Primo Piano

Olio, Coldiretti: produzione dimezzata, crack da 1 miliardo

Maltempo e gelate sono costate agli agricoltori italiani di olio quasi un miliardo di euro nel 2018, a causa del dimezzamento della produzione (-57%), che è scesa ai minimi storici gettando sul lastrico decine di migliaia di aziende, soprattutto al Sud. E' quanto emerge d una elaborazione della Coldiretti che evidenzia la situazione drammatica della filiera dell'olio in Italia dopo che le calamità hanno portato il raccolto sotto i 185 milioni di chili, il dato peggiore degli ultimi venticinque anni. La situazione piu' grave in Puglia dove si produce circa la metà dell'olio italiano e si contano perdite per quasi 400 milioni. Al conto economico, sottolinea Coldiretti, va poi sommato il danno strutturale con il gelo che ha provocato una vera e propria strage di 25 milioni di ulivi e le conseguenze della Xylella che continua ad avanzare inesorabilmente verso nord in Puglia. Il risultato è una crisi occupazionale senza precedenti con la perdita secca di centomila posti di lavoro in Italia nella filiera dell'olio extravergine di oliva, dai campi ali frantoio, dall'industria al commercio. Con il calo della produzione nazionale aumenta peraltro il rischio di frodi e contraffazioni, con il prodotto straniero pronto per essere spacciato per Made in Italy. Le importazioni dall'estero sono già cresciute complessivamente in quantità del 5%, ma con punte record fino al 150% come nel caso degli arrivi dalla Tunisia, secondo le proiezioni Coldiretti su dati Istat relative ai primi dieci mesi del 2018.

Nel comparto, secondo la Coldiretti, trovano possibilità di occupazione duecentomila persone tra imprenditori, famigliari, dipendenti nelle campagne, nei frantoi e nell'industria per un settore che fattura 3 miliardi di euro grazie ad un patrimonio di oltre 200 milioni di piante su oltre un milione di ettari di territorio da Nord a Sud della Penisola. Dal punto di vista qualitativo ltalia è leader nel mondo grazie al maggior numero di olio extravergine a denominazione in Europa (43 DOP e 4 IGP) e a 533 varietà di olive, il più vasto tesoro di biodiversità del mondo. 

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Sondaggio Emg, Salvini è il leader che riscuote maggior fiducia

Secondo un Sondaggio EMG Acqua presentato oggi ad Agorà, condotto da Serena Bortone su Raitre, Matteo Salvini resta il leader che riscuote maggiore fiducia in Italia con una percentuale del 50% degli intervistati, in crescita dell’1% rispetto alla rilevazione della settimana scorsa. In seconda posizione il premier Conte con il 48% in risalita di un punto rispetto alla stessa rilevazione della settimana scorsa. Segue Di Maio, in calo di un punto, al 41% e Giorgia Meloni al 21%. Zingaretti resta stabile al 20% come Maurizio Martina (16%). In leggera crescita Berlusconi al 15% (+1%). 

La maggioranza degli elettori, il 72% non voterebbe un partito fondato dal premier Giuseppe Conte. L'8% degli intervistati ha invece risposto positivamente. Inoltre il 73% pensa che il calo di consensi del Movimento Cinque Stelle avuto alle elezioni in Abruzzo e nei sondaggi non dipenda dalla Lega ovvero dall'aver seguito la linea del partito guidato da Salvini. Per il 22% invece, la perdita di preferenze è propria legata a questo motivo

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Nel 2017 tremila persone sono morte a causa di un incidente stradale

