Politica

Marsilio: sulle autostrade assurdo balletto del M5S

"Il trasformismo e l'arroganza dei Cinque Stelle non conoscono confini. Bisognerebbe capire con che coraggio il ministro Danilo Toninelli e la candidata Sara Marcozzi si sono presentati a braccetto in questa regione dopo aver rifiutato più volte di ricevere, a Roma, i sindaci che chiedevano semplicemente garanzie sulla messa in sicurezza delle nostre autostrade e chiarimenti sui rincari dei pedaggi". E' quanto dichiara il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il giorno dopo la visita del ministro Toninelli a Pescara. "Ma c'è di più - aggiunge Marsilio - perché il ministro Toninelli pare affetto da una singolare forma di amnesia. Continua a sollecitare interventi urgenti su questo tema, continua ad accusare tutti di lassismo, ma dovrebbe guardare in primis dentro casa sua: dopo un assurdo balletto e tante polemiche, il Governo ha reso disponibili le somme per i lavori nel decreto Genova, ma da allora, ovvero dal 28 settembre, sono passati mesi senza che sia avvenuto nulla. Le risorse non sono ancora disponibili e neanche i relativi decreti autorizzativi, fermi sulle scrivanie del ministero. D'altronde la stessa candidata Sara Marcozzi, quella che oggi gira a braccetto di Toninelli, disse a ottobre scorso che il ministero aveva sbagliato nello 'scippare' le risorse per i lavori alle casse abruzzesi". 

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Bonafede: il personale nei tribunali in base alle esigenze

 "Il primo passo era assumere personale, che abbiamo finanziato nella legge di bilancio. Il secondo step sarà dislocare nelle varie realtà territoriali il personale degli uffici giudiziari in base alle esigenze di ogni realtà e alle emergenze. I primi risultati si vedranno entro marzo". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, visitando oggi il tribunale di Sulmona. "Sotto l'aspetto delle emergenze l'Abruzzo ha peculiarità che sono importanti, non soltanto per le calamità naturali che ha subito, ma anche per la situazione geografica. Ripeto che non bisogna guardare solo ai numeri della popolazione - ha concluso Bonafede - ma anche all'importanza che lo Stato dia una risposta di giustizia a tutti i cittadini". 

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Toninelli: Abruzzo abbandonato da D’Alfonso

"Questa regione e' stata abbandonata da una persona che aveva vinto le elezioni, legittimamente, ci mancherebbe, che si chiama Luciano D'Alfonso. Lui ha deciso pensando a se stesso e non pensando alla propria cittadinanza, di andare a fare un salto su di una poltrona che evidentemente in quel momento gli garantiva una prospettiva politica piu' vantaggiosa". Lo ha detto a Pescara il ministro Danilo Toninelli nel corso della conferenza stampa della candidata pentastellata alla presidenza della Regione Abruzzo, Sara Marcozzi, organizzata per presentare il programma 'Trasporti' del MoVimento 5 Stelle. 

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Stefani: sarebbe un onore ricevere richiesta di autonomia dall’Abruzzo

 "Sarebbe un grandissimo onore poter avere sul tavolo del ministero una richiesta di autonomia differenziata anche per l'Abruzzo. Può essere ancora più valorizzata e così un presidente di Regione capace, che la conoscenza di quelle che sono le esigenze del suo territorio potrà dare delle grandi risposte". Per il ministro Erika Stefani l'opportunità di un regionalismo differenziato anche per l'Abruzzo non si traduce, come sottolineano le critiche, in una secessione o in un depauperamento. "Le competenze che chiedono le Regioni sono già esercitate ma in via concorrenziale con lo Stato, possono già legiferare entrambe su queste materie - ha spiegato il ministro degli Affari regionali a Teramo per un incontro istituzionale per illustrare la riforma -. Il bilancio dello Stato, compreso le Regioni in autonomia differenziata, sarà sempre lo uguale. Si tratterà di avere maggiori competenze e queste Regioni tratterranno sul loro territorio delle imposte per pagare quelle competenze che già oggi lo Stato paga". Sull'esempio di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, in Piemonte sono stati già avviati i tavoli tecnici e richieste ufficiali di autonomia sono state presentate da Liguria, Toscana, Umbria e Marche. "Nessun problema per l'Abruzzo o per le altre Regioni - conclude la Stefani - ma valorizzazione delle competenze dei territori ed evitare eccessiva burocrazia e dare risposte più immediate al territorio". 

