"Sarebbe un grandissimo onore poter avere sul tavolo del ministero una richiesta di autonomia differenziata anche per l'Abruzzo. Può essere ancora più valorizzata e così un presidente di Regione capace, che la conoscenza di quelle che sono le esigenze del suo territorio potrà dare delle grandi risposte". Per il ministro Erika Stefani l'opportunità di un regionalismo differenziato anche per l'Abruzzo non si traduce, come sottolineano le critiche, in una secessione o in un depauperamento. "Le competenze che chiedono le Regioni sono già esercitate ma in via concorrenziale con lo Stato, possono già legiferare entrambe su queste materie - ha spiegato il ministro degli Affari regionali a Teramo per un incontro istituzionale per illustrare la riforma -. Il bilancio dello Stato, compreso le Regioni in autonomia differenziata, sarà sempre lo uguale. Si tratterà di avere maggiori competenze e queste Regioni tratterranno sul loro territorio delle imposte per pagare quelle competenze che già oggi lo Stato paga". Sull'esempio di Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, in Piemonte sono stati già avviati i tavoli tecnici e richieste ufficiali di autonomia sono state presentate da Liguria, Toscana, Umbria e Marche. "Nessun problema per l'Abruzzo o per le altre Regioni - conclude la Stefani - ma valorizzazione delle competenze dei territori ed evitare eccessiva burocrazia e dare risposte più immediate al territorio".
Leggi Tutto »I big 5S ad Ortona: con Sarà Marcozzi cambieremo l’Abruzzo dei privilegi e dei furbi. Dateci fiducia e ce la faremo.
Boom 5S a Ortona. Militanti, fan semplici cittadini di lanciano in una ovazione per Di Maio, Di Battista e Sarà Marcozzi. “Saremo con voi per una città migliore, più bella e più giusta, per un Abruzzo senza clientele, senza più politici di professione, con più lavoro, con strade sicure e con una sanità dalla parte dei cittadini e non delle lobby”. Sul palco del Teatro Tosti risuonano le parole dei tre big 5S tra la folla che occupa ogni spazio, dalla platea, ai palchi al loggione, mentre tantissimi rimangono in piedi. Alessandro Di Battista, il
leader più movimentista e arrabbiato dei 5S cammina sul palco al limite del bordo, rischiando la caduta, “non preoccupatevi ci sono abituato” dice per rassicurare i militanti. Il suo attacco contro tv e giornali, “tutta la vecchia politica”, i “privilegi assurdi dei politici”, le lobby di ogni tipo, da quelle finanziarie a quelle editoriali, passando per le cliniche mediche private; fino alla critica politica estrema e senza appelli: “il Pd è il partito che fa più schifo di tutti, e io li ho pure una volta votati”, dice scuotendo la platea che risponde con un caloroso applauso. Elenca Di Battista i mali d’Italia: la burocrazia “soffocante” , le inefficienze di una classe dirigente “incapace”, le ruberie della “politica”, il sistema mediatico che “blocca e censura ogni nostra iniziativa”. La platea è soddisfatta, batte le mani e sorride a ogni ironia, come quella sull’ex Dc, Ciro Pomicino che attacca i 5s per i tagli alle pensioni d’oro, “Pomicino è la prova vivente che abbiamo tagliato i vitalizi di migliaia di euro al mese ai politici”. Ricorda in proposito Alessandro di Battista di essersi tagliato ogni compenso, ogni benefit, anche la buona uscita da parlamentare: “ho rimandato indietro tutti i soldi. In tutto 260 mila euro”, sottolinea soddisfatto “perché sono privilegi assurdi e inaccettabili”. C’è spazio anche per un Amarcord personale, i ricordi di adolescente trascorsi in estate a Lido Riccio “venivo per le vacanze con i genitori al mare, vinsi anche un torneo di beachvolley. Ricordo questi episodi perché Ortona è l’Abruzzo hanno bellezze turistiche che meritano un rilancio, un ruolo importante. Noi vogliamo dare forza a tutte le politiche innovative, dal turismo, all’agricoltura, lo sviluppo, la ricerca sulle fonti energetiche rinnovabili”. Tutti applaudono convinti e con affetto, mentre a dare il cambio a Di Battista