Cronaca

Coronavirus, tamponi nella Rsa di San Giovanni Teatino

Sono stati tutti sottoposti a tampone oggi gli operatori e gli ospiti della Rsa 'Villa San Giovanni' di San Giovanni Teatino. Il tampone e' stato effettuato anche per un'anziana ospite deceduta ieri sera. I tamponi, effettuati oggi dal personale del 118 di Chieti, hanno interessato 58 ospiti e 37 dipendenti. Quanto alla donna deceduta, si e' appreso che i medici della struttura non hanno riscontrato patologie riconducibili a Covid-19, sia perche' la donna era in un nucleo isolato sia perche' aveva patologie molto complesse ed eta' avanzata. Dalla Rsa abruzzese, gestita dal gruppo Edos, sabato scorso erano stati trasferiti al centro Covid dell'ospedale di Chietiquattro ospiti risultati positivi al test e altri quattro che avevano febbre; risulta positivo anche un dipendente. "Qualora da questi accertamenti diagnostici di cui siamo in attesa dovessero emergere altri casi positivi e il virus dovesse trovare modo di diffondersi, nonostante tutte le misure preventive messe in atto - fanno sapere dal gruppo Edos - ci siamo organizzati per mettere in campo tutte le misure necessarie per cercare di gestire e fronteggiare qualsiasi evoluzione della situazione, per quanto in nostro potere". Edos sottolinea anche che la struttura "non e' stata in alcun modo affidata alla Protezione Civile". Nella struttura, dove da qualche giorno il personale e' in forza ridotta, sta operando la cooperativa sociale Sfera la cui collaborazione e' stata chiesta dalla Protezione Civile. 

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Truffe online farmaci per covid-19, scende in campo l’Antitrust

 L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deliberato di coinvolgere nuovamente i gestori dei principali motori di ricerca e browser (Google, Apple, Italiaonline, Microsoft , Verizon (Yahoo), Mozilla, DuckDuckGo) nel contrasto delle pratiche commerciali scorrette che fanno leva sull'emergenza sanitaria in atto. L'Autorità ha dunque deliberato di trasmettere la lista ai gestori dei principali motori di ricerca e browser (Google, Apple, Italiaonline, Microsoft , Verizon (Yahoo), Mozilla, DuckDuckGo), invitandoli a rimuovere dai risultati di ricerca le URL segnalate e a non indicizzare le URL contenenti collegamenti ai siti individuati come "farmacie abusive".

Tale iniziativa - si legge nella nota ufficiale- fa seguito al monitoraggio della rete internet condotto dal Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza che ha individuato 361 URL corrispondenti a pagine web, banners o collegamenti ipertestuali introdotti malevolmente in siti riconducibili ad attività lecite, spesso di carattere medico o paramedico. Tali siti indirizzano verso una sessantina di "farmacie abusive" - sprovviste della necessaria autorizzazione alla vendita di farmaci on line - che promuovono e vendono medicinali con obbligo di ricetta, vantando una funzione curativa nei confronti del "coronavirus".


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Smart City Index, il 20 per cento dei capoluoghi avrà difficoltà a ripartire nella fase 2

