Cronaca

Pescara. Al Teatro Massimo cerimonia di ingresso di Cittadinanza attiva

 

Circa mille 18enni parteciperanno  giovedì 4 maggio, alla cerimonia “Ingresso di Cittadinanza attiva", che si terrà, a partire dalle ore 9, al teatro Massimo,  su iniziativa dell’Assessorato alle Politiche sociali e alle Pari Opportunità.

Alla manifestazione prenderanno parte il sindaco Marco Alessandrini, l’assessore alle Politiche sociali e alle Pari Opportunità, Antonella Allegrino, il Prefetto Francesco Provolo, dirigenti scolastici, docenti e l’Orchestra giovanile del “Mi.Be”, diretta dal M° Leontino Iezzi.

 “Con la cerimonia vogliamo celebrare i ragazzi che hanno raggiunto la maggiore età del 2016 e che stanno affrontando un nuovo capitolo della vita - spiega l’assessore Antonella Allegrino - Il nostro intento è quello di testimoniare  la vicinanza delle istituzioni  viste le nuove responsabilità che dovranno affrontare con l’acquisizione del diritto di voto. Lo faremo donando agli studenti una copia della Costituzione italiana, un testo che racchiude i valori di una cittadinanza attiva e solidale”.

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Crollo hotel Rigopiano, saltano per lo sciopero degli avvocati gli interrogatori degli indagati

Saltano, a causa dello sciopero degli avvocati indetto dal 2 al 5 maggio dall'Unione Nazionale delle Camere Penali Italiane, gli interrogatori previsti per oggi e domani dei sei indagati nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Pescara sulla tragedia dell'Hotel Rigopiano nel quale sono decedute 29 persone. Gli indagati sono il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, il sindaco di Farindola (Pescara), Ilario Lacchetta, Bruno Di Tommaso, gestore dell'albergo e amministratore e legale responsabile della societa' "Gran Sasso Resort & SPA", Paolo D'Incecco e Mauro Di Blasio, rispettivamente dirigente e responsabile del servizio di viabilita' della Provincia di Pescara. Le ipotesi di reato sono omicidio e lesioni colpose e rimozione od omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro. L'inchiesta e' coordinata dal procuratore aggiunto, Cristina Tedeschini, e dal sostituto Andrea Papalia.

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Accoltella la compagna durante una lite, uomo arrestato a Pescara

Accoltella la compagna durante una lite ma la donna riesce a fuggire e chiedere aiuto, nonostante il coltello ancora conficcato nella schiena. L'arrestato, per tentato omicidio, e' un romeno di 58 anni, incensurato e senza fissa dimora, che nella tarda serata di lunedi' scorso, al culmine di una discussione, ha accoltellato la sua donna, una connazionale 40enne, in un'abitazione del centro di Pescara dove quest'ultima accudiva una persona anziana. Dalla ricostruzione dei Carabinieri, coordinati dal maggiore Claudio Scarponi, l'uomo aveva raggiunto la compagna sul posto di lavoro per trascorrere qualche ora insieme.

Poi la lite, sfociata in una vera e propria aggressione. L'uomo ha improvvisamente estratto un coltello da cucina (a punta tonda) accoltellandola alla mano e alla schiena. Nonostante le ferite e lo choc la compagna, con il coltello ancora nella schiena, e' riuscita a scendere in strada, trovando riparo nella vicina abitazione della nipote dell'anziana assistita, che ha dato l'allarme. I carabinieri hanno bloccato l'uomo nel giardino di casa: in stato confusionale, ha ammesso di avere aggredito la compagna e senza opporre resistenza si e' consegnato ai militari.

La donna e' stata operata d'urgenza in ospedale; ora e' ricoverata nel reparto di Chirurgia Toracica con una prognosi di 21 giorni. Lui, su disposizione del Pm Valentina D'Agostino, e' nella casa circondariale S.Donato di Pescara in attesa dell'interrogatorio di garanzia. 

