Cronaca

Violenza su una prostituta a Pescara, 33enne condannato a 7 anni

Il Tribunale di Chieti ha condannato a 7 anni di reclusione un 33enne, di origini romene, accusato di concorso in sequestro di persona e violenza sessuale ai danni di una prostituta. Il giovane e' stato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici. Il pm Lucia Campo aveva chiesto la condanna a 6 anni e 2.000 euro di multa. I fatti risalgono alla notte del 9 settembre del 2014 e si verificarono a San Silvestro di Pescara, in una zona di aperta campagna.

La donna fu fatta salire sull'auto condotta da un altro romeno, il quale dopo aver pattuito una prestazione sessuale a pagamento, la condusse in una zona isolata. Ed e' li' che si consumo' la violenza dopo che alla donna, minacciata e immobilizzata, venne strappato di mano il telefono cellulare, per evitare che potesse chiedere aiuto.

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Arrestati dalla Polizia due fratelli albanesi con 21 chilogrammi di marijuana

Due fratelli albanesi di 24 e 32 anni sono stati arrestati dalla Squadra Mobile delle Questure di Chieti e di Pescara per detenzione di stupefacenti. I due sono stati fermati a Montesilvano e sulla loro auto, e nascosti nel bagagliaio i poliziotti hanno trovato 21 chilogrammi di marijuana avvolti da cellophane ed assicurati da una corda molto spessa. L'attenzione degli investigatori si era concentrata proprio su quell'auto, di piccola cilindrata, che veniva monitorata. E che ieri sera i poliziotti hanno visto procedere ad alta velocita' sulla variante alla Statale 16 nella direzione Montesilvano.

L'attivita' di indagine ha preso spunto da alcune notizie acquisite dagli uomini della Mobile teatina nell'ambito dei servizi di prevenzione effettuati a Chieti Scalo e dallo scambio di informazioni con la Squadra Mobile di Pescara.

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Inchiesta in Regione Abruzzo, sale il numero degli indagati

Prosegue il lavoro della procura della Repubblica dell'Aquila che indaga su una serie di appalti gestiti dalla Regione Abruzzo, tra cui quello per la ristrutturazione di Palazzo Centi, sede della giunta all'Aquila danneggiato dal sisma del 2009. Un'inchiesta che coinvolge anche il governatore, Luciano D'Alfonso. Tre i filoni. Uno e' relativo alla ricostruzione del palazzo storico, sede della Regione Abruzzo fino al sisma del 2009. In questo filone non c'e' il governatore. Oggi, all'atto della proroga delle indagini, i carabinieri del Noe hanno notificato altri quattro avvisi di garanzia sulla gara di Palazzo Centi del valore di 13 milioni di euro, caratterizzata da ritardi e cambi di commissione di gara: gli indagati, dopo i sette comunicati ieri, salgono a 11, tra funzionari regionali, professionisti esterni e imprenditori. L'accusa per i quattro nuovi avvisi e' di induzione indebita a dare o promettere utilita', la cosiddetta 'concussione depotenziata'. Coinvolti l'ex segretario generale abruzzese del ministero dei Beni Culturali, Berardino Di Vincenzo, ora in pensione, consulente della Regione Abruzzo, il figlio Giancarlo, tecnico progettista, e gli imprenditori Giancarlo Di Persio e Mauro Pellegrini, titolari della impresa Dipe. Secondo l'accusa, Di Vincenzo padre avrebbe indotto i due imprenditori a stipulare una consulenza con il figlio, incaricato di stilare il progetto con il quale la Dipe ha partecipato al bando di gara che si e' aggiudicato la ditta General Costruzioni di Venafro con un ribasso del 35%. In cambio, sempre secondo la procura dell'Aquila, Di Vincenzo avrebbe assicurato un interessamento per la gara alla luce dei suoi buoni rapporti con il governatore. Intanto, dal dispositivo dei sequestri di ieri, si legge di "pressioni indebite" su ditte concorrenti "manifestando forti 'entrature' nell'ente Regione Abruzzo al fine di condizionare la composizione della commissione tecnica, con conseguente 'raccomandazione' verso commissari ritenuti compiacenti". Oggi e' emerso anche che l'inchiesta della procura della repubblica dell'Aquila sull'appalto per palazzo Centi, e' partita da intercettazioni telefoniche nell'ambito di indagini su presunte mazzette nelle commesse private nella ricostruzione post terremoto all'Aquila, risalenti ad alcuni anni fa. Oggi il pm titolare delle indagini Antonietta Picardi ha nominato una serie di consulenti tecnici per esaminare il voluminoso materiale, anche informatico, sequestrato. Sempre oggi sono state sentite diverse persone nella posizione di informate sui fatti. La prossima settimana sono stati programmati interrogatori di numerosi indagati

