Cronaca

Coronavirus in Abruzzo, il riepilogo

Venti giorni fa il primo caso accertato di coronavirus in Abruzzo: un 50enne della bassa Brianza che si era spostato con la famiglia a Roseto nella casa estiva. Poi la positivita' anche della moglie e dei due figli piccoli. Nell'ultima settimana brusca impennata dei contagi che, secondo il bollettino diffuso ieri dalla Regione Abruzzo, hanno raggiunto quota 229. Sette i morti. Diverse le zone in cui la situazione e' piu' critica: una nel Chietino, ad Ortona, una nel Pescarese, tra Penne - dove epicentro di tutto e' l'ospedale - Citta' Sant'Angelo ed Elice, e una nel Teramano, in Val Fino. Per due comuni del Pescarese e per tre del Teramano nelle prossime ore potrebbe essere firmata l'ordinanza che istituisce la 'zona rossa'. A Penne e' stata accertata la positivita' di un 69enne di Citta' Sant'Angelo che era ricoverato in ospedale per altre patologie. A quel punto sono scattati i test per molti operatori sanitari. Tra i primi a risultare positivi c'e' il sindaco, Mario Semproni, medico nell'ospedale del suo comune, e con lui altri colleghi, infermieri, operatori. Decine, al momento, le persone affette da Covid-19 nella citta' vestina. Pur non mancando casi nei grandi centri, e' soprattutto nelle piccole realta' che il fenomeno sembra 'esplodere'. E' il caso, ad esempio, della Val Fino. In totale i casi sono di 94 pazienti ricoverati in ospedale in terapia non intensiva, 32 in terapia intensiva, mentre gli altri 90 sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl. I ricoveri riguardano soprattutto l'ospedale di Pescara, dove ci sono oltre cento pazienti. Tra quelli piu' gravi e intubati ci sono anche persone giovani. Non mancano i soggetti guariti: sempre secondo il bollettino diffuso ieri, due lo sono formalmente - si tratta dei figli piccoli del 'paziente 1' - mentre cinque lo sono clinicamente e sono tornati a casa in attesa del tampone di controllo.

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Coronavirus, attivi gli sportelli di supporto psicologico

Tra gli strumenti per affrontare l'emergenza Coronavirus ci sono gli sportelli di ascolto psicologico attivati in questi giorni da molti Comuni abruzzesi. A Campli lo sportello e' attivo martedi' (15-17) e giovedi (9:30-11:30), via Skype o al telefono (320.6498687). "In questo momento cosi' particolare, che provoca stress e fa emergere le fragilita' dei soggetti piu' deboli - dice l'assessore alle Politiche Sociali, Valentina di Francesco - vogliamo mettere a disposizione un sostegno in piu', che si aggiunge alle iniziative gia' in campo come consegna di generi alimentari e medicinali a persone anziane e disabili gravi". Il Comune di Giulianova, su iniziativa dell'assessore alle Politiche Sociali Lidia Albani, con le consulenze delle dottoresse psicologhe psicoterapeute Silvia Pasquali e Laura Collevecchio, ha realizzato un vademecum psicologico consultabile sul sito del Comune nelle sezioni "In primo piano" e "Coronavirus Covid-19: informazioni per i cittadini" e sui canali social dell'Ente, che ha istituito anche il numero telefonico 085.8021900, attivo dal lunedi' al sabato, orario 10-12, 16-19, 21-22. Il Comune di Lanciano (Chieti), con l'assessore alle Politiche Sociali Dora Bendotti e la Dirigente del settore Servizi alla Persona Giovanna Sabbarese, ha attivato servizi disponibili dal lunedi' al venerdi' (orario 9-12, 16-18), sabato (9-11). Il numero da contattare e' 366.9393872; le referenti sono le psicologhe Claudia Capuzzi e Luciana Sammaciccia. E' possibile richiedere assistenza anche tramite mail politichesociali@lanciano.eu . Il Comune di Silvi, assessorato al Sociale, in collaborazione con i Comuni di Atri e Pineto, ha attivato un servizio telefonico di assistenza per chi e' in quarantena o in isolamento a casa e per chiunque dovesse avvertire l'esigenza di un supporto psicologico. Si può scrivere una mail all'indirizzo psicologa.coronavirus2020@gmail.com o lasciare un messaggio al numero 328.7487828 indicando generalita' e recapito telefonico per essere ricontattati da psicologi entro 24 ore; il colloquio potra' essere svolto anche in video chiamata. 