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Crollo hotel Rigopiano, Tedeschini: soccorsi assolutamente tempestivi

"I soccorsi hanno consentito di recuperare 11 persone vive, quindi sono stati, allo stato della nostra indagine, assolutamente tempestivi, perche' 11 persone le hanno trovate in tempo. Una persona era ricercata fin dal giorno 19, e' morta il giorno dopo e l'hanno trovata il giorno 23 perche' lo stato dei luoghi era assolutamente catastrofico e in alcun modo somigliante alle carte, alle piante e a tutte le indicazioni logistiche che erano a disposizione delle persone che cercavano". Cosi' il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini, titolare dell'indagine sul disastro dell'Hotel Rigopiano di Farindola, replica alle polemiche seguite alle ultime rivelazioni, in merito ai messaggi e alle telefonate che Paola Tommasini provo' inutilmente ad effettuare e che dimostrano che la donna rimase viva per almeno 40 ore dopo la valanga, prima di morire sotto le macerie.

Una circostanza che, a giudizio dei legali di alcuni familiari delle vittime, implicherebbe ulteriori responsabilita' relative ai ritardi nei soccorsi, in particolare da parte della Prefettura di Pescara, che in quei giorni dirigeva l'Unita' di crisi e che non risulta coinvolta dell'indagine, nell'ambito della quale al momento sono indagati soltanto rappresentanti e dipendenti della Provincia di Pescara e del Comune di Farindola.

"Trovo che sia veramente privo di senso continuare a criticare la fase dei soccorsi - aggiunge Tedeschini -. Il dato che si e' acquisito all'esito del deposito delle relazioni autoptiche, in maniera definitiva, e' che c'e' una persona che e' rimasta viva ed era viva quando sono iniziate le ricerche, perche' i soccorsi sono stati operativi sul luogo a partire dal giorno 19. Questa persona e' morta all'incirca il giorno 20 ed e' stata trovata il giorno 23 - ribadisce il procuratore aggiunto - quindi e' chiaro che il supposto ritardo di avvio dei soccorsi, che dovrebbe essere al massimo di un'ora e mezza, non e' in grado di influire in alcun modo sul decorso purtroppo determinato da nostro Signore del decesso di questa persona".

"Allo stato, se avessimo avuto condotte da approfondire e valutare nei confronti di altre posizioni di garanzia, lo avremmo fatto, mentre quelle che ci sono sembrate ragionevolmente degne di essere approfondite sono quelle che conoscete, poi vedremo come proseguira'". Con queste parole il procuratore aggiunto di Pescara, Cristina Tedeschini, titolare dell'indagine sul disastro dell'Hotel Rigopiano di Farindola, conferma che al momento non ci sono altri indagati. Tedeschini lascia pero' aperta la porta ad ulteriori sviluppi dell'inchiesta, eventualmente anche nel senso di un ampliamento del raggio degli indagati. "Allo stato della nostra indagine intendo affermare, con grande serenita', che questa Procura non ha avuto mai e non avra' alcuna timidezza in relazione a nessuna delle eventuali posizioni di garanzia che dovessero essere in qualche maniera interessate dal corso delle indagini - ha detto il magistrato -. Vi e' invece estrema attenzione a quello che si fa e c'e' un'indagine preliminare in corso, che per sua natura e' fluida e in movimento"

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Permessi di lavoro facili, tre arresti a Pescara

