"In mancanza di attivita' fisica diminuiscono i livelli di autoefficacia e non si raggiunge il necessario equilibrio relativo al bilanciamento. Cio' si traduce in una minore capacita' di rispondere allo stress". Cosi' Maurizio Bertollo, docente di Attivita' motoria all'Universita' d'Annunzio di Chieti Pescara, specializzato in Psicologia dello sport, in merito alle ripercussioni generate dalla forzata reclusione alla quale sono sottoposti i cittadini per via dell'emergenza coronavirus. "E' dimostrato che l'attivita' fisica produce grossi benefici sul piano mentale e dell'equilibrio psichico - prosegue Bertollo - dunque il rischio concreto e' che una volta finita questa situazione di emergenza dovremo pagare troppi psicologi e psichiatri".
"Sul piano fisico gli effetti dell'inattivita' si riverberano innanzitutto sul piano muscolare, ad esempio con problemi di sarcopenia, ovvero perdita della massa e della forza muscolare, con ricadute anche a livello di funzionalita' ossea, soprattutto per gli anziani e le donne in menopausa, che sono gia' alle prese con problematiche di questo tipo", ha aggiunto Bertollo. "Altre ricadute si hanno a livello di coordinazione, in particolare rispetto alla flessibilita' a livello osteo-muscolare - prosegue Bertollo - perche' anche gli esercizi di stretching che si potrebbero fare a casa, in queste condizioni si e' meno invogliati a farli". Il docente universitario osserva come i problemi derivino dal fatto che "che non si raggiungo i livelli minimi consigliati dalle linee guida dell'Oms e dall'American College of Sport Medicine, che per mantenere un buon livello di salute prescrivono lo svolgimento di attivita' fisica almeno tre volte alla settimana, per 150 minuti complessivi, con un'intensita' tra moderata e vigorosa, ovvero svolgendo lavori che vadano oltre i 140 battiti per minuto parlando in termini di frequenza cardiaca. Per i bambini - rimarca Bertollo - queste attivita' dovrebbero essere addirittura di 5 volte alla settimana". In conclusione Bertollo osserva che "bisognerebbe sforzarsi di fare un minimo di attivita', seguendo le linee guida, assolutamente valide e interessanti, e suddivise per fasce di eta', pubblicate sul sito del ministero della Salute".
San Giovanni Teatino , dal bilancio comunale 15mila euro per fasce più deboli.
Prosegue a San Giovanni Teatino l’attività di sostegno delle fasce più deboli della popolazione, duramente colpite dall’emergenza Covid-19. L’Amministrazione Comunale, attraverso l’Ufficio Affari Sociali, sta determinando i criteri di assegnazione dei buoni spesa derivanti dai fondi governativi di concerto con i comuni dell’Ambito Sociale Distrettuale n.9 Val di Foro, di cui San Giovanni Teatino fa parte. I Servizi Sociali, inoltre, stanno filtrando le numerose richieste di aiuto da parte della popolazione. Il Sindaco Luciano Marinucci, inoltre, conferma tutti i divieti previsti nell’Ordinanza Sindacale del 20 marzo 2020 che vietava le attività motorie e sportive all’aperto, precisando che l’attività motoria, svolta in prossimità della propria abitazione, è consentita soltanto se giustificata da motivi di salute debitamente certificati.
“Già da settimane stiamo lavorando a sostegno delle fasce più deboli – dichiara il Sindaco Luciano Marinucci – ma a causa del prolungarsi dell’emergenza, le richieste di aiuto sono aumentate. Devo ringraziare le numerose attività commerciali che ci stanno aiutando donando dei pacchi spesa. Abbiamo istituito uno spaccio di solidarietà che, con il filtro dei Servizi Sociali del Comune, viene gestito dal Nucleo Volontari della Protezione Civile. Una struttura privata del territorio, inoltre, consegnerà il vestiario ai ricoverati in ospedale. La De Cecco confezioni, infine, ci donerà cinquemila mascherine, che la Protezione Civile distribuirà assieme ai pacchi spesa a chi ne ha più bisogno. A tutti coloro che stanno partecipando a questa straordinaria gara di solidarietà, va il ringraziamento dell’Amministrazione Comunale”.
“Ho deciso inoltre – prosegue il Sindaco Luciano Marinucci – di firmare un’ordinanza che conferma tutti i precedenti divieti previsti dall’ordinanza sindacale del 20 marzo, perché la circolare ministeriale riguardante le uscite con bambini potrebbe essere male interpretata e l’ultima cosa che dobbiamo fare, in questo momento, è abbassare la guardia. Le misure di contenimento stanno dando i loro frutti e dobbiamo continuare su questa strada”.
