Politica

Fabrizio Di Stefano: pronto per la presidenza della Regione

 "Credo che ci possa stare che, dopo diversi anni, si possa arrivare a un ricambio o perlomeno un pit-stop, soprattutto per chi non vive di politica, ma ha anche altre attivita', e non e' di importanza vitale. Certo il modo poteva essere piu' corretto, pero' dopo questo pit-stop saro' piu' pronto di prima a ripartire". Lo afferma Fabrizio Di Stefano, deputato uscente e prima ancora senatore, il grande escluso della tornata elettorale del prossimo 4 marzo nelle lista di Forza Italia e del centrodestra, che comunque rilancia e si dice gia' da ora "pronto" a correre per la presidenza della Regione Abruzzo alle elezioni del 2019 o quelle anticipate qualora l'attuale governatore, Luciano D'Alfonso, entri in Parlamento.

"Se mi sento candidato presidente in pectore dopo questa esclusione? Credo che ci siano tutti i presupposti - sostiene - Sono pronto a farlo questo passo, se mi si chiede, e a questo punto ci sono tanti che me lo stanno chiedendo. Ora, comunque, ci concentriamo per far vincere il centrodestra a queste Politiche", assicura. Tornando alle modalita' che hanno portato alla sua esclusione "se proprio ci doveva essere un ricambio, avrei preferito che fosse con qualcuno dei tanti amministratori capaci che abbiamo, dei tanti esponenti del mondo imprenditoriale che sono stati sempre vicini al centrodestra nella buona e nella cattiva sorte, che si fosse valorizzata qualche nuova leva, che si fosse premiata la coerenza e la competenza". 

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Antonio Razzi fuori dalle liste

Antonio Razzi a La Zanzara su Radio 24, annuncia di essere fuori dalle liste di Forza Italia: "Non mi candidano, non ci sono piu' posti". "Ho richiamato il partito, ero pronto ad accettare, mi hanno detto che i posti erano finiti", specifica il senatore uscente. "Sono stato umiliato - lamenta - Hanno messo in lista gente che ha tradito Berlusconi. Capisco - attacca - chi votera' 5 Stelle, quelli disgustati dalla politica hanno ragione. Hanno dato posti a quelli che sono andati via da Forza Italia e hanno fatto i ministri di Renzi con Ncd"

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I candidati del Pd in Abruzzo, non mancano le sorprese

Non mancano le sorprese nelle liste dei candidati del Partito Democratico pubblicate sul sito ufficiale del PD ( https://www.partitodemocratico.it/gCloud-dispatcher/14a0ad3e-03be-11e8-92c2-0010186dd9ec)

Se da un lato c'è la conferma di Luciano D'Alfonso come capolista nel collegio proporzionale per il Senato, dall'altra parte nel plurinominale Camera i capilista sono Lucia Annibali (Pescara) e Stefania Pezzopane (L'Aquila). Questi i collegi

PLURINOMINALE CAMERA Abruzzo-01 (Pescara,Chieti, Vasto): 1 Lucia Annibali 2 Camillo D'Alessandro 3 Susanna Cenni 4 Alessandro Marzoli Abruzzo-02 (L'Aquila-Teramo): 1 Stefania Pezzopane 2 Dino Pepe 3 Lorenza Panei 4 Luciano Monticelli COLLEGI UNINOMINALI CAMERA L'Aquila: Lorenza Panei Teramo: Sandro Mariani Pescara: Antonella Allegrino Chieti: Antonio Castricone Vasto: Marusca Miscia PLURINOMINALE SENATO Abruzzo: 1 Luciano D'Alfonso 2 Cristiana Canosa 3 Gianluca Fusilli 4 Marusca Miscia COLLEGI UNINOMINALI SENATO Pescara: Federica Chiavaroli L'Aquila: Massimo Cialente

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Sondaggio di Ixe’ per Huffington Post, centrodestra in vantaggio