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I big 5S ad Ortona: con Sarà Marcozzi cambieremo l’Abruzzo dei privilegi e dei furbi. Dateci fiducia e ce la faremo.

Boom 5S a Ortona. Militanti, fan semplici cittadini di lanciano in una ovazione per Di Maio, Di Battista e Sarà Marcozzi. “Saremo con voi per una città migliore, più bella e più giusta, per un Abruzzo senza clientele, senza più politici di professione, con più lavoro, con strade sicure e con una sanità dalla parte dei cittadini e non delle lobby”. Sul palco del Teatro Tosti risuonano le parole dei tre big 5S tra la folla che occupa ogni spazio, dalla platea, ai palchi al loggione, mentre tantissimi rimangono in piedi. Alessandro Di Battista, il
leader più movimentista e arrabbiato dei 5S cammina sul palco al limite del bordo, rischiando la caduta, “non preoccupatevi ci sono abituato” dice per rassicurare i militanti. Il suo attacco contro tv e giornali, “tutta la vecchia politica”, i “privilegi assurdi dei politici”, le lobby di ogni tipo, da quelle finanziarie a quelle editoriali, passando per le cliniche mediche private; fino alla critica politica estrema e senza appelli: “il Pd è il partito che fa più schifo di tutti, e io li ho pure una volta votati”, dice scuotendo la platea che risponde con un caloroso applauso. Elenca Di Battista i mali d’Italia: la burocrazia “soffocante” , le inefficienze di una classe dirigente “incapace”, le ruberie della “politica”, il sistema mediatico che “blocca e censura ogni nostra iniziativa”. La platea è soddisfatta, batte le mani e sorride a ogni ironia, come quella sull’ex Dc, Ciro Pomicino che attacca i 5s per i tagli alle pensioni d’oro, “Pomicino è la prova vivente che abbiamo tagliato i vitalizi di migliaia di euro al mese ai politici”. Ricorda in proposito Alessandro di Battista di essersi tagliato ogni compenso, ogni benefit, anche la buona uscita da parlamentare: “ho rimandato indietro tutti i soldi. In tutto 260 mila euro”, sottolinea soddisfatto “perché sono privilegi assurdi e inaccettabili”. C’è spazio anche per un Amarcord personale, i ricordi di adolescente trascorsi in estate a Lido Riccio “venivo per le vacanze con i genitori al mare, vinsi anche un torneo di beachvolley. Ricordo questi episodi perché Ortona è l’Abruzzo hanno bellezze turistiche che meritano un rilancio, un ruolo importante. Noi vogliamo dare forza a tutte le politiche innovative, dal turismo, all’agricoltura, lo sviluppo, la ricerca sulle fonti energetiche rinnovabili”. Tutti applaudono convinti e con affetto, mentre a dare il cambio a Di Battista è Sarà Marcozzi candidata alle elezioni regionali del 10 febbraio, che in mezz’ora di intervento attacca Centrodestra e Centrosinistra, i suoi affondi sono taglienti e personalizzati contro Silvio Paolucci assessore regionale alla sanità, “lui ha chiuso gli ospedali noi li riapriremo”, stilettate all’ex presidente Luciano D’Alfonso del Pd, “ha lasciato l’Abruzzo per la poltrona a Roma. Così Sta bene Rocco sta bene tutta la Rocca, ma noi li cacceremo via”, ha scandito la Marcozzi elegantissima, capelli biondo miele, rossetto vermiglio, e abito scuro stile maschietto avviatissimo e sobrissimo. Diretta e polemica la Teatina Marcozzi si mostra una candidata tosta e vincente, quindi sferza i suoi avversari: “Legnini? Un ipocrita perché è la continuità con il Pd di D’Alfonso”, “Marsilio? È il candidato del Centrodestra e fa pena nel suo volersi accreditate abruzzese, poverino cerca di essere abruzzese ripetendo qualche parola in dialetto e dicendo che mangia gli arrosticini. Questi politici dobbiamo batterli perché hanno fatto e faranno solo del male all’Abruzxo e ad Ortona, ed entrambi hanno votato tutte le leggi s danno delle persone, ad iniziare dalla Fornero”. Scroscio di applausi, una ovazione che ricarica la candidata 5S. “Noi abbiamo tagliato i nostri stipendi per comprare una turbina”, racconta e aggiunge Sara Marcozzi “noi vogliamo un Abruzzo pulito, giusto, con servizi efficienti, sicuri. Cambieremo con il vostro voto questa regione”. Altri applausi che ingentiliscono la Marcozzi che riceve un