Primo Piano

Istat, produzione nelle costruzioni in forte calo ad aprile

Cala marcatamente ad aprile l'indice della produzione nelle costruzioni (-3,1%). Lo comunica l'Istat. Nella media del trimestre febbraio-aprile 2019, la dinamica della produzione nelle costruzioni rimane comunque ampiamente positiva (+3,1% rispetto al trimestre precedente). Su base annua, l'indice corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 20, contro i 19 di aprile 2018) cresce del 2,7%. Rispetto ad aprile 2018, l'indice grezzo della produzione nelle costruzioni aumenta del 4,2%.

L'Istat spiega che il netto calo congiunturale della produzione nelle costruzioni registrato ad aprile segue quello, piu' lieve, rilevato per il mese precedente e riporta i livelli produttivi destagionalizzati del settore in linea con quelli di inizio anno. Rimane comunque positiva la dinamica congiunturale riferita agli ultimi tre mesi. Il confronto tendenziale, sia per l'indice grezzo sia per quello corretto per gli effetti di calendario, risulta ampiamente positivo anche se in decelerazione rispetto agli incrementi registrati il mese precedente. La crescita tendenziale cumulata nei primi quattro mesi dell'anno rimane rilevante, con variazioni di poco inferiori al 5% sia per i dati al netto sia per quelli al lordo delle differenze nei giorni lavorativi. 

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Studio Cna, export segna un calo di 17 milioni in Abruzzo

Diciassette milioni di euro in meno nelle esportazioni in Abruzzo nei primi tre mesi del 2019. A rivelarlo e' lo studio condotto per la Cna Abruzzo da Aldo Ronci, secondo cui l'ammontare complessivo dell'export delle imprese, tra gennaio e marzo, si e' fermato a quota 2.184 milioni di euro, contro i 2.201 dello stesso periodo dell'anno passato, cioe' lo 0,7% in meno, mentre il dato nazionale parla di un incremento di due punti percentuali. "Il risultato della nostra regione - dice Ronci - e' frutto dell'andamento opposto di due settori: da una parte l'automotive, con il vento sempre in poppa, una crescita complessiva di 42 milioni di euro e un aumento percentuale del 3,8% a fronte di una flessione nazionale del 3,5%; dall'altra, invece, il crollo pressoche' generalizzato degli altri settori, eccezion fatta per il ramo della pelletteria, protagonisti di un saldo negativo di ben 59 milioni di euro". Con l'eccezione delle pelletterie, dunque, sono stati tutti gli altri comparti produttivi a segnare pesantemente il passo: apparecchiature elettriche (-18 milioni), farmaceutica (-16), gomma e plastica (-16), macchine e apparecchi (-23). A livello territoriale, se proprio grazie ai mezzi di trasporto la provincia di Chieti conferma la propria storica leadership (15 milioni in piu' nell'indagine trimestrale), le altre si ritrovano a sommare le conseguenze della flessione di piu' comparti. Con effetti pressoche' nulli all'Aquila (comunque capace di un milione in piu'), assai negativi nel Teramano (-13 milioni, con il buon andamento delle pelletterie non in grado di compensare le perdite dell'area farmaceutica), addirittura pesantissimi nel Pescarese: -20 milioni di euro, con un crollo percentuale del 13,5% rispetto all'anno precedente. L'agro-alimentare, infine, perde a sua volta colpi, passando da 152 milioni del primo trimestre 2018 a 149 del 2019, e dunque con un decremento di 3 milioni di euro. Anche in questo caso in netta controtendenza rispetto alla media nazionale, che cresce del 5,3%, contro la flessione abruzzese dell' 1,8%. 

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Giunta regionale, approvata la nuova macrostruttura

La giunta regionale abruzzese dopo aver ascoltato una relazione dell'Assessore al Personale Guido Quintino Liris, ha approvato un apposito provvedimento riguardante  la riorganizzazione della macrostruttura dell'Esecutivo regionale. Il numero dei dipartimenti, pari ad 8, è accompagnato da 4 servizi autonomi direttamente dipendenti dal Presidente. Si tratta dell'Avvocatura generale, del Gabinetto, dell'Audit e dei controlli Anticorruzione. La giunta altresì, ha definito le funzioni da assegnare alla direzione generale nonché a ciascun dipartimento, secondo un criterio di maggiore funzionalità e razionalizzazione. La delibera è stata predisposta con il contributo di tutti gli assessori componenti la giunta.

