Cronaca

Coronavirus, 5 Usca saranno attivate nella Asl di Teramo

Alla Asl di Teramo partono le Usca, le cosiddette unita' speciali di continuita' assistenziale. Le cinque unita', attivate a Teramo, Tortoreto, Bisenti, Roseto degli Abruzzi e Silvi, si dedicheranno a monitoraggio e cura dei pazienti Covid positivi, ma non ricoverati, sull'intero territorio provinciale e saranno operative da domani mattina a Teramo e Tortoreto, nei giorni seguenti anche nelle altre realta' dalle 8 alle 20, sette giorni su sette. I pazienti che saranno presi in carico dalle Usca per le visite mediche necessarie, che saranno definite in collaborazione con i medici di medicina generale e i pediatri, sono i pazienti positivi con sintomi respiratori lievi, ma con eta' superiore a 70 anni, presenza di comorbilita' o rischio di aumentata mortalita' (febbre superuiore a 37,5, tosse da lieve a moderata o incremento progressivo della tosse); pazienti affetti di Covid-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero o dimessi con patologia Covid 19 diagnosticata e sintomatici; pazienti con sintomi respiratori anche modesti, ma febbre che perdura oltre 4 giorni o presenza di dispnea con positivita' Covid-19.

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Teramo, scoperto pallone con dentro droga e telefoni cellulari vicino al carcere

Nella notte tra sabato e domenica gli agenti della polizia penitenziaria del carcere teramano di Castrogno, a seguito di specifici controlli del territorio antistante l'istituto e svolti 24 ore su 24, hanno trovato sotto le mura di cinta un pallone da calcio imbottito di 5 micro telefoni cellulari, 3 sim, 31 grammi di hashish e 28,6 grammi di cocaina. A comunicarlo e' il Sappe, il sindacato di polizia penitenziaria, che sottolinea come in attesa dell'attivita' di verifica sulle sim si stia procedendo contro ignoti. "Nei giorni precedenti, invece - si legge in una nota del sindacato - e' stata sorpresa una persona di 50 anni che cercava di lanciare all'interno dell'istituto 'ovuli' ripieni di micro cellulari, mentre all'interno di un pacco inviato dai familiari a un detenuto campano del circuito di alta sicurezza sono stati rinvenuti micro telefonini e sostanza stupefacente".

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Ricostruzione, spesi sinora 12,7 miliardi di euro

Per la ricostruzione post sisma 2009 in Abruzzo sono stati spesi finora 12,7 miliardi, il 71% della somma stanziata, proveniente da bilancio dello Stato e Fondo europeo di solidarieta'. E se degli 8,8 miliardi per la ricostruzione privata quelli impiegati sono 6,6, dei 2,9 riservati a quella pubblica le amministrazioni locali hanno ancora a disposizione 1,2 miliardi. Nell'undicesimo anniversario del terremoto che, alle 3.32 del 6 aprile 2009, devasto' L'Aquila provocando la morte di 309 persone, si tracciano bilanci, pur con l'incognita delle conseguenze del coronavirus. Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, in un messaggio al sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, sostiene che la ricostruzione "resta una priorita' e un impegno inderogabile per la Repubblica" ed esprime "sentimenti di vicinanza e solidarieta' a tutti gli aquilani, a quanti nei paesi e borghi limitrofi hanno condiviso sia quei momenti tragici sia gli affanni della ripartenza", sottolineando che la ricorrenza, quest'anno, "si celebra in un contesto eccezionale, determinato da una pericolosa pandemia che siamo chiamati a fronteggiare con tutta la capacita', la responsabilita', la solidarieta' di cui siamo capaci". E se quest'anno e' saltata, nel rispetto delle norme per il contenimento del coronavirus, la fiaccolata che dal 2010 attraversa il centro citta' per commemorare le vittime del sisma, non sono mancati i messaggi di vicinanza.