è Sarà Marcozzi candidata alle elezioni regionali del 10 febbraio, che in mezz’ora di intervento attacca Centrodestra e Centrosinistra, i suoi affondi sono taglienti e personalizzati contro Silvio Paolucci assessore regionale alla sanità, “lui ha chiuso gli ospedali noi li riapriremo”, stilettate all’ex presidente Luciano D’Alfonso del Pd, “ha lasciato l’Abruzzo per la poltrona a Roma. Così Sta bene Rocco sta bene tutta la Rocca, ma noi li cacceremo via”, ha scandito la Marcozzi elegantissima, capelli biondo miele, rossetto vermiglio, e abito scuro stile maschietto avviatissimo e sobrissimo. Diretta e polemica la Teatina Marcozzi si mostra una candidata tosta e vincente, quindi sferza i suoi avversari: “Legnini? Un ipocrita perché è la continuità con il Pd di D’Alfonso”, “Marsilio? È il candidato del Centrodestra e fa pena nel suo volersi accreditate abruzzese, poverino cerca di essere abruzzese ripetendo qualche parola in dialetto e dicendo che mangia gli arrosticini. Questi politici dobbiamo batterli perché hanno fatto e faranno solo del male all’Abruzxo e ad Ortona, ed entrambi hanno votato tutte le leggi s danno delle persone, ad iniziare dalla Fornero”. Scroscio di applausi, una ovazione che ricarica la candidata 5S. “Noi abbiamo tagliato i nostri stipendi per comprare una turbina”, racconta e aggiunge Sara Marcozzi “noi vogliamo un Abruzzo pulito, giusto, con servizi efficienti, sicuri. Cambieremo con il vostro voto questa regione”. Altri applausi che ingentiliscono la Marcozzi che riceve un boucher di fiori bianchi. Tocca a Luigi Di Maio, ministro delle attività produttive e lavoro, vice premier, che fa il resoconto di tutto: del suo impegno nel dare “sostegni veri e nuove opportunità ai giovani che cercano in lavoro, alle famiglie in difficoltà, a quanti hanno bisogno di un sostegno”. Ricorda la sua lotta al gioco d’azzardo e racconta come gli abruzzesi spendano una cifra record : “due miliardi l’anno in gioco d’azzardo. Io ho messo tasse sulle lobby delle scommesse d’azzardo e con quesì soldi paghiamo una parte del Reddito di cittadinanza. Per questo ho ricevuto attacchi e insulti”, racconta Di Maio “per aver tassato il gioco d’azzardo che crea dipendenza tra i giovani e distrugge le famiglie, ma sono fiero di questo mio impegno. Così come lo sono per aver dato la possibilità, con quota 100 di mandare in pensione chi ha lavorato una vita e magari in settori di lavoro duro. Non abbiamo la bacchetta magica ma stiamo lavorando per i cittadini e lo faremo sempre di più con impegno, onestà e con una nuova visione della politica. le lobby ci attaccano ma noi resisteremo. Noi abbiamo detto e ripetiamo basta con i furbi e i disonesti”. Sui lavoratori delle società di ricerca petrolifera che contestano i 5s per il blocco delle trivelle, Di Maio evita polemiche e si mostra comprensivo. “Non sono nostri nemici e comprendo la loro preoccupazione”, osserva cercando di non sollevare altre polemiche, “ma noi non taglieremo posti di lavoro, tuttavia ma vogliamo dire le cose come stanno: la produzione petrolifera in Italia rappresenta il 7% che poi vediamo all’estero. Quindi uno spreco di risorse e nel contempo creiamo rischi ambientali. Noi creeremo nuovi posti di lavoro puntando sulle energie alternative. Non è facile ma bisogna iniziare a ragionare in modo diverso”. Gli applausi sono tutti per Luigi di Maio che conquista la platea mostrando ora il tono duro anche con il collega e competitore di governo, Matteo Salvini e la Lega. Di Maio va in attacco, e spiega che il limite della sua pazienza sta per esaurirsi. “Si insiste sulla Tav. Ma per noi non si farà perché con quesì soldi possiamo realizzare migliaia di nuovi asili”, assicura di Maio, “sistemare le strade in dissesto, mettete in sicurezza strutture oggi a rischio, possiamo realizzare una linea ferroviaria veloce tra Pescara e Roma. Se si vuole, invece, insistere sulla Tav ossia su qualcosa che ci divide allora si vuole rompere. Io ho questo sospetto