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Giunta regionale, l’elenco dei provvedimenti approvati

La Giunta regionale, presieduta da Marco Marsilio, ha licenziato la delibera relativa al "Fondo per lo sviluppo e la coesione (FSC) 2014-2020". La delibera conduce all'approvazione di uno schema di convenzione tra il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Regione Abruzzo ed i Soggetti Attuatori per l'erogazione di finanziamento statale destinato alla realizzazione di due interventi. Il primo riguarda il completamento e la valorizzazione dell'accesso pescarese al versante occidentale della Majella, Strada Provinciale 64, per il quale sono disponibili 2 milioni di euro. Il secondo intervento è relativo alla messa in sicurezza e al miglioramento dell'accessibilità stradale agli impianti sciistici teramani, per il quale sono disponibili 4 milioni di euro.

Su proposta dell'assessore Nicoletta Verì, l'esecutivo ha poi approvato il provvedimento relativo all'accordo di collaborazione tra la Regione Toscana e la Regione Abruzzo in materia di implementazione della qualità dei servizi di medicina di laboratorio - anno 2019. Il compito di dare attuazione all'accordo e di organizzare le relative attività spetta all'agenzia sanitaria regionale (A.S.R.). La proposta prevede oneri per un importo pari a 125 mila euro.

Su proposta dell'assessore Guido Quintino Liris, la Giunta regionale ha approvato la delibera che prevede la rateizzazione e la semplificazione del recupero della tassa automobilistica regionale. Con il provvedimento, vengono assicurate ai contribuenti abruzzesi, pari condizioni di accesso e modalità di gestione delle rateizzazioni dei crediti regionali connessi al recupero della tassa automobilistica, a prescindere dallo strumento di riscossione utilizzato e dal soggetto esterno effettivamente incaricato della riscossione. Nel provvedimento viene disposto che sia la Soget ad utilizzare, nelle attività di concessione affidate, le disposizioni più agevoli di rateizzazione che già osserva l'Agenzia delle Entrate riscossione, in applicazione del D.P.R. n. 602/736.

La Giunta, infine, ha licenziato il provvedimento con il quale viene decisa l'adesione della Regione Abruzzo al Centro di Ricerca Interdipartimentale di Trasporti e Mobilità Sostenibile dell'Università dell'Aquila; con questo provvedimento, la Regione potrà avvalersi dell'ausilio di natura didattica e scientifica del Centro di Ricerca, ai fini dello svolgimento delle attività del Dipartimento Infrastrutture e Trasporti della Giunta regionale, senza alcun onere a carico della Regione.

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Interpellanze in Consiglio regionale, si parte dai contributi ai caregiver

Il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri ha convocato l'Assemblea regionale per domani martedì 18 giugno alle opre 11,00 nell'Aula consiliare "Sandro Spagnoli" di Palazzo dell'Emiciclo. All'ordine del giorno dei lavori le interpellanze presentate da Pietro Smargiassi (M5S) sui contributi economici finalizzati al riconoscimento e alla valorizzazione del lavoro di cura del familiare-caregiver che assiste minori affetti da malattia rara e in condizione di disabilità gravissima; da Antonio Blasioli (PD) sulla situazione della Banca Popolare di Bari; da Dino Pepe (PD) sulla gestione e attività di controllo delle popolazioni di cinghiale nel territorio della Regione e da Sara Marcozzi (M5S) sull'Autorià di Sistema Portuale Porti Abruzzesi – passaggio da Ancona a Civitavecchia. Successivamente, l'Assemblea si occuperà del testo unificato sulle disposizioni in materia di tutela delle prestazioni professionali di equo compenso e del progetto di legge sulla istituzione del Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza.

