Cronaca

Olio, in Abruzzo meno produzione ma grande qualita’

Crolla del 38% quest’anno la produzione di olio di oliva Made in Italy che scende ad appena 265 milioni di chili, un valore vicino ai minimi storici colpendo anche l’Abruzzo e la sua forte vocazione olivicola. È quanto afferma la Coldiretti nel commentare le previsioni divulgate dall’Ismea per l’Italia alla Giornata nazionale dell’extravergine italiano al Villaggio contadino al Circo Massimo a Roma, che ha dato inizio alla spremitura delle olive in Italia con migliaia di agricoltori che hanno lasciato le campagne per difendere nella Capitale il prodotto più rappresentativo della dieta mediterranea.

Tra le tante iniziative anche un workshop previsto oggi pomeriggio intitolato “Ulivi, paesaggio, economia: l’intreccio infinito” con l’intervento dell’assessore abruzzese all’agricoltura Dino Pepe, la professoressa Ottavia Aristone, docente di urbanistica del Dipartimento di Architettura dell’università di Chieti Pescara e il presidente dell’Unaprol David Granieri. E poi laboratori, incontri tematici e panel test nell’oleoteca del Villaggio contadino, in cui sono stati esposti anche i principali oli extravergini d’Abruzzo tra cui le tre Dop e le “cultivar” autoctone come la Dritta, la Gentile, la Carpinetana, l’Intosso e la toccolana.

Secondo Coldiretti a pesare sulla campagna olivicola appena iniziata saranno sicuramente il gelo invernale di Burian e i venti accompagnati dalla pioggia durante la fioritura che hanno ridimensionato pesantemente i raccolti anche se le previsioni classificano l’Italia come secondo produttore mondiale nel 2018/19. La Puglia si conferma essere la principale regione di produzione, con 87 milioni di chili, nonostante il calo del 58%, mentre al secondo posto si trova la Calabria, con 47 milioni di chili e una riduzione del 34%, e sul gradino più basso del podio c’è la Sicilia dove il taglio è del 25%, per una produzione di 39 milioni di chili, mentre in Campania il raccolto è di 11,5 milioni di chili, in riduzione del 30%. Al centro diminuisce a 11,6 milioni di chili la produzione in Abruzzo (-20%) e a 14,9 milioni di chili nel Lazio (-20%) mentre aumenta a 17,8 milioni di chili in Toscana (+15%) come nel nord dove complessivamente – precisa Coldiretti –si registra un aumento del 30%.

L’ondata di maltempo del 2018 ha provocato almeno 25 milioni di piante di ulivo danneggiate dalla Puglia all’Umbria passando per l’Abruzzo (in cui lo scorso anno si era avuta una importante perdita quantitativa dovuta alla neve) e il Lazio con danni fino al 60% in alcune zone particolarmente vocate.

Secondo Coldiretti Abruzzo la perdita di produzione, pur non incidendo sulla qualità del prodotto finale, avrà ripercussioni in termini economici su un comparto che, in regione, conta circa 6 milioni di piante su circa 46mila ettari che rappresentano circa il 50% della superficie agricola arborea utilizzata, un totale di circa 60mila aziende di cui 15mila che coltivano prevalentemente olivo, oltre 350 frantoi e tre Dop presenti nelle province di Chieti (Colline Teatine), Pescara (Aprutino Pescarese) e Teramo (Pretuziano delle colline teramane).

“Numeri importanti – sottolinea Coldiretti Abruzzo - che fanno i conti con una realtà aziendale variegata, che oscilla da una minoranza di imprese specializzate alle aziende a conduzione familiare fino ad arrivare ai numerosissimi “agricoltori della domenica” che si limitano a raccogliere i frutti della terra senza investimenti o lavorazioni del caso (il 75% delle aziende in Abruzzo è di piccole dimensioni)”. Ma a preoccupare la Coldiretti sono le conseguenze della diminuzione del prodotto, che di certo provocherà l’aumento della presenza sul mercato di olio di provenienza estera. In tal senso, le precauzioni da prendere prima di “scegliere un olio” sono almeno tre:

1)      guardare con più attenzione le etichette; 2) acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, che hanno qualità garantita e standard certificati; 3) acquistare direttamente dai produttori organizzati in tutta la filiera che specificano in etichetta “olio extravergine” e “100% italiano”.