Più del 20% dei capoluoghi italiani non sarà in condizione di ripartire immediatamente dopo lo stop imposto per contenere la diffusione del coronavirus, ma farà fatica ad avviare la fase 2, perché non ha le infrastrutture e le tecnologie adatte ad affrontare la complessità della ripartenza. E' quanto emerge da un report di Ey che, incrociando gli indicatori di resilienza dello Smart City Index di Ey, come fattori sanitari, economici e sociali, con i dati del contagio da Covid-19, analizza quanto i capoluoghi italiani sono pronti a ripartire e ad affrontare la fase 2 post emergenza. Le città del Nord, si sottolinea nel report, sono "generalmente più mature" nella gestione dei fenomeni come mobilità urbana e infrastrutture di telecomunicazioni, e sono quindi "dotate di più leve" e "in teoria più avvantaggiate nella ripartenza". Ma partono da una situazione di contagio "molto più elevato e saranno quindi costrette ad una ripartenza più cauta". Nel report di Ey si evidenza che le condizioni per la riapertura dipendono da fattori sanitari, economici e sociali. "È però indubbio che le città hanno situazioni e prospettive molto diverse, il che rende evidente che trarranno dalla ripartenza vantaggi diversificati". Ad esempio una città con un livello di contagio più elevato "potrebbe essere costretta a dover mantenere più rigorosamente il distanziamento sociale rispetto ad un'altra che ha meno contagi e che può consentire ai cittadini una maggiore libertà di movimento, con meno ripercussioni in termini di nuove ondate di contagi". E se questa città "ha un sistema di mobilità più capiente e più flessibile, se il suo sistema di logistica urbana è più avanzato, se ha più fibra ottica nelle abitazioni e magari il 5G è già partito, ecco che potrà permettersi ancora più libertà di azione, perché i suoi cittadini potranno ad esempio fare più agevolmente smart working e didattica a distanza, avere più facilmente la spesa a domicilio ed uscire solo quando è strettamente necessario".
Se invece non hanno banda sufficiente e non riescono a lavorare efficacemente da casa, "saranno costretti ad andare più spesso in ufficio ed aumentare così i rischi di assembramenti". Sulla base della diffusione del contagio ad oggi, Ey ha classificato le città seguendo quattro cluster della ripartenza: facile, lenta, frenata e critica: Avranno una ripartenza facile le città, prevalentemente del Centro e del Sud, che hanno le infrastrutture e le tecnologie già pronte, e possono controllare meglio i pochi contagi sul loro territorio. Tra queste Cagliari, Bari e Lecce, ma anche alcune città medie del centro-nord, come Siena, Pisa, Pordenone, Udine. In classifica anche Cosenza, Perugia, Potenza, Livorno e Sassari. Avranno ripartenza lenta le città con un basso livello di contagio ma con infrastrutture di mobilità e comunicazione non di livello elevato. Fra queste molti centri del Sud come Caltanissetta, Caserta, Crotone, ma anche alcune del Centro Italia come Viterbo e L'Aquila. In classifica anche Prato, Roma, Napoli, Catania e Palermo. Ripartenza frenata per le città del Nord come Milano, Bergamo, Brescia, Piacenza, che, pur avendo sistemi di mobilità, reti tlc e reti di sensori molto avanzate, appaiono frenate nella ripartenza da alti livelli di contagio. In classifica anche Venezia, Torino, Firenze, Genova, Parma, Bologna, Padova, Pavia e Trento. La ripresa sarà invece critica per città come Cremona, Lodi, Lecco, Alessandria, Verbania, dove "sembrano mancare le leve delle infrastrutture moderne e delle tecnologie avanzate per potersi risollevare prontamente". Stessa situazione per Savona, Bolzano, Forlì, Varese, Belluno, Ancona e Como.
''Non è detto che le città più resilienti riescano a trarre più vantaggi dalla ripartenza, perché molte di esse hanno una situazione più complessa da affrontare", spiega Marco Mena, senior advisor di Ey, responsabile dello Smart City Index. ''Tutte le città devono sfruttare gli investimenti fatti nella smart city negli ultimi anni e capitalizzarli verso la ripartenza, facendo sistema tra i soggetti coinvolti. Chi è in una situazione critica di contagio farà molto più fatica a muoversi in quest'ottica, mentre le città che hanno il contagio sotto controllo hanno maggiori probabilità di sfruttare la ripartenza e tornare più velocemente alla situazione che definiremo 'new normal', che sarà comunque molto diversa da quella precedente", sottolinea. "Noi stimiamo che più del 20% dei capoluoghi italiani non sarà in condizione di cogliere immediatamente questa opportunità, ma farà molta fatica, perché non ha le infrastrutture e le tecnologie adatte ad affrontare la complessità della ripartenza'', continua Mena.

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Smart working, primato per la Regione Abruzzo

 I dati sullo smart working provenienti dalle Regioni italiane sono "ancora in divenire e tuttavia molto incoraggianti". Lo scrive il ministero per la Pubblica amministrazione, precisando che la media e' del 73,8% (incluse le unita' di personale in telelavoro). Il primato spetta all'Abruzzo, con il 100% del personale in smart working, seguito dalla Lombardia con il 98,4% e dal Lazio con il 96,6%. Dall'altra parte della lista la Calabria con solo il 46%, la Basilicata con il 56,7% e il Veneto con il 51,90%.

Proseguendo nell'esame dei dati, si nota che percentuali piu' elevate si riscontrano nella provincia di Trento (94,8%), in Toscana (94,4%), nelle Marche (83,5%), in Emilia Romagna (78,8%). Piu' basse invece in Molise (63,5%), Sicilia (60%) e Friuli Venezia Giulia (59,1%). Sotto la media anche l'Umbria (61,5%), la Valle d'Aosta (63,3%), la Campania (70%). Superiori alla media, infine, la Liguria (78,8%), la Sardegna (78,7%), la Puglia (78,1%), il Piemonte (77,1%), la provincia di Bolzano (72,8%).

