Cronaca

A giudizio il dg della Asl Chieti 

 Il gup del Tribunale di Chieti Luca De Ninis ha rinviato a giudizio il direttore generale dell'Asl Lanciano Vasto Chieti Pasquale Flacco e l'ex direttore amministrativo dell'azienda sanitaria Sabrina Di Pietro. Entrambi sono accusati di concorso in abuso d'ufficio e la Di Pietro anche di false attestazioni su qualita' personali. L'accusa di abuso si riferisce alla delibera di nomina della Di Pietro, a marzo del 2014, quale direttore amministrativo dell'Asl. Secondo l'accusa Flacco l'avrebbe nominata nonostante fosse a conoscenza del fatto che la Di Pietro non possedeva i requisiti stabiliti nel decreto legislativo 502/92, con particolare riferimento al mancato svolgimento, almeno per cinque anni, di una qualificata attivita' di direzione tecnica o amministrativa in enti o strutture sanitarie pubbliche o private di media o grande dimensione. Procurando in tale modo alla Di Pietro un ingiusto vantaggio patrimoniale. L'accusa di false attestazioni, contestata alla sola Di Pietro, si riferisce al fatto che quest'ultima avrebbe attestato proprio al direttore generale di aver ricoperto per cinque anni la qualifica di direttore di una struttura sanitaria quando invece non aveva svolto tale incarico, avendo ricoperto solo il ruolo di direttore dell'ex Onpi di Caprara, che e' invece una struttura socio assistenziale. La Di Pietro a giugno scorso si era dimessa dall'incarico. La prima udienza e' stata fissata per il prossimo 5 dicembre. 

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Fallimento Sogesa, chiesto il rinvio a giudizio per 8 persone

A cinque anni dal fallimento di Sogesa, la societa' operativa di Cirsu che si occupava della raccolta dei rifiuti nei comuni soci (quelli di Giulianova, Bellante, Roseto, Morro d'Oro, Notaresco e Mosciano) la Procura di Teramo chiede il rinvio a giudizio per 8 persone. Sotto accusa tutta una serie di atti compiuti nel corso della trasformazione di Sogesa da societa' mista pubblico privata a societa' a capitale interamente pubblico in seguito all'acquisto, da parte di Cirsu, delle quote di AIA (societa' del gruppo Deco). All'epoca, infatti, secondo la Procura (titolare del fascicolo il pm Stefano Giovagnoni) Sogesa avrebbe vantato nei confronti di Cirsu crediti per oltre tre milioni di euro. Crediti disconosciuti dal Cirsu, la cui governance a quel punto coincideva perfettamente con quella di Sogesa, che con un accordo transattivo e una consulenza richiesta ad hoc avrebbe occultato, secondo gli inquirenti, i reali importi dovuti a quest'ultima riconoscendole crediti per appena 431mila euro circa. Un duro colpo per le casse di Sogesa, che di li' a poco sarebbe stata dichiarata fallita. La Procura contesta l'accusa di bancarotta, questa volta di tipo preferenziale, anche all'ex presidente del cda di Sogesa e all'ex amministratore delegato di Sogesa perche' prima della procedura fallimentare, in un momento in cui Sogesa versava gia' in uno stato di decozione finanziaria, avrebbero eseguito pagamenti in favore di Deco per oltre 689mila euro. Accusa contestata in concorso anche all'allora presidente del cda e amministratore delegato di Deco spa che secondo l'accusa era a conoscenza dello stato di dissesto in cui versava all'epoca Sogesa, partecipando l'azienda al capitale della societa' attraverso L'Aia.

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Incidente stradale fatale per un 73enne

Un altro incidente mortale, dopo quello del primo pomeriggio e' avvenuto alle porte di Castel di Sangro. A perdere la vita e' stato un pensionato, Ferdinando Marra, 73 anni, che viaggiava su una Punto insieme alla nipote. Secondo i primi rilievi fatti dai Carabinieri della locale compagnia, l'uomo che guidava la Punto, proveniente da Castel di Sangro si e' immesso sulla statale 17, mentre sopraggiungeva, da Isernia, un'Audi 6, condotta da un automobilista salernitano. L'impatto tra le due auto e' stato inevitabile e violento. Il pensionato e' morto sul colpo, mentre la nipote e' stata trasportata in elisoccorso nell'ospedale San Salvatore dell'Aquila dove si trova in gravissime condizioni. Solo qualche contusione per il conducente dell'Audi6

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Ciclista investito e ucciso nell’aquilano

