Primo Piano

Microimprese, contrazione del credito di 73 milioni di euro

Lo studio realizzato da Cna Abruzzo da Aldo Ronci, su dati Bankitalia, conferma che il credito è diventato ormai un miraggio per alcune categorie produttive. A settembre il credito alle micro imprese ha subito, rispetto ai 12 mesi precedenti, una contrazione di 73 milioni di euro. Una diminuzione in aperta controtendenza sia rispetto alle imprese medio-grandi, per cui e' cresciuto di 85 milioni, sia soprattutto per le "famiglie consumatrici", accreditate di 215 milioni di incremento. In valore percentuale, le differenze si notano in maniera ancora piu' netta: cosi', se il credito al mondo delle micro imprese in Abruzzo e' diminuito del 2,7%, contro il 2,3% nazionale, quello erogato alle imprese medio-grandi risulta addirittura di segno opposto con l'aumento registrato in Abruzzo (un punto percentuale in piu') che risulta in netta controtendenza rispetto alla media nazionale (-0,7%). Complessivamente a fine settembre del 2019 il barometro del credito ha segnato in Abruzzo una consistenza (ovvero il valore complessivo del totale degli impieghi effettuati dal sistema bancario a favore di imprese e famiglie, ndr) di 20 miliardi e 727 milioni di euro, registrando, sui 12 mesi precedenti, al netto delle cessioni delle sofferenze, un incremento di 227 milioni. Quanto ai depositi e al risparmio postale, infine, lo stesso periodo registra, rispetto al 2018, un aumento di 394 milioni di euro: 27 miliardi e 121 milioni, contro 26 miliardi e 727 milioni. "La differenza macroscopica tra raccolta del risparmio e impieghi - esordisce il presidente regionale di Cna, Savino Saraceni - fotografa fedelmente l'andamento di una terra che destina altrove una parte consistente dei suoi risparmi, in un momento in cui al contrario l'economia regionale, e soprattutto le imprese di minori dimensioni, avrebbero assoluto bisogno di liquidita'. Lo studio dimostra inoltre, come abbiamo piu' volte denunciato - aggiunge - che le regole che governano il mondo bancario, dominato dagli algoritmi, impatti in modo negativo sul sistema delle piccole imprese, anello debole della catena. Sono loro a pagare in termini di minor concessione di credito i danni prodotti alle banche dall'ammontare enorme di sofferenze prodotte dalla grande clientela piu' strutturata". "Cosi' - conclude Saraceni - diventa impossibile non contare sul sostegno pubblico della Regione nell'accesso al credito, tramite il sistema dei confidi. E in questo contesto diventa impossibile non parlare della difficile situazione che sta vivendo un grande gruppo, come la Banca Popolare di Bari, che in Abruzzo ha acquisito due Casse di Risparmio, con 800 dipendenti, oltre 100 sportelli e impieghi miliardari: gli esiti di questa vicenda, in termini di contrazione nell'erogazione del credito, saranno ancor piu' visibili a breve tempo. Riteniamo giusta dunque l'alleanza tra istituzioni, imprese e sindacati per salvaguardare un patrimonio costruito dagli abruzzesi in decenni di lavoro". 

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Commercialisti, tasse per le famiglie al 17,8% del Pil

 Il 'peso' delle tasse sulle famiglie italiane e' pari al 17,82% del Pil, e sebbene risulti sostanzialmente stabile (+0,04%) nell'ultimo anno, "non ha ancora assorbito lo shock fiscale del 2012", perche' "permangono ancora 1,63 punti da recuperare, rispetto all'incremento dovuto alla crisi del debito verificatasi nel 2011", e da allora "il recupero e' stato solo di 0,18 punti". Il dato emerge dall'Osservatorio economico del Consiglio e della Fondazione nazionale dei commercialisti che ha rielaborato la pressione fiscale delle famiglie, sulla base di dati Istat di contabilita' nazionale e del Mef sulle entrate tributarie mensili. Le famiglie rispetto agli altri settori, in particolare imprese e Istituzioni finanziarie, scrivono i professionisti hanno subito "quasi interamente sulle proprie spalle il gravame dell'aggiustamento fiscale dell'inizio dello scorso decennio"

