I Carabinieri dell'Aquila hanno recuperato a Londra un reliquiario in rame del 1400 di San Giustino, trafugato nel 1992 a Paganica, frazione del capoluogo di cui il santo e' patrono .La denuncia fu presentata dall'allora parroco di Paganica, don Dante Di Nardo Secondo quanto spiegato dai militari dell'Arma, era stato venduto all'incanto dalla casa d'aste Sotheby's, per un incasso di 38 mila euro, e acquistato da un esperto di arte inglese. Dopo aver notato la scritta Paganica sull'oggetto, quest'ultimo ha acquisito qualche informazione e ha capito che si trattava di un oggetto rubato, denunciando il fatto. Da li' e' partita l'inchiesta della procura dell'Aquila, coordinata dal sostituto Simonetta Ciccarelli e svolta dai carabinieri della stazione di Paganica e dei colleghi dell'Aquila. Dopo una serie di rogatorie internazionali, oggi e' stata possibile la restituzione dell'opera alla Curia aquilana. La reliquia verra' presto mostrata ai fedeli. Le indagini sono ancora in corso per capire chi ha trafugato l'opera, ma non sara' facile, visto il tempo trascorso.
Leggi Tutto »Hotel Rigopiano, parlano i legali del sindaco di Farindola: la valanga si poteva prevedere
"La valanga era scientificamente prevedibile e i suoi disastrosi effetti erano totalmente evitabili, solo se la Regione Abruzzo avesse fatto la Carta di Localizzazione dei Pericoli da Valanga, la Clpv che era obbligatoria dal 1992". Lo ha detto Cristiana Valentini, avvocato del sindaco di Farindola, illustrando, in una conferenza stampa, le risultanze di un'indagine difensiva preventiva eseguita da un pool di tecnici e legali incaricati dal comune per "accertare la verita' sulla tragedia di Rigopiano".
"Noi abbiamo provato a realizzare una carta del rischio - ha aggiunto l'avvocato Valentini - cosi' in poco tempo, e i risultati sono quelli che sono sotto gli occhi di tutti: cioe' che la valanga era scientificamente prevedibile". "Risultati chiaramente non presi dalla persona che va su Google Earth - ha proseguito il legale - ma da chi ha accesso, in modo professionale, ai satelliti". "Questa zona - ha spiegato l'ing. Marco Cordeschi - ha una storia di valanghe. E lo dice la carta storica delle valanghe regionale: in quella localizzazione ci sono diversi eventi, purtroppo non quello che si e' verificato il 18 gennaio scorso. Con uno studio cartografico prima e, poi, con un iniziale approfondimento sul posto, era prevedibile localizzare nel sito della valanga di Rigopiano un'attivita' valanghiva anche di una certa importanza". Prevedibilita' che si poteva individuare "sia per considerazioni di carattere morfologico, per pendenze molto accentuate, sia per considerazioni di carattere valanghivo che un esperto ha relativa facilita' a fare", dice Cordeschi.
"Non si puo' parlare statisticamente di un fatto eccezionale". A chiarirlo e' il climatologo dell'Universita' di Ferrara, Massimiliano Fazzini - che fa parte del pool di tecnici e legali incaricati dal Comune di Farindola per un'indagine difensiva preventiva sulla tragedia dell'hotel Rigopiano - nel corso di una conferenza stampa convocata dal sindaco Ilario Lacchetta, riferendosi alle nevicate cadute nell'area tra il 17 e il 18 gennaio scorso, giorno della tragedia. "Sono nevicate, di due tre metri di neve, nella nostra zona di riferimento - spiega Fazzini - a una quota di 1.200-1.300 metri, che non rappresentano un evento eccezionale, ma ricorrente: eventi nel 2005, 2009, 2011, 2015. Quindi parlare di eccezionalita' non deriva dai dati scientifici che abbiamo verificato. Sono una cosa normale per questa zona, con fenomeni ripetuti quasi ogni anno".
