Cronaca

Tragedia in spiaggia a San Salvo, annega un giovane

Un giovane e' annegato e una ragazza e' stata salvata dalle onde nei pressi del porticciolo turistico di San Salvo. La tragedia si e' consumata in pochi minuti, attorno alle 13.00, nello spazio antistante il lido n. 25 quando B.C. 28 anni, di nazionalita' romena e residente a San Salvo, era in acqua con Giuseppe Fusco, 33 anni di Benevento, ma a causa del forte vento e della corrente che spingeva al largo si sono trovati entrambi in difficolta'. Sono intervenuti un bagnino e un bagnante che hanno notato la coppia: sono riusciti a portare a riva la ragazza, mentre i flutti hanno inghiottito il ragazzo. Per le ricerche e' giunto sul posto il personale della Guardia Costiera di Vasto per le ricerche in mare con una motovedetta, mentre da Pescara e' stato fatto intervenire un elicottero della Capitaneria di Porto. Dopo oltre un'ora il 33enne e' stato recuperato da un sommozzatore, che si e' calato con un verricello dall'elicottero, nei pressi della barriera frangiflutto antistante il porticciolo turistico, ma nelle acque territoriali di Montenero di Bisaccia. Per le cure mediche la 28enne e' stata trasportata con un'ambulanza del 118 all'ospedale di Vasto e non sarebbe in pericolo di vita. Per i rilievi di legge sono intervenuti i carabinieri di San Salvo e Montenero di Bisaccia e la Polizia Locale di San Salvo. La salma del giovane e' stata trasferita all'obitorio a Vasto.

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Furto al discount, ladri inseguiti dai dipendenti e arrestati dalla Polizia

Dopo il furto in un discount, vengono inseguiti dai dipendenti dell'attivita' commerciale che non li perdono di vista, consentendo alla Polizia di arrestarli: protagonisti dell'episodio, avvenuto stamani a Pescara, sono due romeni di 32 e 46 anni, finiti in carcere per furto aggravato in concorso. I due sono entrati in un supermercato di via Punta Penna, hanno infilato della merce nei vestiti ed hanno pagato alle casse solo alcuni prodotti, per poi allontanarsi. Scoperti dal personale dell'attivita', sono stati invitati a restituire la refurtiva, ma si sono dati alla fuga a piedi. I dipendenti li hanno allora seguiti in automobile per alcune centinaia di metri ed hanno fornito la loro posizione alla Polizia. Sul posto sono arrivati gli agenti della squadra Volante, che li hanno arrestati.

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Oltre 80 milioni di euro evasi da 15 imprese dell’e-commerce

Oltre 80 milioni di euro evasi da 15 imprese dell'e-commerce, risultate fantasma per il fisco, scoperti dalla Guardia di Finanza di Rimini nell'operazione "Mercurio web", che ha disarticolato un'associazione per delinquere con reati di frode fiscale internazionale nel settore del commercio online di apparati elettronici. Le fiamme gialle hanno individuato elementi utili a dimostrare che due societa' con sede a San Marino svolgevano la propria attivita' prevalentemente in Italia, attraverso un sito Internet con dominio e server in Italia. I finanzieri, avvalendosi di informazioni trasmesse dal Tribunale sammarinese, hanno constatato la "esterovestizione" (cioe' appunto la fittizia localizzazione all'estero della residenza di un soggetto che vive od opera in Italia, allo scopo di godere di un regime fiscale piu' vantaggioso) delle due societa', identificando l'amministratore di fatto, un 42enne residente a Santa Maria Capua Vetere e il magazzino di stoccaggio della merce, a Rimini.

