Cronaca

Campagna di prevenzione e diagnosi del cheratocono

E' iniziata la campagna di prevenzione e diagnosi del cheratocono, promossa dall'Universita' degli Studi di Verona, dal Centro Nazionale di Alta Tecnologia in Oftalmologia (CNAT) dell'Universita' di Chieti - Pescara e dal Centro Ambrosiano Oftalmico (CAMO), in collaborazione con Neovision e con il patrocinio del Ministero della Salute, dell'Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona, della Societa' Italiana Trapianto di Cornea e Superficie Oculare (S.I.TRA.C.), della Societa' Oftalmologica Italiana (SOI) e dell'Associazione Italiana CHEratoconici (A.I.CHE.). E' stato inoltre richiesto il patrocinio della Regione Veneto. Il cheratocono, una patologia di cui poco si parla, e' una malattia progressiva della cornea che causa l'assottigliamento e la deformazione della stessa, provocando una riduzione anche molto grave della capacita' visiva, fino a portare alla cecita'. Puo' esordire fin dalla giovane eta' e se non immediatamente diagnosticato, e' un disturbo difficilmente curabile se non con un trapianto di cornea. Fino all'11 ottobre la campagna di informazione e prevenzione vedra' coinvolti diversi centri su tutto il territorio nazionale. Per un mese, equipe di medici oculisti, ortottisti e assistenti in oftalmologia effettueranno screening oculistici gratuiti, dedicati a giovani di eta' compresa tra i 15 e i 35 anni e che non abbiano mai avuto una diagnosi di cheratocono, per individuare la malattia e suggerire eventuali visite o esami di approfondimento, oltre a informare la cittadinanza su una patologia oculare che puo' arrecare gravi danni alla vista. Lo screening sara' eseguito solo nei centri aderenti alla campagna

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Teramo, scoperte piantagioni di marijuana

La Polizia di Atri ieri ha arrestato quattro persone, tre donne e un 18enne, dopo averli sorpresi nella coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. Una vera e propria ''impresa familiare'' dedita alla produzione di quantitativi di droga, destinata al mercato locale, che avrebbero fruttato loro dai 60.000 agli 80.000 euro. 

Durante la perquisizione gli agenti hanno trovato anche due barattoli in vetro contenenti buste in cellophane per alimenti con altri 140 grammi di marijuana essiccata e un'altra scatola di cartone contenente foglie di marijuana in fase di essiccazione del peso di 590 grammi. Oltre alle coltivazione è stato sequestrato il materiale per la concimazione, la pesatura ed il confezionamento della droga. I poliziotti hanno scoperto anche che una delle tre donne era domiciliata in Mosciano Sant'Angelo, si sono recati anche presso l'abitazione di quest'ultima, rinvenendo nel terreno intorno di sua proprietà, adibito a vigneto, altre 14 piante di marijuana coltivate insieme al figlio P.G. di 18 anni.

Nel capanno vicino alla coltivazione, sono stati rinvenuti prodotti per la concimazione e confezioni di semi, mentre nella cucina dell'abitazione sono stati trovati un bilancino di precisione e altri barattoli contenti 20 grammi di marijuana. I quattro arrestati sono stati sottoposti agli arresti domiciliari, in attesa di giudizio di convalida.

Nel corso del servizio, gli agenti della Squadra di polizia giudiziaria del Commissariato di Atri, notati nei giorni scorsi alcuni strani movimenti di persone nei pressi di un'abitazione di Notaresco, hanno fatto irruzione e hanno trovato una vera e propria piantagione di marjuana: 23 piante ben interrate e alte tra i 2 e 3 metri coltivate da tre donne M.G., di anni 67 e le sue due figlie T.I., di anni 48 e T.M di anni 50. Alla richiesta dei poliziotti, la 67enne e la 48enne hanno confessato di essere proprietarie dell'abitazione nonché del grande giardino annesso con uliveti, piante di pomodori e ortaggi vari. Inoltre sono stati trovati anche altri 14 rami recisi di marijuana messi ad essiccare in un capanno.