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Sanità, quasi venti milioni di italiani hanno scelto il privato per evitare le liste d’attesa

Sono 19,6 milioni gli italiani che nell'ultimo anno, per almeno una prestazione sanitaria, hanno provato a prenotare nel Servizio sanitario nazionale e poi, constatati i lunghi tempi d'attesa, hanno dovuto rivolgersi alla sanita' a pagamento, privata o intramoenia. In 28 casi su 100 i cittadini, avuta notizia di tempi d'attesa eccessivi o trovate le liste chiuse, hanno scelto di effettuare le prestazioni a pagamento (il 22,6% nel Nord-Ovest, il 20,7% nel Nord-Est, il 31,6% al Centro e il 33,2% al Sud). E' quanto emerge dal IX Rapporto Rbm-CENSIS presentato oggi al "Welfare Day 2019". Transitano nella sanita' a pagamento il 36,7% dei tentativi falliti di prenotare visite specialistiche (il 39,2% al Centro e il 42,4% al Sud) e il 24,8% dei tentativi di prenotazione di accertamenti diagnostici (il 30,7% al Centro e il 29,2% al Sud). I Lea, a cui si ha diritto sulla carta, in realta' sono in gran parte negati a causa delle difficolta' di accesso alla sanita' pubblica. Ci sono, in media, 128 giorni d'attesa per una visita endocrinologica, 114 giorni per una diabetologica, 65 giorni per una oncologica, 58 giorni per una neurologica, 57 giorni per una gastroenterologica, 56 giorni per una visita oculistica. 

Tra gli accertamenti diagnostici, in media 97 giorni d'attesa per effettuare una mammografia, 75 giorni per una colonscopia, 71 giorni per una densitometria ossea, 49 giorni per una gastroscopia. Secondo il Rapporto, nell'ultimo anno il 35,8% degli italiani non e' riuscito a prenotare, almeno una volta, una prestazione nel sistema pubblico perche' ha trovato le liste d'attesa chiuse. Il 62% di chi ha effettuato almeno una prestazione sanitaria nel sistema pubblico ne ha effettuata almeno un'altra nella sanita' a pagamento: il 56,7% delle persone con redditi bassi, il 68,9% di chi ha redditi alti. Oltre a tentare di prenotare le prestazioni sanitarie nel sistema pubblico e decidere se attendere i tempi delle liste d'attesa oppure rivolgersi al privato, di fronte a una esigenza di salute stringente, molti cittadini si sono rassegnati, convinti che comunque nel pubblico i tempi d'attesa sono troppo lunghi.

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Chieti, si dimette il sindaco Umberto Di Primio

Il sindaco di Chieti Umberto Di Primio ha presentato oggi le dimissioni al termine di una conferenza stampa che ha fatto seguito alla seduta di Consiglio comunale durante la quale, assenti i cinque consiglieri di Forza Italia e uno dei tre consiglieri dell'Udc, lo stesso Di Primio ha ritirato dall'ordine del giorno del Consiglio la delibera sul bilancio di previsione. ''Non c'e' possibilita' di trattare con il ricatto - ha detto Di Primio riferendosi ai consiglieri - Poiche' loro sono manovrati da qualcuno che dietro dice di comandarli, tant'e' che oggi giustamente non sono venuti in Consiglio comunale, e io non sono uno che si fa certo comandare, ho deciso che non ci sono piu' le condizioni per andare avanti e ho rassegnato le dimissioni da sindaco. Il centro destra perde la grande occasione di fare pulizia al proprio interno togliendo via logiche che non possono appartenere a persone serie".

"Io credo - ha proseguito Di Primio - di aver fatto tutto quello che potevo, di aver dato a questa citta' tutto quello che avevo in me, tempo amore passione credo di aver dato anche progetti finanziati e non chiacchiere come fa qualcuno. Noi abbiamo 37 milioni di opere finanziate che cambieranno il volto di questa citta': mi dispiace per coloro che subiscono i danni dalla mancata approvazione del bilancio, lo subiranno i lavoratori di quelle societa' che si volevano difendere, subiranno un contraccolpo le tante ditte che aspettavano da due mesi, la giunta ha approvato il bilancio il 18 aprile e oggi il consiglio non e' ancora in grado di approvarlo e questo comporta un danno per le ditte perche' non abbiamo soldi da poter dare loro. La mancata approvazione del bilancio mette a forte rischio alcuni fondi che abbiamo gia' avuto e che sono per il dissesto idrogeologico. I latini avrebbero detto ad impossibilia nemo tenetur, io dico la stessa cosa''.

