Cronaca

Ferisce 55enne con tre coltellate a Chieti, arrestata una donna

Una donna di 54 anni e' stata arrestata dai Carabinieri di Chieti dopo che ieri sera ha sferrato tre fendenti ad un uomo ricoverato in prognosi riservata.  E' finita in carcere con l'accusa di tentato omicidio per aver ferito con tre coltellate un uomo di 57 anni, sempre di Chieti, al termine di una cena degenerata in lite. La vittima, nel tentativo di sedare gli animi, e' stato raggiunto dai tre fendenti ed e' ricoverato in ospedale a Chieti dove e' stato sottoposto ad un intervento chirurgico poiche' una delle tre coltellate sferrate dalla donna lo ha raggiunto al fegato, perforandolo, ma non corre pericolo di vita. Gli altri due fendenti lo hanno colpito all'addome e al polmone.

I fatti sono maturati nel corso di una cena alla quale la donna aveva chiesto di poter partecipare. Secondo quanto hanno riferito i carabinieri nel corso di una conferenza stampa tenuta dal maggiore Massimo Capobianco, comandante della Compagnia di Chieti e dalla tenente Maria Di Lena, comandante del Nucleo operativo radiomobile, la donna e' uscita di casa gia' armata di un coltello a serramanico con una lama di dieci centimetri e ha raggiunto l'abitazione nella quale i quattro erano a cena. Fra questi un 44enne al quale la donna, a suo dire, alcuni anni prima aveva fatto un piacere. Complice l'abuso di alcolici, durante la serata e' inizialmente scoppiata una lite verbale. La donna per quel favore, ovvero il tentativo da parte dell'uomo di stabilire la residenza a casa sua, si era sentita promettere 50 euro, e, non avendo ricevuto la somma neppure ieri, ha cominciato ad inseguire il 44enne brandendo il coltello per colpirlo ma senza riuscirci. Tra i due si e' frapposto il 57enne per sedare gli animi ma l'uomo e' stato raggiunto dai tre fendenti. All'arrivo dei carabinieri la donna ha ammesso le proprie responsabilita' ed ha consegnato il coltello che e' stato gia' inviato al Ris mentre l'appartamento e' stato posto sotto sequestro. Nell'interrogatorio di convalida la donna si e' difesa sostenendo di essersi sentita aggredita dalla vittima, che l' avrebbe afferrata violentemente alle spalle per i capelli, e di aver dunque reagito colpendo l'uomo con il coltello. 

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Ritrovate due opere d’arte rubate in Abruzzo

I Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC) in esecuzione di un decreto di perquisizione e sequestro emesso dalla Procura della Repubblica di Salerno, che concordava con le risultanze investigative prodotte, hanno sequestrato 37 opere d'arte di epoca compresa tra il XVI e XX sec., tra cui spiccano per importanza 5 pale d'altare sottratte da due chiese della provincia de L'Aquila, chiuse al culto perché dichiarate inagibili a seguito del sisma del 2009 ed un dipinto attribuito al Maestro Guido Reni.Il gruppo criminale, avrebbe effettuato furti di pregevoli opere d'arte che poi andavano ad arricchire l'arredo di alcune ville di lusso della costiera amalfitana, accrescendo il loro fascino per i turisti stranieri, che ne beneficiavano nei loro soggiorni di vacanza.

