Economia

Cerved Credit Management cerca loan manager

Cerved Credit Management, società del gruppo Cerved specializzata nella valutazione e nella gestione di crediti e beni problematici, cerca 300 talenti. Si tratta in prevalenza di loan manager, più una trentina tra analisti e specialisti Real Estate, per arricchire l'organico che da un migliaio di unità deve raggiungere le 1.400 entro la fine del 2018, così da affrontare al meglio un business in continuo sviluppo destinato in breve tempo a espandersi anche alla gestione degli immobili. Da qui l'esigenza di investire, in risorse e innovazione. La figura maggiormente ricercata è appunto quella del loan manager, esperto nel recupero di crediti bancari, il cui mercato in Italia è in fortissima crescita. I requisiti richiesti ai candidati sono la laurea in Economia o in Giurisprudenza, meglio se accompagnata da alcuni anni di esperienza in studi legali o in istituti bancari e finanziari, nelle aree commerciale o del credito, perché occorrono competenze in ambiti specifici come i procedimenti del diritto, la comprensione dei bilanci, la conoscenza dei piani di rientro del debito, la valutazione delle garanzie immobiliari. Le caratteristiche umane ricercate sono generosità nei rapporti con i colleghi, etica della performance, coraggio nell'affrontare le sfide. Questo è ciò che ha portato Cerved Credit Management a diventare il 'campione italiano' del settore, passando da 13 miliardi di crediti in gestione a fine 2016 a circa 30 miliardi nel 2017 e con una previsione di 50 miliardi a fine 2018

Le posizioni aperte saranno coperte da assunzioni a tempo indeterminato, ma anche da contratti di collaborazione continuativa per figure di consulenti. L'età preferita, ma non vincolante, è tra i 30 e i 45 anni. Le sedi degli uffici sono distribuite in tutta Italia, le principali sono: Milano, Roma, Sondrio, Bolzano, Padova, Bologna, Pisa, Siena, Pescara, Bari, Lecce, Napoli, Palermo e Catania.

Cerved Credit Management fa parte di Cerved, primario operatore italiano nell'analisi del rischio del credito e una delle principali agenzie di rating in Europa, con circa 2.000 dipendenti e 30.000 clienti tra imprese e istituti finanziari che si avvalgono dei suoi servizi per valutare la solvibilità e il merito creditizio dei propri interlocutori, monitorare e gestire il rischio di credito e definire con accuratezza le strategie di marketing. Cerved Information Solutions Spa - la holding di partecipazione a cui fa capo Cerved - è quotata sull'Mta, il mercato principale di Borsa Italiana, configurandosi come una delle poche società completamente indipendenti del mercato

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Coldiretti, per l’Abruzzo nuove opportunità dal testo unico forestale

 'Fino a 35 mila nuovi posti di lavoro potrebbero nascere da una migliore gestione dei boschi che oggi coprono una superficie record di 10,9 milioni di ettari praticamente raddoppiata rispetto all'Unità d'Italia quando era pari ad appena 5,6 milioni di ettari'. È quanto emerge da un'analisi Coldiretti-Federforeste nel commentare positivamente l'approvazione del Testo Unico Forestale da parte del Consiglio dei Ministri che potrebbe avere ricadute importanti anche per l'Abruzzo in cui la superficie boschiva ricopre il 41% della superficie regionale - pari a 400mila ettari - con un potenziale indotto che potrebbe avere importanti e positive prospettive sull'economia di tutta la regione. 

 "Il nostro Paese non è mai stato così ricco di boschi, ma a differenza del passato si tratta di aree senza alcun controllo e del tutto impenetrabili ai necessari interventi di manutenzione e difesa mettendo a rischio la vita delle popolazioni locali, per degrado, valanghe o incendi" dice Coldiretti Abruzzo "è un fatto, purtroppo, che in Italia nel 2017 sono andati a fuoco ben 141mila ettari di boschi (con un drammatico balzo del 316% rispetto alla media dei nove anni precedenti, secondo una analisi Coldiretti su dati dell'European Forest Fire Information System della Commissione Ue) e che l'Abruzzo purtroppo non ha fatto eccezione". 

