Cronaca

Crac Sogesa, quattro proscioglimenti e due assoluzioni

Due rinvii a giudizio, quattro proscioglimenti e due assoluzioni. Si sono conclusi così, questo pomeriggio, davanti al giudice Domenico Canosa, l'udienza preliminare e il rito abbreviato relativi al procedimento giudiziario per il fallimento Sogesa. Fallimento per il quale al termine dell'udienza preliminare il gup ha rinviato a giudizio davanti al collegio gli ex presidente ed amministratore delegato di Sogesa Gabriele Di Pietro e Giovanni Marchetti, per i quali il processo si aprirà il prossimo 20 settembre, prosciogliendo invece i tre membri dell'allora cda di Cirsu e Sogesa Angelo Di Matteo, Diego De Carolis ed Andrea Ziruolo e l'allora presidente del cda e amministratore delegato di Deco spa Paolo Tracanna. Assolti, con il rito abbreviato, anche i due consulenti Mary Pistillo e Lorenzo Giammattei. Tutti erano accusati di bancarotta. L'accusa di bancarotta fraudolenta patrimoniale contestata a De Carolis, Di Matteo, Ziruolo e ai consulenti Pistillo e Giammattei è caduta. Diverso il discorso per Di Pietro e Marchetti, che devono di rispondere la bancarotta preferenziale. E questo perché prima della procedura fallimentare, in un momento in cui Sogesa versava già in uno stato di decozione finanziaria, avrebbero eseguito pagamenti in favore di Deco per oltre 689mila euro. Accusa che veniva contestata in concorso anche all'allora presidente del cda e amministratore delegato di Deco spa, che è stato prosciolto, che secondo l'accusa sarebbe stato a conoscenza dello stato di dissesto in cui versava all'epoca Sogesa, partecipando l'azienda al capitale della società attraverso l'Aia. Sempre a Di Pietro e Marchetti viene contestata una seconda ipotesi di bancarotta preferenziale perché nello stesso periodo avrebbero eseguito pagamenti per oltre 320mila euro nei confronti di altre due società.

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Truffe a commercianti ed esportazione auto, in 24 a giudizio a Chieti

Il gup del Tribunale di Chieti Isabella Maria Allieri ha rinviato a giudizio 24 persone accusate a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata a ricettazioni, truffe, appropriazioni indebite e falsi, in particolare falsificazione e sottrazione di targhe e di documenti di circolazione di autovetture al fine di esportarle illecitamente all'estero. Quanto alle truffe, sarebbero state commesse ai danni di commercianti dai quali, utilizzando lo schermo di società apparentemente solide, si facevano consegnare ingenti quantitativi di merce che veniva pagata con assegni e ricevute bancarie che restavano insolute, per poi rivendere la merce stessa e chiudere successivamente la sede aziendale. Gli imputati verranno processati il prossimo 16 ottobre. Fra la merce acquistata in maniera truffaldina ci sarebbe una fornitura di materassi per oltre 16mila euro, vernici per 10.000 euro, materiale edile per quasi 30 mila euro, diversi gruppi di continuità per un valore superiore a 120mila euro

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Carte di identità elettroniche col chip difettoso a L’Aquila

 L'ufficio Anagrafe del Comune dell'Aquila fa sapere che tra le 299.400 Carte d'identità elettronica valide per l'espatrio emesse tra ottobre 2017 e febbraio 2018 con un difetto nel chip, 831 sono state rilasciate all'Aquila. Il Ministero dell'Interno - Direzione Centrale per i Servizi Demografici ha comunicato, con circolare n.6/2018, che il chip contiene una data di emissione diversa da quella correttamente riportata sul fronte del documento. La sostituzione è gratuita. Gli Uffici del Comune specificano, comunque, che il difetto è irrilevante per l'utilizzo della carta quale documento di identità fisica e digitale. La Direzione Centrale ha diramato agli Uffici di Polizia di frontiera nazionali e agli Uffici diplomatici e consolari i numeri di serie delle carte elettroniche difettose, per ridurre il rischio di disagi ai titolari. Si può verificare se la propria carta sia tra queste su www.cartaidentià.interno.gov.it, servizio "Verifica CIE", inserendo codice fiscale e numero di serie della Carta.

