Primo Piano

Anac, 40 appalti commissariati per corruzione dal 2014

Sono 40 tra il 2014 e il 2018 gli appalti commissariati per corruzione. Ad aggiornare il dato e' l'Autorita' nazionale anticorruzione nella sua Relazione annuale, confermando l'"utilizzo moderato" delle misure straordinarie di gestione, sostegno e monitoraggio delle imprese, strumento pensato "solo per le situazioni di particolare gravita' e che necessitano di un ripristino della legalita'". Nell'arco di tempo in questione, si legge nel documento, "sono state formulate in totale 72 proposte di cui 43 richieste di commissariamenti e 29 sostegni e monitoraggio (dell'impresa coinvolta, ndr) all'esito di un attento e restrittivo vaglio delle ordinanze di custodia cautelare pervenute all'Autorita' e delle note informative predisposte dal Nucleo interno della Guardia di finanza". Soltanto in 3 casi il prefetto e' stato di diverso avviso e non ha disposto la misura. Nel 2018, in particolare, l'Autorita' ha chiesto il commissariamento di 6 appalti, "in forza di vicende giudiziarie di matrice corruttiva e di alterazione delle procedure di affidamento delle commesse pubbliche". Cinque richieste sono state accolte dal prefetto competente, la sesta e' tuttora in attesa di risposta. Gli appalti commissariati riguardano i lavori di consolidamento e restauro del Teatro Comunale de L'Aquila, danneggiato dal terremoto del 2009; i lavori di miglioramento sismico e rifacimento della Torre Medicea di Santo Stefano di Sessanio (L'Aquila), gravemente danneggiata dal sisma; la costruzione di un edificio di edilizia residenziale pubblica nel quartiere San Girolamo di Bari; il servizio di raccolta rifiuti a Grumo Nevano (Napoli); la fornitura di due autocarri per i servizi di spurgo a Sondrio. Formulate anche 9 proposte di sostegno e monitoraggio delle imprese coinvolte.

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Stop all’emendamento per il commissario straordinario del porto di Pescara

 Stop all'emendamento al dl Sblocca cantieri-sisma per il commissario straordinario al porto di Pescara. Il commissario avrebbe dovuto provvedere, tra l'altro, alla realizzazione dell'escavazione dei fondali marini per favorirne l'accesso. Sulla proposta di modifica, presentata dai relatori, è arrivato il parere contrario della commissione Bilancio per problemi di coperture.

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Export, 2018 nettamente positivo per l’Abruzzo

Un 2018 nettamente positivo per le esportazioni dei Distretti abruzzesi (+4,1%), evidenziando performance migliori sia dei distretti italiani (+2,2%), sia del manifatturiero regionale (+3,6%), fortemente sostenuto dall'Automotive e dalla Meccanica. Sono questi i principali dati che emergono dal Monitor dei distretti industriali dell'Abruzzo nel 2018 curato dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Crescono quattro distretti abruzzesi su cinque. Ottima performance per il comparto dell'Abbigliamento (+6% per il distretto nord-abruzzese e +15,6% per il distretto sud-abruzzese). Molto bene anche i Vini di Montepulciano (+5,9% la variazione tendenziale) e la Pasta di Fara (+1,4%), in controtendenza il Mobilio (-1,8%). A contribuire positivamente all'andamento delle esportazioni dei distretti abruzzesi sono stati i mercati maturi (+5,7%), mentre sono rimasti sostanzialmente stabili i mercati emergenti. 