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L’Aquila, apre la filiale della Banca del Gran Sasso

"Oggi scriviamo una nuova pagina di storia della citta' dell'Aquila, il capoluogo torna ad avere una sua banca locale nata grazie al contributo dei tanti soci aquilani, da oggi c'e' una forza in citta' a sostegno dell'economia e della ricostruzione". Cosi' presidente della Banca del Gran Sasso d'Italia, Giulio Cesare Sottanelli, inaugurando all'Aquila la filiale della banca di credito cooperativo del Gran Sasso d'Italia. La sede, circa 130 metri quadri, si trova all'incrocio tra via XX Settembre e viale Persichetti su una delle arterie principali nel perimetro del centro storico: sara' aperta al pubblico a partire dal 19 marzo prossimo. L'apertura della filiale e' stata possibile grazie all'accordo varato con il Comitato promotore della Costituenda Banca dell'Aquila, un progetto di sviluppo territoriale che non e' sfociato, come era nelle intenzioni, nella costituzione di un istituto di credito, realizzandosi con il conferimento del capitale raccolto dal Comitato promotore, circa 1 milione di euro di oltre 500 soci sottoscrittori, in quello del cooperativo ridenominato appunto "Banca del Gran Sasso d'Italia". La Banca del Gran Sasso oggi puo' contare su 2.381 soci, tre filiali, Pineto (Teramo), Montorio al Vomano e L'Aquila, con fondi propri pari a 5 milioni 565 mila euro, impieghi per 21 milioni 250 mila euro e una raccolta diretta e indiretta di oltre 53 milioni di euro. "Vogliamo mettere a disposizione della citta' questa istituzione: siamo piccoli e vicini al territorio, ma abbiamo le spalle coperte dalla solidita' della holding Cassa Centrale Banca di Trento, uno dei primi 7 gruppi bancari in Italia, alla quale abbiamo aderito e che ci protegge e garantisce stabilita'". All'evento, tra gli altri, e' intervenuto il presidente della holding, Giorgio Fracalossi.

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Cisl sollecita la Regione nel rinnovare le concessioni per l’acqua

Franco Pescara segretario generale Fai Cisl AbruzzoMolise sottolinea come in due territori, quello pescarese e quello aquilano ben oltre 300 lavoratori e relative famiglie, tra diretti e indiretti sarebbero a rischio per il ritardo con cui la Regione Abruzzo starebbe affrontando la questione del rinnovo delle concessioni e del rilascio delle nuove.

"L'Abruzzo ha un'importante risorsa naturale che e' l'acqua e un polo importante di aziende che l'utilizzano per produrre acqua minerale e bibite. Ad oggi, purtroppo, questa risorsa che ha una notevole ricaduta economica e occupazionale sul territorio, non da' alcuna certezza per colpa di una burocrazia parolaia, attaccata solo alle poltrone", ha detto Pescara. 

"Nessuno ha certezze su queste situazioni che ormai si trascinano da almeno due anni - prosegue Pescara - e dalla Regione, invece di snellire le pratiche per la definizione delle stesse, colpevolmente le tengono ad arrugginire nei cassetti. A chi ha il compito di dare opportunita' al nostro territorio - conclude il responsabile per l'Abruzzo e per il Molise della Fai Cisl - chiediamo piu' fatti e meno proclami: fate partire chi ha forti intenzioni di investire in Abruzzo, ne va del bene di tutti". 

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Lolli: moratoria per i grandi centri commerciali 

Uno strumento che semplifica la vita delle attivita' commerciali abrogando 21 leggi regionali, un titolo e 42 articoli. Questo il Testo Unico sul commercio, recentemente approvato dalla Giunta regionale, le cui novita' sono state illustrate in una conferenza stampa alla sede della Regione a Pescara, dal vicepresidente della Giunta regionale e assessore allo Sviluppo economico, Giovanni Lolli, insieme al presidente della Commissione consiliare Attivita' produttive, Lorenzo Berardinetti, e il presidente del Comitato per la legislazione, Lucrezio Paolini. All'incontro con la stampa hanno preso parte anche i rappresentanti regionali delle principali associazioni di categoria. "La normativa rappresenta una evoluzione rispetto alle legge regionale 45/2013 che gia' aveva compiuto un primo riordino legislativo in materia di commercio", ha spiegato Lolli che ha tenuto a evidenziare come l'Abruzzo sia "la prima regione in Italia a recepire la normativa sulla semplificazione amministrativa per cui per una qualsiasi pratica burocratica legata al commercio il cittadino potra' rivolgersi semplicemente al Suap comunale". Punto qualificante "la moratoria sui nuovi centri commerciali fino al 31 dicembre del 2021".

Nel Testo Unico sul commercio entrano anche le edicole. Il recepimento di una normativa nazionale permette di allargare le tipologie dei prodotti in vendita. Questo nella direzione per cui "al di la' della crisi nelle vendite dei giornali, l'edicola - ha sottolineato Lolli - rappresenta da sempre un presidio di relazioni con il pubblico e quindi anche con il turista ed e' sostanzialmente un presidio insostituibile di rappresentazione del territorio". Altro passaggio importante e' la definizione di 'negozio storico' da tutelare in quanto depositario della storia di un centro cittadino. 

