Il Tribunale di Chieti ha condannato oggi a quattro anni e mezzo di reclusione l'ex imprenditore della sanita' privata Vincenzo Maria Angelini, gia' titolare del gruppo Villa Pini. Angelini, non presente oggi in aula, doveva rispondere di indebita percezione di erogazioni ai danni dello Stato. Secondo l'imputazione, in qualita' di legale rappresentante delle societa' Gestioni Manageriali, che si occupava di contabilita' e San Stefar che faceva riabilitazione, Angelini mediante l'attestazione mendace resa per il tramite dei modelli DM 10 MV2 di aver corrisposto ai dipendenti delle due imprese le indennita' di malattia, maternita' , assegni familiari e permessi retribuiti in base alla legge 104-92 relativi ai mesi da aprile a novembre del 2009, per complessivi 63.370, euro, conseguiva indebitamente la corrispettiva compensazione dei debiti dovuti per i contributi previdenziali in favore dell'Inps di Chieti. Angelini e' stato condannato a risarcire l'Inps, costituitosi parte civile, con 13.000 euro. Il suo difensore, l'avvocato Gianluigi Tucci, ha annunciato ricorso in appello. Per Angelini si tratta della quarta condanna dinanzi al Tribunale di Chieti per vicende legate alla gestione delle sue societa', dichiarate fallite nel febbraio del 2010.
Leggi Tutto »Ospedale di Chieti, presto 20 nuovi posti letto
Lavori per attivare venti nuovi posti letto per l'assistenza ai pazienti in area medica sono in corso nell'ospedale di Chieti. Il reparto sara' collocato al VII livello del corpo B, in locali che sono stati gia' liberati da tutte le attivita' finora presenti. Lo ha reso noto la Asl di Lanciano-vasto-Chieti. "Dobbiamo eseguire piccoli lavori strutturali - spiega il direttore generale della Asl, Pasquale Flacco -, la climatizzazione e ritinteggiare le pareti per rendere operativa la nuova area. Attiveremo un tipo di assistenza prettamente infermieristica, soprattutto per le patologie a bassa assistenza medica, ad esempio per i pazienti in fase di dimissione in attesa di essere affidati alle cure delle nostre strutture territoriali". Si tratta di una soluzione destinata a dare una risposta concreta al problema dei letti in corridoio e alleviare il piu' possibile i disagi delle persone che vi vengono ospitate. Le cosiddette "barelle" sono un problema da sempre presente, aggravato negli ultimi anni dalla riduzione di 150 posti letto complessivi dovuta alla chiusura dei corpi C ed F dell'Ospedale di Chieti.
"Il problema ci e' ben chiaro e abbiamo apportato continui accorgimenti per alleviarlo - sottolinea Flacco -, ma purtroppo bisogna tenere presente anche che, aumentando la disponibilita' dell'offerta, non sempre i letti in corridoio si riducono o scompaiono, e' un fenomeno che si autoalimenta. E' accaduto lo stesso quando la dotazione di letti era superiore di 150 posti e si registravano punte di affluenza tali da non renderli sufficienti. D'altra parte l'affollamento e' indice di attrattivita' di un presidio e quello di Chieti e' tale da sempre. Il nostro impegno e' finalizzato a conciliare la domanda, davvero numerosa, con i posti che abbiamo a disposizione".