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Coldiretti, a Roma i dodici sigilli d’Abruzzo

In Italia, come anche in molta parte d’Abruzzo, sono scomparse dalla tavola tre varietà di frutta su quattro nell’ultimo secolo anche per effetto dei moderni sistemi della distribuzione commerciale che privilegiano le grandi quantità e la standardizzazione dell’offerta. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione dell’inaugurazione del Villaggio contadino nella Capitale dove è stata aperta per tutto il week end una vera e propria Arca di Noè dove scoprire i cibi, le piante e gli animali salvati dall’estinzione grazie al lavoro di generazioni riconosciuto e sostenuto dai “Sigilli” di Campagna Amica. I “Sigilli” di Campagna Amica – sottolinea la Coldiretti - sono la piu’ grande opera di valorizzazione della biodiversità contadina mai realizzata in Italia che può essere sostenuta direttamente dai cittadini nei mercati a chilometri zero degli agricoltori e nelle fattorie lungo tutta la Penisola, una mappa del tesoro che per la prima volta è alla portata di tutti”. Dodici quelli abruzzesi, e precisamente: Aglio Rosso di Sulmona, Fagiolo Tondino del Tavo, Gallina Nera di Atri, Grano Solina, Lenticchia di Santo Stefano di Sessanio, Oliva Intosso, Patata Turchesa, Pecorino di Farindola, Peperone Rosso di Altino, Pollo di Truentum, Pomodoro Pera d’Abruzzo, Tartufo nero d’Abruzzo.

In Italia nel secolo scorso – sottolinea la Coldiretti - si contavano 8.000 varietà di frutta, mentre oggi si arriva a poco meno di 2.000 e di queste ben 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa, ma la perdita di biodiversità riguarda l’intero sistema agricolo, dagli ortaggi ai cereali, dagli ulivi fino ai vigneti. Un pericolo – secondo la Coldiretti – per i produttori e i consumatori per la perdita di un patrimonio alimentare, culturale ed ambientale del Made in Italy, ma anche un attacco alla sovranità alimentare del Paese che chiama in causa anche l’Abruzzo della tradizione agroalimentare più autentica.  

“La difesa della biodiversità – sottolinea Coldiretti Abruzzo - è il vero valore aggiunto delle produzioni agricole Made in Italy ed è una condizione necessaria per le imprese agricole di distinguersi in termini di qualità delle produzioni e affrontare così il mercato globalizzato salvaguardando, difendendo e creando sistemi economici locali attorno al valore del cibo. Tutelare la biodiversità agricola significa creare filiere ecosostenibili, efficienti e competitive, come il caso del recupero dell’antico grano Senatore Cappelli, che nella campagna 2017-2018 ha quintuplicato le superfici coltivate, passando dai 1000 ettari del 2017 ai 5000 attuali, trainato dal crescente interesse per la pasta 100% italiana e di qualità”.

I “Sigilli” di Campagna Amica sono i prodotti della biodiversità agricola italiana che nel corso dei decenni sono stati strappati all’estinzione o indissolubilmente legati a territori specifici ai quali si aggiunge la lista delle razze animali che gli imprenditori agricoli di Campagna Amica allevano con passione. Si tratta in totale di 311 prodotti e razze animali raccolti nel corso di un censimento, curato dall’Osservatorio sulla biodiversità istituito dal comitato scientifico di Campagna Amica.  E l’Abruzzo in questo spaccato di biodiversità non invidia nessuno e viene rappresentato con un paniere di 12 prodotti: “Anche l’Abruzzo – sottolinea Coldiretti Abruzzo - vanta agricoltori custodi di alcune eccellenze che si impegnano a recuperare o ad evitare la scomparsa di produzioni che rappresentano la nostra storia e la nostra biodiversità”. 