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Conferenza dei Capigruppo e Commissione Bilancio al centro della settimana del Consiglio regionale

Domani, martedì 14 gennaio, alle ore 12, è in programma la seduta della Conferenza dei Capigruppo convocata dal Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri per organizzare i lavori consiliari. All’ordine del giorno anche il regolamento recante la definizione delle disposizioni regionali in materia degli impianti termici. Sempre domani, con inizio alle ore 15, è convocata la Commissione Bilancio, in seduta straordinaria e congiunta con la Commissione Sanità, per l’esame del provvedimento, di iniziativa della Giunta Regionale, recante “Norme per l’estinzione della fondazione CIAPI”.

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Commercio, Istat: a novembre vendite al dettaglio -0,2%

A novembre 2019 si stima, per le vendite al dettaglio, un calo congiunturale dello 0,2% in valore e dello 0,3% in volume. La diminuzione riguarda i beni non alimentari (-0,3% in valore e -0,4% in volume) mentre le vendite dei beni alimentari calano in volume (-0,2%) ma restano invariate in valore. Lo comunica l'Istat. Su base tendenziale a novembre si registra una crescita complessiva dello 0,9% in valore e dello 0,7% in volume. Aumentano le vendite dei beni alimentari (+2,2% in valore e +1,4% in volume) mentre le vendite dei beni non alimentari sono stazionarie in valore e in lieve aumento in volume (+0,1%).

Nel dettaglio nel trimestre settembre-novembre 2019, rispetto al trimestre precedente, le vendite al dettaglio diminuiscono dello 0,1% sia in valore sia in volume. Sono in calo le vendite dei beni non alimentari (-0,1% in valore e -0,2% in volume) e le vendite in volume dei beni alimentari (-0,1%) mentre per quelle in valore non si registrano variazioni.Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali eterogenee tra i gruppi di prodotti. Gli aumenti maggiori riguardano prodotti di profumeria, cura della persona (+3,8%) e mobili, articoli tessili, arredamento (+2,2%). Le flessioni più marcate si evidenziano, invece, per i prodotti farmaceutici (-2,7%) e Foto-ottica e pellicole, supporti magnetici, strumenti musicali (-1,2%).Rispetto a novembre 2018, il valore delle vendite al dettaglio aumenta del 3,3% per la grande distribuzione e diminuisce dell’1,4% per le imprese operanti su piccole superfici. In aumento il commercio elettronico (+4,1%)

"A novembre - commenta l'Istat - prosegue la dinamica tendenziale positiva per il commercio al dettaglio, con il sesto mese consecutivo di crescita. L'andamento positivo, peraltro, è limitato al commercio elettronico e alla grande distribuzione, settori per i quali si amplia la divergenza rispetto alla distribuzione tradizionale; quest'ultima, infatti, contrariamente agli altri canali distributivi, continua a mostrare flessioni. L'incremento delle vendite on-line, più modesto rispetto a quanto registrato lo scorso anno, risente probabilmente della stabilizzazione delle vendite legate al cosidetto Black Friday, ormai divenuto un appuntamento fisso per il mese di novembre".

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Barriere dell’autostrada A14, le criticità emerse dalla relazione dei magistrati

Il Mit ha eseguito, fin dal 2018, tre visite ispettive sul viadotto Cerrano dell'A14, tra i caselli di Pescara Nord e Pineto, accertando "criticità" in materia di sicurezza. E' quanto emerge dal provvedimento - i cui passaggi salienti sono stati diffusi dall'agenzia di stampa Ansa - con il quale il gip del Tribunale di Avellino ha imposto il divieto assoluto ai mezzi pesanti di transitare nel tratto autostradale in questione. Il primo sopralluogo e' stato effettuato il 19/9/2018, gli altri due il 5 luglio e il 25 novembre scorsi; alle visite ha fatto seguito una riunione del 26 novembre. Intanto oggi Aspi doveva consegnare al Mit una nuova relazione sulla struttura, ai fini dell'eventuale riapertura ai mezzi pesanti su sollecitazione dei territori e della Regione Abruzzo, visto il caos che si e' creato sulla viabilita' ordinaria. Nel provvedimento il giudice, citando una nota dell'Ufficio ispettivo territoriale di Roma del Mit, sottolinea che "non e' ancora pervenuta all'Uit, 'sebbene gia' richiesta nel 2018, la necessaria documentazione che dimostri il raggiungimento di adeguati standard di sicurezza in relazione alle criticita' segnalate nel corso delle visite eseguite".

