Cronaca

Due alpinisti feriti dalla caduta di un masso

Il Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico dell'Abruzzo ha soccorso due alpinisti feriti dalla caduta di un grosso masso sul 'Paretone' del Gran Sasso, versante Teramano. L'allarme e' stato lanciato dagli stessi protagonisti dell'incidente. Il distacco del masso e' avvenuto a 2.850 metri di quota. Sul posto i soccorritori sono arrivati a bordo di un elicottero del 118 che li ha poi trasferiti all'ospedale di Teramo. Entrambi sono della provincia di Pescara

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Incidenti in moto nel Pescarese, un ferito

 Un ferito in un incidente in moto avvenuto nella tarda mattinata lungo la statale 5 Tiburtina, a Piano d'Orta di Bolognano. Il ferito e' un 47enne di Chieti che ha perso il controllo del mezzo, cadendo a terra e andando a finire sul bordo della carreggiata. Una volta scattato l'allarme sul posto sono arrivati i sanitari del 118 che hanno provveduto alle prime cure e al trasporto in ambulanza all'ospedale di Pescara per un vasto politrauma

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Inchiesta sulla Ricostruzione, fissati gli interrogatori

Al via lunedi' per concludersi entro mercoledi', secondo il cronoprogramma stabilito dalla Procura di L'Aquila, gli interrogatori dei 10 arrestati, ai domiciliari, e dei cinque interdetti dal lavoro nell'ambito dell'inchiesta "L'importante e' partecipare" su presunte tangenti negli affidamenti di 12 lavori pubblici gestiti dal Mibact Abruzzo, con 35 indagati a piede libero, tra funzionari pubblici, tecnici e imprenditori. Ad ascoltare gli indagati saranno il procuratore, Michele Renzo, e il sostituto, Antonietta Picardi, titolari del fascicolo. Tra le persone che saranno interrogate, l'imprenditore pugliese Vito Giustino, finito nelle carte dell'inchiesta come colui che avrebbe riso degli affari che avrebbe potuto fare con il terremoto del Centro Italia, come emerso da alcune intercettazioni, anche se il suo legale, l'avvocato Carlo Teot, aveva precisato nei giorni scorsi, con una nota, che "in effetti, il Giustino, come risulta dalla semplice lettura degli atti e di una trascrizione di una intercettazione, comunque da verificare, 'ride', ovvero riderebbe, su una battuta che nulla c'entra con i morti e la tragedia di Amatrice e su altre questioni che nulla hanno a che fare con il terremoto di Amatrice". La prossima settimana cominceranno anche gli interrogatori, da parte dei Carabinieri del Reparto Operativo del Comando provinciale di L'Aquila, guidato dal tenente colonnello Andrea Ronchey, dei 20 indagati a piede libero. 

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Scossa di terremoto nel Centro Italia, magnitudo 4.2

La terra torna a tremare e nel cuore del centro Italia, tra Amatrice e Campotosto, ritorna la paura a quasi un anno dalle scosse che portarono in quei luoghi morte e distruzione. A ricordare che li', tra Lazio, Abruzzo e Marche, il terremoto non ha mai smesso di scuotere le viscere della terra (73.000 eventi sismici in 11 mesi) e' una scossa molto intensa, di magnitudo 4.2, registrata dall'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) alle 4:13 di sabato mattina, con epicentro a 3 chilometri da Campotosto e a 8 da Amatrice. Un terremoto che non ha fatto danni, eccetto aggravare crolli gia' avvenuti vicino l'epicentro, ma che ha spinto la gente in strada in diverse citta', compresa Rieti, e che ha fatto riaffiorare la paura, soprattutto dove le scosse del 24 agosto e del 30 ottobre 2016 hanno lasciato un segno indelebile. 