che si voglia puntare ad una rottura”. Il finale è un crescendo Di Maio affronta tutti i temi in campo puntando sul lavoro, sul “futuro” sul l’impegno dei 5S , sulle “capacità e concretezza” di Sara Marcozzi. “Votare per i 5s è votare per una Italia migliore, per un Abruzzo migliore. Noi”, promette il ministro del lavoro e attività produttive, “non vi lasceremo soli e torneremo perché ci avete dimostrato la vostra fiducia e grande affetto. Saremo con voi per fare di più e per cambiare veramente”. La conclusione della kermesse elettorale è classica: tutti i candidati e leder 5S sul palco per il turbinio di foto e video. Poi l’uscita che diventa più difficoltosa dell’entrata al teatro. Una signora anziana abbraccia e bacia su una guancia di Battista strattonato e coccolato dalle fan politiche come un attore, lui gentile non respinge nessuno e gli si stringono tutte pronte per un selfie. Di Maio bloccato di nuovo da una pletora di telecamere davvero non sa più che dire, ma ringrazia una ragazza per un libro che gli viene consegnato al
volo. Sarà Marcozzi ripete “calma, calma”, temendo che la calca crei qualche problema. All’uscita i militanti e sostenitori dei 5S scandiscono: “bravi, bravi, bravi”. Mentre a distanza gli operai del settore di ricerca petrolifera rispondono con “buffoni” e “vergogna”. I leader 5s salgono su un furgone nero dai vetri oscurati e ripartono tra la folla che ancora applaude e manda baci di ammirazione politica. Gli operai tolgono gli elmetti. Un carabiniere graduato che si era prodigato in ogni modo dalla mattina per evitare guai, ora sospira sodisfatto: “Ce l’abbiamo fatta. Però il nostro era dovere”.
Berlusconi torna in Abruzzo il 7 e l’8 febbraio
Il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, sarà di nuovo in Abruzzo per la chiusura della campagna elettorale per le regionali del 10 febbraio prossimo: secondo fonti azzurre, l'ex premier sarà a Teramo e ad Avezzano giovedì 7 e venerdì 8 febbraio. La nuova visita è in fase di organizzazione e non si conoscono i dettagli. Berlusconi è stato il 26 gennaio scorso all'Aquila e poi a Chieti e Pescara il 31 gennaio e primo febbraio scorsi. Nella recente due giorni è saltata la tappa di Teramo, per uno stato influenzale come comunicato ufficialmente dal partito, un'assenza che ha creato polemiche.
Leggi Tutto »Elezioni regionali. La rivoluzione della sanità per Zelli.
Leggi Tutto »“Applicazione del fascicolo sanitario elettronico, creazione delle “cure intermedie” ovvero presa in carico della popolazione anziana, assistenza domiciliare, ambulatori infermieristici, attivazione della rete delle cure palliative e degli ospedali di comunità e rafforzamento dei distretti: sono solo alcuni dei punti cardine della rivoluzione sanitaria proposta da Azione Politica per invertire la rotta sul fallimento, ormai certificato, del sistema abruzzese a gestione PD”. Gianluca Zelli, coordinatore regionale del movimento civico, lancia una serie di proposte che dovranno guidare la ricostruzione del sistema di cura regionale a partire dall’11 febbraio prossimo, a fronte di un quadro difficile dove “i primi a perdere sono i cittadini. Si pensi che in Abruzzo subiamo, per i farmaci, una spesa maggiore rispetto ad altre regioni: 201,3 euro a fronte di quanto accade in Emilia Romagna con 132 euro. La Regione Abruzzo sta accumulando "enormi ritardi" nel Piano di riqualificazione, e nessuno degli obiettivi fissati risulta completato. È destinata a far rumore – prosegue Zelli con la sua denuncia - la stroncatura da parte della sezione regionale della Corte dei Conti, sull'operato dell'esecutivo regionale rispetto all’azione di riforma prevista nel Piano di riqualificazione del servizio sanitario regionale 2016-2018, la cui attuazione, secondo le tempistiche e i programmi ben precisi e verificabili, è stata imposta dal governo, in occasione dell'uscita della sanità abruzzese dal commissariamento, il 15 settembre 2016, dopo anni di tutela governativa”.
