Politica

Lolli: nessuna riduzione di posti letto negli ospedali di Popoli e Penne

"Allo stato degli atti non esiste alcun provvedimento che riduce i posti letto degli ospedali di Popoli e Penne". Lo afferma il presidente vicario della Giunta regionale Giovanni Lolli chiarendo la posizione della Regione Abruzzo in merito alle notizie di provvedimenti riduttivi dei posti letto da parte della Asl di Pescara. "L'ultimo provvedimento, la delibera 134 della Asl di Pescara - chiarisce Lolli - fuga ogni dubbio sulle decisioni che riguardano i due ospedali. Viene scritto chiaramente che la delibera 113 del 31 gennaio, quella che avrebbe apportato modifiche alla dotazione dei due ospedali, viene rettificata in quanto 'sono stati riportati valori non corretti'. I dati e i valori, cioè posti letto e dotazione organica, che riguardano i due ospedali sono quelli indicati dalla delibera 134 che non apporta alcuna decurtazione. Parlare di riduzione dei posti letto per gli ospedali di Popoli e Penne, così come di tutti gli altri ospedali abruzzesi, è una forzatura che ha una matrice essenzialmente elettorale". "E' mio dovere, in qualità di Presidente vicario, chiarire la posizione della Regione e soprattutto rassicurare i cittadini di Popoli e Penne, così come quelli delle altre città che ospitano ospedali, che non esiste alcuna misura di ridimensionamento", ha detto Lolli.

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Lavoro, Legnini lancia un pacchetto di proposte per i giovani

Centodieci milioni di euro per "concretizzare la priorità del lavoro" e far sì che l'Abruzzo torni a essere una regione "dei giovani e per i giovani": è il cosiddetto 'Pacchetto Lavoro' contenuto nel programma del candidato presidente della coalizione di centrosinistra, Giovanni Legnini, alle elezioni regionali di domenica prossima 10 febbraio, le prime in cui a votare saranno anche i nati nel 2000. Tra gli interventi previsti 'Torna in Abruzzo', incentivo per favorire l'occupazione per tutti quei giovani che stanno facendo un'esperienza di lavoro all'estero e vogliono rientrare; e poi 'Mi formo e torno', sostegno economico dedicato a coloro che vogliono fare un'esperienza formativa all'estero o in un'altra regione, prevedendo un contributo per le imprese che poi li assumeranno, fino a misure per la trasformazione dei contratti a termine in rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Quattro, più in generale, gli 'assi strategici' previsti nel Pacchetto Lavoro del programma elettorale della coalizione di centrosinistra: autoimprenditorialità, rafforzamento dei consorzi fidi per l'accesso al credito delle Pmi, cofinanziamento di progetti per l'industria sostenibile in attuazione della Carta di Pescara, nuove imprese giovani in agricoltura. Nel corso di una conferenza stampa nel suo comitato elettorale di via Piave, a Pescara, Legnini ha spiegato che per quanto riguarda le risorse si attingerà "al Fondo sociale europeo (Fse), al Fondo di sviluppo rurale, al Fondo sviluppo e coesione (Fsc), quello confluito nel Masterplan, prevedendo una riprogrammazione, così da poter utilizzare parte delle risorse per sostenere e creare lavoro e incentivare assunzioni stabili e di qualità". Attenzione anche a turismo, cultura e terzo settore, "che generano occasioni di lavoro".

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Marsilio: sulle autostrade assurdo balletto del M5S

"Il trasformismo e l'arroganza dei Cinque Stelle non conoscono confini. Bisognerebbe capire con che coraggio il ministro Danilo Toninelli e la candidata Sara Marcozzi si sono presentati a braccetto in questa regione dopo aver rifiutato più volte di ricevere, a Roma, i sindaci che chiedevano semplicemente garanzie sulla messa in sicurezza delle nostre autostrade e chiarimenti sui rincari dei pedaggi". E' quanto dichiara il candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il giorno dopo la visita del ministro Toninelli a Pescara. "Ma c'è di più - aggiunge Marsilio - perché il ministro Toninelli pare affetto da una singolare forma di amnesia. Continua a sollecitare interventi urgenti su questo tema, continua ad accusare tutti di lassismo, ma dovrebbe guardare in primis dentro casa sua: dopo un assurdo balletto e tante polemiche, il Governo ha reso disponibili le somme per i lavori nel decreto Genova, ma da allora, ovvero dal 28 settembre, sono passati mesi senza che sia avvenuto nulla. Le risorse non sono ancora disponibili e neanche i relativi decreti autorizzativi, fermi sulle scrivanie del ministero. D'altronde la stessa candidata Sara Marcozzi, quella che oggi gira a braccetto di Toninelli, disse a ottobre scorso che il ministero aveva sbagliato nello 'scippare' le risorse per i lavori alle casse abruzzesi". 

