"Agire contro le paure" è il tema al centro del 17/o congresso nazionale dell'Arci, che si è aperto oggi a Pescara e che si concluderà il 10 giugno, con le votazioni dei documenti congressuali e le elezioni degli organismi dirigenti. In Abruzzo sono accorsi 530 delegati, in larga parte giovani, provenienti da ogni parte d'Italia. "Ci interroghiamo su come sia possibile ricostruire un pensiero e un consenso - ha detto Francesca Chiavacci, presidente nazionale dell'associazione culturale più grande del Paese, con un milione di soci e 4.401 circoli - che vadano oltre la testimonianza e non siano solo elementi di una battaglia minoritaria". Nel corso della prima giornata congressuale, dopo i saluti delle autorità locali, Chiavacci ha tenuto una lunga relazione, esponendo le proprie preoccupazioni per la "matrice chiaramente di destra" del nuovo Governo, in particolare sul fronte dell'accoglienza, dell'immigrazione e dei diritti civili. La presidente nazionale dell'Arci si è detta preoccupata per "l'atteggiamento del nuovo esecutivo nei confronti del terzo settore, che in passato è stato trattato dal M5s come casta o peggio come ladri". Critiche anche al centrosinistra, "che spesso ci ha trattato con snobismo" e che "ha perso credibilità rinunciando alla corrispondenza tra valori e fatti". Molto duro l'affondo contro l'ex ministro dell'Interno, Marco Minniti, "che sull'immigrazione ha scherzato con il fuoco, dimenticando che alla brutta copia si preferisce sempre l'originale". A seguire il collegamento skype con Paola e Claudio Regeni, quindi gli interventi di Carla Nespolo, presidente nazionale dell'Anpi, e del console dello stato di Palestina, Nidal Thawabeh, che ha dato il via all'approfondimento dedicato ai popoli che lottano per l'indipendenza e i diritti. Si è svolta inoltre una Tavola rotonda con i presidenti della associazioni che fanno parte della Federazione Arci e l'intervento del presidente di Avviso Pubblico. In chiusura serata di musica brasiliana, dedicata all'ex presidente Lula, con l'intervento di Clarice Coppetti, militante del PT e del Comitato italiano Lula Livree. La giornata clou sarà sabato, quando interverranno al congresso, tra gli altri, Maurizio Martina, Nicola Fratoianni, Susanna Camusso e Don Luigi Ciotti.
Leggi Tutto »Entra al Tribunale di Chieti con pistola ad aria compressa, denunciato
Un uomo di 39 anni originario della provincia di Teramo e residente a Montesilvano, commerciante di auto, che, al momento di entrare nel palazzo di giustizia di Chieti, aveva una pistola ad aria compressa dentro la borsa, è stato denunciato dai carabinieri per porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere in violazione dell'articolo 4 della legge 152-1975. L'uomo doveva comparire davanti al giudice monocratico del tribunale di Chieti in un processo che lo vedeva imputato per appropriazione indebita, nel momento in cui è entrato nel palazzo di giustizia ha collocato la borsa che aveva con sé sul nastro del metaldetector e ciò ha rivelato la presenza a nella borsa di una pistola softair modello calibro 9, simile a quelle in uso alle forze di polizia, e che sarebbe in grado di sparare piombini a clessidra.
La guardia giurata addetta al metal detector ha dunque avvertito i carabinieri che sono giunti sul posto e che hanno perquisito l'auto del 39enne ed hanno sequestrato l'arma. Secondo il suo legale, il commerciante era inconsapevole della presenza dell'arma, tant'è che ha sottoposto spontaneamente la borsa al controllo. Quanto al processo per appropriazione indebita, che l'uomo ha seguito regolarmente, si è concluso con la condanna a 4 mesi e 400 euro di multa: il Pm aveva chiesto l'assoluzione perché il fatto non sussiste.