Stava facendo la sua consueta passeggiata in bicicletta quando in prossimita' del bivio di San Pietro Avellana e' stato investito da un furgone. Per Raffaele Di Rocco, 52 anni originario di Cerro al Volturno ma conosciuto come Lello a Castel di Sangro dove gestiva una pizzeria ristorante, non c'e' stato nulla da fare. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo da parte del personale del 118 dell'ospedale di Castel di Sangro subito intervenuto sul posto, i quali hanno potuto solo constatare il decesso dell'uomo. Sul posto anche i carabinieri di Castel di Sangro che hanno provveduto a effettuare i rilievi dell'incidente mentre il magistrato ha disposto il sequestro giudiziario della salma del ciclista e del mezzo che l'ha investito.

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Un episodio di abbandono non basta per l’adottabilita’ del minore

Un solo episodio di "abbandono temporaneo" da parte del genitore non e' sufficiente per dare il via libera all'adottabilita' di un bambino. Lo sottolinea la prima sezione civile della Cassazione, che ha annullato con rinvio la decisione della Corte d'appello dell'Aquila che aveva dichiarato adottabile un minorenne che, all'eta' di 7 mesi, era stato tolto alla madre a seguito di una denuncia della polizia ferroviaria che aveva trovato il bambino in lacrime in una carrozzina alla stazione di Pescara, mentre la mamma si era momentaneamente allontanata. La Suprema Corte ha accolto il ricorso di una ragazza sudamericana che nel 2012, a l'Aquila, aveva avuto un figlio da un italiano. L'iter di adottabilita' del piccolo - affidato ai servizi sociali di un comune del Sangro - era iniziato dalla segnalazione della polizia ferroviaria "di un grave comportamento abbandonico in danno del minore che era stato ritrovato piangente nella carrozzina, nella stazione di Pescara, per un momentaneo allontanamento della madre ed erano state riscontrate infiammazioni da scorretto uso del pannolino". Solo per questo fatto, per quanto grave, e sulla base di una perizia che aveva stabilito la non adeguatezza di padre e madre, era stato dato il via libera a "un intervento attuato in forma coattiva mediante l'ausilio della forza pubblica" e il bimbo era stato portato via dalla casa materna. Alla madre era stata data la possibilita' di vederlo per appena un'ora alla settimana a condizione che ci fosse anche il padre del bimbo con i suoi genitori, condizioni difficili da realizzare. Contro l'adottabilita' decisa dai giudici de L'Aquila, la mamma si e' rivolta alla Cassazione sostenendo che era stata penalizzata "dal fattore socio economico" e che i servizi sociali non avevano svolto "alcun ruolo proattivo teso a verificare la possibilita' del reinserimento del minore nella sua famiglia di origine". Inoltre c'era stata una "ingerenza ingiustificata e sproporzionata del potere pubblico" nella sua vita privata e familiare. La Cassazione le ha dato ragione mettendo in dubbio "la reale necessita' e proporzionalita' di un intervento cosi' grave e invasivo come quello posto in essere con il prelievo forzato" del piccolo. Una misura del genere - conclude la Cassazione rinviando il caso in Corte di Appello - non puo' essere "basata esclusivamente sull'episodio abbandonico, senza un necessario inquadramento della condotta della madre nel contesto della sua situazione esistenziale del momento e senza che a tale intervento di urgenza sia stata ricollegata quella necessaria predisposizione di misure di verifica e di sostegno alla possibilita' di recupero della funzione genitoriale". 

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Cocaina nella legnaia, tre condanne a Chieti

Il giudice del Tribunale di Chieti Isabella Allieri ha condannato con il rito abbreviato a otto anni di reclusione l'albanese B.B, 28 anni, residente a Montesilvano, e a sei anni di reclusione ciascuno M.S. di 47 anni e M.S. di 46, entrambi romeni residenti a Tollo. I tre erano accusati di detenzione a fine di spaccio di 705 grammi di cocaina e circa tre grammi di hashish. Lo stupefacente, del valore di circa 50.000 euro, ai primi di febbraio era stato trovato dentro una legnaia che si trova nei pressi dell'abitazione dei romeni, legnaia a guardia della quale erano stati messi due grossi cani pastori abruzzesi. I tre in seguito al rinvenimento dello stupefacente vennero arrestati il 2 febbraio, giorno in cui l'albanese, che gia' veniva tenuto sotto osservazione, fu visto uscire dall'abitazione dei due romeni