Secondo la Struttura di missione per la ricostruzione e lo sviluppo che 8,8 miliardi sono andati alla ricostruzione privata di cui 6,6 spesi. Il problema e' la ricostruzione pubblica, a partire dagli edifici scolastici. "Nei paesi del cratere - conferma Fabrizio Curcio, ex capo della Protezione civile, oggi responsabile della struttura di missione e capo di Casa Italia - la ricostruzione pubblica e' attorno al 50%, all'Aquila attorno al 30%" ed e' soprattutto "un problema di procedure, vanno semplificate le norme per sbloccare le opere pubbliche non solo all'Aquila, ma in tutto il Paese". Prima dello stop causato dal coronavirus, all'Aquila erano attivi circa 500 cantieri, fa sapere l'Ufficio Speciale per la Ricostruzione che a marzo ha smistato pratiche per 20 milioni, utilizzabili alla ripresa dei cantieri. Prima dello stop proseguivano celermente i lavori per due scuole che sarebbero stati consegnati entro giugno, per essere pronti alla ripresa dell'anno scolastico. A questo si aggiunge il via ai bandi per altre 5 scuole. Nel centro storico sono fermi soprattutto immobili pubblici e una ventina di agglomerati privati.

immagine di repertorio

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Bussi: Consiglio di Stato condanna Edison

L’attesa sentenza del Consiglio di Stato, riferita alla bonifica delle discariche 2A e 2B di Bussi ai danni di Edison, finalmente ridà dignità ad un territorio martoriato e agli abruzzesi che per anni attendono finalmente di voltare pagina. Dopo la precedente sentenza del TAR, questa seconda condanna chiarisce definitivamente le responsabilità accertate ed Edison, in virtù del principio “chi inquina paga”, dovrà finalmente provvedere alla bonifica di quelle aree inquinate. Almeno questa bonifica non graverà sui cittadini e quel che rimane dei 50 milioni, inizialmente stanziati dal pubblico, potrà essere utilizzato su altri interventi di cui quel sito necessità, dalla bonifica della Tre Monti ferma lì con tutte le sue gravi criticità al vecchio polo industriale.

<<Questa sentenza - dichiara Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo - fa breccia come un raggio di sole primaverile in questo particolare momento di emergenza sanitaria che ci sta riportando con forza a rivedere le nostre azioni e ripensare i nostri modelli economici e sociali nell’ottica di un riequilibrio sempre più urgente e necessario del rapporto fra attività umana e ambiente. Ed è un passo importante verso la bonifica totale di quelle aree.>>

<<La sentenza di Bussi - conclude Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente - sancisce giustamente il principio comunitario “chi inquina paga” troppe volte calpestato nella storia italiana. Per chi come noi da 40 anni opera sul territorio nazionale, non solo nei tribunali, "in nome del popolo inquinato" è una bella notizia in un periodo storico difficile. Dopo aver ottenuto nel 2015 l'approvazione della legge sugli ecoreati che ha inserito i reati ambientali nel codice penale, grazie a 21 anni di lavoro associativo, e dopo essere riusciti a far chiudere cicli produttivi inquinanti in tante aree industriali, non è ancora finito il lavoro. È fondamentale, a Bussi come negli altri siti di interesse nazionale o regionale, procedere velocemente al risanamento delle aree inquinate. Sarebbe un atto di giustizia per territori maltrattati da un'industria senza scrupoli e di ripartenza anche sotto il punto di vista occupazionale grazie alle attività di bonifica. Continueremo a dare il nostro contributo in questa direzione.>>

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Incendio a Loreto Aprutino, una vittima

 Un uomo di 55 anni e' morto la notte scorsa durante l'incendio sviluppatosi all'interno di una casa inagibile del centro storico di Loreto Aprutino in via Cavour. Il rogo, scoppiato intorno all'una, ha completamente investito il fabbricato che, lesionato dopo l'ultimo terremoto, non era abitato, ma saltuariamente veniva utilizzato come rifugio dall'uomo, il cui corpo e' stato ritrovato intorno alle 15. L'incendio e' stato spento dopo ore dai vigili del fuoco che hanno evitato che le fiamme interessassero le abitazioni vicine, tutte abitate. Una parte dello stabile e' parzialmente crollata e questo non ha facilitato le ricerche dell'uomo da parte dei vigili. All'esterno dello stabile, c'erano i parenti dell'uomo, oltre al primo cittadino Gabriele Starinieri. Sull'accaduto indagano i carabinieri della locale stazione e della competente Compagnia di Montesilvano

