Cronaca

Chieti, voragine si apre in piazza Garibaldi

Una voragine si è aperta in piazza Garibaldi a Chieti a causa della rottura improvvisa della condotta fognaria a 5 metri di profondità. Come fa sapere il sindaco Umberto Di Primio, in un post su Facebook, "per ragioni di tutela della pubblica e privata incolumità" è stato adottato "un provvedimento temporaneo urgente di divieti di transito veicolare in piazza Garibaldi nel tratto compreso tra l'intersezione con via Padre Alessandro Valignani e via Federico Salomone". In deroga al divieto ivi vigente, il traffico privato proveniente da via Padre A. Valignani, è autorizzato a procedere diritto per via Arniense all'intersezione con piazza Garibaldi. I mezzi del trasporto pubblico sono autorizzati a percorrere via Arniense in deroga al divieto ivi istituito. Il traffico privato proveniente da via Federico Salomone diretto verso via Camarra è autorizzato a procedere dritto all'intersezione con piazza Garibaldi. Il traffico veicolare privato proveniente da zona S. Anna viene deviato verso via Nicolino. L'accessibilità del parcheggio di piazza Garibaldi viene garantita con l'apertura di un varco d'ingresso nei pressi della Cassa di Risparmio. Il primo cittadino ha disposto la sospensione del mercato settimanale di piazza Garibaldi per la giornata di domani.

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Scossa di terremoto di magnitudo 2.6, scuole evacuate a Castel di Sangro

Paura questa mattina a Castel di Sangro per una scossa di terremoto valutata dall'Ingv di magnitudo 2.6 e avvertita alle 8.53 con epicentro tra i comuni di Castel di Sangro e Roccaraso. Nel capoluogo sangrino e' scattato il protocollo previsto con l'evacuazione degli edifici scolastici. Subito dopo il sindaco, Angelo Caruso, ha firmato un'ordinanza con cui ha disposto la chiusura per un giorno di tutte le scuole di ogni ordine e grado. Non sono stati rilevati danni a persone o cose

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Pescara, nel 2016 elevati 71 mila verbali dalla Polizia Municipale

Sono stati 71906 i verbali elevati dalla Polizia Municipale di Pescara con una entrata per le casse comunali di 3 milioni e 753mila euro, rispetto ad una previsione di 3,2 milioni, e 8069 punti decurtati dalle patenti. Sono stati invece 2milioni e 276mila euro i pagamenti effettuati per i verbali elevati sempre nel 2016. Lo hanno comunicato in conferenza stampa questa mattina, presso il Comando di via del Circuito il colonnello Carlo Maggitti, il sindaco Marco Alessandrini, con il vice Enzo Del Vecchio e gli ufficiali del Corpo. Le richieste alla sala operativa dei Vigili Urbani sono state ben 40.893. Il Noss, Servizio Sicurezza Stradale, ha elevato nel 2016 dei 71906 verbali totali, 42188 per violazioni ordinanze sindacali e Ztl, 13818 per sosta errata e gli 9587 su marciapiede e posti riservati ad invalidi e bus. Ben 1182 le multe elevate ad automobilisti alla guida con telefonini cellulari all'orecchio. Le rimozioni sono state 4717 con multe per 553mila euro. I sinistri rilevati nello scorso anno sono stati 572 con il mese di luglio che ha visto il maggior numero di incidenti. Tre le persone decedute, rispetto ad un solo decesso del 2015. Questi gli altri dati di rilievo degli altri settori della P.M. Sono stati 118 gli accertamenti su discariche abusive, 198 gli interventi antiaccattonaggio e 15 per parcheggiatori abusivi; contrassegni invalidi sono 5632, di cui 627 nuove autorizzazioni. Il Servizio Tutela Territorio del Consumatore ha effettuato 265 ispezioni, con l'elevazione di 325 verbali elevati. Il Nucleo di Polizia Edilizia ha ricevuto 103 denunce ed effettuato 142 sopralluoghi. Infine il Nucleo di Polizia Giudiziaria ha constatato 29 abusi edilizi. Effettuate 47 comunicazioni di reato, 1 comunicazione al Tribunale dei Minori, 11 interrogatori e 56 sequestri giudiziari.  Il colonnello Carlo Maggitti ha spiegato che "abbiamo avuto ancora tanti, troppi incidenti (572) che hanno provocato tre decessi".