"In particolare - scrive il gip - erano stati 'riscontrati ammaloramenti avanzati, costituiti da ossidazione delle parti metalliche e deformazione di singoli componenti delle cerniere di taglio', mentre il progetto di risanamento presentato da Autostrade per l'Italia al competente Ufficio del Genio civile per la prescritta autorizzazione sismica, era stato 'oggetto di osservazioni e richiesta di chiarimenti che di fatto hanno sospeso l'iter autorizzativo in parola. Di conseguenza, anche gli interventi provvisionali ipotizzati dalla societa' concessionaria 'per il tempo strettamente necessario alla disinstallazione e conseguente manutenzione delle cerniere presenti, non possono ritenersi adeguati almeno sino a quando non sara' acquisito il richiamato parere antisismico'". 

Ancora Tir incolonnati e nove chilometri di coda, sull'autostrada A14, in direzione Nord, in uscita al casello di Citta' Sant'Angelo - Pescara Nord a causa dell'interdizione ai mezzi pesanti del tratto compreso tra Pescara Nord e Atri Pineto, su disposizione del gip del Tribunale di Avellino. Traffico anche sulla strada statale 16 tra Citta' Sant'Angelo e Pineto. Sempre come conseguenza dei provvedimenti dell'autorita' giudiziaria resta chiusa la stazione di Roseto degli Abruzzi in uscita per chi proviene da nord e in entrata per chi e' diretto verso Nord. Il casello e' bloccato dal 7 dicembre scorso. Monitora la situazione viabilita' il Centro operativo autostradale (Coa) di Citta' Sant'Angelo

Il transito dei tir sulla statale 16 Adriatica ha creato e sta creando danni al manto stradale nel territorio comunale di Silvi. Lo ha detto il sindaco del Comune costiero, Andrea Scordella. "Come Comune siamo nell'impossibilita' di gestire, con le risorse economiche che abbiamo, una manutenzione della SS 16 di questo livello che ha carattere straordinario, e per questo chiederemo i danni. Abbiamo chiesto ad Autostrade l'apertura di una polizza fideiussoria per i danni subiti". Diversi pozzetti della statale Adriatica sono stati danneggiati e nel weekend appena trascorso il Comune di Silvi ha gia' speso oltre diecimila euro per lavori stradali. Intanto si attende il pronunciamento del ministero Infrastrutture e Trasporti e dell'Autorita' giudiziaria sull'eventuale riapertura dell'A14 al traffico pesante nel tratto attualmente interdetto, tra i caselli Citta' Sant'Angelo-Pescara Nord e Atri-Pineto

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Servizi pubblici, Cnel: costi elevati e aumenta il divario nord-sud

 I servizi delle pubbliche amministrazioni centrali e locali a cittadini e imprese hanno un elevato peso economico rispetto alla qualità delle prestazioni erogate. Il divario Nord-Sud, tranne poche eccezioni, è sempre più accentuato. Il costo maggiore che pesa su cittadini e imprese riguarda i servizi amministrativi (205 euro pro capite, con un aumento del +0,6%), i servizi legati all'istruzione impegnano mediamente 681 euro per ciascun residente sui bilanci degli enti comunali, i servizi del sociale costano 77 euro pro capite (-1%). Sono alcuni dei dati che emergono dalla Relazione 2019 al Parlamento e al Governo sui livelli e la qualità dei servizi offerti dalle Pubbliche amministrazioni centrali e locali a imprese e cittadini, realizzata dal Cnel. Il dato più critico è rappresentato è rappresentato dagli asili nido, che, tranne pochi casi virtuosi, sono ancora sottodimensionati rispetto alle reali esigenze delle famiglie e vedono diminuire gli investimenti, rappresentando anche uno dei maggiori ostacoli alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro delle donne

