Cronaca

Liste d’attesa,regioni e Asl lontane dalla trasparenza prevista 

Informazioni precise e puntuali sui tempi di attesa per visite ed esami medici, disponibili on-line per tutti i cittadini. E' uno dei punti previsti dal Ministero della Salute per affrontare l'annoso problema delle liste d'attesa. Ma le regioni sembrano ancora lontane dal realizzare la previsione. Solo 9 hanno predisposto il portale interattivo "ma nessuna fornisce informazioni sia sul rispetto dei tempi massimi di attesa e sia, per ciascuna prestazione, l'indicazione della prima disponibilita' per il cittadino". E' quanto emerge dal report della Fondazione Gimbe per monitorare l'attuazione del Piano Nazionale per la Gestione delle Liste d'Attesa (Pngla). La rendicontazione relativa alle 43 prestazioni ambulatoriali previste dal Pngla 2010-12 "e' ancora lontana da standard ottimali ed estremamente variabile tra le diverse Regioni, nonostante il netto miglioramento rispetto ai risultati preliminari pubblicati nel 2018", precisa il rapporto. 

 In particolare, 9 Regioni (Provincia autonoma di Bolzano, Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Piemonte, Toscana, Valle d'Aosta) dispongono di portali interattivi. Ma dalla loro analisi "emerge la notevole eterogeneita' di struttura e funzioni da cui deriva la differente utilita' per la programmazione sanitaria e per l'informazione al cittadino". C'e' poi un altro gruppo di 8 regioni che fornisce informazioni e dati ma non aggiornati (Provincia autonoma di Trento, Abruzzo, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Veneto) rendono disponibili solo l'archivio storico con dati, range temporali e frequenza di aggiornamento estremamente variabili. Ci sono poi 3 Regioni (Campania, Sicilia, Umbria) che rimandano ai siti web delle aziende sanitarie senza effettuare alcuna aggregazione dei dati. E una, la Calabria, non fornisce alcuna informazione sui tempi di attesa. Quanto alle aziende sanitarie, solo 49 su 269 (18%) rendono disponibile il piano attuativo aziendale, mentre l'83% effettua una rendicontazione pubblica sui tempi di attesa sul proprio sito o rimandando a quello della Regione. "Tuttavia - spiega il report - le informazioni disponibili sono frammentate ed notevolmente eterogenee rispetto alla potenziale utilita' per gli utenti". "L'auspicio - conclude il presidente Gimbe Nino Cartabellotta - e' che i risultati del nostro studio vengano utilizzati a livello istituzionale per informare il riallineamento dei sistemi informativi regionali e aziendali, fornendo cosi' una base univoca di dati per confrontare le performance regionali, anche al fine di includere il rispetto dei tempi di attesanegli adempimenti dei livelli essenziali di assistenza"

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TEDx Pescara, presentata la seconda edizione

Dagli algoritmi dei social che condizionano la nostra vita alla trasformazione tecnologica determinante nella quotidianita' fino al costo dell'assenza di inclusione per le aziende: sono solo alcuni argomenti che saranno trattati sul palco dell'Auditorium Flaiano il 18 maggio per la seconda edizione del TEDxPescara. Quest'anno e' stato scelto il tema "Essere Umano" per sviscerare l'importanza che l'uomo riveste, ancora oggi, in ogni processo innovativo. L'evento e' stato presentato in conferenza stampa, all'Hotel Salus di Pescara, dal presidente di Confindustria Chieti-Pescara Silvano Pagliuca, partner dell'evento. "Per chi fa impresa - ha detto - il valore dell'essere umano, soprattutto in un momento di transizione in cui la tecnologia sta trasformando la societa', e' fondamentale. Oggi Paesi come Germania, Olanda e Norvegia sperimentano la settimana corta e in Italia Bruno Cucinelli impone ai dipendenti di non lavorare oltre le 17.30. Dobbiamo tornare a far vivere il pensiero di Olivetti secondo cui, cito testualmente, 'il capitale umano deve servire l'uomo e non viceversa". Gli studenti dell'Istituto Manthone' di Pescara per il secondo anno animeranno la giornata nell'ambito del progetto di formazione alternanza-lavoro. Tra i nuovi sostenitori dell'evento l'Ente Manifestazioni Pescaresi. "E' con molto piacere che partecipiamo al TEDx, evento di cui da anni seguo le sorti prima che nascesse a Pescara - ha sottolineato il presidente, Angelo Valori - L'argomento prescelto 'Essere Umano' ha una forte suggestione per molti motivi e il suo progetto si inserisce all'interno delle direttive che l'Ente sta seguendo". Gli speaker di questa seconda edizione sono 13, tra cui due performance. Si parlera' di storytelling digitale, food, inclusione, viaggi, etica, innovazione, formazione, trasformazione digitale, solidarieta', arte, diversita' piu' tre speech formato TED, il format che ha ispirato la conferenza indipendente. La giornalista scientifica Paola Capatano, che dirige il servizio di comunicazione multimediale al CERN di Ginevra, sara' presente con una mostra fotografica che raccontera' il suo viaggio in barca a vela ai confini del Polo sulle tracce del dirigibile Italia. 

