Cronaca

Mons. Michele Seccia nuovo arcivescovo Lecce

Mons. Michele Seccia, fino ad oggi vescovo di Teramo-Atri, e' il nuovo arcivescovo metropolita di Lecce. Lo ha annunciato l'arcivescovo uscente, mons. Domenico D'Ambrosio, che e' stato nominato amministratore apostolico della stessa diocesi fino al possesso canonico del successore eletto. "Si chiude - ha detto commosso D'Ambrosio che nelle scorse ore ha sentito il vescovo eletto al quale e' legato da una lunga amicizia - una bella pagina della storia di questa Chiesa. Si apre un nuovo capitolo di un cammino con una guida nuova che vi accompagnera' nei prossimi anni". Mons. D'Ambrosio - precisa una nota - aveva rassegnato le sue dimissioni, come prevede il Diritto Canonico, al compimento del 75 anno di eta', il 25 settembre dello scorso anno ma il Santo Padre, nei mesi scorsi, gli aveva rinnovato la sua fiducia, comunicandogli che sarebbe rimasto a Lecce ancora per altri mesi. "Ora mons. D'Ambrosio si fermera' a Lecce presumibilmente fino alla fine di novembre per poi trasferirsi definitivamente a San Giovanni Rotondo, nella sua diocesi di origine". Il suono delle campane in tutte le parrocchie della diocesi stasera alle 18,30 annuncera' l'elezione del nuovo arcivescovo di Lecce. La cerimonia di presa di possesso canonico di mons. Seccia con ogni probabilita' il prossimo 3 dicembre, prima domenica di Avvento, inizio del nuovo anno liturgico

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Trentunenne morto in casa a Silvi

 Un trentunenne e' stato trovato senza vita questa mattina nel suo appartamento a Silvi Marina. Le cause della morte sono al momento sconosciute. Il pubblico ministero di turno ha disposto l'ispezione cadaverica. Non si esclude che la morte possa essere stata causata da assunzione di stupefacenti. Gli investigatori sul posto stanno ascoltando la compagna del giovane

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Cede un solaio in centro a Pescara, sgomberati 2 appartamenti

Un'abitazione e un ufficio di una palazzina di via Galilei, in pieno centro a Pescara, sono stati sgomberati per questioni di sicurezza a seguito del cedimento di una porzione di un solaio che si e' verificato nella notte probabilmente a causa di un'infiltrazione. Sul posto, stamani, hanno lavorato i Vigili del Fuoco, che hanno proceduto allo sgombero, facendo uscire la famiglia che risiede nell'appartamento e le persone che stavano lavorando nello studio. Potranno fare rientro negli appartamenti solo dopo il ripristino della struttura. Intervenuti anche gli agenti della Polizia municipale, che si sono occupati di gestire la viabilita' durante le operazioni.

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Chieti, sgomberato campo nomadi 

Due pattuglie della Polizia Municipale di Chieti, coordinate dalla comandante Donatella Di Giovanni, questa mattina , hanno eseguito lo sgombero definitivo di un campo nomadi che, da un paio di giorni, si era insediato nei pressi del parcheggio del centro commerciale Megalo'. Lo rende noto il sindaco di Chieti Umberto Di Primio. "Esperite le procedure di identificazione - dice Di Primio - gli agenti hanno provveduto a liberare la zona dalle sette roulotte. Gia' nella serata di ieri, la Polizia locale era intervenuta per eseguire lo sgombero dei mezzi provenienti dalla Sicilia che, tuttavia, alle prime ore di questa mattina, si erano nuovamente presentati per occupare l'area. L'intervento rientra nell'ambito di quel controllo del territorio che si rende oggi piu' che mai necessario per garantire sicurezza e renderla sempre piu' percepibile ai cittadini". 

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A giudizio il dg della Asl Chieti 