L’Amministrazione Comunale sta già pensando anche al dopo emergenza, organizzando dei fondi per sostenere la cittadinanza a più livelli: “Stiamo convogliando dai capitoli riguardanti le manifestazioni, la cultura e le attività ludico sociali circa 15mila euro – spiega l’assessore ai Servizi Sociali Ezio Chiacchiaretta – che serviranno a sostenere la popolazione nel pagamento dei medicinali, delle bollette di gas e luce, e degli affitti, sempre secondo i criteri che verranno stabiliti dai Servizi Sociali, previa verifica delle necessità dei nuclei familiari. Il conto corrente bancario che stiamo predisponendo per raccogliere le offerte dei donatori, invece, servirà a integrare i buoni alimentari”.
Leggi Tutto »Didattica a distanza: la scuola Abruzzese è on line
L’emergenza Covid non ha reciso il legame degli studenti abruzzesi con le Istituzioni scolastiche, lo ha semplicemente modificato. La sfida della didattica a distanza è stata accettata dalla quasi totalità delle scuole d’Abruzzo. A dimostrarlo sono stati i risultati della rilevazione commissionata dal Ministero dell’Istruzione a tutte le istituzioni scolastiche, che si è chiusa il 18 marzo. In Abruzzo ha risposto la totalità delle Istituzioni scolastiche. Solo 16 Scuole hanno dichiarato (al momento della somministrazione del sondaggio) di non utilizzare alcuna piattaforma, sebbene sia risultato pari a zero il dato delle scuole che non hanno realizzato alcuna attività.
La sfida della didattica a distanza è stata raccolta per la prima volta dopo l’emergenza da oltre il 70% delle Istituzioni scolastiche, mentre per il resto delle stesse era frutto di un’esperienza pregressa.
In base alla rilevazione si evince che la didattica a distanza è stata attivata in maniera equa e per tutti i gradi di scuola, dall’Infanzia alla Secondaria di secondo grado; solo in qualche raro caso è stata attivata soltanto per alcune classi. Oltre il 60% delle istituzioni scolastiche ha reputato necessario utilizzare un’unica piattaforma nell’ambito del proprio Istituto. Si scopre inoltre che il 70% delle scuole ha predisposto materiali alternativi per gli alunni privi di internet e l’80% delle scuole ha organizzato e predisposto materiali per gli alunni con disabilità.
“Sono soddisfatta del fatto che la quasi totalità delle scuole abruzzesi abbia raccolto la sfida della didattica a distanza pur misurandosi con essa per la prima volta – ha dichiarato il Direttore generale dell’USR Abruzzo, Antonella Tozza – Peraltro, anche in occasione di questa emergenza, la scuola abruzzese si è dimostrata dinamica e resiliente , grazie all’immediata attivazione di dirigenti scolastici e docenti , ma anche inclusiva, avendo sempre a cuore agli alunni con difficoltà. E’ un punto di merito il fatto che un gran numero di Istituzioni scolastiche abbia predisposto materiali alternativi per gli alunni privi di Internet; un dato che ha indotto il Ministero dell’Istruzione ad avviare le strategie necessarie al superamento di tale criticità. Con il DM numero 187 del 26 marzo scorso è stata, infatti, destinata dal Ministero una ingente somma per l’attivazione di piattaforme e strumenti digitali, risorse per dispositivi digitali, connettività di rete e formazione del personale. In sede di riparto all’Abruzzo sono stati garantiti quasi 2 milioni di euro”.
Al fine di sostenere la scuola a distanza l’USR Abruzzo ha attivato un nuovo sito web all’indirizzo, www.usrabruzzodida.it con spazi dedicati ai docenti, agli studenti e ai dirigenti scolastici, al fine di sostenere i percorsi di didattica a distanza. Dal giorno della sua attivazione, il 9 marzo scorso, sono state 1.043 le iscrizioni effettuate ai webinar : sono stati infatti , proposti e calendarizzati 36 webinar per i docenti, studenti e dirigenti scolastici. Sono stati moltissimi i docenti che si sono resi disponibili per realizzare attività formative , oltre alle molteplici attività già poste in essere dall’Equipe formativa territoriale. Tante anche le scuole che hanno condiviso lezioni ed attività organizzate in occasione dell’emergenza , ad oggi se ne contano 103, ma sono in sensibile aumento giornaliero , anche grazie al prezioso lavoro del gruppo redazionale della piattaforma, segno che l’Abruzzo si conferma una grande comunità educante attiva positiva e resiliente.