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Uccise a coltellate in garage il vicino, la difesa chiede il rito abbreviato

Chiedera' il rito abbreviato la difesa del 51enne arrestato il 25 aprile 2018 per aver ucciso con 38 coltellate il vicino di casa, Salvatore Russo, muratore di 58 anni. La richiesta sara' formalizzata domani mattina nel corso dell'udienza preliminare davanti al gup Elio Bongrazio. Il pm titolare del procedimento, Luca Sciarretta, contesta all'omicida le aggravanti della crudelta' e dei futili motivi. L'uomo e' stato anche sottoposto a perizia psichiatrica, la quale ha stabilito che all'epoca dei fatti era parzialmente incapace di intendere e di volere, poiche' "affetto da una patologia psichiatrica che ne ha compromesso grandemente la capacita' di autodeterminarsi". Il delitto avvenne a Pescara nel garage del palazzo dove vivevano i due, rispettivamente al primo e al secondo piano, all'angolo tra via del Circuito e via Pian delle Mele, quasi al confine con Villa Raspa. L'uomo uccise il vicino di casa perche' disturbato dai rumori a suo dire provenienti dall'appartamento della vittima. La famiglia di Russo e' rappresentata dagli avvocati Andrea Cocchini e Alessandro Dioguardi. L'imputato e' invece difeso dagli avvocati Gianluigi Amoroso e Clara Di Sipio.

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Traforo del Gran Sasso, Strada dei Parchi: nessun blocco per le ambulanze

Nessun blocco per le ambulanze come sostenuto dalla Asl de L'Aquila. La Concessionaria Strada dei Parchi ribadisce che alcune categorie di veicoli potranno continuare a transitare nel Traforo del Gran Sasso anche in caso di chiusura. In linea con quanto comunicato al Comitato Provinciale per lOrdine e la Sicurezza di Teramo il 10 maggio scorso, infatti, potranno continuare a percorrere la tratta autostradale Assergi-Colledara e viceversa i mezzi di Polizia Stradale, Vigili del Fuoco, 118, quelli appartenenti alle altre Forze di Ordine Pubblico (Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato, Carabinieri, Polizia Provinciale, Polizia Comunale, Ausl). Potranno poi transitare i mezzi della Protezione Civile, i carri adibiti al soccorso meccanico in autostrada, quelli deputati al servizio di viabilita' e antincendio presso il Traforo e i mezzi aziendali della Concessionaria stessa. 

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Maxi operazione di soccorso in montagna

Dopo 24 ore di intervento, il ferito in Abruzzo è uscito dalla forra: impegnati 70 uomini del Soccorso Alpino da Abruzzo, Marche, Umbria e Puglia. 