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Montesilvano, mare sicuro con la Scuola Italiana Cani di Salvataggio

Mare ancora più sicuro questa estate a Montesilvano. Grazie a una convenzione con la Compagnia del Mare, tutti i weekend, i cani della Scuola Italiana Cani di Salvataggio, insieme ai loro conduttori, pattuglieranno il litorale.

«Questa convenzione - sottolinea l’assessore al Turismo Ernesto De Vincentiis - rende ancora più sicuri i bagnanti che affollano le nostre spiagge in estate. L'apporto che i cani di salvataggio danno a tutela dei bagnanti è cosa ormai riconosciuta. Ogni anno sono tantissime le vite salvate nelle spiagge italiane da cani adeguatamente addestrati. Quindi il pattugliamento anche sul nostro litorale è assolutamente di rilievo. Ma c’è di più, a partire da settembre il legame della nostra città con la Scuola Italiana Cani di Salvataggio diventerà ancora più stretto. Tutte le domeniche, a cominciare dal 9 settembre, infatti, nel parco della Libertà si terrà un corso di addestramento per formare nuovi cani. Il Parco della Libertà piccolo polmone verde nel cuore di Montesilvano diventa sempre più punto di riferimento per la collettività montesilvanese».

Potranno partecipare al corso tutte le persone tra i 18 e i 55 anni che hanno un labrador, un golden retriver o un terranova, razze che hanno caratteristiche molto particolari, sia per ciò che riguarda le capacità natatorie, sia per l’indole particolarmente socievole, adatta al lavoro sulle spiagge. Per iscriversi è necessario rivolgersi all’associazione. Da settembre a marzo i cani seguiranno una fase di addestramento a terra. Poi da marzo a maggio si effettuerà l’addestramento in mare. Tutto il corso sarà strutturato sotto forma di gioco, con l’obiettivo di creare un rapporto simbiotico tra il cane e il suo conduttore. Il brevetto SICS (Scuola Italiana Cani Salvataggio) è riconosciuto dal Comando Generale delle Capitanerie di Porto e prevede per le Unità Cinofile SICS la possibilità di agire su tutte le spiagge italiane in qualità di operatori di Protezione Civile. In 30 anni di attività, le Unità Cinofile SICS hanno salvato la vita a centinaia di persone. L’associazione dispone di una squadra operativa di 300 Unità Cinofile dislocate su tutto il territorio nazionale, che lavorano in regime di volontariato in ambiti di Protezione Civile, in progetti di sicurezza balneare in molti comuni e regioni italiane, principalmente in affiancamento alla Guardia Costiera o ad altri enti impegnati nella sicurezza in acqua.

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Sgombero in retro pineta, emesso un decreto di espulsione a Montesilvano

Due persone sono state fermate e accompagnate in questura dalla Polizia Municipale di Montesilvano. L’attività, eseguita nella zona del retro pineta, ha permesso di individuare due stranieri. Uno dei due uomini è stato trovato in possesso di un coltello di 35 centimetri e un cacciavite per cui è stato denunciato per porto abusivo di armi improprie.

L’uomo era già destinatario di un decreto di espulsione, oltre ad avere diversi precedenti penali nell’ambito della detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti e della detenzione abusiva di armi. A lui è stato notificato un altro decreto di espulsione.