L'operazione è stata avviata a settembre 2017. Gli ulteriori approfondimenti investigativi, coordinati della Procura della Repubblica di Salerno, hanno consentito di identificare sia personaggi dediti alla ricettazione di opere d'arte antica, sia collezionisti, pronti ad acquistare beni culturali senza verificarne, pur di ampliare la loro raccolta, la lecita provenienza. Le successive perquisizioni e la comparazione delle immagini dei beni rinvenuti con quelli censiti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando TPC, hanno confermato la corrispondenza di 37 opere, permettendo di risalire a 16 furti perpetrati, negli ultimi 20 anni, in varie province italiane e di denunciare a piede libero 3 persone. Questo importante recupero consentirà, a breve, di rendere nuovamente fruibile al pubblico opere d'arte di inestimabile valore storico, artistico e devozionale, tra cui si evidenziano, per importanza, le cinque pale d'altare risalenti al XVII-XVIII sec., sottratte in data antecedente al dicembre 2012, dalle Chiese di San Nicola a Capestrano (AQ) e San Giacomo Apostolo a Scoppito (AQ), due tavole del XVI sec., parte del polittico della Chiesa di "San Rocco" di Formia (LT) dell'artista Gerolamo Stabile e il dipinto, raffigurante "Cristo che prega nell'orto" attribuito al pittore bolognese Guido Reni, sottratto nell'agosto del 2012 a una famiglia nobiliare napoletana.

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Montesilvano, sgomberata la spiaggia antistante via Firenze

Sgombero interforze questa mattina a Montesilvano. Due pattuglie della Polizia Locale, coordinate dal tenente Nicolino Casale, insieme a 6 uomini della Guardia Costiera e 2 dei Carabinieri della Compagnia di Montesilvano, hanno effettuato una operazione di sgombero nella spiaggia antistante via Firenze. Due le tende accampate abusivamente rimosse, con l’ausilio della ditta Formula Ambiente, e 5 le persone individuate.

«Prosegue incessantemente la nostra azione volta al ripristino del decoro urbano e al contrasto al bivacco -  afferma l’assessore alla Polizia Locale, Valter Cozzi - . Gli ultimi mesi sono stati connotati da costanti operazioni di sgombero nella riserva naturale di Santa Filomena che era stata occupata abusivamente. L’ultimo risale ad appena una settimana fa. Oggi l’attenzione si è concentrata nella spiaggia antistante la pineta. Il messaggio che vogliamo dare a queste persone è molto chiaro. Non possiamo tollerare che luoghi che i cittadini hanno il diritto di vivere in tranquillità diventino dormitori a cielo aperto. Proseguiremo con perseveranza fino a che non verranno scoraggiate altre occupazioni abusive. Siamo riusciti a liberare la pineta dai bivaccatori. Riusciremo anche ad impedire altre occupazioni sulla spiaggia».

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Omicidio Alessandro Neri, gli investigatori fanno il punto in Procura

Incontro in Procura sulle indagini relative all'omicidio di Alessandro Neri, il 29enne di Spoltore ucciso a colpi di arma da fuoco e trovato morto giovedi', a Fosso Vallelunga, alla periferia di Pescara. All'incontro hanno preso parte il procuratore capo della Repubblica, il sostituto procuratore titolare delle indagini e il comandante provinciale dei carabinieri, il colonnello Marco Riscaldati. Le indagini dei carabinieri proseguono a ritmo serrato per fare luce sul giallo e per appurare cosa sia accaduto da quando la vittima ha lasciato la sua abitazione, lunedi', fino al ritrovamento dell'automobile nel centro cittadino di Pescara, mercoledi' mattina. Gli inquirenti continuano ad ascoltare parenti, amici e conoscenti del ragazzo per ricostruire le ultime ore di vita di Alessandro. Intanto, ieri e' stata ascoltata di nuovo e per circa tre ore la madre del giovane, Laura Lamaletto. Si e' trattato di una normale audizione, durante la quale la donna avrebbe riferito agli inquirenti ulteriori dettagli su abitudini e frequentazioni del figlio. Sempre ieri, e' arrivato il nulla osta della procura pescarese per la riconsegna ai familiari della salma di Alessandro. 