I finanzieri del Comando Provinciale di Pescara hanno arrestato tre persone per il reato di favoreggiamento di immigrazione clandestina ed alla truffa aggravata. Si tratta di una inchiesta che avrebbe consentito l'ingresso e la permanenza illecita nel territorio nazionale di circa 500 soggetti extracomunitari, nonche' causato un danno alle casse dell'Erario per oltre 3 milioni di euro. Le misure cautelari emesse dal GIP di Pescara Gianluca Sarandrea, pm Barbara Del Bono, ai danni di due persone di Pratola Peligna, e una di Introdacqua hanno preso le mosse nel 2015 dopo interventi presso cantieri per ristrutturazioni post sisma ed in particolare da un controllo fiscale avviato dai finanzieri nei confronti di una ditta individuale di Popoli  operante ufficialmente nel settore dell'edilizia. Le Fiamme gialle hanno appurato che dietro pagamento di somme in contanti sarebbero state predisposte documentazioni atte a giustificare fittizie assunzioni, distacchi e licenziamenti di personale. Esisteva un vero e proprio tariffario per la produzione dei documenti falsi: dai 20 ai 30 euro per una busta paga o per una certificazione unica dei redditi da lavoro dipendente, fino ai 500 euro per una fittizia assunzione. Nessun versamento, di contro, era effettuato all'Erario.

L'attivita' ispettiva aveva permesso di appurare che dal 2012 al 2014, la ditta in questione era priva di sede operativa, mezzi, attrezzature e non aveva mai effettuato acquisti di materie prime necessarie alla propria attivita'. La ditta, inoltre, evidenziava un esponenziale quanto anomalo incremento di dipendenti, da poche decine nel 2010 ad un centinaio nel 2014, ed aveva "dimenticato" sistematicamente, negli anni, di eseguire tutti i versamenti di natura contributivo-previdenziale. Gli approfondimenti investigativi, condotti in sinergia con i competenti uffici dell'Istituto Nazionale della Previdenza Sociale al fine di ricostruire nel tempo le singole posizioni previdenziali, hanno messo in luce come siano stati 136 i lavoratori, italiani e stranieri, che hanno utilizzato la fittizia assunzione per raggiungere il limite minimo di giornate lavorative, requisito per richiedere l'indennita' di disoccupazione (ASPI), oltre a beneficiare delle connesse agevolazioni, incentivi e bonus riservati al sostegno del reddito familiare, con un danno, in termini di somme indebitamente erogate, pari a circa 1.250.000 euro. A titolo cautelativo, in attesa dei necessari accertamenti, l'INPS ha inoltre provveduto a congelare la posizione di ulteriori 100 lavoratori che, a tutt'oggi, usufruiscono di medesime erogazioni per circa 500.000 euro. Le tre aziende utilizzate dal sodalizio, negli anni d'imposta oggetto di indagine, avrebbero omesso versamenti contributivo-previdenziali per 1.430.000 euro e IVA per 1.150.000 euro

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Coniugi morti nel fiume Orta, confetti e colombe per i funerali della coppia

Lancio di confetti bianchi, colombe in volo e palloncini bianchi, rossi e azzurri per dare oggi l'estremo saluto a Silvia D'Ercole e Giuseppe Pirocchi, i due giovani morti nelle acque del fiume Orta, a Caramanico Terme, durante una gita con la famiglia il primo maggio. Non c'era piu' spazio nella chiesa di San Giacomo Apostolo di Scerni, dove oggi era lutto cittadino, per contenere la folla che nel pomeriggio ha voluto partecipare ai funerali. In tanti sono arrivati anche dai Comuni vicini, insieme ai sindaci di Scerni, di Pollutri e di Cupello. "In questa chiesa, casa del Signore, Silvia ha ricevuto la prima comunione, i suoi sacramenti e la cresima - ha ricordato il parroco don Graziano celebrando la messa insieme ad altri quattro sacerdoti - Silvia e Giuseppe, come vostro parroco permettetemi di dire che siete grandi agli occhi di Dio e ai nostri. Siete venuti nella casa del padre perche' il vostro amore riceva la sua benedizione". Don Graziano si riferiva alla benedizione che avrebbe dato ai due giovani tra qualche tempo, nel giorno del loro matrimonio. "Oggi e' il giorno del vostro matrimonio - ha continuato il parroco - Oggi voi siete angeli che continueranno a vegliare sui propri piccoli e daranno forza ai loro genitori, agli amici e creeranno una Scerni nuova. Noi ripartiamo da qui con la vostra forza e il vostro sacrificio. Noi pregheremo per voi e voi pregherete per noi". Il sacerdote, infine, ha invitato tutti a non abbandonare le famiglie distrutte dal dolore.