Il territorio regionale, per la sua conformazione, richiede una serie di attenzioni: “l’arrivo del primo mezzo di soccorso nei LEA è pari a 21 minuti nel 2017, dato stabile ormai da 3 anni e al di sopra della soglia ritenuta adeguata che dovrebbe essere meno di 18 minuti. Persino tra le quattro Asl abruzzesi, e nei rispettivi ambiti territoriali, vigono organizzazione e procedure differenti. Per non parlare dei tempi eccessivamente lunghi sulle liste di attesa e la troppa mobilità passiva (il 16% dei ricoveri dei residenti, per acuti in regime ordinario).
La Regione Abruzzo è rimasta indietro su tutto, sulle infrastrutture solo a titolo di esempio, e l’investimento in tecnologia e in parte informatica è talmente inadeguato da averci fatto accumulare un ritardo di almeno 20 anni. La salute per noi non è una voce di spesa, ma un vero e proprio investimento, motore per l’economia e per la coesione sociale della nuova Regione che intendiamo rimettere in moto”, conclude Zelli.
Regionali Abruzzo: Meloni e Marsilio incontrano gli artigiani a Chieti
Leggi Tutto »"Parliamo stamattina con gli artigiani qui in Abruzzo, una regione che ha grossi problemi con le infrastrutture. I nostri prodotti sono i prodotti migliori del mondo, ma senza infrastrutture non arriveranno da nessuna parte. E quindi noi sfidiamo il Governo su questo tema". Lo afferma la leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che stamani, insieme al candidato presidente della Regione Abruzzo per il centrodestra in vista delle elezioni regionali del 10 febbraio, Marco Marsilio, ha incontrato gli artigiani a Chieti.
L'iniziativa, che si è svolta nella sede di Academy ForMe, è stata promossa da Confartigianato Chieti L'Aquila. Oltre a Meloni e Marsilio, all'incontro hanno preso parte il presidente, il vicepresidente ed il direttore generale dell'associazione, Francesco Angelozzi, Alberto De Cesare e Daniele Giangiulli.
Meloni ha detto di riconoscere l'importante ruolo dei corpi intermedi ed ha sottolineato, in tal senso, come quella di Confartigianato per un incontro con artigiani e Pmi non sia stata una scelta a caso. La leader di Fdi, che ha molto apprezzato il lavoro di Academy ForMe - la scuola dei mestieri più grande d'Abruzzo creata proprio da Confartigianato - rivolgendosi al candidato governatore, lo ha stimolato sul ruolo della formazione professionale, ricordando uno dei suoi sogni, cioè la creazione di un liceo del 'made in Italy'.
Rivolgendosi ai piccoli e medi imprenditori presenti in platea e sottolineando che "l'Italia è in recessione" e "questo Governo nella sua manovra economica non ha saputo imprimere una svolta", Meloni afferma che "la gran parte dell'Italia che votò centrodestra il 4 marzo voleva una ricetta economica simile a quella che sta portando avanti Trump in America con ottimi risultati: taglio delle tasse netto e investimenti pubblici. E' accaduto l'esatto contrario. Per queste aziende aumentano le tasse, aumenta la burocrazia, e la fatturazione elettronica è un vero disastro, diminuiscono le infrastrutture e gli investimenti".