Lo studio verrà presentato mercoledì 15 gennaio 2020 (ore 10), a Roma, al Cnel, apriranno i lavori Tiziano Treu, presidente del Cnel e Fabiana Dadone, ministra per la Pubblica Amministrazione, insieme ai vicepresidenti Gianna Fracassi ed Elio Catania. Il quadro complessivo che emerge è sempre quello di un'amministrazione "in movimento" soprattutto grazie al graduale diffondersi dei processi di digitalizzazione all'interno dell'amministrazione pubblica che risulta però ancora troppo appesantita, come continuano a segnalare gli indicatori della Banca Mondiale da una eccessiva complessità di regole e di percorsi procedurali che si traducono non solo in meri aspetti di inefficienza della gestione amministrativa ma, soprattutto, in oneri significativi sulla vita delle imprese e dei cittadini. Sul fronte sanitario, si legge, l'Italia si colloca tra i Paesi più virtuosi anche se i risultati ottenuti in termini di salute e di efficienza sanitaria sono inficiati nel loro valore dal peso delle disparità che si registrano nell'offerta di servizi, nei tempi di attesa e nelle differenze territoriali. Per la propria salute i cittadini spendono mediamente 655 euro all'anno. L'Italia è il Paese europeo con le più grandi differenze tra regioni

 - Il nostro Paese non eccelle neanche in termini di innovazione tecnologica. Il livello di digitalizzazione è medio-basso che pone l'Italia tra gli stati non-consolidated eGov, cioè coloro che non sfruttano appieno le opportunità fornite dalle tecnologie digitali. Situazione opposta per le amministrazioni centrali dello Stato ch hanno raggiunto punte di eccellenza e consentono la gestione online della quasi totalità dei procedimenti amministrativi di propria pertinenza: come nel caso dell'Agenzia delle Entrate, l'Inps e l'Agenzia delle Dogane che rappresentano esempi concreti di un'efficace interazione con cittadini e imprese attraverso i propri siti web. 

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Nel 2018 sono stati 62 mila circa i ‘cervelli in fuga’

Se nel 2018 sono stati 62 mila circa i cosiddetti “cervelli in fuga” che hanno lasciato l’Italia per trasferirsi all’estero 1 , per contro, 598 mila giovani in età compresa tra i 18 e i 24 anni hanno abbandonato precocemente l’attività scolastica, rischiando di finire ai margini della nostra società. A dirlo è l’Ufficio studi della CGIA che con il suo coordinatore, Paolo Zabeo, afferma: “Premesso che perdere oltre 60 mila giovani diplomati e laureati ogni anno costituisce un grave impoverimento culturale per il nostro Paese, è ancor più allarmante che quasi 600 mila ragazzi decidano di lasciare gli studi anticipatamente. Un numero, quest’ultimo, 10 volte superiore al primo. Un problema, quello degli descolarizzati, che stiamo colpevolmente sottovalutando, visto che nei prossimi anni, anche a seguito della denatalità in atto, le imprese rischiano di non poter contare su nuove maestranze sufficientemente preparate professionalmente. Un problema che già oggi comincia a farsi sentire in molte aree produttive, soprattutto del Nord”. Sebbene negli ultimi anni ci sia stata una contrazione del fenomeno un elevato numero di giovani continua a lasciare prematuramente la scuola, anche dell’obbligo, concorrendo ad aumentare la disoccupazione giovanile, il rischio povertà ed esclusione sociale. Una persona che non ha un livello minimo di istruzione, infatti, è in genere destinata per tutta la vita ad un lavoro dequalificato, spesso precario e con un livello retributivo molto basso, rispetto a quello cui potrebbe aspirare, almeno potenzialmente, se possedesse un titolo di studio medio-alto. “Peraltro – segnala il segretario della CGIA Renato Mason - un Paese che aspira ad essere moderno, oltre a poter contare sull'utilizzo di tecnologie avanzate, è altrettanto importante che possa avvalersi di una manodopera qualificata. Altrimenti, c’è il pericolo di un impoverimento generale del sistema Paese e, in misura ugualmente preoccupante, di una marginalizzazione di molti soggetti che difficilmente potranno essere reintegrati attivamente nella nostra società. Tutti gli esperti, infatti, sono concordi nel ritenere che la povertà educativa e la povertà economica sono strettamente correlate”. Le cause che determinano l'abbandono scolastico sono principalmente culturali, sociali ed economiche: i ragazzi che provengono da ambienti socialmente svantaggiati e da famiglie con uno scarso livello di istruzione hanno maggiori probabilità di abbandonare la scuola prima di aver completato il percorso di studi. C'è anche un fattore di genere: ad abbandonare precocemente la scuola sono più i maschi che le femmine. 

