
La mostra “I campioni della memoria”, a cura di Paolo Allegretti presidente dell’Unione veterani dello sport della Toscana, racconta la storia di 50 atleti sportivi deportati nei campi di concentramento. Gli studenti del “Patini-Liberatore” hanno interpretato 9 delle storie raccontate nella mostra, che sarà visitabile per tutto il periodo natalizio, con grande coinvolgimento.
La mattinata è poi proseguita con la tavola rotonda, moderata dalla presidente dell’associazione “Il sentiero della libertà” Maria Rosaria La Morgia, a cui hanno partecipato il sindaco di Castel di Sangro e presidente della Provincia dell’Aquila Angelo Caruso, lo stesso Allegretti, Mario Setta del “Sentiero della Libertà” che nel 2020 festeggerà la 20esima edizione, e Mario Rainaldi autore del libro “Le Aquile sul Sangro. Storie di aviatori che hanno combattuto la Seconda guerra mondiale sul fiume Sangro”. Durante la tavola rotonda è stata ribadita l’importanza di tramandare la storia, di non perdere la memoria di ciò che è avvenuto nel passato. “I Centri di formazione nella società” ha sottolineato Allegretti “sono la famiglia, la scuola e lo sport, vivetela la vostra famiglia” rivolgendosi ai ragazzi “e state attenti a mantenere la Pace che non è mai scontata”.
La mattinata si è conclusa con l’incontro tra gli studenti e la scrittrice Lia Levi, in particolare sull’ultimo romanzo della Levi “L’anima ciliegia”. Un gruppo di studenti, che nei mesi scorsi ha letto il romanzo, ha posto una serie di domande alla scrittrice che, al termine, si è complimentata per l’organizzazione dell’intera manifestazione.
“La letteratura non serve per risolvere i problemi ma per porli perché la vita è complessa” ha spiegato la Levi “e la coscienza deve essere sempre in moto. La vostra generazione ci ha insegnato che è possibile ritornare a sognare. E vi dico” ha concluso “di essere diversi, il pericolo, in questa società è di essere massificati agli altri, un pericolo cresciuto con i social network. Quando la mia famiglia fu colpita dalle leggi razziali, nel 1938, ero troppo piccola per comprendere davvero ciò che stava succedendo ma capivo che mi sarei dovuta difendere da ciò che stava succedendo. Per questo vi raccomando di non adeguarvi alla massa. Siate diversi, siate voi stessi”.
Soddisfatta della riuscita della manifestazione la dirigente scolastica Cinzia D’Altorio. “La nostra vita” ha aggiunto “è caratterizzata dalla memoria personale e dalla memoria collettiva, ed è proprio quest’ultima che ci lega come una rete”. Poi citando una frase del romanzo della Levi ha concluso dicendo: “È bella la vita quando si cammina sottobraccio ad un sogno”.
Altra bella notizia che riguarda anche la comunità di Salle, la Perdonanza Celestiniana ce l'ha fatta: è Patrimonio Immateriale Unesco.
Anche quest'anno infatti una delegazione del piccolo paese alle pendici del monte Morrone, in provincia di Pescara, è stata ospite a L'Aquila durante la Perdonanza nelle iniziative delle Città Celestiniane.
Il legame della Perdonanza Celestiniana con Salle è in relazione con la figura del Beato Roberto, santo patrono del paese che nacque a Salle nel 1273. Da giovanissimo scelse la via della vita monastica con l’ordine dei celestiniani di Pietro da Morrone, di cui divenne allievo prediletto. Nel 1294 Roberto, allora giovanissimo, fu successore del suo maestro quando venne eletto Papa con il nome di Celestino V. Divenuto poi priore della Badia di Santo Spirito a Maiella, cominciò la sua vita erigendo monasteri e centri di preghiera. Nel 1331 si ritirò nel monastero di Morrone del Sannio (Campobasso), dove morì il 18 luglio 1341. L’anno dopo l’urna contenente il suo corpo venne trasferita all’eremo di Sant’Onofrio, a Sulmona. Nel 1807 le reliquie furono traslate nella parrocchia del Santissimo Salvatore a Salle, dove sono continuo oggetto di venerazione.