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Petizione online per bloccare serie tv su Rigopiano

Una petizione online per chiedere di bloccare la serie tv sulla tragedia della valanga che lo scorso 18 gennaio ha distrutto l'hotel Rigopiano, provocando la morte di 29 persone, annunciata per il 2018 dalla Taodue film. L'iniziativa, ospitata su Change.org, piattaforma per le petizioni online, ha raggiunto circa 730 firme. Sono soprattutto le tempistiche, con l'annuncio a meno di un mese dal disastro, a non convincere i sottoscrittori della petizione, molti dei quali motivano la loro firma con dei commenti sul portale. Contro la realizzazione della serie tv, nei giorni scorsi, si erano espressi anche i familiari delle vittime della tragedia.

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Bimba di 9 giorni rischia di morire soffocata, salvata dal 118

Una bambina di nove giorni ha rischiato di morire soffocata a Pescara, probabilmente a causa di un rigurgito, ma e' stata salvata dal personale del 118, subito intervenuto. L'episodio e' avvenuto in via Savonarola. A lanciare l'allarme sono stati i genitori della piccola, appena si sono resi conto che la figlia non respirava piu'. Quando il personale sanitario, intervenuto con l'ambulanza medicalizzata, e' arrivato nell'abitazione, la bimba era cianotica. Sono state subito eseguite le manovre di disostruzione e quelle rianimatorie. La piccola e' stata poi trasportata in ospedale. 

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Omicidio di Penne, Giancaterino si dichiara innocente

Ha proclamato la sua innocenza, Mirko Giancaterino, il 37enne di Penne accusato di omicidio volontario aggravato dalla crudelta' e di incendio per la morte di Gabriele Giammarino, l'80enne ex maresciallo dell'Aeronautica ucciso in casa a Penne il 13 settembre del 2015 con pugni e 26 coltellate.

Giancaterino oggi si e' sottoposto ad interrogatorio nel processo in corso davanti alla Corte d'Assise di Chieti e che e' giunto alle battute finali: il 27 marzo infatti e' stata fissata l'udienza di discussione. Quanto alla sua presenza nei pressi dell'abitazione di Giammarino, il mattino dell'omicidio, Giancaterino ha detto ai giudici che era uscito di casa per recuperare l'auto che la notte precedente lo aveva lasciato a piedi e per acquistare sigarette e che in quel periodo che ricaduto nella droga: aveva dunque scelto un luogo apparato, una specie di giardino nei pressi dell'abitazione della vittima, per iniettarsi eroina e cocaina. Quanto ad una macchia di sangue trovata su una sua scarpa, l'uomo ha invece sostenuto di essersi sporcato quando si e' inginocchiato per drogarsi: ''Li' ci sara' passato chi ha commesso il reato'', si e' difeso Giancaterino, alludendo evidentemente ad un'altra persona. La Corte al termine dell'udienza ha rigettato alcune richieste della difesa, rappresentata dall'avv. Melania Navelli di Pescara. La quale aveva chiesto la comparazione fra il materiale trovato sotto le unghie di Giammarino e il dna dell'imputato poiche' la vittima si sarebbe difesa. Ma anche che venisse sentito un vicino di casa e di risentire i carabinieri che effettuarono il sopralluogo.

Prima di Giancaterino la Corte aveva esaurito l'esame dei testimoni sentendo la badante rumena che abitava al piano di sotto dell'abitazione della vittima: la donna il giorno dell'omicidio, dopo aver sentiti alcuni rumori provenire dal piano di sopra, attraverso la spioncino della porta di casa vide allontanarsi un uomo che successivamente riconobbe come la persona ripresa da una telecamera di sorveglianza e che i carabinieri di Penne identificarono in Giancaterino. E le tre parti civili costituite assistite dall'avv. Federico Squartecchia: la sorella della vittima Pasqualina Giammarino e i figli di quest'ultima, Giancarlo e Daniela Di Teodoro. Il pubblico ministero che rappresenta l'accusa e' Mirvana Di Serio.