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Quaranta uomini del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico Abruzzo, giunti anche da Marche, Molise e Umbria, sono impegnati nel recupero di un escursionista che e' rimasto ferito ad una gamba, dovrebbe trattarsi di una frattura, durante un'escursione che stava effettuando nella forra dell'Avello, dove scorre un torrente, nel territorio del Comune di Pennapiedimonte, nel parco nazionale della Majella. L'uomo fa parte di un gruppo di cinque escursionisti romani partiti ieri mattina attrezzati con mute e caschi, per attraversare la forra di Selva Romana e che durante il percorso, molto probabilmente, hanno perso l'orientamento e si sono ritrovati nella forra dell'Avello. L'allarme e' stato dato ieri sera al Soccorso Alpino Abruzzo dai familiari di uno degli escursionisti. Ricevuto l'allarme sono partiti i soccorsi del Cnsas con tecnici alpini, la squadra forre e la squadra alpini per capire quale fosse la situazione poiche' non c'erano contatti.Due degli escursionisti, intorno alle 2 della notte, sono riusciti ad uscire dalla forra e sono stati subito recuperati dai soccorritori: entrambi sono in buone condizioni di salute.

 L'escursionista infortunato e gli altri due che lo hanno assistito nel corso della notte sono stati individuati grazie ad alcune lampade; la quota di recupero e' di circa 300 metri. La squadra forre ha raggiunto l'infortunato e ora si sta valutando come estrarlo cioe' se andare a valle o trovare un'altra strada piu' agevole. Intanto dall'alto le squadre del soccorso alpino stanno allestendo alcune corde fisse per la risalita lungo un costone allo scopo di aiutare i forristi a tirare fuori la barella, oltre che per far risalire gli altri due escursionisti. Tutti hanno trascorso la notte al freddo. Sia le condizioni meteo attuali, con la visibilita' di appena cento metri e una pioggia leggera, ma soprattutto la natura dei luoghi, con le pareti del vallone in cui i soccorritori sono chiamati ad operare che sono molto strette, non permettono l'intervento degli elicotteri che comunque sono stati allertati. 

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Race for the Cure, Pescara si prepara alla corsa della solidarietà

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Isabella Marianacci, Presidente del Comitato Abruzzo della Susan G.Komen Italia. 
 