Nel 2017, in Italia, piu' di tremila persone sono morte a causa di un incidente stradale, mentre per il primo semestre del 2018 la stima e' di circa 1500 vittime. Attualmente, nel nostro paese, la mortalita' stradale e' di 55,8 morti ogni milione di abitanti. Sono questi i dati relativi agli incidenti stradali in Italia, illustrati stamani in commissione Trasporti a Montecitorio dall'Istat, nell'ambito delle audizioni sui pdl per la riforma del codice della strada. Il numero totale degli incidenti con lesioni e dei morti che si sono verificati sulle strade italiane, secondo quanto riferito dalla direttrice per le statistiche sociali dell'Istituto, Vittoria Buratta, sarebbe in calo del tre per cento, se si prende in considerazione il primo semestre del 2018 e lo si confronta con lo stesso periodo del 2017. Se pero' si prende in considerazione il dato dell'intero 2017 e lo si confronta col 2016, va sottolineata una diminuzione di incidenti, con un aumento, pero', dei morti. Nel primo semestre 2018 gli incidenti che hanno provocato morti e feriti in Italia sono stati 82.942, mentre in tutto il 2017 sono stati circa 175mila, con in cima alla graduatoria delle vittime i pedoni, seguiti da motociclisti e ciclisti. Entrando nel merito delle cause piu' frequenti di incidenti stradali gravi, Vittoria Buratta ha indicato chiaramente l'eccesso di velocita', il mancato rispetto delle precedenza, il mancato uso delle cinture e, in modo sempre maggiore, la distrazione alla guida causata dall'utilizzo degli smartphone. In totale, stima l'Istat che a questo tipo di distrazioni siano ormai da addebitarsi oltre quattro incidenti su dieci. Rilevante anche il dato relativo ai bambini di meno di nove anni morti o feriti in incidenti stradali nel 2017: oltre uno su quattro morti e feriti e' rimasto vittima dell'incidente poiche' si trovava sul sedile anteriore del veicolo. Tra le norme in discussione per il nuovo codice della strada, c'e' l'introduzione di sanzioni piu' severe per chi utilizzi il cellulare alla guida e l'adozione obbligatoria dei seggiolini anti-abbandono. 

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Tempi d’attesa troppo lunghi e disservizi del Cup nelle lamentele al numero della Sanità

Tempi d'attesa troppo lunghi, disservizi del Cup, carenza di informazioni e di tutoraggio nell'accesso alle prestazioni sanitarie. Sono circa 6.500 i cittadini che hanno contattato, nell'arco delle 24 ore, il numero di pubblica utilità 1500 sul tema delle liste di attesa in quasi tre mesi, dal giorno di attivazione del servizio, 8 ottobre, al 31 dicembre 2018. Circa 1.600 telefonate sono state raccolte durante l'orario di risposta, dalle ore 10.00 alle ore 16.00, dai dirigenti sanitari del ministero della Salute. Il tempo medio di conversazione - secondo il report pubblicato dal ministero della Salute - è stato di circa 8 minuti e mezzo, il tempo massimo di un'ora e 17 minuti. La complessità dell'argomento, l'esigenza di informazione e la richiesta di ascolto hanno caratterizzato le conversazioni, comportando a volte tempi insolitamente lunghi delle conversazioni. Di seguito i risultati dell'analisi dell'ascolto dei cittadini, servizio voluto dal ministro della Salute Giuia Grillo. Le donne (57%) hanno chiamato più degli uomini (43%).

Il cittadino che si è rivolto al servizio ha un'età media di 64 anni (età minima18, massima 90), ha raccontato le proprie esperienze e in quota significativa quelle di altri. Le telefonate sono giunte, in ordine decrescente, dalle regioni: Lazio (24%), Lombardia (13%), Campania (8,6%), Sicilia (8%), Toscana (7,8%), Puglia (6%). La maggior parte dei cittadini (59% delle telefonate) si è lamentata per i tempi di erogazione delle prestazioni. Rilevante la richiesta di informazione sul Piano nazionale di governo delle liste di attesa (PNGLA) e sulla possibilità di ricorrere all'intramoenia pagando solo il ticket, 17% delle conversazioni. Le segnalazioni sull'eccedenza dei tempi di erogazione, rispetto ai tempi garantiti dal PNGLA, hanno costituito il 12% degli argomenti affrontati dai cittadini: Lazio 25,3%, Lombardia 10,5%, Campania 9,5%, Puglia 8,4%, Sicilia ed Emilia Romagna 7,4%.