Leggi Tutto »Sasi sospende la fornitura notturna di acqua in 8 centri Chietini
Parte da oggi la sospensione della fornitura idrica nelle ore notturne in otto comuni della Provincia di Chieti. Il provvedimento e' stato deciso della Sasi Spa, ente gestore idrico in 92 comuni, nell'ambito del programma di razionalizzazione della fornitura con l'obiettivo di evitare disagi maggiori ai cittadini soprattutto nel periodo estivo. La distribuzione idrica notturna viene interrotta da questa notte ad Altino, Archi, Atessa, Casalbordino, Paglieta, Perano, Torino di Sangro e Villalfonsina. "La decisione si e' resa necessaria - puntualizza la direzione Sasi - perche' a causa dei consumi elevati, praticamente raddoppiati rispetto alle scorse settimane, e dell'aumento notevole delle temperature si stanno verificando sensibili diminuzioni di rifornimenti idrici nei serbatoi comunali. Quindi per evitare che i rubinetti restino a secco con le deducibili conseguenze si e' preferito optare per la sospensione nelle ore notturne cosi' da permettere un recupero maggiore delle riserve nei serbatoi". (
Leggi Tutto »Asl attiva servizio di controllo dei funghi
In Marsica cresce del 20% la raccolta funghi nei prati da parte degli appassionati nel contempo pero', nel 2016, sono stati giudicati tossici, e quindi non consumabili, 52 quantitativi su un totale di 139 esaminati. Cosi' ad Avezzano, al distretto sanitario, l'Asl attiva il servizio di controllo gratuito della commestibilita' fino al 30 novembre, insieme con la consulenza di un micologo, al pronto soccorso, per casi urgenti visti i tre episodi di avvelenamento dello scorso anno. L'attivita' di verifica sara' garantita, nel distretto di via Monte Velino, per due giorni a settimana, lunedi' e giovedi' dalle 16 alle 18. Il servizio (attivo gia' dal primo giugno scorso) e' gratuito. Il consiglio degli specialisti e' quello di far sempre analizzare i miceti colti nei boschi. I piu' a rischio, tra coloro che vanno per funghi, sono in genere i raccoglitori che arrivano in Marsica da altri territori e che conoscono poco le zone di raccolta e quindi le caratteristiche dei prodotti che vi crescono.
Leggi Tutto »Inchiesta Urbanistica a Vasto, un indagato per abuso d’ufficio
La Procura di Vasto ha aperto un fascicolo per abuso d'ufficio continuato e iscritto una persona sul registro degli indagati in merito ad una inchiesta sull'urbanistica. Questa mattina poi i militari dell'Arma dei Carabinieri, su disposizione di Giampiero Di Florio, procuratore capo della Repubblica al Tribunale di Vasto, hanno provveduto a prelevare nel Comune di Vasto documentazione relativa a procedimenti amministrativi attinenti il settore dell'urbanistica. "Nello spirito di massima collaborazione istituzionale - ha dichiarato il sindaco Francesco Menna - si e' provveduto a consegnare quanto richiesto, rinnovando, nella circostanza, massima fiducia nell'operato della magistratura"
Leggi Tutto »Decoro urbano, 1300 piante per abbellire la riviera
Prosegue il percorso di cura del decoro urbano della città di Montesilvano. Dopo la sistemazione di alcune aiuole della città, questa mattina hanno preso il via gli interventi di piantumazione di 1300 piante in quelle del lungomare per abbellire tutta la riviera.
«Aiuole curate e fiorite - dichiara l’assessore al verde Ernesto De Vincentiis - non soltanto rappresentano un bel biglietto da visita per i turisti ma sono anche uno stimolo in più per i cittadini stessi ad avere più cura e rispetto delle aree comuni. Questi interventi di piantumazione si accostano ai lavori di sistemazione di tutti i marmi delle panchine, sempre sul lungomare, che sono stati completati nelle scorse settimane».
I lavori per la risistemazione dei vasi e delle aiuole del lungomare sono stati affidati alla ditta Nl Group Società Cooperativa per un importo di circa 7.000 euro.
Si ricorda inoltre che i cittadini, proprietari di terreni privati devono provvedere allo sfalcio periodico, con successivo obbligo di asportazione dei residui, nonché alla potatura di siepi che in qualche modo possono restringere o danneggiare la strada o nascondere la segnaletica. Obbligo di provvedere anche all’estirpamento dell’erba lungo muri di cinta o il fronte di uno stabile.
I residui di potatura e grandi quantità di residui di sfalcio verranno raccolti dall’Ati Formula Ambiente e Sapi contattando il numero verde 800 198 760, fissando un appuntamento per il ritiro. Laddove si tratti di piccoli quantitativi essi possono essere conferiti direttamente nell’organico.