E' stato cosi' scoperto l'occultamento di ricavi per circa 70 milioni e sono state ricollegate al giro d'affari altre 13 imprese nelle province di Napoli, Caserta, Roma, Pescara e Pisa che, pur avendo fornito circa 10 milioni di apparati elettronici alle due societa' esterovestite, risultavano aver omesso le prescritte dichiarazioni dei redditi per le annualita' interessate dalle operazioni. Sono stati quindi denunciati l'amministratore della societa' sammarinese, il 42enne di Santa Maria Capua Vetere, un 63 enne residente a Citta' di Castello (Perugia) e un 44enne di Santarcangelo di Romagna per associazione a delinquere finalizzata all'evasione fiscale internazionale. Denunciati anche i 13 rappresentanti legali delle imprese fornitrici delle due aziende estero-vestite per il reato di omessa dichiarazione. Il sostituto procuratore Paolo Gengarelli, che ha coordinato le indagini, ha chiesto un sequestro preventivo di 33 milioni di euro, disposto dal gip ed eseguito dai finanzieri nelle province di Rimini, Forli' Cesena, Caserta, Perugia e Viterbo e, attraverso un'apposita richiesta di assistenza giudiziaria, esteso nella Repubblica di San Marino. Il campano inoltre e' stato anche denunciato per il reato di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte: le indagini economico-patrimoniali hanno permesso di rilevare elementi che portano a ipotizzare che l'indagato, dopo la notifica dei verbali, al solo fine di sottrarsi al pagamento delle imposte ovvero di interessi o sanzioni amministrative relative a dette imposte, abbia venduto al padre parte dei propri beni, al fine di rendere in tutto o in parte inefficace la procedura di riscossione coattiva. 

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Inchiesta Soget, rinvio a giudizio per gli indagati eccellenti

 Il gup del tribunale di Pescara, Antonella Di Carlo, su richiesta del pm Gennaro Varone, ha rinviato a giudizio il sottosegretario alla presidenza della giunta regionale Mario Mazzocca, il capogruppo regionale di Forza Italia, Lorenzo Sospiri, il direttore generale della Soget, Gaetano Monaco e il responsabile del settore esecutivo della stessa, Domenico Ludovico, nell'ambito del procedimento relativo all'inchiesta Soget, sui presunti crediti inesigibili, tra tasse, multe e affitti delle case popolari, del Comune di Pescara. Mazzocca deve rispondere di abuso d'ufficio in concorso, Sospiri di abuso d'ufficio in concorso e falsa attestazione o dichiarazione a pubblico ufficiale sull'identita' o su qualita' personali proprie o di altri, Monaco e Ludovico di abuso d'ufficio e falso ideologico in concorso. Secondo l'accusa, Mazzocca avrebbe indebitamente beneficiato della mancata riscossione di un debito di 22.300 euro nei confronti della societa' acquedottistica, attraverso una condotta illecita "da lui consapevolmente promossa". Per quanto riguarda Sospiri, sempre secondo l'accusa, Monaco e Ludovico avrebbero acconsentito "immotivate rateizzazioni del debito di Sospiri", riguardante sanzioni per violazioni del codice della strada e tributi comunali, con l'unico scopo di consentire a Sospiri "di non pagare alcunche' e di restare inadempiente". L'udienza e' stata fissata per il prossimo 24 ottobre.

"Prendo atto della decisione assunta dal Gup del Tribunale di Pescara di disporre il mio rinvio a giudizio nell'inchiesta inerente la vicenda Soget sulle presunte multe non pagate, e invece da me tutte puntualmente saldate prima dell'inizio dell'inchiesta. Non ho pero' timore di dire che ritengo l'accusa a mio carico assolutamente immotivata: non sono io che mi sono attribuito una rateizzazione per il pagamento delle sanzioni, rateizzazione peraltro gravata da interessi e che, ancor piu', non ho mai utilizzato, visto che ho deciso di saldare l'intero importo dovuto in un'unica soluzione, con more e interessi compresi, e molto prima che si parlasse dell'indagine. Attendero', a questo punto, la prima udienza con grande serenita', ma anche con l'amarezza di dover ascoltare un'accusa che fatico a comprendere". E' il commento del Capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri non appena raggiunto dalla notizia del rinvio a giudizio per la vicenda Soget.

