Cronaca

Prodotti ortofrutticoli spacciati per biologici scoperti dal Nas

 Prodotti ortofrutticoli spacciati per biologici, ma contenenti tracce significative di fitosanitari. E' quanto hanno accertato in un'azienda agricola dell'area frentana i Carabinieri del Nas di Pescara, che hanno proceduto alla denuncia della titolare dell'attivita'. I fatti sono stati accertati al termine di una serie di controlli condotti con il Dipartimento ispettorato centrale della tutela della qualita' e repressioni frodi di Pescara. Dall'ispezione e' emerso che l'azienda commerciava prodotti ortofrutticoli etichettandoli come biologici, mentre invece le analisi di laboratorio hanno dimostrato che all'interno degli stessi vi erano delle tracce significative di fitosanitari

Ed è stato chiuso dalla Asl, dopo un controllo dei Carabinieri del Nas di Pescara, un supermercato in un comune della Val Pescara. I militari hanno appurato che nell'attivita' erano in vendita 200 chilogrammi di pesce in cattivo stato di conservazione. Accertate, inoltre, diverse violazioni di tipo amministrativo, come carenze igieniche nei laboratori per la preparazione di alimenti, l'avvio di un deposito abusivo e l'utilizzo di due furgoni per il trasporto di bevande senza averne dato comunicazione all'autorita' competente. La proprietaria del supermarket e' stata denunciata. Il valore della struttura e' di un milione di euro.

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Bomba artigianale per scardinare un bancomat, presi padre e figlio

 Trasporto e detenzione di materiale esplodente con l'aggravante di aver agito in associazione: sono le accuse per le quali padre e figlio, quest'ultimo di 17 anni, ed una complice donna, tutti risultati residenti in provincia di Foggia, sono stati arrestati la scorsa notte dai Carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Vasto. Viaggiavano su un'Audi A3 di colore bianco e sono stati fermati in una stazione di servizio nei pressi del casello Vasto Nord - Casalbordino dell'A14 e si ritiene che si preparassero ad assaltare sportelli bancomat del territorio abruzzese. Nella perquisizione del mezzo, infatti, e' stato trovato un ordigno esplosivo contenente 450 grammi di polvere pirica, costruito in maniera artigianale, ad alto potenziale detonante (la cosiddetta marmotta), un involucro con circa 15 chilogrammi di chiodi a tre punte, comunemente utilizzati per impedire gli inseguimenti da parte delle Forze dell'Ordine, un manufatto in acciaio da utilizzare come ariete, passamontagna, guanti da lavoro e attrezzi utilizzabili per lo scasso. L'ordigno esplosivo e' stato disinnescato e messo in sicurezza dagli artificieri del Comando Provinciale Carabinieri di Chieti. 

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Violenza sessuale, secondo arresto a Pescara

 Violenza sessuale di gruppo, rapina aggravata e lesioni i reati contestati ad un 35enne tunisino arrestato dagli agenti della Squadra Mobile della Questura di Pescarasulla base di una misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale. L'arresto e' avvenuto nell'ambito delle indagini su una violenza sessuale subita il 28 febbraio scorso da una 22enne. A giugno scorso, per lo stesso fatto, fu arrestato un marocchino di 22 anni, riconosciuto grazie all'esame delle immagini di alcune telecamere di videosorveglianza presenti in zona e all'accurata descrizione fornite dalle vittime dell'aggressione. Ai primi di marzo, infatti, la giovane denuncio' di cui l'uno aggredi' l'amico e l'altro la violento'. I due prima di fuggire si impossessarono del telefonino e del portafoglio della ragazza. Dall'ospedale la giovane fu dimessa con una prognosi di 7 giorni per "sospetta violenza sessuale ed un ematoma alla mandibola destra". Il suo amico ebbe una prognosi di 3 giorni. 

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Accusato di assenteismo, medico della Asl Lanciano Vasto Chieti assolto

 Il giudice di Lanciano, Andrea Belli, ha assolto perche' 'il fatto non sussiste', un medico della Asl di Lanciano-Vasto, condannando invece a nove mesi di reclusione per truffa (pena sospesa), con risarcimento danni alla Asl di mille euro, l'infermiere A.M. (55), assolto invece dal reato di falsita' materiale e ideologica in atti pubblici. Per entrambi gli imputati l'accusa aveva chiesto il minimo della pena. I due dipendenti della Asl erano stati arrestati e posti ai domiciliari nel gennaio 2013. Successivamente erano tornati in liberta'. Entrambi prestavano servizio nei distretti sanitari di Fossacesia e S. Vito. L'indagine di polizia era partita su esposto dei cittadini che segnalavano l'assenza dal lavoro. Per la Procura i due dipendenti giungevano al lavoro e se ne allontanavano inducendo in errore la Asl sull'effettivita' e regolarita' dei turni di servizio