Nel corso dello studio dell’Osservatorio sulla biodiversità sono risultati in Italia 369 “agricoltori custodi”, di cui il 25% sotto i 40 anni. Le aziende condotte da questi imprenditori per il 20% producono con il metodo biologico e il 5% è impegnato in attività di agricoltura sociale ai sensi della Legge 141/2015. Dei 311 prodotti della biodiversità censiti, il 90% sono presenti sui banchi di vendita diretta dei mercati di Campagna Amica, mentre il 10% può essere acquistato solo in punti vendita aziendali o durante eventi specifici. Il 16% sono frutti, il 44% è costituito da ortaggi, legumi e cereali, il 30% da derivati di razze animali che sono rappresentate da 55 razze diverse presenti nei registri e nei libri delle razze, il 3% da miele e prodotti spontanei ad alto valore ecosistemico, e infine trasformati di olivi e vitigni per un 7%. I “Sigilli” di Campagna Amica sono stati raccontati in un apposito atlante grazie ai contributi di accademici e studiosi, una ricerca di carattere sociologico con la presentazione di ricette e storie di agricoltori custodi, per comprendere l’importanza della conservazione di un patrimonio unico al mondo.

I “Sigilli” sono infatti prodotti rari che posseggono caratteristiche assolutamente preziose che il mondo contadino ha sapientemente custodito contro l’omologazione e la banalizzazione dell’agricoltura. Dalla patata turchesa abruzzese dalla particolare colorazione violacea al prelibato pecorino di Farindola, dal pomodoro a pera, il cui recupero è iniziato una ventina di anni fa, al fagiolo tondino del Tavo.

Le rete di Campagna Amica - conclude la Coldiretti – è oggi composta da 7502 fattorie, 1187 mercati e 2352 agriturismi e ha offerto opportunità economiche agli allevatori e ai coltivatori di varietà e razze a rischio di estinzione che altrimenti non sarebbero mai sopravvissute alle regole delle moderne forme di distribuzione.

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Abusivismo edilizio, partite le prime demolizioni di garage e recinzioni

La Polizia municipale ha provveduto a notificare diverse ordinanze di demolizione, emesse dall’Ufficio Urbanistico, sezione abusivismo edilizio, relativo a pratiche avviate anche dieci anni fa.

In particolare le demolizioni hanno riguardato abitazioni su cui erano state riscontrate irregolarità edilizie per garage, cancelli e recinzioni non a norma.

Le spese degli abbattimenti, ovviamente, sono a carico dei cittadini che hanno commesso le irregolarità ma, dopo il sollecito da parte della Polizia municipale e dell’Ufficio Urbanistica, lo smantellamento delle strutture abusive è stato effettuato direttamente dai proprietari.

Gli interventi sono stati fatti, principalmente, in via Morosini e in via Silvio Spaventa.

«L’efficace opera di controllo e di ripristino delle condizioni di legalità svolta dall’Ufficio di abusivismo edilizio e dalla Polizia municipale», spiega l’assessore ai Lavori pubblici e alla Polizia municipale, Valter Cozzi, «è il risultato anche di un ampio e preventivo lavoro svolto attraverso tavoli tecnici istituiti dal sindaco Francesco Maragno in raccordo con i carabinieri e la Prefettura. Le demolizioni effettuate dai proprietari hanno permesso un notevole risparmio di tempo e anche di denaro pubblico, in quanto, una volta accertato l’abuso, il Comune avrebbe dovuto avviare le demolizioni a proprie spese per poi rivalersi, economicamente, sui responsabili. L’attenzione all’abusivismo, comunque, prosegue con ulteriori controlli».

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Sono in aumento i casi di morbillo in Abruzzo

Sono in aumento i casi di morbillo in Abruzzo, con un'incidenza più che doppia di quella nazionale, particolarmente elevata nelle province di Pescara e Chieti: i casi registrati nel 2017 sono stati 252, a fronte dei 167 del 2013. Nel mezzo il 2014, con 18 casi, nessun caso nei due anni successivi. Un aumento del 33%, a distanza di tre anni, è una dimostrazione evidente dell'effetto del calo delle vaccinazioni, secondo quanto emerge dalla rilevazione effettuata dal Dipartimento Prevenzione della Asl Lanciano Vasto Chieti, che ha monitorato la diffusione della patologia sul territorio regionale nel periodo 2013-2017. In totale, i casi sono stati 437 dei quali 59 nell'Asl Avezzano Sulmona L'Aquila, 159 nell'Asl Lanciano Vasto Chieti, 201 nell'Asl Pescara 201 e 18 nell'Asl Teramo. 