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Coronavirus, controlli a tappeto della Guardia di Finanza nel Chietino

Controllati dalla Guardia di Finanza oltre 500 locali ed esercizi pubblici nella provincia di Chieti per verificare l'obbligo di chiusura imposto dal Governo per prevenire il contagio da Covid-19. Numerose le persone controllate e denunciate dalle Fiamme Gialle per il mancato rispetto del Decreto che limita la mobilita' o per aver fornito dichiarazioni mendaci. Sono 17 le persone denunciate in provincia di Chieti, di cui 9 a Lanciano e 8 fra Ortona e Francavilla a Mare. Gran parte delle persone controllate non erano in possesso dell'autocertificazione, ma soprattutto non avevano comprovato una valida motivazione lavorativa, di salute o altre reali necessita'. A Fossacesia due uomini hanno detto di essere in giro per fare rifornimento di carburante sebbene provenienti da altro comune; a Lanciano tre persone sono state trovate in strada senza nessun giustificato motivo; un uomo nei pressi di un pub chiuso ha dichiarato di voler usufruire della connessione wifi del locale; due ragazze erano a passeggio in compagnia di una terza persona appena arrivata dall'estero. A Lanciano sono stati denunciati due soggetti intenti a lavorare nel proprio ristorante nonostante l'obbligo di chiusura imposto dal Governo. Pertanto e' stata proposta alla Prefettura la sospensione delle attivita'. 

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D’Eramo (Lega): servono tamponi a tappeto in Abruzzo

 "E' fondamentale far partire una campagna di tamponi a tappeto in Abruzzo per poter fronteggiare al meglio la diffusione del contagio da coronavirus". La proposta arriva dal segretario regionale della Lega, il deputato Luigi D'Eramo. "Bisogna che ci attiviamo subito  - spiega D'Eramo - per approntare un piano urgente che consenta di aumentare la capacità di diagnosi del Covid-19, soprattutto tra coloro che sono in prima linea negli ospedali e, poi, per scovare quanti più asintomatici possibile. Questo secondo aspetto, ormai acclarato a livello mondiale anche dall'Oms, potrebbe essere decisivo per arginare l'espandersi del contagio nella nostra regione". 

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Fater dona 300.000 litri candeggina ad ospedali

Fater, joint venture paritetica fra Procter & Gamble e il gruppo Angelini, fornisce il proprio contributo al Paese donando alle Regioni italiane piu' di 300.000 litri di candeggina Ace per igienizzare ambienti e superfici. Ad oggi hanno aderito: Toscana, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche, Puglia, Calabria, Basilicata, Veneto e parte della Lombardia, che potranno cosi' rifornire i propri ospedali. Lo rende noto la societa'. "L'iniziativa vuole essere un segno concreto di vicinanza al personale medico e paramedico, che sta gestendo con coraggio e professionalita' questo periodo di emergenza nazionale e, conseguentemente, alle strutture ospedaliere, dove e' massima l'esigenza di igiene", sottolinea Fater, spiegando che a questo si aggiunge la donazione di ulteriori 5.000 litri di candeggina Ace a T.U.A., Trasporto Unico Abruzzese, per mantenere igienizzato il parco mezzi, e altri 1.500 litri al comune di Verona. Per fare fronte all'aumento della richiesta delle famiglie, lo stabilimento di Campochiaro, dove viene prodotta la candeggina ACE, funziona oggi a ritmo pieno: 7 giorni su 7. "Cio' nel totale rispetto delle norme di cautela definite dal DPCM e dal protocollo di sicurezza per i lavoratori", conclude Fater

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Il nuovo modello per le autodichiarazioni in caso di spostamenti

Sul sito del Ministero dell'Interno https://www.interno.gov.it/  (e dal link allegato: nuovo modello di autodichiarazioni in caso di spostamenti_) è on line il nuovo modello di autodichiarazioni in caso di spostamenti che contiene una nuova voce con la quale l'interessato deve autodichiarare di non trovarsi nelle condizioni previste dall'art. 1, comma 1, lett. c) del D.P.C.M. 8 marzo 2020 che reca un divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per i soggetti sottoposti alla misura della quarantena ovvero risultati positivi al virus "COVID-19".

Il nuovo modello prevede anche che l'operatore di polizia controfirmi l'autodichiarazione, attestando che essa viene resa in sua presenza e previa identificazione del dichiarante. In tal modo il cittadino viene esonerato dall'onere di allegare all'autodichiarazione una fotocopia del proprio documento di identità.