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Lungomare ‘blindato’ per il 25 aprile e il 1° maggio

"Interdizione assoluta" a pedoni e bici della riviera e della Strada Parco, interdizione assoluta dell'accesso alle spiagge e divieto di stazionare nelle aree verdi. Dopo i provvedimenti adottati per le feste di Pasqua, i sindaci di Pescara e Montesilvano, con apposite ordinanze, 'blindano' di nuovo 13 chilometri di litorale, in vista del 25 aprile e del primo maggio, con l'obiettivo di contenere la diffusione del coronavirus. Le ulteriori restrizioni, valide sui territori dei due comuni, saranno in vigore per le intere giornate di festa. I divieti riguardano il lungomare dal confine con Francavilla al Mare fino a via Maresca a Montesilvano e interessano anche il Ponte del Mare, oltre a tutto il tracciato della Strada Parco, che percorre le due citta'. Previste deroghe per consentire di entrare e uscire di casa a chi risiede sulle strade in questione. Proprio in occasione del 25 aprile e del primo maggio, fa inoltre sapere la Prefettura di Pescara al termine del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, verranno intensificati i controlli da parte delle forze dell'ordine.

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Montesilvano, un’app per entrare in spiaggia

Un'App per gestire gli ingressi in spiaggia: e' il piano del Comune di Montesilvano (Pescara) in vista della stagione estiva, che il sindaco, Ottavio De Martinis, ha presentato ai rappresentanti delle varie categorie turistiche della citta' con Confesercenti, Associazione Alberghiamo, CNA, Sib Confcommercio, Federalberghi, Confindustria, nel corso di una videoconferenza. "L'amministrazione comunale - si legge in una nota - si prepara ad una ripartenza anche per le spiagge, garantendo la sicurezza di tutti e superando cosi' l'idea degli spazi in plexiglass, che non piace a nessuno". "Vogliamo assicurare una stagione con le dovute precauzioni sul distanziamento e con regole certificate per la sicurezza di tutti: dalle famiglie agli operatori dei vari settori - afferma il primo cittadino -. Nel corso di un incontro virtuale abbiamo ragionato su un supporto fiscale e tributario per le categorie, fortemente penalizzate dall'emergenza, per garantire la ripresa a chi opera nel turismo"

"Siamo in accordo con i partecipanti alla riunione di attendere i provvedimenti del governo per poter garantire iniziative che non combacino. Se regioni come la Liguria al momento hanno espresso parere negativo alla riapertura delle spiagge libere, noi - ha aggiunto il primo cittadino - sfrutteremo la tecnologia con l'attivazione di un'app, che permetta di accedere ai lidi soltanto dopo aver prenotato e scelto il proprio posto, privilegiando cosi' l'aspetto sanitario e del distanziamento sociale". "La app prevede un limite di capienza per regolare le presenze delle persone e per evitare assembramenti - spiega l'assessore Anthony Aliano -, trasformando le restrizioni in opportunita'. La app conterra' informazioni sulle spiagge libere e anche sugli stabilimenti balneari della citta', gestira' le fasce orarie in cui sara' possibile accedere in spiaggia. L'utente potra' quindi scegliere la data, gli orari e la posizione, ma dovra' comunicare le persone che usufruiranno dell'ombrellone, inoltre avra' l'occasione anche di scegliere il pranzo fornito dai vari ristoratori e stabilimenti del posto. Verranno abolite cosi' le file. Sara' una stagione dignitosa, ma disciplinata negli accessi e la app potra' essere utile anche ad altre categorie". "L'amministrazione comunale si rende conto - afferma il consigliere Tocco - delle difficolta' della categoria ed e' accanto agli operatori del settore turistico sia sugli aiuti concreti per superare la fase di enorme di difficolta' economica sia per la riapertura. In questo momento e' prioritaria pero' una normativa chiara sulla sicurezza, affinche' la responsabilita' non ricada sulle aziende. Ad oggi non c'e' stato un sostegno concreto da parte del governo per tutelare imprenditori, dipendenti e turisti, pertanto chiediamo certezze e regole per non improvvisare il turismo in questo periodo di emergenza Covid-19, per non rischiare di incorrere in ricorsi di natura giuridica da parte di ospiti e dipendenti". 

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Coronavirus, il Comune di Campli rimborsa il 40 per cento del costo dello scuolabus

Il Comune di Campli restituira' il 40% delle tariffe che ogni famiglia ha pagato per il servizio di trasporto scolastico, senza tuttavia usufruirne a causa della sospensione delle attivita' didattiche per l'emergenza Coronavirus. Ad annunciarlo e' il Sindaco, Federico Agostinelli. "A causa dell'emergenza sanitaria - spiega - il servizio di trasporto e' stato attivo per soli 6 mesi. Abbiamo deciso quindi di restituire il 40% dell'intera tariffa alle famiglie, molte delle quali stanno attraversando un periodo di particolare difficolta' proprio a causa del Covid-19. Questa restituzione e' resa possibile anche grazie al meccanismo previsto dal nuovo bando che definisce i costi sostenuti per il trasporto scolastico in base all'effettivo chilometraggio effettuato. Ogni famiglia potra' richiedere di ottenere il rimborso presso l'ufficio scolastico o utilizzarlo come credito per l'anno scolastico 2020/2021".