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Incendio distrugge un deposito nel Pescarese

Un incendio ha distrutto un capannone, il cui tetto era probabilmente in amianto, a Città Sant'Angelo, sulla strada Lungofino. Lo fa sapere il sindaco, Gabriele Florindi. La struttura, un deposito della ditta Faber, che produce, tra l'altro, sedie e tavoli, è andata a fuoco ieri sera e la copertura è crollata a causa delle fiamme. Dopo l'incendio, il primo cittadino, nel pomeriggio, ha convocato un tavolo tecnico in Comune, cui hanno preso parte oltre al sindaco e all'amministrazione, dirigenti e funzionari dell'Agenzia regionale per la tutela ambientale (Arta) e del Dipartimento di Prevenzione della Asl di Pescara. Al termine dell'incontro, Florindi fa sapere che "alla luce dei dati in possesso l'incendio non ha rappresentato un pericolo persistente di inquinamento; per quanto riguarda la copertura del capannone incendiato, presumibilmente in cemento amianto, collassata in seguito all'incendio, la dispersione di frammenti ha avuto un raggio massimo di circa 15 metri dall'incendio e le condizioni atmosferiche caratterizzate da pioggia hanno contenuto la potenziale diffusione di inquinanti". "In attesa della conferma della presenza di amianto nei materiali di copertura - prosegue - la Asl ha ritenuto comunque necessario indicare di disporre la bonifica dell'area con rimozione dei materiali di rifiuti presenti, previa messa in sicurezza entro un raggio di 15 metri dalla porzione di capannone oggetto dell'incendio". Sull'episodio sono in corso accertamenti da parte dei Carabinieri della Compagnia di Montesilvano, agli ordini del capitano Luca La Verghetta.

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Assolti due ex dirigenti della banca Caripe accusati di usura

Assolti due ex dirigenti della banca Caripe, accusati di usura per due prestiti del valore complessivo di 400mila euro, erogati tra il 2009 e il 2013 in favore di un'azienda di Pescara, a tassi che secondo l'accusa erano superiori rispetto alle soglie di legge. Il giudice del tribunale di Pescara, Antonella Di Carlo, nel processo con rito abbreviato ha assolto Antonio Di Matteo, amministratore delegato della Caripe fino al 6 ottobre 2011, "per non avere commesso il fatto", e Antonio Tarozzi, direttore pro tempore dell'Agenzia 2 della Caripe, "perchè il fatto non costituisce reato". Il pm aveva chiesto una condanna a 2 anni di reclusione per Tarozzi, assistito dall'avvocato Domenico Russi, e l'assoluzione per Di Matteo, assistito dagli avvocati Gianni Falconi e Claudia Di Matteo. Secondo quanto ricostruito dall'accusa, l'agenzia 2 della Caripe aveva concesso, a fare data dal primo trimestre 1998, una apertura di credito in favore di un'azienda di proprietà di due soci, per la gestione dell'attività d'impresa. Sulle passività del conto societario - ha sostenuto il pm - "venivano addebitati interessi superiori a quelli della soglia di usura legislativamente definita, per il terzo trimestre 2009, per il primo e secondo trimestre 2010, per il secondo, terzo e quarto trimestre 2012 e per tutti e quattro i trimestri del 2013". 