Il Centrodestra sarebbe in vantaggio di dieci punti sul centrosinistra ma non raggiungerebbe il 40%: lo si evince dal sondaggio di Ixe' per Huffington Post. Rispetto alla settimana precedente, la rilevazione del 25 gennaio registra una leggera frenata del centrodestra, che si attesta al 35.4, un ulteriore calo del PD, che 'sfonda' in basso quota 22%; stazionario Liberi e Uguali, cresce di quasi un punto e mezzo del M5S, che arriva al 29.7%. Il sondaggio da' il Pd al 21.8% (la settimana precedente era al 22.3); Civica popolare allo 0.9 (era all'1,2); +Europa al 2 (era all'1,9) ed Insieme allo 0.7 (era allo 0.8). Il centrosinistra raggiunge il 25,4%. Il M5S sale dal 27.8 al 29.2% Liberi e Uguali scende nell'ultima settimana dal 7,4 al 7%. Nel centrodestra Fi scende al 16.7 (era al 17.4%); la Lega sale all'11.9 (era all'11.3) Fdi scende al 4.4 (era al 4.5) e Noi con l'Italia scende al 2.2 dal 2.5%. Gli altri di centrodestra salgono allo 0.2%. Le formazioni non allineate si attestano al 3%.

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Tribunali minori, i territori ribadiscono il no alla chiusura

"Da tutti i soggetti auditi e' stata ribadita la contrarieta' all'ipotesi della soppressione attraverso argomentazioni proposte che hanno consentito interessanti riflessioni, segnalando la volonta' di stringere i rapporti territoriali e trovare una vera condivisione sul destino della giustizia regionale". Cosi' il Presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, sulla seconda riunione della Commissione regionale sui tribunali non provinciali che secondo la riforma della giustizia devono essere soppressi entro il 2020. In Abruzzo si tratta dei tribunali di Sulmona, Avezzano, Vasto e Lanciano. "La Commissione lavora per addivenire ad una proposta che contempli la salvaguardia di tutti tribunali - spiega ancora Di Pangrazio che coordina la commissione -. Questo e' il nostro auspicio e le audizioni servono proprio a suffragare con dati, numeri, oggettivita', la proposta che dovremo avanzare al Ministro della Giustizia alla fine del percorso. Tra queste e' emersa la necessita' di chiedere al Ministero di fornire dati sulle economie ottenute nelle realta' dove i tribunali sono gia' stati accorpati. In generale ho ribadito il concetto secondo cui deve esserci una convenienza per lo Stato e per il territorio nel riorganizzare il sistema giustizia, altrimenti diremo con chiarezza che non ne vale la pena. Se attorno ai tribunali, che tra l'altro hanno un buon indice di produttivita', sono gia' esistenti servizi che creano lavoro ed occupazione, sopprimerli costringerebbe il pubblico a trovare risorse per creare occupazione in aree dove invece abbiamo gia' fatto investimenti. Continueremo il nostro percorso con altri incontri - conclude Di Pangrazio - in cui audiremo i diversi rappresentanti espressione del territorio e concluderemo il lavoro in tempi brevi fornendo un dossier dettagliato al Ministero della Giustizia avvalendoci, se necessario, anche di professionalita' esterne che ci sostengano nel lavoro di sintesi propositiva". Della Commissione, fanno parte anche i quattro presidenti dei Tribunali non provinciali. Stamani sono stati auditi il sindaco di Lanciano Mario Pupillo, il sindaco di Vasto Francesco Menna, il sindaco di Avezzano, Gabriele De Angelis, ed il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini. Dopo i sindaci la Commissione ha proseguito i lavori con le audizioni dei rappresentanti sindacali regionali della Cgil, Enrico Sodano e Luca Fusari, e della Uil penitenziari, Mauro Nardella. I sindaci di Vasto e Lanciano hanno consegnato "un importante documento comune" in cui propongono un lavoro sinergico tra i due tribunali territoriali. Sono state ultimate e presto verranno consegnate in Commissione le relazioni relative ai territori di Sulmona ed Avezzano. 

