Cronaca

Coronavirus, i controlli nel Pescarese portano alla chiusura di una sala scommesse

A Pescara nelle ore di punta non si registra il solito traffico, gli autobus urbani sono semivuoti. Nel centro cittadino i pochi pedoni si tengono a distanza gli uni dagli altri. Nei locali aperti il personale indossa guanti e mascherine ed invita i clienti a rispettare le prescrizioni del Dpcm relative al metro di distanza tra le persone. La Guardia di Finanza a Collecorvino ha disposto la sospensione dell'attivita' di una sala scommesse sportive ancora aperta al pubblico, nonostante il divieto previsto nel Dpcm. All'interno del locale, oltre ad una dipendente, c'erano sette clienti intenti ad effettuare le giocate. Stessa violazione riscontrata anche a Pescara, dove all'interno di un Internet Point, oltre al titolare, c'erano anche alcuni clienti. In entrambi i casi i titolari delle due attivita' sono stati denunciati per la violazione dell'articolo 650 del codice penale.

Si registrano file nei supermercati, non perche' sono presi d'assalto, come avvenuto subito dopo la diffusione del decreto, ma perche' l'ingresso e' contingentato: per garantire il rispetto della distanza di un metro possono entrare solo pochi clienti alla volta. Anche davanti ad alcune edicole si registrano file, questo probabilmente per avere quotidiani e riviste da leggere durante il tempo da trascorrere in casa. Uffici pubblici semideserti, anche perche', dove possibile, e' stato attivato lo smart working. Non manca pero' chi ha violato le nuove direttive contenute nel decreto: a Pescara citta' e nell'area metropolitana si contano gia' le prime denunce. In particolare, si registrano casi di persone che hanno violato l'articolo 650 del codice penale (inosservanza dei provvedimenti dell'autorita'), non rispettando le regole relative alla limitazione degli spostamenti. E' possibile muoversi solo per lavoro, per visite mediche o per bisogni primari. 

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Coronavirus, mascherine vendute a caro prezzo a Pescara

Quattro mascherine e un barattolino di gel per le mani al costo di 149 euro. La segnalazione, circa la presunta speculazione operata da una parafarmacia di Pescara, e' stata inoltrata dal presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, alla Guardia di Finanza della citta' adriatica, dopo che un cittadino ha denunciato il caso sui social network, pubblicando anche copia dello scontrino. "Sara' la Guardia di Finanza di Pescara a dover accertare la veridicita' della segnalazione - ha fatto sapere Sospiri attraverso una nota -. Si tratta di un caso che, se confermato, rappresenterebbe una vergogna e impone un intervento immediato delle forze dell'ordine, con la chiusura dell'esercizio stesso, costringendo l'attivita' a rimborsare l'utente malcapitato".

Nella parafarmacia e' stata effettuata un'ispezione dei Carabinieri del Nas di Pescara che si sono occupati di accertamenti in materia di tracciabilita' del farmaco, dei dispositivi medici, vendita di prodotti da banco e sulla validita' dei prodotti farmaceutici, oltre che di verifiche del rispetto della farmacopea ufficiale. Eventuali violazioni verranno segnalate anche all'Ordine dei farmacisti.

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Coronavirus, concluso l’isolamento di 44 studenti di Vasto

I 44 ragazzi del Liceo scientifico "Mattioli" di Vasto, in Abruzzo, hanno concluso con esito favorevole il periodo di sorveglianza attiva mediante isolamento domiciliare fiduciario. Nessuno di loro ha manifestato sintomi in questo periodo o e' risultato contagiato. I ragazzi, va ricordato, frequentano l'istituto in cui insegna una delle persone trovate positive al Covid-19. Gli studenti, riferisce in una nota la Asl Lanciano-Vasto-Chieti, sono stati puntualmente controllati dagli operatori del Servizio igiene epidemiologia e sanita' pubblica del Dipartimento di Prevenzione della Asl e hanno mostrato per tutto il periodo grande collaborazione e osservanza delle indicazioni che erano state date. Dall'ospedale di Chieti sono invece stati dimessi due pazienti: un 32enne e una donna risultati entrambi negativi a due test di controllo. Nel reparto di malattie infettive restano ricoverati dieci pazienti: per due si attende la conferma al test di accertamento per il Coronavirus

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Coronavirus, anche un night non aveva rispettato la chiusura

