Politica

Elezioni regionali, Bellachioma: la Lega trascina la coalizione di centrodestra

"Dovremmo stare intorno al 27-28 per cento, un risultato straordinario, la Lega trascina la coalizione di centrodestra, sempre che i dati saranno confermati, infatti manca molto e vogliamo rimanere prudenti". Così il deputato e segretario regionale della Lega, Giuseppe Bellachioma, sui primi dati che stanno affluendo sulle elezioni regionali abruzzesi. Bellachioma fa sapere che il leader leghista e vicepremier Salvini sarà in Abruzzo, molto probabilmente, domattina per tenere una conferenza stampa. "Pur rimanendo con i piedi per terra - spiega ancora Bellachioma - ma si profila un grande successo della Lega e di Matteo Salvini, in questo momento siamo felici ma anche frastornati: l'Abruzzo vuole veramente cambiare, segno che l'azione di Salvini e della sua squadra sono riusciti a far capire ai cittadini questa intenzione".

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Istituto Cattaneo, molti ex elettori M5S hanno votato Marsilio

L'Istituto Cattaneo ha analizzato i flussi elettorali (limitati alle città di Pescara e Teramo, ndr) comparandoli con i risultati delle politiche 4 marzo dell'anno scorso. E la risposta vede da una parte uno smottamento di voti consistente a destra ed insieme un ritorno 'a casa', nel centrosinistra, di parte degli elettori che avevano scelto i 5 Stelle alle politiche, tanto che "si potrebbe dire che l'emorragia di voti Pd verso il M5s appare terminata". "Come hanno votato gli elettori che il 4 marzo 2018 scelsero M5s? Il M5s è certamente lo sconfitto di queste elezioni perché perde voti (in valore assoluto e in percentuale) non solo rispetto all'exploit del 4 marzo ma anche rispetto alle regionali di cinque anni fa, segno di una incapacità di radicamento territoriale. Potremmo dividere gli elettori cinquestelle del 4 marzo in quattro gruppi. Ci sono i fedeli, che rinnovano il voto per il proprio partito (38% a Pescara, 29% a Teramo). Ci sono i disillusi, che passano all'astensione (28% aPescara, 17% a Teramo)". E poi "ci sono i traghettati (22% a Pescara, 34% a Teramo), che passano al centrodestra, conquistati probabilmente dal dinamismo dell'azione politica dell'alleato-concorrente di governo Matteo Salvini. Se guardiamo i flussi in entrata per Marsilio vediamo infatti che a Pescara il 24% (quasi un quarto, dunque) è costituito da elettori che lo scorso anno scelsero i cinquestelle. A Teramo la componente ex-grillina tra gli elettori di Marsilio è ancora più consistente. Ci sono, infine, i pentiti (12% a Pescara, 20% a Teramo), che passano (tornano) al centrosinistra: dei quattro è il gruppo più piccolo, anche se si tratta di un flusso che potrebbe avere un significato politico di un certo peso". 

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Elezioni regionali, Meloni: cresce un’idea nuova e diversa del centrodestra

 "Cresce la Lega, cresce FdI, cresce un'idea nuova e diversa del centrodestra che speriamo possa far riflettere sulle prossime elezioni politiche nazionali". Lo dice a Pescara Giorgia Meloni commentando i dati parziali delle regionali in Abruzzo. "La Lega si conferma forte - aggiunge - ma mi pare che si vada verso un trend importante per FdI. Un trend che ci ripagherebbe anche qui di un lavoro straordinario che abbiamo fatto. Quello che ci hanno detto oggi gli abruzzesi è che un centrodestra a trazione Fratelli d'Italia, quindi un centrodestra che ha l'elemento della coerenza, del legame fatto dei patti con i cittadini piuttosto che con i partiti, è un modello vincente". "Ho sempre detto che il centrodestra va rifondato, stiamo lavorando per questo. Chiaramente se i numeri di Fratelli d'Italia dovessero dire che siamo molto in crescita ci sarebbero anche i margini per lavorare a una ricostruzione del centrodestra nel futuro che possa ritornare vincere", conclude. 

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Legnini: Dalla sconfitta alla speranza del centrosinistra in Abruzzo

“Dalla sconfitta alla speranza del centrosinistra in Abruzzo”. Con queste parole Giovanni Legnini ha sintetizzato il risultato della coalizione capeggiata, nella conferenza stampa tenuta a Palazzo dell’Emiciclo. Parole chiare, che non lasciano adito ad interpretazioni di circostanza per Legnini: “Il nostro risultato nella sconfitta può essere letto come deludente – ha aggiunto – ma è apprezzabile, perché il progetto politico porta ad un più 12% rispetto alle passate elezioni politiche. La nostra proposta politica è valida, oltre che per l’Abruzzo anche per l’Italia, a condizione che si provveda a strutturare il centrosinistra attraverso le doverose alleanze con progressisti, liberali ed appartenenti al mondo civico. Il Partito Democratico da solo non può bastare ed in questa nuova dimensione deve rilanciare la sua funzione”. Il candidato presidente del centrosinistra ha poi indicato al PD “Il perimetro dal quale ripartire con rinnovato vigore  dal risultato conseguito che deve incoraggiare ad andare avanti. “Soprattutto- ha sottolineato Legnini – per condividere gli interessi degli abruzzesi con rinnovato senso di unità e con un nuovo progetto di governo che riscopra la capacità di ascolto svolta durante la campagna elettorale abbandonando definitivamente il senso di autoreferenzialità”.  “Tutto ciò sarà necessario – ha precisato - per scrivere pagine di buona politica rispetto alla deriva populista avvenuta”. Dall'analisi del voto Legnini non si è sottratto poi dall'affermare come parte dei voti finiti nelle scorse elezioni politiche al M5S siano tornati nel centrosinistra anche se appare: “Inspiegabile come il principio di uguaglianza elettorale non venga rispettato da una legge che attribuisce un maggior numero di seggi ad una coalizione minoritaria”