boucher di fiori bianchi. Tocca a Luigi Di Maio, ministro delle attività produttive e lavoro, vice premier, che fa il resoconto di tutto: del suo impegno nel dare “sostegni veri e nuove opportunità ai giovani che cercano in lavoro, alle famiglie in difficoltà, a quanti hanno bisogno di un sostegno”. Ricorda la sua lotta al gioco d’azzardo e racconta come gli abruzzesi spendano una cifra record : “due miliardi l’anno in gioco d’azzardo. Io ho messo tasse sulle lobby delle scommesse d’azzardo e con quesì soldi paghiamo una parte del Reddito di cittadinanza. Per questo ho ricevuto attacchi e insulti”, racconta Di Maio “per aver tassato il gioco d’azzardo che crea dipendenza tra i giovani e distrugge le famiglie, ma sono fiero di questo mio impegno. Così come lo sono per aver dato la possibilità, con quota 100 di mandare in pensione chi ha lavorato una vita e magari in settori di lavoro duro. Non abbiamo la bacchetta magica ma stiamo lavorando per i cittadini e lo faremo sempre di più con impegno, onestà e con una nuova visione della politica. le lobby ci attaccano ma noi resisteremo. Noi abbiamo detto e ripetiamo basta con i furbi e i disonesti”. Sui lavoratori delle società di ricerca petrolifera che contestano i 5s per il blocco delle trivelle, Di Maio evita polemiche e si mostra comprensivo. “Non sono nostri nemici e comprendo la loro preoccupazione”, osserva cercando di non sollevare altre polemiche, “ma noi non taglieremo posti di lavoro, tuttavia ma vogliamo dire le cose come stanno: la produzione petrolifera in Italia rappresenta il 7% che poi vediamo all’estero. Quindi uno spreco di risorse e nel contempo creiamo rischi ambientali. Noi creeremo nuovi posti di lavoro puntando sulle energie alternative. Non è facile ma bisogna iniziare a ragionare in modo diverso”. Gli applausi sono tutti per Luigi di Maio che conquista la platea mostrando ora il tono duro anche con il collega e competitore di governo, Matteo Salvini e la Lega. Di Maio va in attacco, e spiega che il limite della sua pazienza sta per esaurirsi. “Si insiste sulla Tav. Ma per noi non si farà perché con quesì soldi possiamo realizzare migliaia di nuovi asili”, assicura di Maio, “sistemare le strade in dissesto, mettete in sicurezza strutture oggi a rischio, possiamo realizzare una linea ferroviaria veloce tra Pescara e Roma. Se si vuole, invece, insistere sulla Tav ossia su qualcosa che ci divide allora si vuole rompere. Io ho questo sospetto che si voglia puntare ad una rottura”. Il finale è un crescendo Di Maio affronta tutti i temi in campo puntando sul lavoro, sul “futuro” sul l’impegno dei 5S , sulle “capacità e concretezza” di Sara Marcozzi. “Votare per i 5s è votare per una Italia migliore, per un Abruzzo migliore. Noi”, promette il ministro del lavoro e attività produttive, “non vi lasceremo soli e torneremo perché ci avete dimostrato la vostra fiducia e grande affetto. Saremo con voi per fare di più e per cambiare veramente”. La conclusione della kermesse elettorale è classica: tutti i candidati e leder 5S sul palco per il turbinio di foto e video. Poi l’uscita che diventa più difficoltosa dell’entrata al teatro. Una signora anziana abbraccia e bacia su una guancia di Battista strattonato e coccolato dalle fan politiche come un attore, lui gentile non respinge nessuno e gli si stringono tutte pronte per un selfie. Di Maio bloccato di nuovo da una pletora di telecamere davvero non sa più che dire, ma ringrazia una ragazza per un libro che gli viene consegnato al
volo. Sarà Marcozzi ripete “calma, calma”, temendo che la calca crei qualche problema. All’uscita i militanti e sostenitori dei 5S scandiscono: “bravi, bravi, bravi”. Mentre a distanza gli operai del settore di ricerca petrolifera rispondono con “buffoni” e “vergogna”. I leader 5s salgono su un furgone nero dai vetri oscurati e ripartono tra la folla che ancora applaude e manda baci di ammirazione politica. Gli operai tolgono gli elmetti. Un carabiniere graduato che si era prodigato in ogni modo dalla mattina per evitare guai, ora sospira sodisfatto: “Ce l’abbiamo fatta. Però il nostro era dovere”.