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Sequestrati locali di una cantina inquinante nell’ortonese

La Capitaneria di Porto di Ortona, su disposizione della Procura della Repubblica di Chieti, ha sequestrato all'interno di una cantina vitivinicola dell'entroterra un'area dedicata alla produzione vini di una azienda dell'entroterra. Il legale rappresentante dell'azienda vinicola è stato denunciato per il reato di inquinamento. I controlli rientrano nell'ambito di azioni mirate a tutela dell'ambiente marino, indirizzati in particolare verso attività a carattere industriale che attraverso le immissioni nei depuratori pubblici, o nelle acque fluviali, possono arrivare a contaminare le acque marine. Nell'ambito dell'operazione di tutela ambientale, la procura di Chieti, che ha coordinato le operazioni d'ispezione e sequestro, ha applicato una misura specifica di sequestro senza compromettere l'intera attività produttiva per non danneggiare i tanti soci della cantina che, essendo una cooperativa, si regge sul lavoro di tanti piccoli agricoltori diretti. E' stato così posto a vincolo solo i pozzi di raccolta dei reflui e una pompa di sollevamento non funzionante, assicurando in tal modo il trattamento di tutti gli inquinanti attraverso il depuratore aziendale.

L'Arta ha approvato le specifiche misure per porre fine immediatamente allo scarico. La stessa Guardia Costiera ha sanzionato amministrativamente altre due cantine per mancato rispetto delle prescrizioni contenute nelle autorizzazioni ambientali rilasciate; una, in particolare, è stata oggetto di segnalazione alla Regione per la necessità di rivedere i parametri di funzionamento del depuratore interno. Seppur in regola con i limiti imposti dal provvedimento, è emerso che lo scarico immesso nella fogna pubblica conferisce una particolare colorazione alle acque del torrente usato come ricettore finale, che rischia di compromettere la qualità delle acque marine nel punto su cui sfocia.

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Rapina in villa a Lanciano, confermato il fermo per il quinto uomo

 Il Gip di Lanciano Massimo Canosa ha convalidato il fermo per George Bogdan Ghiviziu, 26 anni, il quinto uomo della banda ritenuta responsabile della rapina di domenica 23 settembre nella villa dei coniugi Martelli a Lanciano. Il giudice ha quindi disposto il provvedimento di arresto cautelare in carcere per il medesimo, difeso dall'avvocato Paolo Sisti. Nel corso dell'interrogatorio il giovane ha risposto alle domande del gip e del procuratore capo, Mirvana Di Serio, confermando la partecipazione all'organizzazione criminosa, ma con un ruolo marginale: ha precisato di non essere mai entrato in villa, ma di avere svolto soltanto il ruolo di autista, con una Bmw a bordo della quale poi tutti sono fuggiti. Quanto alla figura di quello che è ritenuto il capobanda, Alexandru Bogdan Colteanu, recluso a Caserta e contro il quale si attende l'emissione di ordinanza custodia cautelare, ufficialmente chiesta dal procuratore Di Serio, Ghiviziu ha detto che non lo frequentava abitualmente e che lo ha conosciuto attraverso gli altri tre romeni coinvolti nella rapina. Ha precisato, inoltre, che durante l'operazione delle forze dell'ordine di sabato scorso lui non stava fuggendo, quando era accompagnato da Jacota - il 48enne tornato in libertà ieri dopo la convalida dell'arresto per favoreggiamento - ma che si è spaventato fuggendo nelle campagne per poi costituirsi ai Carabinieri in serata.

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Individuata e rimossa una discarica abusiva in via Rimini a Montesilvano

 

Frigoriferi, televisori  e tavole di compensato. Questi i materiali abbandonati ancora una volta nell’area antistante le case popolari di via Rimini. Il consorzio di aziende Formula Ambiente e Sapi ha già provveduto a ripulire la zona, rimuovendo la discarica abusiva.  

