La Procura della Repubblica dell'Aquila sta indagando sull'iter e la scelta della nomina di Mauro Mattioli alla direzione generale dell'Istituto Zooprofilattico di Teramo, vicenda che vede tra gli indagati il governatore abruzzese, Luciano D'Alfonso. Secondo l'accusa sui requisiti in possesso dell'ex rettore dell'Universita' di Teramo non ci sarebbe stata univocita' di giudizio nei passaggi burocratici e di merito che hanno portato alla nomina. Si tratta di un'inchiesta che si compone di due fascicoli innescati da due denunce, una delle quali presentata dal rappresentante del ministero della Salute: un fascicolo e' coordinato dal sostituto procuratore Fabio Picuti, l'altro ha visto fino a poche settimane fa come titolare il pm Antonietta Picardi, ora trasferita presso la Procura della Cassazione. Il primo, secondo quanto si e' appreso, e' avviato verso l' archiviazione, nel secondo, che il procuratore capo, Renzo, deve assegnare ad un altro pm, ci sono otto indagati con la ipotesi di reato di abuso d'ufficio e falso. Oltre a D'Alfonso, sono sotto inchiesta Irene Ciabbini, il presidente dell'Izts Manola Di Pasquale, l'ex dirigente dello staff di D'Alfonso, Ernesto Grippo (sentito dal magistrato) l'attuale direttore generale della Regione, Vincenzo Rivera, l'ex dirigente della segreteria del governatore, Claudio Ruffini, e infine il dirigente dell' avvocatura regionale Stefania Valeri. Agli indagati e' stata notificata la richiesta di proroga delle indagini, a breve dovrebbe esserci l'avviso di conclusione.
Leggi Tutto »La Polizia scopre un market della droga in una casa a Pescara
Sorpreso nella sua abitazione con la droga un 37enne pescarese. Allertati da un insolito via vai nei pressi della sua casa, i poliziotti hanno deciso di fare irruzione nell'appartamento sorprendendo l'uomo con in mano un borsello al cui interno vi erano diversi involucri di droga, contenenti 30 grammi di eroina, 15 grammi di cocaina, 20 grammi di hashish nonche' un grammo di marijuana, un bilancino di precisione e poco piu' di mille euro, ritenuti provento di spaccio. Il 37enne e' stato posto agli arresti domiciliari a disposizione dell' Autorita' Giudiziaria.
Leggi Tutto »Cocaina a minorenni, arrestati cinque albanesi
Una gang costituita da cittadini albanesi, che aveva messo in piedi un'organizzazione dedita allo spaccio di cocaina e marijuana anche tra i minorenni, sfruttando come basi di appoggio le camere prese in affitto in alcuni hotel della zona di Roseto, e' stata sgominata dai carabinieri della compagnia di Giulianova, in un'indagine coordinata dal sostituto procuratore Silvia Scamurra. Cinque gli albanesi arrestati in diverse zone d'Italia su disposizione del gip del tribunale di Teramo con le contestazioni di spaccio di stupefacenti aggravato ed estorsione. Gli arrestati avrebbero gestito la vendita delle dosi dall'interno degli hotel, facilitando l'ingresso degli occasionali acquirenti, tra i quali in particolare c'erano adolescenti e donne, molte delle quali venivano costrette a pagare le forniture con rapporti sessuali. Molti altri venivano minacciati quando si trovavano in difficolta' nel pagamento delle dosi.
Leggi Tutto »Week end di controlli dei Carabinieri a Pescara, arresti e denunce
Tre arresti, quattro denunce, sanzioni amministrative ai titolari di due locali della movida, contravvenzioni per violazioni del codice della strada e veicoli sequestrati. E' il bilancio dei controlli eseguiti dai Carabinieri della Compagnia di Pescaranel corso del fine settimana. Complessivamente sono state controllate 300 persone, a bordo di 183 mezzi; decine le perquisizioni personali e domiciliari effettuate. Particolare attenzione, con un servizio mirato, al contrasto del cosiddetto fenomeno del 'binge drinking', cioe' la pratica del bere superalcolici fino allo stordimento molto diffusa tra i giovanissimi.