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Intesa carabinieri-Ateneo Teramo sui corsi di laurea

Il comandante generale dei Carabinieri Tullio Del Sette e il rettore dell'Università degli Studi di Teramo, Luciano D'Amico, hanno sottoscritto oggi pomeriggio, presso il Comando generale dell'Arma, un Protocollo d'Intesa con l'obiettivo di sviluppare rapporti di collaborazione per la formazione del personale in servizio e in congedo dell'Istituzione, nonché dei relativi nuclei familiari, nell'ambito dei corsi di laurea attivi presso la Facoltà di Scienze Politiche. In particolare, spiega una nota, "verrà favorita la partecipazione alle attività didattiche istituzionali mediante agevolazioni di carattere economico per tutti gli iscritti, nel primo anno, e per coloro che conseguiranno un adeguato numero di crediti formativi negli anni successivi"

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Area Marina Protetta Torre del Cerrano promuove l’avvio del progetto DestiMEd

Nella giornata mondiale del turismo sostenibile l'Area Marina Protetta Torre del Cerrano promuove l'avvio del progetto DestiMEd che venerdi' prossimo (29 settembre), vedra' un team di esperti visitare il territorio dell'AMP per testare un pacchetto turistico messo a punto da esperti e operatori del settore. Lo stesso che verra' commercializzato il prossimo anno sul mercato europeo. In pratica gli otto esperti (provenienti da tutta Europa) ospiti dell'Area Marina protetta, per quattro giorni valuteranno gli itinerari, gli standard di accoglienza e la capacita' attrattiva del pacchetto allestito. Si trattera' del primo monitoraggio a cui ne seguira' un secondo nel mese del prossimo aprile per misurare la risoluzione delle criticita' segnalate in questa valutazione iniziale. In tutti questi passaggi saranno coinvolte le risorse locali. In pratica partecipano al pacchetto alberghi e strutture che hanno aderito ai protocolli di turismo ecosostenibile e operatori certificati (attraverso i corsi fatti lo scorso marzo dall'AMP). Il tema "generatore" dell'intero pacchetto e' la storia che avvolge il territorio su cui opera l'AMP. Il mare Adriatico, Adriano, Hatria e il suo porto e, naturalmente, la natura sara' il percorso che gli otto esperti valuteranno. Il tutto condito da visite guidate, percorsi ciclabili ed altre attivita' collegate. Saranno loro a capire se il piano e' interessante o meno; se potra' funzionare o se, eventualmente, dovranno essere apportate modifiche. Alla fine del percorso progettuale il pacchetto denominato "Il mare dell'imperatore Adriano: una torre a difesa della natura" verra' affidato ad un'agenzia internazionale la quale si preoccupera' di commercializzarla. Questo vorra' dire che gli operatori pinetesi e silvaroli aderenti all'iniziativa, saranno sul mercato, cosi' come l'intero indotto che si creera' inevitabilmente intorno al pacchetto ne trarra' beneficio. Una nuova occasione di crescita, generatrice di ricchezza, avviata dall'AMP. Del progetto l'AMP e' partner con insieme a Regione Lazio - Mediterranean Protected Areas Network - WWF Adria - Association for the protection of nature and conservation of biological diversity - WWF Mediterranean - International Union for Conservation of Nature - The Italian Federation of Parks and Nature Reserves - National Agency of Protected Areas in Albania.

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Assalto al bancomat di Poggiofiorito

Circa 15 mila euro il bottino di un colpo alla Tercas di Poggiofiorito compiuto nelle prime ore del mattino con esplosivo. Distrutto il bancomat da cui poi i ladri hanno raccolto le banconote caricate dall'istituto di credito. Dopo il colpo i malviventi sono stati visti fuggire a bordo di un'auto di grossa cilindrata di colore grigio. Posti di blocco sono stati attivati in tutto il comprensorio, finora senza esito.

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Pescara: il Piano Sociale approvato in Consiglio Comunale

Il Consiglio approva il Piano Sociale. Sindaco e Allegrino: “Un vero piano regolatore che muove risorse per oltre 14 milioni di euro per il 2018 e risponde alla domanda di sostegno e supporto della comunità”

 Si è conclusa con l’approvazione la discussione in Consiglio Comunale del nuovo Piano Sociale del Comune di Pescara, un documento strategico che contiene linee di azione, servizi e politiche sociali a beneficio della comunità. Il documento è passato con 20 voti a favore, presenti 25 consiglieri. L’immediata esecutività è passata con 21 voti a favore, presenti 25 consiglieri.