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Finta rapina all’Eurospin di Nereto, cinque patteggiamenti

Con l'aiuto di un dipendente infedele lo scorso 14 dicembre avevano simulato una rapina al supermercato Eurospin di Nereto, portando via circa 4mila euro. Una vicenda per la quale i cinque hanno patteggiato una pena a 2 anni e 10 mesi davanti al giudice Roberto Veneziano. I cinque dovevano rispondere in concorso di furto aggravato, simulazione di reato e porto abusivo d'arma. Secondo la contestazione della Procura quel giorno la banda, dopo essersi introdotta nell'esercizio commerciale grazie al basista, si sarebbe impossessata di circa 4mila euro dalla cassaforte per poi inscenare la rapina legando il dipendente e fuggendo a bordo dell'auto dell'uomo. Ai cinque veniva inoltre contestato il furto di altre due auto, commesso sempre a Nereto, e la detenzione abusiva di una semiautomatica con caricatore con matricola abrasa. La banda era stata arrestata subito dopo la rapina. I Carabinieri di Teramo la tenevano infatti sotto osservazione da alcuni mesi, nell'ambito di un indagine su numeri furti e rapine commesse da soggetti foggiani e potentini sul territorio nazionale. E cosi' quando il dipendente del supermercato aveva denunciato di aver subito la rapina i militari erano riusciti immediatamente a rintracciare i finti rapinatori.

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Prostituzione, in 3 nei guai per le case del sesso a L’Aquila

Due donne e un uomo denunciati della Squadra Mobile della Questura di L'Aquila per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Dalle indagini, durate 8 mesi e coordinate dal sostituto Procuratore David Mancini, e' emerso che avevano organizzato una fiorente attivita' dalla quale trarre consistenti profitti economici aprendo, in breve tempo, tre case di appuntamento a L'Aquila e 2 ad Avezzano in cui avrebbero fatto alternare, periodicamente, giovani ragazze tutte provenienti del Sud America. Dietro l'apparente regolarita' di contratti di locazione si nascondeva un'organizzazione gestita e controllata dall'uomo che provvedeva al reperimento delle ragazze con la complicita' delle due donne.

L'una, italiana aveva il compito di reperire gli appartamenti da adibire a case di appuntamento; l'altra, extracomunitaria, oltre a presentarsi come coniuge del principale indagato per rassicurare i vari proprietari e facilitare la locazione dei loro appartamenti, provvedeva ad eseguire materialmente i pagamenti dei canoni attraverso bonifici bancari a suo nome. Le indagini hanno evidenziato come gli indagati, dopo aver avviato la prima "casa" a L'Aquila, al Torrione, nell' ottobre del 2015, visto il successo riscosso hanno deciso di aprirne altre 2 sempre nel capoluogo, nei pressi della Villa Comunale e nella zona ovest della citta', estendendo successivamente i loro interessi con l'apertura di altre 2 ad Avezzano.

Il sistema di pubblicizzazione era semplice ed efficace: siti internet specializzati nel settore, annunci su quotidiani abbinati a numeri di telefono da contattare, che cambiavano con l'avvicendamento delle ragazze per mantenere sempre alto l'interesse degli occasionali clienti. Le giovani donne concordavano gli appuntamenti con i clienti, fornendo in maniera molto sensuale dettagli sulle prestazione fornite e sul "regalino" per ognuna di esse, che variava da 50 a 100 euro.

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Parte bene la stagione balneare 2017 di Montesilvano

Parte bene la stagione balneare 2017 di Montesilvano. L’Arta ha pubblicato i primi dati delle analisi eseguite il 26 aprile e che verranno ripetute ogni mese, sino a settembre, per verificare la qualità delle acque di balneazione. Così come in tutto il 2016, e negli ultimi 7 anni, anche i primi campionamenti hanno messo in evidenza risultati ottimali, che promuovono a pieni voti il mare di Montesilvano.

