Cronaca

Processo Mare – Monti, nuova udienza

Disposto l'accompagnamento coattivo per Giuseppe Cantagallo, il supertestimone del processo Mare-monti, indagato per tentata estorsione ai danni dell'ex governatore Luciano D'Alfonso, con l'accusa di avere chiesto 130mila euro a questo ultimo per non rendere la propria testimonianza. Cantagallo, in occasione della scorsa udienza, inviò un certificato medico, mentre questa mattina non si è presentato in aula, davanti al tribunale collegiale di Pescara, e non avrebbe giustificato la propria assenza.

Tra gli imputati, inizialmente, figuravano lo stesso D'Alfonso e gli imprenditori Carlo, Alfonso e Paolo Toto. Dopo l'intervenuta prescrizione, sono rimasti in piedi solo gli illeciti amministrativi, che chiamano in causa le imprese gestite dal gruppo Toto e da Carlo Strassil. Nel frattempo D'Alfonso e Carlo Toto hanno rinunciato alla prescrizione, ottenendo la piena assoluzione dalla Corte d'Appello dell'Aquila.

Sono stati ascoltati altri due testimoni, Lucio Pulini, all'epoca dei fatti direttore del Consorzio di bonifica, che ha riferito sul progetto esecutivo, da lui redatto, in seguito al progetto di spostamento della statale 81, che interferiva con opere del Consorzio di bonifica, da parte dell'Anas.

Dopo di lui è stata la volta di Loredana Lambertucci, all'epoca dei fatti collaboratrice di Carlo Strassil, che ha confermato di avere visionato, nel corso della sua attività, alcuni documenti comprovanti l'esistenza di conti in Lussemburgo riferibili a Strassil. Infine è stata acquisita una perizia grafologica. L'udienza è stata aggiornata al prossimo 15 gennaio, quando saranno ascoltati gli ultimi testimoni dell'accusa. Sarà certamente necessaria anche un'altra udienza per acquisire le testimonianze precedentemente acquisite dal collegio, in altra composizione. 

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Processo Aca, Livello: la situazione era critica

"Era una guerra, una situazione di criticità generale, con molte aziende sull'orlo del fallimento e ogni giorno c'era qualcuno che veniva da noi per sollecitare i pagamenti". Lo ha detto Lorenzo Livello, direttore tecnico dell'Aca, imputato nel processo sulle presunte tangenti negli appalti affidati dall'azienda di gestione del servizio idrico, durante l'esame che si è tenuto questa mattina davanti al tribunale collegiale di Pescara. Ha rinunciato all'esame, invece, l'altro imputato, Ezio Di Cristofaro, ex presidente dell'Aca, che non si è presentato in aula. Livello, sollecitato dalle domande del pm Anna Rita Mantini, Livello ha confermato di essere stato Responsabile unico del procedimento per la gran parte degli appalti e di avere redatto le liste delle aziende da invitare alle gare.

"Le ditte da invitare - ha detto in aula Livello - venivano selezionate da un elenco di circa 450 aziende, in regola con i requisiti e scelte di volta in volta nel rispetto del criterio della rotazione, ma anche della casualità, poiché poteva accadere che dovessi apportare delle correzioni".

Il direttore tecnico dell'Aca, sollecitato dall'accusa, ha negato di avere favorito in alcun modo l'imprenditore Claudio D'Alessandro, che nell'ambito dello stesso procedimento ha scelto di patteggiare, confermando l'esistenza di un sistema di tangenti e gare truccate, e sostenendo di essere stato costretto a pagare per non essere escluso dall'aggiudicazione degli appalti. Livello ha detto di non sapere che diverse aziende, invitate a partecipare ad una gara nel 2011, fossero riconducibili a D'Alessandro e di non sapere come mai lo stesso D'Alessandro fosse in possesso della tabella con l'elenco delle aziende che avrebbero dovuto ruotare.