Leggi Tutto »Uccise la moglie e un’amica nel chietino, il Pm chiede l’ergastolo
Il pm Giancarlo Ciani ha chiesto la condanna all'ergastolo per Francesco Marfisi, il 51enne che il 13 aprile dell'anno scorso uccise con numerose coltellate la moglie Letizia Primiterra e l'amica di lei, Laura Pezzella. Il processo si sta tenendo in Tribunale a Chieti dinanzi al giudice Isabella Maria Allieri con il rito abbreviato. Il processo riprenderà il 27 giugno con la replica dell'accusa, quindi il giudice si ritirerà per la sentenza. Marfisi, che secondo la perizia disposta dal giudice era pienamente capace di intendere e di volere al momento del fatto, ha lasciato l'aula per tornare in carcere a Pescara dove è recluso, mentre era ancora in corso la ricostruzione dei fatti da parte dell'accusa perché, come ha riferito al termine dell'udienza il suo difensore, l'avvocato Rocco Giancristoforo, manifestava conati di vomito e uno stato d'ansia fortissimo. La difesa nel suo intervento ha puntato soprattutto a dimostrare l'inesistenza di alcune aggravati, sostenendo che non ci fu premeditazione perché dalla condotta tenuta quel giorno da Marfisi non trasparirebbero gli elementi della pre organizzazione né ideale né cronologica, dei delitti. Ma per la difesa non è configurabile neppure un'altra delle aggravanti, la crudeltà, perché tutti i colpi inferti alle due donne erano potenzialmente mortali e inferti in parti vitali, in un lasso di tempo molto breve ,e ripetuti, che si tratta, in realtà, di uno stato di ira violento ma non, ha sostenuto Giancristoforo, di crudeltà. Le parti civili costituite, ovvero i famigliari delle due vittime, si sono associate alle richiesta dell'accusa per quanto riguarda la condanna in sede penale mentre dal punto di vista delle richieste risarcitorie chiedono complessivamente a Marfisi danni per oltre 3 milioni di euro.
Leggi Tutto »Si spacciò per amico del figlio e truffò anziano, arrestato nel Teramano
Aveva adescato un 70enne in viale Cavour, a Teramo facendo ricorso al consueto escamotage di fingersi amico del figlio al quale avrebbe dovuto, in questo caso, consegnare un computer che costava 2mila euro. Addirittura era riuscito anche a far credere all'anziano che all'altro capo del telefono ci fosse il figlio: in realtà c'era il complice che gli aveva impartito le disposizioni per consegnargli il denaro. Secondo la ricostruzione fatta dagli agenti della squadra mobile di Teramo, che hanno identificato e arrestato un 33enne napoletano, quale autore della truffa, l'anziano era salito sull'auto dello sconosciuto per farsi accompagnare in banca dopo aveva prelevato dal conto corrente la somma richiesta. Soltanto qualche ora dopo, vista l'inutile attesa del ritorno per la consegna del computer, il 70enne aveva capito che si era trattato di un raggiro. Le indagini hanno portato all'emissione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere per truffa aggravata nei confronti del 33enne napoletano, notificatagli direttamente in carcere a Poggio Reale dove è detenuto per analoghi e precedenti reati.
Leggi Tutto »Operaio ferito a Castel di Ieri
Un grave incidente sul lavoro si è verificato in un cantiere edile di Castel di Ieri: un operaio di 41 anni si è procurato un profondo taglio alla coscia sinistra mentre stava lavorando con un frullino elettrico. Sul posto è intervenuto dopo pochi minuti, il personale del 118 di Castelvecchio subequo, che hanno dovuto compiere un'operazione molto complicata per raggiungere a piedi l'operaio ferito. Il cantiere infatti si trova all'interno del centro storico, proprio nei pressi della torre campanaria, inaccessibile agli autoveicoli. Il ferito è stato trasportato all'ospedale San Salvatore per essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico alla gamba.