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Immobili Inps per senior housing

Riconvertire immobili Inps in disuso a "senior housing", in grado di attirare anche pensionati stranieri. E' il progetto avviato dall'istituto previdenziale in sinergia con Invimit SGR, il cui capitale e' interamente detenuto dal Ministero dell'Economia e delle Finanze. Gli immobili saranno ristrutturati per essere destinati ad un progetto di residenzialita' per la terza eta'. "Al momento - ha riferito il presidente dell'Inps Tito Boeri, nel corso di un convegno - stiamo lavorando su 22 immobili". Tra le strutture individuate in questa prima fase, il centro vacanze in Lido Alberoni a Venezia, la casa di soggiorno climatica in Giulianova a Teramo, la colonia "Italia" in Riccione, Villa Pulle' in Chievo Verona, il comprensorio di Via Carlo Spinola in Roma, Villa Marina a Pesaro e la casa per ferie Vittoria Colonna di Fano e l'ex Convitto Femminile di Spoleto

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Contratti di fiume, appello dei sindaci dei comuni capofila

La sottoscrizione del Manifesto di Avvio dei Contratti di Fiume  è avvenuta  in conformità alla DGR n° 915 del 2015 che, nella sua redazione, si ispirò al modello procedurale adottato dai Comitati Promotori di alcuni di questi Contratti di Fiume che hanno, poi, trovato riconoscimento in DGR e provvedimenti regionali qualificanti esperienze in atto nel territorio regionale.

In questi Protocolli, oltre al rispetto delle indicazioni della Direttiva Comunitaria Quadro 2000/60/CE, sono stati inseriti riferimenti alle Direttive Alluvioni (2007/60/CE), Habitat (42/93/CEE), Quadro sulla Strategia Marina (2008/56/CE), alle disposizioni contenute nel Testo Unico Ambientale (D.Lgs. 152/2006) nella parte relativa alle materie dedicate, vista e considerata anche la recente introduzione dell’art. 68-bis che definisce i “Contratti di Fiume”. Nei Protocolli, inoltre, è stato incluso uno specifico richiamo alle politiche di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici.

Sin dalle origini, è stato chiaro che la finalità dei Manifesti si sostanziasse nel porre le Amministrazioni pubbliche nella condizione di adottare un sistema di regole in cui i criteri di utilità pubblica, rendimento economico, valore sociale e sostenibilità ambientale potessero intervenire in modo prioritario nella ricerca di soluzioni efficaci per la riqualificazione di un fiume, concorrendo alla definizione ed all’attuazione degli strumenti di pianificazione di distretto a scala di bacino e sotto-bacino idrografico ed in particolare del piano di gestione del rischio alluvioni e del piano di gestione delle acque.

La strategia su cui si fondano i Manifesti di Avvio dei Contratti di Fiume, si sostanzia nell’assunzione di responsabilità, condivisa da parte di tutti i Comuni sottoscrittori che costituiscono aggregati funzionali finalizzati a far sì che i fiumi da problemi si trasformino in opportunità di sviluppo per i territori.

Per dare corpo a queste azioni sono stati organizzati numerosi incontri con i portatori di interesse e predisposte piattaforme di diagnostica partecipativa da confrontare con Enti pubblici e stakeholders composte da: cartografia PAI e PSDA, stato di depurazione delle acque, stato ecologico ed ambientale delle acque, Carta fattori di pressione, Carta della Vulnerabilità intrinseca degli acquiferi, Carta delle aree protette ai diversi livelli, Carta della pressione demografica, analisi ed andamento degli indici economici e analisi prospettica con definizione delle proposte di valorizzazione a margine della rinaturalizzazione e riqualificazione del corpo idrico.

Il tutto come richiesto anche dalle Direttive Comunitarie 4/2003/CE sull’accesso del pubblico all’informazione e 35/2003/CE sulla partecipazione del pubblico ai processi decisionali su piani e programmi ambientali.