"Non escludo che sia entrato nel mio ufficio quando non c'ero - ha affermato il direttore tecnico dell'Aca - e che abbia fatto delle fotocopie abusivamente". Livello ha detto di avere incontrato Claudio D'Alessandro "solo una volta, sotto al bar dell'ufficio, per un caffè, mentre un'altra volta gli chiesi se aveva un operaio libero, in quanto mia suocera aveva bisogno di un intervento, ed effettivamente mandò una persona a fare dei lavori".

Livello, infine, ha affermato di "non avere mai ricevuto alcun suggerimento da Di Cristoforo" per formare le liste con i nomi delle aziende da invitare. Nella prossima udienza, fissata per il 21 gennaio, avrà inizio la discussione.

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Maltempo, voli dirottati a Ciampino

A causa del forte vento che si sta abbattendo sull'Abruzzo e nella zona dell'aeroporto di Pescara, il volo Ryanair proveniente da Varsavia, con arrivo previsto alle 14.20, è stato dirottato sull'aeroporto di Ciampino, mentre quello diretto nella capitale polacca è stato cancellato dal vettore. Il velivolo arrivato dalla Polonia ha tentato l'atterraggio nel capoluogo adriatico, ma, viste le condizioni meteorologiche, si è optato per il dirottamento nella Capitale. I viaggiatori raggiungeranno Pescara in autobus. La Saga, società di gestione dello scalo abruzzese, sta invece prestando assistenza ai passeggeri del volo cancellato

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Resta in prognosi riservata il chirurgo assalito in casa a Lanciano

E' ancora in prognosi riservata, a causa di un gravissimo trauma cervicale, il dottor Carlo Martelli di Lanciano, sequestrato e picchiato ieri nella sua villa insieme alla moglie Niva Bazzan a cui hanno parzialmente tagliato il lobo dell'orecchio destro con una piccola roncola. La donna dal servizio multidisciplinare del Pronto Soccorso è ora ricoverata all'Utic per controlli cardiaci. Nelle prossime ore, al termine di ulteriori esami diagnostici per entrambi i feriti, è previsto un bollettino medico che sarà diramato dalla direzione sanitaria dell'ospedale Renzetti di Lanciano.

Il dottor Carlo Martelli sarà sottoposto ad ulteriori indagini diagnostiche per verificare se possono esserci sviluppi sul grave trauma cervicale che ha subito a seguito dei ripetuti pugni ricevuti dai rapinatori. L'esame è importante in quanto nel canale cervicale transitano tutti i nervi e i chirurghi vogliono accertare che non ci siano compromissioni che possano causare eventuali danni neurologici. Nel frattempo gli uomini della Scientifica di Ancona continuano a passare al setaccio la villa e le due auto della famiglia Martelli che i banditi hanno utilizzato per fare dei prelievi con delle carte di credito. Si cercano inoltre, anche attraverso il luminol, le impronte digitali e tracce biologiche lasciate dai malvivent

 "E' stato come un film dell'orrore quanto accaduto e provo una grande sofferenza interiore e se ci ripenso ogni tanto mi viene da piangere", ha detto Carlo Martelli nel letto del reparto chirurgia. "Io e mia moglie eravamo convinti che saremmo stati fatti fuori per questo non ho pensato cosa conservare in mente per poi riferirlo. L'assalto dei rapinatori è stato fatto con una violenza di principio, stile militare. Tornerò in quella casa perché è la mia casa ed è confinante con l'abitazione della mia famiglia di origine. Se avessi la possibilità di prendere misure di difesa di certo non acquisterei mai un'arma per sparare a qualcuno per difendermi. Non ne sono capace. Una pistola la prenderei solo per fare il tiro al piattello. Se avessi avuto in casa una pistola in quelle condizioni entrambi legati mani e piedi, certo non avrei potuto prenderla e se l'avessero trovata probabilmente sarebbero stati loro a sparare a noi. L'unico malvivente che ha parlato, con un discreto accento italiano, era sanguinario e il più violento di tutta la banda. E' stato lui a tagliare l'orecchio a mia moglie dopo avermi tirato l'ennesimo pugno che mi ha tramortito per questo non ho visto il momento dell'amputazione e solo successivamente quando mi sono ripreso ho visto il sangue zampillare dal viso di mia moglie. Un altro dei rapinatori è stato invece più gentile avendo preso una bottiglia d'acqua e due bicchieri per poterci dissetare. Io non l'ho presa perché non riuscivo a deglutire mentre mia moglie è stata imboccata da lui".