"Noi - aggiunge - raccogliamo il grido di questi mondi produttivi che sono l'ossatura dell'Italia, del suo futuro della sua ricchezza. Il lavoro si costruisce mettendo chi può assumete in condizione di farlo ed è quello su cui lavora Fratelli d'Italia".
"Al candidato presidente di Regione - afferma il direttore di Confartigianato Chieti L'Aquila, Daniele Giangiulli - ho detto che qualora dovesse essere eletto vogliamo un'interlocuzione concreta, non fatta di proclami, con lui e il suo staff. Cinque, per noi, i punti strategici: formazione professionale, accesso al credito, turismo, infrastrutture e ottimizzazione della spesa dei fondi strutturali. Artigiani e Pmi rappresentano il cuore pulsante dell'economia abruzzese. Proprio per questo stiamo promuovendo un confronto tra gli operatori e i candidati, affinché coloro che aspirano a governare la nostra regione siano ben consapevoli di priorità ed esigenze del territorio. Compatibilmente con i numerosi impegni in vista del voto - conclude - siamo al lavoro per organizzare, in questi ultimi giorni di campagna elettorale, incontri analoghi con le altre forze politiche e con i loro leader nazionali".
Tav, Di Maio: lavoriamo sulle cose su cui siamo d’accordo
"Sono in Abruzzo, in una regione in cui i cittadini per percorrere 150 chilometri in treno, da Pescara a Roma, impiegano anche sei ore", ha detto Luigi Di Maio nel corso del suo tour elettorale in regione, a sostegno della candidatura di Sara Marcozzi. "Questo e' un Paese in cui si chiede agli italiani e agli europei di spendere venti miliardi per un buco che deve collegare italiani e francesi, da Torino a Lione, mentre ci sono italiani che non sono collegati con altri italiani sul territorio nazionale. Per me valgono le priorita' e in questo governo ce lo siamo detto chiaramente, dall'inizio. Ci sono cose su cui siamo d'accordo e altre cu cui non siamo d'accordo. Lavoriamo su quelle su cui siamo d'accordo. Con venti miliardi in Italia ci costruisci 2.500 nuove scuole con criteri antisismici, ci fai le nuove Tav che servono, quelle al Nord, al centro, al Sud, con venti miliardi ci fai tante cose. Per quello che mi riguarda non conviene insistere su temi sui quali non siamo d'accordo. Altrimenti mi devo convincere che si continua a spingere su temi su cui non siamo d'accordo per creare tensioni nel governo. Io non lo consiglio", ha aggiunto Di Maio.
'Finché ci sarà il Movimento al Governo, la Tav non si farà. Ridimensionata? Il tema non è il ridimensionamento dell'opera: se diciamo queste cose, parliamo di una supercazzola''. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio a margine di un evento elettorale a Ortona
''Questa manifestazione dimostra che abbiamo fermato le trivellazioni petrolifere''. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio ad Ortona rispondendo ad una domanda sulle proteste che alcuni lavoratori del comparto stanno svolgendo a margine del suo tour elettorale. Le trivelle, ha proseguito Di Maio ''in questo paese mettono a rischio il nostro territorio e le bellezze naturali, le coste, ma è soprattutto una questione nazionale. In Italia la maggior parte del petrolio viene venduto in altri paesi, solo il 7% resta in Italia, cosa veramente irrisoria. Lo dico a questi lavoratori come agli operatori dei centri scommesse del gioco d'azzardo: non vi fate strumentalizzare dalle lobby, dalle multinazionali del petrolio''. ''Queste manifestazioni dimostrano che stiamo combattendo il gioco d'azzardo e stiamo fermando le trivelle petrolifere. Ma quei lavoratori non sono i miei nemici: in questo momento sono strumentalizzati dai grandi potentati economici che girano intorno a questi business e che hanno anche lucrato sulla pelle dei lavoratori''.