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Montesilvano, ordinanza del Sindaco con le precisazioni su attività motoria
Con una nuova ordinanza Ottavio De Martins, Sindaco di Montesilvano, recepisce le direttive contenute nell'ultimo Dpcm e in particolare pone l'accento su questi punti:
-di confermare sino al 13 aprile 2020 la chiusura al pubblico degli uffici comunali disposta con Ordinanza Sindacale n. 7 del 9 marzo 2020 recante “Misure urgenti per la prevenzione
del rischio di contagio da virus Covid-19: chiusura al pubblico uffici comunali”,
individuando le attività indifferibili da rendere in presenza, salve le modalità di contatto ivi
previste, in quelle rese dai seguenti Uffici: Stato Civile, anagrafe; Servizi Cimiteriali;
Protocollo; Polizia Municipale; Protezione Civile e C.O.C., Servizi sociali,
Informatizzazione, Igiene Urbana, Stipendi e Mandati; Attività della segreteria comunale
solo in quanto collegate all’emergenza sanitaria in corso;
- di confermare sino al 13 aprile 2020 tutti divieti previsti dall’Ordinanza Sindacale n. 12 del
19/03/2020 recante “Misure urgenti per la prevenzione del rischio di contagio da virus
Covid-19: ulteriori misure a tutela della salute pubblica”;
- di precisare che l’attività motoria, svolta in prossimità della propria abitazione, è consentita
soltanto se giustificata da motivi di salute debitamente certificati;
Dal link intero testo dell'ordinanza: ordinanza_02_04_2020_ proroga_MONTESILVANO
Coronavirus, Arcuri: presto le mascherine nelle farmacie
"Siamo passati in una settimana da 330.000 a 2,4 milioni di mascherine al giorno. I dati non sono più un segreto: da oggi sono online. Il nostro lavoro sarà verificabile giorno dopo giorno. Il periodo più difficile è alle spalle. Forniremo al più presto anche chi lavora nelle farmacie. Faccio però notare che non è il governo né il Commissario che deve rifornire per la vendita le 19.448 farmacie e le 6365 parafarmacie italiane". Così in un'intervista a Repubblica il Commissario per l'emergenza Coronavirus Domenico Arcuri, risponde alle polemiche sulla carenza di mascherine perfino negli ospedali. Con i superpoteri che le ha assegnato il governo potrebbe comprare senza gara dispositivi di protezione ovunque, distribuirli utilizzando l'esercito (accade soltanto da tre giorni), accelerare le certificazioni. "Io sono il Commissario italiano all'emergenza, non il nuovo padrone del commercio mondiale - puntualizza -. Ho il potere di requisire in Italia e lo sto esercitando pienamente. Non senza polemiche e con tante difficoltà". Sempre lei martedì scorso aveva detto che il "consorzio moda" sarebbe stato in grado di produrre mascherine made in Italy nell'arco di 96 ore. Finora neanche una è stata consegnata alla Protezione civile. "Due gruppi di imprese italiane, quelle delle filiera della moda e dell'igiene personale, hanno iniziato a produrre 450mila mascherine la settimana. Tra due settimane saranno 1.450.000. Con il nostro lavoro e la disponibilità delle imprese, stiamo dando vita a una filiera industriale che non esisteva nel nostro paese. Tra pochi giorni, alla fine del primo ciclo produttivo, le distribuiranno esclusivamente alla Protezione Civile. E la prima fornitura di 250.000 mascherine prodotte in Abruzzo l'azienda la regalerà alla sua regione". Quanto alla richieste di certificazione dei dispositivi di protezione dalle aziende produttrici Arcuri spiega che "Non c'è alcun ingorgo burocratico. Facciamo parlare i numeri. Sono state presentate ad oggi 258 domande: 129 sono state già respinte per assenza di presupposti, 52 hanno ricevuto un parere negativo e 40 sono state autorizzate a produrre. Le altre 37 sono in valutazione". Le mascherine Ffp2 e Ffp3, sono di importazione cinese e la gara Consip per approvvigionarsene è stata un fallimento. L'Italia ha lo know how e i materiali per farle? "In una settimana è stato varato l'incentivo 'Cura Italia'. Proprio per accelerare la creazione di un'offerta italiana di questi prodotti - risponde il commissario -. In cinque giorni sono state attivate 1.410 domande e pervenute 375 proposte di investimento. Domani Invitalia approverà i primi quattordici progetti. Stiamo