In forte crescita Svizzera e Olanda; molto bene anche Regno Unito e Canada. Pesante riduzione dei flussi, invece, verso Cina e Hong Kong, Russia e Qatar. "I Distretti industriali abruzzesi, nel loro complesso, nel 2018 hanno saputo distinguersi sui mercati internazionali, facendo leva sui valori di qualita' e innovazione che sono alla base di questi risultati - spiega Tito Nocentini, direttore regionale di Intesa Sanpaolo -. Obiettivo del nostro Gruppo, che non a caso segue puntualmente tali dinamiche attraverso il lavoro della sua Direzione Studi e Ricerche, e' appunto sostenere le imprese in queste sfide. E' con questa finalita' che Intesa Sanpaolo ha scelto di agevolare le imprese che investono semplificandone l'accesso al credito: nella determinazione del rating valorizziamo gli aspetti qualitativi come l'investimento in capitale umano e l'innovazione, l'appartenenza alle filiere e la sostenibilita'. Nel 2018 - continua Nocentini - Intesa Sanpaolo ha erogato 280 milioni di euro alle imprese abruzzesi, con una crescita del 20% rispetto all'anno precedente. Ed uno strumento strategico per migliorare l'accesso al credito soprattutto alle piccole imprese, il Programma Filiere, in regione ad oggi conta 11 aziende capofila con oltre 1.700 dipendenti, 450 imprese fornitrici e un giro d'affari complessivo di 2,1 miliardi di euro"

 "In un quadro di rallentamento del commercio mondiale e di elevata incertezza legata alle tensioni geo-politiche presenti sui mercati internazionali, i distretti dell'Abruzzo si sono distinti per dinamicita' - commenta Carla Saruis, della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo -. Alla base di questo successo vi e' la crescente presenza sui mercati piu' lontani e ad alto potenziale, basti pensare che il raggio d'azione delle imprese in 10 anni e' mediamente aumentato di 643 chilometri".

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Trentino Alto Adige al top per la migliore sanità in Italia

Trentino Alto Adige al top per la migliore sanità in Italia, seguito a ruota da Emilia Romagna e Veneto. 'Maglia nera' alla Calabria, preceduta di poco da Campania e Sicilia. Si gioca interamente nell'area del centro-nord la contesa sulle posizioni migliori quali sistemi sanitari più 'sani' del paese: 6 al Nord e i restanti 3 al Centro. E' quanto emerge dall'Ips 2019, l'Indice di performance sanitaria realizzato annualmente dall'Istituto Demoskopika, che ha valutato otto indicatori: soddisfazione sui servizi sanitari, mobilità attiva, mobilità passiva, risultato d'esercizio, disagio economico delle famiglie, spese legali per liti da contenzioso e da sentenze sfavorevoli, democrazia sanitaria e speranza di vita. Dunque per quanto riguarda l'indicatore dell'efficienza del sistema sanitario, sul podio si classifica il Trentino Alto Adige che, con un punteggio pari a 107,5 conquista la vetta al fotofinish, spodestando l'Emilia Romagna (107,3 punti) immediatamente seguita dal Veneto (105,3 punti). Seguono, tra i migliori sistemi sanitari locali, l'Umbria (105,2 punti) che, con un balzo in avanti di una posizione rispetto al 2018, conquista il quarto posto. E, ancora, il sistema sanitario delle Marche (104,9 punti), della Toscana (104,2 punti), della Lombardia (104,1 punti), del Friuli Venezia Giulia (103,7 punti) e, infine, del Piemonte (102,5 punti). Dopo quelle 'in buona salute', si piazzano sei regioni quelle 'influenzate': Valle d'Aosta (101,8 punti), Molise (101,7 punti), Lazio (101,5 punti), Liguria (101,3 punti), Basilicata (98,7 punti), e Puglia (98,0 punti). Infine, le regioni 'malate', ovvero che contraddistinguono l'area dell'inefficienza sanitaria: tutte del Sud: Abruzzo ( 96,4 punti), Sardegna (95,8 punti), Sicilia (93,8 punti), Campania (91,6 punti) e, in coda, il sistema sanitario della Calabria con 89,1 punti.