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Coronavirus, l’assessore Verì rinnova l’appello a rimanere a casa

"Rimanere in casa, evitare qualunque spostamento non strettamente necessario e rispettare le prescrizioni dettate dalla normativa nazionale e regionale. Anche se da qualche giorno i dati dei contagi in Abruzzo sembrano mostrare una leggera inversione di tendenza, non siamo assolutamente fuori pericolo". Lo ribadisce l'assessore alla Salute della Regione Abruzzo, Nicoletta Verì, ricordando come le misure di distanziamento sociale siano l'arma più efficace per combattere la diffusione del Covid 19. "Comprendo perfettamente la sofferenza che queste limitazioni portano a ciascuno di noi - continua l'assessore - ma voglio sottolineare con forza che si tratta di un sacrificio indispensabile per tutelare la nostra salute, dei nostri cari e di tutta la comunità". L'assessore a Verì rimarca il grande lavoro che tutte le forze dell'ordine stanno portando avanti per il controllo del territorio e per contrastare la violazione dei divieti. "Purtroppo - aggiunge - sto assistendo a un aumento del numero di coloro che escono di casa senza motivi validi, giustificandosi con spiegazioni puerili e a volte davvero incredibili. E' un dovere morale, giuridico e civico, ma è anche soprattutto una forma di rispetto nei confronti dei tantissimi (che sono per fortuna la maggioranza) che stanno invece osservando le prescrizioni"

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Coronavirus, prorogata di un mese la validita’ dei buoni alimentari per i celiaci

E' stata prorogata di un mese la validita' dei buoni alimentari per i celiaci cui sara' anche data la possibilita', laddove il commerciante sia in grado di garantirlo, di ordinare i prodotti per via telematica evitando cosi' di uscire di casa. Sono questi i punti principali del documento firmato dall'assessore alla Salute della Regione Abruzzo, Nicoletta Veri', che saranno recepiti con apposita ordinanza dal presidente della Regione, Marco Marsilio. Il provvedimento prevede dunque che l'eventuale credito residuo dei buoni di marzo slitti al 30 aprile e cosi' sara' per tutti i mesi a seguire fino al 31 luglio. "In questo periodo di emergenza- spiega Veri'- molti pazienti celiaci si sono trovati a dover affrontare una serie di disagi per l'utilizzo dei voucher con cui acquistano gli specifici prodotti per la loro alimentazione. Di qui la necessita' di introdurre alcune misure, per andare incontro alle loro necessita'".

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Bussi, Blasioli su pronunciamento Consiglio di Stato: sentenza storica, Edison dovrà bonificare le aree 2A e 2B

“Il Consiglio di Stato ha confermato che Edison dovrà provvedere alla bonifica delle aree inquinate 2A e 2B e zone limitrofe situate a ridosso del centro abitato di Bussi sul Tirino, una sentenza storica per l’Abruzzo e per quei territori che finalmente dopo anni di attesa possono sperare nel futuro”, annuncia il consigliere regionale PD e membro della Commissione regionale d’Inchiesta su Bussi Antonio Blasioli.

 

“Questo pronunciamento era nell’aria dall’inizio di Marzo, quando la sentenza era stata presa in carico dal collegio giurisdizionale, oggi sappiamo con certezza che il Consiglio attribuisce a Edison la responsabilità di agire ed è una notizia importante per il futuro delle discariche e del territorio – sottolinea Blasioli - La sentenza lo dice a chiare lettere e finalmente scioglie dubbi e controversie fra Edison e la decisione della Provincia che aveva individuato proprio nella multinazionale il soggetto inquinatore delle aree e dunque anche quello che avrebbe dovuto accollarsi il ripristino dello stato naturale dei luoghi.  Un pronunciamento atteso, anche perché preceduto da una sentenza del Tar che andava in tal senso, quella a cui Edison aveva opposto ricorso. 

