Sono circa 160 gli abitanti del centro storico del comune di Capitignano che hanno lasciato le loro abitazioni per trasferirsi in autobus nei moduli abitativi provvisori (Map) ed alloggi antisismici del progetto case all'Aquila in seguito all'ordinanza del sindaco, Maurizio Pelosi, che ha disposto l'evacuazione per una settimana per motivi di sicurezza legate alle copiose precipitazioni nevose e alle continue scosse di terremoto. E' lo stesso sindaco a spiegare la ragione di una decisione sofferta: "Il paese e' sommerso dalla neve, dobbiamo liberarlo e fare le verifiche sulle case perche' ci sono stati dei crolli. Un'operazione non sicura alla presenza delle persone. Ma una volta terminato il lavoro, i cittadini potranno rientrare nelle case agibili e con la strade senza la neve".
Leggi Tutto »Frana sulla SS80
"C'e' una frana di un chilometro di fronte e alta quattro metri che porta con se' neve e detriti che ha reso necessario chiudere la Statale 80 nel tratto che va da Ortolano a Crognaleto". Lo riferisce il consigliere regionale del Pd Pierpaolo Pietrucci, in prima linea da giorni nell'Alta Valle dell'Aterno, al termine di una verifica effettuata dal funzionario dei Vigili del Fuoco dell'Aquila Enzo Albanese. La zona si trova in un territorio, epicentro del sisma del 18 gennaio scorso e teatro di nevicate record
Leggi Tutto »Maltempo, vertice della Protezione Civile sulle situazioni
Vertice operativo tra il Capo del Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, il Commissario per la ricostruzione e i Presidenti delle Regioni Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria nella Dicomac-Direzione di comando e controllo. "Dal punto di vista operativo stiamo certamente migliorando la situazione", ha detto Curcio nel corso di un successivo incontro con la stampa. L'impegno delle componenti e delle strutture operative del sistema di protezione civile continua senza sosta "con oltre 8300 unita' e piu' di 3mila mezzi", ha specificato il Capo Dipartimento.
"Si lavora in condizioni estreme", ha sottolineato Curcio, per evacuare quanti si trovano in situazioni a rischio, per rifornire di viveri e medicinali le persone in difficolta', per liberare la viabilita' principale e secondaria in modo da consentire l'accesso alle frazioni, per ripristinare le utenze ancora disalimentate. Tra oggi e domani, ha aggiunto il Capo Dipartimento, scatteranno inoltre "tutta una serie di attivita' di verifica per determinare la stabilita' dei versanti nevosi: ci attendono giornate speriamo meno drammatiche ma altrettanto difficili". Per quanto riguarda le attivita' di ricerca e soccorso, la situazione del complesso scenario operativo dell'hotel Rigopiano conta 9 estratti vivi, cui si aggiungono le 2 persone recuperate giovedi' all'esterno della struttura, e 5 vittime accertate. A questi deceduti purtroppo si aggiungono altre 5 vittime, tutte in Abruzzo, trovate nei comuni di Crognoleto, Campotosto, Castel Castagna e Rocca Santa Maria. A partire dalla mattinata di oggi sono stati effettuati recuperi ed evacuazioni - sia via terra, sia con mezzi aerei - a Pozza di Acquasanta, a Prati di Tivo e a Crognaleto.
Sul fronte del ripristino dell'energia elettrica, le utenze disalimentate sono attualmente scese a 27mila inAbruzzo e a meno di 600 nelle Marche.
Leggi Tutto »Blackout, in Abruzzo 27 mila utenze senza corrente elettrica
Le utenze senza energia elettrica per effetto di maltempo e sisma sono attualmente scese a 27mila in Abruzzo e a meno di 600 nelle Marche. Lo comunica la Protezione civile.
Leggi Tutto »Maltempo in Abruzzo, bilancio tragico
Una lunga, triste, angosciante settimana quella che le calamita' naturali hanno portato in Abruzzo. Pesante il tributo pagato dalla regione con 9 morti. Sul territorio sono caduti quasi 20 milioni di tonnellate di neve in pochi giorni. Oltre 300mila persone sono rimaste al freddo, al buio e senz'acqua a causa di lunghi blackout e, solo due giorni fa, quattro scosse di terremoto di magnitudo superiore a 5.0 hanno messo a dura prova i nervi di una popolazione gia' fiaccata.
