Politica

Turismo, Lolli: per rilancio del settore serve strategia condivisa con gli operatori

Parte dal confronto diretto con tutti gli attori principali l'azione politica del neo assessore al Turismo Giovanni Lolli. Il Vicepresidente ha incontrato oggi i vertici delle Dmc regionali, i rappresentanti delle associazioni di categoria, dei Parchi e funzionari e dirigenti della struttura regionale per fare il punto della situazione, "ma soprattutto per mettere sul campo una strategia comune di intervento in grado di dare impulso ad un settore vitale e essenziale per l'economia della regione".

Il passaggio del confronto è stato valutato positivamente da tutti gli intervenuti, che hanno sottolineato le difficoltà del momento dopo gli eventi atmosferici e sismici dei mesi scorsi. "Ripartiamo dal confronto - ha detto Lolli - perché solo in questo modo si riescono ad individuare i campi di intervento e si riesce ad elaborare una strategia di rilancio". Da qui l'idea "di attivare un tavolo operativo composto da una rappresentanza delle Dmc, della Saga, di Tua e delle Camera di commercio che avrà il compito di individuare strumenti e elaborare azioni di rilancio. Prevista a breve anche una riunione con i sindaci. Il turismo proprio perché materia trasversale deve entrare in tutte le dinamiche regionali e avere davanti un quadro completo degli interventi che la Regione predispone nei diversi settori".

In questo senso, Lolli chiederà la partecipazione diretta di rappresentanti del turismo nei tavoli regionali sulla depurazione delle acque, sulla ciclovia, sui trasporti, sulla vulnerabilità sismica degli edifici e su altri servizi connessi all'offerta turistica. "Non partiamo dall'anno zero - ha voluto precisare Lolli ai rappresentanti delle Dmc - perché alcuni percorsi importanti di valorizzazione turistica sono a buon punto, ma bisogna dare un rinnovato impulso alla luce di quanto accaduto in questa regione tra la fine del 2016 e l'inizio del 2017".

Sul fronte della comunicazione dell'immagine turistica, il Vicepresidente si è detto convinto che questa deve essere legata all'organizzazione di importanti eventi.

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D’Alfonso crea una delega per D’Ignazio (NCD)

Con proprio decreto il Presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso ha conferito incarico al consigliere regionale Giorgio D’Ignazio di collaborare – fino al 31 dicembre prossimo – con la Presidenza della Giunta della Regione Abruzzo e di «supportarne le attività per le iniziative e per le azioni necessarie a garantire la valorizzazione e il potenziamento del commercio e dell’artigianato regionali, nonché per il rilancio delle attività produttive nei comuni del teramano e dell’aquilano ricompresi nel cratere sismico».

Nel decreto si spiega che le attività commerciali, artigianali e produttive in genere, che vivono nei comuni del cratere un tempo di grande congiuntura economica - sia a motivo di un progressivo e costante spopolamento, sia in ragione della perdita di lavoro da parte di numerose maestranze – “rappresentano una priorità non soltanto per il governo della Regione Abruzzo.

Poiché le attività di competenza dell’esecutivo – prosegue il documento – “assorbono abbondantemente l’impegno e la dedizione che ogni amministratore è in grado di assicurare alla vita dell’amministrazione regionale, è perciò utile che nelle materie più strettamente connesse al commercio e all’artigianato regionale, in special modo per gli ambiti che più da vicino interessano il rilancio delle attività produttive nei comuni del cratere sismico, siano attivate forme di proficua collaborazione e ampio coinvolgimento, anche sotto il profilo programmatico e organizzativo” e quindi si ritiene necessario “avvalersi di un supporto istituzionale teso alla valorizzazione e al potenziamento del commercio e dell’artigianato nella regione Abruzzo, al fine di rilanciare le attività produttive nei comuni del teramano e dell’aquilano ricompresi nel cratere sismico.

Il decreto specifica che «sulla scorta delle competenze curriculari e dell’impegno da questi profuso nell’interesse dell’amministrazione regionale, si individua nel consigliere regionale Giorgio D’Ignazio, che ha già manifestato la più ampia disponibilità, la figura idonea a garantire supporto e collaborazione alla Presidenza della Regione nelle materie sopra specificate».