Le segnalazioni sui disservizi dei CUP sono risultate pari al 6%: Lazio 24,1%, Sicilia 20,7%, Lombardia 12,1%, Sardegna 10,3%, Toscana 6,9%, Campania, Basilicata, Puglia e Marche 5,2%. Tra le 58 prestazioni sono risultate maggiormente rappresentate: visita oculistica 11,35%, ecografia addome 7%, mammografia e colonscopia 6,8%, visita cardiologica 5%, visita neurologica 4,5%. Per il primo accesso, colonscopia 11,9%, ecografia addome 8,7%, visita oculistica 7,1%, visita cardiologica 5,6%, esofago-gastro-duodenoscopia, visita dermatologica e mammografia 4,8%. Tra le 58 prestazioni di controllo sono state oggetto di lamentela: visita oculistica 12,1%, mammografia 10%, colonscopia 6,9%, visita cardiologia e visita neurologica 6,2%, ecografia addome 4,8%, ecografia capo e collo, ecografia mammella e visita endocrinologica 4,5%. Le regioni e le ASL maggiormente segnalate per eccedenza dei tempi di erogazione delle prestazioni di primo accesso, sono risultate: Lazio 22,4% (RM 2, RM 1 e Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini), Lombardia 11,2% (ATS della città metropolitana di Milano, ATS della Brianza, ASST Papa Giovanni XXIII), Campania 9,7% (ASL Napoli 3 sud, ASL Napoli 1 centro, Azienda Ospedale G. Rummo), Sicilia 9,7% (ASP Catania, ASP Palermo, ASP Ragusa), Emilia Romagna 8,3% (AUSL Bologna, Azienda Ospedaliera Universitaria di Bologna, AUSL di Ferrara). Le regioni e le ASL segnalate per le prestazioni di controllo sono risultate: Lazio 25,4% (Policlinico Umberto I, RM 2, Frosinone, Latina), Sicilia 10,1% (ASP Catania, ASP Messina, Azienda Ospedaliera Universitaria P. Giaccone, ASP Caltanissetta), Lombardia 10,1% (ATS della città metropolitana di Milano, ATS della ASST Papa Giovanni XXIII, ASST Spedali Civili di Brescia, ASST Fatebenefratelli Sacco), Toscana 8,1% (Azienda USL Toscana centro, Azienda USL Toscana nord-ovest, Azienda USL Toscana sud-est). Le regioni e le ASL maggiormente segnalate per le prestazioni non comprese nel PNGLA sono risultate: Toscana 16,1% (Azienda USL Toscana Centro), Lazio 13% (Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico Tor Vergata, Frosinone, ASL RM 1), Sardegna 9,7% (Azienda per la tutela della Salute), Abruzzo 9,7% (Lanciano Vasto Chieti, ASL Pescara). I cittadini della regione Lazio, popolazione residente 5,898 milioni di abitanti al 31 dicembre 2017, si sono rivolti maggiormente al numero di pubblica utilità: 24% delle telefonate. Il dato appare ancora più rilevante se confrontato con le telefonate effettuate dai cittadini della regione Lombardia (10 milioni di abitanti nel 2017), che hanno rappresentato il 13% delle chiamate.