 Il gup del Tribunale di Chieti Luca De Ninis ha rinviato a giudizio il direttore generale dell'Asl Lanciano Vasto Chieti Pasquale Flacco e l'ex direttore amministrativo dell'azienda sanitaria Sabrina Di Pietro. Entrambi sono accusati di concorso in abuso d'ufficio e la Di Pietro anche di false attestazioni su qualita' personali. L'accusa di abuso si riferisce alla delibera di nomina della Di Pietro, a marzo del 2014, quale direttore amministrativo dell'Asl. Secondo l'accusa Flacco l'avrebbe nominata nonostante fosse a conoscenza del fatto che la Di Pietro non possedeva i requisiti stabiliti nel decreto legislativo 502/92, con particolare riferimento al mancato svolgimento, almeno per cinque anni, di una qualificata attivita' di direzione tecnica o amministrativa in enti o strutture sanitarie pubbliche o private di media o grande dimensione. Procurando in tale modo alla Di Pietro un ingiusto vantaggio patrimoniale. L'accusa di false attestazioni, contestata alla sola Di Pietro, si riferisce al fatto che quest'ultima avrebbe attestato proprio al direttore generale di aver ricoperto per cinque anni la qualifica di direttore di una struttura sanitaria quando invece non aveva svolto tale incarico, avendo ricoperto solo il ruolo di direttore dell'ex Onpi di Caprara, che e' invece una struttura socio assistenziale. La Di Pietro a giugno scorso si era dimessa dall'incarico. La prima udienza e' stata fissata per il prossimo 5 dicembre. 

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Fallimento Sogesa, chiesto il rinvio a giudizio per 8 persone

A cinque anni dal fallimento di Sogesa, la societa' operativa di Cirsu che si occupava della raccolta dei rifiuti nei comuni soci (quelli di Giulianova, Bellante, Roseto, Morro d'Oro, Notaresco e Mosciano) la Procura di Teramo chiede il rinvio a giudizio per 8 persone. Sotto accusa tutta una serie di atti compiuti nel corso della trasformazione di Sogesa da societa' mista pubblico privata a societa' a capitale interamente pubblico in seguito all'acquisto, da parte di Cirsu, delle quote di AIA (societa' del gruppo Deco). All'epoca, infatti, secondo la Procura (titolare del fascicolo il pm Stefano Giovagnoni) Sogesa avrebbe vantato nei confronti di Cirsu crediti per oltre tre milioni di euro. Crediti disconosciuti dal Cirsu, la cui governance a quel punto coincideva perfettamente con quella di Sogesa, che con un accordo transattivo e una consulenza richiesta ad hoc avrebbe occultato, secondo gli inquirenti, i reali importi dovuti a quest'ultima riconoscendole crediti per appena 431mila euro circa. Un duro colpo per le casse di Sogesa, che di li' a poco sarebbe stata dichiarata fallita. La Procura contesta l'accusa di bancarotta, questa volta di tipo preferenziale, anche all'ex presidente del cda di Sogesa e all'ex amministratore delegato di Sogesa perche' prima della procedura fallimentare, in un momento in cui Sogesa versava gia' in uno stato di decozione finanziaria, avrebbero eseguito pagamenti in favore di Deco per oltre 689mila euro. Accusa contestata in concorso anche all'allora presidente del cda e amministratore delegato di Deco spa che secondo l'accusa era a conoscenza dello stato di dissesto in cui versava all'epoca Sogesa, partecipando l'azienda al capitale della societa' attraverso L'Aia.

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Incidente stradale fatale per un 73enne

Un altro incidente mortale, dopo quello del primo pomeriggio e' avvenuto alle porte di Castel di Sangro. A perdere la vita e' stato un pensionato, Ferdinando Marra, 73 anni, che viaggiava su una Punto insieme alla nipote. Secondo i primi rilievi fatti dai Carabinieri della locale compagnia, l'uomo che guidava la Punto, proveniente da Castel di Sangro si e' immesso sulla statale 17, mentre sopraggiungeva, da Isernia, un'Audi 6, condotta da un automobilista salernitano. L'impatto tra le due auto e' stato inevitabile e violento. Il pensionato e' morto sul colpo, mentre la nipote e' stata trasportata in elisoccorso nell'ospedale San Salvatore dell'Aquila dove si trova in gravissime condizioni. Solo qualche contusione per il conducente dell'Audi6

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Ciclista investito e ucciso nell’aquilano

Stava facendo la sua consueta passeggiata in bicicletta quando in prossimita' del bivio di San Pietro Avellana e' stato investito da un furgone. Per Raffaele Di Rocco, 52 anni originario di Cerro al Volturno ma conosciuto come Lello a Castel di Sangro dove gestiva una pizzeria ristorante, non c'e' stato nulla da fare. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo da parte del personale del 118 dell'ospedale di Castel di Sangro subito intervenuto sul posto, i quali hanno potuto solo constatare il decesso dell'uomo. Sul posto anche i carabinieri di Castel di Sangro che hanno provveduto a effettuare i rilievi dell'incidente mentre il magistrato ha disposto il sequestro giudiziario della salma del ciclista e del mezzo che l'ha investito.