Obiettivo dei controlli del militari dell'Arma della locale Compagnia, agli ordini del capitano Antonio Di Mauro, e' stato quello di aumentare la presenza dei carabinieri sul territorio e porre in essere una capillare attivita' di controllo finalizzata alla prevenzione dei reati. In particolare, i militari della Compagnia cittadina, insieme ai colleghi del Nas, hanno segnalato alle competenti autorita' sanitarie i titolari di due note attivita' commerciali autorizzate alla somministrazione di cibi e bevande alcoliche: dalle ispezioni sono emerse violazioni in materia igienico-sanitaria. Scatteranno sanzioni amministrative per circa 4mila euro. I militari del Norm hanno inoltre arrestato un 25enne per violazione degli obblighi imposti dalla sorveglianza speciale; il giovane e' stato sorpreso in strada mentre discuteva animatamente con altre persone.
I Carabinieri della Stazione di Pescara Principale hanno invece eseguito un'ordinanza di aggravamento della misura cautelare dell'obbligo di dimora con quella degli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Bari, nei confronti di un 45enne pugliese senza fissa dimora, rintracciato nel centro cittadino. Arrestato, poi, in ottemperanza ad un provvedimento di esecuzione pene concorrenti, un 37enne bolognese, responsabile di reati contro il patrimonio commessi nel 2012 a Pescara. Denunciati inoltre quattro stranieri: si tratta di un romeno ed un moldavo trovati in possesso di un grosso quantitativo di arnesi atti allo scasso ed una tanica da circa trenta litri di carburante, e di due due nigeriani che avevano addosso circa 7 grammi di marijuana suddivisa in dosi.
Leggi Tutto »Agguato al direttore della motorizzazione di Chieti, in due a processo
Si aprira' il prossimo 11 gennaio il processo per il tentato omicidio del direttore della motorizzazione civile di Chieti Mario Nino Presutti. Il gip Giovanni De Rensis, al termine dell'udienza preliminare di questa mattina, in cui Presutti si e' costituito parte civile, ha infatti rinviato a giudizio entrambi gli imputati: sia il presunto mandante, un pentito della 'ndrangheta, collaboratore di giustizia, all'epoca residente nel teramano, sia il presunto esecutore materiale, un 37enne di Silvi. Sia quest'ultimo, che all'epoca fu arrestato a Londra, sia l'altro imputato, un collaboratore di giustizia originario di Tropea ed attualmente detenuto in in carcere toscano, dopo essere stato raggiunto da un'ordinanza di custodia firmata dal gip Roberto Veneziano, sono in carcere da circa un anno. Ad assistere il presunto mandante gli avvocati Giuseppe Cichella e Luigi Li Gotti; il 37enne di Silvi e' difeso dall'avvocato Gennaro Lettieri. La parte civile e' rappresentata dall'avvocato Marco Femminella. L'agguato ai danni di Presutti si verifico' l'8 giugno del 2016. Quel giorno il direttore della Motorizzazione civile, che viveva a Silvi, era uscito di casa intorno alle 7.30 per raggiungere il posto di lavoro. Proprio mentre si trovava alla guida della sua auto, venne affiancato da un uomo su di uno Scarabeo 125, risultato poi rubato a Pescara, che esplose un colpo di arma da fuoco finito nella portiera dell'autovettura, lasciando illesa la vittima designata. Ad oggi, nonostante la lunga attivita' di indagine svolta dai Carabinieri e coordinata dal pm Greta Aloisi, non e' ancora stato individuato il movente del tentato omicidio. Lo stesso Presutti, sentito dagli inquirenti, non e' riuscito a fornire indicazioni utili in tal senso.
Leggi Tutto »63enne muore dopo ictus a Pescara, donati gli organi
Sono stati donati gli organi (fegato, reni e cornee) dell'uomo di 63 anni morto nel reparto di Rianimazione dell'ospedale di Pescara, dove era ricoverato in seguito ad un ictus che lo aveva colpito nei giorni scorsi. Le operazioni di prelievo degli organi si sono concluse nelle prime ore del mattino. Per il fegato e i reni sono arrivate equipe da Roma, mentre il personale di Pescara si e' occupato del prelievo delle cornee, destinate alla 'Banca degli occhi' di L'Aquila. L'uomo, M.D.A., residente a Silvi, la sera di martedi' scorso era stato trasferito a Pescara dall'ospedale di Penne, dove era inizialmente stato ricoverato per un ictus. Le sue condizioni non sono mai migliorate, fino a quando ieri mattina e' stata fatta una diagnosi presunta di morte cerebrale. A quel punto e' stato avviato il periodo di osservazione, al termine del quale, dopo l'assenso dei familiari, si e' proceduto al prelievo degli organi. Dopo il ricovero a Pescara era stato accertato che l'uomo doveva scontare una condanna di sette mesi per truffa, fatti avvenuti alcuni anni fa, ma l'ordine di carcerazione, emesso dal Tribunale di Teramo, non e' stato eseguito.