Leggi Tutto »Sanità, oltre 200 assunzioni alla Asl L’Aquila nel 2018
Saranno 208 le assunzioni alla Asl Avezzano-Sulmona-L'Aquila che saranno effettuate entro il 2018, tra cui oltre 100 infermieri e una cinquantina di medici. Gli ingressi si tradurranno - si legge nel comunicato della Asl provinciale "in un miglioramento dei servizi in tutto il territorio". Il piano assunzioni è stato deliberato nei giorni scorsi dal dg della Asl Tordera "ed avrà riflessi positivi in tempi rapidi". Saranno oltre 100 gli operatori che verranno immessi in organico tra infermieri (la quota più corposa), fisioterapisti, ostetriche, logopedisti, educatori professionali e puericultrici: "si tratta di figure essenziali soprattutto per il funzionamento dei reparti ospedalieri e di specifiche attività di riabilitazione e di assistenza". Le assunzioni in questo settore, tra l'altro, permetteranno di stabilizzare parte degli operatori, soprattutto infermieri, che potranno così contare, dopo anni di precariato, su un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Il piano prevede l'assunzione di 44 dirigenti medici in 18 diverse specialità. A beneficiare di nuovo personale, come numero di assunzioni, saranno in particolare la neonatologia, la chirurgia, la psichiatria e la radiodiagnostica. Nell'ambito del settore tecnico e amministrativo, prenderanno servizio 39 persone tra operatori socio sanitari, assistenti e collaboratori amministrativi (impiegati) nonché assistenti sociali. Un altro passaggio decisivo viene considerato quello nelle Unità operative complesse, che vedranno la presenza di 12 nuovi primari: "servirà a nominare i direttori dei reparti che, soprattutto a causa dell'imminente pensionamento degli attuali titolari, dovranno subentrare nella nuova gestione. Le nomine, da effettuare attraverso appositi avvisi pubblici, riguardano unità operative dislocate in tutta la provincia, dalla rianimazione all'ortopedia - si legge ancora nella nota. A completare la griglia 3 psicologi e un dirigente amministrativo. Le 208 assunzioni si aggiungeranno a quelle già autorizzate nel 2017 e negli anni precedenti che in parte sono già avvenute e che saranno portate a compimento nel 2018, tra cui 14 dirigenti medici, 2 dirigenti farmacisti, un dirigente veterinario, 5 oss, 3 tecnici di laboratorio, 6 ausiliari specializzati, 3 dirigenti amministrativi.
Leggi Tutto »Usura ai danni di agricoltore, quattro condanne
Il Tribunale di Chieti ha condannato quattro persone per usura, con l'aggravante di aver commesso il fatto in danno di una persona che esercitava attività artigianale. Otto anni di reclusione e 15.000 euro di multa sono stati inflitti a un 63enne originario di Ortona O.D., all'epoca dei fatti direttore di una filiale di banca, estranea alla vicenda; 7 anni e 10.000 euro ciascuno sono stati inflitti a R.D.R., 58 anni, A.C., 57 anni e ad A.G., 62 anni.
I quattro sono stati anche condannati a risarcire i danni in separato giudizio e ad una provvisionale di 10.000 euro alla moglie e ai due figli della vittima che si sono costituiti parte civile. La vittima era il titolare di una ditta individuale che operava nel settore dell'agricoltura: l'uomo, probabilmente a causa della difficile situazione economica in cui si trovava, si tolse la vita, impiccandosi, alla fine di gennaio del 2012. I fatti contestati nel processo ai quattro imputati riguardano le condizioni usurarie per alcuni prestiti fatti all'agricoltore. Questi fra aprile del 2011 e gennaio del 2012 ricevette 50.000 euro, dei quali 40.000 euro arrivano da A.G. e 10.000 da O.D. Un prestito che la vittima garantì consegnando a A.G. due assegni da 20.000 euro ciascuno e poi altri due assegni, da 15.000 euro e da diecimila. A tali somme si aggiunsero 6.500 euro ovvero il ricavato della vendita, su suggerimento di R.D.R. di un trattore. Somma questa che, secondo l'accusa venne consegnata a R.D.R, che a sua volta la diede a O.D. Sempre secondo l'accusa R.D.R era la persona incaricata da O.D di procedere alla riscossione delle rate del prestito che era stato concesso. Per quanto riguarda l'accusa di usura a carico di A.C., scaturisce da due prestito fatti alla vittima: un primo prestito di 30.000 euro nel giugno del 2010 per il quale erano stati pattuiti interessi consistenti nella restituzione di una somma oscillante fra 2.500 e 2.600 euro da pagare il giorno 4 di ogni mese. Per il secondo prestito di 35.000 euro gli interessi da pagare ammontavano a 4.000 euro al mese
