Cronaca

Gestione del Palacus 1 a Chieti, multa 500 di euro all’ex Dg dell’Università

Il giudice monocratico del Tribunale di Chieti Valentina Ribaudo ha condannato a 500 euro di multa l'ex direttore generale dell'Universita' d'Annunzio, Filippo Del Vecchio: doveva rispondere di esercizio arbitrario delle proprie ragioni e diffamazione. Il pubblico ministero Roberta Capanna aveva chiesto la condanna e 600 euro per l'esercizio arbitrario e a 500 per la diffamazione, imputazioni che il giudice ha unificato.

La vicenda e' nata intorno alla gestione del Palacus 1, un impianto sportivo che e' di proprieta' dell'Ateneo. Del Vecchio e' stato condannato inoltre, in solido con il responsabile civile, cioe' l'Universita', a risarcire i danni in separato giudizio alle parti civili, ovvero il Cus Chieti e il suo presidente Mario Di Marco, rappresentati dall'avv. Luigi Di Alberti mentre l'Universita' era rappresentata dall'avvocato Antonio D'Antonio. Del Vecchio, che era in aula assistito dall'avvocato Stefano Rossi, ricorrera' in appello.

Secondo l'accusa, l'ex direttore generale, al fine di riprendere la diretta gestione e comunque il diretto utilizzo del Palacus 1, che si trova in via dei Vestini accanto al campus universitario di Chieti, e che, all'epoca dei fatti, veniva gestito dal Cus in virtu' di pregresse convenzioni, pur potendo ricorrere al giudice, si faceva ragione da se', facendo apporre catene e lucchetti alle porte antincendio, antipanico e alle uscite di sicurezza dell'impianto sportivo e successivamente facendo sostituire le serrature delle principali porte d'accesso. 

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Chieti, chiuso l’incidente probatorio per l’ex allenatore

Si e' concluso dinanzi al giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Chieti, Isabella Maria Allieri l'incidente probatorio, iniziato il 13 giugno dello scorso anno e caratterizzato da una serie di udienze, disposto per verificare le affermazioni degli otto bambini di eta' compresa fra 8 e 13 anni, dei quali il loro ex allenatore di baseball avrebbe abusato in diverse circostanze e luoghi.

L'uomo, 52 anni, e' in carcere dal 22 marzo dello scorso anno. Per una delle piccole vittime la violenza sessuale e' stata confermata da un certificato medico dopo una visita in ospedale.

Stando alla perizia redatta dalla psicologa incaricata dal giudice, Gloria Colabufalo, le piccole vittime sono credibili clinicamente, cioe' attendibili, ed hanno la capacita' di testimoniare. Sempre dalla perizia, secondo quanto si e' appreso, emerge che anche un altro bambino, non ricompreso fra le vittime, avrebbe subito abusi da parte dell'uomo. Dopo la fase dell'incidente probatorio, e' stata disposta la trasmissione degli atti alla Procura: tocchera' al sostituto procuratore della Repubblica di Chieti Giuseppe Falasca chiudere le indagini e chiedere il rinvio a giudizio dell'uomo. 

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Doppio incarico per il rettore, la Procura chiede il rinvio a giudizio

La Procura di Teramo chiede il rinvio a giudizio del rettore dell'universita' teramana Luciano D'Amico al quale il pm Davide Rosati contesta l'indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato e il peculato. Riguardo al primo reato, il rettore deve rispondere di 57mila euro che avrebbe percepito indebitamente tra agosto 2014 e febbraio 2017: secondo l'accusa, avendo assunto l'incarico di presidente del cda dell'Arpa Spa e poi di Tua Spa avrebbe smesso, di fatto, di svolgere l'attivita' di docente a tempo pieno, requisito che la legge prevede come necessario per poter ricoprire la carica di rettore. Quanto al peculato, questo e' contestato in relazione alla consegna di dieci tablet. Nell'ambito della stessa inchiesta, chiesto dalla Procura il rinvio a giudizio anche per il professor Mauro Mattioli - accusato di peculato per aver percepito un'indennita' che non gli sarebbe spettata - e per il preside di Scienze della Comunicazione, Stefano Traini, accusato di abuso d'ufficio in relazione al nulla osta al doppio incarico per D'Amico. 