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Messa in sicurezza delle autostrade abruzzesi, Tar accoglie la richiesta di Strada dei Parchi

''I lavori per la messa in sicurezza urgente gia' avviati da SdP devono andare avanti velocemente. Non si possono frapporre ulteriori ostacoli e rallentamenti burocratici, visto il carattere di urgenza e i tempi stretti per portarli a conclusione: 550 giorni. E' questa la decisione del Tar del Lazio che ieri, con un'ordinanza cautelare, ha accolto le richieste di Strada dei Parchi che chiedeva chiarezza, proprio sui lavori di messa in sicurezza urgente che serviranno ad impedire, in caso di sisma, fenomeni come lo "scalinamento" sui viadotti delle autostrade A24 e A25''. Lo scrive Strada dei Parchi in una nota. ''Il Giudice amministrativo - prosegue - ha preso atto che si tratta di "lavori gia' autorizzati dal MIT", ordinati e sollecitati alla concessionaria SdP, "i cui cantieri sono gia' stati avviati". E, visto che il Ministero nel suo "ordine" non aveva previsto come finanziarli, il TAR indica la strada. Il giudice amministrativo ha disposto che le somme da utilizzare siano quelle delle "due rate del prezzo di concessione". Somme accantonate per le annualita' 2015 e 2016 da SdP in un fondo speciale vincolato e destinato al Ministero, per un ammontare di circa 111 milioni di euro. Nel provvedimento, il tribunale amministrativo ha ritenuto "sussistente il grave pericolo" "in merito alla mancata tempestiva realizzazione degli interventi per il cosiddetto antiscalinamento nelle tratte autostradali A24 e A25". E poi nel dispositivo rileva come "il Ministero ha autorizzato gli interventi per prevenire il fenomeno dello scalinamento degli impalcati, ma nulla ha predisposto in ordine al finanziamento degli interventi progettati". Da qui la decisione di utilizzare le somme gia' accantonate da SdP''. ''Ma soprattutto l'ordinanza del TAR ha ribadito che i canoni del prezzo di concessione, pari a 56 milioni l'anno, devono essere pagati al Ministero e non all'Anas. Proprio il pronunciamento del TAR su questo punto e' decisivo e chiarificatore, visto che con un sub-emendamento alla Manovra di bilancio, la scorsa settimana, si e' fatta passare l'idea che il canone delle autostrade A24 e A25 debba essere appannaggio dell'Anas. Quest'ultima infatti non e' piu' l'ente concedente, in quanto tutte le relative competenze sono state trasferite al Ministero, a partire dal 1 ottobre del 2012'', conclude.

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Bimba resta chiusa accidentalmente in auto, intervengono i vigili del fuoco

Una bimba di 20 mesi rimasta chiusa accidentalmente nell'auto che la nonna non riusciva piu' ad aprire, e' stata salvata dall'intervento dei vigili del fuoco avvisati subito dalla stessa donna, che aveva dato l'allarme. Nel pomeriggio di oggi, una squadra del Comando di Teramo, e' intervenuta nel centro di Montorio, nel Teramano, per soccorrere la bimba rimasta chiusa all'interno dell'auto in sosta. La piccola era rimasta accidentalmente all'interno di un Opel Agila, quando la nonna era scesa dalla macchina. La piccola, era seduta sull'apposito seggiolino collocato sul sedile posteriore lato passeggero e piangeva, ma e' stata subito tranquillizzata dal Caposquadra dei Vigili del Fuoco, che per calmarla l'ha distratta mostrandole una caramella. Nel frattempo gli altri componenti della squadra sono riusciti ad aprire la portiera del conducente, utilizzando le attrezzature in dotazione e una volta all'interno hanno soccorso la bambina, che e' stata poi riconsegnata alla nonna.

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Tratta di esseri umani e prostituzione, sgominata una banda nigeriana