"Le notizie che sono apparse sulla ripartizione dei seggi non costituiscono nessuna ufficiale ripartizione dei seggi. Spetta ad altre Istituzioni fare questa operazione: la corte d'Appello. A me sembra che debba essere interpretata la legge regionale non chiara sul punto e si e' persa occasione per chiarirlo durante la legislatura scorsa. Va interpretata provvedendo a non violare il principio costituzionale di uguaglianza del voto. Non si possono attribuire, come fa Ministero degli Interni, piu' seggi a chi ha preso meno voti e non si possono attribuire meno seggi a chi ha preso meno voti. Sarebbe una palese contrarieta' al principio costituzionale. Come si possa sostenere un'interpretazione di questo tipo e' molto singolare. Vedremo. Ora rispettiamo il lavoro di chi ha la competenza di chi deve fare questo lavoro e poi faremo nostre valutazioni". Lo ha detto Giovanni Legnini, candidato presidente della Regione Abruzzo, commentando la ripartizione dei seggi in Consiglio che, come risulta dal sito del ministero dell'Interno, nell'opposizione penalizza la coalizione di centrosinistra ai danni del M5S. Il centrosinistra, infatti, pur ottenendo 195.394 voti (pari al 31,28%), si vede riconosciuti 5 consiglieri. Al Movimento Cinque stelle, invece, con 126.165 preferenze (20,20%) sono assegnati ben 7 seggi.

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Berlusconi: il centrodestra è maggioranza naturale fra gli elettori

Silvio Berlusconi tenta di riportare all'ovile del centrodestra Matteo Salvini: "L'Abruzzo dimostra che il centrodestra è maggioranza naturale fra gli elettori', sostiene l'ex premier. Insomma, sarebbe meglio sganciarsi dai 5Stelle e ragionare con il vecchio schema a tre, formato da Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia. La coalizione di centrodestra, nella regione adriatica, ha incassato quasi il 50%: se il dato si replicasse tal quale a livello nazionale, la maggioranza in Parlamento sarebbe assicurata, la strada sarebbe tutta in discesa.Il Cavaliere racconta che, nelle sue giornate abruzzesi di campagna elettorale, aveva percepito "entusiasmo, affetto, voglia di cambiamento nella serietà e nella concretezza". Per Berlusconi, aver conquistato il palazzo della Regione a L'Aquila è solo il primo passo. Ora "comincia la sfida" per la Sardegna, la Basilicata, il Piemonte e, infine, per le elezioni europee di maggio. L'ex premier si dice sicuro che il centrodestra unito avrà successo in tutte queste elezioni. Da Roma, la deputata azzurra Mara Carfagna continua questo ragionamento: "Un numero considerevole di elettori del centrodestra torna a casa, dopo un'esperienza evidentemente fallita a sostegno dei 5Stelle".Ma il leader della Lega resta freddo di fronte alle profferte di Forza Italia: non mette i tappi di cera alle orecchie, come faceva il protagonista dell'Odissea, ma poco ci manca. I giornalisti gli chiedono chi ha sentito dei due possibili alleati, il pentastellato Di Maio o il forzista Berlusconi. "Per par condicio non ho sentito né l'uno né l'altro, ma ho chiamato mio figlio e mia figlia", è la risposta scherzosa di Salvini, che poi correggere il tiro: "Ho mandato una serie di messaggi a Di Maio", al quale viene rinnovata stima e fiducia.Insomma, dopo pochi giorni è già sbiadita la foto della conferenza di Pescara: il vicepremier sedeva non distante da Berlusconi e Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia. Già in quell'occasione il trio sembrava innaturale, riunito forzatamente solo per mettere la firma su un'alleanza che rimarrà locale, e che verrà replicata solo in chiave locale. Il giorno dopo la vittoria, lo stesso Salvini snobba qualunque ipotesi di nuove geometrie politiche, perché "la tabella di marcia è chiara", e l'agenda di governo con i pentastellati ha pagine per altri 4 anni. E durante una breve toccata e fuga a L'Aquila, per festeggiare il neo-presidente abruzzese Marco Marsilio, il leader del Carroccio ribadisce che "questo risultato non mi farà litigare con gli alleati di governo".