«All’indomani dallo sgombero avvenuto - ricorda l’assessore alla polizia locale, Valter Cozzi - in corso Strasburgo, i vigili sono tornati in azione nella zona del retro pineta, dove ormai si verificano casi sporadici di bivacco. Ciò a dimostrazione che la costanza e la perseveranza che hanno contraddistinto l’attività dei mesi scorsi hanno permesso di ridurre al minimo questi episodi. Proseguiremo fino a che non verrà definitivamente eliminata questa problematica».

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Concistoro il 19 luglio per la canonizzazione del beato Nunzio Sulprizio

Giovedi' 19 luglio alle 10, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, Papa Francesco presiedera' la celebrazione dell'Ora Terza e il Concistoro Ordinario Pubblico per la Canonizzazione del Beato Nunzio Sulprizio. Lo rende noto un Bollettino della sala Stampa della Santa Sede. La canonizzazione di Nunzio Sulprizio e' attesa da migliaia di devoti sparsi in Italia e nel mondo. Morto giovanissimo, all'eta' di 19 anni, Sulprizio viene considerato il protettore degli invalidi e delle vittime sul lavoro. Nato a Pescosanconesco (Pescara) il 13 aprile 1817, Nunzio, rimase orfano di entrambi i genitori in tenera eta'. Fu allevato dalla nonna (che mori' quando il ragazzo aveva 9 anni) e poi da uno zio che lo avvio' al mestiere di fabbro ferraio. Il ragazzo, spossato dal duro lavoro e dalle privazioni, di gracile costituzione, si ammalo' di carie ossea, dopo che si era ferito a una caviglia. Emarginato dagli abitanti del paese che temevano di venire infetti, Nunzio, dopo terribili sofferenze, fu ricoverato in ospedale prima all'Aquila e poi a Napoli. Qui il colonnello Felice Wochinger si prese cura di lui e inizio' a trattarlo come un figlio. Nonostante i dolori atroci, anche per l'amputazione della gamba, Nunzio affronto' la malattia con una pazienza e un'offerta della propria sofferenza che colpi' chi gli stava vicino. Gia' Leone XIII lo propose come modello per la gioventu' operaia. Le sue spoglie sono custodite in un'urna nella chiesa di san Domenico Soriano a Napoli. 

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Zaino sospetto fatto brillare dagli artificieri a Colledara

C'erano solo indumenti e un flacone di profumo all'interno di uno zaino trovato questa mattina nei pressi di una panetteria a Colledara e fatto brillare dagli artificieri della Polizia di Stato di Pescara, intervenuti dopo che la presenza della borsa sospetta era stata segnalata ai carabinieri da un netturbino. Una scritta poco visibile sul retro dello zaino e, all'interno, due bottiglie di liquido trasparente e una scatoletta nera con pulsante rosso avevano fatto temere l'esistenza di un congegno elettronico. E' scattato così il piano di sicurezza: due palazzine e il negozio sono state fatte sgomberare e la zona è stata isolata, in attesa dell'arrivo degli specialisti.

 

immagine di repertorio

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Vasto, tre arresti per presunte mazzette

Induzione indebita a dare denaro. E' il reato che si sarebbero macchiati tre dipendenti comunali in servizio presso il cimitero di Vasto. Questa mattina gli agenti del commissariato di Vasto, agli ordini del commissario capo Fabio Capaldo, li hanno arrestati su mandato del procuratore della Repubblica Giampiero Di Florio.

Le presunte mazzette al cimitero di Vasto per cifre che si aggiravano dai 150 ai 700 euro. L'operazione "Eterno Riposo", avviata dagli agenti del Commissariato di Vasto, ha permesso di scoprire un efficiente e attivo sodalizio composto da tre dipendenti comunali rispettivamente con funzioni di custode, necroforo e operaio, responsabili del reato di induzione indebita a dare e/o promettere utilità, compiuto in concorso tra loro, oltre che di vilipendio di cadavere ed altri reati, ancora al vaglio della magistratura vastese, tanto che sono indagati anche 14 persone che avrebbero pagato per la fornitura dei servizi cimiteriali. Stamane negli uffici del Commissariato sono stati il procuratore capo della Repubblica di Vasto, Giampiero Di Florio, il commissario capo Fabio Capaldo e il vice commissario Rosetta Di Santo a illustrare l'operazione partita per iniziativa della Polizia di Stato "senza che nessuno abbia parlato né denunciato nulla". 