L'analisi del contenuto delle conversazioni - sottolinea il ministero - mette in evidenza la necessità di informazione sulle modalità di fruizione dei servizi di specialistica ambulatoriale, sulle modalità di prenotazione, sul ruolo del CUP, sul significato del PNGL, di cui quasi nessuna delle persone che si sono rivolte al 1500 era a conoscenza. Solo una piccola percentuale di cittadini che ha chiamato il 1500 ha riferito di accedere ai siti istituzionali, regionali, aziendali per informarsi ed ha riferito che le informazioni presenti sui siti web delle ASL non risultano complete, chiare ed efficaci. La carenza di informazioni e la mancanza di ascolto e tutoraggio del cittadino paziente ai vari livelli territoriali (MMG, CUP, Sportello ASL, Ospedale) hanno contribuito a creare un'erronea percezione dell'urgenza delle prestazioni con classe di priorità programmata. D'altra parte, risultano eclatanti i casi in cui l'attesa per effettuare indagini con classe di priorità programmata assume tempi "biblici": ecografia addome (controllo) presso ASL RM 1 poliambulatorio via Lampedusa (un anno di attesa); mammografia (controllo) ASL Monza Brianza superiore ad un anno. Il 22,4% delle segnalazioni per l'eccedenza dei tempi di erogazione delle prestazioni di primo accesso proviene dalla regione Lazio, prevalentemente da Roma e riguarda le ASL RM 2, RM 1 e Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini. La ASL RM 2 risulta al primo posto per le segnalazioni (popolazione residente di circa 1,3 milioni di abitanti), pari al 45% della popolazione complessiva del Comune; segue la ASL RM 1 (popolazione residente di circa 1,047 milioni di abitanti), pari al 36,4% della popolazione complessiva residente nel Comune. Segue la Lombardia con l'11,2% delle segnalazioni, che provengono prevalentemente dalla ATS della città metropolitana di Milano. La Campania con il 10% delle segnalazioni si colloca al terzo posto (popolazione residente 5.839.084, di poco inferiore a quella del Lazio). Il 55% delle telefonate ha segnalato le ASL di Napoli (ASL 3 sud, ASL 1 centro, ASL 2 nord). Pochissime le segnalazioni sull'eccedenza dei tempi di erogazione delle prestazioni di primo accesso dalle regioni Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta (0,5%). Infine, da quanto rappresentato dai cittadini, è emerso che le prescrizioni non riportano sempre l'indicazione di primo accesso o controllo e se di primo accesso non viene indicata la classe di priorità che viene, invece, a volte indicata per i controlli.

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Daniele Piervincenzi e troupe di ‘Popolo sovrano’ aggrediti a Pescara

L'inviato di 'Popolo Sovrano' Daniele Piervincenzi, il filmaker Sirio Timossi e il redattore David Chierchini sono stati aggrediti a Pescara da un gruppo di abitanti del quartiere Rancitelli. Piervincenzi e i suoi colleghi stavano lavorando a un'inchiesta sui clan che della periferia pescarese. Piervincenzi e la troupe erano entrati in un complesso di case Ater chiamato Ferro di cavallo, considerato la principale piazza di spaccio di Pescara e dell'Abruzzo, per fare delle domande su come si vive nel quartiere: all'improvviso sono stati minacciati e successivamente aggrediti. Popolo Sovrano, il nuovo programma condotto da Alessandro Sortino e Eva Giovannini con Daniele Piervincenzi, andrà in onda domani alle 21.20 su Rai2. 

 Sarebbe avvenuta lunedi', stando ai primi accertamenti investigativi, l'aggressione ai danni dell'inviato Daniele Piervincenzi di Rai2. Al momento non sono state presentate querele, ne' risultano segnalazioni al 113 e al 113 ne' accessi in pronto soccorso. Sull'accaduto si sta muovendo la Procura di Pescara e delle indagini si occupa la squadra Mobile. Nel video che circola in rete si vede il volto di una delle persone che ha aggredito Piervincenzi. Il video e' ritenuto quindi dagli investigatori un elemento "utilissimo" ai fini delle indagini. L'attivita' investigativa prevede l'ascolto delle vittime e la ricerca di testimoni che possano aver assistito ai fatti. Il giornalista e i suoi colleghi stavano lavorando a un'inchiesta sui clan della periferia pescarese. L'aggressione e' avvenuta all'interno del complesso di case Ater chiamato Ferro di cavallo

I messaggi di solidarietà

Il Sindacato dei Giornalisti abruzzesi esprime solidarietà al collega Daniele Piervincenzi, inviato del nuovo programma di Rai2 “Popolo sovrano”, al filmaker Sirio Timossi e al redattore David Chierchini, aggrediti a Pescara, nel quartiere Rancitelli, mentre stavano lavorando a un’inchiesta sui clan che operano nella periferia della città.

I tre sono stati insultati, picchiati e gettati a terra da un gruppo di persone, di cui una a volto coperto, poi allontanati con violenza mentre stavano registrando immagini al Ferro di cavallo.