Leggi Tutto »Ubriaco in un bar aggredisce carabinieri e sanitari 118, arrestato a Nereto
Si ubriaca in un bar, importuna il titolare dell'esercizio al punto da costringerlo a chiedere l'intervento dei carabinieri e al loro arrivo li aggredisce. E' accaduto a Nereto. L'uomo e' stato poi portato in caserma per le procedure di identificazione, ma ha continuato a prendersela prima con i sanitari del 118, arrivati per medicarlo, poi con un altro carabiniere, intervenuto per difenderli. Protagonista della serata movimentata un 48enne di Nereto arrestato e ricoverato temporaneamente in psichiatria all'ospedale di Sant'Omero.
Leggi Tutto »Incidente sulla SS 17, un morto e tre feriti il bilancio dello scontro
Bilancio pesante per l'incidente stradale avvenuto nel pomeriggio sulla statale 17 tra Roccaraso e Castel di Sangro all'interno della Galleria " Fiore" e che ha visto coinvolte tre vetture. Nel frontale fra due delle tre auto è morto un uomo di 49 anni, C.D.B., originario di Castel di Sangro, mentre tre donne sono rimaste ferite e sono state ricoverate presso l'ospedale sangrino. Per una le condizioni vengono definite assai gravi. Sul posto sono arrivati prontamente i sanitari del 118, Polizia, carabinieri e l'elisoccorso proveniente dall'ospedale dell'Aquila mentre non è ancora chiara la dinamica dell'incidente.
Leggi Tutto »Omesso versamento Iva, condannato Alfonso Toto a 4 mesi
Il giudice monocratico del Tribunale di Chieti Valentina Ribaudo ha condannato a 4 mesi di reclusione l'imprenditore Alfonso Toto di 40 anni, uno dei figli di Carlo Toto. Nella veste di amministratore delegato della Toto spa, che opera prevalentemente nella realizzazione di opere pubbliche, era accusato di aver omesso di versare Iva per 20milioni di euro nell'anno 2013. Il pubblico ministero Giuseppe Falasca aveva chiesto il minino nella pena e la concessione delle attenuanti generiche dal momento che Toto ha ottenuto dall'Agenzia delle Entrate la rateizzazione del debito in venti rate trimestrali.
Debito che, comprese le sanzioni, e' arrivato a circa 23 milioni di euro. I difensori di Toto, gli avvocati Giuliano Milia e Augusto La Morgia nel corso del loro intervento hanno evidenziato che la Toto spa in quel periodo dovette fronteggiare un crisi di liquidita' dovuto ai maggiori costi, per alcune decine di milioni di euro, che l'impresa fu costretta a sostenere mentre stava effettuando i lavori lungo l'autostrada Firenze - Bologna, costi che solo in seguito, vennero riconosciuti da Autostrade per l'Italia. E che la scelta dell'imprenditore, in crisi di liquidita', fu quella di destinare i soldi al pagamento degli stipendi e dei contributi ai suoi 700 dipendenti. La difesa ha anche sottolineato che la rateizzazione venne richiesta e concessa gia' prima che si consumasse il reato. In aula oggi e' stata prodotta dalla difesa la documentazione relativa alla decima rata appena pagata.