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Penna S.Andrea, chiusa piazza Vittorio Veneto per il rischio di crollo della torre campanaria

A Penna Sant'Andrea interdetta al traffico veicolare e pedonale piazza Vittorio Veneto a causa del rischio di crollo della torre campanaria della chiesa di Santa Maria del Soccorso. Il rischio di crollo e' stato certificato sia dalla scheda di rilevamento del danno ai beni culturali, redatta dal gruppo di lavoro del Dipartimento della Protezione Civile e Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali, sia a seguito delle verifiche effettuate dai Vigili del Fuoco. E' stato poi necessario procedere allo sgombero delle famiglie residenti nel raggio di 30 metri dalla torre campanaria. "Il campanile, risalente al 1600, e' un simbolo importantissimo per il paese - commenta il sindaco, Severino Serrani - proprio come la piazza antistante, sede del Municipio. Ci stiamo adoperando per poter tornare alla normalita' nel piu' breve tempo possibile, nonostante i danni si stiano rivelando sempre piu' consistenti, e proprio per questo motivo auspichiamo l'entrata di Penna nel Cratere Sismico". "Abbiamo gia' interessato gli organi preposti - continua il sindaco - ma la situazione resta drammatica e confidiamo in un impegno concreto e urgente da parte delle Istituzioni".

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Cede costone a Campli, evacuati in 30

Si aggrava la situazione del movimento franoso che da alcuni giorni interessa a Campli la frazione di Castelnuovo dove ha ceduto una scarpata profonda circa 80 metri sul torrente Siccagno. Ieri sera lo smottamento ha provocato il crollo di una cabina della media tensione dell'Enel alta circa 6 metri, un tratto di recinzione del cortile di un'attivita' produttiva, due rimesse e un tratto di circa 25 metri della strada comunale a due corsie. I vigili del fuoco hanno evacuato tre edifici per un totale di 30 persone. Il materiale franato sul fondo del dirupo ha ostruito il corso del torrente creando un piccolo invaso che si sta progressivamente alzando di livello. Un ulteriore smottamento questa mattina ha reso ancora piu' rischiosa la posizione di una delle abitazioni prossime al precipizio, adesso a soltanto un metro dal baratro e a rischio di crollo imminente. 

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Imprenditore denuncia due usurai e li fa arrestare nel Teramano

Aveva chiesto un prestito di 10mila euro a un amico commerciante che in cambio, aveva preteso il pagamento di 1.500 euro al mese fin alla restituzione dell'intera somma: non potendo far fronte a questo impegno, l'imprenditore teramano aveva chiesto aiuto a un giovane di etnia rom che per 20mila euro ne aveva preteso addirittura 6mila mensili. Terrorizzato dalle minacce di entrambi e' riuscito a chiedere aiuto ai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Alba Adriatica che hanno stroncato gli affari dei due usurai, che sono finiti in cella. Si tratta di un commerciante di origini napoletane di 52 anni residente a Villa Rosa di Martinsicuro e di un nomade originario di Mosciano che si trovava agli arresti domiciliari all'epoca dei fatti.

L'imprenditore teramano che si era rivolto ai due soggetti, e' stato riferito in una conferenza stampa, era stato costretto a rifondere i prestiti a tassi del 211 per cento nel primo caso e di circa 500 nel secondo. La sua vita era diventata un calvario, sottoposto alle pressioni e minacce dei due usurai, il primo dei quali lo ha piu' volte minacciato di morte, sostenendo di poter contare su amicizie criminali negli ambienti di Scampia. Uno dei due arrestati, oltre che per usura, e' accusato anche di tentativo di estorsione per aver provato a entrare in possesso della macchina di grossa cilindrata della vittima dietro minacce, come aveva gia' fatto con lo scooter, del valore di circa 15mila ero ma 'pagato' appena 2mila. Nell'inchiesta coordinata dal pm Stefano Giovagnoni, con le ordinanze di custodia cautelare in carcere firmate dal gip Giovanni de Rensis, c'e' anche una terza persona coinvolta, conoscente del commerciante napoletano, la cui posizione e' in corso di valutazione e al momento denunciato a piede libero per usura. 

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Violentava figlia e suocera, a processo per una serie di abusi

E' una storia di presunti abusi e maltrattamenti consumati in famiglia quella che oggi, al termine dell'udienza preliminare davanti al gup Giovanni De Rensis, ha visto per un cinquantenne teramano chiedere ed ottenere di essere processato con rito abbreviato con l'udienza fissata per il prossimo mese di giugno. L'uomo, che risiede in un paese della costa teramana, deve rispondere di violenza sessuale nei confronti della figlia minorenne, di violenza sessuale e maltrattamenti nei confronti dell'anziana suocera e di maltrattamenti nei confronti della moglie e del figlio. A giugno si terra' anche l'udienza preliminare a carico della mamma della minore, per la quale il pm Laura Colica, titolare del fascicolo, ha chiesto il rinvio a giudizio per maltrattamenti nei confronti della figlia per aver cercato di convincerla a far tornare il padre a casa dopo l'ordinanza di allontanamento del giudice.