 

 

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Regione Abruzzo estende al 30 giugno l’esenzione del ticket

La giunta regionale dell'Abruzzo, su proposta dell'assessore alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci, ha approvato la delibera che estende fino al prossimo 30 giugno l'esenzione dal pagamento dei ticket sanitari per i cittadini abruzzesi residenti nei centri del cratere sismico. La proroga riguarda non solo i centri in cui l'esenzione era già in vigore dal settembre scorso (Montereale, Capitignano, Campotosto, Valle Castellana, Rocca Santa Maria), ma anche quelli ricompresi successivamente nel cratere (Teramo, Cortino, Crognaleto, Montorio al Vomano, Campli, Castelli, Civitella del Tronto, Torricella Sicura e Tossicia). L'esenzione può essere richiesta in tutte le farmacie convenzionate, e riguarda sia la partecipazione degli assistiti alla spesa farmaceutica, sia anche l'eventuale quota dovuta sui medicinali equivalenti che non si adeguano al prezzo di riferimento regionale. Sulla base di accordi con le Regioni Marche e Umbria, all'agevolazione possono accedere anche i residenti in queste regioni e temporaneamente domiciliati in Abruzzo. In questo caso, però, i termini per usufruire dell'esenzione sono fissati rispettivamente al 30 aprile e al 31 marzo prossimi. 

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Dall’Europa dieci milioni per ridurre l’inquinamento nelle città

L'Unione europea, infatti, nell'ambito del Programma Horizon 2020, ha deciso di destinare oltre dieci milioni di euro per l'utilizzo dei camion a celle a combustibile, da impiegare per la raccolta dei rifiuti nelle citta' con una cattiva qualita' dell'aria. L'uso di questi mezzi rappresenta una valida possibilita' per sostituire il carburante dei camion a gasolio, con la conseguente e significativa riduzione delle emissioni inquinanti in atmosfera. Tutte le informazioni sul bando, che scade il 20 aprile, sono reperibili nella sezione Abruzzo in Europa sul sito della Regione Abruzzo.

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Porto di Pescara, la Regione Abruzzo promette entro marzo il progetto esecutivo dei moli

Vertice sul futuro delle imprese balneari dal presidente della Giunta, Luciano D'Alfonso, nel corso di un incontro al quale hanno preso parte anche il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, il vice sindaco, Enzo Del Vecchio, l'assessore comunale Giacomo Cuzzi, l'assessore regionale con delega alla Pesca, Dino Pepe, e i rappresentanti delle associazioni di categoria di commercianti, industriali e balneatori. "Rispetto alla quota di dragaggio naturale che scaturira' dal taglio della diga foranea - ha esordito D'Alfonso - i relativi lavori, per importo pari a 3,5 milioni, sono stati affidati a un raggruppamento di imprese individuato con gara d'appalto. L'impresa aggiudicataria, avendo voluto attendere l'idoneita' di tutti i pareri convergenti e in particolare la convalida del parere del Comitato VIA, una volta acquisito questo, si e' messa all'opera per redigere il progetto esecutivo". D'Alfonso ha anche spiegato che lo slittamento dei tempi deriva da una posizione di cautela da parte della Direzione marittima di Pescara che, prima di dare il via libera, intende salvaguardare sia la pulizia delle acque sia la sicurezza degli operatori della pesca.

Intanto, entro il mese di marzo sara' pronto il progetto esecutivo e da quel momento le opere saranno immediatamente appaltabili. D'Alfonso ha precisato che "le opere in questione, che non sono nuove opere poiche' riguardano la sicurezza, non saranno sottoponibili al vaglio del Comitato VIA nazionale, ma solo a quello regionale". 

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Mare inquinato, ritirata la delibera sul nuovo sistema depurativo

Ritirata la delibera sul nuovo sistema di depurazione di Pescara, Spoltore e San Giovanni Teatino, all'ordine del giorno nella seduta odierna del Consiglio comunale del capoluogo adriatico. Si e' optato per il ritiro del provvedimento per evitare emendamenti, cosi' da arrivare a una delibera condivisa che verra' votata nella prossima seduta del Consiglio, prevista venerdi' 3 marzo. Si tratta di una delibera di indirizzo finalizzata a individuare le aree in cui sorgera' quello che l'amministrazione comunale, nei giorni scorsi presentando il progetto, ha definito 'parco della depurazione', un sistema che andra' a inglobare il depuratore esistente i cui lavori di potenziamento sono gia' in corso, a cui si aggiungeranno nuovi impianti.