"Stiamo onorando il nostro impegno, abbiamo gia' versato la meta' del debito Iva, ma cio' non e' valso a fermare la macchina giudiziaria, che si e' avviata nel 2015, un anno dopo la nostra auto-dichiarazione dell'esistenza del debito. Chiaramente appelleremo questa sentenza, che ci appare ingiusta". Cosi' - in una nota - l'imprenditore Alfonso Toto interviene in merito alla condanna a 4 mesi pronunciata dal giudice monocratico del Tribunale di Chieti Valentina Ribaudo, per il mancato versamento dell'Iva per 20milioni di euro nell'anno 2013. "Quella fatta nel 2014 - sottolinea Alfonso Toto - e' stata solo una scelta obbligata, per due motivi: garantire gli stipendi e i contributi di chi lavora da anni con noi, come anche i subappaltatori e i fornitori. Una scelta che andava nella direzione di preservare il futuro dell'azienda. Nel 2014 abbiamo chiesto il pagamento differito dell'Iva perche' avevamo in atto un contenzioso. Eravamo, cioe', in questa situazione: avevamo investito facendo dei lavori importanti e non ci vedevamo riconosciuto il dovuto dal cliente. Nel 2014 l'azienda ha avuto un fatturato di circa 248 milioni, l'85% dei quali da appalti pubblici. Da qui la decisione di chiedere all'Agenzia per le Entrate una rateizzazione del debito Iva, aumentato degli interessi. Tutto come previsto dalle norme". "Da allora - prosegue l'imprenditore - stiamo onorando il nostro impegno, abbiamo gia' versato la meta' del debito Iva, ma cio' non e' valso a fermare la macchina giudiziaria, che si e' avviata nel 2015, un anno dopo la nostra auto-dichiarazione dell'esistenza del debito. Chiaramente appelleremo questa sentenza, che ci appare ingiusta". La nota allega un dettaglio della vicenda. Il 24 agosto 2014 Toto CG nella propria dichiarazione Iva per l'anno 2013 dichiara di avere un debito Iva non versato per 20,5 milioni. Contemporaneamente chiede all'Agenzia delle Entrate di liquidare il debito in rate. Il 18 settembre 2014 l'Agenzia delle Entrate accorda il pagamento rateale aumentato di interessi per un valore di oltre 2 milioni di euro. Il 20 ottobre 2014 la Toto CG - sempre secondo la ricostruzione allegata alla nota della societa' - effettua il versamento della prima delle venti rate all'agenzia delle entrate (e di seguito sta versando le ulteriori con cadenza trimestrale, nel rispetto di quanto disposto dall'Agenzia delle Entrate). Il 27 ottobre 2015 un accertamento della Guardia di Finanza alla Toto CG verbalizza la sussistenza "problemi di liquidita'" quali causa del mancato tempestivo versamento Iva.
Leggi Tutto »‘Tolleranza zero’ dalla Cassazione per la ‘pennichella’ sul lavoro
'Tolleranza zero', dalla Cassazione, per quei lavoratori che durante l'orario di servizio si organizzano per predisporsi a una bella dormita invece di svolgere le loro mansioni. Ad avviso della Suprema Corte, infatti, "l'addormentamento organizzato", durante il turno lavorativo, ha una "evidente contrarieta' ai doveri fondamentali del lavoratore rientranti nel cosiddetto 'minimo etico'" e viola i "principi di buona fede e correttezza nell'esecuzione del contratto di lavoro" e per questo merita di essere punito con il licenziamento, soprattutto quando si presta un servizio di "essenziale rilevanza". Cosi' gli 'ermellini' hanno licenziato su due piedi un addetto alla vigilanza della societa' Autostrade accogliendo il ricorso del datore di lavoro contro la sentenza con la quale la Corte di Appello de L'Aquila, con un verdetto 'clemente', aveva riammesso in servizio Denny E. dopo l'espulsione decisa dal Tribunale di Teramo perche' era stato sorpreso a dormire in macchina anziche' a pattugliare. L'uomo si era messo d'accordo con il collega - giudicato in un'altra causa - con il quale doveva vigilare il percorso tra Ancona e Roseto degli Abruzzi a bordo della stessa auto di servizio in modo che in due sarebbero stati in grado di condurre "interventi operativi pericolosi come l'asportazione di ingombri derivanti da residui di collisioni". Invece la 'coppia' si era servita di "due veicoli diversi, utilizzati per trascorrere dormendo alcune ore di servizio", circa due, distesi sui sedili anteriori, senza dare alcuna notizia alla centrale operativa. Secondo la Cassazione - sentenza 14192 - questo comportamento non puo' essere 'oblato' da una semplice 'multa', come quella della decurtazione dello stipendio, per la "delicatezza dei compiti che il lavoratore avrebbe dovuto svolgere" e per la "gravita' della interruzione del servizio determinatasi a causa di un addormentamento, oltretutto neppure dovuto a causa improvvisa e imprevista, ma 'organizzato' con l'altro lavoratore della squadra". I supremi giudici hanno ripristinato il piu' severo verdetto di primo grado condannando anche il dipendente licenziato a pagare tremila euro di spese legali.
Leggi Tutto »