Il Sindacato dei Giornalisti Abruzzesi sottolinea come anche in Abruzzo si stia creando un clima di attacco nei confronti della professione che parte da lontano, dalle querele temerarie e da una costante campagna di delegittimazione verso i giornalisti, colpevoli solo di fare domande, di garantire a tutti i cittadini il loro diritto ad essere informati. Sga organizzerà, nei prossimi giorni, una manifestazione per presidiare i luoghi della regione dove lavorare, oggi, si fa sempre più difficile.

"Ancora una vile aggressione contro il giornalista Daniele Piervincenzi, dopo quella di Ostia. Questa volta, nel quartiere Rancitelli di Pescara, mentre realizzava un'inchiesta sui clan della periferia pescarese per il programma "Popolo sovrano" di Rai2". Lo dice il presidente dell'Ordine dei Giornalisti d'Abruzzo Stefano Pallotta. "L'Ordine dei giornalisti d'Abruzzo, nel condannare il vile atto d'intimidazione e violenza, si schiera al fianco di Daniele Piervincenzi e invita le forze dell'ordine a individuare i responsabili dell'aggressione, peraltro chiaramente identificabili dal video pubblicato dalla Rai. Le istituzioni e le forze dell'ordine garantiscano ai giornalisti di poter esercitare il loro lavoro nell'interesse della collettività. Il quartiere Rancitelli non può essere terra di nessuno, luogo dove l'informazione non può mettere piede perché presidio di criminalità".

Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte esprime "solidarietà al giornalista Piervincenzi e alla troupe Rai aggrediti a Pescaramentre lavoravano a un'inchiesta sui clan". "Questo governo non tollera zone di illegalità. Nessuno può sentirsi al di sopra della legge" scrive il premier in un tweet.

“Sono molto dispiaciuto dell’aggressione subita dalla troupe Rai a Rancitelli nel pomeriggio di oggi. Siamo perfettamente coscienti che quella è una periferia sensibile, così come cosciente lo è anche tutto il comparto sicurezza cittadino, perché è altissima e quotidiana l’attenzione e l’attività di indagine da parte delle forze dell’ordine sulle persone e le pratiche che si svolgono in quella zona e sono certo che prenderanno i responsabili di questo episodio. Siamo anche convinti che le istituzioni debbano giocare una propria parte, per questa ragione lavoriamo in sinergia con le forze dell’ordine e abbiamo acceso i riflettori della riqualificazione su Rancitelli e sulle altre periferie sensibili della città già da anni. Lo abbiamo fatto attraverso il bando delle periferie, puntando, primi nella storia cittadina, sulla riqualificazione per poter ottenere sicurezza e vivibilità, restando con le mani legate per la sospensione di risorse che oggi potevano essere già appaltate.  Lo abbiamo fatto riavviando opere pubbliche in grado di dare risposte concrete alle esigenze primarie sentite nella zona, con un’attività costante di ripristino della legalità violata, soprattutto nel settore politiche della casa, nonché potenziando progetti proprio sulla sicurezza, ad esempio con 1.500.000 euro di risorse per la videosorveglianza, di cui ben 500.000 euro di fondi comunali, il restante chiesto al Ministero dell’Interno ma non finanziato, un progetto importante, che faremo lo stesso e in forma ridotta utilizzando i fondi del bilancio comunale", si legge in una nota del sindaco di Pescara, Marco Alessandrini

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Di Maio: Il Governo va avanti

"Il Governo va avanti": così il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio, leader del Movimento 5 stelle, ha commentato in un colloquio con il Corriere della sera la sconfitta elettorale nelle elezioni regionali in Abruzzo. "Una distinzione - ha osservato - tra il comportamento del Movimento in termini di risultato elettorale ale politiche e alle amministrative va fatta". Secondo Di Maio "un dato importante è legato anche all'astensionismo, così come è accaduto anche per le elezioni regionali in Sicilia". 