Nel corso della giornata odierna sono state denunciate complessivamente 19 persone dai Carabinieri della Compagnia di Chieti per inosservanza del D.P.C.M. che ha limitato di molto la mobilità della popolazione, ma qualcosa ancora non è chiaro perché le denunce sono salite di numero e se ne prevedono altre ancora. Le motivazioni per le quali le persone si muovono inutilmente ed in barba alla norma sono le più disparate: dal cittadino extracomunitario di 50 anni residente a Silvi e fermato a Guardiagrele davanti ad un supermercato a chiedere l'elemosina, a cinque ciclisti tra i 65 ed i 45 anni provenienti dal pescarese e dal chietino fermati tra Fara Filiorum Petri e Guardiagrele, a due uomini, un 28enne di San Vito Chietino e un 58enne di Ortona, fermati a Chieti ed a Francavilla al mare che erano venuti a trovare le rispettive compagne. E' stato controllato inoltre un night nel chietino aperto ben oltre l'orario consentito nel quale sono stati trovati e denunciati dodici persone tra avventori e intrattenitrici

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Coronavirus, stop ai voli Ryanair

L’Aeroporto d’Abruzzo, comunica che sono stati sospesi i voli ancora attivi in arrivo ed in partenza dallo scalo pescarese. Dopo l'annuncio questa mattina dello stop con Malta, la Compagnia Irlandese Ryanair infatti, ha annunciato la cancellazione di tutti i voli (il 12 marzo i voli nazionali, 14 marzo i voli internazionali), fino al prossimo 8 aprile.

La decisione, arriva all'indomani della sospensione del volo Alitalia con Milano Linate, Catania a bordo di Volotea, Bergamo e Bucarest operati da Ryanair.
Dunque, da sabato fermi anche i voli per Londra, Charleroi, Malta e Francoforte.

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Coronavirus: al via piano salva export alimentare, vale 44,6 mld

Al via il piano salva export alimentare che vale 44,6 miliardi di euro e rappresenta un elemento di traino per l’intero Made in Italy, in difficoltà sui mercati esteri per l’emergenza coronavirus. Lo rende noto la Confederazione nazionale Coldiretti in riferimento dell’incontro alla Farnesina per la campagna di comunicazione strategica a sostegno del settore agroalimentare nel Piano Straordinario 2020 per la Promozione del Made in Italy. Una azienda su due (53%) che esporta nell’agroalimentare ha ricevuto disdette negli ordini dall’estero secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’.

 

La campagna è dunque necessaria per combattere la disinformazione, gli attacchi strumentali e la concorrenza sleale che ha portato alcuni Paesi – denuncia la Coldiretti – a richiedere addirittura insensate certificazioni sanitarie “virus free” su merci alimentari provenienti dalla Lombardia e dal Veneto, ma ci sono state anche assurde disdette per vino e cibi provenienti da tutta la Penisola sotto la spinta di una diffidenza spesso alimentata ad arte con fake news, tanto da far attivare al Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale una casella di posta elettronica (coronavirus.merci@esteri.it) dove segnalare restrizioni e discriminazioni verso i prodotti italiani le difficoltà riscontrate nelle esportazioni.

 

Si dovrà tenere conto del fatto che quasi i due terzi (63%) delle esportazioni agroalimentari italiane – continua la Coldiretti – interessano i Paesi dell’Unione Europea dove la crescita nel 2019 è stata del 3,6%. Il principale partner è la Germania dove l’export cresce del 2,9% e raggiunge i 7,2 miliardi, mentre le vendite sono praticamente stagnanti in Gran Bretagna con la Brexit e volano negli Stati Uniti (+11%) che con 4,7 miliardi di export, nonostante gli effetti negativi dei dazi, restano il primo mercato di sbocco fuori dai confini comunitari ed il quarto dopo Germania, Francia e Gran Bretagna.

 

Per quanto riguarda i prodotti a – sottolinea la Coldiretti – il piu’ esportato è il vino il cui fatturato realizzato all’estero è stimato in 6,4 miliardi nel 2019 e al secondo posto l’ortofrutta ma quote di mercato importanti sono detenute dai prodotti a denominazione di Origine (Dop) che hanno un legame diretto con i prodotti dell’agricoltura e dell’allevamento nazionale sui quali occorre concentrare l’attenzione della campagna di comunicazione per evitare di promuovere all’estero barattoli di concentrato di pomodoro cinese o bottiglie di olio tunisino venduti con la copertura di marchi italiani.

 

Si tratta di sviluppare l’azione di difesa del territorio, dell’economia e del lavoro Made in Italy già iniziata grazie alla Coldiretti con #MangiaItaliano per far conoscere il valore della più grande ricchezza del Paese, quella enogastronomica. La mobilitazione, che vede schierati in prima linea i mercati degli agricoltori e gli agriturismi di Campagna Amica, si sviluppa anche attraverso una campagna social della Coldiretti alla quale stanno aderendo numerosi personaggi della televisione, del cinema, dello spettacolo, della musica, del giornalismo, della ricerca e della cultura insieme a tanta gente comune. Un coinvolgimento che deve essere ora esteso con l’impegno delle Istituzioni ai volti piu’ noti a livello internazionale, di italiani e stranieri che amano il Belpaese e sono credibili ed apprezzati all’estero.

