Cronaca

Prende a morsi una guardia giurata all’ospedale, denunciata a Pescara

Avrebbe invitato una donna che sta facendo accattonaggio nei corridoi dell'ospedale ad allontanarsi e, per tutta risposta, viene morso ad una mano. Protagonista della vicenda, avvenuta a Pescara, è un uomo in servizio come guardia giurata nella struttura sanitaria. La donna, 43 anni, è stata denunciata. L'operatore, medicato in pronto soccorso, è stato giudicato guaribile in sette giorni; per lui è stata inoltre avviata la profilassi sanitaria in quanto la donna è tossicodipendente attiva.

I fatti sono avvenuti attorno alle 10. La donna si trovava in un corridoio nei pressi del bar quando la guardia giurata l'ha invitata ad allontanarsi. Lei, invece, è rimasta in ospedale ed è salita in ascensore. Dopo un breve diverbio la 43enne ha rovesciato una bottiglietta d'acqua addosso al vigilante, che a quel punto ha provato a bloccarla. La donna, braccata, lo ha morso alla mano. Sul posto sono intervenuti gli agenti del Posto fisso di Polizia dell'ospedale, che hanno proceduto alla denuncia. 

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Chieti, partneriato pubblico – privato per Radioterapia

La dotazione tecnologica di Radioterapia e Diagnostica integrata dell'ospedale di Chieti compirà un salto di qualità grazie a un partenariato pubblico-privato, forma di cooperazione che permette alla Pubblica amministrazione di finanziare servizi di interesse pubblico. A renderlo noto è Domenico Genovesi, direttore dell' unità operativa di Radioterapia oncologica del 'SS. Annunziata', a conclusione della complessa istruttoria che ha dichiarato conveniente, e pertanto "fattibile", la proposta presentata dal raggruppamento temporaneo d'impresa Medipass e SIM Project. Lo rende noto la stessa Asl in una nota. Sarà, dunque, bandita la gara per l'affidamento del servizio, comprensivo di installazione delle attrezzature, progettazione e realizzazione dei lavori accessori. Il giudizio di fattibilità è stato espresso tenendo conto dell'aspetto tecnologico, economico e giuridico della proposta, che prevede un investimento a carico del privato pari a 24,6 milioni di euro per la realizzazione di una nuova piastra interdipartimentale dedicata al settore Pet-Tac, due bunker di radioterapia con tre nuovi acceleratori lineari e sito dedicato alla risonanza magnetica, con fornitura e installazione delle dotazioni tecnologiche previste. Per i lavori, l'attivazione e il collaudo delle attrezzature sono necessari 22 mesi. La realizzazione viene remunerata attraverso l'affidamento al concessionario della gestione dei servizi per undici anni e sei mesi, a fronte di un costo per la Asl pari a 8,4 milioni l'anno; la cifra copre il canone di disponibilità e i corrispettivi per prestazioni di radioterapia per 1.200 pazienti, 6.484 esami di risonanza, 1.900 esami Tac Pet. "La proposta è stata ritenuta conveniente dal gruppo di lavoro multidisciplinare che l'ha valutata - spiega Genovesi - e giudicata la migliore opzione possibile rispetto ad altre possibili alternative, poiché consente una riduzione dei costi di realizzazione e gestione, un miglioramento della qualità dei servizi offerti e un incremento della redditività. La Direzione della Asl ha fatto proprie le risultanze dell'istruttoria con una delibera, che apre la strada al bando di gara. Una scelta ottimale, che permetterà all'ospedale di Chieti di dare più prestazioni e di migliore qualità, riducendo tempi d'attesa e mobilità passiva. L'analisi di convenienza si fonda sul recupero di efficienza che il partenariato pubblico privato è in grado di conseguire rispetto a una soluzione in cui un'opera sia finanziata e gestita interamente dalla Pubblica amministrazione. Attualmente la Asl dispone di due acceleratori lineari, di cui uno soggetto a numerosi fermi macchina per obsolescenza, per i quali sostiene costi di manutenzione annuali pari a 410 mila euro. Inoltre utilizza in service una Pet Tac, con spese di noleggio per 407 mila euro l'anno, mentre per la risonanza sono impiegate apparecchiature dell'Università di Chieti pagando 350 mila euro l'anno. A tali voci di spesa va sommata la mobilità passiva generata dalla difficoltà a soddisfare l'elevata richiesta di prestazioni, per via anche di ripetuti guasti delle apparecchiature, e che nel 2016 si è attestata a 4,9 milioni di euro. Se a questo si aggiunge la previsione di ulteriori costi generati dal progressivo logoramento delle attrezzature e del possibile fermo definitivo dell'acceleratore più datato, complessivamente la Asl dovrà fare fronte a una spesa di 8,5 milioni l'anno per mantenere la dotazione tecnologica attuale e accontentarsi di un'offerta di prestazioni limitata e insufficiente. Di qui la convenienza della formula del partenariato". 