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Bonafede: il personale nei tribunali in base alle esigenze

 "Il primo passo era assumere personale, che abbiamo finanziato nella legge di bilancio. Il secondo step sarà dislocare nelle varie realtà territoriali il personale degli uffici giudiziari in base alle esigenze di ogni realtà e alle emergenze. I primi risultati si vedranno entro marzo". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, visitando oggi il tribunale di Sulmona. "Sotto l'aspetto delle emergenze l'Abruzzo ha peculiarità che sono importanti, non soltanto per le calamità naturali che ha subito, ma anche per la situazione geografica. Ripeto che non bisogna guardare solo ai numeri della popolazione - ha concluso Bonafede - ma anche all'importanza che lo Stato dia una risposta di giustizia a tutti i cittadini". 

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Elezioni regionali, Legnini: Il lavoro è la nostra priorità, gli altri fanno solo propaganda

“Domani presenteremo un grande piano per il lavoro che contiene indicazioni precise su cosa intendiamo noi quando diciamo che daremo priorità al lavoro e alla crescita sostenibile.”

Lo scrive sul suo sito Giovanni Legnini in un articolo che fa il punto sull’andamento della campagna elettorale, anche commentando le presenze dei ministri degli ultimi giorni.

“Cresce la partecipazione e l’attenzione verso il nostro progetto, ieri e oggi abbiamo partecipato a numerose manifestazioni dove abbiamo incontrato tanti cittadini, volontari e candidati. La differenza rispetto agli altri candidati è netta: noi affrontiamo i problemi della nostra regione, proponiamo delle soluzioni, incontriamo i protagonisti su tutti i territori. Gli altri invece si esercitano solo in passarelle di componenti di governo, fanno propaganda ma non stanno parlando di come si garantiscono le ricostruzioni, né il  completamento e il rafforzamento delle infrastrutture o di come si fa decollare turismo. Vengono invece a parlare della Tav Torino-Lione e dell’autorizzazione a procedere a Salvini perché trasferiscono sulle piazze abruzzesi il conflitto nazionale tra Lega e 5 stelle e dentro il centrodestra. Vengono a parlare di cose che non hanno nulla a che vedere con il futuro della nostra regione che è molto lontano dai pensieri e dalle preoccupazioni di Berlusconi, Salvini, Di Maio, Di Battista o della Meloni.Noi stiamo assumendo degli impegni precisi. A Francavilla, nel corso di una bellissima manifestazione, abbiamo assunto l'impegno per il completamento della pista ciclabile più lunga d'Europa, lungo tutta la costa abruzzese. Abbiamo ricordato l'impegno che io stesso ho garantito per far decollare la pista ciclabile in una delle aree più  belle della Costa dei trabocchi, allorquando nella mia stanza della presidenza del Consiglio dei Ministri concludemmo l’accordo tra la provincia di Chieti e Ferrovie dello Stato per la cessione a un costo molto contenuto delle aree della pista ciclabile. Sempre ieri siamo stati nell'alto vastese dove abbiamo confermato gli impegni già assunti per un grande investimento sulla manutenzione delle strade: sono già stanziati 13 milioni di euro in quell'area così sofferente e oggetto di spopolamento e di dissesto delle strade. Abbiamo assunto impegni a sostegno del potenziamento del porto di Vasto e dello sviluppo del sistema delle imprese. Abbiamo incontrato i cittadini in assemblee molto partecipate a Silvi, Atri, Tortoreto, Martinsicuro, Teramo, Castellalto, tutte iniziative con una straordinaria partecipazione come avvenuto poche ore prima a Vasto e Lanciano. L'entusiasmo sta crescendo. Infine stamattina mi sono confrontato con gli imprenditori di Confindustria e con l’Ordine degli Architetti per ascoltare le loro esigenze e delineare il nostro programma e l’attenzione verso le categorie produttive e professionali che hanno un ruolo chiave nel garantire la crescita del nostro territorio”.

