Politica

Terremoto, Gentiloni: per la ricostruzione più protagonismo dei territori

L'assetto della governance per la ricostruzione delle zone dell'Italia centrale colpite dai terremoti lo scorso anno "è regolato dalla legge e si basa sulla figura del commissario. Stiamo facendo un ragionamento in questi mesi e settimane su un'evoluzione di questo assetto. Non c'e' dubbio che siamo in una fase di passaggio con ancora alcuni problemi dell'emergenza. Ma stiamo anche entrando nella fase della ricostruzione con un impianto robusto, e questa deve vedere il protagonismo più accentuato e netto dei territori, sia a livello regionale che locale. Certo non accadrà domani mattina perché ci vuole una legge". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi sulla ricostruzione post terremoto del Centro Italia, svolto dopo aver incontrato il direttore della Protezione civile Angelo Borrelli, il commissario straordinario alla ricostruzione Vasco Errani e i presidenti della regioni Lazio (Nicola Zingaretti), Marche (Luca Ceriscioli), dell'Umbria (Catiuscia Marini) e dell'Abruzzo (Luciano D'Alfonso). 

 Le donazioni degli italiani per le popolazioni del Centro Italia colpite dal sisma nel 2016 "sono state tante", quelle arrivate al Dipartimento della Protezione civile sono state "in totale 35 milioni di euro": lo ha detto il capo della protezione civile Angelo Borrelli nella conferenza stampa a Palazzo Chigi ad un anno dal terremoto, spiegando che di questi "23 milioni sono arrivati attraverso l'sms solidale", e di questi una parte specifica, 3,5 milioni di euro, sono stati destinati alle scuole; "il resto, 11,5 milioni di euro, è arrivato da finanziamenti ricevuti dal conto corrente del Dipartimento della Protezione civile". E "il 27 luglio scorso - ha concluso Borrelli - il Comitato dei garanti ha approvato la realizzazione di 18 progetti di intervento: 9 nelle Marche, 4 in Umbria, 3 in Lazio e due in Abruzzo".

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D’Alfonso: in Abruzzo 5.300 le persone assistite per il sisma

"Ringrazio per il lavoro fatto, noi abruzzesi abbiamo vissuto il terremoto del 2009 dove questa macchina non e' stata cosi' veloce, sia dal punto di vista delle risorse sia delle norme. C'e' stata la capacita' di fare tesoro delle precedenti esperienze": lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, nel corso della conferenza stampa sulla ricostruzione post-terremoto a Palazzo Chigi. D'Alfonso ha spiegato che "i Comuni abruzzesi colpiti dal sisma dell'agosto 2016 e seguenti sono stati 23, per un totale di 103 mila abitanti coinvolti. Le verifiche dei danni sono state finora 7.500 e le persone attualmente assistite sono 5.300, di cui 1.400 negli alberghi". Ha aggiunto che solo in quattro comuni ci sono macerie pubbliche ancora da rimuovere e che entro ottobre tutte le casette (chieste da 13 comuni) saranno state consegnate. "Rispetto al sisma dell'Aquila questa volta la zona franca fiscale ha aiutato molto. Ci sono ragioni per continuare a scommettere". 

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Tordera (Asl L’Aquila) annuncia potenziamento del pronto soccorso di Avezzano

"Il pronto soccorso di Avezzano entro il prossimo settembre avra' un medico in piu' a tempo indeterminato, in seguito al nulla osta regionale e, per potenziare l'organico, saranno fatti ulteriori tentativi per assumere altri medici a tempo determinato con l'avviso pubblico". Sono le prime misure varate dal manager della Asl Avezzano Sulmona L'Aquila, Rinaldo Tordera, per il miglioramento del personale del pronto soccorso dell'ospedale di Avezzano. Tordera nei giorni scorsi aveva gia' annunciato le assunzioni che pero' erano state assegnate, oltre che ad Avezzano, a Sulmona e Castel di Sangro. "Il potenziamento degli organici in provincia - spiega Tordera - prevede l'assegnazione di un medico, sempre a tempo indeterminato, al servizio 118, a livello provinciale, e di un altro medico al pronto soccorso dell'ospedale di Sulmona. A queste tre assunzioni si aggiungera' la stabilizzazione di due medici che gia' lavorano nei pronto soccorso di L'Aquila e Castel di Sangro. Nel frattempo - prosegue Tordera - saranno incrementate le verifiche sul pagamento del ticket dei codici verdi e bianchi con l'obiettivo di ridurre gli accessi impropri ai pronto soccorso, facendo in modo che i casi meno gravi non affluiscano in ospedale". 

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Ortona, Piacere: Con Destra sociale una forte e consapevole forza politica

"Lo scorso 25 Luglio, la Dott.ssa Giannina Candelori con l’incarico di Coordinatore Regionale del Movimento Politico Destra Sociale, mi ha nominato Presidente del Circolo di Ortona. Il Circolo è stato intitolato allo scomparso Pino Rauti, che mi ha forgiato culturalmente e politicamente attraverso i suoi discorsi e numerosi scritti politici e storici", lo afferma Renato Piacere, Presidente del Circolo Destra Sociale di Ortona .