 
«Vedere quella che fino ad un anno fa era soltanto un'idea, concretizzarsi in un progetto tangibile, che man mano che il tempo scorre, riunione dopo riunione, prende forma, tracciando nero su bianco il percorso della gara competitiva di cinque chilometri e della passeggiata di due della prima edizione abruzzese della "Race for the Cure" della Susan G. Komen Italia e la planimetria del "Villaggio della Salute della Donna", che da venerdì 20 a domenica  22 settembre animerà Piazza Salotto a Pescara, è una soddisfazione immensa, che riempie il cuore di gioia, di orgoglio e di entusiasmo. L’impegno legato alla megamacchina organizzativa di una manifestazione come questa diventa più leggero, perché costantemente alimentato da tutto l'amore che nutro per la mia città e per la mia Regione e dalla consapevolezza di quanto sia preziosa una occasione come questa per accendere i riflettori sull' importanza della  prevenzione, sensibilizzando l'opinione pubblica ad un cambiamento radicale nell'approccio culturale con cui si affronta questa patologia. E farlo avvolti in un clima allegro e festoso dove si respira tanta gioia, serenità ed amore per la vita, scatena una emozione che riesce ad arrivare dritto al cuore della gente ed è un ottimo strumento per veicolare il messaggio che "prevenire è meglio che lottare". Prevenire è meglio che indossare i guantoni da pugile ed entrare (metaforicamente) nel ring della vita, schivando i duri colpi che una patologia come questa ti sferra, prima che riesca a coglierti alla sprovvista ed a metterti knock-out. Intercettare una eventuale patologia agli stadi iniziali con una diagnosi precoce significa avere maggiori probabilità  di guarigione ed essere sottoposti a cure meno invasive, che incidono in maniera minore sulla psiche e sul corpo delle donne colpite. 
È questo lo spirito che anima la “Race for the Cure”,  punta di diamante della Komen Italia, associazione basata sul volontariato, in prima linea dal 2000 nella lotta ai tumori del seno su tutto il territorio nazionale, presente da fine ottobre del 2018 anche nella nostra Regione con un suo Comitato, punto di riferimento per le "Donne in Rosa”, donne che hanno affrontato un tumore al seno o che stanno ancora combattendo la loro battaglia con grinta e determinazione e che traggono forza e coraggio da momenti belli e di condivisone come questo. Sono vent’anni ormai che si rinnova puntuale l’appuntamento con quella che è divenuta la manifestazione più importante dedicata alla prevenzione ed alla sensibilizzazione sui tumori del seno in Italia e nel mondo, che nel 2018 ha raggiunto il record di ben 120.000 iscritti tra le Race di Roma, Bologna, Bari e Brescia e quest’anno, alle edizioni storiche, si sono aggiunte anche Matera -Capitale della cultura 2019- e la nostra Pescara. La Race è una manifestazione unica nel suo genere, che unisce sport, prevenzione e solidarietà e  mira a coinvolgere tutti gli amanti dell'attività fisica all'aria aperta, sotto i raggi ancora tiepidi del sole settembrino. 
 Giorno dopo giorno stiamo portando avanti il complesso iter di pianificazione della “Race Pescara” con riunioni tecniche ed organizzative e numerosi  incontri istituzionali, grazie alla collaborazione delle Ladies del Comitato Abruzzo, del Comitato Clinico-scientifico, del Comitato organizzatore e dei numerosi volontari che hanno sposato la nostra causa, tutti all'opera con impegno, energia  e tante idee interessanti da realizzare per rendere questo nostro appuntamento un grande successo. Posso anticipare che il "Villaggio della Salute della Donna" sarà dedicato ad attività di sport e di benessere, a talk show e conferenze sulla tutela della salute femminile, ad approfondimenti sulla sana alimentazione e sui corretti stili di vita con un'area riservata esclusivamente alle "Donne in Rosa"- le vere protagoniste della Race - e con la presenza delle unità mobili della "Carovana della Prevenzione", il programma nazionale itinerante di promozione della salute femminile, che porta la prevenzione dove arriva con maggiore difficoltà- che erogheranno screening gratuiti in ambito senologico, ginecologico e consulenze nutrizionali e tanto altro ancora. 
La “Race for the Cure” sarà senza ombra di dubbio una esperienza indimenticabile per la città di Pescara e per l'Abruzzo, molti saranno i ricordi che chi sceglierà di condividere con noi questa bellissima emozione il 22 settembre si porterà nel cuore e mi auguro che l'edizione del 2019 sia la prima di una lunga serie di Race che si svolgeranno in Abruzzo negli anni a venire, con un entusiasmo che crescerà mano mano che verrà compresa  la bellezza e la grande validità di questo nostro progetto ! 
Vi invito a partecipare e ad iscrivervi on line sul sito: 
Per ulteriori informazioni potete contattare la segreteria organizzativa del Comitato Abruzzo di Komen Italia: 
komenabruzzo@komen.it - 3290454123»

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Half marathon a Pescara, controlli antidoping di Nas e Fmsi

Controlli dei Carabinieri del Nas di Pescara alla sesta Half marathon, la 'Maratonina del Mare' che si e' svolta oggi nel capoluogo adriatico. Ispettori investigativi antidoping, accreditati Nado (National Antidoping Organization), dei Carabinieri per la Tutela della salute, hanno affiancato medici della Fmsi (Federazione medico sportiva italiana) per verifiche a una rosa di runner che hanno partecipato all'evento.

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Sfila Rolex d’oro a un anziano, arrestata dai carabinieri

In manette con l'accusa di rapina una 32enne di origine romena. La donna, intorno alle 10 di ieri a Pescara aveva avvicinato un anziano che passeggiava con il proprio cane in via Gran Sasso e dopo aver catturato l'attenzione dell'uomo con un atteggiamento cortese, ha cercato di instaurare un dialogo con l'ignaro signore a cui poi ha chiesto l'ora. L'anziano ha scoperto il proprio orologio da polso Rolex in acciaio e oro del valore di circa 7.500 mila euro, e la donna con un gesto repentino ha afferrato il polso del malcapitato riuscendo a sfilarglielo. In aiuto dell'uomo e' intervenuto un passante richiamato dalle urla chiedendo l'intervento del 112: i militari dopo qualche minuto sono riusciti a bloccare la donna in possesso dell'orologio e l'hanno condotta in caserma. Dalle successive indagini e' poi emerso che la 32enne e' risultata essere una specialista in quella che viene definita la "tecnica dell'abbraccio", essendo risultata coinvolta in procedimenti penali in Veneto, Emilia Romagna e Toscana. La donna e' stata rinchiusa nel carcere di Chieti. 