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Movimento Cristiano Lavoratori sostiene Marsilio

Come cattolici popolari e impegnati proponiamo di sostenere il candidato Presidente Marco Marsilio del centrodestra e invitiamo ciascuno ad individuare nel proprio collegio i candidati consiglieri che più si avvicinano a questa sensibilità ai problemi abruzzesi e a questa impostazione di un cristianesimo libero e forte". Lo dichiarano in una nota congiunta il Movimento Cristiano Lavoratori e l'associazione culturale di area cattolica Esservi in Abruzzo in appoggio alla candidatura di Marco Marsilio. "In questa tornata elettorale - si legge in una nota - sono tre gli schieramenti in campo tra cui scegliere, caratterizzati da un'impronta culturale e sociale molto diversa: il centrosinistra, in una formazione molto ampia che va da gruppi di ispirazione centrista a liste ad anima comunista e radicale, mantiene un'irreversibile tendenza statalista e una visione etica dell'uomo e della società molto spesso inconciliabile con i fondamenti della dottrina sociale della Chiesa; il Movimento 5 Stelle che intercetta il malcontento più o meno giusto di molti, propone una "democrazia diretta" contraria ai corpi intermedi, cioè ad associazioni ed enti che costituiscono la linfa della nostra società. Inoltre, sui temi del lavoro e della solidarietà sociale propone ricette assistenzialistiche contrarie all'educazione alla libertà e al lavoro che sono il centro della dottrina sociale della Chiesa"

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Toninelli: Abruzzo abbandonato da D’Alfonso

"Questa regione e' stata abbandonata da una persona che aveva vinto le elezioni, legittimamente, ci mancherebbe, che si chiama Luciano D'Alfonso. Lui ha deciso pensando a se stesso e non pensando alla propria cittadinanza, di andare a fare un salto su di una poltrona che evidentemente in quel momento gli garantiva una prospettiva politica piu' vantaggiosa". Lo ha detto a Pescara il ministro Danilo Toninelli nel corso della conferenza stampa della candidata pentastellata alla presidenza della Regione Abruzzo, Sara Marcozzi, organizzata per presentare il programma 'Trasporti' del MoVimento 5 Stelle. 

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Stefani: sarebbe un onore ricevere richiesta di autonomia dall’Abruzzo

 "Sarebbe un grandissimo onore poter avere sul tavolo del ministero una richiesta di autonomia differenziata anche per l'Abruzzo. Può essere ancora più valorizzata e così un presidente di Regione capace, che la conoscenza di quelle che sono le esigenze del suo territorio potrà dare delle grandi risposte". Per il ministro Erika Stefani l'opportunità di un regionalismo differenziato anche per l'Abruzzo non si traduce, come sottolineano le critiche, in una secessione o in un depauperamento. "Le competenze che chiedono le Regioni sono già esercitate ma in via concorrenziale con lo Stato, possono già legiferare entrambe su queste materie - ha spiegato il ministro degli Affari regionali a Teramo per un incontro istituzionale per illustrare la riforma -. Il bilancio dello Stato, compreso le Regioni in autonomia differenziata, sarà sempre lo uguale. Si tratterà di avere maggiori competenze e queste Regioni tratterranno sul loro territorio delle imposte per pagare quelle competenze che già oggi lo Stato paga". Sull'esempio di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, in Piemonte sono stati già avviati i tavoli tecnici e richieste ufficiali di autonomia sono state presentate da Liguria, Toscana, Umbria e Marche. "Nessun problema per l'Abruzzo o per le altre Regioni - conclude la Stefani - ma valorizzazione delle competenze dei territori ed evitare eccessiva burocrazia e dare risposte più immediate al territorio". 

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I big 5S ad Ortona: con Sarà Marcozzi cambieremo l’Abruzzo dei privilegi e dei furbi. Dateci fiducia e ce la faremo.