Riguardo alla soddisfazione dei sistemi sanitari, dunque, il più apprezzato è quello di Trentino Alto Adige, Valle d'Aosta e Friuli Venezia Giulia. Circa 3 italiani su 10 (31,7%) dichiarano di essere soddisfatti dei servizi sanitari legati ai vari aspetti del ricovero: assistenza medica, assistenza infermieristica, vitto e servizi igienici. Un andamento in calo dell'1,5% rispetto all'anno precedente. L'indicatore conferma un divario più che significativo tra le diverse realtà regionali. I più 'appagati' vivono in Trentino Alto Adige (116,6 punti), con oltre la metà tra coloro che hanno dichiarato (dati Istat) almeno un ricovero nei tre mesi precedenti l'intervista, di avere un livello medio di soddisfazione per vari aspetti del ricovero pari al 53,2%. A seguire Valle d'Aosta (111,3 punti), Friuli Venezia Giulia (111,2 punti), Molise (110,1 punti), Umbria (109,8 punti) e Emilia Romagna (107,6 punti). Distanze più significative nei livelli di soddisfazione dei servizi sanitari sono stati espressi, inoltre, per il Veneto (106,1 punti), la Toscana (104,5 punti), la Lombardia (103,6 punti), l'Abruzzo (102,6 punti), la Liguria (101,6 punti), il Piemonte (100,8 punti) e le Marche (99,2 punti). In coda alla graduatoria per il minor livello di soddisfazione, pari mediamente al 20%, si collocano le rimanenti sette realtà regionali: Lazio (94,0 punti), Sardegna (93,0 punti), Basilicata (87,3 punti), Puglia (86,4 punti), Sicilia (86,2 punti), Campania (84,8 punti) e, infine, Calabria (83,3 punti). 

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Seduta straordinaria della Commissione Bilancio

La settimana politica all’Emiciclo si apre con la Commissione Bilancio convocata in seduta straordinaria, congiuntamente con le Commissioni Agricoltura e Politiche europee, per domani, martedì 4 giugno 2019, alle ore 10.30. All’ordine del giorno il provvedimento relativo al “Contributo straordinario al Centro di Ricerca Unico d’Abruzzo CRUA”. Alle ore 11, nell'Aula consiliare “Sandro Spagnoli” del Palazzo dell'Emiciclo, si riunirà il Consiglio regionale. Giovedì 6 giugno 2019, è in programma la riunione della Commissione Politiche europee convocata in seduta straordinaria e congiunta con le altre Commissioni consiliari. Questo il programma dei lavori: Commissione Politiche europee congiunta con la Commissione Territorio alle ore 15, con la Commissione Salute alle ore 15.15, con la Commissione Bilancio alle ore 15.30, con la Commissione Agricoltura alle ore 15.45. Sono due i provvedimenti all’ordine del giorno: Relazione sullo stato di conformità dell'ordinamento regionale all'ordinamento europeo - anno 2018; Programma di lavoro della Commissione per il 2019 Mantenere le promesse e prepararsi al futuro. Al termine delle sedute congiunte, la Commissione Politiche europee proseguirà i lavori con l’approvazione della proposta di atto di indirizzo per la partecipazione della Regione alla formazione e all’attuazione dell’ordinamento europeo.

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Paolucci: Giunta sempre più lenta che frena l’attività della Regione

“E’ una Giunta sempre più lenta che frena l’attività della Regione. In merito ai tetti di spesa per i contratti di acquisto di prestazioni da soggetti privati accreditati (per l’anno 2019) è ancora tutto bloccato e questo si traduce in meno garanzie sia la per la sanità privata sia per quella pubblica. La condizione necessaria è l’approvazione della delibera per i budget di spesa ma oggi c’è il rischio di presentarsi ai Tavoli di monitoraggio di luglio senza i contratti firmati con conseguenti pesanti criticità”. Ad affermarlo è il Capogruppo del Pd Silvio Paolucci che domani, nel corso del Consiglio regionale, presenterà un’interpellanza per conoscere “lo stato di avanzamento delle attività per arrivare a una celere definizione della regolamentazione dei rapporti negoziali con gli erogatori privati accreditati”. Paolucci si chiede poi “se sono previste variazioni di spesa nei tetti rispetto a quanto previsto da un’apposita delibera di giunta, la numero 913 del 2018. La fissazione dei budget e la sottoscrizione dei contratti saranno attenzionati dal Tavolo di verifica ministeriale di luglio e solitamente la scadenza per l’invio della documentazione è fissata per la prima settimana del mese di luglio”. “I ritardi però riguardano anche altri aspetti cruciali in tema sanitario – sottolinea il Capogruppo del Pd – e come si evince chiaramente dal verbale del Tavolo di monitoraggio del 9 aprile, i Ministeri sono ancora in attesa della rete ospedaliera, della rete territoriale, del fabbisogno del personale e del nuovo Programma operativo”.