davvero correndo". "Non voglio alimentare polemiche - dice ancora Arcuri a proposito delle difficoltà delle regioni ad ottenere il materiale sanitario -. Da sabato scorso, il materiale che arriva a Malpensa e Fiumicino con i cargo della Difesa, che vanno a ritirarlo nel mondo, viene caricato sugli aerei militari e consegnato nella stessa giornata alle Regioni. Non solo: viene tracciato e le informazioni tutte le sere sono certificate e messe online. A disposizione di tutti. Le assicuro che non è un lavoro facilissimo. Quando domenica ci siamo confrontati con Amazon per capire come migliorare ancora, ci hanno detto che consegnare entro le 24 ore è un ottimo risultato". E a chi gli chiede se non si potesse attuare prima questo rifornimento dice: "Batta un colpo chi crede che prima di Codogno con 3 soli contagiati in Italia potesse essere autorizzata una spesa di circa 2 miliardi". E al governatore della Lombardia Fontana ricorda che "una percentuale assai rilevante di tutti i materiali, come era giusto vista la concentrazione dell'epidemia, sono stati consegnati in Lombardia. E che la Costituzione all'articolo 117 definisce 'poteri concorrenti' nella gestione della sanità Governo e Regioni". Vi sono arrivate offerte da parte di imprenditori disposti a fare da mediatori per reperire mascherine sul mercato cinese. Perché le avete rifiutate o non avete risposto? "A noi e alla protezione civile sono pervenute migliaia di proposte. In Italia arrivano più intermediari - con tanti sponsor - che produttori di mascherine. C'è un piccolo particolare, spesso dimenticato: lo Stato non paga acconti né salda all'ordine. Paga solo alla consegna del materiale in Italia. Gli intermediari se ne facciano una ragione", conclude Arcuri.
Leggi Tutto »Asl L’Aquila, verifica sulle assenze durante l’emergenza coronavirus
Troppe assenze al lavoro durante l'emergenza coronavirus: scatta una verifica della Asl per accertare eventuali irregolarita' e adottare conseguenti provvedimenti. La direzione aziendale, avendo registrato in queste settimane un alto tasso di assenteismo in corsie e uffici amministrativi, ha deciso di mettere sotto la lente d'ingrandimento le posizioni dei dipendenti che attualmente non sono al lavoro. L'obiettivo e' accertare se vi siano eventuali anomalie in relazione alle assenze per malattia, utilizzando gli strumenti messi a disposizione dalla normativa vigente.
"Le verifiche sui motivi dell'elevato livello di assenteismo", afferma la direzione, "si rendono a maggior ragione necessarie alla luce dell'attuale situazione di emergenza in cui c'e' bisogno del contributo di tutti per rispondere all'enorme sforzo a cui siamo chiamati". "Se dovessero emergere irregolarita' nei motivi addotti a giustificazione delle assenze", aggiunge la Direzione, "l'azienda intraprendera' tutti i provvedimenti previsti dalla legge nei confronti di chi compie le violazioni". "Cio' anche a tutela dei quei dipendenti che, ligi al dovere, ogni giorno vanno al lavoro e, con abnegazione e sacrificio, assicurano le prestazioni all'utenza in condizioni molto difficili"
Leggi Tutto »CORONAVIRUS I SINDACI RACCONTANO L’EMERGENZA DEI LORO COMUNI: PINETO
Notizie d’Abruzzo ha posto tre domande uguali ai sindaci per conoscere come viene affrontata l’emergenza sanitaria e quella economica nei loro Comuni. Ecco le risposte di Robert Verrocchio, Sindaco di PINETO (TE).
Sindaco la sua città lotta con due inaspettate emergenze una sanitaria e una economica. Quale teme di più?
Sono due emergenze che non possono essere messe sullo stesso livello. In questi casi occorre agire secondo un criterio di priorità e la priorità ora è quella sanitaria, quindi siamo concentrati su questo. E’ ovvio che ci preoccupa anche il risvolto economico e parallelamente e compatibilmente con le azioni che stiamo mettendo in campo per tranquillizzare la popolazione a supporto dee servizi sul territorio, cominciamo a pensare alle misure per rilanciare il turismo e capire come essere pronti quando finirà l’emergenza. Quindi ci stiamo già pensando, ma le azioni immediate sono relative alla sanità.
Quali sono la richieste più pressanti che arrivano dalla sua comunità di cittadini?