Boom 5S a Ortona. Militanti, fan semplici cittadini di lanciano in una ovazione per Di Maio, Di Battista e Sarà Marcozzi. “Saremo con voi per una città migliore, più bella e più giusta, per un Abruzzo senza clientele, senza più politici di professione, con più lavoro, con strade sicure e con una sanità dalla parte dei cittadini e non delle lobby”. Sul palco del Teatro Tosti risuonano le parole dei tre big 5S tra la folla che occupa ogni spazio, dalla platea, ai palchi al loggione, mentre tantissimi rimangono in piedi. Alessandro Di Battista, il
leader più movimentista e arrabbiato dei 5S cammina sul palco al limite del bordo, rischiando la caduta, “non preoccupatevi ci sono abituato” dice per rassicurare i militanti. Il suo attacco contro tv e giornali, “tutta la vecchia politica”, i “privilegi assurdi dei politici”, le lobby di ogni tipo, da quelle finanziarie a quelle editoriali, passando per le cliniche mediche private; fino alla critica politica estrema e senza appelli: “il Pd è il partito che fa più schifo di tutti, e io li ho pure una volta votati”, dice scuotendo la platea che risponde con un caloroso applauso. Elenca Di Battista i mali d’Italia: la burocrazia “soffocante” , le inefficienze di una classe dirigente “incapace”, le ruberie della “politica”, il sistema mediatico che “blocca e censura ogni nostra iniziativa”. La platea è soddisfatta, batte le mani e sorride a ogni ironia, come quella sull’ex Dc, Ciro Pomicino che attacca i 5s per i tagli alle pensioni d’oro, “Pomicino è la prova vivente che abbiamo tagliato i vitalizi di migliaia di euro al mese ai politici”. Ricorda in proposito Alessandro di Battista di essersi tagliato ogni compenso, ogni benefit, anche la buona uscita da parlamentare: “ho rimandato indietro tutti i soldi. In tutto 260 mila euro”, sottolinea soddisfatto “perché sono privilegi assurdi e inaccettabili”. C’è spazio anche per un Amarcord personale, i ricordi di adolescente trascorsi in estate a Lido Riccio “venivo per le vacanze con i genitori al mare, vinsi anche un torneo di beachvolley. Ricordo questi episodi perché Ortona è l’Abruzzo hanno bellezze turistiche che meritano un rilancio, un ruolo importante. Noi vogliamo dare forza a tutte le politiche innovative, dal turismo, all’agricoltura, lo sviluppo, la ricerca sulle fonti energetiche rinnovabili”. Tutti applaudono convinti e con affetto, mentre a dare il cambio a Di Battista è Sarà Marcozzi candidata alle elezioni regionali del 10 febbraio, che in mezz’ora di intervento attacca Centrodestra e Centrosinistra, i suoi affondi sono taglienti e personalizzati contro Silvio Paolucci assessore regionale alla sanità, “lui ha chiuso gli ospedali noi li riapriremo”, stilettate all’ex presidente Luciano D’Alfonso del Pd, “ha lasciato l’Abruzzo per la poltrona a Roma. Così Sta bene Rocco sta bene tutta la Rocca, ma noi li cacceremo via”, ha scandito la Marcozzi elegantissima, capelli biondo miele, rossetto vermiglio, e abito scuro stile maschietto avviatissimo e sobrissimo. Diretta e polemica la Teatina Marcozzi si mostra una candidata tosta e vincente, quindi sferza i suoi avversari: “Legnini? Un ipocrita perché è la continuità con il Pd di D’Alfonso”, “Marsilio? È il candidato del Centrodestra e fa pena nel suo volersi accreditate abruzzese, poverino cerca di essere abruzzese ripetendo qualche parola in dialetto e dicendo che mangia gli arrosticini. Questi politici dobbiamo batterli perché hanno fatto e faranno solo del male all’Abruzxo e ad Ortona, ed entrambi hanno votato tutte le leggi s danno delle persone, ad iniziare dalla Fornero”. Scroscio di applausi, una ovazione che ricarica la candidata 5S. “Noi abbiamo tagliato i nostri stipendi per comprare una turbina”, racconta e aggiunge Sara Marcozzi “noi vogliamo un Abruzzo pulito, giusto, con servizi efficienti, sicuri. Cambieremo con il vostro voto questa regione”. Altri applausi che ingentiliscono la Marcozzi che riceve un boucher di fiori bianchi. Tocca a Luigi Di Maio, ministro delle attività produttive e lavoro, vice premier, che fa il resoconto di tutto: del suo impegno nel dare “sostegni veri e nuove opportunità ai giovani che cercano in lavoro, alle famiglie in difficoltà, a quanti hanno bisogno di un sostegno”. Ricorda la sua lotta al gioco d’azzardo e racconta come gli abruzzesi spendano una cifra record : “due miliardi l’anno in gioco d’azzardo. Io ho messo tasse sulle lobby