Che cos'è la Perdonanza Celestiniana:
Il 28 e il 29 agosto di ogni anno a L’Aquila si rinnova il rito solenne della Perdonanza, l’indulgenza plenaria perpetua che Celestino V, la sera stessa della sua incoronazione a pontefice, concesse a tutti i fedeli di Cristo.
Prima di salire al soglio pontificio, Pietro Angeleri, questo era il suo nome secolare, aveva trascorso molti anni di vita eremitica, in special modo in una grotta sul monte Morrone, sopra Sulmona, ricevendo dai suoi devoti l’appellativo di Pietro del Morrone.
Il 5 luglio 1294 fu designato dal conclave riunito a Perugia come successore di papa Niccolò IV, la cui morte (1292) aveva lasciato la sede vacante per più di due anni. Dall’eremo di Sant’Onofrio al Morrone nel quale si era ritirato, Pietro, a dorso di un asino e avendo come palafrenieri re Carlo II d’Angiò e suo figlio Carlo Martello, mosse alla volta di L’Aquila.
Il 29 agosto 1294 nella basilica di Santa Maria di Collemaggio, costruita per sua stessa volontà e consacrata nel 1288, fu eletto papa. Alla cerimonia solenne parteciparono oltre ai due re, cardinali e nobili, ma soprattutto un immenso popolo, composto, secondo le fonti, da più di duecentomila persone, che ricevettero dal nuovo pontefice un dono di portata straordinaria.
“Un giorno senza sorriso, è un giorno perso”, ed è proprio su questa celebre frase di Charlie Chaplin che si sviluppa uno dei libri più sentiti della scrittrice di Pianella Felicita Romano che sarà presente al Centro Commerciale L’Arca di Spoltore, venerdì 13 dicembre, per la presentazione di “Il Manuale del Sorriso” .
Il titolo del libro è già eloquente, si tratta infatti di un testo dedicato al sorriso, è fatto di racconti poesie e filastrocche; all’interno viene proposto un viaggio straordinario composto da tante storie sempre diverse che, tra esperienze di vita vissuta riempiono l’esistenza, al fianco di un’analisi di quei sentimenti autentici che ne fanno parte.
Ed ecco che anche lo scopo del libro stesso è “regalare un sorriso”, e la scrittrice permetterà ad una platea d’eccezione di vivere attimi di gioia ed emozioni ed in particolare ad alcuni piccoli studenti dell’infanzia e della primaria delle scuole di Spoltore(ultimo anno d’asilo e prima elementare), del distretto di Pianella - Moscufo, e di Nocciano - Rosciano che saranno ospitati al mattino dalle ore 10 presso il Cinema per ascoltare le favole che saranno lette da Greta Pierotti la fatina Ariele di Rai Yoyo che siederà sul suo magico trono.
Una cena-spettacolo 'Meravigliosa'. Questo il nome scelto per la proposta del Capodanno 2020, a cura dello staff 4Joy, capitanato dal dj Francesco Capodaglio - storica firma della notte, promotore da quasi trent’anni di eventi e spettacoli - che organizza l’evento con Ricky Orlando, Fabio Pelusi, Thomas Cataldo. L’appuntamento è a Bucchianico negli spazi del ristorante 'da Silvio', ospitato in una struttura del 1700. La serata è a ingresso esclusivo con braccialetto in prevendita. “Abbiamo pensato a questa formula - commenta Francesco Capodaglio - per garantire un divertimento sano e sereno a chi sceglie di passare con noi l’ultima notte dell’anno”. La formula è quella della cena spettacolo e disco, cena spettacolo, disco e pernottamento o disco dopo le 24. Peraltro il check-out è alle 19, consentendo così un sano riposo dopo la notte. “C’è inoltre l’area baby con un formula innovativa - prosegue il dj -. Per far ballare i genitori in serenità tutta la notte, allestiamo uno spazio dedicato con brandine, con personale qualificato a vegliare”.
“Il nome scelto, 'Meravigliosa', evoca la location, la scelta musicale fra house, deep-house e commerciale, all’insegna del divertimento - prosegue Francesco Capodaglio - oltre alla selezione del menù, all’ambientazione, all’idea di passare una notte, appunto, meravigliosa”.
