Cronaca

Sventato colpo a compro oro a San Giovanni Teatino

La segnalazione tempestiva fatta da un cittadino ai carabinieri ha permesso di sventare la scorsa notte intorno alle e un furto con spaccata ai danni di un compro oro a San Giovanni Teatino. L'uomo ha notato tre persone armeggiare su una Fiat Panda al cui interno c'era ancora il cacciavite utilizzato per forzarla ma nel frattempo il terzetto con il coperchio di un tombino aveva mandato in frantumi la vetrina del compro oro, portando via alcuni oggetti e fuggendo. Senza esito le ricerche dei tre malviventi condotte dai carabinieri mentre la refurtiva e' stata recuperata dai militari e restituita ai legittimi proprietari. Il colpo, se portato a termine, avrebbe fruttato circa 30.000 euro.

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Muore a 38 anni in ospedale ad Avezzano, disposta l’autopsia

Il sostituto procuratore della Repubblica di Avezzano, Maurizio Maria Cerato, ha disposto per domani pomeriggio l'autopsia sul corpo di Piergiuseppe Leonio, trentottenne di Avezzano, morto ieri dopo essere stato dimesso dall'ospedale. L'ipotesi di reato e' quella di omicidio colposo e le accuse sono state mosse contro ignoti. I familiari dell'uomo, stamane, avevano presentato un esposto chiedendo di accertare le cause della morte dell'uomo, dimesso il giorno prima dai medici in seguito ad un forte dolore al capo. L'uomo - secondo la denuncia - si era ripresentato in Pronto soccorso dopo le dimissioni accusando lo stesso dolore ma e' deceduto prima dell'intervento medico.

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Auto blu, slitta a dicembre processo per sindaco Avezzano 

Slitta al prossimo 7 dicembre il processo a carico dell'ex sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio e di altri quattro imputati nell'inchiesta sull'uso di auto blu per scopi personali. A Di Pangrazio viene contestato l'indebito utilizzo della vettura di servizio, di proprieta' della Provincia dell'Aquila, di cui e' dirigente, data in comodato al Comune marsicano che ha amministrato negli ultimi cinque anni. Insieme all'ex primo cittadino sono sotto processo gli autisti Patrizia Zazzara e Mario Scimia, la dirigente della Provincia Paola Contestabile e la dipendente Anna Maceroni. Un altro autista, Ercole Bianchini, ha patteggiato mesi fa. Lo slittamento e' dovuto alla necessita' della nomina di un nuovo collegio giudicante, non ancora avvenuta. Lo scorso febbraio, infatti, il giudice ha rilevato la propria incompatibilita' poiche' aveva precedentemente firmato un atto relativo al processo. I reati contestati a vario titolo sono l'illecito utilizzo delle autovetture di servizio (peculato aggravato), truffa aggravata ai danni dello Stato, falso e favoreggiamento. Secondo i pm tre auto, due Alfa Romeo e una Fiat Panda, venivano utilizzate per fini personali, viaggi o semplicemente per andare a fare la spesa. Accuse respinte dal primo cittadino, assistito dai legali Antonio Milo e Claudio Verini, che si e' detto sicuro di aver agito sempre nel rispetto delle regole. 

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Malore in acqua a Montesilvano fatale per un anziano turista

Un uomo di 86 anni, L.M., di Castel Gandolfo e' morto stamani in seguito ad un malore che lo ha colpito mentre era in acqua, nel tratto di mare antistante uno dei 'grandi alberghi', a Montesilvano. L'uomo e' stato visto accasciarsi e cadere in acqua dai bagnanti presenti in spiaggia. Subito recuperato, l'anziano e' stato soccorso dal 118, intervenuto con l'ambulanza medicalizzata, ma per lui non c'e' stato niente da fare. 