Mi preme fare arrivare un grazie alla Provincia di Pescara a guida dell’ex Presidente Antonio Di Marco, il quale ai sensi dell’art 244 del Codice dell’Ambiente aveva chiesto alla Spa di adottare le misure di messa in sicurezza delle aree delle due discariche, la 2°A e 2B e aree limitrofe, appunto.

Già la sentenza del Tar Abruzzo aveva riconosciuto cose importanti anche nella giurisprudenza nazionale in tema di individuazione del soggetto responsabile, in questo caso Edison e sulla competenza della Provincia quale Ente capace di esprimersi anche nelle aeree del SIN (Sito di interesse nazionale). Edison della sentenza del Tar non aveva chiesto la sospensiva, ma neanche aveva proceduto a mettere in sicurezza i teli del capping squarciati e divelti, il cui stato avevo denunciato già a fine novembre. 

La sentenza del Consiglio di Stato è oggi una pietra miliare per il nostro Abruzzo, perché individua in Edison in soggetto inquinatore anche di queste aree, oltre che delle aree Tre Monti (su cui la giustizia penale aveva già deciso) e lo obbliga alle misure di sicurezza, le MISE e alla bonifica. E’ questo un risultato importantissimo per tutti i Comuni ricompresi nel Sin, il perché va ricercato nella possibilità di utilizzo dei 50 milioni di fondi inizialmente stanziati dalla legge per il terremoto dell’Aquila, di cui proprio oggi ricorre l’undicesimo anniversario. Fondi destinati alla bonifica proprio di quest’area e che ora potranno essere utilizzati per ripristinare anche altre zone dello stesso Sin. Questa sentenza, inoltre, costituisce un precedente rilevante anche per il sito ex Montecatini di Piano d’Orta, anche questo oggetto di una specifica ordinanza della Provincia di Pescara, come pure per le aree industriali che sorgono fra la discarica 2A e 2B e la Tre Monti. 

E’ un passo avanti per l’Abruzzo Regione Verde d’Europa, per tutta la vallata dei fiumi Tirino e Aterno che l’aspettava e anche per l’area di Pescara e il nostro mare, ed è un risultato di cui voglio ringraziare un giovane ed esperto avvocato, Matteo Di Tonno, il quale, incaricato dalla Provincia di Pescara, si è battuto come un leone per avere questo riscontro contro un colosso come la Edison. Questo fatto ci induce a guardare con speranza anche all’esito della causa di risarcimento civile che la Regione Abruzzo ha intentato contro Edison, condotta dall’avvocato Cristina Gerardis, mentre noi, come Commissione d’inchiesta regionale, dovremo ora essere bravi a fare in modo che i circa 50 milioni di fondi stanziati restino nell’area Sin di Bussi.  Un pensiero va ai tanti cittadini di Bussi che per anni hanno atteso questa importante sentenza, che contribuisce a restituire loro speranza nella giustizia e nel futuro, è un inizio da cui ripartire”.

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Coronavirus: Coldiretti, basta fake news su stalle italiane

Mentre nelle stalle italiane ed abruzzesi si lavora a pieno regime per garantire le forniture di latte e carne alle famiglie italiane, il crollo dei livelli di inquinamento nella pianura padana per il blocco della circolazione delle auto e la limitata operatività delle industrie smentisce una delle piu’ diffuse fake news sull’impatto ambientale dell’allevamento nazionale. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che l’emergenza Coronavirus ha fatto emergere la centralità dell’attività di allevamento italiano per non far mancare le necessarie forniture alimentare alla popolazione, in un momento di difficoltà per i trasporti e per i transiti alle frontiere.