"Abbiamo trovato uno strato interessante e particolare su cui il professore Fazzini e l'ingegner Cordeschi stanno lavorando, l'avere riscontrato sul fondo un metamorfismo costruttivo con una brina di fondo". A tracciare una sorta di 'identikit' della valanga abbattutasi sull'hotel Rigopiano e' la guida alpina Maurizio Felici che, lo scorso 5 febbraio, sfidando condizioni meteo proibitive, su incarico del Comune di Farindola ha effettuato un sopralluogo tecnico nella zona. "Ho messo la sonda - ha spiegato Felici nel corso della conferenza stampa convocata dal sindaco di Farindola - ho fatto una trincea, ho scavato la neve, ho fatto un profilo, ho visto i vari strati all'interno e sul fondo, si chiama brina di fondo, e ho rilevato questo tipo di cristallo. Ero sulla valanga, sui pendii leggermente a monte del distacco piu' basso, quindi su un pendio caratteristico della valanga. E' un tipo di cristallo che si e' potuto formare dopo ma risale all'evento valanga del 18 gennaio scorso". Quando si parla di metamorfismo costruttivo ci si riferisce in particolare a un fenomeno per cui i cristalli di grandi dimensioni si accrescono progressivamente mentre quelli piccoli si dissolvono, comportando una perdita di resistenza dello strato di neve trasformato. I dati raccolti dall'esperto dovranno ora essere analizzati.
"Il nostro pensiero e' ancora per le vittime". Cosi' il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, parlando della tragedia dell'hotel Rigopiano dove hanno perso la vita 29 persone. "E' necessario che il Comune di Farindola sia incluso nella zona del cratere sismico per avere una serie di agevolazioni ed e' per questo che giovedi' pomeriggio abbiamo convocato il consiglio comunale, durante il quale emergera' l'istanza di richiesta di entrata nel cratere sismico" ha detto ancora Ilario Lacchetta. "E' un momento veramente difficile - ha spiegato il sindaco - noi abbiamo necessita' di chiedere con determinazione alla Regione e al Governo che vengano attuate e attivate misure non convenzionali per il rilancio della nostra area. Prima ancora del turismo parlo dell'infrastrutturazione principale, parlo di viabilita', parlo delle scuole, parlo della sanita'. Senza queste e' impossibile garantire anche i diritti minimi della Costituzione a questi cittadini che sono stufi di essere considerati di serie B e che hanno tutto il diritto di avere queste risposte da chi ci amministra a livello sovraordinato".
Leggi Tutto »Associazioni ambientaliste dicono no all’impianto per il trattamento di rifiuti a Canosa Sannita
Stop al progetto di impianto per il trattamento dei rifiuti (fanghi) a Canosa Sannita: lo chiedono le associazioni Nuovo Senso Civico e Stazione Ornitologica Abruzzese, in collaborazione con il Forum H2O, nel nuovo documento di osservazioni inviato oggi al SUAP per la conferenza dei servizi di domani, 22 febbraio. L'impianto - spiegano in una nota - prevede la ricezione di 3.500 tonnellate di rifiuti ogni anno, 9,5 tonnellate al giorno lavorando h24 per 365 giorni. In questo modo il proponente ritiene di porsi al di fuori della normativa sulla procedura di V.I.A. (la soglia e' di 10 tonnellate/giorno). Le associazioni hanno ricordato al SUAP che un decreto del Ministero dell'Ambiente del 2015 sulle procedure di verifica di assoggettabilita' a V.I.A. prevede la riduzione della soglia del 50% (quindi a 5 tonnellate/giorno) in determinati casi. Le associazioni sono tornate a stigmatizzare la trasformazione di suolo agricolo in aree industriali e hanno citato la giurisprudenza in merito a queste varianti che ha chiarito da tempo che non e' il privato a dover determinare la localizzazione di tali interventi superando ogni tipo di pianificazione a suo piacimento quando possono esserci alternative.