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Violenza sessuale sulla compagna di un amico, romeno a giudizio a Chieti

Un romeno di 57 anni che risiede a Chieti, è stato rinviato a giudizio dal gup Luca De Ninis con le accuse di violenza sessuale e danneggiamento. La vittima, una commessa di 38 anni di Chieti, assistita dall'avvocato Roberto Di Loreto, si è costituita parte civile. Secondo l'accusa il rumeno, che frequentava l'abitazione della donna perché amico del compagno di lei, nell'ottobre dell'anno scorso, l'avrebbe spinta contro un muro, palpeggiandola e tentando di baciarla. Venti giorni più tardi il romeno, secondo l'accusa, si sarebbe recato nel parcheggio di un supermercato di Chieti Scalo e avrebbe distrutto il tergicristalli dell'auto della donna. Il processo è stato fissato dinanzi al Tribunale in composizione collegiale per il 15 gennaio prossimo. 

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Violenze nella casa di riposo, la testimone conferma davanti al giudice

Ha confermato gli episodi di violenza fisica e verbale, da parte di un'operatrice sanitaria di 54 anni, nei confronti di alcuni anziani degenti, l' infermiera chiamata a testimoniare,  davanti al Tribunale monocratico di Pescara, nell'ambito del processo sui presunti maltrattamenti ai danni di tre anziane ricoverate in una casa di riposo della provincia, per fatti avvenuti tra l' agosto e il dicembre del 2014. Oggi, davanti al giudice Laura D'Arcangelo, sono comparsi, in qualità di testimoni, il luogotenente dei carabinieri che ha svolto indagini e un'infermiera professionale che all'epoca lavorava presso la struttura. L'infermiera, citata sia dal pm che dall'avvocato di parte civile Canio Salese, ha raccontato di avere assistito direttamente, in alcune occasioni, alle violenze verbali nei confronti di alcuni pazienti e di avere notato sugli anziani, nei turni successivi a quelli svolti dall'imputata, i segni di violenze fisiche. L'infermiera chiamata a testimoniare ha poi riferito che, in altri casi, alcuni pazienti che, pur malati, erano in grado di esprimersi, le avevano raccontato di essere stati presi a parolacce e schiaffi dall'imputata. La testimone ha aggiunto che, in tutte le occasioni, aveva provveduto ad informare la capo infermiera e ad annotare i fatti sul rapporto infermieristico giornaliero. La stessa infermiera ha poi raccontato che, insieme alla sua superiore, dopo le lamentele dei pazienti, ha constato la presenza di lividi e rossori sui corpi di coloro che avevano denunciato i maltrattamenti. L'imputata avrebbe anche minacciato una delle tre pazienti per impedire loro di raccontare tutto ai parenti. Oltre alle tre presunte vittime delle violenze, anche la casa di riposo si è costituita parte civile, ritenendosi danneggiata dal comportamento della ex dipendente. L'udienza è stata aggiornata al 27 marzo, quando saranno ascoltati gli ultimi testimoni e si terrà la discussione.

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Chiesto il rinvio a giudizio dell’ex governatore D’ Alfonso per la delibera ‘Villa delle Rose’

 Richiesta di rinvio a giudizio per l'ex presidente della Giunta regionale dell'Abruzzo, Luciano D'Alfonso, per assessori ed ex assessori della sua amministrazione, Silvio Paolucci, Dino Pepe, Marinella Sclocco e Donato Di Matteo, per l'ex segretario particolare del governatore Claudio Ruffini e per il capo di gabinetto Fabrizio Bernardini. L'inchiesta della Procura di Pescara riguarda la delibera di indirizzo approvata dalla giunta regionale sulla riqualificazione e realizzazione del parco pubblico 'Villa delle rose' nel comune di Lanciano. L'udienza, davanti al gup Gianluca Sarandrea, si terrà il prossimo 5 marzo. Il reato contestato dal pm Rosaria Vecchi è di falso ideologico in concorso. Al centro dell'inchiesta la delibera numero 367 del 3 giugno 2016, con la quale la giunta regionale ha posto le basi per il recupero dell'ex ippodromo di Lanciano. Secondo la Procura, quel primo atto sarebbe viziato da un falso, in quanto gli imputati, "in concorso tra loro, previo accordo telefonico intercorso tra D'Alfonso e Ruffini", avrebbero attestato, "contrariamente al vero", la presenza di D'Alfonso alla seduta straordinaria di Giunta, svoltasi nella sede della Regione Abruzzo a Pescara.

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Falsi certificati in cambio di denaro, medico patteggia 2 anni e 8 mesi