La presunta attività illecita riguardava soprattutto le operazioni di inumazione, tumulazione, esumazione ed estumulazione dei feretri, per eseguire le quali, "i tre inducevano gli utenti a pagare loro somme di denaro, anziché rivolgersi al servizio Patrimonio e Demanio del Comune, per il versamento delle tariffe previste dal regolamento".

Nel periodo di osservazione sarebbero stati documentati dagli agenti dei casi duranti i quali gli arrestati riducevano in urne cinerarie i resti cadaverici anche quando lo stato degenerativo non lo consentiva, oppure tumulare più cassette nello stesso loculo, a volte anche all'insaputa dell'utente. Nonostante la proroga delle indagini comunicata ai tre indagati e il cartello del Comune nel quale si invita i cittadini a rivolgersi agli uffici comunali per essere autorizzati anche nei giorni scorsi sono stati registrati altri casi con il passaggio dei soldi dai familiari dei defunti nelle tasche degli arrestati. "Indagine che non si ferma qui - ha concluso Di Florio - perché siamo impegnati nella verifica di quanto sta emergendo dall'inchiesta per eventuali altre responsabilità o fatti di reato in merito, anche in relazione al danno patrimoniale subito dal Comune di Vasto".

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Due trabocchi alla foce del fiume Saline

«Erano gli anni ’60 quando a Montesilvano, alla foce del fiume Saline esistevano 2 o 3 trabocchi, in una veste diversa, attestata da documentazioni fotografiche, da quella che conosciamo oggi e che connota la costa abruzzese. Ora anche la nostra città avrà due trabocchi nuovissimi». Ad annunciarlo è il sindaco Francesco Maragno che specifica: «I trabocchi sono simbolo delle tradizioni marinare più antiche di tutta la regione, oggi riscoperte in chiave turistico -  ricettiva. Crediamo che la loro realizzazione nel nostro territorio potrà potenziare l’offerta turistica della città e rappresentare un ulteriore strumento di promozione».

La Giunta ha approvato infatti il progetto preliminare per la realizzazione dei due trabocchi sul molo sud del fiume Saline. Il progetto ripropone sia le caratteristiche formali che costruttive di tali elementi. E’ stata prevista anche la possibilità di attracco per piccole imbarcazioni. Per la realizzazione delle due strutture il Comune chiama a raccolta i privati. Da domani, 4 luglio e fino al 15 settembre, rimarrà aperto un bando per selezionare i soggetti privati che dopo aver eseguito i lavori di costruzione del trabocco, con spese a proprio carico, gestiranno anche direttamente la struttura. La concessione durerà non meno di 15 anni. Il soggetto individuato dovrà impegnarsi a consentire l’utilizzo al Comune per fini di alta rappresentanza istituzionale.

«Tale iniziativa  - dice ancora il sindaco  - fa da corollario agli interventi di riqualificazione di via Maresca per consentire il rilancio dell’area turistico  - ricettiva più importante di tutta la regione Abruzzo».  

Le domande dovranno essere indirizzate al Settore Pianificazione e Gestione Territoriale.

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San Vito Marina, bagnante muore sulla spiaggia

Un uomo di 66 anni è morto questa mattina sulla spiaggia di San Vito Marina. L'uomo è stato rinvenuto da alcuni bagnanti in acqua non lontano dalla riva. Scattato l'allarme, sul posto sono arrivati i sanitari del 118 che hanno praticato tutte le manovre di rianimazione che si sono purtroppo rivelate inutili. Sono in corso gli accertamenti per stabilire le cause del decesso. 

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