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Marco Marsilio è il nuovo presidente della Regione Abruzzo

Con il 50% circa dei voti scrutinati (799 sezioni su 1.633), il candidato presidente per il centrodestra Marco Marsilio è avanti nelle elezioni regionali in Abruzzo con il 49,48%. Seguono il candidato del centrosinistra Giovanni Legnini con il 31,96% e quella del Movimento 5 stelle Sara Marcozzi con il 18,03%. Lega primo partito con il 28,90%. Pd all'11,64%

"Con questa squadra daremo un futuro all'Abruzzo come meritano gli abruzzesi. Ringrazio tutti i partiti della coalizione con cui abbiamo fatto un lavoro straordinario". Sono le prime parole pronunciate dal candidato presidente della Regione Abruzzo per il centrodestra, Marco Marsilio, che, appena arrivato al comitato elettorale di Pescara, ha commentato i dati che lo danno in netto vantaggio

 "Freght": è con un'esclamazione tipica del dialetto pescarese che Marco Marsilio risponde ai cronisti che gli chiedono se lui sia abruzzese. Intanto al comitato elettorale di Pescara sono già in corso i festeggiamenti: cori, applausi e spumante. Per Marsilio, che indossa una bandiera di Fratelli d'Italia, abbracci e complimenti. "Un sano spumante abruzzese", ha detto brindando con uno spumante prodotto a Tocco da Casauria, suo paese d'origine. Con Marsilio ci sono la moglie Stefania e la figlia Nunzia

"La ricostruzione è la priorità assoluta. E' rimasta ferma in questi ultimi tempi, una vergogna che dobbiamo cancellare assolutamente. Il centrodestra ha già dimostrato con la ricostruzione del 2009 e torneremo a replicare quel modello e la mia assoluta priorità è rimettere in pochi mesi le persone nelle condizioni di rientrare nelle loro case". 

A due ore dalle chiusura delle urne in Abruzzo, il leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni e il governatore in pectore Marco Marsilio si sono incontrati a Pescara. "E' una giornata storica. Esprimiamo il primo presidente di Regione", dice la leader di Fratelli d'Italia al comitato di Marsilio a Pescara. Il candidato si presenta dopo che i dati difficilmente possono essere recuperati dagli avversari. Da parte di Marsilio i ringraziamenti agli abruzzesi. "Ha vinto tutto il centrodestra", dice. In casa centrosinistra con Giovanni Legnini, c'è amarezza per il secondo posto ma si guarda al recupero della coalizione. "Per quanto riguarda noi del centrosinistra, siamo passanti dal 17 al 28 per cento, il che indica una chiara crescita ed anche il fatto che questa è la strada giusta e bisogna insistere e continuare sapendo che in Abruzzo, come in Italia, ci aspetta un periodo all'opposizione", dice il presidente vicario Giovanni Lolli. "Abbiamo raddoppiato i consensi", gli fa eco il sindaco di Francavilla al Mare (Chieti), Antonio Luciani. Nessun commento dal comitato dei 5 Stelle. Il terzo posto sembra difficile da digerire per Sara Marcozzi e per il Movimento. Al comitato arrivano il sottosegretario ai Beni culturali, Gianluca Vacca e Primo Di Nicola. I dati mostrano un crollo rispetto alle politiche del 4 marzo 2018. Lo scorso anno alle politiche, alla Camera, Cinque stelle 39,85 per cento, centrodestra 35,53 , Forza Italia 14,44, Lega 13.80, Fratelli d'Italia 5.03, Noi con l'Italia 2.25. Centrosinistra 17,60 (Pd 13,82, più Europa 1,89, civica popolare 0.96 e Italia Europa insieme 0.91), liberi e uguali 2.60. Nella scorsa tornata elettorale delle regionali, nel maggio del 2014, Luciano D'Alfonso, con il Pd vinse con il 46,30% di preferenze. Complessivamente, la coalizione di centrosinistra totalizzò 317.018 voti. Al secondo posto, con il 29,26% (200.330 voti), si piazzò l'allora governatore uscente Gianni Chiodi, a capo della coalizione di centrodestra. Al terzo posto, con una percentuale del 21,33% pari a 146,078 voti, la candidata del Movimento cinque stelle, Sara Marcozzi. A sostenere Marco Marsilio, senatore di Fratelli d'Italia, una coalizione che ha visto insieme, in queste regionali del 10 febbraio 2019, il suo partito, FdI, la Lega, Forza Italia, Udc-Dc-Idea e Azione Politica. 