Le indagini, che nei mesi scorsi avevano portato all'allontanamento dell'uomo dalla casa familiare e alla sospensione per entrambi i genitori della potesta' genitoriale, con la ragazzina, minore di 14 anni, affidata ad un altro famigliare, erano scattate lo scorso anno dopo una segnalazione dagli insegnanti della ragazzina. Insegnanti che, notando un suo cambiamento, erano riusciti a strapparle qualche confidenza. Da qui l'apertura di un fascicolo nei confronti dell'uomo, con le indagini affidate alla polizia nel corso delle quali erano emersi anche la violenza nei confronti della suocera e i maltrattamenti nei confronti dell'intero nucleo familiare. 

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Processo per la discarica di Bussi, attesa per la sentenza d’Appello

Il 17 febbraio, e' attesa la sentenza del processo in Corte d'Assise d'Appello all'Aquila sulla cosiddetta mega discarica dei veleni di Bussi sul Tirino della Montedison. A stabilire la data della sentenza era stato il presidente del consiglio del collegio, Luigi Catelli, al termine dell'udienza dello scorso 3 febbraio. Diciannove gli imputati, accusati di avvelenamento e disastro ambientale. Dopo alcuni rinvii a causa della neve, l'ultimo appuntamento c'e' stato lo scorso 7 febbraio, quando e' stata la volta delle repliche delle difese.

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Prostituzione in un night di Alba Adriatica, tre condanne

Con tre condanne per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e due assoluzioni "per non aver commesso il fatto" il Tribunale di Teramo ha messo la parola fine, in primo grado, alla vicenda giudiziaria che vedeva imputate cinque persone per la presunta prostituzione all'interno del night club "La Bussola" di Alba Adriatica.

Ad essere ritenuti colpevoli di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione i gestori del night, uno condannato a due anni e due mesi, l'altra a un anno e sei mesi, oltre a un cameriere del locale, condannato a due anni e due mesi. I tre sono stati invece assolti dal reato di esercizio di casa di prostituzione, cosi' come sono stati assolti da ogni reato gli altri due imputati, per i quali l'assoluzione era stata richiesta dallo stesso pm Luca Sciarretta.

I fatti contestati ai cinque risalivano a un periodo tra fine 2010 e la primavera 2011, quando, secondo la Procura, nel night club si sarebbe svolta una vera e propria attivita' di prostituzione, con tanto di tariffario. Nel corso del processo sul banco dei testimoni sono sfilati numerosi clienti del locale.

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Crac Latterie Abruzzesi srl, condannato a 4 anni Angelo Allegrino

Con le accuse di sottrazione di scritture contabili e distrazione dalla massa fallimentare di beni, anche strumentali, per 422.588 mila euro, il Tribunale collegiale di Lanciano ha condannato a 4 anni di reclusione il noto imprenditore lattiero-caseario Angelo Allegrino (74 anni), di Lanciano, ex presidente di Confcommercio Chieti e presidente di Ascom Abruzzo, mentre per il figlio Luciano Allegrino(44) la pena e' stata a 3 anni e 8 mesi. I reati contestati erano inglobati nella bancarotta fraudolenta, in veste di amministratori di fatto, della societa' Latterie Abruzzesi. Il pm Andrea Papalia aveva chiesto 4 anni per Angelo Allegrino e 3,4 anni per il figlio. I difensori, gli avvocati Consuelo Di Martino e Antonella Fantini, preannunciano ricorso in Appello sostenendo l'estraneita' degli imputati alle accuse. "Gli Allegrino non erano i reali amministratori di fatto della societa'", dice la difesa. Per lo stesso procedimento, in sede gup, il 12 febbraio 2013, patteggio' 2 anni di reclusione, pena sospesa, Giuseppe Spadano, altro legale rappresentante, e venne ampiamente prosciolta un socio unico. Per la procura gli imputati avrebbero sottratto, con nocumento per i creditori, libro giornale, inventari, registri Iva acquisti-vendite dal 2007-2010, impendendo alla Curatela la ricostruzione del patrimonio e del movimento affari della fallita societa'. Inoltre distrazione dalla massa fallimentare di macchinari e altri impianti specifici, per 39.300 euro, distrazione dall'attivo fallimentare di merce per 383.288 euro dichiarati nel bilancio 2008 e ulteriore distrazione di cassa per 1.081 euro

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