Leggi Tutto »Abruzzo, istituita commissione d’inchiesta su sisma e maltempo
Via libera del Consiglio regionale d'Abruzzo alla Commissione d'inchiesta per l'emergenza determinata in regione dagli eventi atmosferici e sismici che si sono susseguiti dal 15 al 19 gennaio. La richiesta di istituzione era stata avanzata dal Gruppo del M5S (prima firmataria Sara Marcozzi) con la firma anche dei Consiglieri di Fi Mauro Febbo, Emilio Iampieri, Lorenzo Sospiri. Il Consiglio ha votato l'istituzione della Commissione d'Inchiesta all'unanimita'. L'oggetto del provvedimento approvato e': "Emergenza Abruzzo: eventi atmosferici e sismici accaduti fra il 15 gennaio e il 19 gennaio 2017. Rete di trasmissione e distribuzione dell'energia elettrica, rete di distribuzione del gas, rete di distribuzione dell'acqua, attivita' degli enti locali territoriali e regionali, attivita' delle strutture di Protezione Civile - Sicurezza sismica nella Regione Abruzzo e rete Protezione civile regionale".
"Gli abruzzesi ci chiedono di fare chiarezza su quanto accaduto a gennaio e ci chiedono maggiore sicurezza per il futuro. La risposta a queste domande passa dallo stanziamento di maggiori fondi per la prevenzione dei disastri e anche per l'istituzione di una commissione di inchiesta. E' sicuramente un buon risultato quello che il consiglio regionale ha raggiunto grazie al M5S" commenta Sara Marcozzi, capogruppo del M5S. "La nostra Regione ha il diritto di sapere la verita', e di sapere di poter contare su una Regione che ha fatto i passi adeguati per tentare di ridurre al minimo i rischi per il futuro". La commissione di inchiesta - fa sapere il M5S - sara' presiedute da un consigliere tra quelli indicati dall' opposizione, sara' nominata dal Presidente, con le stesse modalita' previste per le Commissioni permanenti. Nello svolgimento dell'inchiesta, la Commissione potra' richiedere agli Uffici della Regione, nonche' agli Enti ed Istituti da essa dipendenti e alle societa' partecipate dalla Regione, tutte le informazioni utili all'espletamento dell'inchiesta, senza che ad essa sia opponibile il segreto d'ufficio, e potra' altresi' convocare persone che possano fornire informazioni utili al completamento dell'inchiesta
Leggi Tutto »Controlli dei Nas nei bar delle scuole di Pescara, sequestri e irregolarità
Controlli dei Carabinieri del Nas di Pescara nei bar delle scuole superiori del capoluogo adriatico. In alcuni casi sono state riscontrate irregolarita' in materia di tracciabilita' dei prodotti alimentari ed indicazioni di etichetta. Sottoposti a sequestro panini, pizze e snack, carenti di informazioni al consumatore ed indicazioni sulla presenza di sostanze allergeniche. Le ispezioni sono state eseguite a garanzia dei giovani consumatori e della loro salute, anche a seguito di segnalazioni dei genitori, che hanno contattato i Nas esprimendo preoccupazione sulla qualita' degli alimenti consumati dai figli durante la ricreazione. Disposti e subito eseguiti, i controlli hanno portato al sequestro, con successiva distruzione, di un centinaio di snack e a sanzioni per circa tremila euro. (
Leggi Tutto »Fratelli gemelli picchiavano il padre per avere i soldi per la droga
Picchiavano e minacciavano il padre per ottenere i soldi per acquistare la droga: due fratelli gemelli sono stati cosi' arrestati e posti ai domiciliari, dagli agenti della Squadra Mobile coordinati dal vicequestore aggiunto, Pierfrancesco Muriana, che hanno dato esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa nei confronti di A.T. e D.T., di anni 27, pescaresi, per il reato di maltrattamenti in famiglia, commessi nei confronti del padre, nel periodo compreso tra il 2014 e il 2016. Le indagini hanno consentito di accertare che i due gemelli avrebbero ripetutamente picchiato, minacciato e insultato il genitore, con frequenti richieste di denaro per soddisfare il loro bisogno di droga, costringendolo a vivere in uno stato di sofferenza psicologica e di totale sottomissione. Il Gip del Tribunale di Pescara, con una ordinanza del 22 luglio scorso aveva inizialmente rigettato la richiesta del Pm Paolo Pompa, di applicazione della misura cautelare. Successivamente l'ordinanza era stata annullata con un provvedimento del Tribunale del Riesame di L'Aquila, a cui il Pm aveva fatto ricorso, e divenuta poi esecutiva dopo il rigetto di un ulteriore ricorso per Cassazione proposto dai legali dei due giovani indagati.