Può sembrare strano ma i cittadini vogliono sentirsi rassicurati in questo momento, per cui credo che questo sia l’atteggiamento che dobbiamo avere adesso, fornire loro tutte le comunicazioni e quindi agevolare al massimo i servizi che possono essere utili alla loro quotidianità da casa. Ci impegniamo a limitare i loro spostamenti e metterli nelle condizioni di svolgere una vita quasi regolare pur stando a casa. Ovviamente iniziano ad arrivare, come è naturale, le richieste su come gli aiuti economici verranno erogati e quindi ci stiamo già adoperando per iniziare a organizzare questo tipo di supporto che a dire il vero non è venuto mai meno perché gli uffici delle politiche sociali del nostro Comune sono stati sempre attivi e aperti.
Può dirci cosa metterà in cantiere per il rilancio della sua città?
Lavoreremo sull’immagine della nostra città che è una realtà tranquilla, con il mare e una pineta adatti a tutti e in particolare alle famiglie, Pineto offre molte attività da svolgere all’aria aperta, quindi lavoreremo in particolare sulla promozione dal punto i vista turistico e cercheremo di tornare immediatamente a raccontare una città che vive una sua normalità dal punto di vista degli eventi, del suo funzionamento e della vita che aveva prima di questa emergenza.
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Emergenza Coronavirus: sul sito Comune di Chieti avvisi e moduli per richiesta buoni spesa
Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, a seguito del DPCM del 29/03/2020 e l'Ordinanza n. 658 del 29/03/2020 del Capo del Dipartimento della Protezione Civile Nazionale che assegna al Comune di Chieti un contributo pari a € 306.055,30 per interventi di solidarietà alimentare, rende noto che la Giunta comunale, in seduta telematica, ieri sera ha approvato la delibera per l’erogazione dei buoni spesa per l’acquisto dei beni alimentari da destinarsi alle famiglie residenti a Chieti in situazione di bisogno a causa dell’applicazione delle norme relative al contenimento della epidemia da Covid-19.
Il Comune di Chieti, al fine di destinare misure urgenti di solidarietà alimentare anche attraverso eventuali donazioni, ha attivato un conto corrente bancario presso il proprio tesoriere il cui indirizzo è IBAN IT 41 E 03111 15500 000000002166 COMUNE DI CHIETI –EMERGENZA COVID 19. Tali donazioni, ricorda l’Assessore alle Finanze Valentina Luise, sono defiscalizzate come previsto dall’articolo 66 del DL N. 18/2020 in corso di conversione.
L’ufficio Servizio Politiche Sociali darà priorità ai nuclei non assegnatari di sostegno pubblico (RdC, Rei, Naspi, indennità di mobilità, cassa integrazione guadagni, altre forme di sostegno previste a livello locale o regionale) con particolare riguardo e precedenza ai nuclei con minori e/o persone non autosufficienti. Ciò non esclude che le risorse possano essere attribuite anche a percettori di altre forme di sostegno pubblico. Nell’attribuzione del contributo sarà data priorità a chi tale sostegno non lo riceve. I servizi sociali competenti verificheranno l’entità del contributo percepito ai fini della possibilità di accesso al buono spesa.
Nella giornata odierna, 1° aprile 2020, è stato pubblicato sul sito internet del Comune di Chieti all’indirizzo www.comune.chieti.gov.it - sezione “Concorsi, bandi, gare e avvisi” - l’AVVISO PUBBLICO con i modelli di autocertificazione per accedere alle misure. Le famiglie dovranno specificare espressamente di trovarsi in una situazione di bisogno a causa dell'applicazione delle norme relative al contenimento dell'epidemia COVID-19 e di essere o non essere beneficiari di altre forme di sostegno al reddito e alla povertà erogati da enti pubblici. Le richieste potranno essere inoltrate anche attraverso la collaborazione con Soggetti del Terzo Settore, Associazioni di categoria e Patronati.
Sempre tramite AVVISO PUBBLICO verranno individuati anche gli esercizi commerciali che daranno la propria disponibilità a collaborare con il Comune per l’iniziativa, compresi gli esercizi commerciali di vicinato, al fine di garantire un più facile accesso.