Chi è Marco Marsilio

Marco Marsilio è nato a Roma da genitori di Tocco da Casauria, dove il padre, che lasciò l'Abruzzo in cerca di lavoro, è tornato a vivere da pensionato. Marsilio, 52 anni il prossimo 17 febbraio, laureato in Filosofia alla Sapienza, è sposato e ha una figlia. Maturata una lunga esperienza amministrativa, nel 2008 è eletto alla Camera dei Deputati, dove ricopre il ruolo di componente dell'Ufficio di Presidenza della Commissione Bilancio. In questa Legislatura è senatore di Fratelli d'Italia, componente della Commissione Bilancio e della Bicamerale sul Federalismo fiscale. All'esperienza politico-amministrativa, unisce gli impegni professionali e una solida formazione culturale. Poco più che ventenne, fonda e amministra una società cooperativa editoriale. E' stato Amministratore di una società di diritto algerino nell'ambito di un progetto volto all'internazionalizzazione d'impresa. Project Manager Professional dal Pmi (Project Management Institute, Usa), ha lavorato in un'azienda di progettazioni, costruzioni e facility management. + Professore a contratto di Estetica, Museologia e Marketing applicato ai Beni culturali all'Università Link Campus. Da Senatore, si è messo a disposizione dei territori abruzzesi, collaborando, tra gli altri, con il sindaco dell' Aquila, Pierluigi Biondi, supportando la rinascita della città e del cratere e partecipando assiduamente ai tavoli istituzionali, convocati per le varie emergenze. Ha dichiarato le dimissioni da senatore già in campagna elettorale. 

 

 

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Marsilio: La sconfitta del Movimento cinque stelle ha del clamoroso

"La sconfitta del Movimento cinque stelle ha del clamoroso". Lo ha detto Marco Marsilio, neo presidente della Regione Abruzzo, a 24Mattino Radio 24, commentando la sua vittoria e il risultato del Movimento Cinque Stelle alle regionali.

"Cinque anni fa - ha spiegato il neo governatore - i 5 Stelle erano un movimento nuovo, molto acerbo. Ma oggi vengono da cinque anni di opposizione, hanno avuto dei consiglieri regionali che hanno potuto farsi conoscere sul territorio. Alle elezioni politiche avevano preso il 40 per cento e vinto in quasi tutti i collegi uninominali". "Quello di oggi è quindi un risultato molto deludente e credo che i 5 Stelle debbano fare una seria autocritica", ha concluso Marsilio.

Con 299.949 voti pari al 48,03% delle preferenze Marco Marsilio, candidato da Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Azione politica e Udc, e' il nuovo presidente della Regione Abruzzo. Il risultato emerge dallo scrutinio definitivo di tutte le 1.633 sezioni dove si e' votato ieri. Giovanni Legnini, presentato da Pd, Leu, Centro democratico, Centristi per l'Europa e da altre liste civiche, ha ottenuto invece il 31,28% delle preferenze, e la candidata del Movimento 5 stelle Sara Marcozzi il 20,20%. Stefano Fajani di Casapound Italia ha ottenuto infine lo 0,47% dei voti. 

''L'Abruzzo torna al centrodestra, che si conferma coalizione affidabile e del fare. Bene il risultato di Marco Marsilio che ha schiacciato il Movimento 5Stelle, assente in questa tornata elettorale. Una certezza ritrovata, ma anche un avvertimento per il governo giallo-verde: nei territori dove c'è bisogno di una guida 'del fare' si sceglie il centrodestra''. Così Il deputato abruzzese di Forza Italia, Antonio Martino, commissario del coordinamento comunale azzurro del capoluogo regionale

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Elezioni regionali, il nuovo Consiglio