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Donna morta nell’esplosione dell’abitazione, in due a giudizio a Chieti

Il gup del Tribunale di Chieti Luca De Ninis ha disposto oggi il rinvio a giudizio nei confronti di due persone per l'esplosione di una villetta, causata da una fuga di gas, in cui perse la vita una donna di Chieti, Rita Del Ponte. Il fatto si verifico' il 24 novembre del 2013 in contrada S. Salvatore dove la donna viveva con la figlia. Le accuse nei confronti di Giuseppe Serra e Francesco Esposito sono di omicidio colposo, incendio colposo e disastro colposo. Il primo, quale titolare dell'impresa nonche' esecutore materiale e realizzatore dell'impianto termico-idrico-gas della casa, ed Esposito quale responsabile tecnico della ditta e cofirmatario insieme a Serra della dichiarazione di conformita' dell'impianto realizzato, avrebbero provocato il crollo dell'intero immobile per colpa dovuta a negligenza e imperizia nell'esecuzione dell' opera. In particolare, secondo l'accusa, Serra realizzo' l' impianto a gas e le relative tubature non a regola d'arte, omettendo di realizzare una camiciatura che avrebbe dovuto isolare le tubazioni una volta messe sottoterra. Da tale omissione e' derivata per elettrolisi una ossidazione galvanica che ha provocato la fuoriuscita del gas che ha riempito la stanza nella quale si trovava l'autoclave. E dove una scintilla innesto' l'esplosione. Serra, sempre secondo l'accusa, mai avrebbe dovuto rilasciare la certificazione di conformita' proprio per la mancata realizzazione dell'impianto a regola d'arte. Nel corso delle indagini e' stata effettuata una perizia, affidata in sede di incidente probatorio al maggiore Paride Minervini, affiancato da un altro perito, l'ing. Mario Aversa. La prima udienza del processo si terra' il 26 ottobre: sono costituiti parte civile la figlia, la mamma e il fratello della vittima.

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Assalto al bancomat con esplosivo nel Teramano, 16esimo caso

Nuovo colpo in provincia di Teramo ai danni di un bancomat bancario. E' successo la scorsa notte poco dopo le 4, a Sant'Egidio alla Vibrata contro la filiale della Banca Nazionale del Lavoro in Corso Adriatico. La banda di malviventi, utilizzando le stesse modalita' dei casi precedenti, hanno fatto esplodere il distributore automatico di denaro, distruggendo buona parte della filiale, al piano terra di una palazzina a due piani. L'esplosione ha svegliato il vicinato ma dei banditi non c'era gia' piu' traccia. Al momento non e' stato ancora quantificato il bottino, anche se buona parte delle banconote e' rimasta sul posto, e in parte bruciate dalla fiammata. Sono in corso le indagini dei carabinieri della Compagnia di Alba Adriatica e della locale stazione. Si tratta del sedicesimo colpo a un bancomat dallo scorso mese di ottobre e il primo con l'esplosivo a una filiale diversa dalla Tercas Banca Popolare di Bari, che finora era stata colpita per ben 11 volte, e il primo messo a segno in un giorno diverso dal fine settimana

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Operazione antidroga Italia-Spagna, oltre 30 arresti

Quindici fermi in Italia per associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga, altre 18 arrestate tra Spagna, Germania e Italia con l'accusa di traffico e riciclaggio, sequestrati beni e societa' per 5 milioni: e' il bilancio dell'operazione antidroga congiunta tra Italia e Spagna nella quale, per la prima volta, sono state utilizzate le squadre investigative comuni, introdotte nel nostro ordinamento con il recepimento di una decisione del consiglio dell'Unione Europea. All'indagine hanno partecipato i nuclei di polizia tributaria della Gdf di Napoli e Pisa per l'Italia, la Guardia Civil e i Mossos d'Esquadra per la Spagna. "Si tratta di un'importante operazione - ha spiegato il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Franco Roberti - perche' per la prima volta sono state utilizzate squadre investigative comuni. Uno strumento che si rivelera' fondamentale anche per il contrasto al terrorismo internazionale: potremmo rispondere ai terroristi con l'unitarieta' delle indagini e con la cooperazione costante tra le procure per lo scambio di informazioni". In Italia i provvedimenti di arresto e una ventina di perquisizioni sono stati eseguiti a Napoli, Giugliano, Castel Volturno, Roma e nelle province di Avellino, Bologna, Milano e Pescara. Nella citta' abruzzese sono state inoltre sequestrate 3 aziende. L'Indagine nasce a dicembre 2015 quando a Civitavecchia, grazie alla segnalazione degli organi di polizia spagnoli, vengono sequestrati quasi 400 chili di hashish diretti in Campania. Secondo le indagini spagnole la droga apparteneva ad un'organizzazione criminale riconducibile a Francesco D'Argenio, residente in Spagna, e dedita al traffico di droga e al reimpiego dei capitali nei settori della ristorazione, dell'import-export e del commercio di autoveicoli. Le indagini congiunte hanno poi consentito di accertare il coinvolgimento di due diverse organizzazioni criminali operanti in Italia e Spagna, legate ai clan camorristici. "L'indagine - ha sottolineato il direttore della direzione antidroga, Pino Colone - ha confermato un elemento assolutamente significativo: il traffico di droga e' ancora una volta il principale motore di tutte le attivita' delle organizzazioni criminali". Complessivamente, nel corso dell'inchiesta, sono stati sequestrati quasi mille chili di droga, 500 di cocaina, il resto di marijuana e amnesia. Le indagini della Gdf hanno hanno anche permesso di accertate il ruolo di Angelo Antonio Toriello, soggetto accreditato presso l'Onu quale vice ambasciatore di Sao Tome' e Principe, e del suo assistente Sebastiano Lauritano i quali, millantando il loro status di presunti diplomatici, si erano dimostrati disponibili a facilitare l'ingresso della droga in Italia. 