"Quali sono i nostri obiettivi? Ricreare una forte e consapevole forza di Destra unendo tutti le formazioni politiche di ispirazione sociale, nazionale e popolare intorno a Giorgia Meloni, fare fronte Nazionale con Matteo Salvini e tornare al buon governo dell’Italia. Referente nazionale del Movimento Destra Sociale è l’On. Luca Romagnoli ex Segretario Nazionale della Fiamma Tricolore che ha deciso di lasciare il partito poiché questa linea politica non è stata sostenuta nell’ultimo congresso Nazionale. A livello locale, Destra Sociale segue con interesse l’azione politica che sta portando avanti il Consigliere Comunale Angelo Di Nardo, al quale non mancheremo di fornire un fattivo contributo di proposte e idee. Saremo spina nel fianco alla cattiva amministrazione e ci faremo promotori di istanze sulla sicurezza, il sociale, la legalità e la lotta alla disoccupazione. Crediamo che l’Italia abbia più che mai bisogno di destra considerato l’attuale panorama politico che con i governi di centro – sinistra che si sono susseguiti senza il consenso popolare, abbiamo toccato il fondo e siamo derisi in Europa e nel Mondo intero. Basta vedere le politiche migratorie e sociali, le attività commerciali chiudono quotidianamente, si salvano le banche ma non gli imprenditori e qualcuno di questi disperato si toglie la vita (giorni fa l’ennesimo caso). Le popolazioni afflitte dai terremoti e calamità naturali sono dimenticate mentre ci si affanna a trovare soluzioni per gli immigrati che assaltano quotidianamente le nostre coste".

"Destra Sociale auspica di riunire sotto le proprie insegne tutti quegli uomini di destra - conclude Piacere - che da un decennio a questa parte si sono defilati dalla vita politica locale. Non possiamo assistere impotenti al declino della nostra Patria".

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Riunito a Pescara il Comitato per l’ordine e la sicurezza

In seguito ai tragici fatti di Barcellona in Abruzzo è stato riunito a Pescara il Comitato per l'ordine e la sicurezza che dovrà valutare eventuali misure di rafforzamento dei piani di controllo del territorio, come dettato dalle direttive ministeriali: "Sostanzialmente cambierà poco perchè già tutte le misure di prevenzione e controllo sono già in atto - ha detto il questore di PescaraFrancesco Guglielmo Misiti -. In particolare stiamo attenzionando le moschee ed è attiva tutta un'attività di monitoraggio e di controllo non solo delle moschee, ma anche dei momenti di incontro e degli eventi in programma nella provincia di Pescara".

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Di Stefano (Fi): il compito Errani non si è esaurito

 "Ormai, ad un anno dal primo sisma, si delinea chiaramente come i governi di sinistra non abbiano gestito il post-sisma e la ricostruzione con criteri di operativita', ma con logiche prettamente politiche". Lo dice il deputato abruzzese Fabrizio Di Stefano commentando la notizia che il commissario alla ricostruzione Vasco Errani si avvia a lasciare l'incarico. "Errani non fu nominato per gestire l'emergenza - ricorda Di Stefano - ma direttamente per la ricostruzione, quando l'emergenza era ancora nel vivo, visto che neanche le macerie sono state ad oggi rimosse. Quali risultati ha prodotto Errani? E' forse concluso il suo compito? Forse non e' nemmeno iniziato. Una cosa e' certa, a differenza di Bertolaso nel sisma del 2009 all'Aquila, Errani non sara' rimpianto e forse nemmeno ricordato"

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Febbo: Abruzzo in ritardo nella spesa dei fondi del PSR

"Per la terza volta consecutiva il report trimestrale della Rete Rurale Nazionale - Mipaaf (Ministero delle Politiche Agricole) colloca l'Abruzzo tra le ultime regioni con un sconsolante 5,62% in termini di capacità di avanzamento della spesa pubblica del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. I fondi europei destinati all’Agricoltura adesso rischiano concretamente di tornare indietro poiché non impiegati e spesi dalla Regione Abruzzo. Sono dati che certificano il fallimento del governo D'Alfonso e del suo delegato alle Politiche agricole". Questo il commento del Presidente della Commissione Vigilanza e consigliere regionale, Mauro Febbo che sottolinea come "sono disponibili on-line le performance di spesa delle Regioni d’Italia sui rispettivi Programmi di Sviluppo Rurale 2014-2020 aggiornate al 30 giugno 2017 e dopo aver letto i dati, gli andamenti dei bandi e le statistiche riferite alla nostra Regione c'è veramente da preoccuparsi visto che siamo ancora lontani nello scongiurare il disimpegno dato che l'Abruzzo è posizionata al quintultimo posto. Infatti dopo tre anni e mezzo di programmazione del PSR questo esecutivo regionale è stata capace di spendere solo il 5,62% dei 432 milioni di euro circa messi a disposizione dall’Europa nel settore primario. Un altro dato significativo è il rischio disimpegno che supera l'11% vedendo l’Abruzzo come una delle poche regioni d’Italia con una percentuale così alta. Quindi continua la discesa in termini percentuali della Regione Abruzzo allontanandoci sempre più dagli obbiettivi annuali che la Commissione europea indica.”