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Ruba cellulari e panini all’interno del Sert, arrestato a Pescara

Ha rubato due telefoni cellulari e dei panini all'intero del Sert, ma, dopo accurate indagini, viene identificato dagli agenti del Posto fisso di Polizia dell'ospedale di Pescara e finisce in carcere. Protagonista dell'episodio e' un pescarese di 41 anni. I fatti risalgono all'inizio di giugno. L'uomo, frequentatore del Sert, era entrato nella struttura nell'orario di chiusura e, senza farsi notare, aveva portato via del cibo ed i telefoni dell'operatrice impegnata nella pulizia dei locali. I poliziotti del Posto fisso, coordinati da Roberto Piserchia, hanno avviato le indagini e, anche grazie alle immagini delle videocamere di sorveglianza, lo hanno identificato. Il gip Nicola Colantonio, su richiesta del pm Gennaro Varone, ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Il provvedimento e' stato eseguito ieri mattina, quando gli agenti hanno rintracciato il 41enne nell'area dell'ospedale.

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Fiamme nella notte a Vasto, evacuate alcune famiglie

Alcune famiglie di Vasto hanno trascorso la notte fuori casa per un incendio che ha interessato la zona nei pressi del Villaggio Siv. Per domare le fiamme, con un fronte molto esteso, hanno lavorato fino all'alba i Vigili del fuoco del distaccamento di Vasto, insieme a squadre di Lanciano e Ortona, coordinate dal Comando Provinciale di Chieti, gli uomini del gruppo Comunale della Protezione Civile di Vasto e i Carabinieri, impegnati ad assicurare la viabilita' lungo la strada provinciale 181. Il rogo, probabilmente di natura dolosa, e' arrivato vicino ad alcune abitazioni di via Rigolizia e via Colle Pizzuto, tra Vasto e San Salvo.

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Fanno saltare il bancomat a Santa Maria Imbaro, ma e’ vuoto

Nuovo colpo della banda del bancomat alla filiale Tercas (gruppo Banca Popolare di Bari), questa volta presa di mira la filiale di Santa Maria Imbaro, non distante da Lanciano. Con una carica esplosiva ad alto potenziale alle 3:10 ignoti hanno fatto saltare il bancomat. Distrutta la sede dell'istituto di credito, con tre locali e altrettante vetrine. L'esplosione e' stata avvertita anche a molta distanza. Le casse, come da disposizione della Popolare di Bari, da alcuni mesi non vengono ricaricate nel weekend proprio in seguito ai numerosi colpi. Quindi i ladri sono fuggiti a mani vuote, pur creando danni ingenti. Il boato ha svegliato il paese. Secondo le prime indagini dei carabinieri della compagnia di Ortona, competente per territorio, i ladri potrebbero essere fuggiti a bordo di due auto. 

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Si presenta Massimiliano Serpi, nuovo capo della Procura di Pescara 

"Sono da anni un pubblico ministero, ne porto tutta la responsabilita' e in qualche modo anche l'orgoglio della funzione". Cosi' Massimiliano Serpi, il nuovo procuratore della Repubblica di Pescara, che si e' insediato questa mattina, nel corso di una breve cerimonia nell'aula uno del tribunale. Il giuramento e' avvenuto davanti al giudice Maria Michela Di Fine e al reggente Gennaro Varone. Presenti il procuratore generale della Corte d'Appello d'Abruzzo, Pietro Mennini, il presidente del tribunale di Pescara, Angelo Bozza, i giudici e i dipendenti del tribunale e della Procura pescarese, i vertici delle forze dell'ordine al gran completo. "Come pubblico ministero ho acquisito sempre piu' la consapevolezza che le nostre indagini hanno un unico obiettivo, ovvero il vaglio del giudice - ha proseguito Serpi - Il pm non emette sentenze, ma raccoglie prove nel modo piu' completo e celere possibile, mentre e' il giudice che emette le sentenze". Il nuovo procuratore capo di Pescara ha ricordato i propri trascorsi. "Sono in magistratura dal 1981 e dopo due anni da giudice a Modena ho sempre svolto il ruolo di pubblico ministero, i primi 11 anni alla Procura ordinaria di Bologna e poi altri 8 anni come sostituto alla Procura dei minorenni sempre a Bologna - ha detto Serpi -. Poi sono stato altri 4 anni nella Procura distrettuale, prima come sostituto alla direzione distrettuale antimafia e infine come procuratore aggiunto". Subito dopo ha compiuta una riflessione sul sistema della giustizia e sul ruolo dei pm. "La societa' attuale ha grandi pretese dal sistema della giustizia, vorrebbe che accaduto un fatto, eclatante o meno, e per le persone normali e' eclatante anche uno scippo subito, vi fosse subito la risposta giudiziaria - ha evidenziato Serpi -. Questo non e' possibile, questa e' magia. Il pm ha il compito di raccogliere tutte le prove possibili, e qui siamo nell'opinabile, perche' ci sara' sempre chi pensa che un'indagine e' incompleta e che si poteva fare meglio. Pero' il pm ha il compito di operare nei termini di legge - ha rimarcato il procuratore capo - e in tal senso il mio ufficio cerchera' di operare sempre bene". Dopo avere sottolineato che e' "fondamentale il rapporto che avremo con il presidente del tribunale, perche' il pm fa molte indagini e non sempre i tribunali sono in grado di fare tanti processi" e che "i tempi sono spesso dilatati, con il legislatore che ci propone soluzioni deflattive, sulle quali ci sara' il massimo impegno del mio ufficio", Serpi ha ringraziato tutti i presenti per essere intervenuti, augurando loro "buon lavoro, certo che faremo il massimo sforzo per cercare di raggiungere quella risposta giudiziaria che rappresenta l'obiettivo comune". 