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Berlusconi torna in Abruzzo il 7 e l’8 febbraio

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, sarà di nuovo in Abruzzo per la chiusura della campagna elettorale per le regionali del 10 febbraio prossimo: secondo fonti azzurre, l'ex premier sarà a Teramo e ad Avezzano giovedì 7 e venerdì 8 febbraio. La nuova visita è in fase di organizzazione e non si conoscono i dettagli. Berlusconi è stato il 26 gennaio scorso all'Aquila e poi a Chieti e Pescara il 31 gennaio e primo febbraio scorsi. Nella recente due giorni è saltata la tappa di Teramo, per uno stato influenzale come comunicato ufficialmente dal partito, un'assenza che ha creato polemiche.

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Elezioni regionali. La rivoluzione della sanità per Zelli.

“Applicazione del fascicolo sanitario elettronico, creazione delle “cure intermedie” ovvero presa in carico della popolazione anziana, assistenza domiciliare, ambulatori infermieristici, attivazione della rete delle cure palliative e degli ospedali di comunità e rafforzamento dei distretti: sono solo alcuni dei punti cardine della rivoluzione sanitaria proposta da Azione Politica per invertire la rotta sul fallimento, ormai certificato, del sistema abruzzese a gestione PD”. Gianluca Zelli, coordinatore regionale del movimento civico, lancia una serie di proposte che dovranno guidare la ricostruzione del sistema di cura regionale a partire dall’11 febbraio prossimo, a fronte di un quadro difficile dove “i primi a perdere sono i cittadini. Si pensi che in Abruzzo subiamo, per i farmaci, una spesa maggiore rispetto ad altre regioni: 201,3 euro a fronte di quanto accade in Emilia Romagna con 132 euro. La Regione Abruzzo sta accumulando "enormi ritardi" nel Piano di riqualificazione, e nessuno degli obiettivi fissati risulta completato. È destinata a far rumore – prosegue Zelli con la sua denuncia - la stroncatura da parte della sezione regionale della Corte dei Conti, sull'operato dell'esecutivo regionale rispetto all’azione di riforma prevista nel Piano di riqualificazione del servizio sanitario regionale 2016-2018, la cui attuazione, secondo le tempistiche e i programmi ben precisi e verificabili, è stata imposta dal governo, in occasione dell'uscita della sanità abruzzese dal commissariamento, il 15 settembre 2016, dopo anni di tutela governativa”.
Il territorio regionale, per la sua conformazione, richiede una serie di attenzioni: “l’arrivo del primo mezzo di soccorso nei LEA è pari a 21 minuti nel 2017, dato stabile ormai da 3 anni e al di sopra della soglia ritenuta adeguata che dovrebbe essere meno di 18 minuti. Persino tra le quattro Asl abruzzesi, e nei rispettivi ambiti territoriali, vigono organizzazione e procedure differenti. Per non parlare dei tempi eccessivamente lunghi sulle liste di attesa e la troppa mobilità passiva (il 16% dei ricoveri dei residenti, per acuti in regime ordinario).
La Regione Abruzzo è rimasta indietro su tutto, sulle infrastrutture solo a titolo di esempio, e l’investimento in tecnologia e in parte informatica è talmente inadeguato da averci fatto accumulare un ritardo di almeno 20 anni. La salute per noi non è una voce di spesa, ma un vero e proprio investimento, motore per l’economia e per la coesione sociale della nuova Regione che intendiamo rimettere in moto”, conclude Zelli.