 

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Anci: chiudere le zone focolaio in Abruzzo

"Come Presidente di ANCI Abruzzo lo dico ancora una volta con rinnovata forza: va arginato e bloccato il rischio di diffusione del contagio da e verso le zone ormai chiaramente identificate, Val Fino e comuni del pescarese collegati, Ortona. Subito, ora, non domani". Lo afferma il Presidente di ANCI Abruzzo, Gianguido D’Alberto.

"Qui non si tratta di fare un'ordinanza di chiusura di un comune o di una contrada ma di riconoscere sul piano "strettamente sanitario" un'emergenza eccezionale che ha colpito un'area, la Val Fino, che comprende più comuni su cui si deve intervenire con un atto forte che impedisca la propagazione e lo scambio del contagio con le zone limitrofe della provincia di Pescara e con il resto della provincia di Teramo. Sulla base della situazione epidemiologica dei territori individuati dall'Autorità sanitaria possiamo sostenere un'ordinanza regionale simile a quelle già adottate dalla Regione Emilia Romagna o dalla Campania che sono già operative. ANCI Abruzzo sosterrà il provvedimento in tutte le sedi regionali, prefettizie e governative. Noi continueremo a sostenere i Sindaci della Val Fino, del pescarese, di Ortona e tutti quelli che sono e saranno nella stessa condizione, non li lasceremo soli. Non dobbiamo riproporre l’errore della situazione della Provincia di Bergamo, l’isolamento totale ha dato risultati e tutelerà tutti i cittadini, i lavoratori, le imprese, gli esercizi commerciali. Saremo al fianco di ogni azione in tal senso del Presidente Marsilio a tutela del diritto fondamentale alla salute dei cittadini dei nostri comuni, delle nostre Provincie, della nostra Regione. Con forza, ci siamo e ci saremo. Andrà tutto bene".

 

 

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Coronavirus, Mariani: situazione Valfino insostenibile. Marsilio decida di tutelare la salute dei cittadini

“La situazione in Valfino e nell’alto pescarese, sia in termini di salute pubblica che di tensione sociale, non è più sostenibile: Marsilio “decida di decidere” e istituisca la zona rossa come fatto in Campania e in Emilia Romagna per altre zone con alta concentrazione di casi” è questo il grido di allarme lanciato dal Consigliere Regionale Sandro Mariani dopo giorni di riunioni e rimpalli di responsabilità tra Regione, Asl e Prefettura.

“Esiste una linea di confine invisibile tra la diffusione del COVID-19 e le decisioni volte al suo contrasto: è la terra di mezzo dei Sindaci che sono in trincea in prima linea a combattere questa guerra invisibile. Sabato ho inviato una nota al Presidente della Regione dove gli esprimevo il mio appoggio istituzionale e personale per quanto auspicavo decidesse nel pomeriggio di domenica dopo aver ascoltato i sindaci in videoconferenza” ha continuato Mariani “Purtroppo ad oggi, dopo l’ennesima riunione, il nulla: rimpalli tra aspetti sanitari e legislativi che corrono dal Presidente della Regione, passando per la ASL fino a giungere in Prefettura per poi ricominciare il giro. Nel frattempo, i sindaci vedono la situazione sfuggire dal controllo e non hanno più risposte da dare ai propri cittadini, impotenti nel garantire la salute pubblica”.

Nei giorni scorsi, fino al pomeriggio di oggi, si sono tenute numerose riunioni in collegamento video tra sindaci, Prefettura, ASL, ANCI, Provincia e Regione. “E’ da giovedì che si paventano interventi e misure di carattere contingente e sanitario, dalla zona rossa ai tamponi diffusi alla popolazione: ad oggi solo parole o poco più” ha rimarcato il Consigliere Mariani lasciando intendere un rimpallo di responsabilità sopra la testa dei sindaci lasciati sul territorio quasi al loro destino.

“Fino ad oggi pubblicamente non ho proferito parola perché credo che nell’emergenza debbano essere in prima linea a comunicare con i cittadini coloro che hanno la responsabilità di decidere e tutti gli altri debbano garantire sostegno corale: oggi sento il dovere di uscire da questo schema e lanciare un monito al Presidente della Regione. Chiudi in zona rossa l’area Fino – Vestina prima che sia troppo tardi per le province di Teramo e Pescara” ha chiosato il Consigliere Regionale Sandro Mariani, ribadendo il suo appoggio personale e istituzionale a tutti i sindaci.