Leggi Tutto »Salvini: sia l’Abruzzo che l’Italia hanno bisogno di più opere, di più ferrovie, di più strade
"Sia l'Abruzzo che l'Italia hanno bisogno di più opere, di più ferrovie, di più strade: i soldi servono per finire le opere cominciate, non per tornare indietro". Lo dice il ministro dell'Interno e vicepremier, Matteo Salvini, al mercato di Campli, in provincia di Teramo, durante un'iniziativa della Lega, in vista delle elezioni regionali. A chi dal pubblico gli grida "Però non litigare con Luigi Di Maio", il vicepremier replica con un sorriso: "Tranquilli, io non litigo con nessuno. Il mio è un pensiero, se sono stati scavati 25 chilometri di tunnel, è più utile andare avanti e finirlo o spendere soldi per chiudere il buco? Io sono per andare avanti"
"Non ho tempo da perdere con chi insulta, con le polemiche, le minacce... Vado avanti". Lo dice il vicepremier, Matteo Salvini, al mercato di Campli, in provincia di Teramo, durante un'iniziativa della Lega, in vista delle elezioni regionali.
"Stamattina facciamo colazione con la porchetta. Si arrabbieranno i vegani, ma a me piace la porchetta...", dice Matteo Salvini al mercato di Campli, in provincia di Teramo. Detto, fatto. Sul palco mentre Salvini parla arriva un vassoio colmo di panini alla porchetta. "Dopo, come faccio a parlare mentre mangio la porchetta? Se no Fabio Fazio fa uno speciale. E poi manca un bicchiere di rosso..."
"Vorrei vedere se in questa piazza ci fosse Matteo Renzi oggi, quanta gente ci sarebbe...". Così ministro dell'Interno e vicepremier, Matteo Salvini, al mercato di Campli, in provincia di Teramo, durante un'iniziativa della Lega, in vista delle elezioni regionali. "Magari ora che ha molto tempo a disposizione girerà un documentario su Campli...", ironizza il vicepremier. Dal pubblico qualcuno gli urla, ironizzando, che il titolo potrebbe essere 'Beautiful Renzi', ma Salvini 'boccia' l'ipotesi: "Non lo pigliano, meglio Ridge di Renzi..."
Durante il comizio di Matteo Salvini, che si è svolto oggi ad Atri, un contestatore ha lanciato un uovo in direzione del ministro colpendo una donna. "Chi è quell'imbecille che lancia uova, sbagliando pure la mira? Io faccio il ministro dell'Interno, i barconi arrivano ma se ne vanno anche, lì c'è tanto spazio", ha detto Salvini interrompendo per qualche minuto il comizio e facendo poi salire la donna sul palco. "Qualcuno con un minimo di dignità venga a chiederle scusa - ha aggiunto il ministro - . Mi scuso a nome del cretino di turno"
Leggi Tutto »Marsilio: l’Abruzzo è diventato centrale nel dibattito e nella strategia del centrodestra unito
Marco Marsilio affronta la dirittura finale con ottimismo e cautela: "Il clima è buono, ma non dormiamo sugli allori. Ci battiamo senza tregua" dichiara il candidato del centrodestra che da domani con Giorgia Meloni affronterà le tappe finali di comizi e incontri nei diversi capoluoghi di provincia in vista del voto del 10 febbraio. "Sono molto contento -afferma- che l'Abruzzo sia diventato centrale nel dibattito e nella strategia del centrodestra unito, che può vincere, a fronte di un centrosinistra" che candida Giovanni Legnini "e che alle ultime politiche era la terza forza, e anche rispetto a M5S, in una partita indubbiamente impegnativa". Sull'autonomia speciale da assicurare all'Abruzzo (tema caro alla Lega e per nulla estraneo a Legnini), Marsilio ricorda che il suo partito, Fratelli d'Italia, "è più attento ad una visione nazionale dei problemi. E ognuno è giusto che porti il suo contributo, ma per me conta una sola cosa: che l'Abruzzo non perda nulla delle sue risorse"
Leggi Tutto »Sicurezza, al via il montaggio di 20 nuove telecamere nei parchi di Montesilvano
Sono operative le nuove telecamere nei parchi cittadini. Gli occhi elettronici vengono installati sui pali dell’illuminazione (anch’essi di nuovissima generazione, con fari a led) e renderanno più sicuri parchi cittadini, piazze e luoghi da sorvegliare.