Intanto si è svolto un vertice alla Procura di Lanciano coordinato dal Procuratore Capo Mirvana Di Serio: al summit investigativo partecipano gli uomini dello Sco giunti da Roma e i dirigenti della Questura di Chieti e Commissariato di Lanciano. La polizia sta analizzando anche i filmati delle telecamere in entrata e uscita da Lanciano. Si sta analizzando l'auto Yaris della moglie di Martelli utilizzata per fare i prelievi al bancomat e la Fiat Sedici del dottor Martelli con cui i rapinatori sono fuggiti e ritrovata ieri sera in contrada Serre di Lanciano via di fuga verso la Val di Sangro e il casello A 14

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Rimproverato per un ritardo colpì il collega con la mazza da baseball

Un 34enne di Casoli accusato di lesioni personali per aver colpito con una mazza da baseball un collega di lavoro è stato condannato dal giudice del Tribunale di Chieti Andrea Di Berardino a un anno e 6 mesi e a una provvisionale di 2.000 euro. Il fatto sarebbe avvenuto in occasione di un cambio turno di lavoro in fabbrica la notte del 31 agosto 2016. Secondo quanto emerso dal processo, a scatenare la reazione dell'uomo sarebbe stato il rimprovero del collega, che nel processo si è costituto parte civile, per essere arrivato tardi al lavoro. Il 34enne, interrogato in aula, ha invece sostenuto che si è trattato di una colluttazione e di non aver avuto nulla in mano, ma di aver usato solo calci e pugni. L'uomo è stato condannato a risarcire i danni alla parte civile in separato giudizio e a versare una provvisionale di 2.000 euro. 

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Crac bancari, parte la procedura per il ristorno ai risparmiatori

Avviata la procedura per la richiesta di ristoro da parte dei risparmiatori danneggiati che hanno perso i propri soldi investendo in titoli emessi dalle banche poste in risoluzione a fine 2015 (Banca delle Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti) e in liquidazione coatta amministrativa nel giugno 2017 (Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, anche per titoli delle controllate Banca Nuova e Banca Apulia). Lo rende noto la Consob, sul cui sito sono stati pubblicati in home page l'avviso e il modulo per fare domanda. La norma contenuta nel decreto 'Milleproroghe' ha consentito l'avvio della procedura. A beneficiarne sono i risparmiatori che hanno già presentato ricorso all'Arbitro per le controversie finanziarie (Acf) e che abbiano ottenuto o otterranno entro il 30 novembre una decisione a loro favorevole. Il rimborso è pari al 30% del danno liquidato dall'Acf, con un tetto massimo di 100mila euro.

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Controlli dei carabinieri del Nas sui servizi ambulanze

Controlli dei Carabinieri del Nas di Pescara, in Abruzzo, nel settore sanitario e, in particolare, in quello dei servizi ambulanze. I militari hanno individuato due mezzi non in regola, uno all'Aquila e l'altro nel Chietino. Nel capoluogo di regione sono state accertate anche carenze nella sede dell'associazione proprietaria del mezzo. Le criticità sono state segnalate alle competenti autorità sanitarie. Nel dettaglio, all'Aquila, nel corso di un'ispezione in un'associazione che si occupa del servizio di trasporto infermi, sono state accertate carenze igienico-sanitarie e strutturali nei servizi igienici della struttura della sede, nonché l'utilizzo di un mezzo di trasporto non sottoposto a periodica revisione. Il presidente dell'associazione è stato segnalato all'autorità sanitaria e sanzionato per l'irregolare tenuta del veicolo che i militari hanno sottoposto a fermo amministrativo. In un centro della costa del Chietino, invece, nella sede di un'associazione che opera in convenzione con il 118 è stata trovata un'ambulanza che non aveva le dotazioni previste dalla normativa regionale e in materia di sicurezza. Il veicolo, inoltre, aveva gli pneumatici usurati. Le carenze riscontrate sono state segnalate all'autorità sanitaria e, in collaborazione con i Carabinieri del Comando provinciale di Chieti, è scattata la contravvenzione per violazione al Codice della strada. I controlli, che si stanno svolgendo in tutta la regione, sono eseguiti a garanzia sia degli operatori sanitari sia dei pazienti: vengono verificate le dotazioni di bordo delle ambulanze, i farmaci, i presidi sanitari e i dispositivi di sicurezza, come gli estintori, oltre allo stato dei veicoli.