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Carte di identita’ e codici fiscali falsi, arrestato a Pescara

E' stato trovato con 14 carte di identita' di nazionalita' romena valide per l'espatrio, diverse nel numero di serie e nelle generalita', ma tutte con la foto della stessa persona, e poi ancora 5 carte d'identita' italiane falsificate, 15 tesserini del Codice Fiscale, 35 sim card integre e 1720 euro in contanti, di cui non e' riuscito a spiegare e giustificare la provenienza. Tutto questo era nella camera d'albergo di un 34enne romeno, dove si sono presentati gli agenti della Squadra Volante della Questura di Pescara, i poliziotti hanno anche rinvenuto un elaboratore portatile e 3 telefoni mobili, posti sotto sequestro cosi' come i documenti e le carte di identita' rinvenute. L'uomo, coinvolto in precedenti indagini per falso documentale, e' stato cosi' arrestato in flagranza di reato e associato alla casa Circondariale San Donato per possesso e fabbricazione di documenti falsi validi per l'espatrio. Il 34enne e' stato inoltre denunciato per ricettazione. 

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Impennata di casi di ludopatia nel 2017 all’Aquila 

Impennata dei casi nel gioco d'azzardo: dai 10 del 2011 si e' passati ai 46 dello scorso anno. Piu' in generale, oltre alla ludopatia, sono in aumento i fenomeni della dipendenza dalle droghe e dall'alcol. Dai dati forniti dal Sert della Asl di L'AQUILA 94 persone in piu', rispetto al 2017, sono state in cura nella struttura che segue complessivamente 700 casi. In riferimento al gioco d'azzardo, le piu' colpite sono le persone tra 34-39 anni: il paziente piu' giovane ha 28 anni, il piu' anziano 71. Sono 403 i pazienti coinvolti nella droga, 251 per l'alcol e 46 appunto per ludopatia. "Si tratta di un incremento che e' il piu' alto degli ultimi nove anni e che da' la misura della portata di un disagio sempre piu' diffuso - si legge in una nota della asl. La droga preferita dai pazienti (prevalentemente di sesso maschile) e' l'eroina, seguita dai cannabinoidi e cocaina (spesso assunta come crack). L'incremento dei casi di dipendenze patologiche ha prodotto, inoltre, un aumento degli utenti del Centro diurno terapeutico del Sert, struttura riabilitativa a carattere semiresidenziale, passati da 132 del 2016 ai 136 dell'anno successivo, con netta prevalenza di maschi (94) rispetto all'altro sesso (42). Invece il totale complessivo del 2017, riguardante tutti i pazienti dipendenti in trattamento presso il Sert aquilano, ha toccato quota 700, il picco piu' alto dal 2008. Il grafico degli anni presi in considerazione dal servizio della Asl, diretto da Daniela Spaziani, psichiatra, indica che le richieste di trattamento hanno ripreso a salire in modo progressivo dal 2012, quando erano 459. Nel gioco d'azzardo patologico il 'dossier' del Sert indica un marcato incremento della patologia negli ultimi 6 anni.  In alcuni casi, al gioco d'azzardo, e' risultato associato il consumo di alcol o droga. La maggior parte degli utenti predilige le slot machine oltre a scommesse on-line, lotterie e gratta e vinci. Si registra un abbassamento dell'eta' dei giocatori rispetto agli anni 2015-2016 in cui il picco si e' registrato nella fascia d'eta' 45-59 anni. 

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Sulmona, 4 bimbi fuori da scuola perché non in regola con l’obbligo della vaccinazione

Quattro bimbi fuori da scuola, alla materna di Sulmona, perche' non in regola con l'obbligo della vaccinazione. Per due di loro il caso e' presto risolto, si tratta solo una dimenticanza. Per gli altri due casi, i genitori passano all'attacco annunciando ricorso ma la dirigente scolastica dell'Istituto 'Serafini-Di Stefano' e' ferma sulla sua decisione.

Da parte delle famiglie, uno dei genitori fa valere le sue ragioni rendendo nota la richiesta inviata alla Asl a fine agosto "tramite raccomandata con ricevuta di ritorno per l'appuntamento per la vaccinazione. Raccomandata - racconta il genitore - giunta a scuola il primo settembre, presa in carico da un bidello. Aspetto tuttora che la Asl mi convochi per l'appuntamento per effettuare la vaccinazione. La scuola ha tutta la documentazione, anche la richiesta di appuntamento". Sempre secondo lo stesso genitore il provvedimento di esclusione, e' dunque "ingiusto ed e' avvenuto in maniera molto discutibile, in quanto - dice il genitore - non mi e' stata fatta nessuna comunicazione formale a casa. Mi e' arrivata una telefonata sul cellulare da una maestra che mi avvertiva di non andare".