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Una commovente mattinata di riflessione con la Quarto Savona 15 a Montesilvano

Una grande mattinata di riflessione, un incontro di speranza con e per gli studenti di Montesilvano. E’ stato questo il senso della manifestazione “Quarto Savona 15 – La memoria in viaggio” svoltasi questa mattina in largo Venezuela a Montesilvano. L’auto della scorta di Giovanni Falcone, in cui persero la vita nell’attentato di Capaci del 23 maggio 1992 gli agenti Vito Schifani, Antonio Montinaro e Rocco Dicillo, impegnati nella scorta al giudice Giovanni Falcone e alla moglie Francesca Morvillo, è racchiusa in un teca. I resti di quella Fiat Croma marrone ridotta a un ammasso di ferraglie è esposta, e lo rimarrà fino a stasera, in largo Venezuela (nella zona dei grandi alberghi).

L’iniziativa è del Premio nazionale Paolo Borsellino supportato da Lions, Comune di Montesilvano, ministero dell’Istruzione, università e ricerca scientifica e Polizia di Stato.

All’incontro, condotto da Alessandra Angelucci e Graziano Fabrizi, hanno partecipato la moglie di Antonio Montinaro, Tina; don AnielloManganiello, il parroco anticamorra; Gerardina Basilicata, prefetto di Pescara; Francesco Misiti, questore di Pescara; Francesco Maragno, sindaco di Montesilvano; il generale Carlo Cerrina, comandante della Legione carabinieri Abruzzo e Molise; il colonnello Marco Riscaldati, comandante provinciale di Pescara dei carabinieri; Pietro Mennini, procuratore generale della Corte d’appello dell’Aquila; Luigi Leonardi, imprenditore – testimone di giustizia; Nisla Forcucci, Lions Montesilvano; Natalina Ciacio dirigente scolastica del liceo D’Ascanio. Presenti, ovviamente, anche l’ideatore del premio, Leo Nodari, e la presidente Gabriella Sperandio, gli studenti del liceo D’Ascanio. Francesca Martinelli ha interpretato il brano “Signor tenente” di Giorgio Faletti.

«Io non mi ritengo la vedova di Antonio Montinaro, io sono la moglie anche perché, parlando di lui tutti i giorni, da 27 anni, ce l’ho sempre accanto», ha esordito Tina Montinaro, «Mentre ci sono tante donne che hanno sempre accanto i loro uomini ma se ne dovrebbero vergognare di starci anche solo per un giorno. Mio marito era uno strafigo, un ragazzone di un metro e novanta con un sorriso accattivante, con un cuore esagerato perché se un ragazzo decide di andare a Palermo per scortare il grande magistrato Giovanni Falcone è una grande persona. Oggi io sono orgogliosa di essere stata accanto a quell’uomo anche se solo per 5 anni, mi ha dato due figli meravigliosi. Ma dopo la botta, pesante, di quel 23 maggio 1992, quando pensi che tutto sia finito, perché di mio marito non è rimasto nulla perché», ha aggiunto indicando la quarto Savona 15, la Fiat Croma su cui viaggiava Falcone con la sua scorta al momento dell’attentato mafioso, «se guardiamo la macchina ci rendiamo conto che di quei tre ragazzi, in quell’auto non è rimasto nulla, perché era la prima auto di scorta presa in pieno da 500 chili di tritolo. E allora, guardando i miei figli, mi rendo conto che non può essere finita lì. Non possiamo pensare che la mafia ha vinto. Dobbiamo dimostrare a tutti che quel giorno non li hanno fermati. Io porto in giro quell’auto perché voi», ha detto rivolgendosi agli studenti, «dovete vedere di cosa sono stati capaci di fare i mafiosi e che cos’è la mafia. E poi per dire non hanno vinto loro: non ci hanno fatto niente, perché noi continuiamo ad andare avanti. A me non hanno tolto il sorriso, non l’hanno tolto ai miei figli».