I livelli di inquinamento sono fortemente abbassati con le fabbriche chiuse e le stalle aperte e dopo oltre un mese di restrizioni, zone rosse e chiusura di attività industriali imposte dal Coronavirus – spiega la Coldiretti - i livelli di biossido di azoto, un marcatore dell’inquinamento, si sono ridotti chiaramente come mostrano le immagini del satellite Sentinel 5 del programma europeo Copernicus, gestito da Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea (Esa).

Smascherata la fake news sulle reali responsabilità reali dell’inquinamento dell’aria, vanno anche condannati - sottolinea la Coldiretti - i fantasiosi tentativi fuori dalla realtà di far immaginare un collegamento, del tutto inesistente, tra l’attività di allevamento nazionale e l’epidemia coronavirus, come purtroppo ipotizzato anche da qualche trasmissione televisiva pseudo scientifica, con il pericoloso effetto di screditare e depotenziare la capacità produttiva dell’allevamento nazionale e di favorire le speculazioni.

Un settore che al contrario alimenta economie circolari con la produzione di letame e liquami indispensabili per fertilizzare i terreni e alla base dell’agricoltura biologica con l’Italia che – riferisce la Coldiretti – detiene la leadership europea in termini di numero di aziende ma anche la produzione di energie rinnovabili come il biogas.

La carne e il latte italiani nascono da un sistema di allevamento che per sicurezza e qualità non ha eguali al mondo, consolidato anche grazie a iniziative di valorizzazione messe in campo dagli allevatori, con l’adozione di forme di alimentazione controllata, disciplinari di allevamento restrittivi, sistemi di rintracciabilità elettronica e forme di vendita diretta della carne attraverso le fattorie e i mercati di Campagna Amica” ha dichiarato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “scegliere carne Made in Italy significa anche sostenere un sistema fatto di animali, di prati per il foraggio e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado ambientale spesso da intere generazioni, anche in aree difficili”.

 

L’emergenza coronavirus ha fatto emergere tutta la centralità delle filiera nazionale di latte e carne dopo che stalle, ricoveri e ovili che si sono svuotati e la Fattoria Italia che nell’ultimo decennio ha perso – sottolinea la Coldiretti – solo tra gli animali più grandi, circa un milione di pecore e agnelli, oltre a quasi 800mila maiali e 200mila bovini e bufale. In Abruzzo, negli ultimi dieci anni, sono scomparsi quasi 150mila capi tra bovini e ovini con una diminuzione rispettiva del 25% per i bovini e del 40% per gli ovini. Insomma, a conti fatti, sono scomparse una mucca su 4 e 4 pecore su dieci. 

 

Un addio che – precisa la Coldiretti – ha riguardato soprattutto la montagna e le aree interne più difficili dove mancano condizioni economiche e sociali minime per garantire la permanenza di pastori e allevatori, spesso a causa dei bassi prezzi pagati per il latte e per la concorrenza sleale dei prodotti di dubbia qualità importati dall’estero. Ogni giorno 5,7 milioni di litri di latte straniero attraversano le frontiere e invadono l’Italia con cisterna o cagliate congelate low cost in piena emergenza coronavirus, proprio mentre alcune aziende di trasformazione cercano di tagliare i compensi riconosciuti agli allevatori italiani, con la scusa della sovrapproduzione, secondo una analisi della Coldiretti sulla base dei dati del Ministero della salute relativi ai primi quindici giorni del mese di marzo 2020 sui flussi commerciali dall’estero in latte equivalente.

 

Una tendenza preoccupate che va combattuta – conclude la Coldiretti - con un adeguato riconoscimento economico e sociale di quanti hanno la responsabilità in questo momento di garantire alimenti essenziali al giusto prezzo di fronte alla difficile esperienza della limitazione delle movimentazioni e del blocco di molte attività funzionali all’allevamento come la meccanica agricola.