 

“Serve un intervento deciso dell’Unione Europea per sostenere il tessuto produttivo, il lavoro e ricostruire un clima di fiducia” ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel precisare che sul piano degli scambi commerciali “occorre impiegare tutte le energie diplomatiche per superare i dazi Usa e l’embargo russo che colpiscono duramente il Made in Italy agroalimentare in un momento difficile per le nostre esportazioni”.

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Coronavirus, prime denunce per gli spostamenti non giustificati

Cinque persone sono state denunciate dai carabinieri della Compagnia di Chieti ai sensi dell'articolo 650 del Codice penale per violazione del decreto nella parte in cui limita gli spostamenti. I cinque, quattro di Bucchianico e uno di Guardiagrele erano privi della prevista autocertificazione e di una valida e' comprovata motivazione sanitaria, lavorativa e di necessita'. Le quattro persone di Bucchianico si trovavano a Vacri, la persona fermata a Guardiagrele proveniva da Pescara e si apprestava al trekking in alta quota. Sono in corso controlli su bar e ristoranti per il rispetto delle distanze di sicurezza e dell'orario di chiusura

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Pescara, accolto il ricorso al Tar del locale di via Venezia

E' stato accolto, dal Tar di Pescara, il ricorso presentato dalla societa' Il Piacere Srl, di cui e' socio il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri, contro il diniego del Comune di Pescara alla richiesta di cambio di destinazione d'uso per il ristorante Casamatta di via Venezia, che di conseguenza è stato costretto a chiudere.

L'ordinanza del Tar dispone la sospensione dell'esecutivita' del provvedimento impugnato e ordina al Comune di riesaminare l'istanza presentata dalla societa' Il Piacere Srl, poiche' - a giudizio del tribunale amministrativo regionale - gli uffici dell'ente, nel dichiarare irricevibile la Scia, "non hanno valutato se l'attivita' di somministrazione in oggetto possa rientrare tra le destinazioni complementari o compatibili, e se la modifica richiesta comporti o meno una variazione nel fabbisogno di standards".

Il Comune dovra' riesaminare l'istanza della societa', alla luce delle indicazioni del Tar, e avra' 30 giorni per esprimere un nuovo parere

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Chieti, denunciate 9 persone trovate in un circolo ricreativo

Nove persone trovare all'interno di un circolo ricreativo privato di Chieti sono state denunciate a piede libero a Chieti dalla Polizia per la violazione dell'articolo 650 del codice penale cosi' come disposto dal decreto sull'emergenza coronavirus. Si tratta di otto avventori e del titolare della struttura che, in base al decreto, deve restare chiusa. La Polizia nel corso dei controlli effettuati ieri sul territorio ha anche identificato nove persone trovate tutte in possesso di autocertificazione che ha attestato la liceita' della loro presenza a Chieti .

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Coronavirus, a Teramo si punta ad allargare lo smart working

Serrande abbassate per moltissime attivita' commerciali, che hanno deciso volontariamente di sospendere l'attivita' , bar vuoti e strade quasi deserte a Teramo dove i cittadini sembrano aver accolto con grande rigore le limitazioni previste dal nuovo decreto del presidente del consiglio dei ministri con i controlli gia' partiti al fine di garantire il massimo rispetto di quanto previsto dall'atto.

"Noi ci atteniamo alla lettera al decreto - ha detto il sindaco Gianguido D'Alberto - che parla di evitare ogni spostamento dei cittadini in entrata e in uscita dai territori e all'interno degli stessi territori, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessita' ovvero spostamenti per motivi di salute". Intanto la maggior parte degli enti, a partire da Comune, Provincia, istituto zooprofilattico, si sta attivando per garantire lo smart working al maggior numero possibile di dipendenti. Ad adottare lo smart working anche la Fondazione Tercas che ha deciso di chiudere gli uffici della sede di Palazzo Melatino a partire da domani sino a nuova comunicazione. "L'intera struttura continuera' a garantire i servizi principali e lo svolgimento delle attivita' in modalita' smart working con la professionalita' e la passione di sempre", si legge in una nota, "anche gli organi della Fondazione proseguiranno le loro attivita' in via telematica, assicurando cosi' la continuita' nelle decisioni che sono rilevanti per il territorio di riferimento".

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