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Appalti Giulianova, tutti a processo nell’inchiesta Castrum bis

Finiscono tutti a processo nell'inchiesta bis sugli appalti a Giulianova. Al termine dell'udienza preliminare relativa al fascicolo stralcio di Castrum, il gup Mauro Pacifico, ha rinviato a giudizio 7 persone con accuse che a vario titolo, e in base alle diverse posizioni, vanno dalla corruzione all'abuso d'ufficio fino alla falsita' ideologica e alla concussione. Al centro dell'inchiesta, ancora una volta la dirigente del Comune di Giulianova M.A.M., alla quale i pm Luca Sciarretta e Andrea De Feis contestano, tra le altre cose, l'abuso d'ufficio per aver escluso una societa' "dall'elenco delle ditte invitate a partecipare alla procedura negoziata" indetta per la "fornitura e posa del manto in erba sintetica necessarie per il completamento della piu' generale ristrutturazione del campo sportivo 'Orsini', cosiddetto Castrum". Ditta che la M.A.M, secondo l'accusa, avrebbe escluso dalla procedura per "ritorsione" in quanto la stessa impresa si era aggiudicata un appalto di circa 700mila euro per la costruzione di un capannone industriale a Castellalto. Nel fascicolo che vedra' i 7 imputati comparire a maggio davanti al collegio anche la lottizzazione delle Palme.

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Furto al bar e aggressione ai Carabinieri a Montesilvano

Entrato in un bar, prende una birra e, con fare arrogante, va via senza pagare. Una volta raggiunto dai Carabinieri, se la prende con i militari, ma viene arrestato dopo un inseguimento a piedi. Protagonista dell'episodio, avvenuto ieri a Montesilvano, e' un 28enne senegalese senza fissa dimora, accusato di resistenza a pubblico ufficiale e furto. Il giovane e' entrato in un bar di corso Strasburgo e ha preso una birra dal frigo. Invitato dal personale a pagare, ha rovesciato parte della bottiglia a terra e poi e' andato via bevendo. L'esercente ha allertato il 112, fornendo la descrizione dello straniero. I Carabinieri lo hanno intercettato poco dopo sul lungomare. Il 27enne, alla vista dei militari, ha opposto resistenza ed e' nata una colluttazione, con successivo inseguimento a piedi al termine del quale i militari sono riusciti a bloccarlo ed arrestarlo.

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Hotel Rigopiano, il verbale del Comitato Operativo Regionale per le Emergenze tra le carte degli inquirenti

 C'e' anche il verbale del Core, il Comitato Operativo Regionale per le Emergenze, del 18 gennaio 2017, tra le carte acquisite a suo tempo dagli inquirenti, ed inserito in un ulteriore filone di inchiesta su Rigopiano che riguarda la Carta Valanghe mai realizzata dalla Regione Abruzzo. Si tratta del verbale della riunione del primo pomeriggio tenutasi alla Provincia di Pescara, alla presenza non solo dell' ex prefetto Francesco Provolo, ma anche del presidente della Regione Luciano D'Alfonso. Gli inquirenti hanno ritenuto ininfluente il contenuto della riunione ai fini dell'emergenza in quanto il Core e' si' istituito da legge regionale per eventi di calamita' naturale ma, mancando sia il Piano Regionale Rischi sia la Carta Valanghe, mai redatti, nulla avrebbe potuto stabilire o valutare anche in caso di Rigopiano. Diverso e' il suo utilizzo per le vicende che riguardano la mancata realizzazione della Carta di rischio per le valanghe

"La viabilita' allo stato non preoccupa particolarmente, anche se il Prefetto ha disposto il fermo di mezzi pesanti in alcune zone per non intralciare i soccorsi". E' quanto comunicato dall'ex prefetto di Pescara Francesco Provolo, tra le 15.40 e le 17.25 del 18 gennaio scorso, mentre l'Hotel Rigopiano di Farindola stava per essere travolto da una valanga, durante la riunione del Centro operativo regionale per le Emergenze (Core), convocata dal presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso. E' quanto emerge dalla trascrizione contenuta nel verbale della riunione che si tenne nel Palazzo della Provincia di Pescara . "Il Prefetto di Pescara comunica molte criticita' a Montebello - si legge nel documento - i Carabinieri e i Vigili del Fuoco stanno intervenendo e la Provincia sta coordinando gli interventi". Il verbale prosegue con la segnalazione di "difficolta' per raggiungere le case isolate" e della situazione piu' critica legata alla "mancanza di energia elettrica", per poi concludersi con un riferimento ai "problemi che sicuramente ci saranno per il fiume Pescara e per Spoltore.