Ecco il nuovo consiglio regionale, composto da 31 consiglieri, 29 eletti piu' i due candidati presidente piu' votati: la maggioranza di centrodestra ha 18 seggi (10 Lega, 3 Forza Italia, 2 Fratelli d'Italia, uno Azione politica, uno Udc-Dc-Idea, candidato presidente vincitore), mentre alla minoranza ne spettano 13 (7 M5S, 3 Pd, uno Legnini presidente, uno Abruzzo in Comune-Regione Facile, candidato presidente giunto secondo). La maggioranza, capeggiata dal presidente Marco Marsilio, e' cosi' composta. Lega (10): Nicola Campitelli, Manuele Marcovecchio, Sabrina Bocchino, Emanuele Imprudente, Angelo Simone Angelosante, Vincenzo D'Incecco, Nicoletta Veri', Pietro Quaresimale, Emiliano Di Matteo, Antonio Di Gianvittorio. Fi (3): Mauro Febbo, Lorenzo Sospiri, Umberto D'Annuntiis. FdI (2): Guido Quintino Liris, Guerino Testa. Udc-Dc-Idea (1): Marianna Scoccia. Azione Politica (1): Roberto Santangelo. La componente di minoranza del centrosinistra, capeggiata dal candidato presidente giunto secondo, Giovanni Legnini, e' la seguente. Pd (3): Silvio Paolucci, Antonio Blasioli, Dino Pepe. Legnini Presidente (1): Americo Di Benedetto. Abruzzo in Comune-Regione Facile: Sandro Mariani. La minoranza e' completata dai sette consiglieri del Movimento Cinque Stelle. M5S (7): Sara Marcozzi, Pietro Smargiassi, Francesco Taglieri Sclocchi, Domenico Pettinari, Barbara Stella, Giorgio Fedele, Marco Cipolletti.

Come cambia il voto in Abruzzo

Il Pd, terzo partito in Abruzzo, perde oltre il 14% di consensi rispetto alle regionali del 2014, quando aveva ottenuto 25,51% delle preferenze: il risultato odierno è al 11,15% con una perdita di oltre 105 mila voti. Anche Fi perde consenso rispetto alle ultime regionali, passando dal 16,75% del 2014 al 9,1%, perdendo oltre 58 mila voti. Il M5S perde oltre un punto di percentuale passando dal 20,99 del 2014 al 19,70%, con 23 mila voti in meno. FdI è il quinto partito in regione che raddoppia i suoi voti, passando dal 2,95% (si presentava con Alleanza Nazionale nel 2014) al 6,50%, con 38.813 preferenze. La Lega, primo partito in Abruzzo con il 27,52% nel 2014 non si era presentata alle regionali; alle politiche del 2018 aveva preso il 13,80% alla Camera e il 13,93% al Senato

 

Questo l’elenco degli eletti al Consiglio regionale.

 

Provincia di Chieti

Lega

Campitelli Nicola              8.160    

Marcovecchio Manuele               4.305    

Bocchino Sabrina             3.777    

Forza Italia

Febbo Mauro                    5.553

Pd

Paolucci Silvio                    6.349    

Movimento 5 Stelle

Marcozzi Sara                    6.535    

Smargiassi Pietro             3.325    

Taglieri Sclocchi Francesco 3.094             

 

Provincia L'Aquila

Lega

Imprudente Emanuele 8.794    

Angelosante Simone     3.872    

Liris Guido Quintino       6.168    

Udc

Scoccia Marianna            5.257    

Azione politica

Santangelo Roberto       2.645    

Legnini Presidente

Di Benedetto Americo “Chicco”               4.041    

Movimento 5 Stelle

Fedele Giorgio  2.875    

 

Provincia di Pescara

Lega

D'incecco Vincenzo        6.681    

Veri' Nicoletta   4.934    

Fratelli d’Italia

Testa Guerino   2.743    

Forza Italia

Sospiri Lorenzo 6.012    

Pd

Blasioli Antonio                3.763    

Movimento 5 Stelle

Pettinari Domenico        9.563    

Stella Barbara    2.282    

 

Provincia di Teramo

Lega

Quaresimale Pietro        8.838    

Di matteo Emiliano         8.477    

Di Gianvittorio Tony        6.188    

Forza Italia

D'annuntiis Umberto     5.569    

Pd

Pepe Dino          5.413  

Abruzzo in Comune – Regione Facile

Mariani Sandro 4.109    

Movimento 5 Stelle

Cipolletti Marco               2.182    

 

 

 

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