Cronaca

Salvi i passeggeri dell’ultraleggero caduto sul Gran Sasso

L'elicottero Drago 54 del Nucleo Elicottero dei vigili del fuoco di Pescara ha individuato l'aereo leggero precipitato. L'aerosoccorritore a bordo dell'elicottero è stato fatto scendere a terra con il verricello, per portare soccorso alle due persone che viaggiavano sul velivolo precipitato.Si tratta di un uomo e una donna, dell'età apparente di cinquant'anni, che sono apparsi coscienti, benché a seguito dell'impatto al suolo hanno riportato ferite e contusioni. I due feriti sono stati verricellati a bordo dell'elicottero, che in questo momento sta raggiungendo in volo la base del Nucleo elicotteri a Pescara, dove sono state inviate ambulanze del 118 per il successivo trasporto della coppia in ospedale.

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Una squadra operativa del comando provinciale dei vigili del fuoco di Teramo si sta recando nella zona dei Prati di Tivo per la ricerca di un aereo leggero con due persone a bordo. In base delle informazioni ricevute dal centro operativo nazionale del Dipartimento dei vigili del fuoco, l'aereo potrebbe essere precipitato mentre sorvolava le pendici del versante teramano del Gran Sasso. Sul posto è stato inviato anche il furgone Ucl (Unità di Comando Locale), con funzioni di Posto di Comando Avanzato e l'elicottero del Nucleo dei vigili del fuoco di Pescara'Drago 54' per effettuare le ricerche dall'alto

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Respinto il ricorso di Abruzzo e Puglia, il Dtt resta a Frascati

Questa mattina il Tar del Lazio ha respinto il ricorso presentato dalla Regione Puglia e dalla Regione Abruzzo in merito alla assegnazione al Centro Enea di Frascati del DTT, il Divertor Tokamak Test facility, progetto assegnato al Comune del Lazio in seguito al bando indetto dallo stesso Enea. Il DTT e' un progetto molto importante, con un investimento di 500 milioni di euro, che prevede un indotto a livello occupazionale di 1.500 persone, con ricadute a livello italiano ed europeo. "Ora avanti - commenta il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti - per un Lazio moderno a servizio dell'Italia"

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Il cane eroe Kaos ucciso dal veleno antilumache

Ad uccidere Kaos, il cane-soccorritore che si era distinto con il suo istruttore in occasione delle ricerche tra le macerie delle case sbriciolate dal terremoto dell'agosto 2016, e' stato la metaldeide, un prodotto chimico in tavoletta che viene usato in agricoltura come lumachicida ma anche come combustibile per il campeggio o inserito nelle razioni da combattimento militari in quanto appunto combustibile per l'accensione di fornelletti. E' quanto si apprende al termine delle analisi effettuate.

Non e' invece certo se si sia trattato di un avvelenamento doloso, come da subito si e' pensato, fatto che aveva innescato un numero notevole di reazioni e prese di posizione, anche da parte di esponenti politici, o invece sia stato dovuto ad una assunzione involontaria del veleno da parte del cane, magari trovando la sostanza in un campo. E questo aspetto specifico sara' valutato dall'inchiesta in corso da parte dei servizi veterinari locali e dell'autorita' giudiziaria. Per intanto in procura sono stati trasmessi gli esiti finora ricavati dagli esami di laboratorio. Certo e' che non si tratta di una novita' il fatto che i cani siano spesso vittime della metaldeide, in quanto trovano la tavoletta e - spinti dall'olfatto ed anche dalla curiosita' - la ingeriscono.

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Travolto da un’auto sulla corsia di emergenza dell’Asse Attrezzato

Un 39enne di Scafa è ricoverato in ospedale per le lesioni riportate in un incidente stradale avvenuto nel primo pomeriggio sull'asse attrezzato che collega Chieti a Pescara in direzione del capoluogo adriatico, subito prima dello svincolo di via Aterno.

Secondo una prima ricostruzione, l'uomo aveva fermato la sua auto sulla corsia di emergenza ed era sceso, quando è stato travolto da un veicolo in transito, che ha urtato anche il suo mezzo. Subito soccorso dal 118, è stato trasportato in ospedale per un politrauma. Dopo tutti gli accertamenti sanitari, è stato ricoverato nel reparto di Ortopedia, con una prognosi di 60 giorni. Dei rilievi si è occupata la Polizia stradale di Pescara.