Nel lungo elenco di emergenze contenuto nel verbale della riunione del Centro operativo regionale per le Emergenze (Core), convocata dal presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, nella Sala Tinozzi del Palazzo della Provincia di Pescara non ci sarebbe l'hotel Rigopiano. "In relazione all'emergenza in atto - si legge nel verbale - causata dall'eccezionale precipitazione nevosa che ha colpito l'intero territorio regionale, aggravata dall'evento sismico verificatosi nella mattinata". La seduta si apre alle 15.40 del 18 gennaio e si chiude alle 17.25, piu' o meno mezzora dopo che una valanga ha travolto l' Hotel Rigopiano, causando la morte di 29 persone. In quelle ore l'Abruzzo e' flagellato da una miriade di criticita' segnalate da sindaci e amministratori, molti dei quali presenti alla riunione del Core, ma anche da semplici cittadini. Rigopiano non viene considerata tra quelle emergenze. Nel verbale si fa riferimento alle "forti criticita' nel versante Vestino della Provincia di Pescara e in quello della Maiella", alla situazione di Chieti, sommersa dalla neve, dove "per aprire i varchi nel centro storico" si stanno utilizzando i militari, al "crollo in un supermercato" a Penne, alle "110.000 utenze disalimentate", agli interventi effettuati ad Arsita, dove "un bambino e' stato tratto in salvo a seguito di un crollo", e a molti altri fronti alle prese con gravi problemi. Il presidente D'Alfonso "chiede se Anas ha la disponibilita' di personale capace di portare le turbine che si stanno recuperando" e "riferisce che ha fatto intervenire l'esercito per cinque situazioni piu' gravi: Chieti, Atri, Cellino Attanasio, Castellalto e Civitella del Tronto". Inoltre "assicura che chiedera' il riconoscimento dello stato di emergenza". 

Nel verbale, inoltre, si legge che il presidente D'Alfonso, insieme al segretario particolare Claudio Ruffini, "informa che stanno arrivando le turbine, che saranno distribuite (vedere allegato) tecnicamente secondo l'istruttoria degli organi competenti ad opera del Centro operativo di soccorso ed emergenza". Nell'allegato e' scritto che ci sono "due turbine che provengono da Anas" e che la prima "viene portata su Pescara verso i comuni di Farindola, Villa Celliera e Montebello", con l'appunto che "se ne sta occupando Sarra, sindaco di Bolognano". La seconda turbina sarebbe invece destinata verso i comuni della Val Fino, nel Teramano. Sempre nel verbale vengono poi indicate altre due turbine provenienti da Strada dei Parchi e altre tre turbine in arrivo da Autostrade per l'Italia, tutte destinate verso localita' distanti da Farindola. La richiesta di intervento dell'hotel Rigopiano e' in una mail delle 15:44, poco prima del disastro, firmata dall'Amministratore unico, Bruno Di Tommaso e indirizzata al prefetto, al Presidente della provincia di Pescara, al Comando della Polizia Provinciale di Pescara e al sindaco del Comune di Farindola. "Con la presente comunichiamo che a causa degli ultimi eventi la situazione e' diventata preoccupante. In contrada Rigopiano ci sono circa 2 metri di neve e nella nostra struttura al momento 12 camere occupate (oltre al personale). Il gasolio per alimentare il gruppo elettrogeno dovrebbe bastare fino a domani, data in cui ci auguriamo che il fornitore possa effettuare la consegna. I telefoni invece sono fuori servizio. I clienti sono terrorizzati dalle scosse sismiche e hanno deciso di restare all'aperto. Abbiamo cercato di fare il possibile per tranquillizzarli ma, non potendo ripartire a causa delle strade bloccate, sono disposti a trascorrere la notte in macchina. Con le pale e il nostro mezzo siamo riusciti a pulire il viale d'accesso, dal cancello fino alla Ss42. Per quanto sopra, consapevoli delle difficolta' generali, chiediamo di predisporre un intervento al riguardo. Certi della vostra comprensione, restiamo in attesa di un cenno di riscontro". 