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Emodinamica Chieti, intervento live su un paziente 82enne

E' il trattamento di pazienti con ostruzioni della valvola aortica o insufficienza della valvola mitralica, non operabili per via dell'eta' o di elevato rischio operatorio, la nuova frontiera del nuovo reparto Emodinamica di Chieti, dotato di due sale con angiografi di ultima generazione, e che ha intrapreso un'intensa attivita' di cardiologia interventistica strutturale, a partire dall'impianto di protesi all'interno della valvola aortica, gia' eseguito su diversi pazienti. A dimostrazione dell'elevato livello tecnico e tecnologico raggiunto dall'unita' operativa, domani, mercoledi' 13, alle 9.30 sara' eseguita una procedura "live", trasmessa in diretta all'Auditorium del Rettorato dell'Universita' "d'Annunzio" nell'ambito di un convegno dedicato proprio alla cardiologia interventistica, a cui prenderanno parte cardiologi, cardiochirurghi, neurologi, radiologi anestesisti, infermieri e tecnici. L'intervento sara' eseguito su una paziente aquilana di 82 anni, alla quale era stata impiantata chirurgicamente una protesi biologica dodici anni fa, ormai degenerata e che domani sara' sostituita. In Emodinamica questo tipo di paziente viene trattato per via percutanea, con paziente sveglio e in anestesia locale, praticando una micro incisione sulla pelle per introdurre la protesi valvolare attraverso l'arteria femorale. 

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Sanità, Rianimazione Teramo apre ai familiari dei degenti

Dal gennaio 2018 i familiari dei pazienti ricoverati in terapia intensiva nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Mazzini di Teramo potranno trascorrere con i loro congiunti fino a 9 ore alla settimana. E' il progetto "Ter-Ra", terapia intensiva ragionata, il primo in Abruzzo, presentato dal direttore generale della Asl di Teramo Roberto Fagnano e dall'assessore regionale alla Programmazione sanitaria Silvio Paolucci. L'iniziativa, ribattezzata "terapia intensiva aperta", non e' solo l'accesso facilitato ai familiari dei pazienti, ma un processo di cambiamento culturale che al Mazzini e' stato sorretto da un impegnativo progetto con finanziamento approvato nella linea progettuale dell'umanizzazione delle cure. Il percorso, condiviso da tutto il personale, prevede l'inserimento di tre nuove figure professionali nel reparto: un biologo per il monitoraggio delle infezioni, uno psicologo per il supporto di personale e familiari, un fisioterapista per la mobilizzazione precoce. Sono in essere anche lavori strutturali per ottimizzare gli spazi, rinnovare attrezzature e arredi piu' consoni alle nuove esigenze lavorative e un complesso percorso formativo. "Anche per i pazienti ricoverati in Rianimazione - ha detto Paolucci - la quotidianita' della pratica clinica non puo' essere disgiunta dalla necessaria consapevolezza dell'importanza degli aspetti relazionali e psicologici dell'assistenza. E' forse la prima inaugurazione dove non si tagliano nastri, ma si vara una nuova cultura aziendale. E' un cambiamento importante e difficile da attuare, che incide sul sistema di valori che da' forma alle azioni degli operatori sanitari, modificando l'organizzazione della Terapia Intensiva che si apre all'esterno, rendendo piu' umano il percorso di cura dei pazienti e dei loro familiari". "Essere i primi ad aprire in Abruzzo e in forma cosi' organizzata ci rende orgogliosi - ha detto Fagnano - La Rianimazione di Teramo tratta oltre 300 pazienti l'anno, un carico di lavoro imponente e particolarmente delicato. Sono grato a tutto il personale che ha abbracciato con entusiasmo questa nuova visione del proprio lavoro, dimostrando una forza e un impegno straordinari".

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Dia sequestra beni per 31 milioni in diverse regioni

 Beni per un valore complessivo di circa 31 milioni di euro sono stati sequestrati a Catania, Tremestieri Etneo (CT), Cosenza, Rende (CS), Napoli, Caivano (NA), Castellammare di Stabia (NA), Massa Lubrense (NA), Salerno, Sarno (SA), Roma, Latina, Chieti, Avellino, Brindisi e Francavilla Fontana (BR), dal personale della Sezione Operativa della DIA di Salerno che sta eseguendo un decreto di sequestro preventivo anche per equivalente, emesso dal GIP presso il Tribunale di Salerno nell'ambito dell'operazione convenzionalmente denominata "Porta Ovest", nei confronti di 11 indagati (9 persone fisiche e 2 persone giuridiche). 