Leggi Tutto »Omicidio Montesilvano, Fantauzzi: il colpo e’ partito per sbaglio
"Non volevo uccidere e il colpo e' partito per sbaglio". E' quanto ha ribadito questa mattina, nel corso del colloquio con il pm della Procura di Pescara, Paolo Pompa, svoltosi in una localita' segreta, Massimo Fantauzzi, l'uomo che il 16 settembre scorso, all'interno del pub BirraMi di Montesilvano, ha ucciso con un colpo di fucile il 21enne Antonio Bevilacqua. Era stato lo stesso Fantauzzi, durante l'interrogatorio di garanzia, a chiedere al gip di parlare con il pm Pompa. L'incontro e' iniziato alle 10.30, alla presenza del legale del reo confesso, Pasquale Provenzano, ed e' durato circa un'ora. L'indagato ha risposto a tutte le domande, e' apparso stanco e provato, e avrebbe sostanzialmente confermato la versione iniziale dei fatti, gia' resa davanti al gip. Non filtrano, invece, particolari, su quanto riferito oggi da Fantauzzi in merito alla posizione di Nunzio Mancinelli: quest'ultimo si trovava sulla scena del crimine e, dopo essere stato identificato dagli inquirenti, ha raccontato di un litigio avvenuto qualche ora prima tra l'omicida e la vittima, che non conosceva, mentre Fantauzzi, durante l'interrogatorio di garanzia, ha riferito che entrambi avevano scelto di dare una "lezione" alla vittima e che poi, accidentalmente, la "lezione" si sarebbe trasformata in omicidio.
Leggi Tutto »Francavilla, rapinato un distributore di carburanti
Due persone con il volto coperto, l'una armata di bastone e l'altra di una pistola, probabilmente giocattolo, hanno compiuto questa mattina una rapina in impianto di distribuzione di carburanti di Francavilla al Mare, in provincia di Chieti. I due si sono avvicinati al titolare che in quel momento stava contando il denaro delle casse self service e dopo averlo spintonato e minacciato si sono impossessati dei soldi, circa 15 mila euro e poi si sono dati alla fuga.
Leggi Tutto »Sradicano un bancomat, poi fuggono e abbandonano il bottino
Avrebbero usato un furgone per sfondare la vetrata della banca e portare via il bancomat, ma non sono riusciti a completare l'opera. E' accaduto nella notte a Trasacco; i ladri hanno prima sfondato la vetrata, poi hanno legato corde alla cassa automatica per sradicarla. Sono riusciti a portare via il bancomat e a caricarlo su un altro mezzo, ma a poche centinaia di metri dall'istituto di credito per qualche motivo sono stati costretti ad abbandonare l'auto con il bottino.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale stazione che hanno acquisito i filmati di sicurezza.
Leggi Tutto »Rapina in banca a Chieti, due persone condannate a otto anni
Il Tribunale di Chieti ha condannato a 8 anni di reclusione e 2.000 euro di multa ciascuno G.V. 30 anni di Torre Annunziata, e A.S-, 31 anni di San Giuseppe Vesuviano: entrambi, in concorso con altre due persone che non sono state mai identificate, erano accusati di rapina ai danni della filiale Carichieti di viale Benedetto Croce a Chieti Scalo. La rapina, messa a segno il 19 gennaio del 2012, frutto' un bottino di quasi 117.000 euro oltre a 2.000 corone norvegesi, 250 dollari canadesi, 1.900 dollari australiani, 2.500 sterline inglesi e 3.800 dollari americani. I due sono stati anche condannati a risarcire i danni alla compagnia di assicurazione della banca che si e' costituita parte civile, alla quale nel frattempo dovranno versare una provvisionale di 50.000 euro. Oltre che di rapina i due sono accusati di detenzione illegale di pistole e di sequestro di persona poiche' quel giorno sette impiegati della banca vennero chiusi nel bagno dell'istituto di credito. Il pubblico ministero Lucia Campo aveva chiesto 6 anni e tremila euro di multa. Il colpo fu portato a termine da quattro persone, con il volto coperto da passamontagna ed armate di pistola: due rapinatori non sono stati mai identificati.
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