Senza contare la tragedia dell'hotel Rigopiano, investito da una valanga a Farindola il 18 gennaio; tanti i superstiti, un vero miracolo, due le vittime accertate, ma mancano ancora all'appello una ventina di persone, mentre le ricerche proseguono sotto una bufera di neve. La mesta sequenza inizia il 14 gennaio: il 55enne Nicola Naccarella, titolare di un bar a Guardiagrele, viene trovato senza vita sotto un cumulo di neve lungo la strada che aveva percorso per raggiungere la sua rimessa agricola a circa un km da casa. Alla vigilia dell'Epifania era uscito, durante una fitta nevicata, dicendo alla moglie che andava a controllare gli animali. Poi non aveva piu' dato notizie. Pare che a ucciderlo sia stato un malore fulminante in un tratto in salita. Lunedi' 16 il 67enne Roberto Zecca, architetto e appassionato di barche, muore dopo essere caduto nelle acque gelide del porticciolo turistico di Giulianova dove era andato per rinforzare gli ormeggi del suo natante. Quando gli uomini della Guardia costiera lo hanno ripescato era in gravissimo stato di ipotermia. E' morto durante il trasporto in ospedale. Mercoledi' 18 a Castel Castagna e' stato recuperato il cadavere di Nino Di Nicola, 83 anni, sepolto nel crollo della sua stalla, non si sa se dovuto al peso della neve sul tetto o alle scosse di terremoto della mattinata. Ieri due anziani coniugi di Brittoli sono morti per intossicazione da monossido di carbonio. Il paese e' senza elettricita' da due giorni e i due avevano acceso un generatore per scaldarsi mentre dormivano, senza rendersi conto delle esalazioni. Il giorno prima avevano corso lo stesso rischio, per le esalazioni di una stufa, ma sono state raggiunte in tempo, due persone a Villa Celiera dove la coltre bianca ha raggiunto i tre metri. E' stato trovato oggi senza vita a Ortolano, frazione del Comune di Campotosto , il 73enne Enrico De Dominicis, pensionato dell'Enel, travolto da una slavina che si e' staccata dal Monte Corno in seguito alle scosse di mercoledi' scorso. Viveva in una casa nel centro del borgo, a mille metri, insieme al fratello che si e' miracolosamente salvato. Nel piccolo centro ieri in elicottero sono stati tratti in salvo 21 abitanti. Nel comune montano di Crognaleto, da giorni sotto metri di neve e senza energia elettrica, sono stati trovati morti oggi padre e figlio dispersi da ieri, quando erano usciti di casa per andare a comprare qualcosa da mangiare. Lasciata la macchina avevano continuato a piedi.
I corpi di Mattia e Claudio Marinelli, 23 e 50 anni, sono stati trovati in una scarpata piena di neve e ghiaccio. E a Rocca Santa Maria i Carabinieri, mentre cercavano di portare aiuti a famiglie rimaste isolate per la neve, hanno trovato un 74enne morto in una stalla con il suo cane; non si sa se a ucciderlo sia stata l'ipotermia o un avvelenamento da monossido di carbonio. Nella stalla c'era un generatore di corrente.
Leggi Tutto »Commissione Grandi Rischi, la sequenza sismica non è esaurita
"Ad oggi non ci sono evidenze che la sequenza sismica sia in esaurimento". Lo evidenzia la Commissione Grandi Rischi che d'intesa con il Capo Dipartimento della Protezione Civile, si è riunita ieri a seguito della ripresa della sismicità che ha colpito l'Appennino Centrale a partire da Agosto 2016. "La sequenza sismica che ha colpito l'Appennino Centrale su una lunghezza complessiva di oltre 70 km - spiega la Commissione - ha avuto sino ad ora quattro momenti principali di rilascio sismico: il 24 agosto, con l'evento di M6 di Amatrice; il 26 ottobre, con due eventi principali di M5.4 e M5.9 che hanno esteso la sismicità verso nord; il 30 ottobre, con l'evento di M6.5 che ha ribattuto la zona a cavallo degli eventi precedenti; il 18 gennaio, con 4 eventi di magnitudo M5.0-5.5, su una lunghezza di circa 10 km nella parte meridionale della sequenza, nell'area di Montereale, che si ricongiungono alla sismicità aquilana del 2009. Si tratta di una singola sequenza sismica. L'area era già stata colpita da sequenze simili e da grandi terremoti in passato, in particolare dall'evento del 1639, e non era stata interessata dagli eventi recenti di Colfiorito (1997) e dell'Aquila (2009). Questa sequenza può essere considerata come tipica dell'attività sismica appenninica, e come tale aspettata sulla base della storia sismica e del contesto sismo-tettonico regionale. Un aspetto della sismicità di questa regione è la possibilità che le sequenze possano avere una ripresa e propagarsi alle aree limitrofe, come già avvenuto ad esempio per la sequenza del 1703 (con una durata di oltre un anno e due eventi di magnitudo tra 6.5 e 7 a distanza di un mese), del 1639 (almeno due eventi comparabili a distanza di una settimana), di Colfiorito (1997, M6.0, con una sequenza di sei eventi di magnitudo oltre 5.2 su una durata di sei mesi) e ora nella zona di Amatrice, con tre eventi di Mw5.9-6.5 negli ultimi cinque mesi".
La Commissione conferma l'impianto interpretativo già formulato a seguito degli eventi del 24 agosto e del 26 e 30 ottobre. E identifica "tre aree contigue alla faglia principale responsabile della sismicità in corso, che non hanno registrato terremoti recenti di grandi dimensioni e hanno il potenziale di produrre terremoti di elevata magnitudo (M6-7). Questi segmenti - localizzati rispettivamente sul proseguimento verso Nord e verso Sud della faglia del Monte Vettore-Gorzano e sul sistema di faglie che collega le aree già colpite dagli eventi di L'Aquila del 2009 e di Colfiorito del 1997 - rappresentano aree sorgente di possibili futuri terremoti. I recenti eventi hanno prodotto importanti episodi di fagliazione superficiale che ripropongono il problema della sicurezza delle infrastrutture critiche quali le grandi dighe". La Commissione ha anche espresso la sua vicinanza alla popolazione colpita dalla sequenza complimentandosi con il DPC per l'efficacia con cui sta affrontando l'emergenza.