 

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Coronavirus, appello degli infermieri: mancano i dispositivi di protezione individuale

“Da giorni noi infermieri siamo impegnati in prima linea nel contenimento dei contagi da coronavirus e nel prestare cura e assistenza a coloro che hanno contratto la malattia o che sono in condizioni vitali critiche. Lo facciamo con competenza, abnegazione e senso del dovere, rinunciando ai riposi e alle ferie, sostenendo turni pesanti e arrivando alla fine dell’orario di lavoro con il viso scavato dai segni delle mascherine portate per molte ore, con il corpo sudato sotto i camici e le tute e con le mani tumefatte per i guanti che dobbiamo indossare per tutto il tempo. È un impegno silenzioso e continuo il nostro, dettato dalla volontà di garantire la migliore assistenza possibile. Un impegno che però rischia di essere vanificato per la carenza dei dispositivi di protezione individuale (DPI)”. L'appello accorato alle istituzioni abruzzesi si leva da Irene Rosini, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Pescara.

Coordinatrice infermieristica del reparto di Terapia intensiva e Rianimazione dell’ospedale civile di Pescara, Rosini evidenzia con forza la necessità di aumentare i livelli di protezione degli operatori attraverso l’utilizzo di mascherine, occhiali e di tutti i dispositivi di protezione individuale. “Ho visto – aggiunge la presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Pescara – tanti colleghi che operano in Rianimazione stremati, sudati, assetati e con il volto scavato dopo ore e ore di lavoro svolto in turni di servizio pesanti e in cui non è possibile fare nemmeno una piccola pausa perché, a causa della centellinata disposizione di DPI, non è possibile sostituirli nemmeno una volta. In questa difficile e complessa situazione il nostro grazie, a nome di tutto l’Ordine che rappresento, va a tutti gli infermieri che lavorano quotidianamente in trincea, che non si sono mai tirati indietro di fronte alla paura di contrarre la malattia, che continuano a impegnarsi in modo encomiabile, che si mostrano disponibili a rientrare dai riposi o a effettuare turni più lunghi riorganizzando la loro vita e quella delle loro famiglie”. “È un dovere etico, dell’intera collettività e delle istituzioni – conclude Irene Rosini – garantire supporto, sostegno e tutto ciò che serve per la loro incolumità agli infermieri e a tutti coloro che stanno facendo una corsa contro il tempo per sconfiggere il virus e limitare i contagi, affinché non mettano a rischio la loro salute per continuare a curare i cittadini. Oggi gli infermieri stanno dimostrando sul campo ciò che da sempre hanno rivendicato ma che non hanno mai ottenuto: il riconoscimento delle loro competenze e delle loro capacità di management, il valore di team e di equipe, a cui dovrà seguire un domani la valorizzazione della professione sotto tutti gli aspetti sanitari, sociali ed economici”.

L’Ordine delle professioni infermieristiche di Pescara rivolge anche un appello a tutti i cittadini: “Restate a casa, perché solo con l’isolamento riusciremo a contenere i contagi. Aiutateci ad aiutarvi”.

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Sequestro in un autodemolitore abusivo nella Riserva Borsacchio

I finanzieri di Roseto degli Abruzzi hanno sequestrato un'area di 6.700 metri quadrati, all'interno della riserva naturale del Borsacchio, destinata ad autodemolizione in forma abusiva. L'intera area, con annesso fabbricato, e' stata sottoposta a sequestro ed il responsabile e' stato denunciato per il reato di abbandono incontrollato di rifiuti ed attivita' di rifiuti non autorizzata. L'operazione e' scattata a seguito di una segnalazione del Reparto Aereonavale della Guardia di Finanza di Pescara che ha individuato l'area citata, grazie al controllo economico del territorio effettuato dall'alto con l'elicottero AW139.

Oltre all'esercizio abusivo di autodemolizione, sono stati scoperti ed esposti direttamente all'azione degli agenti atmosferici, rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi quali scarti di olio minerale per motori, imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose, materiali filtranti, veicoli fuori uso, metalli non ferrosi, veicoli e pneumatici fuori uso. I rifiuti cosi' accumulati, in special modo gli oli esausti e le altre sostanze pericolose potrebbero penetrare nel terreno e inquinare l'eventuale falda acquifera. 

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