«Oggi è una delle giornate fondamentali per la crescita, soprattutto, dei nostri ragazzi», ha detto il sindaco Francesco Maragno, «Mi fa piacere vederne tantissimi qui, oggi, per far capire loro che cos’è stata l’Italia fino a qualche anno fa. Questi attentati, quello che è successo a Capaci, sembrano fatti accaduti secoli fa. Dobbiamo studiare il passato, per capire il presente e per non commettere errori nel futuro. E quando pensiamo che le mafie sono fenomeni appannaggio soltanto di alcune regioni, ci sbagliamo perché le mafie sono abilissime a trovare nuovi territori fertili dove andare ad attecchire e dove fare business. Io ho avuto la fortuna di vivere e lavorare in Calabria in un contesto molto complicato. Lì mi sono reso conto che, davvero, non si vive nella piena libertà perché quando non si ha la possibilità di esplicare a pieno la propria personalità, le proprie inclinazioni, la propria professionalità vuol dire che libertà non c’è. Ma dalle iniziative come queste dobbiamo trarre tesoro, dobbiamo continuare ad alimentare il ricordo di tutte quelle persone che hanno sacrificato la propria esistenza per consentirci di vivere  in un contesto sociale vantaggioso, sicuro, di possibile crescita e sviluppo per tutti noi. Da questi fatti terribili», ha concluso il primo cittadino, «dobbiamo, però, trarre tutti gli insegnamenti che ci consentano domani di non commettere più errori».

«Alcuni anni fa mi trovavo al Professionale di Latina in un incontro sulla legalità», ha detto il parroco anticamorra don Aniello Manganiello, «e facevo riferimento a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino e di come avessero offerto la loro vita. E incoraggiavo gli studenti a prendere coscienza a fare la propria parte, come deve fare ognuno di noi. Si alzò un ragazzo e mi disse: Io non ci tengo a rischiare qualcosa per gli altri. Questo pensiero, comune anche in parte della politica, forse, è più diffuso di quanto immaginiamo, questa indifferenza verso gli altri puntando solo agli interessi personali. Sono arciconvinto che Falcone e Borsellino ci danno la misura di quella frase evangelica di Gesù di Nazareth: Nessuno ha un ancora più grande di chi dà la propria vita per gli amici. Certo, per fare questo ci vogliono delle grandi motivazioni ma è la migliore maniera di dare senso alla propria esistenza. Paolo Borsellino e Giovanni Falcone hanno fatto della loro vita un capolavoro».

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Lite al mercato di Lanciano, due arresti 

Lite furibonda a colpi di spranga terminata con due arresti tra un gruppo famigliare di regolari ambulanti marocchini avvenuto oggi durante il tradizionale mercato del Sabato a Lanciano. La lite e' scoppiata tra due fratelli e un cognato, questi intenzionato a separarsi dalla loro sorella. Dopo una prima lite la vittima ha chiesto aiuto ad alcuni poliziotti e mentre veniva scortato al suo banco di vendita e' stato aggredito e colpito in testa con la spranga. Nel tentativo di bloccare i fratelli anche due agenti sono cosi' rimasti contusi e per questo e' scattato il provvedimento cautelare in carcere, emesso dal pm Serena Rossi, per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Il ferito, che ha riportato un pesante trauma cranico, e' stato poi trasportato dal 118 all'ospedale di Vasto dove e' stato sottoposto a tac e ricoverato con 30 giorni di prognosi. I fratelli marocchini, di 40 e 45 anni rispondono anche di lesioni gravi per il vendicativo ferimento del cognato, di 46 anni, residente a S. Vito Chietino. 

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