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Autobus, la velocità media in Abruzzo è più alta della media nazionale

 In Italia la velocità commerciale degli autobus usati per il trasporto pubblico locale è di 19,4 km/h. Lo rivela uno studio del Centro Ricerche Continental Autocarro dal quale emerge che la regione in cui la velocità commerciale degli autobus è maggiore sono le Marche (22,6 km/h). Alle Marche seguono Lazio (22,4 km/h), Sardegna e Basilicata (21,2 km/h), Emilia Romagna (20,7 km/h), Piemonte (20,2 km/h), Abruzzo (20 km/h). Al di sopra della velocità media nazionale si collocano anche Trentino Alto Adige (19,9 km/h), Calabria e Umbria (19,7 km/h), Friuli Venezia Giulia (19,5 km/h). Al di sotto del livello medio nazionale, invece, sono Toscana (19,2 km/h), Veneto (19,1 km/h), Puglia (18,7 km/h), Molise (18,5 km/h), Liguria (18,4 km/h), Lombardia (17,6 km/h), Sicilia (17 km/h), Valle d'Aosta (16,5 km/h) e Campania (15,6 km/h).? Lo studio consente anche di elaborare la graduatoria dei comuni capoluogo di provincia italiani in cui la velocità commerciale degli autobus è maggiore. Al primo posto di questa graduatoria si colloca Lanusei (30 km/h), che fino al 2016 è stato uno dei capoluoghi della provincia dell'Ogliastra. Al secondo posto si colloca Cuneo (27,9 km/h) ed al terzo Ravenna (26,7 km/h). Interessanti anche i dati sulla velocità commerciale degli autobus usati per il trasporto pubblico locale nelle dieci maggiori città italiane: in generale la velocità commerciale registrata in queste città è minore rispetto a quella media italiana, ma le performance delle diverse città sono molto differenti. Infatti si va dai 19 km/h di Roma ai 17,8 km/h di Firenze e Bari, ai 17,4 km/h di Genova, ai 16,3 km/h di Torino, ai 16,2 km/h di Bologna, fino ai 15,8 km/h di Catania, ai 15,3 km/h di Milano, ai 13 km/h di Napoli e Palermo. 

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Incidente stradale a Vasto, ferito un ragazzo sullo scooter

Nuovo incidente stradale a Vasto che ha visto il coinvolgimento di un motociclista. In uno scontro in sella a un Piaggio Zip è rimasto ferito un 16enne, L.M. di Vasto. L'impatto dello scooter con una Renault Clio, condotta da una 50enne, è avvenuto nei pressi del cimitero nella rotatoria tra via dei Conti Ricci e viale Paul Harry, a pochi metri dall'area dove viene fatta atterrare l'eliambulanza che ha provveduto a trasferire il giovane a Pescara.

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Goletta Verde in Abruzzo, tre punti fortemente inquinati 

Sono tre i punti risultati "fortemente inquinati" sugli otto monitorati dai tecnici di Goletta Verde in Abruzzo. A presentare cariche batteriche elevate oltre i limiti di legge, i prelievi effettuati in provincia di Chieti: a Rocca San Giovanni, alla foce in località La Foce; a San Vito Chietino, a Marina di San Vito, alla foce del fiume Feltrino; e a Francavilla a Mare, alla foce del fiume Alento. Per unire alla denuncia una azione concreta, Legambiente, a fronte di questi casi che presentano deficit depurativi significati, presenterà degli esposti alle autorità competenti. Questa la sintesi del monitoraggio svolto lungo le coste abruzzesi dall'equipe tecnica di Goletta Verde sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane presentata a Torre del Cerrano da Giuseppe Di Marco, presidente Legambiente Abruzzo, e Katiuscia Eroe, portavoce di Goletta Verde, alla presenza del sottosegretario alla Giunta regionale, Mario Mazzocca, del generale dei Carabinieri Forestali, Giampiero Costantini, del presidente dell'Area Marina Protetta Torre del Cerrano, Leone Cantarini, del sindaco di Pineto Robert Verrocchio, e di Francesco Iavarone, Arta Abruzzo. Il monitoraggio di Goletta Verde (eseguito dalla squadra di tecnici di Legambiente il 24 e 25 luglio scorsi) prende in considerazione il campionamento dei punti critici che vengono principalmente scelti in base a un "maggior rischio" presunto di inquinamento. I parametri indagati sono microbiologici (enterococchi intestinali, Escherichia coli) e abbiamo considerato come "inquinati" i risultati che superano i valori limite previsti dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e "fortemente inquinati" quelli che superano di più del doppio tali valori. In provincia di Chieti, su quattro punti monitorati, tre sono risultati fortemente inquinati: a Rocca San Giovanni, alla foce in località La Foce; a San Vito Chietino, a Marina di San Vito, alla foce del fiume Feltrino; e a Francavilla a Mare, alla foce del fiume Alento. Entro i limiti, invece, il giudizio emerso dal prelievo effettuato a Casalbordino, alla spiaggia presso il fiume Osento. In provincia di Pescara, entrambi i monitoraggi effettuati hanno dato valori entro i limiti ovvero alla spiaggia in corrispondenza di Piazza I Maggio, a Pescara, e alla spiaggia presso traversa IV, 100 metri a sud del fiume Saline, a Montesilvano. Due i prelievi effettuati in provincia di Teramo, giudicati entro i limiti: a Silvi Marina, alla spiaggia presso scarico Silvi Marina, e a Giulianova, Lungomare Zara, alla spiaggia fronte via Thaon.