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Automotive, aziende abruzzesi incontrano 11 operatori esteri 

Aziende abruzzesi in cerca di partner stranieri. Nell'ambito del Piano export Sud 2 promosso da Ice (Agenzia per il commercio estero) e da Regione Abruzzo, undici operatori economici stranieri operanti nel settore della Meccanica e Automotive hanno incontrato aziende abruzzesi per avviare forme di collaborazione in chiave commerciale e di export. Gli operatori economici che lavorano sui mercati esteri di Svezia, Finlandia, Polonia, Austria, Repubblica Ceca, Germania, Russia e Ungheria sono interessati al prodotto dell'industria regionale in settore, quell'Automotive nel quale l'Abruzzo ricopre un ruolo centrale in Europa. Le potenzialita' per allargare i mercati ci sono tutte, soprattutto perche' la piccola e media impresa ha avuto modo di lavorare con i grandi colossi dell'Automotive della Val di Sangro proponendo al mercato un prodotto di qualita'. La ricerca di nuovi mercati, in modo da incrementare il valore dell'export, vuole rispondere all'esigenza della Pmi abruzzesi di non legarsi a doppio filo alle sorti della grande industria metalmeccanica della Val di Sangro, ma di cercare nuovi approdi di commercio in modo da attingere a nuova domanda. L'azione di internazionalizzazione messa su da Ice con Piano Export Sud 2 vuole accompagnare le regioni in transizione alla ricerca di mercati nuovi, ma soprattutto vuole venire incontro alle Pmi che hanno tutti i numeri per trasformarsi da esportatrici occasionali ad abituali.

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Incontro sulla vertenza Travaglini Logistic in Regione

Vertice in Regione per discutere della vertenza dei lavoratori della Travaglini Logistic di Atessa che si occupava di logistica e trasportistica per conto della Honeywell e ha annunciato 33 esuberi. "La chiusura della Honeywell - ha detto Davide Labbrozzi, segretario provinciale Fiom Cgil Chieti - sta mietendo vittime, tutte quelle imprese che lavoravano a stretto contatto con la stessa Honeywell si troveranno a chiudere o ridimensionare fortemente i livelli occupazionali". Pur avendo una diversificazione del prodotto, per Travaglini Honeywell ricopriva oltre il 50% del lavoro affidato. "Noi siamo chiamati a gestire la partita dei licenziamenti. Il nostro obiettivo - ha aggiunto Labbrozzi - e' mettere, insieme alla Regione, la Travaglini nelle condizioni di cercare una nuova commessa, stabilendo un percorso di diritto di prelazione per tutte le persone oggi impegnate e tenerle dentro attraverso lo strumento della Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego), che e' un ammortizzatore sociale, in attesa che arrivi altro lavoro". "Vogliamo capire se e quali soluzioni ci siano - ha aggiunto il rappresentante della segreteria Uilm Pescara -Chieti, Achille Di Sciullo - e chiederemo all'azienda un diritto di prelazione casomai dovessero tornare un domani muove commesse. Ma oggi il dramma Honeywell continua, ed e' un dramma che viene da lontano perche' dell'indotto Honeywell sono stati persi altri 500 posti dal 2006. Ci auguriamo oggi di trovare con la Regione e l'azienda nuove opportunità". 

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Honeywell, Lolli conferma l’interesse di imprenditori locali 

Sembrano aprirsi spiragli positivi per la Honeywell di Atessa nella quale lavoravano in 400 persone circa. La conferma e' giunta dal vice presidente della Regione con delega al Lavoro Giovanni Lolli, a Pescara, a margine dell'incontro con la stampa per presentare il nuovo Testo unico sul commercio, approvato dalla Giunta regionale. Lolli ha confermato l'interesse a rilevare la Honeywell da parte dell'imprenditore abruzzese Gilberto Candeloro, ma anche di altri imprenditori.

"La cosa e' anche un po' diversa perche' ci sono piu' imprenditori interessati. Io ieri ho avuto occasione di portare - ha detto Lolli - un grande imprenditore italiano collegato ad un altro imprenditore abruzzese, a visitare il sito. Io poi sono molto legato a Gilberto Candeloro e mi auguro veramente che anche lui ci possa dare qualche buona notizia. Ma e' molto significativo che una parte delle imprese abruzzesi e imprenditori abruzzesi, che potrebbero stare a casa propria, invece abbiano raccolto questa sfida che e' una sfida per la regione e che si siano messi a disposizione per provare a dare una mano ad una realta' emblematica come quella della Honeywell e devo dire che oggi sono veramente moderatamente ottimista". 