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Coronavirus: a Montesilvano oggi un decesso e tre nuovi casi positivi

La Asl ha comunicato il decesso, per Covid-19 all’ospedale dell’Aquila, di una donna di 79 anni, residente a Montesilvano. Le vittime dall’inizio dell’emergenza salgono a 15. Sono stati inoltre comunicati 3 nuovi casi positivi al Coronavirus, attualmente i contagi salgono a 96. Al Centro operativo comunale sono arrivate circa 100 chiamate, quasi tutte per informazioni sui buoni spesa. 40 sono state le consegne di farmaci e spesa a domicilio da parte dei volontari di Protezione civile e Croce rossa. In occasione delle festività pasquali, in seguito al Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presieduto dal Prefetto, a cui ha preso parte anche il sindaco De Martinis, come comunicato dalla prefettura di Pescara, a Montesilvano, i Carabinieri e la Polizia Municipale presidieranno le vie cittadine ed il lungomare. I controlli, già in atto, saranno maggiori e più incisivi nelle giornate venerdì, sabato, domenica di Pasqua e lunedì di Pasquetta.

La polizia locale oggi ha effettuato 50 controlli, rilevando 1 contravvenzione per aver violato il DPCM. Da domani l’amministrazione comunale inizierà la consegna dei buoni spesa ai cittadini, che hanno risposto all’avviso comunale e che hanno diritto alle somme stanziate dal governo. Ricordiamo che per Montesilvano sono stati erogati 408mila euro per le famiglie più in difficoltà. Dalle 2.060 domande arrivate, entro le 24,00 del 4 aprile scorso, dopo il messaggio del sindaco De Martinis numerosi utenti hanno annullato le richieste per l’assenza di requisiti. Al momento sono circa 1.700 quelle valide, solo alcune sono al vaglio dei dirigenti comunali, che stanno controllando la veridicità dei dati. La consegna dei buoni proseguirà anche nei prossimi giorni.

Il Comune, tramite i volontari della Protezione civile, da domani inizierà la consegna a 400 famiglie dei primi pacchi alimentari confezionati dal Coc (Centro operativo comunale). Grazie alle donazioni dei giorni scorsi, le derrate alimentari saranno distribuite a tutte le famiglie residenti negli alloggi popolari del territorio e ad altre segnalate dal Coc, che vivono uno stato di indigenza, a causa dell’emergenza sanitaria.

Prosegue la gara di solidarietà da parte delle aziende locali, che anche oggi hanno donato generi alimentari e sostegni economici all’Iban IT87U0311177340000000001492, del conto corrente bancario gestito dal Centro operativo comunale. Oltre alla Cosmo Srl, hanno donato generi alimentari: Sma, MD, Decò, Conchiglia Azzurra, Guido Serafini Snc e Area Tenda Srl. L’azienda Le More invece ha prodotto e donato 100 mascherine. Questa mattina la Ciccolateria Belacco ha donato al Centro operativo comunale 19 cartoni di uova di Pasqua, che il vice sindaco Paolo Cilli e i volontari del Corpo della Protezione civile di Montesilvano hanno consegnato al personale dell’ospedale di Pescara, in prima linea in questo periodo.

 

“In questo momento così difficile mi preme far sentire la solidarietà e la vicinanza di tutta l’Amministrazione Comunale – dice il sindaco De Martinis -. Stiamo lavorando per alleviare, con ogni mezzo, i disagi di ciascun singolo cittadino che necessiti aiuto per superare le difficoltà del particolare periodo che stiamo vivendo. Grazie al generoso contributo di aziende e concittadini sensibili abbiamo potuto consegnare i pacchi ad alcuni concittadini in difficoltà. Chiedo di rimanere a case: sappiamo benissimo che non è affatto semplice, ma è un sacrificio che certamente vale la pena fare per la nostra salute e per la vita dei nostri cari più deboli e anziani. Ringrazio infinitamente le aziende e i cittadini che stanno contribuendo in questo periodo - dice il sindaco De Martinis -. Grazie alla loro generosità stiamo fornendo servizi aggiuntivi a coloro che in questo momento vivono in difficoltà”.

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