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Viadotti autostrada A14, lunedì la decisione sulla riapertura

Potrebbe presto riaprire ai mezzi pesanti il tratto abruzzese dell'autostrada A14 compreso tra i caselli di Pescara Nord e Pineto, interdetto su disposizione del gip del Tribunale di Avellino, blocco che ha mandato in tilt la viabilita' locale e che, martedi', primo giorno lavorativo dopo le vacanze di Natale, ha generato una paralisi del traffico senza precedenti in tutta l'area metropolitana pescarese. Mentre le polemiche non si placano, al termine di un incontro tra i tecnici di Autostrade per l'Italia e quelli del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il ministro Paola De Micheli fa sapere che si "dara' parere favorevole al ripristino della circolazione se i dati positivi inerenti la messa in sicurezza del viadotto Cerrano saranno confermati nella relazione finale che il concessionario dovra' fornire al Mit il 13 gennaio". Uno spiraglio che arriva proprio nel giorno in cui il governatore dell'Abruzzo, Marco Marsilio, incalzato dai sindaci e dai territori, aveva detto che "se non si trova una soluzione saremo pronti anche a bloccare l'ingresso dei tir in Abruzzo, consapevoli del disastro economico e sociale che tutto questo comportera'". La viabilita' ordinaria e la strada statale 16 sono infatti in tilt tra Pescara, Montesilvano, Citta' Sant'Angelo - nel territorio angolano c'e' il casello con l'uscita obbligatoria per i mezzi pesanti - Silvi e Pineto. E si registrano anche i primi effetti sull'ambiente provocati dal traffico e dalle migliaia di Tir che viaggiano tra case, uffici e negozi: ieri qualita' dell'aria "scadente" in base ai dati della centralina dell'Agenzia regionale per la tutela ambientale (Arta) che si trova a Montesilvano, la piu' vicina al casello di Citta' Sant'Angelo. Autostrade per l'Italia, gia' ieri, dopo il rigetto dell'istanza di dissequestro del viadotto da parte dell'autorita' giudiziaria, aveva sottolineato che "secondo tutte le analisi tecniche svolte finora da Aspi e da qualificate societa' esterne" l'interdizione ai mezzi pesanti "puo' essere superata". Resta l'appuntamento di lunedi' 13 gennaio: la societa' dovra' fornire al Mit una relazione finale. Se i dati positivi riguardanti la messa in sicurezza del viadotto saranno confermati, fa sapere il Ministero, verra' dato "parere favorevole al ripristino della circolazione, ad andatura contenuta, per i Tir". In una lettera inviata a Marsilio, la ministra De Micheli chiarisce inoltre che "anche per le barriere laterali dovrebbero esserci i presupposti per un parere favorevole alla riduzione delle aree sequestrate" e che "con l'Universita' La Sapienza e' in corso di progettazione un piano di gestione delle emergenza che, in caso di superamento delle soglie di allerta dovuto a fenomeni franosi, consentira' di mettere in sicurezza l'autostrada senza comprometterne la funzionalita'".

