Cronaca

Penne, muore 80enne investita nei pressi di casa

Incidente mortale questa mattina a Penne, nella zona "Portacaldaia" dove una donna di 80 anni e' stata investita da un'auto Peugeot, condotta da una donna. L'anziana presa in pieno e stata sbalzata sull'asfalto ed e' deceduta praticamente sul colpo. Ai sanitari del 118, arrivati subito sul posto, le condizioni della donna sono apparse subito gravissime. Poco dopo sull'ambulanza la donna e' spirata. Inutile anche l'arrivo dell'elisoccorso da Pescara. Sulle cause dell'accaduto indagano i carabinieri della Compagnia di Penne, coordinati dal luogotenente Maurizio Perilli. 

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Reati in calo nel Pescarese nel 2016 e all’inizio del 2017

"Nei primi quattro mesi del 2017 si e' registrato un calo della delittuosita' in provincia di Pescara rispetto al 2016, cosi' come era stato anche rispetto all'anno precedente. Quasi l'80% dei reati e delle denunce riguardano la zona costiera". Lo ha detto questa mattina, presso il Comando Provinciale dell'Arma dei Carabinieri il colonnello Marco Riscaldati, illustrando i dati riguardanti il controllo del territorio dell'intera provincia da parte dei suoi uomini che garantiscono nel Pescarese per il 70%. Nel 2016 i carabinieri sono intervenuti per 10.011 delitti totali di cui il 5300 furti. L'80% dei reati si e' consumato nell'area costiera, fra Pescara , Montesilvano e Spoltore. Dei 5300 furti, da sottolineare che 782 sono stati consumati in abitazione, 620 in auto, 493 negli esercizi commerciali, 460 di auto. Gli scippi sono stati 29. Per quanto riguarda le rapine in totale nel 2016 in provincia di Pescara ce ne sono state 74, di cui 2 in banca e nessuna negli uffici postali, 24 quelle commesse nella pubblica via e 31 negli esercizi commerciali. Nei primi quattro mesi di quest'anno i delitti risultati di competenza dell'Arma sono stati 2890, di cui 1436 furti. Le rapine messe a segno 21, di cui 3 negli uffici postali e una in banca. Da segnalare anche le 4 rapine negli esercizi commerciali, 5 nella pubblica via e 193 negli esercizi commerciali. Passando ai servizi di prevenzione effettuati dai carabinieri delle 4 Compagnie (Pescara, Penne, Popoli e Montesilvano) e delle 25 Stazioni, nel 2016 i servizi effettuati sono stati 20960, mentre nei primi quattro mesi del 2017 6941. Nel 2016 controllate 45mila persone e 31mila auto mentre nel quadrimestre del 2017 le persone controllate sono state 15300 e le auto 10.600. Nel 2016 svolti anche dai carabinieri 1500 servizi di ordine pubblico. Nel 2017 sono stati fino ad oggi 460. Effettuati anche 441 accompagnamenti coatti presso i Tribunali. Fra le operazioni di maggior rilievo dell'Arma si ricordano la "Red Sky" del 4 febbraio 2016 con 14 arresti; l'operazione El Hueco del 15 aprile con 18 arresti per droga; l'operazione Isola Felice del 25 settembre 2016 con una operazione antidroga con 25 persone coinvolte. Da ricordare anche i due omicidi indagati dall'Arma. Quello della giovane Jennifer Sterlecchini (2 dicembre 2016) uccisa in una lite con il fidanzato e quello della madre di Stefano Buoiocchi, avvelenata con dei medicinali il 28 dicembre del 2016. Ogni giorno in provincia di Pescara operano 57 pattuglie in auto, in moto e appiedate. Analizzando i dati dell'anno scorso e dei primi quattro mesi di quest'anno, il colonnello Marco Riscaldati, comandante provinciale dell'Arma ha detto che "da una analisi si evince come il maggior numero degli episodi delittuosi, siano stati consumati nella zona costiera. Un dato coerente, considerando che il maggior numero di residenti si ha sulla costa. La provincia di Pescara e' fondamentalmente Pescara e Montesilvano dove si raccoglie oltre il 70% dei reati. Per questo stiamo lavorando sempre a stretto gomito con le altre forze dell'ordine e anche con i comuni interessati per la video sorveglianza che risulta fondamentale per il controllo del territorio''.