"Io non e' che non voglio fare il sindaco, mi e' rimasto un anno e lo faccio quasi da dieci e li faccio anche contro coloro che adesso stanno facendo problemi. Qui c'e' una grave responsabilita' della classe dirigente regionale - ha detto il sindaco dopo aver presentato le dimissioni - che sta mandando a casa un'amministrazione di una citta' capoluogo di centro destra a un anno dalle elezioni come se Teramo non stesse in questa regione. Io non posso dire altro che Teramo docet: se non avete ancora compreso che dare spazio a chi fa i ricatti e le bande armate poi porta a perdere le elezioni, vuol dire che non avete compreso una lezione abbastanza banale che da' la vita politica. Non credo che ci siano le condizioni in questo momento neppure per pensare a un ritiro delle dimissioni. Questo vorrebbe dire la sottoscrizione di un patto di fine mandato dove non c'e' gente che scappa o si' nasconde dietro qualcuno: io non parlo piu' con gente che non e' il segretario di un partito o un consigliere comunale, sono stufo di avere incontri e dialoghi con chi non e' ne' consigliere comunale ne' segretario di partito ma viene ad alzar voce nelle riunioni. Questo non e' un metodo che mi appartiene, non ho mai avuto nessuno comandato da me, ho avuto solo gente che ha scelto di stare con me e io non ho avuto questo nelle ultime due-tre settimane. Finche' non ci saranno quelle condizioni e' impossibile anche parlare di un percorso diverso dal tornare tutti a casa e dal rivederci a maggio dell'anno prossimo alle elezioni comunali".

"Ritengo necessario che la crisi amministrativa al Comune di Chieti si risolva in tempi brevi. Non e' possibile, infatti, far ricadere sui cittadini e sulla citta' le conseguenze delle tensioni amministrative che si sono create in seno al Consiglio comunale e che hanno portato alle dimissioni del sindaco Umberto Di Primio". Lo ha detto il coordinatore regionale di Fratelli Etelwardo Sigismondi, commentando le dimissioni presentate oggi dal primo cittadino del capoluogo teatino. "Il rispetto del mandato elettorale vuol dire amministrare dal primo all'ultimo giorno - aggiunge Sigismondi. Fratelli d'Italia lavorera' da subito, nelle sedi opportune, per la ricomposizione della coalizione di centrodestra al fine di giungere il prima possibile all'approvazione del bilancio e alla realizzazione delle opere in esso contenute".

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Pagamenti della Pubblica Amministrazione, l’elenco delle regioni virtuose

 "I dati MEF sui ritardi (dei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni, ndr) sono disponibili anche a livello disaggregato e mostrano una forte eterogeneita' tra i diversi livelli amministrativi. Tra Regioni e Province Autonome si registra un anticipo medio di 5 giorni rispetto alla scadenza della fattura, anche se sono ancora ritardatarie nei pagamenti 7 amministrazioni su 22 (31,8 per cento, vedi Tav. 1). Le piu' virtuose sono la Regione Toscana, la Regione Lazio e la Regione Friuli-Venezia Giulia, con un anticipo medio ponderato rispetto alla scadenza rispettivamente di 25, 23 e 15 giorni. I fanalini di coda sono invece la Regione Basilicata (con un ritardo medio di 73 giorni), la Regione Abruzzo (25 giorni) e la Regione Sicilia (18 giorni)". Questo uno dei passaggi contenuti nello studio 'I debiti commerciali della PA e i ritardi nei pagamenti', reso noto dall'Osservatorio Conti pubblici italiani dell'Universita' Cattolica del Sacro cuore. "A livello centrale i dati peggiorano- si legge ancora- con un ritardo medio nei pagamenti di 5 giorni e 6 ministeri su 13 che registrano ritardi nei pagamenti. In particolare, il Ministero dell'Interno ha registrato nel 2018 un ritardo medio ponderato di 37 giorni, seguito dal Ministero della Giustizia (23 giorni). All'estremo opposto il Ministero dell'Economia che ha pagato con un anticipo medio di 25 giorni sulla scadenza, seguito dal Ministero degli Esteri con 17 giorni di anticipo. 