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FlixBus, a Pescara prenotazioni +65% in un anno

A Pescara le prenotazioni per Flixbus, a quattro anni dall'avvio del servizio di autobus per viaggi extraregone, sono aumentate del 65%. La citta' abruzzese e' collegata dal servizio con oltre 150 destinazioni in Italia e all'estero, in particolare in Svizzera e Germania. Si possono raggiungere Zurigo, Monaco, Stoccarda, Francoforte, Napoli (collegata fino a cinque volte al giorno con tempi di percorrenza a partire da quattro ore), Salerno, Bari (fino a sei corse al giorno), Taranto, Lecce e Matera. Fra nuove mete, in Calabria e in Sicilia, sono incluse Cosenza, Reggio Calabria, Messina, Catania e Siracusa. 

Roma, Napoli, Bologna sono le mete piu' richieste da chi parte da Pescara. La capitale e' connessa fino a sei volte al giorno con tempi di percorrenza a partire da 2 ore e 40 minuti, mentre il capoluogo emiliano e' collegato fino a otto volte al giorno. Al quarto posto figura Milano, Completa la top 5 l'aeroporto di Fiumicino, raggiungibile otto volte. Oltre a Pescara, FlixBus collega anche due fra le maggiori citta' della provincia: da Citta' Sant'Angelo e' possibile raggiungere, fra le altre, Bari, Milano, Bologna e Torino, mentre da Montesilvano si puo' viaggiare verso numerose mete a medio raggio, come Civitanova Marche, Ancona, Perugia e Firenze. Tutti i biglietti per viaggiare sulla rete FlixBus sono acquistabili online, sul sito www.flixbus.it, via app e nelle agenzie viaggi affiliate.

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Vaccini, dati completi non ancora disponibili

In Abruzzo, dove e' attiva da un anno l'anagrafe vaccinale, non sono ancora disponibili i dati completi in merito alla copertura vaccinale degli studenti fino a 16 anni. A renderlo noto e' il Dipartimento per la Salute e il Welfare della Regione Abruzzo, che ha avviato una ricognizione degli inadempienti vaccinali presso le quattro Asl. L'anagrafe vaccinale consente ai genitori di presentare l'autocertificazione per iscrivere i figli a scuola: tale documentazione non esonera dall'obbligo di vaccinare i propri bambini anche perche' le scuole sono in grado di incrociare i dati in loro possesso con quelli del data base della Regione e chi certifica il falso rischia una multa e anche una denuncia penale. In Abruzzo la copertura vaccinale negli anni precedenti si attesta intorno al 98%

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Trasporti, pendolari della Val di Sangro in Molise con meno spese

Si è riunito il tavolo tecnico-politico convocato dalla Regione Abruzzo e dalla Regione Molise per cercare di risolvere i problemi degli operai pendolari molisani ed abruzzesi operanti nella Val di Sangro e trovare soluzioni efficaci e percorribili. Nello specifico si sono esaminate le criticità che le aziende di trasporto molisane incontrano durante lo svolgimento del servizio in determinate zone della Val di Sangro stessa, con particolare riguardo alle difficoltà a raggiungere le singole aziende. Il Sottosegretario Umberto D'Annuntiis per l'Abruzzo e l'Assessore Niro per il Molise, hanno elaborato una proposta per la risoluzione dei problemi che ha riscontrato la determinante collaborazione da parte di tutti i soggetti intervenuti, consentendo così di eliminare i disagi per i lavoratori - in gran parte molisani - che si recano nelle aziende nel nucleo industriale della Val di Sangro. E' stato deciso che, una volta completati gli adempimenti amministrativi previsti entro l'inizio della prossima settimana, le aziende molisane che effettuano il servizio di collegamento alla zona industriale della Val di Sangro consentiranno ai lavoratori di raggiungere le singole aziende senza costi aggiuntivi a carico della Regione.

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Cinghiali abbattuti dalla Polizia Provinciale donati alle mense dei poveri

 I cinghiali abbattuti dalle squadre della Polizia Provinciale di Teramo durante le operazioni di contenimento, dopo le verifiche sanitarie di rito e le operazioni di macellazione, sono stati donati alle associazioni di volontariato che gestiscono le mense per la distribuzione di pasti alle persone in condizioni di bisogno. Si tratta di 'Casa Madre Ester' di Pineto, della Caritas e della mensa francescana a Teramo.