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Calano del 25% i reati nel Chietino, crescono quelli scoperti

I reati in provincia di Chieti sono diminuiti complessivamente del 25% mentre e' aumentato il numero di quelli scoperti. In flessione anche il numero delle denunce, in seguito alla depenalizzazione di alcuni reati. Lo ha detto oggi a Chieti il comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Luciano Calabro'. "Un trend decisamente favorevole, che non ci sorprende perche' non e' certamente dell'Abruzzo ma dell'intero territorio nazionale ma che viene replicato specularmente anche qui in Abruzzo - ha detto Calabro' -. Il merito di questo e' di un miglior coordinamento delle forze di Polizia e uno sforzo corale di tutte le forze di Polizia presenti sul territorio. Questo discorso va fatto relativamente a una situazione che viene tenuta costantemente sotto controllo, di tutta la provincia, e che ovviamente puo' talvolta provocare qualche allarme seppur comprensibile ma non giustificato''. Calabro' ha poi evidenziato: "La fascia costiera e' un territorio che viene costantemente monitorato e attenzionato da parte nostra: non a caso e' un territorio dove l'organico dell'Arma dei Carabinieri viene tenuto costantemente al massimo livello anche col sacrificio di altri reparti che hanno situazioni dal punto di vista dell'ordine e della sicurezza pubblica certamente migliori della nostra. E' previsto da quest'anno in poi un gettito a livello nazionale di carabinieri che andra' a coprire anche taluni buchi, che non sono sulla fascia costiera ma stanno altrove, che sono stati determinati dal blocco del turn over''. Per quanto riguarda la presenza dei militari dell'arma dei Carabinieri, Calabro' ha evidenziato che ''dove non ci sono le stazioni dei carabinieri, una iniziativa del comando e della Legione Abruzzo e' stata quella di istituire punti di contatti ovvero pattuglie che in orari e giorni determinati si recano nei comuni dove non e' presente la stazione e pur svolgendo il loro servizio di vigilanza, sono pronti a richiesta dei cittadini a recarsi in un locale messo loro a disposizione appositamente per ricevere le denunce che i cittadini possono fare''

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Pescara, giovane denunciato con farmaci dopanti

Fermato per un controllo, viene trovato in possesso di un grosso quantitativo di anabolizzanti e, di conseguenza, viene denunciato dai Carabinieri. Non contento, appena lascia la caserma viene sorpreso a cedere le sostanze dopanti, contenute in uno shopper da supermercato, ad un'altra persona. Protagonista dell'episodio, avvenuto a Pescara, e' un body builder 27enne della provincia di Teramo, arrestato dai Carabinieri del Nas di Pescara per commercializzazione di farmaci dopanti. Il giovane e' stato fermato per un controllo dai Carabinieri della Stazione di Pescara Scalo. Nella sua auto i militari hanno trovato alcune confezioni di farmaci notoriamente anabolizzanti, tra i quali il trenbolone e il testosterone. Il giovane, frequentatore di palestre, non ha fornito motivazioni plausibili sul possesso di un cosi' cospicuo quantitativo di sostanze anabolizzanti. Sono intervenuti in supporto gli ispettori Antidoping in servizio al Nas di Pescara che, da subito, hanno accertato come tutti quei farmaci, provenienti peraltro da circuiti esteri ed illegali, non potevano essere per uso personale. I farmaci sono stati sequestrati e il giovane denunciato. Non appena il 27enne ha lasciato la Caserma, i Carabinieri del Nas hanno osservato ogni suo movimento per le vie della citta'. Nei pressi di un supermercato, il ragazzo si e' avvicinato ad un veicolo ed ha consegnato al conducente uno shopper per la spesa. E' cosi' scattato un nuovo controllo dei Nas, supportati dai colleghi del Radiomobile di Pescara. Nella perquisizione ai due sono state trovate alcune centinaia tra fiale e pasticche di sostante farmacologicamente attive ad azione dopante e anabolizzante: trenbolone, testosterone e ormone della crescita. Sono quindi scattate le manette per il giovane, responsabile di commercializzazione di farmaci dopanti attraverso canali diversi da quelli ufficiali. Nel veicolo dell'acquirente, un professionista in arti sanitarie del pescarese, i militari hanno trovato sostanze per le quali e' stato segnalato all'autorita' giudiziaria.