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Tre morti nell’incidente sulla Trignina

E' deceduto all'alba all'ospedale Veneziale di Isernia l'autista del tir, un uomo di 45 anni di Cassino, coinvolto nell'incidente sulla Fondovalle Trignina, nei pressi del bivio per Trivento. Nonostante un intervento chirurgico d'emergenza effettuato nella tarda serata di ieri, l'uomo non ce l'ha fatta. Salgono cosi' a tre le vittime dell'incidente: ieri sera erano morti due uomini di Crecchio, Jezael Scarinci, di 31 anni, e Daniele Ferroni (51), che viaggiavano a bordo di una Fiat Multipla; il padre di Scarinci, Lorenzo, rimasto ferito nell'incidente, e' ricoverato in prognosi riservata all'ospedale di Vasto. Secondo la ricostruzione dell'incidente, il conducente dell'autoarticolato, deceduto oggi, avrebbe sbandato, probabilmente a causa di un malore, invadendo la corsia opposta e finendo contro l'auto e i due furgoni che la seguivano. La Trignina e' stata riaperta in nottata, intorno all'1.30. 

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Spartineve e gruppo elettrogeno a Campotosto

La Protezione civile regionale in soccorso dell'amministrazione di Campotosto mediante assegnazione temporanea e gratuita di un mezzo Unimog U-20 Mercedes, appena allestito con lama a vomere e spargisale. Il mezzo e' stato consegnato presso la 'Casa di accoglienza' realizzata dall'Associazione Nazionale Alpini (Ana), alla presenza degli uomini del Genio militare impegnati nelle attivita' di demolizione e rimozione. E' stato consegnato anche il primo dei 65 generatori donati da Enel alla Regione che verranno destinati ad altrettanti Comuni. I gruppi elettrogeni garantiranno l'alimentazione energetica delle strutture di gestione soccorso in caso di emergenza.

Oggi sono stati consegnati i gruppi anche a Capitignano, Pizzoli, Fano Adriano e Cortino. E' stato cosi' avviato il piano di consegna dei dispositivi energetici, che procedera' nelle prossime settimane secondo un calendario condiviso con Regione e Comuni. I generatori sono stati acquistati da Enel e vengono donati alla Regione Abruzzo che a sua volta li consegna in comodato d'uso gratuito alle amministrazioni comunali.

L'iniziativa si inserisce nel piano di Sostenibilita' di Enel. L'obiettivo e' fornire un ulteriore strumento al sistema di Protezione Civile che possa semplificare ed essere d'aiuto nella gestione di eventuali emergenze. 'assegnazione del mezzo spartineve si e' resa possibile, eccezionalmente, mediante il nuovo allestimento del mezzo Unimog, appartenente alla colonna mobile regionale di protezione civile, attualmente inutilizzabile quale Sala operativa mobile per danneggiamento del vano sala in fase di riparazione.

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Agevolazioni Tari, le domande entro il 31 gennaio a Montesilvano

Ancora 15 giorni di tempo per presentare la richiesta per ottenere le agevolazioni nel pagamento del tributo TARI.

Entro il 31 gennaio i contribuenti che rientrano in 9 categorie, possono presentare la domanda, corredata dichiarazione ISEE, utilizzando i moduli ritirabili presso gli Uffici Tributi. «In sede di approvazione delle tariffe TARI in Consiglio Comunale sono state introdotte le agevolazioni per l’annualità 2017 -  spiega l’assessore al Bilancio Deborah Comardi -. Queste verranno assegnate sulla base di una graduatoria formulata tenendo conto del valore ISEE. La dichiarazione presentata per le annualità precedenti ha effetto anche per il 2017, qualora non ci siano state modifiche. Le categorie di agevolazioni sono nove, tra esenzioni totali per le  persone con disabilità e quelle assistite in maniera permanente dal Comune e di esenzioni parziali».