Leggi Tutto »Scoperta dai Nas impresa funebre abusiva nel Pescarese
Svolgeva regolarmente servizi per riti funebri e pubblicizzava la propria attivita' anche grazie ad un ricco sito web, che consentiva persino di scaricare la modulistica necessaria, ma era completamente abusiva. Scoperta, nel Pescarese, dai Carabinieri del Nas di Pescara, un'impresa funebre con piu' sedi che operava in mancanza dei requisiti minimi previsti. E' stata quindi disposta l'immediata sospensione dell'attivita', in collaborazione con il personale della Asl. I militari per la tutela della salute hanno accertato che l'impresa esercitava l'attivita' di onoranze funebri ed eseguiva servizi per riti, trasporti e tumulazioni, in totale assenza di autorizzazione e di pareri igienico sanitari della Asl competente. In collaborazione col dipartimento di Prevenzione della Asl, sono state ispezionate numerose aziende della provincia, per scoprire anche se, nel settore, esercitassero imprese abusive.
Leggi Tutto »Pesca abusiva, sequestrati 1.200 metri di reti a Vasto
Reti da pesca abusiva per 1.200 metri e due ancorotti in ferro sono stati sequestrati questa mattina all'alba dal personale della Guardia Costiera di Vasto per essere stati posti a distanza dalla costa inferiore ai 300 metri oltre a non avere matricola identificativa ne' alcuna boa galleggiante. "Dai risultati prodotti in quest'ultimo periodo - ha dichiarato il tenente di vascello Cosimo Rotolo, comandante dell'Ufficio circondariale marittimo di Vasto - e' stato constatato un aumento dei pescatori abusivi che utilizzano attrezzi non conformi e in aree vietate e rappresentano una forma di concorrenza sleale con il prodotto pescato viene immesso illecitamente nella filiera commerciale".
Leggi Tutto »Bimbo morto giocando a calcio, a processo il medico del 118
E' morto giocando a calcio il piccolo Marco Calabretta, 9 anni, di Pineto il 25 settembre del 2015 mentre stava con i compagni sul campo sportivo 'Pavone' di Pineto. Una morte causata, come stabili' l'autopsia, da una fibrillazione ventricolare alla cui base c'era una malformazione congenita e per la quale il pm Stefano Giovagnoni, cosi' come disposto poco meno di un mese fa dal Gip Giovanni De Rensis, ha firmato l'imputazione coatta per omicidio colposo per il medico del 118 che soccorse il ragazzino. Medico che adesso rischia il processo per non aver utilizzato, al momento dei soccorsi, il defibrillatore presente sull'ambulanza. Nel corso delle indagini la Procura aveva iscritto nel registro degli indagati sia il medico che aveva rilasciato il certificato di idoneita' sportiva che il medico del 118, per i quali successivamente aveva chiesto l'archiviazione. Secondo la perizia affidata all'epoca dal pm la patologia di cui soffriva Calabretta sarebbe stata infatti diagnosticata, solo con un ecocardiogramma, esame non previsto in caso di rilascio di certificato di idoneita' sportiva per attivita' non agonistica, come nel caso del bimbo di Pineto. Da qui la richiesta di archiviazione, accolta dal gip, per il medico che aveva rilasciato il certificato e che aveva correttamente eseguito gli esami stabiliti dalle norme.