Secondo la dirigente scolastica, invece, i genitori in questione, dopo aver spedito la raccomandata, non avrebbero fatto nulla per ottenere dalla Asl l'appuntamento previsto per il colloquio limitandosi a restare in attesa della ricevuta di ritorno della raccomandata inviata. "A questo punto questi signori non possono far altro che fare i conti con loro stessi visto che non hanno fatto quello che dovevano fare. Io invece vengo ora contestata perche' rispetto la legge", conclude la dirigente scolastica. Ma la vicenda non finisce qui. "I bambini devono essere riammessi perche' entro la scadenza del 10 settembre 2017 - spiega l'avvocato Emidio Grumelli del Foro di Pescara, annunciando ricorso - i genitori hanno optato per il deposito formale di richiesta di vaccinazione alla Asl territorialmente competente".

Su una popolazione scolastica di 2.800 ragazzi a Lanciano e' risultata oggi una media di 3 studenti non in regola con le vaccinazioni in ognuno dei quattro istituti comprensivi della citta', per un totale di 12 unita'. D'intesa con le dirigenze scolastiche, la ricognizione e' stata resa nota nel tardo pomeriggio dall'assessore all' Istruzione, Giacinto Verna, il quale lo scorso 16 febbraio aveva lanciato l'appello alle famiglie alla vaccinazione obbligatoria dei propri figli come atto di responsabilita' in vista della scadenza del 10 marzo. "Fortunatamente sono numeri irrisori - dice Verna, che riveste anche la carica di vicesindaco - a dimostrazione della sensibilita' dimostrata dai genitori". Da domani gli scolari non vaccinati delle scuole dell' Infanzia non potranno accedere, mentre per quelli delle scuole Primarie e' prevista la multa ai genitori, in attesa della comunicazione della messa in regola

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Omicidio Alessandro Neri, investigatori a caccia del possibile movente

Continuano le indagini sull'omicidio di Alessandro Neri, il ventinovenne di Spoltore ucciso a colpi di arma da fuoco e trovato morto giovedi' scorso, dopo tre giorni di ricerche, in un canale alla periferia sud di Pescara. Gli investigatori stanno cercando di capire cosa è accaduto nelle ultime ore di vita del giovane e capire cosa sia accaduto da quando ha lasciato la sua abitazione, lunedi' 5 marzo, fino al ritrovamento dell'automobile in una via del centro di Pescara, la mattina di mercoledi' 7. Si cerca di individuare anche un possibile movente. Intanto in via Londra, a Spoltore, dove vive la famiglia Neri, continua il viavai di parenti e amici. Sul cancello c'e' un cartello con la scritta "Questa e' casa di Ale!", all'ingresso della villetta i genitori hanno appeso una foto gigante del ragazzo. 

I Carabinieri hanno ascoltato nuovamente la madre: una "normale audizione", precisano i militari, durata circa tre ore. Elementi importanti per ricostruire i fatti sono emersi dall'autopsia sul corpo del giovane. Eseguita ieri dal medico legale Cristian D'Ovidio, vi ha preso parte anche un ufficiale dei carabinieri del Ris di Roma, esperto di balistica. Sul caso vige il massimo riserbo, ma l'esame autoptico, secondo quanto appreso, avrebbe chiarito diversi aspetti. I militari, d'altronde, si aspettavano di sapere, oltre ai tempi della morte, anche da quale distanza e' stato esploso l'unico colpo che avrebbe ucciso il 29enne. La distanza, infatti, potrebbe rivelare il tipo di luogo in cui si e' consumato il delitto, magari un'automobile o comunque un ambiente piccolo. Dall'autopsia e' emerso, tra l'altro, che sul corpo del giovane, probabilmente ucciso 48 ore prima del ritrovamento, non vi sarebbero segni di colluttazione.