I lavori sono in corso in questi giorni nei parchi Falcone, Guy Moll, Cormorano, Le Favole, Papa Giovanni XXIII, Libertà, Le Vele. Saranno, inoltre, coperti dal servizio anche la centralissima piazza Diaz e il Museo del treno.
«Le nuove telecamere», sottolinea l’assessore al Verde pubblico, Ernesto De Vincentiis, «sono motorizzate, danno una copertura a 360 gradi dell’area da controllare, e, ovviamente, registrano tutto ciò che vedono. Si tratta di un intervento importante reso possibile dall’adesione alla convenzione Consip (la Centrale di acquisti della Pubblica amministrazione italiana) sulla manutenzione e gestione della illuminazione pubblica. Questo ci ha già consentito di sostituire i vecchi pali della luce con lampade in grado di abbassare drasticamente le emissioni di anidride carbonica e di ottenere un notevole risparmio nei costi. Abbiamo, quindi, una città più smart e un ulteriore strumento nel contrasto alle attività illecite e alla prostituzione. Infine, ma non per importanza, gli occhi elettronici ci consentono un controllo del territorio più adeguato anche per dissuadere eventuali atti di vandalismo sia sugli arredi urbani che sul verde pubblico».
«L'attivazione delle nuove telecamere», conclude il sindaco, Francesco Maragno, «si inserisce in una strategia di ampio respiro sullo sviluppo sostenibile che, da tempo, abbiamo avviato in città. Aver deciso di sostituire la vecchia illuminazione con lampade al led è non solo un esempio di buona pratica - che consente al Comune risparmio per le bollette - ma un notevole passo avanti per ciò che concerne la tutela dell’ambiente. Riducendo il consumo dell’energia elettrica si arriva a una diminuzione considerevole dell’emissione di gas dannosi. L’altro aspetto fondamentale di questa innovazione, inoltre, riguarda la sicurezza. L’introduzione di queste nuove telecamere (unita all’incremento della luminosità delle strada) permette ai cittadini una maggiore tranquillità in quanto, certamente aumenta la sicurezza nei parchi di Montesilvano e nelle zone più sensibili. Avere una maggiore visibilità nelle ore serali e notturne e sapere che ci sono degli occhi elettronici che registrano quanto avviene in aree delicate ci consente di contrastare con forza maggiore i fenomeni dell’illegalità e della prostituzione. Ma non ci fermiamo con questo nuovo intervento. Dopo l’installazione delle nuove telecamere il percorso di potenziamento della sicurezza pubblica prevede l’introduzione di nuove postazioni di controllo in zone come il lungomare e l’area retro pineta perché il nostro obiettivo è quello di rendere il territorio sempre più sicuro e tutelare il decoro urbano».
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Regionali: Legnini da Coldiretti, patto di lealtà per l’agricoltura
Oggi nel corso dell’incontro con la Coldiretti a Pescara il candidato alla presidenza della regione Giovanni Legnini ha parlato delle strategie a sostegno agli imprenditori agricoli.
” Ho stretto un patto di lealtà con gli imprenditori agricoli: la burocrazia non può bloccare la crescita delle imprese, i fondi devono essere concessi con rapidità ed in tempi certi. È quanto afferma il candidato alla presidenza della regione Abruzzo Giovanni Legnini nel corso di un incontro con gli associati della Coldiretti.
Ha così poi proseguito Legnini:” Vogliamo sostenere le aziende giovani, le produzioni agricole di qualità, l'innovazione e la ricerca in agricoltura, e garantire la manutenzione delle infrastrutture rurali, del territorio e delle opere di irrigazione, assicurando inoltre il completo indennizzo per i danni provocati dai cinghiali.
Il nostro obiettivo è lo sviluppo, anche sui mercati internazionali, dell'intero comparto agricolo e della zootecnia: per questo provvederemo, assieme alle organizzazioni degli agricoltori, a riprogrammare le risorse del Piano di Sviluppo Rurale.”.jpg?1549121492037)
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