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Prezzi delle abitazioni ancora in calo in Italia a febbraio

Prezzi delle abitazioni di seconda mano ancora in calo in Italia a febbraio, con una flessione dello 0,3% sul mese precedente e di 4,4 punti percentuali rispetto a febbraio 2017. E' quanto risulta dai dati del marketplace immobiliare Idealista sulla base 362.599 annunci immobiliari del mese di febbraio del 2018. Tra le citta', 58 centri risultano in calo contro 48 in terreno positivo. Ai due estremi della scala proseguono variazioni di una certa entita', in particolare nei capoluoghi piu' piccoli: Vercelli (-7,9%), Barletta (-4,7%), Teramo e Ragusa, con un calo medio del 4,1%; dall'altro lato gli incrementi di Catanzaro (7,2%), Campobasso (5,7%) e Belluno (5,4%). Nei grandi centri si va verso una graduale ripresa dei valori in citta' come Milano (2,7%), Torino (1,9%), Firenze (0,6%); pressoche' stabili i prezzi a Roma (-0,1%), male Napoli con un calo dell'1,5%. Venezia (4.367 euro al metro quadro) e' la citta' piu' cara davanti a Firenze (3.478 euro) e Bolzano (3.434 euro). Ultima nella graduatoria stilata dal portale idealista e' Biella con 722 euro al metro quadro davanti a Caltanissetta (740 euro) e Agrigento (825 euro). Tra e regioni, i cali piu' significativi in Valle d'Aosta (-2,9%), Emilia Romagna (-1,4%) e Sicilia (-1,2%). A livello di valori nominali la Liguria si conferma regione piu' cara d'Italia per i prezzi in media di 2.597 euro al metro quadro, seguita da Lazio (2.395 euro) e Trentino Alto Adige (2.373 euro). Ultime Calabria con 898 euro al metro quadrato, Molise (1.005 euro) e Sicilia (1.125 euro). 

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Export, dati positivi per l’Abruzzo

 Nel quarto trimestre 2017, rispetto ai tre mesi precedenti, l'export risulta in crescita, seppure con intensità significativamente diverse, per tutte le ripartizioni territoriali: +8,2% per l'Italia meridionale e insulare, +5,7% per le regioni nord-orientali, +1,7% per le regioni nord-occidentali e +0,4% per l'Italia centrale. Lo rende noto l'Istat. Nel 2017, rispetto all'anno precedente, si registrano incrementi delle vendite sui mercati esteri particolarmente elevati per l'area insulare (+29,4% in larga misura determinato dall'incremento in valore delle vendite di prodotti petroliferi raffinati) e notevolmente sostenuti per le regioni nord-occidentale (+7,6%), centrale (+7,0%) e nord-orientale (+6,6%). Più contenuta risulta la crescita dell'export per le regioni dell'Italia meridionale (+2,8%). Nel 2017, tra le regioni che forniscono il maggiore contributo alla crescita delle esportazioni nazionali, si segnalano: Lombardia (+7,5%), Emilia-Romagna (+6,7%), Piemonte (+7,7%), Lazio (+17,2%) e Veneto (+5,1%). Diversamente, si registrano segnali negativi per Basilicata (-13,3%), Marche (-2,0%) e Molise (-23,9%). Nel 2017, l'aumento delle vendite di autoveicoli dal Lazio, di prodotti petroliferi raffinati dalla Sicilia, di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti dalla Lombardia e di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici dal Lazio e dalla Lombardia contribuisce alla crescita dell'export nazionale per quasi due punti percentuali (1,8 punti).

Nello stesso periodo si segnala un incremento dell'export di macchine e apparecchi da Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte che impatta sulla dinamica nazionale per quasi un punto (0,8 punti). Le vendite dal Lazio e dalla Lombardia verso gli Stati Uniti e dalla Lombardia verso la Germania forniscono un impulso positivo all'export nazionale, mentre flettono le vendite della Lombardia e dell'Emilia-Romagna verso i paesi OPEC. Nel 2017, la positiva performance all'export delle province di Milano, Frosinone, Siracusa, Brescia, Cagliari e Genova contribuisce positivamente all'export nazionale. I maggiori contributi negativi provengono da Potenza e Ascoli Piceno. Nel 2017, rispetto all'anno precedente, tra le regioni che forniscono un contributo positivo all'incremento delle esportazioni nazionali si segnalano: Lombardia (+7,5%), Emilia-Romagna (+6,7%), Piemonte (+7,7%), Lazio (+17,2%), Veneto (+5,1%), Sicilia (+30,4%), Friuli-Venezia Giulia (+12,1%), Toscana (+4,2%), Sardegna (+27,8%), Abruzzo (+10,2%) e Liguria (+8,1%). Le regioni che forniscono un contributo negativo sono Basilicata (-13,3%), Marche (-2,0%) e Molise (-23,9%)

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