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Elezioni regionali, Martino: Forza Italia tiene

 "Pare che Fi tiene se si considera che la lista Dc di Rotondi alle politiche era nella lista di Fi, quindi c'è una nostra sostanziale tenuta, di buon auspicio per le Europee e per un cambio di rotta che porti il centrodestra al Governo del Paese". Così il deputato abruzzese di Forza Italia Antonio Martino, segretario organizzativo regionale, sui dati delle regionali abruzzesi. "La vera riflessione politica è che la Lega prende i voti persi dal Movimento cinque stelle in una misura superiore a quanto si aspettava - spiega ancora il 42enne parlamentare - il centrodestra ha ottenuto una vittoria schiacciante con una Lega straripante, con Forza Italia che sarà protagonista. Insieme al presidente Berlusconi i deputati 40enni sono pronti a continuare il rinnovamento iniziato alle Politiche del 4 marzo scorso", conclude Martino. 

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Vacca: risultato al di sotto delle nostre attese

"Saranno 7 i consiglieri regionali M5S in Regione Abruzzo, uno in piu' rispetto al 2014. Una splendida notizia. È pero' innegabile che il risultato di ieri sia stato al di sotto delle nostre attese: abbiamo si' confermato piu' o meno il dato di cinque anni fa, ma ci aspettavamo di piu'. Si tratta di un voto locale, e non ha dunque senso generalizzare o parlare di equilibri di governo, ma sara' opportuno nei prossimi mesi riflettere tutti insieme, in maniera pacata e costruttiva, per capire come e dove migliorarci". Lo scrive su Facebook il Gianluca Vacca, sottosegretario al Mibac ed esponente del M5S. "Ci siamo comunque ritrovati a combattere una battaglia impari- prosegue da parte sua Vacca- contro coalizioni 'artificiali', veri e propri carrozzoni elettorali (e nonostante questo eleggiamo piu' consiglieri del centrosinistra). Ma l'elettorato e' estremamente volatile, il consenso si acquisisce e si perde molto rapidamente al giorno d'oggi. C'e' stato poi un vero e proprio crollo dei partiti tradizionali - Pd e Forza Italia - scesi rispettivamente all'11% e al 9%, entrambi molto lontani dal M5S. Infine il preoccupante dato dell'astensionismo: quasi un abruzzese su due non e' andato a votare, un numero che evidenzia un'allarmante disaffezione dei cittadini nei confronti dei propri rappresentanti regionali, e su questo tutte le forze politiche dovrebbero avviare una seria riflessione. 

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Elezioni regionali, i dati delle liste

Sezioni Presidente: 1.347 / 1.633 - Sezioni Liste circoscrizionali: 1.335 / 1.633

Voti

MARSILIO MARCO

239.934
48,70%


LEGA

130.279
27,86

FORZA ITALIA

43.040
9,20


FRATELLI D'ITALIA

31.779
6,79


AZIONE POLITICA

15.108
3,23


UNIONE DI CENTRO - DEM.CRISTIANA - IDEA

13.007
2,78
Totale liste

233.213
49,87%

 

LEGNINI GIOVANNI

154.123
31,28

PARTITO DEMOCRATICO

52.939
11,32
LEGNINI PRESIDENTE


26.759
5,72
ABRUZZO IN COMUNE - REGIONE FACILE


18.057
3,86
PROGRESSISTI - LIBERI E UGUALI


12.451
2,66
ABRUZZO INSIEME - ABRUZZO FUTURO


11.597
2,48
CENTRO DEMOCRATICO +ABRUZZO


10.619
2,27
CENTRISTI X L'EUROPA


6.261
1,33


AVANTI ABRUZZO - ITALIA DEI VALORI

4.736
1,01


Totale liste

143.419
30,67

 

MARCOZZI SARA

96.245
19,53
MOVIMENTO 5 STELLE

89.071
19,04


FLAJANI STEFANO

2.295
0,46


CASAPOUND ITALIA

1.897
0,40

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Chieti, consegnati i lavori per l’ex caserma Berardi

Sono stati consegnati questa mattina i primi lavori di recupero funzionale degli immobili della ex Caserma Berardi di Chieti, progetto pilota in Italia di Federal Building all'interno di un ex sito militare, che permetterà un risparmio di canoni di locazione di oltre 2 milioni di euro l'anno per il comparto pubblico. I lavori dell'"Intervento 4" (sono sei gli interventi totali), finanziati dall'Agenzia del Demanio e appaltati dal Provveditorato alle Opere Pubbliche, per un importo economico di euro 4.245.802.33, riguarderanno la demolizione e la ricostruzione di una palazzina di oltre 3000 mq - con interventi edili e impiantistici attinenti l'adeguamento sismico e tecnologico della struttura, il superamento delle barriere architettoniche, il completamento dell'impianto elettrico con il rifacimento integrale delle linee f.m. e luce, la creazione della predisposizione delle linee fonia e dati e il rifacimento degli impianti idraulici dei bagni - dove verranno collocati gli uffici della Ragioneria Territoriale dello Stato, dell'Ispettorato Territoriale del Lavoro e di un'altra sede della pubblica amministrazione, oltre alla sala operativa della Prefettura e un auditorium.  

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