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Cgia, arriva il primo ‘tax day’ dell’anno con 32,6 miliardi all’Erario

Dopodomani, lunedi' 17 giugno, e' "una data che nel calendario fiscale dei contribuenti italiani e' cerchiata con il bollino nero. Per imprese e famiglie, infatti, e' il primo tax day dell'anno, visto che saranno chiamate a versare all'Erario 32,6 miliardi di euro. Una vera e propria stangata": a dirlo, in una nota, e' la Cgia di Mestre, l'Associazione artigiani e piccole imprese. Per il coordinatore dell'Ufficio studi, Paolo Zabeo, "oltre ad avere una pressione fiscale tra le piu' elevate d'Europa, in Italia e' estremamente difficile anche pagare le tasse. La complessita' e la farraginosita' del nostro sistema tributario spesso mette in seria difficolta' perfino gli addetti ai lavori, come i commercialisti, le associazioni di categoria o i Caf. Figuriamoci gli imprenditori, in particolar modo quelli di piccola dimensione, che", prosegue Zabeo, "all'interno della propria attivita', in moltissimi casi non dispongono nemmeno di un ufficio amministrativo minimamente strutturato". Gli imprenditori, secondo la stima elaborata sempre dall'Ufficio studi della Cgia, dovranno pagare al fisco le ritenute Irpef dei dipendenti e dei collaboratori per circa 12 miliardi, mentre famiglie e imprese saranno chiamate a versare l'Imu/Tasi in capo alle seconde-terze case e agli immobili strumentali (9,9 miliardi). Industriali, commercianti, artigiani e lavoratori autonomi, inoltre, dovranno versare l'Iva allo Stato (9,8 miliardi) e infine si dovranno corrispondere le ritenute Irpef trattenute sui compensi dei lavoratori autonomi (935 milioni).

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Istat: Ad aprile fatturato -1,0% dell’industria

Ad aprile si stima che il fatturato dell'industria diminuisca in termini congiunturali dell'1%, registrando il primo calo dall'inizio dell'anno. Nella media degli ultimi tre mesi, l'indice complessivo del fatturato è comunque in aumento dello 0,8% rispetto ai tre mesi precedenti. Anche gli ordinativi registrano un calo congiunturale, su base sia mensile (-2,4%) sia trimestrale (-1,4%). Lo ha reso noto l'Istat. La flessione congiunturale del fatturato è determinata dal calo sul mercato estero (-2,9%), mentre una variazione nulla si registra sul mercato interno. Per gli ordinativi la dinamica congiunturale riflette diminuzioni su entrambi i mercati: -1,0% per quello interno e, con una intensità maggiore, -4,1% per quello estero. Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, ad aprile gli indici destagionalizzati del fatturato segnano un aumento congiunturale dello 0,9% per i beni di consumo e dello 0,2% per l'energia; flessioni marcate si registrano invece per i beni intermedi (-2,7%) e i beni strumentali (-1,3%). Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 19 di aprile 2018), il fatturato totale registra una flessione dello 0,7% in termini tendenziali, con un incremento dello 0,4% sul mercato interno e un calo del 2,8% su quello estero. Con riferimento al comparto manufatturiero, il settore dei computer e dell'elettronica segna la crescita tendenziale più rilevante (+11,8%), mentre l'industria farmaceutica mostra il calo maggiore (-9,0%). In termini tendenziali l'indice grezzo degli ordinativi diminuisce dello 0,2%, sintesi di un modesto incremento dello 0,2% sul mercato interno e di una flessione dell'0,8% su quello estero. La maggiore crescita tendenziale si registra nel settore dei computer e dell'elettronica (+8,4%), mentre il peggior risultato si rileva nell'industria chimica (-4,1%).

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