Leggi Tutto »Mastrocola è il nuovo rettore dell’Università di Teramo
Dino Mastrocola è il nuovo rettore dell'Università di Teramo. Nello spoglio dei voti, nella sala lauree della facoltà di Giurisprudenza del Campus universitario di Coste Sant'Agostino, ha totalizzato 262 voti contro i 201 del suo competitor, Stelio Mangiameli e guiderà l'ateneo teramano dal prossimo novembre e per i prossimi sei anni. Se nella conta del sostegno dei docenti il Pro rettore ha contato un distacco sensibile con 10 preferenze in più, particolarmente difficile è risultato il testa a testa sul voto espresso dalla componente del personale amministrativo (93 a 91 per Mastrocola), il nuovo Magnifico ha ricevuto dalla componente degli studenti (che con il personale esprime un voto cosiddetto ponderato) la spinta decisiva per la vittoria: 64 preferenze contro 15. Mastrocola, visibilmente commosso, ha voluto ringraziare per primo il rettore emerito, Luciano D'Amico, al cui fianco ha lavorato in questi anni e di cui raccoglie il testimone di un ateneo importante. I primi complimenti a Mastrocola sono arrivati dallo sconfitto. Mangiameli lo ha abbracciato e ha rivolto un appello alla platea che ha assistito allo spoglio in diretta: "Oggi abbiamo vinto in due - ha detto - e adesso spero che finisca la campagna elettorale e il nuovo rettore prosegua la sua battaglia per la difesa dell'autonomia di questa università".
Leggi Tutto »Crollo hotel Rigopiano, fissati i nuovi interrogatori
I carabinieri forestali hanno notificato gli avvisi di garanzia ai 14 nuovi indagati nell'inchiesta sulla tragedia dell'Hotel Rigopiano di Farindola. Contestualmente gli indagati hanno ricevuto anche l'invito a comparire per essere interrogati dal procuratore capo di Pescara, Massimiliano Serpi e dal sostituto, Andrea Papalia. Nei giorni scorsi, agli indagati era stata notificata la richiesta di identificazione con l'elezione di domicilio. Gli interrogatori si terranno dal 19 al 27 giugno prossimo. Tra gli indagati anche il presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, che sara' interrogato, secondo quanto si apprende, il 26 giugno alle 9.
I vertici e i funzionari attuali della Regione Abruzzo, a partire dal presidente Luciano D'Alfonso, in relazione alla gestione dell'emergenza del gennaio 2017, durante la quale si verificò il disastro dell'Hotel Rigopiano avrebbero determinato "le condizioni per il totale isolamento del resort, rendendo impossibile a tutti i presenti nell'albergo di allontanarsi dallo stesso". A D'Alfonso, ai suoi predecessori Ottaviano Del Turco e Gianni Chiodi, agli ex assessori alla Protezione civile e a vari dirigenti regionali, è contestata inoltre la mancata adozione della Carta di localizzazione dei pericoli da valanga che se emanata "avrebbe individuato nella località di Rigopiano un sito esposto a pericolo". Questo si leggerebbe negli avvisi di garanzia, recapitati agli ultimi 14 indagati, per omicidio, lesioni e disastro colposo, nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Pescara sulla tragedia del resort di Farindola, il 18 gennaio 2017, con 29 morti. Tutti gli indagati, con gradi di responsabilità diversi, secondo la Procura si resero inoltre responsabili di "negligenza, imperizia, imprudenza e violazioni di norme, leggi e regolamenti". Il filone dell'inchiesta sulla gestione dell'emergenza chiama in causa il sottosegretario regionale con delega alla Protezione civile e due responsabili della Protezione civile regionale, tutti accusati di avere attivato "tardivamente il Comitato Operativo Regionale per le Emergenze", nonostante la consapevolezza "dell'emergenza neve riguardante l'Abruzzo" e in particolare l'area montana della Provincia di Pescara, sulla base di bollettini, previsioni meteo, segnalazioni e richieste d'intervento. Al riguardo spicca il bollettino valanghe Meteomont, emesso il 17 gennaio alle 14, il giorno prima del disastro, che evidenziava "pericolo valanghe di grado tra 3 e 4 per la giornata, e di grado 4, cioè forte, per i successivi tre giorni". Quanto all'altro filone dell'inchiesta, la