«I risultati delle prime analisi di questa stagione balneare -  dichiara l’assessore al Turismo Ernesto De Vincentiis – sono l’ulteriore conferma della eccellente tendenza che ha caratterizzato tutto il 2016. Dalle analisi eseguite nei 4 punti di campionamento del nostro territorio sono risultati valori di escherichia coli e enterococchi ben al di sotto dei limiti di legge».

Nello specifico, per quanto riguarda i valori di Enterococchi, che non devono superare 200 UFC/100 ml, nella zona della Foce di Fosso Mazzocco il risultato è <4 UFC/100 ml, in via Bradano <4, in via Leopardi <4, e nella zona a 100 metri a sud della foce del Fiume Saline di 47 UFC; in merito al valore di escherichia coli, che non deve superare 500 MPN/100 ml, nella zona a 100 metri a sud la foce del Fiume Saline è di 63 MPN, 52 MPN nella zona antistante via Leopardi, <10 in via Bradano e 10 nella zona di Fosso Mazzocco.

«I risultati di questi campionamenti -  dichiara ancora l’assessore – confermano l’ottima qualità del nostro mare. Un dato significativo per una città turistica a misura di bambino, insignita dal 2011 della Bandiera Verde, che deve rassicurare cittadini e turisti e allontanare allarmismi infondati. Come già accaduto nella scorsa stagione estiva, renderemo i dati e le comunicazioni ufficiali dell’Arta consultabili sul sito istituzionale, nella sezione Acque di Balneazione sulla home page, proprio per tenere costantemente informata la cittadinanza e fornire anche un servizio utile a quei turisti che vorranno scegliere la nostra città per le loro villeggiature». I prossimi prelievi verranno eseguiti il 17 maggio, come da calendario stabilito dall’Arta.  

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Coppia morta sul fiume Orta per una tragica fatalità

Emerge una prima ricostruzione della tragica gita del primo maggio sul fiume Orta, a Caramanico Terme, nella quale hanno perso la vita  due giovani di 32 anni, Giuseppe Pirocchi e Silvia D'Ercole. I due stavano facendo un' escursione nella zona della valle dei Luchi con i figli e con due sorelle della 32enne, quando, nel pomeriggio, e' avvenuto l'incidente. In quella zona le rapide che scorrono impetuose tra gigantesche rocce prendono il nome di 'Marmitte'. Le rocce sono estremamente lisce e, in alcuni punti, scivolose e melmose. Mentre i Carabinieri Forestali e quelli della Compagnia di Popoli sono al lavoro per ricostruire l'esatta dinamica dell'accaduto, prova a spiegare quanto successo uno zio di Silvia: "Stavano percorrendo un camminamento roccioso ricoperto di melma a causa del maltempo di questi giorni - racconta Donato D'Ercole riferendo quanto raccolto dalle due nipoti e sorelle di Silvia, Angela e Daniela - quando all'improvviso Silvia e' scivolata verso la gola ed ha cercato di aggrapparsi al compagno, trascinandolo nella caduta. Erano riusciti a mantenersi sospesi alle rocce, ma poi non ce l'hanno fatta e sono precipitati giu' nelle acque del fiume". Si sarebbe trattato di una tragica fatalita'. Lanciato l'allarme, sul posto, oltre a Carabinieri e Forestali, sono arrivati i Vigili del Fuoco,  il 118 di Pescara e gli uomini del Soccorso Alpino. Per i soccorritori, che hanno operato con l'ausilio di due elicotteri, considerata la zona impervia - la strada piu' vicina e' a quasi un'ora di cammino dal luogo dell'incidente - non e' stato facile recuperare i due corpi, trascinati dalla corrente circa 250 metri piu' a valle rispetto al punto della caduta. Stamani la ricognizione cadaverica e poi la restituzione delle salme alle famiglie, su disposizione del pm di turno di Pescara. I funerali dei due giovani verranno celebrati domani, a Scerni, nella chiesa di San Giacomo, alle 16.30.

 

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