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Regionali Abruzzo: Meloni e Marsilio incontrano gli artigiani a Chieti

"Parliamo stamattina con gli artigiani qui in Abruzzo, una regione che ha grossi problemi con le infrastrutture. I nostri prodotti sono i prodotti migliori del mondo, ma senza infrastrutture non arriveranno da nessuna parte. E quindi noi sfidiamo il Governo su questo tema". Lo afferma la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che stamani, insieme al candidato presidente della Regione Abruzzo per il centrodestra in vista delle elezioni regionali del 10 febbraio, Marco Marsilio, ha incontrato gli artigiani a Chieti.

L'iniziativa, che si è svolta nella sede di Academy ForMe, è stata promossa da Confartigianato Chieti L'Aquila. Oltre a Meloni e Marsilio, all'incontro hanno preso parte il presidente, il vicepresidente ed il direttore generale dell'associazione, Francesco Angelozzi, Alberto De Cesare e Daniele Giangiulli.

Meloni ha detto di riconoscere l'importante ruolo dei corpi intermedi ed ha sottolineato, in tal senso, come quella di Confartigianato per un incontro con artigiani e Pmi non sia stata una scelta a caso. La leader di Fdi, che ha molto apprezzato il lavoro di Academy ForMe - la scuola dei mestieri più grande d'Abruzzo creata proprio da Confartigianato - rivolgendosi al candidato governatore, lo ha stimolato sul ruolo della formazione professionale, ricordando uno dei suoi sogni, cioè la creazione di un liceo del 'made in Italy'.

Rivolgendosi ai piccoli e medi imprenditori presenti in platea e sottolineando che "l'Italia è in recessione" e "questo Governo nella sua manovra economica non ha saputo imprimere una svolta", Meloni afferma che "la gran parte dell'Italia che votò centrodestra il 4 marzo voleva una ricetta economica simile a quella che sta portando avanti Trump in America con ottimi risultati: taglio delle tasse netto e investimenti pubblici. E' accaduto l'esatto contrario. Per queste aziende aumentano le tasse, aumenta la burocrazia, e la fatturazione elettronica è un vero disastro, diminuiscono le infrastrutture e gli investimenti".

"Noi - aggiunge - raccogliamo il grido di questi mondi produttivi che sono l'ossatura dell'Italia, del suo futuro della sua ricchezza. Il lavoro si costruisce mettendo chi può assumete in condizione di farlo ed è quello su cui lavora Fratelli d'Italia".

"Al candidato presidente di Regione - afferma il direttore di Confartigianato Chieti L'Aquila, Daniele Giangiulli - ho detto che qualora dovesse essere eletto vogliamo un'interlocuzione concreta, non fatta di proclami, con lui e il suo staff. Cinque, per noi, i punti strategici: formazione professionale, accesso al credito, turismo, infrastrutture e ottimizzazione della spesa dei fondi strutturali. Artigiani e Pmi rappresentano il cuore pulsante dell'economia abruzzese. Proprio per questo stiamo promuovendo un confronto tra gli operatori e i candidati, affinché coloro che aspirano a governare la nostra regione siano ben consapevoli di priorità ed esigenze del territorio. Compatibilmente con i numerosi impegni in vista del voto - conclude - siamo al lavoro per organizzare, in questi ultimi giorni di campagna elettorale, incontri analoghi con le altre forze politiche e con i loro leader nazionali".

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Aeroporto, il ministro Toninelli incontra il presidente della Saga

E' arrivato questo pomeriggio alle 16 all'aeroporto d'Abruzzo con il volo Alitalia Milano-Pescara il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli, per incontrare i cittadini a sostegno della candidata presidente del M5S Sara Marcozzi in vista delle elezioni regionali del 10 febbraio. Prima di raggiungere il Porto Turistico, il ministro si è intrattenuto a colloquio con il presidente della Saga Enrico Paolini per conoscere le novità riguardanti lo scalo aeroportuale. "Devo dire che grazie alla comunicazione che il Sottosegretario Vacca aveva fatto al Ministro, sull'incontro che c'era stato precedentemente, il Ministro Toninelli era già informato su questo coordinamento che avevamo creato con gli aeroporti di Ancona e Perugia, di cui ho il piacere di essere coordinatore, e quindi abbiamo fissato un approfondimento su questo tema degli aeroporti dell'Italia centrale e sulla messa a sistema degli scali, e ho anche suggerito un altro elemento di discussione credo importante, perché essendo i tre aeroporti, situati in zone terremotate, anche su questo fronte del rilancio turistico delle tre regioni, avremo delle proposte da fare. Il Ministro Toninelli è stato positivamente colpito e ha rinviato l'approfondimento di questo argomento ad una riunione che faremo a breve a Roma". 