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Crollo hotel Rigopiano, stop all’audizione del dirigente della Regione Abruzzo

E' stata interrotta l'audizione di Carlo Giovani, all'epoca dei fatti responsabile dell'Ufficio Rischio Neve e Valanghe della Regione Abruzzo, che questa mattina e' comparso in Procura a Pescara, nell'ambito dell'inchiesta sul disastro dell'Hotel Rigopiano di Farindola, su richiesta dei legali Cristiana Valentini, Massimo Manieri e Goffredo Tatozzi, difensori del sindaco di Farindola Ilario Lacchetta, del tecnico comunale Enrico Colangeli e del Comune di Farindola. L'interruzione e' avvenuta su segnalazione dei tre legali, in quanto a loro giudizio sarebbero emersi "precisi indizi di reita' a carico del funzionario, per i reati di concorso in disastro e omicidio colposo plurimo. A questo punto - rimarcano gli avvocati - Giovani e' passibile d'indagine e potra' essere ascoltato solo alla presenza del difensore".

Sul punto il pm Andrea Papalia, titolare delle indagini, si e' riservato di compiere le proprie valutazioni e dunque al momento Giovani non risulta ancora iscritto nel registro degli indagati. Per i difensori del sindaco e del Comune di Farindola, invece, si tratterebbe di un atto dovuto, in quanto nel corso dell'audizione "Giovani ha riferito come la Carta Storica delle Valanghe, al suo arrivo in Protezione Civile nel 2013, giacesse 'in uno scatolone', assieme a tutta la documentazione sulle valanghe in Abruzzo, 'con quattro dita di polvere sopra". La Carta Storica delle Valanghe e' propedeutica alla realizzazione della Carta di Localizzazione dei Pericoli da valanga (Clpv), che secondo i tre legali "la Regione Abruzzo era tenuta a realizzare sulla base della legge 170 del marzo 2014" e che, sempre a loro giudizio, "se fosse stata realizzata, avrebbe evitato il disastro costato la vita a 29 persone".

In tal senso Giovani questa mattina avrebbe inoltre confermato di avere ricevuto l'ordine di giunta, nel 2014, per redarre la Clpv, che poi non sarebbe stata realizzata per mancanza di soldi e che con l'arrivo della nuova giunta regionale sarebbe finita nel dimenticato". Elementi che inducono Valentini, Manieri e Tatozzi a ritenere che Giovani, "consapevole dell'importanza della Carta", non possa non essere indagato. La difesa di Lacchetta e del Comune di Farindola contesta anche il rigetto dell'istanza di accesso alle intercettazioni telefoniche realizzate dalla Procura dell'Aquila e inviate a quella di Pescara per competenza, nelle quali e' "possibile ascoltare soggetti Regionali, intercettati immediatamente dopo il disastro di Rigopiano, che parlano in merito al disastro e alla posizione regionale". A giudizio degli avvocati il rigetto della Procura, "e' non solo contra legame, ma anche gravemente lesivo del diritto alla prova, e per di piu' costituisce un vero ostacolo al diritto all'accertamento della verita', degli indagati come delle vittime, nell'ambito dell'indagine difensiva".