Al termine e' giunto dalla Procura di Pescara il nulla osta per la riconsegna ai familiari della salma di Alessandro, i cui funerali dovrebbero essere celebrati nei prossimi giorni. Importanti, per ricostruire le ultime ore di vita di Alessandro, anche i tabulati telefonici, per capire chi siano le persone con cui e' entrato in contatto. Il telefono, che ha consentito di individuare la zona e poi di trovare il corpo con l'intervento dei cani molecolari, e' stato acceso fino a lunedi' sera. Indicazioni utili alle indagini sono arrivate dai familiari del ragazzo, ascoltati piu' volte dai Carabinieri, che stanno sentendo anche amici e conoscenti. Proseguono gli accertamenti sulla macchina del 29enne, trovata mercoledi' mattina parcheggiata in pieno centro a Pescara, anche se al momento non risultano elementi per poter dire che non sia stato lui a lasciarla li'. 

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Stroncato traffico di droga che toccava anche l’Abruzzo

Maxi operazione dei Carabinieri del Comando provinciale di Napoli a carico di 29 indagati accusati a vario titolo di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata da finalita' mafiose. Durante indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia partenopea i militari del Nucleo investigativo di Napoli hanno scoperto l'esistenza e l'operativita' di un'organizzazione criminale dedita al traffico di droga con base a Marano, nell'hinterland a nord di Napoli. I promotori del gruppo di trafficanti, agevolando l'organizzazione camorristica degli 'Orlando' comprendente anche elementi dei clan 'Nuvoletta' e 'Polverino', rappresentavano il punto di congiunzione tra fornitori di droga inseriti in contesti criminali piu' vasti e gli spacciatori al dettaglio di Campania e Lazio, loro stabili acquirenti.

Il giro d'affari connesso alla commercializzazione della droga scoperto dai Carabinieri si aggirava sui 100 mila euro a settimana. I militari hanno eseguito l'ordinanza di misura cautelare nei confronti di 31 indagati. Ad operare a Napoli e provincia, Terni, Montesilvano, Aversa e Frosinone, i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, collaborati da quelli competenti per territorio, per dare esecuzione ad una misura cautelare - emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia - nei confronti di 31 indagati (20 in carcere ed 11 ai domiciliari), accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, con l'aggravante dell'appartenenza all'associazione mafiosa.

L'indagine, iniziata a ottobre del 2015, ha permesso di individuare un'articolata associazione dedita al traffico di sostanze stupefacenti, del tipo hashish e marijuana, documentare i molteplici canali di distribuzione del narcotico sul territorio nazionale, principalmente in Campania e nel Lazio. Sequestrate complessivamente 80 chili circa di hashish e 1 chilo circa di marijuana.

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Udienza in Cassazione per il processo per la discarica di Bussi

Udienza in Cassazione per il processo sulla cosiddetta mega discarica dei veleni di Bussi sul Tirino della Montedison ma il Wwf Abruzzo, pur dicendosi in attesa, "fiducioso per la sentenza e la bonifica", afferma che "l'udienza e' a rischio, e incombe la prescrizione, per lo sciopero proclamato dagli avvocati". "In verita' - afferma il Wwf - il codice deontologico dei legali stabilisce che non debba esserci astensione dalle udienze qualora sia imminente la data di prescrizione del reato e nel caso di Bussi il disastro ambientale sarebbe prescritto tra appena un mese. In ogni caso lo sciopero, qualora fosse confermato dai legali interessati al caso a dispetto di quanto previsto dalla deontologia professionale, determinerebbe un allungamento dei tempi: il termine per la prescrizione potrebbe e anzi dovrebbe essere spostato per consentire il recupero dell'udienza eventualmente saltata".

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