"Punteremo sul binomio completezza e celerita', un concetto facile da esprimere a parole, ma difficile da realizzare in concreto, anche se certamente so di poter contare sui colleghi sostituti, sugli uffici della Procura e sul personale di polizia giudiziaria". Cosi' Massimiliano Serpi, il nuovo procuratore della Repubblica di Pescara, questa mattina a margine della cerimonia di insediamento che si e' tenuta nell'aula uno del tribunale. "So che la procura di Pescara funziona bene, anche se tutto e' migliorabile e l'impegno di ogni procuratore che succede ad un altro e' sempre quello di adeguare la risposta giudiziaria ai nuovi strumenti legislativi - prosegue Serpi -. Oggi come oggi la deflazione e' la strategia da percorrere, perche' i giudici non possono fare tutti i processi che tempo fa venivano proposti, dunque si devono trovare soluzioni diverse dal processo davanti al giudice". Quanto alle problematiche della realta' pescarese, il nuovo procuratore capo ha spiegato che "i colleghi mi stanno rappresentando i problemi specifici della realta' cittadina, problematiche che ritengo siano comuni anche alla mia esperienza bolognese e dunque penso di essere in grado di apportare un contributo utile alla soluzione di questi problemi, che adesso affronteremo tutti insieme".

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Aggredisce dipendente comunale a Vasto, finisce ai domiciliari

Avrebbe aggredito un dipendente comunale di Vasto per il diniego a una istanza: protagonista della vicenda un ambulante di 33 anni, A.D.A., posto agli arresti domiciliari su disposizione del magistrato di turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vasto in attesa del processo per direttissima per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Il dipendente e' stato colpito in faccia con un pugno e alla testa con un casco all'uscita dagli uffici comunali.

Nel corso della colluttazione e' rimasto ferito anche un agente della Polizia Locale. L'ambulante non sarebbe nuovo a comportamenti del genere: lo scorso anno fini' sotto processo per aver aggredito in una piazza il comandante della Polizia Locale.

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Violenza sessuale su barista, condannato a 5 anni e mezzo un albanese

Un albanese di 53 anni, D. R., residente nel capoluogo teatino, e' stato condannato dal Tribunale di Chieti e 5 anni e 6 mesi di reclusione per violenza sessuale. Dovra' in separato giudizio risarcire i danni alla parte civile ed e' stato espulso. Il pubblico ministero Lucia Campo aveva chiesto 2 anni e 6 mesi. I fatti risalgono alla notte del 9 giugno del 2015, la vittima aveva 19 anni, e' di Chieti e faceva la barista in prova in un locale di Chieti Scalo. L'uomo, un cliente del locale, le aveva offerto un passaggio per riaccompagnarla a casa ma, da quanto accertato in tribunale, ad un certo punto ha fermato l'auto in una strada appartata, ha disteso il sedile e prima ha baciato sulla bocca la giovane quindi si e' sdraiato e strusciato sul corpo di lei tentando di baciarla di nuovo. La ragazza e' riuscita a divincolarsi ed a scendere dall'auto. Trovato soccorso ha presentato una denuncia.

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