Sono 13 le persone finite in manette nell'ambito dell'operazione condotta dalla Polizia di Cagliari sulla tratta di esseri umani e lo sfruttamento della prostituzione. I fermi sono scattati nei confronti di nove donne e quattro uomini, tutti nigeriani. Salvate sei prostitute della stessa nazionalita', tra queste anche una minorenne. Le indagini della Squadra mobile sono partite nel 2015, a seguito delle denunce raccolte da alcune prostitute. Le giovani donne venivano segregate in casa, private del cellulare e obbligate a vendere il proprio corpo. Individuate e selezionate in Nigeria o in Ghana per la loro bellezza, venivano poi convinte a lasciare il Paese d'origine con il miraggio di un lavoro. Da qui il trasferimento nei campi profughi in Libia, poi il viaggio della speranza in gommone verso l'Italia. Una volta sul territorio italiano l'inizio dell'incubo: trattate come schiave e costrette a prostituirsi, con gli sfruttatori sempre pronti a minacciare figli e familiari rimasti in Nigeria. Talvolta erano oggetto loro stesse di pesanti intimidazioni attraverso riti voodoo. Dei 13 fermati, due persone - marito e moglie - sono stati bloccati a Pescia, in provincia di Pistoia, uno a Reggio Calabria, uno a Perugia e uno a Pescara

A Pescara è stata rintracciata una delle persone sottoposte a provvedimento di fermo nell'ambito dell'operazione della Polizia di Cagliari, in corso dall'alba di oggi, finalizzata a disarticolare un gruppo criminale di matrice nigeriana dedito alla tratta di esseri umani e allo sfruttamento della prostituzione. Si tratta di una nigeriana di 28 anni. La donna e' stata individuata dagli uomini della squadra Mobile della Questura di Pescara che hanno eseguito il provvedimento di fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Cagliari. I fatti contestati alla nigeriana sono avvenuti in Sardegna. Dopo le formalita' la giovane e' stata trasferita nel carcere femminile di Chieti.

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Pescara. Pronto Soccorso, sì del Consiglio a ristrutturazione e ampliamento

Sì del Consiglio Comunale alla ristrutturazione del Pronto Soccorso. Blasioli: “Il progetto restituirà alla comunità un Pronto Soccorso efficiente, umano e all'avanguardia”

Nella mattinata di oggi il Consiglio Comunale ha votato la delibera per l'ampliamento e ristrutturazione del nuovo Pronto Soccorso dell'Ospedale Civile di Pescara. 

“Un atto necessario per fare crescere struttura e potenziale di quello che è un reparto vitale del nostro ospedale – commenta il vice sindaco e assessore ai Lavori Pubblici Antonio Blasioli – La delibera prevede un incremento volumetrico da 125.368,95 mq. a 125.685,75 mq, parlando di Superficie lorda. Stando all'indice di utilizzazione fondiaria si passa da 1,5332 mq/mq a 1,5371 mq/mq. Nulla cambia inoltre rispetto al progetto del 2013, su cui questa aula si espresse a larghissima maggioranza, se non il fatto che rispondiamo ad una nuova istanza del 4 aprile 2017, del manager della ASL pescarese, resasi necessaria per un fatto temporale che ha decretato la decadenza del precedente permesso di costruire.
Parliamo del Pronto soccorso più grande d'Abruzzo e tra i più grandi d'Italia, con un bacino d'utenza rilevante e grandi professionalità, un reparto che potrebbe sviluppare tutto il suo potenziale in spazi maggiori e meglio ripartiti di quelli attuali. Con i lavori gli spazi a disposizione saranno quasi raddoppiati, il progetto prevede fra l'altro: una zona diagnostica per immagini, un'area per l'attesa, diversi ambulatori, studi medici, la Shock Room, la farmacia, il posto di Polizia, che riassume richieste di quando eravamo all'opposizione. E' inoltre prevista una zona dedicata alla traumatologia, all'osservazione breve intensiva e alsoccorso pediatrico. Sono molto curati anche gli spazi dedicati all'attesa, che ad esempio comprenderanno una sala riservata solo ai bambini. Il nuovo prontosoccorso, in definitiva, consentirà una migliore gestione dell'utenza essendo dotato di un’area di accettazione per i pazienti in ricovero programmato, separata da quella delle emergenze; è stata inoltre prevista un’area d’accettazione per codici bianchi, verdi, gialli e rossi per ilProntoSoccorsopediatrico, riservato con posti letto d’osservazione, circa una decina, solo per i bambini; quindi l’accettazione per le emergenze adulti e anziani. Inoltre la nuova struttura permetterà di eliminare un record negativo che annoveriamo, quello dell'unicoProntoSoccorsod'Italia in cui le ambulanze devono uscire in retromarcia per l'esiguità degli spazi di manovra.
A proposito di mobilità, la conformazione del nuovo percorso di entrata e di uscita dei mezzi di soccorso ci consente di bissare la necessità di prevedere una diversa viabilità all'incrocio tra via Fonte Romana e via Monte Faito. In questa zona abbiamo già studiato una rotatoria che possa fluidificare il traffico, evitando anche pericolose manovre di inversione ad U tra le corsie che attualmente corrono dinanzi al nosocomio. Approvato il progetto si procederà speditamente ora. I tempi stimati per l'ultimazione dei lavori si aggirano sui 4 mesi”.
Soddisfazione è stata manifestata anche dai consiglieri Piero Giampietro e Stefano Casciano, per la definizione del progetto.