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Osservatorio Salute, l’Abruzzo fuori dal contagio il 7 maggio

"La fine dell'emergenza Covid-19 in Italia potrebbe avere tempistiche diverse nelle regioni a seconda dei territori piu' o meno esposti all'epidemia". La mappa della riapertura e' stata disegnata dall'Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane, coordinato dal direttore dell'Osservatorio Walter Ricciardi, e dal direttore scientifico Alessandro Solipaca. L'Osservatorio, basandosi sui dati messi a disposizione dalla Protezione civile, ha individuato la data prima della quale e' poco verosimile attendersi l'azzeramento dei nuovi contagi. Le prime a ripartire sarebbero le regioni del Centro Sud, dove l'azzeramento dei nuovi contagi dovrebbe avvenire tra la fine di aprile e l'inizio di maggio. Al contrario le ultime a riaprire sarebbero la Lombardia e le Marche, che arriverebbero a zero contagi non prima di giugno. Le date nel dettaglio: Umbria e Basilicata 21 aprile; Molise 26 aprile; Sardegna 29 aprile; Sicilia 30 aprile; Calabria 1 maggio; Puglia e Abruzzo 7 maggio; Campania 9 maggio; Lazio 12 maggio; Valle d'Aosta 13 maggio; Liguria 14 maggio; Trento 16 maggio; Friuli Venezia Giulia 19 maggio; Veneto e Piemonte 21 maggio; Bolzano 26 maggio; Emilia Romagna 29 maggio; Toscana 30 maggio. Infine, Marche 27 giugno e Lombardia 28 giugno. Dall'osservatorio e' stato specificato che i modelli statistici non sono di tipo epidemiologico, ma approssimano l'andamento dei nuovi casi osservati nel tempo.

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Coronavirus, dalla zona rossa esce l’area Vestina

Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ridefinisce i confini della zona rossa abruzzese, in scadenza domani, prorogando le maggiori restrizioni solo per alcuni territori. I divieti restano in vigore, dal 20 aprile e "fino a cessate esigenze", nei comuni della Val Fino, in provincia di Teramo - Castilenti, Castiglione Messer Raimondo, Bisenti, Arsita e Montefino - e nella frazione Villa Caldari di Ortona Escono, invece, Elice, Civitella Casanova, Farindola, Montebello di Bertona e Penne, nel Pescarese. La decisione del governatore si basa sulle relazioni delle Asl. L'azienda sanitaria teramana, infatti, a proposito dei comuni della Val Fino, nel documento sottolinea, "a seguito del monitoraggio della situazione, l'importanza della prosecuzione delle misure ulteriormente restrittive, circoscrivendo la suddetta area, anche in riferimento alle situazioni in corso di accertamento ed alle attivita' territoriali di profilassi". Per quanto riguarda la frazione Villa Caldari di Ortona, la Asl di Chieti scrive che "il tasso cumulativo di prevalenza pari n a 1441/100.000" e' "superiore di oltre 10 volte il tasso di prevalenza dell'intero Comune di Ortona", che "considerando il periodo di incubazione, il focolaio epidemiologico della contrada Caldari di Ortona non puo' assolutamente definirsi spento". Di conseguenza "una intempestiva revoca delle restrizioni porterebbe con molta probabilita' a riaccensioni e pericolose ulteriori diffusioni del Covid-19". In merito al Pescarese, invece, la Asl del capoluogo adriatico afferma che "la valutazione del numero dei casi e dei trend ad essi associati nei vari comuni della provincia, relativa all'ultima settimana di osservazione, permette di evidenziare in senso generale un ulteriore rallentamento delle nuove diagnosi anche nelle zone urbane piu' popolose. Persiste il gia' osservato costante incremento dei casi a provenienza dalle strutture residenziali ed assistenziali territoriali si legge - Si ritiene pertanto non necessario il mantenimento delle ulteriori restrizioni nei centri oltre la suggerita scadenza del 19 aprile". Nella zona rossa sono in vigore maggiori restrizioni, a partire dal divieto di allontanamento e di accesso al territorio comunale. 

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Coronavirus, dieci ospiti della casa di riposo di via del Santuario trasferiti in hotel

Dieci ospiti della casa di riposo di via del Santuario a Pescara, su disposizione del referente regionale per le maxi emergenze sanitarie Alberto Albani e dell'assessore alla Salute Nicoletta Veri', sono stati trasferiti in un hotel cittadino. Gli ospiti, tutti ultraottantenni e tra i quali ci sono una suora e una donna di 103 anni, non sono contagiati da Covid 19 e sono stati precauzionalmente allontanati dalla struttura assistenziale per evitare contatti con altri ospiti invece risultati positivi al virus

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