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Atri, altre 14 famiglie a rischio evacuazione per frana

Continua a franare il terreno in provincia di Teramo, con problemi soprattutto nella Valfino e nel comune di Atri. Qui oggi pomeriggio una nuova frana ha interessato la Sp 30 e la situazione viabilita' e' sempre piu' drammatica. Altre 14 famiglie rischiano di essere sgomberate entro domani a causa di frane e smottamenti che minacciano le abitazioni.. "C'e' una frana spaventosa a Casoli di Atri dove sta collassando mezzo centro storico - spiega il sindaco, Gabriele Astolfi - Un'altra frana all'inizio della provinciale per Treciminiere con rischi per le case, la provinciale per Silvi e per Pineto con veri e propri crateri, ho frane spaventose con un fronte di un chilometro".

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Crollo della Casa dello Studente, le motivazioni delle condanne in Cassazione

Sono state rese note le motivazioni della sentenza della Corte di Cassazione nelle motivazioni per il processo del crollo della casa dello studente a L'Aquila nel 2009. Le motivazioni sono state depositate dalla Quarta sezione penale e sono relative all'udienza svoltasi lo scorso 11 maggio. Il verdetto ha confermato le condanne a quattro anni di reclusioni per gli ingegneri Bernardino Pace, Pietro Centofanti e Tancredi Rosicone, e a due anni e sei mesi per Pietro Sebastiani, il presidente della Commissione collaudo dell'Azienda per il diritto agli studi universitari.

La Casa dello studente, a l'Aquila, era destinata a crollare sotto il sisma che il 6 aprile del 2009 ha devastato il capoluogo abruzzese perche' ancora prima dei lavori di ristrutturazione eseguiti nel 2000, l'edificio era stato totalmente, e pericolosamente, modificato rispetto al progetto originario e alla iniziale destinazione d'uso, secondo quanto si legge nelle motivazioni. I tre ingegneri che ne curarono la ristrutturazione nel 2000, e l'architetto responsabile del collaudo, avrebbero dovuto controllare i nuovi carichi di peso che gravavano sull'edificio - costruito nel 1965 dalla casa farmaceutica Angelini - e la tenuta statica, prima di eseguire gli interventi che avevano progettato e che "hanno aggravato gli effetti del crollo" nel quale morirono sette studenti e il portiere dello stabile.

"Il progettista, ove si inserisca in una situazione in cui altri siano gia' intervenuti, e' tenuto ad informarsi circa i pregressi interventi e, se del caso, a proporre o ad effettuare i necessari interventi di adeguamento": e' il principio di diritto affermato dalla Suprema Corte esaminando quanto e' successo alla Casa dello studente, un principio applicabile a tutti i disastri, come quello di Rigopiano, nei quali un evento naturale fa da detonatore a grossi errori di progettazione. "Se e' vero che non e' addebitabile agli imputati la realizzazione di una variazione di uso dell'immobile Palazzo Angelini, poiche' essi lo trovarono gia' adibito, e da tempo a studentato, e' altrettanto innegabile che essi - scrive la Cassazione condividendo il verdetto di merito - subentrati, per cosi' dire, in una situazione connotata da una variazione di uso, di fatto, ormai gia' realizzata da anni, hanno sicuramente trascurato che la Casa dello Studente e' stata trasformata da edificio realizzato negli anni '60 destinato ad abitazioni private, in una vera e propria struttura alberghiera, munita di tutte le relative dotazioni, che ne hanno palesemente stravolto l'originaria conformazione interna".