«A quanto pare l’inciviltà di alcune persone non ha limiti», afferma l’assessore all’Igiene Urbana Paolo Cilli, «E’ veramente scandaloso che ci siano cittadini che decidono di liberarsi di rifiuti ingombranti ignorando completamente le regole di buon senso, ma anche tutte le semplici opzioni che abbiamo messo a disposizione dei montesilvanesi per fare una corretta differenziata. In questi anni abbiamo intrapreso un percorso sicuramente faticoso, ma al tempo stesso pieno di soddisfazioni, che ci ha consegnato risultati assolutamente eccellenti in termini di differenziata. Abbiamo avuto il coraggio di risolvere un contratto da 40 milioni di euro con una ditta che non funzionava. Abbiamo introdotto il servizio di raccolta porta a porta per un totale di oltre 4.600 utenze. Abbiamo ormai superato la soglia del 32 per cento di raccolta differenziata su tutto il territorio (partendo dal 10), per non parlare delle punte dell’80 per cento ottenute a Montesilvano colle. Abbiamo aperto il primo centro di raccolta del territorio in via Inn, installato un’isola ecologica per la differenziata, attiva h24, e stiamo per aprire un secondo centro di raccolta a Montesilvano Colle, nonché il primo centro del riuso in via Nilo. L’unico neo di questo virtuoso progetto è purtroppo rappresentato da chi invece continua a creare queste discariche abusive a cielo aperto. Abbiamo in mente una iniziativa per chiedere ai cittadini la collaborazione a stanare questi irriducibili incivili. Proseguiamo nell’attività sanzionatoria attraverso il sistema delle foto trappole, sebbene anche in questo ambito abbiamo avuto una spiacevole sorpresa: una foto trappola è stata rubata in via Manin. Si tratta di una delle 8 installate in città, posizionata peraltro in una delle aree più sensibili perché spesso oggetto di abbandono di rifiuti. Proprio poco dopo il furto della foto trappola, una nuova discarica abusiva è stata creata. I vigili sono già al lavoro per cercare di individuare il responsabile, non solo degli abbandoni ma anche del furto.  Non ci fermeremo, e proseguiremo nell’attività di controllo che in quella di sensibilizzazione, per avvicinare tutti a una corretta gestione dei rifiuti».  

Per conferire rifiuti ingombranti sono attive due tipologie di servizi, entrambi gratuiti: il ritiro a domicilio, previa prenotazione telefonica, al numero verde  800195315 per telefonia fissa e 085 8620460 per i cellulari; e il centro di raccolta, in via Inn, aperto le mattine del lunedì, mercoledì, venerdì e sabato dalle 9.30 alle 12.30 e i pomeriggi di martedì e giovedì dalle 15 alle 18 (dall'1 ottobre al 31 maggio) e dalle 16 alle 19.

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Controlli dei carabinieri del Nas nei fast food in Abruzzo con sequestri e chiusure

Tre quintali di prodotti alimentari e due attività sospese. Questo è il bilancio di alcuni controlli eseguiti dal Carabinieri del Nas di Pescara in fast food frequentati, principalmente da studenti, prima e dopo la scuola. Nelle zone centrali di Pescara i militari hanno individuato un fast food operante in assenza di allaccio alla rete elettrica. L'esercente alimentava freezer e piastre, in forma discontinua, con un generatore mobile. A risultarne gravemente compromesse, oltre che alle condizioni igienico sanitarie dei locali, anche la tenuta della catena del freddo di prodotti carnei e vegetali che erano detenuti in due congelatori. Unitamente a personale della Asl, sono stati vincolati oltre 200 chilogrammi di vari prodotti tra cibi pre-cotti e semilavorati (patatine fritte precotte) che saranno avviati alla distruzione.

L'attività è stata sospesa.

In provincia di Pescara, in un supermercato, i carabinieri del Nas hanno ispezionato locali e magazzini, riscontrando carenze igieniche. Passati al setaccio dolci e merendine, sono stati rinvenuti una sessantina di prodotti dolciari freschi con date di scadenza decorse di validità. Al gestore sono state contestate sanzioni per oltre diecimila euro, mentre gli alimenti scaduti sono stati sequestrati per la distruzione. Nella periferia di Chieti, invece, Nas e Asl hanno interdetto l'attività di un bar-tavola calda per le gravi carenze igieniche e strutturali di locali e attrezzature.

La cucina, sottodimensionata rispetto alla mole di lavoro, era tenuta in pessime condizioni igieniche, con residui di lavorazione, piani di lavoro unti e sporcizia diffusa. I controlli dei Nas, intensificati dall'inizio dell'anno scolastico a siti di ristorazione veloce per utenti di giovane età, sono finalizzati a prevenire malori che, se derivati da alimenti che non rispettano la conservazione e la catena del freddo, possono rivelarsi pericolosi per la salute.

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