“A riprova dei miei continui allarmi e preoccupazioni  - continua Febbo - vi sono anche i richiami ufficiali dei tecnici di Bruxelles, come si evince dal verbale del Comitato di Sorveglianza del PSR Abruzzo riunitosi a Pescara lo scorso 4 luglio, dove vengono evidenziati le criticità e gli enormi ritardi presenti nell'attuare e spendere i fondi del Programma di Sviluppo Rurale della Regione Abruzzo. Ricordo come in questi ultimi anni abbiamo visto nella gestione degli uffici e delle Misure del PSR solo pasticci e confusione. Siamo, infatti, ancora in attesa di capire come andranno a finire i bandi delle Misure investimenti (4.1 e 4.2) che da tre mesi sono rimasti in stand-by per non aver concesso solo pochi giorni di proroga", aggiunge Febbo che teme "la perdita da parte della Regione Abruzzo di fondi destinati agli agricoltori arrivati ormai alle stremo". 

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Asl Chieti-Lanciano-Vasto: chirurgia di Ortona non chiude 

 "Non c'è nessun rischio di "chiusura definitiva" della Chirurgia nell'Ospedale di Ortona. La certezza è invece che la Asl Lanciano Vasto Chieti ha deciso di potenziare le attività chirurgiche e ha disposto a tal fine i lavori di adeguamento della Centrale di sterilizzazione, che serve proprio a garantire i pazienti eliminando i rischi di contaminazione degli strumenti chirurgici e delle attrezzature medicali". Lo chiarisce in una nota la direzione della Asl lanciano-Chieti-Vasto dopo le voci di un'imminente chiusura della chirurgia dell'ospedale di Ortona: "Se la Asl avesse intenzione di chiudere le attività chirurgiche, semplicemente non avrebbe investito su di esse e non avrebbe fatto eseguire i lavori. Con una nota del 4 agosto scorso, pubblicata anche sul sito Internet www.asl2abruzzo.it e inviata agli organi di informazione, l'Azienda sanitaria - fa sapere nel suo comunicato la Asl - aveva già dato notizie precise sulla sospensione temporanea e peraltro parziale dei ricoveri in alcuni reparti del "Bernabeo" dall'11 agosto al 3 settembre, ricoveri che sono già in parte ripresi in alcune unità operative. Il prossimo 4 settembre è prevista la ripresa regolare di tutte le attività chirurgiche e di ricovero. Dei lavori e della temporanea sospensione erano stati informati tutti i reparti interessati e anche il sindaco di Ortona è stato tenuto costantemente al corrente della situazione". 

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Sospiri: un tavolo tecnico a difesa dell’ospedale di Popoli 

"È stato finalmente costituito il tavolo tecnico istituzionale chiamato a impedire la chiusura dell'Ospedale di Popoli. L'organismo, che diventa da oggi l'interlocutore privilegiato dell'assessore alla Sanità Paolucci, dovrà individuare tutte le misure amministrative tese a scongiurare la dismissione di un presidio sanitario fondamentale, peraltro localizzato nel cuore del cratere sismico e che quindi svolge un ruolo di fondamentale importanza per la salvaguardia della popolazione. Da questo momento abbiamo margini tollerabili di tempo per lavorare". Lo annuncia il consigliere regionale dell'Abruzzo Lorenzo Sospiri.

Sospiri è un componente del tavolo tecnico insieme ai consiglieri regionali Maurizio Di Nicola, del Centro Democratico; Domenico Pettinari del Movimento 5 Stelle; Mario Olivieri di Abruzzo Civico; e Alberto Balducci del Partito Democratico. Anche l'assessore Donato Di Matteo ha espresso la volontà di essere chiamato a partecipare al Tavolo tecnico. 

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Di Stefano: cancellazione della forestale è errore di sostanza

 "La sentenza del Tar di Pescara, evidenziando che l'accorpamento del Corpo Forestale dello Stato all'Arma dei Carabinieri presenti diversi profili di incostituzionalita', e' l'ennesimo elemento a riprova dell'inconsistenza e inadeguatezza della riforma Madia". Lo afferma in una nota, Fabrizio Di Stefano, deputato di Forza Italia. "Riforma - continua - sbagliata nella sostanza e nella forma. I roghi che hanno devastato gran parte del territorio nazionale e i ritardi degli interventi, la carenza di personale e la disorganizzazione generale hanno dimostrato che la militarizzazione del Corpo Forestale e' stata un grande errore di sostanza. Oggi, dopo la sentenza del Tar di Pescara, lo e' anche di forma. Bisogna - conclude l'esponente azzurro - tornare sui propri passi e cancellare gli errori della riforma Madia".

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