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Liris: Abbattere il ‘Ferro di cavallo’

"Tutelare innanzitutto le persone oneste tenendo conto dell'esigenza degli inquilini in possesso dei requisiti necessari per abitare gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, di godere di una sistemazione abitativa dignitosa. Una volta ricollocate in maniera adeguata queste persone, potremo pensare ad una qualsiasi politica, compreso l'abbattimento del complesso Ferro di cavallo di Rancitelli". È la dichiarazione dell'assessore con delega all'Edilizia residenziale pubblica, Guido Quintino Liris, al termine della riunione di questa mattina, a Pescara, in Regione, con il sindaco di Pescara, Carlo Masci, il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, il presidente dell'ATER di Pescara, Mario Lattanzio, oltre a tecnici e funzionari di ATER e Prefettura, sulla situazione di degrado esistente nel complesso edilizio popolare denominato Ferro di Cavallo. Un vertice che è stato presieduto dal presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio. "Ho voluto fortemente l'incontro di oggi - ha spiegato Liris - per ascoltare tutti i portatori di interesse in ambito di Edilizia Residenziale Pubblica e prendere decisioni, non certo sulla scia di un'onda emotiva, ma tenendo conto e contemperando due realtà: quella regionale che deve tutelare il valore patrimoniale degli alloggi e l'amministrazione comunale che deve studiare ed attuare politiche di programmazione urbanistica. La volontà comune - ha aggiunto - è quella di ridurre le sacche di disagio sociale e, a tal proposito, l'abbattimento del cosiddetto Ferro di Cavallo potrebbe rappresentare uno choc positivo per la città di Pescara". E' stato concordato un nuovo incontro, da fissare nel giro di un paio di settimane, per fare il punto della situazione sulle risorse disponibili per l'attuazione degli interventi ritenuti più urgenti. "In ogni caso - ha concluso Liris - anche l'abbattimento del Ferro di cavallo dovrà rientrare in un contesto generale di ridisegno urbanistico di quella zona di Pescara che merita di essere riqualificata a beneficio in primis di chi risiede nel rione Rancitelli e poi di tutti i pescaresi".

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Coldiretti Abruzzo coi dazi Usa teme per il Montepulciano

 'La minaccia di Trump di imporre tasse aggiuntivi fa tremare anche l'Abruzzo del vino che è il prodotto agroalimentare Made in Italy piu' esportato in Usa con un aumento, a livello nazionale, del 5% in valore nel 2019'. Lo dice Coldiretti Abruzzo in una nota sulla base dei dati Istat relativi ai primi nove mesi del 2019 in riferimento alla consultazione pubblica avviata dal Dipartimento del Commercio statunitense (USTR) nell'ambito dello scontro sugli aiuti al settore aereonautico che coinvolge l'americana Boing e l'europea Airbus. Tra i nuovi prodotti che potrebbero essere colpiti dai dazi - sottolinea la Coldiretti - c'è infatti anche il vino italiano che a differenza di quello francese era scampato alla prima black list scattata ad ottobre 2019. Gli Stati Uniti - continua la Coldiretti - sono il principale consumatore mondiale di vino e l'Italia è il loro primo fornitore con gli americani che apprezzano tra l'altro il Prosecco, il pinot grigio e il Chianti ma anche in Montepulciano d'Abruzzo, il rosso di punta della vitivinicoltura regionale che si piazza ai primi posti della classifica di vendita della grande distribuzione organizzata a livello nazionale. Occorre dunque - conclude la Coldiretti - riprendere il dialogo per evitare uno scontro dagli scenari inediti e preoccupanti che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sull'economia e sulle relazioni tra Paesi alleati'. Coldiretti ricorda che in Abruzzo la produzione annuale media è di circa 4.500.000 quintali di uva e oltre 3milioni di ettolitri di vino di cui almeno un milione a denominazione di origine per un totale di circa 18mila aziende vitivinicole attive (e sempre a più alta specializzazione) su una superficie agricola complessiva di circa 30mila ettari. I vitigni più conosciuti e diffusi sono Montepulciano e Trebbiano, anche se negli ultimi anni stanno riscuotendo sempre maggiore interesse il Pecorino, la Passerina, il Moscato, la Cococciola e il Montonico. "La vitivinicoltura regionale - dice Coldiretti Abruzzo - è oggi una realtà importante tanto che l'Abruzzo può considerarsi tra le regioni in cui il vino - con particolare riferimento al Montepulciano - ha saputo imporsi fino a diventarne l'immagine di riferimento, con una filiera che costituisce il principale comparto agricolo regionale (21% dell'intera PLV, la più elevata incidenza tra le regioni italiane) e una produzione media di vino rappresentata dal 70% di vini rossi e da un restante 30% di bianchi".

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