In conclusione questi processi hanno sostanziato le loro azioni nel rispetto dei Requisiti Qualitativi di base del Ministero dell’Ambiente e di ISPRAA.

I Comuni Capofila di Paglieta (CdF Sangro), Collecorvino (CdF Tavo-Fino-Saline),  Villalago (CdF Sagittario Alta Valle), Corfinio (CdF Sagittario Bassa Piana) e Tagliacozzo (CdF Imele) e tutti i sottoscrittori chiedono alla Regione Abruzzo, pertanto, che vengano assunte le seguenti misure:

 

  1. Previsione nel Bilancio Regionale di stanziamenti  finalizzati al finanziamento del processo di costruzione dei Contratti di Fiume;
  2. Rimodulazione della Programmazione Comunitaria 2014/2020 al fine di individuare assi di finanziamento in grado di dare sostegno alle azioni previste nei Manifesti di Avvio;
  3. Previsione di sostegno economico unicamente ai processi validi sotto il profilo quali-quantitativo e che siano rispettosi dello spirito e della natura dei contratti di fiume sotto il profili formale e sostanziale.

Qualora non fosse possibile individuare risorse nel Bilancio Regionale, i Comuni chiedono di poter contare su canali di sostegno analoghi a quanto avvenuto per altre esperienze in atto nella Regione Abruzzo.

Tali richieste verranno ripresentante anche in occasione della riunione dell’Osservatorio Regionale convocata per il prossimo   gennaio 2018 e nella Conferenza del 05 febbraio presso la Camera dei Deputati dedicata alle attività dell’istituendo Osservatorio nazionale dei Contratti di Fiume.

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Ambientalisti dicono ai fanghi di Ortona all’Amp di Cerrano

Wwf e Legambiente dicono no all'eventuale sversamento di 350mila metri cubi di fanghi di dragaggio, provenienti dal porto di Ortona a pochi chilometri dall'Area Marina Protetta Torre del Cerrano. Le due associazioni, questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, hanno parlato di scelta errata e della necessita' di trovare soluzioni alternative. Le due associazioni hanno anche sottolineato che, a corredo di questa ipotesi progettuale, non e' stata neanche effettuata la procedura Vinca, obbligatoria per legge. "Diciamo no a questa ipotesi e chiediamo che si trovino soluzioni alternative perche' una quantita' di sabbia cosi' imponente - ha detto il presidente regionale del Wwf Luciano Di Tizio - puo' creare una serie di problemi, anche perche' mancano studi specifici sulle correnti marine e sull'eventuale spostamento della sabbia. Stiamo parlando dell'unica area marina protetta abruzzese e' una delle poche dell'Adriatico, e che ha bisogno di essere tutelata e creata per le vongole che soffrirebbero per la presenza eccessiva di sabbia, senza dimenticare che l'area dove ci sarebbe lo sversamento e' frequentata da delfini e tartarughe marine. Sabbia che potrebbe, una volta studiata e analizzata, essere utilizzata per ripascimenti". Il presidente regionale di Legambiente Giuseppe Di Marco ha detto che "occorre rimettere mano agli studi per trovare soluzioni alternative e cercare di evitare che un cumulo imponente di sabbia vada a gravitare su un' unica area e soprattutto in una di quelle di maggior pregio non solo sotto l'aspetto naturalistico, ma di interesse comunitario e dalla grande valenza turistica visto che nell'ultimo Tavolo Regionale sul Turismo si e' appunto parlato di una strategia turismo-natura per una zona come questa che con il suo Parco Marino ha una forte attrattivita' che non puo' essere penalizzata da una azione sciagurata". 