«Il beneficio - comunicano il Sindaco Di Primio e l’Assessore alle Politiche Sociali, Emilia De Matteo - verrà corrisposto agli aventi diritto fino ad esaurimento delle risorse disponibili. In via principale, l’importo base del buono è nella misura di € 50,00 che sarà incrementato in proporzione alla composizione numerica del nucleo e al numero complessivo dei richiedenti, sino ad esaurimento dei fondi. Il contributo base previsto per famiglia (per famiglia si intende il nucleo composto da due persone), sarà aumentato di € 25,00 per ogni ulteriore componente del nucleo familiare, oltre i due. Il nucleo familiare dichiarato dovrà essere corrispondente a quello risultante dallo stato di famiglia. Il contributo potrà essere erogato fino ad un massimo € 150,00».
Le istanze dei cittadini dovranno essere inviate, a partire dalla giornata di domani 2 aprile 2020 al seguente indirizzo di posta elettronica emergenza.covid19@comune.chieti.it oppure tramite consegna a mano al Protocollo del Comune di Chieti, Corso Marrucino 81 (dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 12, il martedì e il giovedì anche dalle ore 16 alle ore 17).
Gli esercenti interessati dovranno presentare manifestazione di interesse, da predisporre sulla base del modello Allegato all’avviso, debitamente compilato, sottoscritto dal legale rappresentante/titolare dell’esercizio commerciale, accompagnato da copia di un documento di riconoscimento in corso di validità. L’istanza dovrà pervenire tramite Pec all’indirizzo protocollo@pec.comune.chieti.it o consegna a mano al Protocollo del Comune di Chieti – Corso Marrucino 81- o tramite email all’indirizzo emergenza.covid19@comune.chieti.it non oltre il 6 aprile 2020.
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Coronavirus, Marsilio pensa alla proroga della zona rossa dell’area Vestina
"Sto pensando di prorogare la zona rossa dell'area vestina per riaccordare i termini di scadenza con quella di altre zone rosse". Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, intervenendo nella seduta del Consiglio regionale in corso di svolgimento all'Aquila. Marsilio ha fatto il punto sui contagi coronavirus e la situazione sanitaria. "Abbiamo girato la boa, tra poco avremo il dato odierno ma posso anticipare che oggi potrebbe andare meglio della giornata di ieri, questo ci fa sperare che le misure adottate funzionano e le strutture possono reggere l'urto". Marsilio ha difeso gli operatori sanitari abruzzesi: "i nostri sanitari di tutto hanno bisogno in questi giorni tranne che di essere delegittimati. Tutte le scelte che sono state prese sono state adottate in base a scelte mediche. Io non ho mai messo becco in queste vicende e pretendo che nessuno lo faccia".
Leggi Tutto »Coronavirus, speranze dall’utilizzo dei nuovi farmaci a Chieti
Sembrano funzionare i cosiddetti 'farmaci innovativi' nella cura del coronavirus: 4 pazienti sono stati dimessi nelle ultime 24 ore dalla Clinica di Malattie infettive dell'ospedale di Chieti. Ieri sono tornati a casa due uomini di 50 anni, trattati con il Tocilizumab, che contiene molecole impiegate nella cura dell'artrite reumatoide. Oggi sono state dimesse una donna di 62 anni e un uomo di 87, trattati con Idrossiclorochina, indicata nel trattamento dell'artrite reumatoide, e con il Lopinavir, utilizzato nelle infezioni da Hiv. Nei giorni scorsi un altro paziente aveva potuto lasciare il reparto grazie all'uso del Tocilizumab.
Sono 14 oggi le persone in cura nel reparto di Malattie infettive del "SS. Annunziata": i posti lasciati liberi sono stati subito occupati da nuovi pazienti. Altri 20 si trovano in Terapia intensiva, 14 nella Pneumologia subintensiva, 3 nella Cardiologia subintensiva e 105 a Medicina, per un totale di 156 pazienti ricoverati nell'area Covid dell'Ospedale di Chieti. Una settimana fa, il 25 marzo, erano 119.
"La nostra esperienza, per quanto limitata, conferma quanto presente in letteratura - spiega il responsabile della Clinica, Jacopo Vecchiet, ordinario di Malattie infettive all'Universita' 'd'Annunzio' Chieti-Pescara - appare evidente che l'inizio della terapia in fasi precoci evita la progressione della malattia che puo' anche portare a forme gravissime di insufficienza respiratoria. I due pazienti dimessi ieri, ad esempio, uno dei quali era in condizioni particolarmente compromesse al punto da essere stato trattato per alcuni giorni con ventilazione assistita, sono arrivati in ospedale nelle prime fasi della malattia: abbiamo potuto somministrare il Tocilizumab al momento giusto, con il risultato di una maggiore efficacia del trattamento".
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