mancata emanazione della Carta Valanghe, prevista dalla legge regionale 47/1992, secondo la Procura "ha fatto sì che le opere già realizzate dell'Hotel Rigopiano" a seguito dei permessi del Comune, "non siano state segnalate dal sindaco al Comitato tecnico regionale per lo studio della neve e valanghe". Tali informazioni - si legge negli avvisi di garanzia - "avrebbero determinato, ad opera del Comitato, l'immediata sospensione di ogni utilizzo, in stagione invernale, dell'albergo". Gli interrogatori di garanzia si svolgeranno nei giorni 19, 20, 21, 26 e 27 giugno. Il governatore D'Alfonso sarà ascoltato il 26, il suo predecessore Chiodi il 21, mentre il 20 giugno sarà la volta di Del Turco. "Sono convinto che la Regione abbia operato con diligenza, premura e risolutezza. Mi farò parte attiva affinché il lavoro della magistratura proceda speditamente e sono pronto a versare in atti tutto il mio patrimonio conoscitivo sulle contestazioni che fanno parte del fascicolo accusatorio". Così il governatore d'Abruzzo Luciano D'Alfonso in merito all'inchiesta della Procura di Pescara sul disastro dell'Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), travolto da una valanga nel gennaio 2017, con la morte di 29 persone. "Dettaglierò ogni minuto delle giornate del 17, 18, 19 gennaio 2017, ovvero prima-durante-dopo la convocazione della riunione del Comitato Operativo Regionale di PC". "Sulla 'Carta del rischio valanghe' va chiarito che i primi due lotti erano stati già appaltati e in esercizio contrattuale prima dei fatti di Rigopiano, quindi non si può sostenere che non vi fosse: essa era coincidente con quelle parti di territorio che la Carta storica aveva segnalato con una certa ed impegnativa ripetitività valanghiva"
Leggi Tutto »Montesilvano aderisce al Patto per la sicurezza urbana con Prefettura e i comuni di Pescara, Spoltore e Città Sant’Angelo
«Con l’approvazione del patto per l’attuazione della sicurezza urbana, cogliamo un’opportunità per potenziare il servizio di videosorveglianza sul nostro territorio». Lo dichiara il sindaco di Montesilvano Francesco Maragno. L’esecutivo ha infatti approvato la sottoscrizione di un patto con la Prefettura e i comuni vicini di Pescara, Spoltore e Città Sant’Angelo. «Questo protocollo - sottolinea il primo cittadino - ci consente di ragionare in termini di area metropolitana e affrontare al tempo stesso le criticità relative alla sicurezza che caratterizzano i nostri territori». Nel patto si legge come i quattro comuni “intendono rafforzare le azioni di prevenzione e contrasto alle forme di illegalità nel territorio che coincide con l’area di un’unica metropoli costiera ed estesa all’entroterra. I 4 comuni, insieme contano il 66% della popolazione della provincia”.
«Il lavoro per la tutela della sicurezza urbana che stiamo conducendo - ricorda il sindaco - è continuo e costante. L’adesione al sistema SPRAR ci ha permesso di chiudere i Centri di Accoglienza Straordinaria (CAS), di ridurre il numero dei migranti dagli oltre 500 agli attuali 80 circa, e quindi di eliminare quelle concentrazioni pericolose che si erano venute a creare proprio nella zona turistica della città. Lo sgombero, esattamente un anno fa, delle palazzine di via Ariosto che per più di 20 anni erano diventate centro dello spaccio di stupefacenti e della contraffazione, e le periodiche azioni anti bivacco nella riserva naturale di Santa Filomena; l’attività di controllo costante nella zona delle case popolari di via Rimini e quella di contrasto della prostituzione su tutto il territorio. Questi sono tutti aspetti dell’articolato percorso a tutela della sicurezza dei nostri cittadini e che vogliamo ampliare proprio attraverso questo patto. Con tale sottoscrizione - dice ancora il sindaco – possiamo avviare tutti gli atti necessari per avanzare la nostra richiesta di ammissione ai finanziamenti previsti sulla base del decreto del Ministero dell’Interno del 31 gennaio 2018 per potenziare i sistemi di videosorveglianza nei nostri Comuni».
Nel patto per la sicurezza, propedeutico alla presentazione delle richieste, ciascun Comune, in accordo con le forze di polizia ha individuato i punti sensibili per l’installazione delle videocamere.
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