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Identità e storie di famiglie, Torresi d’origine che hanno fatto grande Pescara

 

Cos’è l’identità sociale? Come si manifesta? Da cosa ha origine e in che misura  vicende storiche, contesto geografico e dna familiare influenzano i tratti distintivi di una comunità?

Sarà presentato venerdì 7 luglio a Torre de’ Passeri (Parco dei Giusti, ore 20,30), lo studio “Identità e storie di famiglie, Torresi d’origine che hanno grande Pescara”, avviato a settembre 2016 dall’associazione culturale Talenti e Territori, che sarà pubblicato in autunno. Un’iniziativa di grande respiro,  che, attraverso l’uso della scienza statistica e la ricostruzione delle vicende che hanno interessato 40 famiglie torresi, racconta la più grande storia d’Abruzzo del secondo dopoguerra e riunisce esperienze e voci dei tanti che dal Pescarese si trasferirono nel capoluogo di provincia contribuendo a scriverne la storia recente.

Scopo della ricerca: riportare al centro dell’attenzione il tema dell’identità sociale e quindi del senso di appartenenza ad una comunità, partendo appunto dalla vicenda dei torresi che si sono trasferiti a Pescara. Aprirà l’evento, inserito nel programma Torrestate 2017, la proiezione del video “Un paese ci vuole” realizzato da Alessandro Sonsini, presidente dell’Associazione Talenti e Territori. Poi si susseguiranno gli interventi del sindaco Piero Di Giulio e dei tre animatori del progetto: lo stesso Sonsini, Tonio Di Battista, docente di Statistica alla Università D'Annunzio e Costantino Felice docente di Storia Economica del Mezzogiorno, in particolare dell'Abruzzo e Molise, presso la stessa università.

“Ricostruendo le 40 storie di famiglie sono emersi con chiarezza due aspetti identitari della comunità torrese: il permanere di alcuni comportamenti e il persistere nell’occupare alcuni settori nevralgici dell’economia, in particolare quella dei grandi numeri – ha spiegato Sonsini - Al primo aspetto vanno ricondotte l’intraprendenza, la tenacia, il senso degli affari, la tendenza a svolgere più di un lavoro, la capacità di intuire il momento del cambiamento. Al secondo, la propensione ad operare nel settore dei trasporti con le sue articolazioni (vendita di automobili, vendita di carburanti, riparazioni meccaniche, vendita di servizi trasportistici), nel settore edilizio, nel settore alimentare e nel settore metalmeccanico. Oltre ad occupare il settore del governo di  tutti questi  processi economici, ovvero il settore della Pubblica Amministrazione”.

“Sono felice di poter condividere con i miei concittadini e con i tanti che parteciperanno una serata particolare che certamente risveglierà il senso di appartenenza alla comunità torrese – ha sottolineato il primo cittadino Piero Di Giulio – Si tratta di una ricerca tutt’altro che autoreferenziale. Uno studio serio che non è un’operazione nostalgica finalizzata a ricordare i tempi in cui alcune famiglie hanno abbandonato il paese natio, in cerca di fortuna. Identità e storie di famiglie, attraverso il racconto delle singole vicende - ha aggiunto Di Giulio - rappresenta a mio avviso una bella occasione per guardare ad un futuro possibile che tenga sempre ben presente i tratti identitari che ci contraddistinguono, mentre viviamo in un mondo sempre più globale che assottiglia le differenze. In un momento in cui il fenomeno dello spopolamento delle aree interne, dei piccoli centri, ed infine per quello che sta succedendo con il fenomeno dell’immigrazione, che nel porre il problema della convivenza con queste nuove etnie, ormai inevitabile, ci interrogheremo su quali debbano essere i principi-base della nostra identità che dobbiamo necessariamente salvaguardare”.