"La delibera - dice l'assessore ai Lavori pubblici e vicesindaco, Enzo Del Vecchio - e' stata al centro di una riunione del tavolo costituito sulla balneazione e oggi limitato alle sole forze politiche, riunito per affrontare la questione prima del Consiglio. All'esito del confronto e dopo ulteriori precisazioni intervenute in aula, si e' concordemente ritenuto di evitare emendamenti modificativi per un atto cosi' importante e di avviare con sollecitudine il ritiro e la riproposizione della delibera al prossimo Consiglio Comunale".

I gruppi di Forza Italia, Pescara in Testa e Pescara Futura parlano di "una delibera che non aveva i piedi per camminare" e sottolineano di aver "presentato proposte di modifica del provvedimento: auspichiamo che da parte di una maggioranza tanto pasticciona si dimostri finalmente buon senso nelle valutazioni, non trincerandosi dietro posizioni pregiudiziali o dietro l'unico obiettivo di correre per fare appalti, un atteggiamento che inevitabilmente fa sorgere sospetti". 

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Sindaci del Teramano chiedono per l’estensione del decreto sisma

Prima di decidere quali interventi definitivi effettuare sulle tre frane di Ponzano di Civitella del Tronto, Castelnuovo di Campli e Casoli di Atri saranno necessari ulteriori approfondimenti e sara' difficile, se non impossibile, ricostruire sui tratti interessati dal movimento franoso. Almeno per Campli e Civitella del Tronto dove si dovra' cominciare a pensare a una delocalizzazione. E' quanto emerso questo pomeriggio dalla riunione all'Aquila tra responsabili e tecnici della Protezione Civile nazionale e locale e i sindaci dei tre Comuni interessati. Questi ultimi chiedono a gran voce l'estensione del decreto sisma alle frane, che permetterebbe ai privati di vedersi coperti i danni alle abitazioni.

"Nel corso della riunione abbiamo illustrato le diverse emergenze - ha detto il sindaco di Campli, Pietro Quaresimale - ponendo con forza la questione del futuro delle famiglie sgomberate. A giorni dovrebbe uscire l'ordinanza di protezione civile relativa agli interventi in somma urgenza, mentre per la messa in sicurezza definitiva bisognera' fare ulteriori approfondimenti e monitoraggi".

Una riunione importante, ma solo la prima di un lungo percorso. "E' positivo che i tecnici del Cnr torneranno a breve sulle tre frane - ha detto il sindaco di Atri, Gabriele Astolfi - dove serviranno ulteriori monitoraggi per vederne l'evoluzione. Una riunione interessante, ma solo la prima di un percorso. Fondamentale per noi e' l'emendamento al decreto, anche per la tutela dei privati rispetto ai danni subiti dagli immobili". 

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Olivieri chiede a D’Alfonso la rimozione del manager della Asl Flacco

Il presidente della Commissione Sanità della Regione Abruzzo Mario Olivieri in una nota ha denunciato la situazione difficile che si è venuta a creare dopo la sospensione degli esami mammografici all'ospedale di Vasto presso il servizio di radiologia di quella struttura". Il consigliere regionale di Abruzzo civico Mario Olivieri, presidente della Commissione Sanità, ha chiesto anche al presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, di 'rimuovere il direttore generale della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, Pasquale Flaccò, minacciando di uscire dalla maggioranza di centrosinistra, "la grave situazione nella quale si trova l'ospedale di Vasto è, ancora una volta, dimostrata dalla clamorosa decisione di sospendere gli esami mammografici presso il servizio di radiologia di quella Struttura. Una decisione questa che mette in difficoltà la popolazione femminile del Vastese, e non solo - dice Olivieri - costringendola a recarsi o presso strutture private, oppure lontano da Vasto per eseguire gli esami, e che è significativa di una volontà, non ulteriormente sopportabile, tesa a distruggere quanto di buono era stato fatto negli anni passati, in fatto di organizzazione, professionalità e motivazione all'interno dell'Ospedale di Vasto".