"Questa struttura rappresenta un modello di gestione e di integrazione sociale e merita di essere potenziata per rispondere meglio al fabbisogno assistenziale del territorio. É,infatti, una delle poche realtà che riesce a garantire un'assistenza completa ai ragazzi autistici ed alle loro famiglie". Lo ha dichiarato, questo pomeriggio, a Vasto, il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, in occasione della sua visita alla sede della Fondazione Il Cireneo, onlus nata proprio con lo scopo primario di sostenere, attivare, gestire, stimolare e creare servizi a favore delle persone affette da autismo e delle loro famiglie. "Si tratta di una problematica che putroppo emerge sempre di più nella nostra società - ha spiegato Marsilio - e, a tal proposito, contiamo di rideterminare i fabbisogni al fine di favorire l'apertura di altre strutture simili che possano coprire meglio le esigenze di pazienti e famiglie ". All'incontro odierno hanno preso parte anche l'assessore alla Salute, Nicoletta Verì, l'arcivescovo della Diocesi di Chieti-Vasto, Mons. Bruno Forte, ed il direttore generale della Asl Lanciano-Vasto-Cheti. Thomas Schael.
Un operaio di 60 anni dell'Aquila, e' morto nella tarda mattinata mentre stava lavorando in un cantiere per la ricostruzione in via Castiglione, nel capoluogo di regione. A causare il decesso e' stato un malore, probabilmente un infarto. Sul fatto sta indagando la Procura della repubblica dell'Aquila. Sul posto intervenuti gli operatori del 118 che non hanno potuto fare altro che constatare la morte
Fare di un piatto tipico un gioiello in porcellana, con finitura in oro 24 carati. A raccoglierne ed esaltarne il legame affettivo, la ritualità famigliare, l’evocazione di ricorrenze intime, tra parenti, amici, momenti che si ricordano e si tramandano. Oltre il piatto tipico già conosciuto, però: andando a scandagliare l’universo dei Microtipici. Questo il nome del nuovo progetto di Arago design, marchio abruzzese di ceramica artistica, già conosciuto per produzioni come il Salva Pecunia e le neole in ceramica. Un’idea che parte dall’Abruzzo con l’intenzione di creare una sorta di atlante dei prodotti “microtipici” italiani. La presentazione giovedì 12 dicembre alle 18,30 da Mastro-Cibo e cucina in via delle Caserme e poi nell’officina di Elisabetta Di Bucchianico e Dario Oggiano, ideatori e curatori di Arago Design, in corso Manthonè, 79.
“Esistono cibi semplici, tanto vicini da sempre alla nostra quotidianità da apparirci ovvi e scontati - spiegano da Arago Design -. Sono cibi destinati alle circostanze più informali tra amici, familiari o vicini di casa, che non richiedono preparazioni complicate e che sono legati da consuetudini antiche. Sono, appunto, i cibi che abbiamo definito Microtipici, quelli che non si trovano nelle guide turistiche o nei ricettari famosi, ma sono noti a chi li mangia da sempre. Ne esiste una varietà insospettabile ma nascosta tra l’ovvietà delle cose buone. Il cuore di Microtipici è propio la condivisone e lo scambio di questa cultura”.
Si parte dunque dal prodotto gastronomico, per presentarlo con un pittogramma su un piccolo e raffinato piattino in porcellana, per di più con finitura in oro 24 carati. La forma e la dimensione ricordano i piattini dei servizi per le bambole, che qui diventano spilla e anello da indossare. Dalla mappatura alla rappresentazione grafica dunque “per elevare i valori della cucina più comune, invitando a riflettere sui legami originali tra l’ambiente umano e quello naturale” aggiungono da Arago.
Piatti intimi di comunità, quindi. Cibi cosiddetti poveri e legati a rituali comuni, tanto da non essere elevati a vessilli dell’orgoglio di un territorio. Che richiamano pasti di tempi remoti, arrivati fino a noi mantenendo negli anni la costante della facilità della preparazione, della reperibilità degli ingredienti, fino alla bontà dei sapori. Il tutto per un'ampia e variegata platea di commensali, con l’ulteriore richiamo della digeribilità, associata allo svolgimento successivo di attività fisiche o di concentrazione, il coinvolgimento di cuochi inesperti e l'autonomia nella fruizione del piatto.
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