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Scuola, 173 mila alunni d’Abruzzo tornano sui banchi

Sono 173.096 gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado che il prossimo 16 settembre, data ufficiale stabilita dal calendario regionale, torneranno in aula; molte istituzioni scolastiche del territorio regionale, in base all'autonomia, hanno stabilito di anticipare di qualche giorno la ripresa delle lezioni. A renderlo noto e' l'Ufficio scolastico regionale. Sono 51.544 gli studenti della provincia di Chieti, 45.154 nella provincia di Pescara, 39.854 nella provincia di Teramo e 36.544 gli studenti della provincia aquilana. Rispetto al precedente anno scolastico e' stata rilevata una contrazione di 1.639 alunni da cui e' scaturita la riduzione di sole 7 classi. A Chieti e' stata registrata una diminuzione di 710 studenti, 319 all'Aquila, 312 a Pescara e 298 a Teramo. Sono terminate le assunzioni del personale docente, educativo e ATA, con l'immissione in ruolo di 741 docenti nelle scuole di ogni ordine e grado di cui 107 nel sostegno. Il 94% del corpo docente e' costituito da insegnanti di ruolo, il 6% da docenti a tempo determinato, dato in controtendenza con altri territorio della Nazione. Il totale del contingente su base regionale degli insegnanti di sostegno e' di 4.614 posti di cui 1984 posti in deroga autorizzati dall'Ufficio Scolastico regionale. Per garantire la regolare ripresa delle attivita' didattiche, sono state concluse le operazioni di utilizzazione e assegnazione provvisoria del personale docente in anticipo rispetto alla scadenza prevista nonche' quelle di nomina dei docenti e del personale ATA a tempo determinato

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Chieti, monitoraggio geofisico su una zona della città

Il sindaco di Chieti Umberto Di Primio e il geologo Fabio Colantonio hanno tenuto una conferenza stampa in cui sono stati forniti aggiornamenti sul monitoraggio geofisico quotidiano commissionate dal Comune e tutt'ora in atto in via Fonte Vecchia, via Don Minzoni, via Arenazze e sul cavalcavia di via Gran Sasso. Nella zona, infatti, si sono verificate importanti criticita' strutturali in un condominio che hanno portato all'emissione di un'ordinanza di sgombero e di abbattimento dello stabile, mentre da parte dei residenti della zona si stanno manifestando perplessita' e timori che il fenomeno possa riguardare anche altri edifici.

"Anche se si sono verificate importanti criticita' strutturali nel condominio Trinchese di via Don Minzoni, non bisogna generare allarmismo e dare man forte agli sciacalli che cavalcano il tema, in quanto le indagini tecniche che si stanno effettuando e la cui relazione sara' disponibile a fine gennaio 2020 saranno finalizzate alla messa in sicurezza dell'area, consentendo alle famiglie, proprietarie degli immobili della zona, di effettuare le proprie scelte a riguardo - ha detto Di Primio. Ove vi fossero degli alert, segnalati dai monitoraggi in corso, saremo i primi ad intervenire per tutelare la pubblica e privata incolumita'. Le scuole presenti nella zona ovvero l'asilo nido di via Arenazze, la scuola Corradi e l'Istituto comprensivo Vicentini-Della Porta, non sono interessate da fenomeni franosi''. ''La situazione strutturale degli altri palazzi della zona - ha evidenziato Di Primio - e' differente da quella del condominio oggetto di ordinanze di sgombero e abbattimento. Sugli edifici limitrofi, infatti, non vi e' alcuna segnalazione da parte delle autorita', in primis dei Vigili del Fuoco, che segnalino al Comune la presenza di un pericolo. Le attivita' di indagine che stanno effettuando i privati sono anche giuste ma il Comune non ha prodotto alcuna ordinanza analoga a quella del condominio di via Don Minzoni''. Per Colantonio ''l'area in questione risulta essere interessata da due fenomeni franosi risalenti a decenni addietro e su cui e' stata riscontrata una riattivazione repentina in seguito alle forti piogge dell'agosto 2018. Lo scopo delle indagini -ha detto il geologo - e' quello di definire la geometria della porzione di collina instabile e la cinematica monitorando l'area interessata, compreso il cavalcavia di via Gran Sasso. A tal proposito sono stati istallati dei sistemi ottici sul Cavalcavia, 5 sondaggi geognostici profondi fino a 45 metri ed attrezzati a tubi inclinometrici nonche' eseguito circa un chilometro di tomografie, sia sismiche che elettriche, al fine di ricostruire il cuneo di sabbia nel sottosuolo. La relazione tecnica finale avra' lo scopo di definire l'estensione del fenomeno franoso e la conseguente perimetrazione dell'area da sottoporre all'Autorita' di Bacino''. 