 

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Confindustria incontra i candidati presidente per le elezione in Abruzzo

Nella sede di Confindustria Chieti Pescara si è tenuto l'incontro, richiesto da Confindustria Abruzzo, con i quattro candidati alla presidenza della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, Giovanni Legnini, Sara Marcozzi e Stefano Flajani, in vista delle elezioni del prossimo 10 febbraio. In occasione dell'evento Confindustria ha presentato un dettagliato documento di proposte. Ha partecipato una nutrita rappresentanza di imprenditori associati, guidati dal presidente regionale, Agostino Ballone, e dai presidenti territoriali di Chieti Pescara, Gennaro Zecca, L'Aquila, Riccardo Podda, e Teramo, Cesare Zippilli. Presenti anche i referenti regionali e locali delle varie Consulte e Comitati delle Associazioni facenti capo al Turismo, ai Servizi Innovativi, all'Ance, alla Piccola Industria e ai Giovani Imprenditori. L'iniziativa si è svolta, in maniera separata con i candidati, per l'intera mattinata e il confronto, si legge in una nota di Confindustria, "si è sviluppato in un clima di grande cordialità e collaborazione che ha permesso di rappresentare a ciascuno, in vista della nuova Legislatura, le principali esigenze del mondo Confindustriale abruzzese e delle imprese associate, e di poter valutare, su ogni tema di interesse degli imprenditori, gli obiettivi delle coalizioni per i prossimi anni di governo regionale". Per meglio comprendere le effettive possibilità delle stesse coalizioni in competizione di incidere sullo sviluppo dell'economia reale dell'Abruzzo, sono state affrontate tematiche quali le politiche industriali e per i nuovi Investimenti, le politiche per la formazione, l'ambiente e l'energia, i Fondi Europei, la finanza, il fisco e il credito. Sono state sviluppate anche questioni legate alla Riforma della pubblica amministrazione e alla Semplificazione Amministrativa, quali punti fondamentali per la competitività del sistema economico abruzzese, insieme ai temi dello sviluppo del Turismo, della gestione della Sanità e dei Trasporti, del riavvio di un Piano concreto di Infrastrutture materiali e immateriali. I temi e le questioni affrontate, si legge nella nota, "hanno rappresentato solo prime indicazioni e raccomandazioni di massima che Confindustria Abruzzo ha ritenuto dover indirizzare ai candidati. Dopo lo scrutinio, saranno quindi sicuramente necessari ulteriori iniziative, approfondimenti e considerazioni di merito per tutte quelle materie e le occasioni che lo richiederanno. Confindustria Abruzzo, da parte sua - afferma il presidente Ballone - rimane a completa disposizione di quanti vorranno adoperarsi realmente per lo sviluppo economico, sociale e civile della nostra regione, a cominciare dal prossimo presidente dell'Istituzione regionale". Sono intervenuti al dibattito, oltre ai quattro presidenti del Sistema Confindustria, Florio Corneli di Federmanager; Marco Camplone, presidente 'Nuova Pescara'; Ottavio Di Stanislao, presidente Assobalneari Abruzzo - Federturismo Abruzzo; Lucio Laureti di Federturismo Abruzzo; Sandro Chiacchiaretta di Anav; Giuseppe Ranalli, presidente Sezione Trasporti e Logistica Confindustria Chieti Pescara; Silvano Pagliuca, vice presidente vicario Confindustria Chieti Pescara; Gennaro Strever, presidente Ance Chieti Pescara; Ezio Rainaldi, delegato alla ricostruzione Confindustria L'Aquila; Rodolfo D'Angelantonio, delegato per l'Internazionalizzazione Confindustria Abruzzo; Marco Sciarra, vice presidente Ance Chieti Pescara; Antonella Ballone, presidente Giovani Imprenditori Confindustria Teramo; Marco Fracassi - Past President Confindustria L'Aquila

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