“Dopo due giorni di discussione varchiamo uno dei traguardi più importanti del nostro mandato amministrativo per cui ringrazio la struttura comunale, l’assessore Allegrino e anche il Consiglio Comunale – così il sindaco Marco Alessandrini – Il nuovo Piano Sociale del Comune di Pescara è uno strumento del tutto inedito, che prevede un impegno di risorse per oltre 14 milioni di euro per il 2018, tanto sprigiona la spesa pubblica, oltre due milioni arrivano da progettualità a vario livello intercettate, da quelle europee a quelle della Regione, per la riqualificazione delle periferie, a sostegno delle famiglie.

Si tratta di un piano che abbiamo fortemente voluto, che abbiamo condiviso con tutti i soggetti portatori d’interesse e con la comunità, facendo riferimento alle normative regionali di riferimento, che hanno comportato una redazione innovativa e partecipata con il territorio. Normative che ci consentiranno di fare rete con chi sul sociale agisce e di erogare servizi attraverso una integrazione socio-sanitaria dell’azione con la Asl, di rispondere alle esigenze realmente sentite dalla città e in massima trasparenza. Piano che in questi giorni abbiamo anche difeso e perfezionato, per non perdere l’appuntamento con un iter che deve procedere spedito verso la Regione, perché si possa passare al più presto dalla nascita alla crescita e quindi alla produzione di effetti per la città. Il piano fotografa la città ad oggi, contiene statistiche, progetti e linee guida di settore che rispecchiano la realtà su cui dobbiamo agire e che negli anni è profondamente cambiata, con particolare attenzione alle fasce più sensibili e fragili, alle nuove povertà, al rischio di degrado a cui le realtà metropolitane, grandi e piccole sono esposte e a cui noi guardiamo con particolare sguardo, cercando di concentrare su queste le principali azioni amministrative e politiche”.

 

"Il nuovo Piano Sociale di Pescara è un vero e proprio Piano regolatore degli interventi messi in campo dall'Amministrazione comunale per far fronte ai bisogni emergenti del territorio - spiega l'assessore alle Politiche Sociali Antonella Allegrino -  E’ il risultato di un’attività complessa e articolata, preceduta da un lavoro di pluralità e partecipazione molto ampio, che ha visto il coinvolgimento di oltre 200 soggetti tra istituzioni, associazioni no-profit e del privato sociale. Un’attività che si è concretizzata in 23 incontri e tavoli specifici, che ci hanno consentito di tracciare il profilo sociale ed evincere i bisogni emergenti di una comunità sempre più vulnerabile a causa del perdurare della crisi. Hanno partecipato ad alcuni incontri anche le organizzazioni sindacali, che hanno approvato il Piano proposto manifestando soddisfazione per la metodologia e il risultato. E' la prima volta, inoltre, che Pescara ha uno strumento finalizzato all'integrazione socio-sanitaria. Anche con la Asl, infatti, ci siamo confrontati per individuare i servizi da gestire ed erogare in collaborazione. 

La discussione in Consiglio ci riconsegna un piano che sottolinea e garantisce il rispetto del principio di libertà e uguaglianza stabilito dall’articolo 3 della Costituzione ed iniziative di particolare attenzione tra l’altro verso la valorizzazione dell’istituto dell’affido familiare, su cui la nostra Amministrazione ha puntato molto anche con attività di sensibilizzazione partite già l’anno scorso (il Mese dell’affido) e l’aumento del numero di ore dell’assistenza scolastica per la scuola dell’obbligo.

Con il nuovo Piano Sociale intendiamo migliorare un welfare che vuole essere di comunità, creare forme attive e innovative di inclusione e promuovere la crescita attraverso l’attivazione di 63 servizi ed interventi, il doppio rispetto a quelli del precedente. Ne usufruiranno le categorie fragili della popolazione, come minori, anziani, persone con disabilità, immigrati, donne e nuclei familiari in condizioni di disagio, anche attraverso soggetti esterni al Comune, che saranno individuati con gare e avvisi, nella piena e totale trasparenza delle assegnazioni.

Fra le azioni più innovative c’è il Centro servizi famiglia, si tratta di un centro finalizzato allo sviluppo di forme innovative di protezione sociale delle famiglie e di valorizzazione e sviluppo delle reti di sostegno, per rendere ancora più concreta e capillare la nostra azione.

Il piano verrà ora inviato alla Regione per l’approvazione e l’avvio è previsto per gennaio del 2018”.

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