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Pirata della strada che uccise pensionato identificata dopo 3 mesi

E' stata denunciata e ha evitato l'arresto perche' si e' presentata spontaneamente e ha ammesso di essere lei alla guida dell'auto, la donna che il 2 giugno scorso, a Colleranesco di Giulianova, a bordo della sua macchina travolse il pensionato Camillo Pechini, che mori' il 17 luglio, dopo 46 giorni di agonia, all'ospedale di Teramo; alla donna sono stati contestati i reati di omicidio stradale, omissione di soccorso e fuga. La donna di 73 anni, ha dichiarato al pm Stefano Giovagnoni, che l'ha sentita negli uffici del Comando della Polizia Stradale di Teramo, di essersi accorta del tonfo sulla parte anteriore della sua auto, ma di non aver capito che aveva urtato una persona, nonostante si fosse fermata qualche centinaio di metri oltre, per verificare l'entita' dei danni alla vettura. L'auto, una Renault Clio di colore grigio, indicata da un testimone oculare e filmata in un video del sistema di sorveglianza di una casa vicina all'impatto, era stata sequestrata alcuni giorni fa dagli agenti della stradale diretti dal vicequestore Nadia Carletti. I sostituti commissari Antonio Bernardi e Stefano Di Stefano, assieme ai colleghi della Polizia postale e delle comunicazioni di Teramo, coordinati dall'ispettore Tazio Di Felice, in tre mesi di indagine hanno passato al setaccio ben 20 mila utenze telefoniche raccolte nei tabulati del 2 giugno, registrati sui ripetitori della zona. E' stato cosi' scremato un elenco di almeno cinque autovetture dello stesso modello e colore intestate ad altrettanti residenti nella provincia di Teramo, fino a individuare quella sospetta. L'auto in questione aveva un fanale destro nuovo, ma ancora i danni alla carrozzeria e sul parafango destro anche un lego di stoffa appartenuto ai pantaloni della vittima. Il riconoscimento fotografico da parte del testimone che guidava l'auto dietro a quella della investitrice, ha chiuso il cerchio delle indagini.

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Processo inquinamento Sasi, due assoluzioni

Sono stati entrambi assolti i due imputati accusati di inquinamento ambientale di fiumi e mari per il malfunzionamento di 12 depuratori, in sette comuni, sequestrati il 28 aprile 2015. La sentenza e' stata emessa oggi pomeriggio dal giudice Andrea Belli a favore dell'ex presidente della Sasi Spa di Lanciano e l'amministratore della Ecoesse che aveva l'appalto per controllare gli impianti di Atessa, Bomba, Quadri. Altri depuratori vennero sequestrati a Lanciano, Treglio, Santa Maria Imbaro e Rocca S. Giovanni. Per i vari reati ambientali contestati assoluzione giunta per tra prescrizioni di reato, perche' il fatto non e' previsto dalla legge come reato, perche' il fatto non sussiste. Prima di emettere la sentenza Belli ha Belli ha dichiarato con ordinanza anche l'inutilizzabilita' della consulenza del pm perche' eseguita dopo la scadenza delle indagini preliminari, atteso che la proroga della prima scadenza e' stata chiesta dopo la scadenza del termine. Dichiarati cosi' inutilizzabili le deposizioni rese dal consulente della procura in udienza, su cui la stessa procura aveva costruito l'impianto accusatorio. Il giudice ha poi revocato il sequestro preventivo dei depuratori. Le difese avevano chiesto l'ampia assoluzione dei due imputati. Al processo si era costituita parte civile il ministero dell'Ambiente chiedendo agli imputati un risarcimento danni di 25,6 milioni di euro totali, meta' a testa.

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