Primo Piano

Coronavirus, test negativi in Abruzzo

Sei persone sono state sottoposte a tampone nelle ultime ore in Abruzzo e sono risultate tutte negative al Coronavirus. In particolare, tre tamponi sono stati effettuati a Pescara, due a Teramo e uno all'Aquila. Tra queste sei persone anche un minorenne. In alcuni casi erano persone rientrate dalle zone del Nord Italia considerate a rischio e che avevano sintomi compatibili con quelli del Covid-19. Ad eseguire gli esami il laboratorio dell'ospedale di Pescara, individuato quale centro di riferimento regionale. Gli accertamenti eseguiti e terminati poco fa hanno dato esito negativo. In Abruzzo pertanto non ci sono casi accertati di Coronavirus. 

 "A seguito di confronti svolti in queste ore con le Autorità competenti ministeriali e di Protezione civile nazionale, si è reso opportuno annullare la disposizione, precedentemente annunciata, circa l'uso delle mascherine per l'utenza che accede all'interno degli uffici della Regione, in attesa di specifiche comunicazioni ministeriali. Restano, nel frattempo, valide tutte quelle misure e raccomandazioni in materia di contagio, diramate dal Ministero della Salute, soprattutto riferite ai luoghi pubblici particolarmente a rischio". Lo comunica in una nota la Regione Abruzzo

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Coronavirus, i numeri dell’emergenza

Sul nuovo Coronavirus, la Regione Abruzzo ha attivato tutte le misure stabilite dal Ministero della Salute, in stretto raccordo con le Aziende sanitarie. È attivo su questo un Gruppo di coordinamento con le Aziende sanitarie per il monitoraggio della situazione, la condivisione delle informazioni con il dicastero e gli interventi necessari. Il Ministero della Salute ha attivato il numero verde nazionale 1500, funzionante 24 ore su 24 e ha pubblicato sul proprio sito una sezione informativa con approfondimenti e tutti gli aggiornamenti, oltre a una pagina con le risposte alle domande più frequenti. Per l'emergenza sanitaria sono attivi i seguenti numeri: numeri da chiamare, n. 1 L'Aquil 118; Asl numero 2 Chieti-Lanciano-Vasto 0871 358 833; Asl n. 3 Pescara 333 616 2872; Asl n. 4 Teramo 800 090 147 - 392 410 3290. 

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Coronavirus, test negativi per i pazienti ricoverati negli ospedali di Pescara e Chieti

"Sono risultati negativi al Covid 19 i test eseguiti sui due pazienti ricoverati negli ospedali di Pescara e Chieti per patologie respiratorie gravi. Gli uomini, di età intorno ai 50 anni, provenivano entrambi da Francoforte e avevano viaggiato per lavoro in diverse zone. Al momento, dunque, in Abruzzo non si registrano casi positivi di Coronavirus". Lo comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute della Regione che precisa: "Pur non rientrando tra i casi presi in carico dal sistema ospedaliero, ma avendo avuto una certa rilevanza mediatica negli ultimi giorni, si precisa che il paziente di Sambuceto che aveva riferito di aver avuto contatti con il primo caso positivo registrato a Codogno, si trova attualmente in isolamento fiduciario domiciliare ed è sottoposto a sorveglianza sanitaria attiva da parte della Asl. E' in ottime condizioni di salute e non presenta alcuna sintomatologia. Come previsto dall'ultimo Decreto, non sarà sottoposto a test a meno di un significativo cambiamento del quadro clinico"

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Coronavirus, al momento nessun caso in Abruzzo