Leggi Tutto »Hotel Rigopiano, parla il manutentore scampato alla slavina
"Ho cercato di chiamare qualcuno fino a quando ha fatto buio. Ma nessuno rispondeva. Poi ha continuato a nevicare, e' venuto giu' un altro mezzo metro di neve. Era troppo rischioso rimanere la'". Fabio Salzetta, il manutentore dell'hotel Rigopiano, racconta per la prima volta quei momenti maledetti. "Erano tutti raggruppati nella speranza di andarsene ma non avevamo paura, nessuno si immaginava che potesse succedere una cosa cosi'". Ma cosa ricordi? "Neve, neve e basta".
Leggi Tutto »Sindaco Farindola: 85% senza elettricità, temo per anziani
Nel Comune di Farindola, in provincia di Pescara, l'85% del territorio resta senza elettricità da giorni. "Temo per l'incolumità delle persone, soprattutto quelle anziane e più deboli", dice il sindaco Ilario Lacchetta, a RaiNews24. Nella frazione Rigopiano sono ancora al lavoro i soccorritori sull'hotel distrutto dalla valanga: 23 persone sono ancora disperse.
Leggi Tutto »Passolanciano, 192 persone intrappolate in hotel salvate dai Carabinieri
Operazione di salvataggio dei Carabinieri del Comando Provinciale e del Gruppo Carabinieri Forestali di Chietiimpegnati per tutto il giorno a soccorrere 192 persone (160 studenti di età compresa tra gli 11 e i 14 anni e 12 professori e 20 operatori) e 17 persone (2 bambini, 6 adulti e 9 operatori), ospiti presso gli hotel "Panorama" e "Mammarosa", che si trovano entrambi sulla sommità di rilievi, situati lungo il tratto "Passo Lanciano - la Maielletta", rimasti isolati a seguito delle ultime nevicate, che hanno raggiunto i 3,5 metri di altezza, bloccando e rendendo impraticabile la SP614. Coordinate dalla Prefettura di Chieti, alle 12.00, sono iniziate le operazioni di evacuazione che si sono protratte per tutto il pomeriggio e che hanno visto all'opera i militari dell'Arma con l'ausilio di 2 turbine, 2 spazzaneve con lama della Provincia di Chieti, di una dozzina di vetture dell'Arma attrezzate per l'ambiente montano e per le operazioni di trasporto e di alcuni elicotteri dell'Arma pronti ad intervento in caso di emergenze sanitarie, che fortunatamente sono rimasti a terra. Tutti gli ospiti dell'hotel sono stati trovati in buone condizioni di salute, grazie alle scorte di viveri nelle strutture alberghiere. I bambini e i loro educatori sono stati accompagnati fino a Passo Lanciano, primo punto ritenuto sicuro, dove gli stessi hanno proseguito il viaggio a bordo di autobus.
Leggi Tutto »Passolanciano, salvate 200 persone circa intrappolate negli hotel
Sono 209 le persone - di cui 162 tra bambini e adolescenti - rimaste intrappolate a causa delle forti nevicate in due hotel del Chietino e messe in salvo dai Carabinieri del Comando Provinciale e del Gruppo Carabinieri Forestali di Chieti, da questa mattina impegnati nei soccorsi. Sono 160 gli studenti, di eta' compresa tra gli 11 e i 14 anni, con 12 professori e 20 operatori, e 17 le persone (2 bambini, 6 adulti e 9 operatori), che erano ospiti presso gli hotel Panorama e Mammarosa, entrambi lungo il tratto Passo Lanciano-la Maielletta. Con le ultime nevicate, il manto ha raggiunto i 3,5 metri di altezza, bloccando e rendendo impraticabile la SP614. Coordinate dalla locale Prefettura, a mezzogiorno sono iniziate le operazioni di evacuazione che si sono protratte per tutto il pomeriggio e che hanno visto all'opera i militari dell'Arma con l'ausilio di 2 turbine, 2 spazzaneve con lama della Provincia di Chieti, di una dozzina di vetture dei Carabinieri attrezzate per la montagna e per le operazioni di trasporto. Alcuni elicotteri dell'Arma erano pronti ad intervenire in caso di emergenze sanitarie, ma sono rimasti a terra. Tutti gli ospiti degli hotel sono stati trovati in buone condizioni di salute: nelle strutture alberghiere, infatti, vi erano scorte di viveri adeguate a fronteggiare situazioni di isolamento. I bambini e i loro educatori sono stati accompagnati fino a Passo Lanciano, primo punto ritenuto sicuro, dove gli stessi hanno proseguito il viaggio a bordo di un autobus
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