Ha patteggiato una pena di due anni e otto mesi di reclusione, in tribunale a Pescara, il medico ed ex consigliere comunale di Forza Italia, Vincenzo Berghella, finito davanti al gup Elio Bongrazio perché accusato di essersi fatto consegnare, da almeno una decina di suoi pazienti, consistenti somme di denaro in cambio di sue relazioni compiacenti per richieste di pensione d'invalidità e, in un caso specifico, per un arruolamento nella Marina Militare. Condannati, con pene che vanno dai 4 ai 6 mesi, anche cinque pazienti del medico, per il reato di corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio. Assolto un sesto paziente. Il pm Anna Rita Mantini ha ricostruito tutta la vicenda attraverso oltre una dozzina di episodi riconducibili alle varie ipotesi di reato, caratterizzati dalla consegna o promessa di mazzette, per diverse migliaia di euro, in cambio dell'impegno ad agevolare l'iter per l'ottenimento delle pensioni d'invalidità civile e di altre misure di sostegno alle disabilità. Un impegno assunto dal medico "millantando credito nei confronti dei pubblici ufficiali - ha sostenuto l'accusa - componenti delle commissioni mediche competenti alle valutazioni". In un caso Berghella si sarebbe fatto consegnare anche una tangente da circa 32 mila euro, da una sua paziente, in cambio di un suo intervento per consentire al figlio della donna di superare il concorso della Marina Militare. Il medico è finito sotto accusa anche per circonvenzione di incapace poiché, "abusando dello stato di invalidità totale di una paziente, affetta da 'depressione maggiore ricorrente in trattamento farmacologico con disturbo schizoide di personalità' - hanno ricostruito i magistrati - la induceva a corrispondergli somme di danaro per un ammontare complessivo almeno pari a 70 mila euro". Sono stati condannati, seppure con pene più lievi, anche i pazienti, vittime dei raggiri, "perché promettevano e corrispondevano le utilità patrimoniali sopra descritte, per le condivise finalità illecite sopra contestate"

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Pescara, 26enne trovato morto in strada

Un 26enne di origini nordafricane è stato trovato morto in strada, nel pomeriggio, in via Trigno, a Pescara. A lanciare l'allarme sono stati alcuni passanti che lo hanno visto a terra. Sul posto è subito arrivato il 118 con due ambulanze, una della Croce Rossa e la medicalizzata. Ogni tentativo di rianimarlo, però, è stato inutile. Stando ai primi accertamenti del medico legale sembra esclusa la morte violenta, così come un'overdose: l'ipotesi principale è quella della morte naturale. Per chiarire ulteriormente l'accaduto il magistrato potrebbe disporre l'autopsia sul corpo del giovane. Intanto proseguono gli accertamenti della Polizia. Il ragazzo, nigeriano, era in possesso di un permesso di soggiorno rilasciato dalla Questura di Venezia. Si lavora per capire come mai si trovasse a Pescara - città in cui vive il fratello - e cosa facesse in via Trigno. 

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Chieti scalo, trovata la droga nel giardino della scuola

I carabinieri della Stazione di Chieti Scalo e del Nucleo Operativo e Radiomobile di Chieti, insieme ad unità cinofile, hanno rinvenuto e sequestrato 7 grammi di hashish e 10 di marijuana nel corso di un controllo a sorpresa effettuato in un Istituto superiore a Chieti Scalo. La droga era nel giardino esterno della scuola. I militari hanno anche eseguito diverse perquisizioni. Lo scorso 14 settembre nel corso operazione che si inserisce sempre nell'ambito dell' attività finalizzata alla prevenzione dello spaccio e del consumo di stupefacenti nelle scuole, all'interno di un Istituto superiore del capoluogo teatino, sotto un davanzale, i carabinieri avevano trovato un involucro contenente poco più di 20 grammi di hashish.

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Incidente stradale mortale a Lanciano, perde la vita una 52enne

Potrebbe essere un malore la causa dell'incidente stradale che si è verificato nel primo pomeriggio a Lanciano lungo la strada provinciale per Contrada Serre nel quale ha perso la vita una donna,G.C., di 52 anni. La donna a una curva ha perso il controllo della sua auto, una Peugeot, è uscita di strada ed è finita in una scarpata ribaltandosi piu' volte. Poi il mezzo è andato a fermarsi contro alcuni alberi. Quando sono arrivati i soccorsi dei Sanitari del 118 ed i Vigili del fuoco la donna aveva già cessato di vivere per le gravi ferite riportate.

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Furto a Palazzo di Città a Montesilvano

Un furto questa notte è stato messo a segno a Palazzo di Città a Montesilvano. Alcuni ladri si sono introdotti nel municipio, forzando uno degli ingressi laterali. Hanno poi scassinato, rompendo il vetro, la porta della segreteria del sindaco.

Hanno tentato di entrare nell’ufficio del primo cittadino, non riuscendo. Tentativi di effrazione anche nell’ufficio legale e in quello protocollo.

I ladri si sono dati alla fuga solo dopo aver portato via il televisore installato nella Sala Giunta che viene utilizzato in occasione dell’apertura del Centro Operativo Comunale, per coordinare e gestire al meglio le operazioni di protezione civile. Derubato anche il contenuto in denaro di una delle macchinette delle bevande poste al primo piano del Comune. E’ stato portato via anche il doppione delle chiavi di una delle auto utilizzate dal sindaco per gli spostamenti istituzionali.

«Un’amara sorpresa -  ha commentato il sindaco Francesco Maragno -  quella avuta questa mattina. I carabinieri e i vigili si sono immediatamente messi al lavoro per cercare di individuare i responsabili di questo episodio, anche attraverso la visione delle telecamere di videosorveglianza poste nell’area circostante. Mi auguro che vengano identificati i responsabili di questo atto che ha provocato numerosi danni nella casa comunale, molti più dell’effettivo valore di quanto hanno sottratto».

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