Al momento in Abruzzo non c'e' alcuna evidenza di circolazione locale del Covid 19, fanno sapere dalla Regione, ma per far fronte a eventuali emergenze che potessero verificarsi nei prossimi giorni, sono stati stabiliti dei protocolli operativi nel rispetto di quanto previsto dal nuovo Decreto. E' quanto emerge dopo l'incontro, convocato dal presidente Marco Marsilio e dall'assessore alla Salute Nicoletta Veri', hanno partecipato - oltre ai dirigenti e funzionari del Dipartimento - i rappresentanti della Protezione civile regionale, delle Asl, dei medici di medicina generale, dell'Anci e delle Prefetture. Al termine della riunione la Regione fa il punto: "Per coloro che provengono dalle aree del Nord Italia non rientranti nelle zone rosse, si distinguono due tipologie di casi: gli asintomatici che non hanno avuto contatti significativi con persone a rischio (per essere considerato contatto significativo non basta essere stati su un vagone ferroviario o in un centro commerciale) non vengono presi in carico; per coloro che accusano invece stati febbrili o altre sintomatologie, viene attivata la sorveglianza sanitaria passiva, vale a dire che il soggetto dovra' prendere contatti con la propria Asl di competenza, comunicare i propri dati e successivamente informare la stessa Asl di eventuali improvvisi peggioramenti". "Per coloro - sempre asintomatici - che hanno avuto invece contatti significativi con persone provenienti dalle zone rosse (o che siano partiti dalle zone rosse prima del divieto di lasciare le stesse aree), c'e' l'obbligo dell'isolamento fiduciario domiciliare con sorveglianza sanitaria attiva. Vale a dire che sara' la Asl a contattare, a intervalli regolari, il soggetto e verificare eventuali mutamenti del quadro clinico. Su queste categorie di soggetti non viene eseguito il test per il Covid 19, a meno di un mutamento significativo del quadro clinico. Per tutti gli altri casi, restano ferme le indicazioni gia' introdotte nei giorni scorsi, vale a dire il non recarsi autonomamente nei pronti soccorso (per evitare la potenziale diffusione di un eventuale contagio), ma rivolgersi sempre prima telefonicamente al proprio medico di famiglia o alle guardie mediche, che attueranno un triage telefonico e solo eventualmente attiveranno il protocollo di presa in carico ospedaliera, che verra' gestito dal 118 in sicurezza".

"E' importante - commenta l'assessore Veri' - coniugare l'esigenza di non sottovalutare casi potenziali con la necessita' di operare un filtro su criteri ben precisi, perche' un accesso indiscriminato e incontrollato ai protocolli rischia di mettere in crisi l'intero sistema, che invece deve essere pienamente operativo per eventuali reali necessita'". Nel corso della riunione si e' parlato anche dell'approvvigionamento dei dispositivi di sicurezza, i cui quantitativi saranno aumentati, sia delle assunzioni straordinarie aggiuntive di personale sanitario dedicato esclusivamente alle strutture coinvolte nella gestione dell'emergenza. La Regione e' pronta a mettere in campo tutte le misure previste dal Decreto, a partire dal divieto all'effettuazione delle gite scolastiche. Verra' infine attivata una task force per il reperimento e la distribuzione di materiale sanitario, grazie anche alla collaborazione con l'Anci.

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Coronavirus, Regione Abruzzo: pronti a gestire eventuale emergenza

"Pur non essendoci al momento alcuna evidenza di circolazione locale del virus, la Regione Abruzzo e' pronta a gestire un'eventuale emergenza sanitaria legata alla diffusione del Coronavirus Covid 19". E' quanto afferma la Regione Abruzzo al termine di una riunione al Dipartimento regionale della Sanita', convocata dall'assessore alla Salute Nicoletta Veri' e a cui hanno partecipato il dirigente del Servizio Prevenzione e Tutela della Salute Stefania Melena, il dirigente della Protezione civile regionale Silvio Liberatore, il direttore del Dipartimento Governo del Territorio Pierpaolo Pescara, i delegati delle aziende sanitarie regionali e delle prefetture. Per la Regione "alla luce di quanto sta accadendo in queste ore in Lombardia e in altre aree del nord Italia, durante l'incontro si e' provveduto a una prima ricognizione di strutture presenti sul territorio da destinare - in caso di necessita' - a ospitare soggetti da tenere in quarantena (non quindi con contagio conclamato) che non possano essere posti in isolamento domiciliare fiduciario (come turisti, sportivi o lavoratori in trasferta). La quarantena di 14 giorni con sorveglianza attiva, cosi' come stabilito dall'ordinanza del Ministro Roberto Speranza, e' obbligatoria per coloro che abbiano avuto contatti stretti con casi confermati di Covid 19. Coloro che negli ultimi 14 giorni abbiano fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in aree della Cina interessate dall'epidemia, dovranno comunicarlo al Dipartimento di prevenzione della propria Asl di residenza, che ne disporra' l'isolamento domiciliare fiduciario". "Resta confermato il sistema di presa in carico e trattamento di eventuali casi sospetti o conclamati, per i quali sono a disposizione 81 posti letti nei reparti di malattie infettive delle 4 Asl regionali. I pazienti saranno gestiti secondo quanto previsto dai protocolli ministeriali, sulla base delle procedure gia' adottate dallo scorso 23 gennaio. E' stato rinnovato l'invito a non recarsi nei pronti soccorso degli ospedali, ma di rivolgersi al proprio medico di famiglia che fara' una prima valutazione del caso e solo eventualmente avviera' le procedure per il ricovero ospedaliero. Per evitare, infatti, il propagarsi del contagio e' fondamentale che il paziente non si rechi da solo (quindi senza alcuna precauzione). Saranno infine disposti controlli sanitari su tutti i voli in arrivo e in partenza dall'aeroporto d'Abruzzo, che verranno eseguiti dalla Protezione civile e dal personale sanitario del 118"