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Di Matteo perplesso sull’atto aziendale dell’Asl Pescara

"Destano profonde perplessita' i rilievi dell'assessorato alla Sanita', relativi all'approvazione con prescrizioni dell'atto di autonomia aziendale dell'Asl di Pescara . Piu' specificatamente sulle scelte riguardanti i presidi ospedalieri di Penne e Popoli si ribadiscono le decisioni assunte dal comitato appositamente istituito e che fanno riferimento al D.L. 9 febbraio 2017 n. 8 'Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici 2016-17', che hanno riguardato l'organizzazione del presidio di Popoli per la durata di tre anni, ulteriormente prorogati dalla finanziaria di quest'anno". A sostenerlo in una nota e' l'assessore regionale Donato Di Matteo.

"La Asl - aggiunge - aveva opportunamente considerato queste decisioni del legislatore nazionale nella proposta di atto aziendale al fine di mantenere i livelli essenziali di assistenza nelle aree interne della provincia di Pescara come ho chiesto, da tempo e con forza. A questo proposito invito il presidente D'Alfonso e l'assessore competente a recuperare una opportuna dose di buon senso al fine di salvaguardare l'ospedalita' pubblica nelle aree interne della provincia di Pescara . Desta inoltre preoccupazione la scarsa considerazione dei servizi territoriali, che rischia di depauperare ulteriormente l'articolazione dell'offerta sanitaria dell'Asl di Pescara , la quale aveva individuato come strategici, i percorsi intesi al superamento della disomogeneita' dei livelli assistenziali e a soddisfare la domanda di salute introducendo linee di integrazione e presa in carico diretta".

Secondo Di Matteo "il trasferimento dell'offerta assistenziale sul territorio risponde alla necessita' di un riequilibrio e di una razionalizzazione delle risorse, promuovendo anche una crescita nella responsabilizzazione e nel governo delle aree distrettuali. Il riequilibrio dell'offerta sanitaria in ambito territoriale e' condizione necessaria per portare ad una desaturazione della ospedalita' e del ricovero attraverso un sistema di cure diffuse e un contestuale rafforzamento soprattutto delle aree interne".

 

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Viabilità, la Provincia di Chieti vara un piano straordinario da 16 milioni

La Provincia di Chieti ha elaborato un piano straordinario di interventi che interesseranno le strade provinciali e che sara' inserito nel redigendo programma delle opere pubbliche dell'Ente. Il piano, redatto dalla struttura tecnica della Provincia, prevede il rifacimento dei piani viabili, la segnaletica verticale ed orizzontale, oltre alla regimazione delle acque e all'apposizione di barriere di protezione su tutte le strade provinciali e verra' attuato in buona parte gia' nel 2018 grazie ad un finanziamento ad hoc erogato dalla Regione Abruzzo a valere sul Masterplan e che e' di 16 milioni di euro, 9 dei quali per le strade provinciali del Vastese, sulle quali confluiranno anche i ribassi di gara dell?intero finanziamento per il completamento delle opere. Inoltre 4 milioni di euro sono stati assegnati per la viabilita' del Sangro Aventino e 3 milioni per il distretto Ortonese-Chietino. Nel Vastese, la Provincia di Chieti e' gia' intervenuta l'anno scorso in occasione del passaggio del Giro d'Italia con lavori per circa 445.000 euro per sistemare i piani viabili a Vasto e San Salvo, ed ha avviato i lavori di sistemazione di frana sulla strada provinciale 162 Castiglione Messer Marino-Fraine per 1.950.000 euro, dando corso alla progettazione di interventi di ammodernamento e messa in sicurezza di un arteria strategica, la Fondovalle Treste, per un importo di 4 milioni di euro. A breve la Provincia procedera' all'affidamento dei lavori di sistemazione di frane sulla strada provinciale 152 Castiglione Messer Marino-Crocetta di Colledimezzo per complessivi 500.000 euro, sulla Fondovalle Sinello per 500.000 euro, riprogrammando le economie autorizzate dalla Regione per interventi pregressi nel comprensorio che ammontano a circa 600.000 euro, soldi che saranno impiegati anche per la messa in sicurezza dei ponti

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