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Regione Abruzzo confisca 8 milioni di bottiglie d’acqua a Canistro

La Regione Abruzzo ha confiscato gli 8 milioni di litri di acqua conservati nello stabilimento di Canistro di proprieta' del patron della Santa Croce, Camillo Colella, che erano stati sequestrati dallo stesso Ente nel dicembre scorso, perche' secondo i dirigenti del settore le bottiglie sarebbero state riempite con acqua minerale captata dalla sorgente dopo il termine della concessione: il provvedimento di acquisizione potrebbe sfociare in una bando per la vendita del bene. Lo fa sapere la dirigente del servizio risorse del territorio ed attivita' estrattive Iris Flacco, commentando l'ispezione che ha effettuato stamani nello stabilimento "per verificare la presenza delle bottiglie e la condizione dell'acqua".

"Si e' parlato di blitz - spiega ancora Flacco - ma noi siamo solo andati a fare verifiche perche' dopo l'acquisizione, vogliamo vendere l'acqua che e' un bene della Regione. Il proprietario non era disponibile, avrebbe potuto nominare un delegato, non lo ha fatto e siccome noi avevamo fretta, senza fare danni siamo entrati e abbiamo visto che l'acqua c'e' e che la qualita' e' buona. Quindi siamo usciti, non capisco tutte queste polemiche e tensioni". Flacco sottolinea che "per la presenza di bancali non abbiamo potuto terminare la ispezione, cosa che faremo nei prossimi giorni". Il dirigente fa sapere di non conoscere ne' di essere competente "su azioni tese ad utilizzare i fondi raccolti con la vendita dell'acqua per le spettanze degli ex operai Santa croce".

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Aperto il canile sanitario a Lanciano

È stato inaugurato oggi a Lanciano il canile sanitario in località Villa Martelli, struttura pubblica destinata al primo ricovero e alla custodia temporanea di cani, gatti ed altri animali gestita dal Servizio Veterinario di Sanità Animale della Asl, diretta da Giovanni Di Paolo che ha fatto gli onori di casa. Presenti tra gli altri, il Direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti Pasquale Flacco, l'assessore regionale Silvio Paolucci, il direttore del Dipartimento Prevenzione Giuseppe Torzi, il sindaco di Lanciano Mario Pupillo, rappresentanti dell'amministrazione comunale e dell'Associazione "4 zampe Lanciano". Il canile è deputato principalmente al ricovero di cani e gatti vaganti catturati, traumatizzati, maltrattati e all'isolamento ed osservazione di cani e gatti cosiddetti "morsicatori" per la profilassi della rabbia. Inoltre viene praticata la sterilizzazione chirurgica. La direzione sanitaria è stata affidata al dottor Ettore De Nobili. La struttura, attesa da anni, è dotata di Pronto Soccorso Veterinario con turni di reperibilità continua nelle 24 ore, e assicura numerose prestazioni: il ricovero e la custodia temporanea dei cani; il ricovero e la custodia temporanea dei cani catturati, per il tempo necessario alla restituzione ai proprietari oppure all'affidamento ad eventuali richiedenti; il pronto soccorso e le prime cure degli animali catturati ed eventualmente feriti; la garanzia di un adeguato smaltimento delle carcasse. Il canile, inoltre, è attrezzato per operazioni di anagrafe, prelievi di laboratorio, accertamenti diagnostici, interventi chirurgici ed ortopedici di pronto soccorso urgenti, interventi di sterilizzazione di cani e gatti. 

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Violenza sessuale sulla figlia 14enne, condannato a 9 anni il padre

Nove anni di reclusione, con rito abbreviato davanti al giudice del Tribunale di Teramo Domenico Canosa, per un cinquantenne residente in un comune della costa teramana riconosciuto colpevole di avere violentato per diverso tempo la figlia minore di 14 anni. Per l'imputato anche una provvisionale di 50 mila euro a favore della figlia e di 10 mila euro ciascuno per moglie e altro figlio. L'uomo, infatti, oltre all'accusa di violenza sessuale nei confronti della figlia doveva rispondere di violenza nei confronti della suocera, nonche' di maltrattamenti su quest'ultima, su moglie e figlio. Non luogo a procedere, invece, per la madre della ragazzina, per la quale il pm Laura Colica, titolare del fascicolo, aveva chiesto il rinvio a giudizio per maltrattamenti con l'accusa di avere cercato di convincerla a far tornare il padre a casa dopo l'ordinanza di allontanamento del giudice. Le indagini erano partite da una segnalazione dagli insegnanti della ragazzina. Da qui l'apertura di un fascicolo nei confronti dell'uomo, con le indagini affidate alla polizia nel corso delle quali erano emersi anche la violenza nei confronti della suocera e i maltrattamenti nei confronti dell'intero nucleo familiare.