delle scommesse d’azzardo e con quesì soldi paghiamo una parte del Reddito di cittadinanza. Per questo ho ricevuto attacchi e insulti”, racconta Di Maio “per aver tassato il gioco d’azzardo che crea dipendenza tra i giovani e distrugge le famiglie, ma sono fiero di questo mio impegno. Così come lo sono per aver dato la possibilità, con quota 100 di mandare in pensione chi ha lavorato una vita e magari in settori di lavoro duro. Non abbiamo la bacchetta magica ma stiamo lavorando per i cittadini e lo faremo sempre di più con impegno, onestà e con una nuova visione della politica. le lobby ci attaccano ma noi resisteremo. Noi abbiamo detto e ripetiamo basta con i furbi e i disonesti”. Sui lavoratori delle società di ricerca petrolifera che contestano i 5s per il blocco delle trivelle, Di Maio evita polemiche e si mostra comprensivo. “Non sono nostri nemici e comprendo la loro preoccupazione”, osserva cercando di non sollevare altre polemiche, “ma noi non taglieremo posti di lavoro, tuttavia ma vogliamo dire le cose come stanno: la produzione petrolifera in Italia rappresenta il 7% che poi vediamo all’estero. Quindi uno spreco di risorse e nel contempo creiamo rischi ambientali. Noi creeremo nuovi posti di lavoro puntando sulle energie alternative. Non è facile ma bisogna iniziare a ragionare in modo diverso”. Gli applausi sono tutti per Luigi di Maio che conquista la platea mostrando ora il tono duro anche con il collega e competitore di governo, Matteo Salvini e la Lega. Di Maio va in attacco, e spiega che il limite della sua pazienza sta per esaurirsi. “Si insiste sulla Tav. Ma per noi non si farà perché con quesì soldi possiamo realizzare migliaia di nuovi asili”, assicura di Maio, “sistemare le strade in dissesto, mettete in sicurezza strutture oggi a rischio, possiamo realizzare una linea ferroviaria veloce tra Pescara e Roma. Se si vuole, invece, insistere sulla Tav ossia su qualcosa che ci divide allora si vuole rompere. Io ho questo sospetto che si voglia puntare ad una rottura”. Il finale è un crescendo Di Maio affronta tutti i temi in campo puntando sul lavoro, sul “futuro” sul l’impegno dei 5S , sulle “capacità e concretezza” di Sara Marcozzi. “Votare per i 5s è votare per una Italia migliore, per un Abruzzo migliore. Noi”, promette il ministro del lavoro e attività produttive, “non vi lasceremo soli e torneremo perché ci avete dimostrato la vostra fiducia e grande affetto. Saremo con voi per fare di più e per cambiare veramente”. La conclusione della kermesse elettorale è classica: tutti i candidati e leder 5S sul palco per il turbinio di foto e video. Poi l’uscita che diventa più difficoltosa dell’entrata al teatro. Una signora anziana abbraccia e bacia su una guancia di Battista strattonato e coccolato dalle fan politiche come un attore, lui gentile non respinge nessuno e gli si stringono tutte pronte per un selfie. Di Maio bloccato di nuovo da una pletora di telecamere davvero non sa più che dire, ma ringrazia una ragazza per un libro che gli viene consegnato al
volo. Sarà Marcozzi ripete “calma, calma”, temendo che la calca crei qualche problema. All’uscita i militanti e sostenitori dei 5S scandiscono: “bravi, bravi, bravi”. Mentre a distanza gli operai del settore di ricerca petrolifera rispondono con “buffoni” e “vergogna”. I leader 5s salgono su un furgone nero dai vetri oscurati e ripartono tra la folla che ancora applaude e manda baci di ammirazione politica. Gli operai tolgono gli elmetti. Un carabiniere graduato che si era prodigato in ogni modo dalla mattina per evitare guai, ora sospira sodisfatto: “Ce l’abbiamo fatta. Però il nostro era dovere”.

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Berlusconi torna in Abruzzo il 7 e l’8 febbraio

Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, sarà di nuovo in Abruzzo per la chiusura della campagna elettorale per le regionali del 10 febbraio prossimo: secondo fonti azzurre, l'ex premier sarà a Teramo e ad Avezzano giovedì 7 e venerdì 8 febbraio. La nuova visita è in fase di organizzazione e non si conoscono i dettagli. Berlusconi è stato il 26 gennaio scorso all'Aquila e poi a Chieti e Pescara il 31 gennaio e primo febbraio scorsi. Nella recente due giorni è saltata la tappa di Teramo, per uno stato influenzale come comunicato ufficialmente dal partito, un'assenza che ha creato polemiche.

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