“Per quanto riguarda la nuova rete ospedaliera, il governo regionale ha approvato la delibera n.264 del 2019, per la costituzione di un tavolo tecnico, nella quale però si richiede che la Regione venga affiancata dai tecnici del Ministero (nonostante fossimo già usciti dal Commissariamento): questo provvedimento – si chiede ancora Paolucci - serve a deresponsabilizzare la politica rispetto agli annunci della campagna elettorale? Che questa Giunta regionale lavori troppo lentamente e con poca concretezza è clamorosamente dimostrato anche dalla mancata nomina dei Direttori generali delle Asl di Chieti e L’Aquila – conclude il Capogruppo del Pd - che tanti problemi sta causando alle governance delle aziende sanitarie”. 

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Reati in calo in Abruzzo e Molise secondo i Carabinieri

I reati nel 2018 in Abruzzo e Molise sono complessivamente calati rispetto al 2017 del 4,2%, con punte significative per rapine (meno 9,5%) e furti (meno 10,1%) e, in netto calo anche le truffe agli anziani (meno 7,1%). L'attivita' di repressione, svolta sotto la guida dell'autorita' giudiziaria, ha portato all'arresto e alla denuncia, complessivamente, di 7644 persone, con un incremento degli arresti del 2,1%. Sono i dati resi noti in vista della celebrazione dei 205 della fondazione dell'Arma che i carabinieri d'Abruzzo e del Molise festeggeranno il prossimo 5 giugno con una unica cerimonia che si svolgera' nella caserma Rebeggiani di Chieti, sede del Centro Nazionale Amministrativo dell'Arma. Fra le operazioni portate a termine spiccano in provincia di Pescara, l'operazione ''Sparta'' che ha consentito l'arresto di 17 persone per spaccio di stupefacenti, per quanto riguarda L'Aquila i 10 arresti per corruzione e abuso d'ufficio nell'ambito delle attivita' di gare d'appalto per la ricostruzione post terremoto del 2009, in provincia di Teramo l'operazione ''Hot Bank'', che ha portato all'arresto di 10 persone per furti ai bancomat con l'utilizzo di esplosivo. In provincia di Campobasso l'operazione ''Lungomare'' che ha permesso di smantellare un sodalizio criminoso dedito al traffico di sostanze stupefacenti portando all'arresto di 23 persone per associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, in provincia di Isernia, l'operazione ''Spada'', sempre per spaccio di stupefacenti, che ha portato all'arresto di 4 persone.

Nuclei Ispettorato del Lavoro delle sei Province hanno controllato 725 aziende contestando infrazioni per un totale di 1.005.468 euro, i Nuclei Operativi Ecologici"di Pescara e Campobasso hanno eseguito complessivamente oltre 150 controlli alle aziende, segnalando all'autorita' amministrativa 13 persone e denunciandone 26 con sanzioni per un totale di oltre 75.000 euro e il sequestro di beni per un valore di quasi 1.700.000 euro. Il Nas Pescara ha eseguito 472 controlli in materia di sicurezza alimentare, segnalando all'Autorita' Amministrativa 411 persone e denunciandone 34. In materia di sicurezza sanitaria ha invece eseguito 328 controlli segnalando all'Autorita' Amministrativa 124 persone, denunciandone 154 mentre quello di Campobasso ha eseguito complessivamente 862 controlli ispettivi rilevando 528 infrazioni, segnalando alle competenti Autorita' 588 persone. l Nucleo Tutela Patrimonio Culturale ha eseguito 24 controlli presso mercatini e antiquari e 25 in siti archeologici, paesaggistici e ambientali recuperando 95 opere d'arte trafugate: quattro le persone denunciate per inosservanza delle prescrizioni di tutela indiretta di beni immobili. Il comparto Forestale nel 2018 ha accertato 935 reati, denunciando 797 persone a piede libero ed eseguendo 10 arresti, ed ha rilevato 3639 illeciti amministrativi a carico di 3237 persone con sanzioni per 2.542.470 euro. n'attenzione particolare e' stata riservata ai ragazzi: nell'ambito delle iniziative di ''cultura della legalita''' e di ''educazione all'ambiente'' sono stati svolti, in totale, oltre 250 incontri nei principali istituti d'istruzione, con la partecipazione di circa 36.000 studenti e circa 70 visite ai reparti dell'Arma. 