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Coronavirus, Regione Abruzzo: comunicazione e massima trasparenza

Nel rispetto di quanto previsto dalle linee guida nazionali e internazionali, il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute della Regione Abruzzo "comunicherà con la massima trasparenza e tempestività ogni caso sospetto o conclamato di Covid 19 preso in carico dalle strutture ospedaliere delle Asl". In una nota si precisa poi "che i bollettini saranno inviati solo nel caso dovessero registrarsi nuovi casi e verranno trasmessi esclusivamente dalla Regione". Insomma "per quanto riguarda il numero degli isolamenti fiduciari domiciliari, il Servizio provvederà a comunicare il dato complessivo due volte la settimana". E poi si spiega: "Al momento in Abruzzo non si registra alcun caso di contagio da Covid 19. Ieri sera sono stati eseguiti precauzionalmente i tamponi (con doppia metodica) su una paziente minore ricoverata a Chieti e su un paziente ricoverato a Pescara. Sono risultati entrambi negativi al virus". E quindi agli operatori della comunicazione si dice: "Vi ringraziamo per il lavoro di informazione a servizio dei cittadini che state svolgendo, chiedendovi massima collaborazione e attenzione nella diffusione di notizie che possano alimentare allarmismi ingiustificati in un momento così delicato". 

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Coronavirus, test negativo per la 17enne all’ospedale di Vasto

E' risultato negativo il test sul campione biologico prelevato alla giovane ricoverata all'ospedale di Vasto, dove era arrivata dopo un accesso al pronto soccorso dell'ospedale di Lanciano. Lo comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute della Regione. Nessun contagio da Covid 19, dunque, ma una semplice influenza stagionale per la ragazza, che resta ricoverata in osservazione fin quando le sue condizioni generali non consentiranno le dimissioni.

Tre abruzzesi, due lavoratori ed uno studente provenienti dalla provincia di Lodi, sono in isolamento volontario nelle loro abitazioni a scopo precauzionale, non presentando nessuno dei sintomi del Coronavirus. I tre sono tornati in Abruzzo prima che nel territorio lombardo scoppiasse il focolaio della Covid-19. Sono stati loro a contattare medici di famiglia ed Asl. Secondo quanto si e' appreso, rimarranno a casa per qualche giorno, comunque, fino a nuove indicazioni ufficiali. I tre non sarebbero gli unici abruzzesi isolati a casa per precauzione al fine di essere osservati.

"Abbiamo individuato due tre ipotesi di strutture per ospitare, qualora ci fosse bisogno, persone in quarantena. Quella di oggi e' stata un'altra giornata di grande lavoro: la situazione e' sotto controllo ma noi siamo pronti ad intervenire". Cosi' l'assessore abruzzese alla Sanita' Nicoletta Veri', della Lega, sulle attivita' in atto in Abruzzo per contrastare eventuali contagi da Coronavirus. "Stiamo verificando alcuni aspetti tecnici e poi decideremo - continua -. Per il resto, pur ribadendo che non ci debba essere panico e allarmismo, abbiamo un piano programmato per tutte le eventualita'". Secondo quanto si e' appreso, sono in atto esercitazioni e simulazioni negli ospedali abruzzesi, in particolare nei sei reparti di Malattie Infettive.