"Il palazzo - sottolineano i supremi giudici sulla scorta della sentenza d'appello del 28 aprile 2015 - e' stato in tutto e per tutto modificato, rimanendo tuttavia identico all'originale soltanto per cio' che attiene alle sue componenti statiche, rispetto alle quali ne' i tre progettisti, ne' il collaudatore si sono minimamente posti il problema se tutto quello che era stato realizzato, con le radicali e totali modificazioni conseguitene, fosse ancora compatibile con quanto era stato progettato e valutato quasi quaranta anni prima e per tutt'altra destinazione". La Cassazione osserva che si sapeva che l'Aquila era da sempre, "e comunque da prima del 1965, a rischio sismico" e per questo il sisma del 6 aprile "e' stato motivatamente ritenuto non imprevedibile ne' eccezionale". "E' irrilevante, nel concreto contesto emerso, la regolarita' o meno dei lavori eseguiti prima degli interventi curati dagli ingegneri Pace, Centofanti e Rosicone: e va al riguardo affermato con la necessaria chiarezza che" - in base a quanto prescritto dalle norme del Ministero dei lavori pubblici del 1996 - "il limite percentuale di aumento dei carichi ammesso (non oltre il 20%) deve essere calcolato sull'assetto originario dell'edificio, rispetto al quale il progettista e il direttore dei lavori che si accingano a progettare ed a realizzare hanno, secondo logica elementare e prudenza, l'obbligo preliminare di verificare se si siano o meno verificati 'medio tempore' interventi, indifferentemente regolari o no, autorizzati o no, che abbiano, comunque, gia' alterato in maniera significativa gli originari equilibri". Confermato per i tre ingegneri anche il 'no' alle attenuanti generiche per "la gravita' dei fatti, essendo l'immobile destinato ad ospitare giovani, e sulla non emersione di elementi positivamente apprezzabili" per concedergli il beneficio. Per quanto riguarda la responsabilita' di Sebastiani, ad avviso della Cassazione, "risulta tranciante il rilievo, pure correttamente svolto dai giudici di merito, secondo cui la licenza edilizia rilasciata dal Comune di l'Aquila in data 28 dicembre 1999 richiedeva il collaudo statico dell'immobile, che nessuno risulta avere svolto".

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Avezzano, proteste per la chiusura del reparto di neurochirurgia

" La chiusura del reparto di neurochirurgia in un territorio come la Marsica, di oltre 140 mila abitanti, e' uno violenza". Lo ha dichiarato il consigliere regionale (FI), Emilio Iampieri nell'ambito di una manifestazione di protesta tenutasi stamane davanti l'ospedale di Avezzano contro la soppressione del reparto di neurochirurgia. ''Il manager della Asl Avezzano-L'Aquila-Sulmona, Rinaldo Tordera - ha specificato il consigliere - ci aveva garantito la riapertura del reparto, invece scientemente lo ha voluto chiudere per offrirci un poliambulatorio; questo e' inaccettabile - ha continuato - anche perche' siamo forti di una risoluzione votata all'unanimita' in Consiglio regionale firmata anche da D'Alfonso e - ha concluso Iampieri - proprio alla luce di questo il presidente deve assumersi le sue responsabilita' e passare dalla propaganda ai fatti ". Alla manifestazione hanno partecipato anche altri consiglieri regionali e vari sindaci della Marsica. " Quando si parla di salute - ha dichiarato il sindaco di San Benedetto, Quirino D'Orazio - bisogna necessariamente collaborare per garantire ai cittadini questo fondamentale diritto sancito dalla nostra Costituzione, non si tratta di una battaglia campanilistica". La protesta, infine, si e' spostata all'Aquila presso la sede della direzione generale della Asl.

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San Salvo, rapinata la farmacia

Due uomini armati e con maschere di carnevale sul viso hanno rapinato la farmacia Grifone in via dello Stadio a San Salvo. Poco dopo le 19 sono entrati intimando ai presenti di consegnare il denaro contenuto in cassa, poi sono fuggiti a piedi. Sul posto sono intervenuti i carabinieri che stanno prendendo visione delle immagini registrate dall'impianto di videosorveglianza.

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