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Tasse al 7 per cento per i pensionati esteri che si trasferiscono al Sud

L'Agenzia delle Entrate detta le regole per i pensionati con assegni esteri che trasferiscono la loro residenza fiscale in Italia, in un piccolo Comune di Sicilia, Calabria, Sardegna, Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise e Puglia, con popolazione non superiore a 20 mila abitanti, beneficiando in tal modo di un'imposta sostitutiva pari al 7%. L'opzione prevista dalla legge di bilancio, spiega l'Agenzia, e' valida per i primi 5 anni successivi a quello in cui essa viene esercitata. Il regime di imposta sostitutiva si perfeziona con la presentazione della dichiarazione dei redditi con 5 requisiti del contribuente: lo status di non residente in Italia per un tempo almeno pari a cinque periodi di imposta; la giurisdizione in cui ha avuto l'ultima residenza fiscale tra quelle in cui sono in vigore accordi di cooperazione fiscale; gli Stati esteri per i quali intende esercitare la facolta' di non avvalersi dell'imposta sostitutiva; lo Stato di residenza del soggetto estero erogante i redditi e l'ammontare dei redditi di fonte estera da assoggettare all'imposta sostitutiva

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Sanità, permangono forti differenze territoriali

L'Italia sta meglio in salute. Ci si cura di piu', cresce l'aspettativa di vita, migliorano i servizi ma permangono forti differenze territoriali. "Le disuguaglianze nell'accesso e la qualita' dei servizi sanitari sono molto forti nel nostro Paese", dice Enrico Giovannini, portavoce di ASVIS. "Il punto- aggiunge- e' che siamo indietro rispetto agli Obiettivi di sviluppo sostenibile e manca una governance complessiva che altri Paesi si sono dati per coordinare le politiche sociali, economiche e ambientali, mancanza particolarmente grave nei casi in cui, come nella salute, le responsabilita' sono distribuite tra Stato e Regioni". Il tema e' stato affrontato oggi a Roma in occasione dell'evento 'Disuguaglianze di salute: politiche sanitarie e non sanitarie' organizzato dall'Istituto Superiore di Sanita', dal Centro Nazionale per la Salute Globale e dall'ASVIS, nell'ambito del Festival per lo sviluppo sostenibile. Rispetto all'Obiettivo 3, l'ASVIS nota che l'Italia ha da tempo raggiunto il target per la riduzione della mortalita' neonatale e per quella sotto i 5 anni, collocandosi tra i Paesi piu' virtuosi, quelli cioe' con la piu' bassa mortalita' infantile. Dal 2004 e' in costante diminuzione anche il tasso di mortalita' tra 30-69 anni per tumori maligni, diabete mellito, malattie cardiovascolari e malattie respiratorie croniche.

"Dieci anni di speranza di vita separano una persona povera del Sud e una ricca del Nord. E' inaccettabile- aggiunge Giovannini- cosi' come e' inaccettabile che queste disuguaglianze derivino non solo dalle differenze di reddito, ma anche di educazione, di qualita' dei servizi, di scelte individuali e quindi anche di cultura. Questo mostra quanto siano complesse, e quindi da attuare in modo integrato, le politiche da mettere in atto. Per questo l'ASviS ha elaborato un decalogo per migliorare la situazione italiana". L'analisi condotta dal Ministero della Salute sulla attuazione dei LEA (i Livelli essenziali di Assistenza) ha mostrato differenze importanti sia per la prevenzione sia per l'attivita' ospedaliera e per quella territoriale, con punteggi che oscillano tra il 92,4 della Provincia di Trento per il settore ospedaliero e il 29,5 della Campania per l'attivita' distrettuale. Inoltre, alcune Regioni, in particolare Campania, Sardegna e Molise risultano molto in ritardo e nell'attuazione dei LEA. La differenza si riscontra anche se si considera l'aspettativa di vita. È vero che in 40 anni l'Italia ha guadagnato 10 anni di vita, raggiungendo gli attuali 80,8 anni per gli uomini e a 85,2 per le donne (Istat 2019). Tuttavia, dal punto di vista territoriale, tra Milano e Napoli, secondo l'Istat, c'e' una differenza di quasi tre anni, e se si considerano le fasce sociali piu' povere del sud e quelle piu' ricche del nord la differenza arriva fino a dieci anni. La stessa differenza emerge anche considerando l'offerta di servizi e l'ammontare delle risorse destinate alla salute, che differiscono in base alle diverse aree. La spesa sanitaria pubblica pro capite, per esempio, pari in media a 1.838 euro all'anno, e' molto piu' elevata al Nord rispetto al Sud (2.255 euro a Bolzano e 1.725 euro in Calabria).