Diversa la posizione del medico del 118, rispetto al quale era stata ipotizzata un'omissione per non aver utilizzato, al momento dei soccorsi, il defibrillatore che pure era disponibile. Secondo la perizia, pero', essendo passati circa sette minuti dal momento in cui il ragazzino si era sentito male e l'arrivo dei soccorsi, ed essendo fondamentale il fattore tempo nella defibrillazione, nel caso in questione una condotta diversa del medico del 118 non avrebbe comunque scongiurato la morte di Calabretta. Da qui la richiesta di archiviazione anche per la sua posizione, che aveva visto l'opposizione della famiglia. Opposizione accolta dal gip, che aveva disposto l'imputazione coatta, adesso firmata dal pm.
Leggi Tutto »Maxi operazione contro la ‘ndrangheta coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di L’Aquila
Un'operazione antimafia diretta e coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di L'Aquila e condotta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo Provinciale di Chieti, che ha permesso di individuare una cellula 'ndranghetista abruzzese, con a capo Simone Cuppari, 36enne di origini calabresi e da tempo residente sulla costa chietina, a Francavilla al Mare. L'operazione antimafia ribattezzata 'Design' è stata condotta dai carabinieri di Chieti che hanno indagato per due anni, e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia de L'Aquila. Sono 19 le persone arrestate, 36 quelle complessivamente indagate e beni sequestrati per 10 milioni di euro. Altre 9 persone sono state raggiunte da provvedimenti di obbligo di dimora o di interdizione ad esercitare attivita' imprenditoriali o rivestire cariche societarie. Altre 8 infine, sono le persone indagate in stato di liberta'. I reati contestati sono associazione per delinquere di stampo mafioso, con l'aggravante di essere associazione armata, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, tentato omicidio, detenzione illegale di armi da fuoco, estorsione, usura, incendio di esercizio pubblico e di autovettura e intestazione fittizia di beni, con l'aggravante di essersi avvalsi dei metodi mafiosi. Secondo i carabinieri, che hanno tenuto una conferenza stampa con il comandante provinciale, colonnello Luciano Calabro' e il comandante del reparto operativo, tenente colonnello Erminio Sacco, la cellula aveva consolidato un efficiente canale di approvvigionamento di ingenti quantita' di cocaina da un gruppo di affiliati alla 'Ndrangheta in Lombardia, a loro volta riconducibili alle famiglie della 'Locale di Plati''. La droga proveniente dalla Lombardia, una volta in Abruzzo, finiva sul mercato delle zone di Chieti e Pescara. I proventi dello spaccio venivano reimpiegati nell'acquisizione di attivita' commerciali nel settore della raccolta di scommesse elettroniche e nella ristorazione, e in episodi di usura a danno di piccoli commercianti e imprenditori locali in difficolta' pretendendo da essi interessi esorbitanti: in un caso a fronte di un prestito di 20.000 euro, la vittima ne aveva doveva restituire, dopo un mese, 40.000 vedendosi costretto, nell'arco di pochi mesi, a pagare oltre 220.000 euro dietro minacce, incendi di negozi e di autovetture.
I profitti venivano in parte, reimpiegati in attivita' imprenditoriali in Calabria, come nel commercio di autoveicoli e nella realizzazione di villaggi turistici di grandi dimensioni. Nel corso dell'operazione sono state sequestrate 4 societa' fra le province di Chieti, Pescara e in Calabria, che gestivano commercio di auto online e raccolte di scommesse ma anche bar e pizzerie, 8 autoveicoli e 10 chilogrammi di marijuana. Inoltre sono stati sequestrati per equivalente 6 milioni di euro quali quote di una societa' proprietaria di un villaggio turistico in Calabria
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