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Una ragazza di 17 anni, che ha riferito di essere di ritorno da Padova (dove ha trascorso un soggiorno dal 3 al 16 febbraio), si e' presentata spontaneamente (accompagnata da un familiare con mezzi propri e non in ambulanza) nel primo pomeriggio di oggi al pronto soccorso dell'ospedale di Lanciano, accusando tosse e febbre. Lo rende noto il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute della Regione Abruzzo. A scopo precauzionale, i sanitari ne hanno disposto il trasferimento all'ospedale di Vasto, dove sara' trattenuta in isolamento nel reparto di malattie infettive in attesa dei risultati del tampone per il Covid 19 (i campioni sono stati inviati al laboratorio di riferimento di Pescara), che dovrebbero arrivare nel corso della nottata. Le sue condizioni generali non destano preoccupazione e non presenta particolari problemi respiratori.

Non presentarsi in pronto soccorso se non ci sono ragioni di urgenza clinica, ma rivolgersi al 118, al medico di base o alle guardie mediche per azioni di adeguato filtro" dichiara Giustino Parruti, direttore dell'Unita' Operativa Complessa (Uoc) di Malattie Infettive dell'ospedale di Pescara. Nel ribadire che e' necessario mantenere la calma perche' in Abruzzo al momento non ci sono casi, l'esperto sottolinea che "e' arrivato il momento in cui e' sempre piu' raccomandabile il lavaggio delle mani, cosi' come, piu' in generale, e' bene seguire tutte le indicazioni fornite dal ministero della Salute". Il laboratorio di riferimento in Abruzzo e' quello dell'ospedale di Pescara, che dai giorni scorsi si e' attivato per effettuare in sede i test relativi al Covid-19. Quello della 17enne in isolamento a Vasto e' il terzo tampone per il Coronavirus eseguito nelle ultime ore: altri due, nella notte, sono risultati negativi.

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Istat, accelera la spesa dei trasporti col caro-benzina

Le dinamiche dell'inflazione di gennaio, spiega l'Istat, mostrano da un lato l'accelerazione dei prezzi della divisione di spesa trasporti (da +1,2% a +2,9%), imputabile alla crescita dei prezzi dei carburanti e lubrificanti per mezzi di trasporto privati, e dall'altro l'inversione di tendenza dei prezzi di ricreazione, spettacoli e cultura (da +0,2% a -1,2%), oltre a una piu' marcata flessione di quelli di abitazione, acqua, elettricita' e combustibili (da -1,7% a -2,7%). In termini di contributi, l'inflazione generale e' dovuta prevalentemente ai trasporti e, in misura minore, ai servizi ricettivi e di ristorazione e agli altri beni e servizi. Il principale contributo negativo e' ascrivibile ad abitazione, acqua, elettricita' e combustibili, a causa della flessione degli energetici regolamentati presenti in questa divisione di spesa

"La stabilita' dell'inflazione a gennaio sintetizza dinamiche opposte dei prezzi dei prodotti energetici - spiega l'Istat -: i prezzi dei regolamentati (gas ed elettricita') accentuano la flessione, continuando a esercitare un effetto di contenimento dell'inflazione generale (che rimane al di sotto di quella della zona euro), mentre quelli dei non regolamentati (carburanti per autotrazione e combustibili per la casa) registrano una forte accelerazione. In questo quadro, la dinamica al rialzo della componente di fondo, che da luglio 2019 continua ad essere al di sopra di quella riferita al paniere nel suo complesso, appare dovuta a merceologie soggette anch'esse a oscillazioni mensili ampie (come i prezzi del trasporto aereo)". Guardando alle tipologie di prodotti, tra i beni accelerano i prezzi dei beni alimentari lavorati (da +0,4% a +0,6%); rallentano invece quelli degli alimentari non lavorati (da +1,2% a +0,8%). I prezzi dei beni energetici non regolamentati vedono raddoppiato il loro tasso di crescita (da +1,6% a +3,2%), a causa della dinamica di quasi tutte le componenti dell'aggregato: i prezzi del gasolio per mezzi di trasporto accelerano da +0,3% a +3,8%, quelli della benzina da +3,1% a +6,7%, il gasolio da riscaldamento passa da +1,5% a +3,8%, mentre si attenua la flessione degli altri carburanti (da -7,6% a -4,1%); fanno eccezione i prezzi dell'Energia elettrica mercato libero che rallentano da +5,7% a +0,3%

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Confcommercio, 70 mila negozi in meno

Confcommercio lancia un allarme sulla tenuta del sistema distributivo italiano,  presentando i dati sull'evoluzione delle imprese del commercio e del turismo nelle città italiane dal 2008 ad oggi dai quali si rileva che negli ultimi 10 anni il numero complessivo delle attività commerciali al dettaglio è sceso del 12%, facendo di fatto sparire oltre 70 mila negozi.