 

Le categorie di agevolazioni individuate:

1) esenzione totale limitatamente alle abitazioni principali e alle relative pertinenze occupate da persone (soggetti passivi della tassa o suoi familiari conviventi) assistite in modo permanente dal Comune o in disagiate condizioni socioeconomiche, sulla base di apposita certificazione rilasciata dal responsabile del servizio dell’Azienda Speciale per i Servizi Sociali attestante le circostanze sopra indicate con riferimento all’annualità precedente da allegare alla richiesta di esenzione, purché nell’anno 2017 mantengono lo status di inoccupati, disoccupati, che versano nelle condizioni di cui sopra, nonché alla data di presentazione della richiesta di esenzione e, dunque, con riferimento all’annualità 2017;

 

2) esenzione totale limitatamente alle abitazioni principali e alle relative pertinenze occupate da persone (soggetti passivi della tassa o suoi familiari conviventi) invalide al 100% che usufruiscono del servizio di accompagnamento al momento della presentazione della domanda, riconosciuto dagli enti a ciò preposti, a condizione che il valore ISEE non sia superiore ad € 8.000,00;

 

3) esenzione totale limitatamente agli stabili (e le relative aree) adibiti ad uffici comunali e a tutti gli altri in cui hanno sede uffici o servizi pubblici alle cui spese di funzionamento per disposizione di legge è tenuto a provvedere il Comune;

 

4) esenzione parziale al 75% limitatamente agli edifici destinati ed aperti al culto, con esclusione dei locali annessi adibiti ad abitazione e ad usi diversi da quelli del culto in senso stretto;

 

5) riduzione tariffaria nella misura del 75% per il singolo anziano con più di 65 anni (al 1° gennaio dell’anno di imposizione), unico occupante di un’abitazione, in proprietà o usufrutto o locazione, adibita ad abitazione principale, che non sia proprietario di altri immobili su tutto il territorio nazionale, a condizione che il valore ISEE non superi il limite di € 8.000,00;

 

6) riduzione tariffaria nella misura del 50% per il nucleo familiare composto da due anziani di cui uno con più di 65 anni e uno con più di 75 anni (al 1° gennaio dell’anno di imposizione), unici occupanti di un’abitazione, in proprietà o usufrutto o locazione, adibita ad abitazione principale, che non siano proprietari di altri immobili su tutto il territorio nazionale, a condizione che il valore ISEE non superi il limite di € 8.000,00;

 

7) riduzione tariffaria, per due anni, nella misura del 50% per il nucleo familiare composto da giovani coppie che abbiano contratto matrimonio nell’anno precedente a quello per il quale si richiede l’agevolazione, con età uguale o inferiore ad anni 35, unici occupanti di un’abitazione, in proprietà o usufrutto o locazione, adibita ad abitazione principale, che non siano proprietari di altri immobili su tutto il territorio nazionale, a condizione che il valore ISEE non superi il limite di € 8.000,00; è inoltre richiesta la presentazione del certificato di matrimonio;

 

8) esenzione totale dalla tariffa per nuove attività imprenditoriali e di lavoro autonomo (artigianali e piccola media impresa, commerciali, turistiche e di servizi) per l’anno in corso, costituite dal 1/1/2017 come da iscrizione alla C.C.I.A.A. o da attribuzione della Partita IVA, relativamente agli immobili occupati in forza di un rapporto contrattuale di locazione a titolo oneroso, direttamente e interamente utilizzati, per lo svolgimento dell’attività e limitatamente a quelle selezionate sulla base di criteri stabiliti in apposito avviso pubblico predisposto dal settore amministrativo, con esclusione di sale giochi, agenzie di scommesse, locali con giochi d’azzardo, video lotterie e “slot machine”;

 

9) esenzione totale limitatamente alle abitazioni principali e alle relative pertinenze occupate da famiglie (soggetti passivi della tassa o suoi conviventi) nel cui nucleo vi sono almeno due componenti – persone diversamente abili, sulla base di certificazione che attesti altresì il diritto all’accompagnamento.   

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Tumore non diagnosticato, radiologa a processo a Teramo

Nel refertare una mammografia non si sarebbe accorta della presenza di una massa tumorale. Per questo una radiologa e' finita a processo a Teramo davanti al giudice Massimo Biscardi, con l'accusa di lesioni colpose. I fatti contestati risalgono al 2011, quando una quarantenne, con familiarita' per patologie tumorali, si reco' in ospedale per effettuare una mammografia. Quando ritiro' il referto non era segnalata la presenza di alcuna anomalia. A distanza di un anno, dopo una visita dal suo medico, la donna effettuo' una nuova mammografia che evidenzio' la presenza di un tumore. Una volta avviate le cure in una diversa struttura sanitaria, i medici, confrontando le due mammografie, rilevarono che il tumore era gia' presente nella prima. Da qui la denuncia, con il fascicolo finito prima sul tavolo della Procura e successivamente davanti al giudice. 

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