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Maxi operazione contro il caporalato nella Piana del Fucino 

Vasta operazione di contrasto allo sfruttamento di manodopera extracomunitaria nella Piana del Fucino in provincia de L'Aquila. In attuazione delle direttive emanate dall'Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), nella giornata del 26 settembre u.s. è stata posta in essere una vasta operazione di controllo dei lavoratori impegnati nelle attività di raccolta degli ortaggi che caratterizzano in questo periodo la Piana del Fucino, in provincia de L'Aquila. All'operazione, coordinata dall'Ispettorato Interregionale del Lavoro di Roma, diretto da Orazio Parisi, hanno partecipato ispettori del lavoro provenienti da tutte le sedi abruzzesi dell'INL e dal Lazio, unitamente ai militari del Comando Carabinieri Tutela del Lavoro Gruppo di Roma, comandati dal Ten. Colonnello Aniello Speranza, con il supporto dell'Arma territoriale di Avezzano e del 16° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Rieti. Le verifiche hanno riguardato la posizione di 140 lavoratori e di 16 aziende agricole e gli accertamenti sono ancora in corso Dai primi risultati emerge il rinvenimento di almeno 61 lavoratori irregolari e 15 lavoratori cosiddetti in nero, in quanto completamente sconosciuti alla P.A., di cui 3 in stato di clandestinità. Sono stati adottati 3 provvedimenti di sospensione dell'attività imprenditoriale per utilizzo di manodopera in nero nella misura del 20% rispetto a quella complessivamente impiegata nelle attività di raccolta. Allo stato risultano accertate sanzioni per oltre 40.000 euro.

L'operazione "si inserisce in una ampia azione di contrasto al caporalato e allo sfruttamento della manodopera extracomunitaria che prosegue ormai da mesi in tutta la regione Abruzzo e in particolare nei territori vocati all'agricoltura della Marsica". Soddisfazione è stata espressa dal Direttore Centrale della Vigilanza Inl Danilo Papa, che ha sottolineato come, "nell'ambito della vigilanza in agricoltura è fondamentale poter contare su un ampio numero di unità ispettive e sulla sinergia con i corpi militari; sono accertamenti che richiedono importanti risorse, anche di carattere finanziario, ma sui quali è bene impegnarsi non solo in ragione di direttive di carattere politico ma perché sono finalizzati a contrastare le forme più gravi di sfruttamento dei lavoratori." Apprezzamento espresso anche dal Comandante del Comando Carabinieri Tutela Lavoro, Colonnello Nicodemo Macrì, il quale ha evidenziato che "un intervento di questo genere, che ha visto il coinvolgimento di più componenti dell'Arma - territoriale, specialistica ed aerea - e degli Ispettori del lavoro, peraltro provenienti anche da altre sedi, ha consentito di ottenere risultati di piena soddisfazione in un'area operativamente difficile da aggredire per conformazione del territorio e poliedricità delle lavorazioni su essa insistenti. Si tratta, quindi, di un modello da affinare, sviluppare ed esportare anche in altri contesti".

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Bici Sicura Montesilvano, nel weekend al Parco Le Vele

Prosegue il progetto “Bici Sicura Montesilvano”, il servizio gratuito del Comune di Montesilvano che consente di punzonare, ossia marchiare la propria bicicletta, rendendola identificabile ed inserendola nell’Anagrafe delle Bici. Sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre, dalle 8:30 alle 14, nel Parco Le Vele verrà allestito un marking point mobile, dove sarà possibile recarsi, muniti di bici, fotocopia della carta di identità e codice fiscale e far punzonare il mezzo.

«Questo progetto -  dichiara l’assessore Ernesto De Vincentiis -  è divenuto un fiore all’occhiello del nostro Comune. Sono tantissimi i montesilvanesi e i residenti dei comuni limitrofi che hanno già usufruito di questi servizi dagli effetti evidenti. Proprio alcune settimane fa, infatti, un ciclista è riuscito a recuperare la sua bici rubata proprio grazie alla marchiatura. Invitiamo quindi i cittadini ad approfittare di questo weekend di sole per farsi un bel giro in bicicletta e raggiungerci al parco Le Vele».

Sul telaio di ogni bici viene inciso il codice fiscale del proprietario e fissata una speciale etichetta con numero progressivo. Il tutto confluisce in una banca dati a disposizione delle Forze dell’Ordine. La marcatura permette la rintracciabilità della bicicletta, disincentivando i furti ed il riciclaggio di bici rubate. Il servizio è a cura del Comune di Montesilvano – Sportello del Cittadino.

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