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Abruzzo, sono 265 le cave attive secondo Legambiente

L'Abruzzo continua a scavare: sono 265 le cave attive e 640 quelle abbandonate. Questa la fotografia scattata da Legambiente secondo cui "la Regione e' ancora inadempiente sul piano cave che, nonostante l'annuncio di alcuni mesi fa, e' al palo". L'associazione inoltre dice no alla realizzazione della cava di Monte Castiglione a Popoli, si all' economia circolare. "Malgrado la spinta delle Direttive europee che portano il recupero di materiale inerte al 70% entro il 2020, l'Abruzzo e' ancora molto indietro", afferma Legambiente che chiede una "profonda innovazione nel settore. Puntando su riciclo, adeguamento delle tariffe e tutela del territorio si puo' ridurre il numero di cave con piu' lavoro". Legambiente sottolinea il fatto che "e' possibile ridurre il prelievo di materiale e l'impatto delle cave nei confronti del paesaggio, dare una nuova vita ad una cava dismessa e percorrere la strada del riciclo degli aggregati. A dimostrarlo sono tanti paesi europei che hanno deciso di puntare sul riciclo degli inerti, ma anche diversi esempi italiani anche se per l'Italia e per l'Abruzzo la strada e' ancora lunga e in salita". In particolare, dal rapporto cave 2016 di Legambiente, emerge che la quantita' estratta in regione di sabbia e ghiaia e' di 1.605.550 metri cubi con entrate annue pari a 2.087.215,00 di euro, solo il 6,5% del volume d'affari annuo complessivo da attivita' estrattive con prezzi di vendita di 32.111.000,00 di euro. Gia' con l'adeguamento ai canoni europei, la cifra sarebbe molto piu' alta: 5.137.760,00 di euro. 

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Accoglienza, Maragno: “Avanti per l’attivazione del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati”

Il Comune di Montesilvano fa un altro passo in avanti nel percorso volto all’attivazione del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), la differente metodologia di accoglienza dei migranti sul territorio, che limiterà il numero dei profughi in città, stabilendo un tetto massimo, non coinvolgendo zone turistiche e commerciali di Montesilvano.

«Dopo l’avviso pubblico per individuare immobili adeguati all’accoglienza dei migranti -  spiega il sindaco Francesco Maragno -  abbiamo emanato un bando per trovare soggetti del terzo settore che lavoreranno in partenariato  con il Comune e l’Azienda Sociale per la coprogettazione e la gestione delle azioni di sistema per l’accoglienza, la tutela e l’integrazione dei profughi».

Secondo il Piano Nazionale di Ripartizione approvato e diffuso dal Ministero, ammonta a 161 il numero massimo di migranti che potrà essere accolto a Montesilvano, di molto inferiore a quello attualmente presente all’interno dei due centri di prima accoglienza (Cas), aperti nell’Ariminum e nell’Excelsior.

Per l’elaborazione del progetto di attivazione dello Sprar sarà necessario prevedere 4 tipologie di servizi. Il primo di accoglienza, del valore di circa 750 mila euro per il triennio 2017/2019, fornisce il supporto per le esigenze quotidiane; il secondo di tutela psico – socio -  sanitaria, orientamento e accompagnamento all’inserimento realizza un progetto di integrazione sul piano sociale, lavorativo e abitativo e ha un valore di circa 740 mila euro; il terzo, logistico, del valore di 617 mila euro circa, è un servizio trasversale di pulizia, manutenzione degli immobili e di acquisto dei beni materiali; infine il quarto lotto, del valore di circa 655 mila euro, inerisce le attività di orientamento e accompagnamento legale e mediazione interculturale.

I soggetti, cooperative, associazioni, fondazioni o organizzazioni di volontariato, potranno partecipare ad uno o a tutti i lotti previsti. I progetti verranno finanziati dal Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell’Asilo.  

«L’apertura dello Sprar – ricorda il sindaco – produrrà la contestuale chiusura dei Centri di prima accoglienza, ovvero i due Cas attualmente presenti in altrettanti alberghi della città. Questa alternativa metodologia di accoglienza, diffusa sul territorio cittadino e non concentrata in un’unica area, non andrà a coinvolgere le strutture ricettive e le zone commerciali, proprio perché vogliamo tutelare il settore turistico di Montesilvano e le sue opportunità di sviluppo e crescita. Stiamo procedendo speditamente, perché convinti che questa sia la strada giusta per coniugare le esigenze dei cittadini con le necessità dei migranti».

Le manifestazioni di interesse dovranno essere presentate entro martedì 7 marzo al seguente indirizzo: Comune di Montesilvano – settore Amministrativo-, piazza Diaz, 1, 65016 Montesilvano o via pec a protocollo@comunemontesilvano.legalmail.it, utilizzando i moduli allegati all’avviso scaricabile dal sito istituzionale.

Per informazioni o chiarimenti è possibile contattare i numeri 0854481315, 0854481211 dalle 9 alle 13 dal lunedì al venerdì.

 

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