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Atti vandalici sulla macchina del sindaco di Avezzano

Una denuncia contro ignoti per atti vandalici è stata presentata dal Sindaco di Avezzano, Gabriele De Angelis. Gli atti vandalici sono stati compiuti sulla macchina del primo cittadino e sulle autovetture di altri rappresentati politici del comune. Danni sono stati rinvenuti anche sulla macchina dell'assessore alle attività produttive, Renata Silvagni, che dopo essere venuta a conoscenza dei danni subiti alle altre autovetture ha riferito al primo cittadino di aver subito anche lei, pochi giorni fa, un danno alla sua auto, con una scritta oltraggiosa. Accertamenti sono in corso per cercare di arrivare ad individuare i responsabili dei gesti.  "Le autovetture del sindaco di Avezzano, quella del capo di gabinetto e dirigente del Suap, Claudio Paciotti, e quella del capitano Domenico Orlandi, responsabile del Suap, hanno subito ripetuti danni vandalici - ha riferito in una nota il portavoce del sindaco - auspichiamo, e non abbiamo motivo di credere il contrario, che si tratti di isolati quanto deprecabili episodi, scollegati tra loro - hanno specificato dal Municipio - detto questo, se non si trattasse di una sfortunata coincidenza e dovesse piuttosto trattarsi di atti intimidatori, tali scellerati gesti non produrranno alcun effetto". 

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Schianto sull’autostrada A14 nel Chietino, muore una donna

Una donna di 56 anni originaria di Villa Santa Maria e' morta in un incidente stradale avvenuto verso le 2 della notte sull'A14, nel tratto di autostrada che va dal casello di Lanciano a quello di Val di Sangro. Stando a una prima ricostruzione di quanto accaduto, l'auto sulla quale viaggiava la donna stava procedendo verso sud per tornare a casa quando c'e' stato un maxi-tamponamento e l'auto si e' schiantata contro il guard rail. Subito soccorsa dal personale medico del 118 e trasferita all'ospedale di Pescara, la donna e' morta dopo poco tempo. 

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Termina il fermo biologico, pescherecci in mare

Termina il fermo biologico in Adriatico e quindi i pescherecci possono tornare i mare per rifornire dall'inizio della settimana i mercati, la filiera e la ristorazione di pesce fresco. È Coldiretti Impresapesca a dare la notizia della fine del fermo pesca che dal 13 agosto aveva bloccato le attività della flotta italiana da San Benedetto a Bari, dalle Marche all'Abruzzo, dal Molise alla costa adriatica della Puglia, dopo che il semaforo verde era già scattato per il tratto da Trieste a Pesaro il 10 settembre scorso. Via libera dunque - sottolinea la Coldiretti - lungo tutta la costa adriatica a fritture e grigliate a 'chilometri zero' realizzate con il pescato locale e meno rischi di ritrovarsi nel piatto, soprattutto al ristorante, prodotto congelato o straniero delle stessa specie del nazionale se non addirittura esotico e spacciato per nostrano. Resta, invece, in vigore - nota Coldiretti - il divieto di andare in mare per i pescherecci dello Ionio e del Tirreno fino a Roma che durerà fino al 9 ottobre dove però è disponibile pescato proveniente dalle altre zone nazionali dove non è in atto il fermo pesca, dagli allevamenti nazionali o dalla seppur limitata produzione locale dovuta alle barche delle piccola pesca che possono ugualmente operare.

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