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Indennita’ non pagate a dipendenti, condannato Enzo Angelini

Il Tribunale di Chieti ha condannato oggi a quattro anni e mezzo di reclusione l'ex imprenditore della sanita' privata Vincenzo Maria Angelini, gia' titolare del gruppo Villa Pini. Angelini, non presente oggi in aula, doveva rispondere di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato. Secondo l'imputazione, in qualita' di legale rappresentante delle societa' Gestioni Manageriali, che si occupava di contabilita' e San Stefar che faceva riabilitazione, Angelini mediante l'attestazione mendace resa per il tramite dei modelli DM 10 MV2 di aver corrisposto ai dipendenti delle due imprese le indennita' di malattia, maternita' , assegni familiari e permessi retribuiti in base alla legge 104-92 relativi ai mesi da aprile a novembre del 2009, per complessivi 63.370, euro, conseguiva indebitamente la corrispettiva compensazione dei debiti dovuti per i contributi previdenziali in favore dell'Inps di Chieti. Angelini e' stato condannato a risarcire l'Inps, costituitosi parte civile, con 13.000 euro. Il suo difensore, l'avvocato Gianluigi Tucci, ha annunciato ricorso in appello. Per Angelini si tratta della quarta condanna dinanzi al Tribunale di Chieti per vicende legate alla gestione delle sue societa', dichiarate fallite nel febbraio del 2010.

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Ospedale di Chieti, presto 20 nuovi posti letto

Lavori per attivare venti nuovi posti letto per l'assistenza ai pazienti in area medica sono in corso nell'ospedale di Chieti. Il reparto sara' collocato al VII livello del corpo B, in locali che sono stati gia' liberati da tutte le attivita' finora presenti. Lo ha reso noto la Asl di Lanciano-vasto-Chieti. "Dobbiamo eseguire piccoli lavori strutturali - spiega il direttore generale della Asl, Pasquale Flacco -, la climatizzazione e ritinteggiare le pareti per rendere operativa la nuova area. Attiveremo un tipo di assistenza prettamente infermieristica, soprattutto per le patologie a bassa assistenza medica, ad esempio per i pazienti in fase di dimissione in attesa di essere affidati alle cure delle nostre strutture territoriali". Si tratta di una soluzione destinata a dare una risposta concreta al problema dei letti in corridoio e alleviare il piu' possibile i disagi delle persone che vi vengono ospitate. Le cosiddette "barelle" sono un problema da sempre presente, aggravato negli ultimi anni dalla riduzione di 150 posti letto complessivi dovuta alla chiusura dei corpi C ed F dell'Ospedale di Chieti.

"Il problema ci e' ben chiaro e abbiamo apportato continui accorgimenti per alleviarlo - sottolinea Flacco -, ma purtroppo bisogna tenere presente anche che, aumentando la disponibilita' dell'offerta, non sempre i letti in corridoio si riducono o scompaiono, e' un fenomeno che si autoalimenta. E' accaduto lo stesso quando la dotazione di letti era superiore di 150 posti e si registravano punte di affluenza tali da non renderli sufficienti. D'altra parte l'affollamento e' indice di attrattivita' di un presidio e quello di Chieti e' tale da sempre. Il nostro impegno e' finalizzato a conciliare la domanda, davvero numerosa, con i posti che abbiamo a disposizione". 

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