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L’Aquila, sugli alloggi evacuati del Progetto CASE la Procura apre un’inchiesta

La Procura della Repubblica di L'Aquila ha aperto una inchiesta sulle cause dell'indebolimento di alcuni strutture del progetto CASE di Coppito 2, megainsediamento abitativo antisismico realizzato dopo il sisma del 2009 per ospitare migliaia di sfollati. L'incidente ha portato ieri all'evacuazione di 23 famiglie. Per ora l'inchiesta e' stata affidata al pm di turno Roberta D'Avolio, ma poi sul magistrato che indaghera' la parola definitiva spetta al capo della Procura, Michele Renzo. Il pm D'Avolio in passato ha condotto l'inchiesta, passata poi per competenza a Piacenza - sede di una delle aziende realizzatrici - sul crollo di un balcone in legno in una palazzina del progetto CASE di Preturo che ha causato il sequestro di altri 800 balconi in circa 500 alloggi prefabbricati di altre cinque cosiddette newtown. Il crollo avvenne, secondo le perizie, per l'utilizzo di materiale scadente. Nel frattempo, in una nota, il vice Presidente del Consiglio Comunale ed esponente di Forza Italia Roberto Tinari, ha annunciato un esposto al Procuratore della Repubblica competente "per far luce sulle cause che hanno portato all'evacuazione degli alloggi antisismici del Progetto C.A.S.E. di Coppito 2".

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Il giudice Romandini va in Corte d’Appello a Roma

 Il Consiglio Superiore della Magistratura lo scorso 31 maggio ha disposto il trasferimento del giudice del tribunale di Chieti Camillo Romandini presso la Corte d'Appello di Roma. Lo si legge nella delibera sul sito del Csm. Secondo quanto si e' appreso il giudice avrebbe partecipato ad un concorso pubblico per titoli conseguendo i punteggi per ottenere il trasferimento.

Il giudice Romandini ha presieduto la Corte d'Assise di Chieti al processo sulla megadiscarica dei veleni di Bussi sul Tirino conclusosi in primo grado con l'assoluzione dei 19 imputati. La sentenza non ha riconosciuto l'avvelenamento doloso delle acque e ha derubricato il reato di disastro ambientale in disastro colposo e giudicato gli imputati non colpevoli per sopraggiunta prescrizione.

Nello scorso febbraio la Corte d'Assise d'Appello dell'Aquila ha ribaltato la sentenza di primo grado e ha certificato che il sito industriale e le discariche dei veleni dello stabilimento Montedison di Bussi hanno effettivamente avvelenato le acque di falda e riconosciuto che sul disastro colposo esistono dei comportamenti aggravati che impediscono la prescrizione del reato. Il Ministero di Grazia e Giustizia nei mesi scorsi aveva aperto un procedimento disciplinare nei confronti del giudice Romandini sulla base di presunte pressioni sui giudici popolari nel processo di Chieti: a tal proposito un fascicolo era stato aperto presso la Procura di Campobasso, conclusosi con l'archiviazione nei confronti del giudice ma con il successivo invio del fascicolo presso gli organi superiori. A quanto si e' appreso il trasferimento a Roma di Romandini non impedisce il proseguo del procedimento disciplinare.

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Sicurezza sul lavoro, controlli dei carabinieri nel Pescarese

 Due imprenditori edili denunciati e sanzioni per 1500 euro per l'impiego di lavoratori non in regola con l'assunzione e per violazioni in materia di sicurezza sul lavoro. Questo il bilancio dei controlli mirati eseguiti nell'intero territorio territorio provinciale dai carabinieri del Comando Provinciale di Pescara, unitamente ai colleghi del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro. Eseguite dieci ispezioni in altrettante strutture commerciali dove sono state riscontrate le irregolarita' che hanno portato alle due denunce dei due datori di lavoro all'Autorita' Giudiziaria. 

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