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Visco (Bankitalia): senza l’Europa saremmo piu’ poveri

Il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, respinge le accuse nei confronti dell'Ue e sottolinea come dare all'Europa la colpa dei ritardi della nostra economia sia sbagliato. "Addossare all'Europa le colpe del nostro disagio - scrive Visco nelle 'Considerazioni finali' - e' un errore, non porta alcun vantaggio e distrae dai problemi reali". Non solo, dobbiamo sapere che "saremmo stati piu' poveri senza l'Europa; lo diventeremmo se dovessimo farne un avversario". Il numero uno di Bankitalia non risparmia critiche per la mancata evoluzione del progetto di costruzione europea, fino a parlare di vera e propria "inadeguatezza della governance economica dell'area dell'euro", emersa appieno in occasione della crisi dei debiti sovrani. Eppure, Visco spiega che "la debolezza della crescita dell'Italia negli ultimi vent'anni non e' dipesa ne' dall'Unione Europea ne' dall'euro", anche perche' "tutti gli altri Stati membri hanno fatto meglio di noi". Le cause dei nostri ritardi vanno, invece, ricercati altrove: "Quelli che oggi sono talvolta percepiti come costi dell'appartenenza nell'area dell'euro sono, in realta', il frutto del ritardo con cui il Paese ha reagito al cambiamento tecnologico e all'apertura dei mercati a livello globale".E ancora: "La specializzazione produttiva in settori maturi ha esposto l'economia alla concorrenza di prezzo di quelle emergenti. Le situazioni nel processo di riduzione degli squilibri nei conti pubblici hanno compresso i margini per le politiche volte alla stabilizzazione macroeconomica e a innalzare durevolmente la crescita". La colpa del nostro disagio, sembra insomma dire Visco, e' tutta nostra. "Sta a noi maturare la consapevolezza dei problemi e affrontarli, anche con l'aiuto degli strumenti europei. Altri hanno saputo farlo in maniera efficace". Il numero uno di Bankitalia insiste sul fatto che "l'appartenenza all'Unione Europea e' fondamentale per tornare su un sentiero di sviluppo stabile: e' il modo - dice - che abbiamo per rispondere alle sfide globali poste dall'integrazione dei mercati, dalla tecnologia, dai cambiamenti geopolitici, dai flussi migratori"

Visco elenca quindi tutti i vantaggi prodotti dall'appartenenza all'Ue: "La crescita istituzionale dell'Europa - scrive - ha accompagnato quella economica di tutti i paesi del continente: ha aperto un mercato piu' ampio alle imprese e ai consumatori, reso disponibili maggiori fondi a sostegno delle aree svantaggiate, facilitato la cooperazione in campi strategici, garantito un quadro di stabilita' monetaria". Il governatore invita quindi l'Italia a "partecipare con responsabilita', in modo costruttivo e senza pregiudizi al completamento dell'Unione, per contribuire a rafforzarne le istituzioni, per il benessere di tutti. Devono essere chiare le responsabilita' da condividere, gli obiettivi da perseguire, gli strumenti da utilizzare, nella consapevolezza che, anche per chi risparmia, investe e produce - dice Visco citando il filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein e lo scrittore bulgare Elias Canetti - 'le parole sono azioni' e che 'nell'oscurita' le parole pesano il doppio'. La lungimiranza dimostrata da chi ha eretto le fondamenta del progetto europeo - conclude Visco - deve tornare a guidare le azioni di oggi. E' indispensabile per garantire un futuro di pace e di prosperita' alle prossime generazioni". 

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