Un calo medio che nasconde varie tendenze, come la forte diminuzione degli ambulanti (-14%) e l'aumento di alberghi, bar e ristoranti (+16,5%). Dal rapporto realizzato dall'Ufficio Studi di Confcommercio prendendo in considerazione 120 Comuni italiani e presentato a Roma nella sede confederale inoltre emerge anche che sono i centri storici a soffrire di più (-14,3% contro l'11,3%), in particolare al Centro Sud (-15,3%). E questo nonostante dal 2015 con il leggero miglioramento dell'economia dopo la lunga crisi si cominci a vedere una piccola ripresa, che rispecchia d'altra parte il cambiamento delle scelte di consumo: aumentano infatti farmacie e negozi di pc e telefonia, e diminuiscono i negozi tradizionali. Confcommercio nella ricerca mette anche in luce un aspetto solitamente dimenticato: la desertificazione commerciale genera disagio sociale e la riduzione della partecipazione al voto tra il 2014 e il 2019 che deriva dalla riduzione dei livelli di servizio commerciale è pari al 4%, ovvero due milioni di aventi diritto nel 2019.Il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli si preoccupa: "Città con sempre meno negozi sono ormai una patologia, soprattutto per la concorrenza del commercio elettronico e il perdurare della crisi dei consumi". E propone una ricetta di rilancio: "C'è bisogno di un piano nazionale per la rigenerazione urbana per migliorare la qualità della vita dei residenti e rendere i centri storici più attrattivi per i turisti. Bene, dunque, il 'bonus facciate' che va in questa direzione. Ma occorre anche un maggiore sostegno all'innovazione delle piccole superfici di vendita e, soprattutto, una riforma fiscale complessiva per abbassare le tasse e sostenere la domanda interna che vale l'80% del Pil: "Città belle e che funzionano sono un grande valore sociale ed economico per i nostri territori. Un 'motore' di occupazione e crescita che non può girare al minimo". 

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Chieti, Salvini: La Lega ha un candidato e una squadra all’altezza

"La Lega ha un candidato e una squadra all'altezza. L'obiettivo e' di unire le forze, anche civiche, positive della citta' per dare nuovo impulso, diciamo che negli ultimi anni non c'e' stata probabilmente l'energia necessaria e i cittadini si aspettano energie nuove. Siamo pronti e abbiamo le idee chiare per aiutare Chieti a tornare quello che era". Cosi' il segretario leghista Matteo Salvini che stamane ha presentato il candidato leghista a Chieti, Fabrizio Di Stefano. A chi gli faceva notare che la prossima settimana anche Fratelli d'Italia presentera' il suo candidato, Salvini ha risposto: "In democrazia ci sta. Penso che i cittadini abbiano un giudizio ben preciso su quello che e' stato passato e di quello che vogliono per il futuro. Di solito squadra che vince non si cambia ma una squadra che non vince meglio cambiarla".

Matteo Salvini, a Chieti per sostenere la candidatura a sindaco dell'ex parlamentare Di Stefano ha detto che sulla vicenda delle autostrade ''il litigio Pd-5stelle sulla revoca delle concessioni sta bloccando tutti gli investimenti su tutta la rete autostradale italiana. Anche gli abruzzesi come i liguri come i laziali dovrebbero andare a chiedere conto a Conte dei suoi ritardi. Una situazione indegna''.

"Spero solo che questo teatrino e questo perenne litigio finisca presto e che Conte si dimetta". Cosi' il segretario leghista Matteo Salvini, rispondendo alle domande dei cronisti sul governo, al termine di un incontro pubblico a Chieti.

"No, no. Col Pd e con la sinistra, la Lega non ha mai governato ne' mai governera'" ha detto ancora il segretario leghista Matteo Salvini a chi gli chiedeva se ha in mente di condividere un "progetto politico" con Matteo Renzi.

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