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Incendio in una ditta di Sant’Egidio alla Vibrata 

Poco prima delle 16, si è sviluppato un incendio all'interno dell'area di una ditta di autodemolizioni di Paolantonio di Sant'Egidio alla Vibrata, in provincia di Teramo, che ha una superficie di quasi 5.000 metri quadrati. Sul posto sono state inviate squadre dei vigili del fuoco del distaccamento di Nereto e dei comandi di Teramo e Ascoli, con tre autopompe, tre autobotti e un'autoscala. 

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Il nuovo Questore di Chieti Ruggero Borzacchiello: ci sono tutti i presupposti per lavorare bene

"Ci sono tutti i presupposti per lavorare bene sul territorio di Chieti". Inizia così il discorso del nuovo questore di Chieti Ruggero Borzacchiello: 60 anni, originario di Barletta, il neo questore arriva a Chieti dal comando della Questura di Isernia.

"Ritengo sia di fondamentale importanza la "squadra stato" - dice il Questore di Chieti - dai primi contatti con il Prefetto c'è un'uniformità di vedute e di intenti: se riusciamo ad essere uniti e compatti sicuramente i risultati arriveranno. So già che i rapporti sono ottimi, come emerso stamane dal colloquio della Conferenza permanente con il Colonnello dei Carabinieri e della Finanza di Chieti e lo dimostra anche il risultato importante ottenuto stamane con l'arresto fatto ieri dai carabinieri del comando Provinciale di Chieti a Bergamo di un malavitoso".

''Dalle prime valutazioni - spiega Borzacchiello - grosse emergenze nel territorio di Chieti non ce ne sono, a riprova che si è lavorato bene anche prima di me. Per garantire una maggiore sicurezza sia nel capoluogo che nella provincia è però necessario sviluppare il controllo del territorio in toto:sarà fondamentale avere più pattuglie sul territorio per controllare in maniera più capillare e più telecamere per avere riscontri più veloci".

"Quanto alle principali emergenze lungo la costa - spiega Borzacchiello- droga, prostituzione e altro, attecchiscono dove c'è maggiore risorsa e possibilità di fare soldi in maniera illecita. La zona di confine con il Molise è un nervo scoperto per la possibilità di infiltrazioni criminali da Puglia o Campania. Va data la massima attenzione a questi fenomeni - conclude il questore di Chieti - perché bisogna essere sempre vigili e mantenere alta la soglia d'attenzione per evitare che il fenomeno venga sottovalutato". 

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Presunto caso di razzismo, Fagnano: solo uno scambio di informazioni

Tra i tre dipendenti della Asl dell'ex Ospizio Marino e il cameriere senegalese c'è stato uno scambio di informazioni sull'ubicazione degli uffici sanitari e sui relativi orari di apertura e nessun altro tipo di colloquio, tantomeno frasi o insulti a sfondo razzista. E' quanto accertato dall'inchiesta interna disposta dal direttore generale Roberto Fagnano e svolta dal responsabile del Distretto sanitario di base competente per territorio, Giandomenico Pinto, rimessa nella giornata di oggi ai vertici dell'azienda sanitaria. Nella relazione di due pagine rimessa al direttore generale Roberto Fagnano sono riportate le risultanze dei confronti con i tre dipendenti, due donne e un uomo, dei quali quest'ultimo è stato quello che ha incrociato per primo il cameriere 39enne italo-senegalese Ibrahima Diop nel corridoio dell'ufficio pubblico a Giulianova. L'uomo cercava l'ufficio sanitario deputato al rilascio dei libretti sanitari per lavorare nelle attività di somministrazione bevande e alimenti, per rinnovare il suo caduto da tempo. Erano le 12.30 di venerdì scorso, 27 luglio, e gli uffici erano già chiusi, benché quello specifico non aprisse di venerdì. A Diop l'impiegato - secondo quanto riferito nella relazione del responsabile Asl - ha indicato dove fossero gli uffici e che avrebbe trovato gli orari di apertura affissi sulla porta. Informazioni confermate dalle due colleghe e da una quarta persona, un tecnico esterno delle manutenzioni, presente al colloquio. Nessun ha riferito di discussioni, proteste o scambio di insulti che abbiano seguito la richiesta di informazioni. Il cameriere di colore sarebbe poi tornato il lunedì successivo, 30 luglio, per ritirare un libretto provvisorio di attività, in attesa della partecipazione a un futuro corso di formazione. Quanto risulta dalla inchiesta interna è adesso al vaglio dal direttore generale, che dovrà decidere sul da farsi: non è escluso che possa decidere anche di adire le vie legali nei confronti del cameriere senegalese. Quest'ultimo aveva riferito, con tanto di denuncia presso la compagnia Carabinieri di Giulianova, di essere stato apostrofato con insulti razzisti dall'impiegato a cui aveva chiesto informazioni. 

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