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Cepagatti, incidente mortale in un’azienda

 Un operaio di 44 anni e' morto in un incidente sul lavoro avvenuto stamani in un' azienda nel territorio di Cepagatti. Secondo le prime informazioni l'uomo sarebbe caduto dalle scale. E' stato trovato a terra dal titolare della ditta, che ha lanciato l'allarme. Sul posto e' intervenuto il personale del 118, ma ogni tentativo di rianimarlo e' stato vano.

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Crollo hotel Rigopiano, ascoltato in Procura l’ex Prefetto

"Abbiamo dato tutti i chiarimenti necessari, anche attraverso la produzione di documentazione che non era in possesso della Procura e che a nostro avviso chiarisce in modo definitivo la piena correttezza dell'operato del prefetto. La documentazione che abbiamo consegnato riguarda l'effettiva avvenuta convocazione del centro di coordinamento soccorsi, gia' alle 10 della mattina del 16 gennaio e non il 18 a mezzogiorno come la Procura era stata indotta a sostenere fino a questo momento dalla documentazione in suo possesso". Cosi' l'avvocato Giandomenico Caiazza al termine dell'interrogatorio, durato oltre due ore, dell'ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo, ascoltato in Procura a Pescara, dal procuratore Massimiliano Serpi e dal pm Andrea Papalia, nell' ambito dell'inchiesta sulla tragedia dell'hotel Rigopiano travolto da una valanga lo scorso 18 gennaio con la morte di 29 persone.

Tra gli aspetti che i magistrati intendono chiarire, ci sono i presunti ritardi nell'attivazione della macchina dei soccorsi e in particolare del Centro di Coordinamento dei Soccorsi da parte della Prefettura, che - stando a quanto emerso finora dalle indagini - nonostante l' emergenza maltempo perdurasse da giorni e nonostante esistesse un protocollo d'intesa con la Provincia di Pescara, nel quale era prevista l'utilizzazione comune di una sala operativa. L'allerta meteo, diffusa dal centro funzionale Abruzzo il 15 gennaio, prevedeva abbondanti nevicate dal giorno 16 per le successive 24-36 ore. Nonostante tutto questo - recita l' informazione di garanzia della Procura inviata al Tribunale di Pescara - l'allora prefetto Provolo invitava gli operatori della Prefettura a scendere nella sala di protezione civile soltanto alle 10 del 18 gennaio, determinando una reale operativita' non prima delle 12. Oggi i documenti proprio su questo aspetto da parte della difesa dell'ex prefetto. Sono 23 gli indagati nell'inchiesta della procura di Pescara su quanto avvenuto quel 18 gennaio quando una valanga ha travolto l'hotel Rigopiano, con 29 morti e 11 sopravvissuti. A sfilare davanti ai magistrati nei prossimi giorni, gli altri indagati, tra cui il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco (previsto il 13 dicembre), e il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta (il 14/12).

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Pensionato scomparso a Popoli, ricerche anche nel fiume coi cani

Operazione terra-acqua dei Carabinieri per le ricerche di Vincenzo Perruzza, 74 anni, il commercialista di Popoli che ha fatto perdere le sue tracce dallo scorso 20 novembre. Alle attivita', portate avanti sotto una pioggia battente e con un forte vento, stanno prendendo parte anche i pastori tedeschi Askan e Simba, del Nucleo Cinofili Carabinieri di Bologna, unici esemplari dell'Arma in Italia specializzati nella ricerca di tracce ematiche e di cadaveri sommersi. I sommozzatori del Nucleo Subacquei Carabinieri di Pescara, unitamente al Nucleo Cinofili di Bologna, stanno battendo metro per metro tutti gli anfratti del fiume Pescara, nel tratto che va dal ponticello della Fassa Bortolo, dove e' stata ritrovata l'automobile del pensionato, fino allo sbarramento dell'Enel di Bussi sul Tirino. In quel tratto, particolarmente tortuoso, il fiume Pescara e' profondo ed insidioso, ricco di vegetazione e difficilmente raggiungibile da terra. Le ricerche proseguiranno anche domani sia in acqua sia nelle campagne attorno al fiume. Fin dal giorno della scomparsa, il dispositivo messo in campo per le ricerche del commercialista in pensione, e' stato molto serrato ed articolato, strutturato in maniera tale che venissero battuti sia i tanti percorsi di terra sia il corso d'acqua del Sagittario-Aterno prima e Pescara poi. 

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