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A L’aquila si apre il sipario sul Festival della Partecipazione

Il 6 luglio, all’Aquila l’inaugurazione della seconda edizione con oltre 70 eventi e 300 ospiti

In Italia, secondo i dati Istat, solo l’8,1% della popolazione, pari a poco più di 4 milioni di persone, ha manifestato il proprio impegno politico attivo, andando a comizi, partecipando a cortei, sostenendo finanziariamente o con il volontariato un partito. La partecipazione alla vita politica del Paese, secondo il Rapporto annuale 2017, riguarda dunque gruppi abbastanza ristretti di persone, ed è condizionata dalle risorse economiche, dalla posizione lavorativa, dal contesto di residenza, dal sesso e dall’età.

Più la classe sociale e il reddito sono alti, come nel caso delle classi dirigenti e delle famiglie di impiegati, più è alta la percentuale di partecipazione civica e si assottigliano le differenze di genere. Lo stesso vale per la partecipazione culturale, che tocca il suo picco più basso nelle famiglie a basso reddito formate da stranieri.

Si parla e ci si informa dei fatti della politica, però, più di quanto ci si schieri in prima persona. La partecipazione invisibile riguarda infatti il 77,2% della popolazione dai 14 anni in su, pari a oltre 40 milioni di persone. Ma anche questa è frequente tra chi ha titoli di studio più elevati e redditi più alti.

Bastano questi pochi dati per capire come sia ancora lungo, ma urgente e necessario, il cammino per ridurre le disuguaglianze, far emergere l’anima partecipativa del Paese e lavorare alla costruzione di una democrazia reale ed efficiente in cui tutti si sentano “cittadini di serie A”, attori e non spettatori del cambiamento. 

È la sfida principale del Festival della Partecipazione, promosso da ActionAid Italia, Cittadinanzattiva e Slow Food Italia, insieme al Comune dell'Aquila, su cui si alzerà il sipario nel capoluogo abruzzese dal 6 luglio al 9 luglio. Quattro giorni di dibattiti, confronti, laboratori aperti, lezioni magistrali, spettacoli teatrali, concerti e buon cibo.

Il Festival sarà inaugurato giovedì 6 luglio alle 18 all’Auditorium del Parco con gli interventi del Segretario generale di ActionAid Italia Marco De Ponte, di quello di Cittadinanzattiva Antonio Gaudioso, del Presidente di Slow Food Italia Gaetano Pascale, del sindaco dell’Aquila Pierluigi Biondi e del vice presidente della Regione Abruzzo Giovanni Lolli che, moderati da Francesco Verderami, editorialista de Il Corriere della Sera, illustreranno motivi e obiettivi del Festival.

La giornata di venerdì 7 luglio sarà caratterizzata dall’iniziativa “Non più invisibili”, il pranzo tra centinaia dei quasi 4mila operai impegnati nella ricostruzione dell'Aquila e i cittadini aquilani; con loro ci sarà il Segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Dalle 12.30 alle 14.30, all’ombra degli alberi del Parco del Castello, le famiglie aquilane condivideranno tavola e cibo con chi ogni giorno entra nelle case distrutte, rimuove macerie, mette in sicurezza gli edifici, decora e restituisce alla città gli antichi palazzi. Un appuntamento importante e simbolico per dare volto, voce, corpo e racconto a chi solitamente e ingiustamente resta nell’anonimato.

Tra gli altri eventi, la striscia quotidiana di Giovanni Moro sulle parole della “partecipazione”, la lezione magistrale di Fabrizio Barca, il dibattito sulle fake news, il confronto tra Roberta Lombardi e Alfio Mastropaolo sul finanziamento pubblico ai partiti, il concerto gratuito di Elio e Le Storie Tese. E ancora un dibattito sul riuso di spazi urbani abbandonati, l'arrivo della Lunga Marcia nelle Terre del Sisma che ha toccato tutte le aree terremotate del centro Italia, la tavola rotonda sui modelli italiani ed europei di partecipazione dei cittadini alla gestione delle città e dei territori, le esperienze di accoglienza dei migranti, la sicurezza e le mense nelle scuole, il federalismo sanitario, l’agricoltura sociale e il cibo.

Il Festival sarà anche cultura e divertimento con lo spettacolo teatrale della Compagnia Stabile Assai di Rebibbia, i social food lab, gli Hackathon del Gran Sasso Science Institute, i Forni in festa, le presentazioni di film e di libri, le mostre fotografiche, i laboratori di animazione per bambini e ragazzi.

 

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