Primo Piano

Elezioni regionali, Pagano: al centrodestra serve un candidato condiviso e autorevole

"Sulle elezioni regionali in Abruzzo Forza Italia ha una sola linea politica, condivisa e coerente, che era ed è sempre la stessa: il centrodestra ha bisogno di un candidato Presidente che deve essere non solo condiviso, ma altresì autorevole e soprattutto capace di apportare un valore aggiunto alla coalizione. Su questo profilo devono convergere indicazioni e scelte". Lo dichiara con un comunicato il coordinatore regionale di Fi, Nazario Pagano. "Mi spiace deludere qualche collega di altro schieramento che sugli organi di stampa disegna scenari di spaccature o divergenze - aggiunge - che non esistono se non nella fantasia di chi magari avrebbe interesse a un centrodestra non coeso, o ammannisce lezioni di politica. L'amico e collega Antonio Martino, poiché fa parte di un partito liberale che riconosce e tutela i valori delle idee e dell'espressione, ha come tutti il diritto di fare considerazioni, di esprimere opinioni, di commentare, di instaurare il dibattito dialettico". "Sulle regionali - sottolinea Pagano - Forza Italia ha una linea univoca e liberamente condivisa. Con Martino, cui rinnovo la mia stima personale e di coordinatore regionale degli azzurri, c'è piena unità d'intenti e di visione politica, nel comune impegno di portare il centrodestra a vincere in Abruzzo, per archiviare al più presto l'esperienza imbarazzante del centrosinistra e non consegnare la nostra regione all'avventurismo pentastellato. Tutte le energie vanno indirizzate verso questo obiettivo". "Forza Italia, che sta lavorando a proporre liste con donne e uomini che uniscono esperienza, intelligenza, entusiasmo e capacità - conclude - auspica nel contempo che tutte le componenti della coalizione sappiano esprimere una convinta candidatura alla presidenza all'altezza delle sfide del presente e del futuro, per far ripartire e rilanciare il nostro Abruzzo".

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Sviluppo, 15 milioni di euro con i due nuovi avvisi del microcredito

Saranno pubblicati martedì 13 novembre i due nuovi avvisi sul microcredito, che prevedono una dotazione finanziaria complessiva di 15 milioni di euro.

Le misure sono state presentate questa mattina a Pescara dal presidente vicario della giunta regionale, Giovanni Lolli, dal presidente di Abruzzo Sviluppo, Manuel Di Monte e dal direttore del Dipartimento Sviluppo economico della Regione, Piergiorgio Tittarelli.

Le somme rappresentano l'ammontare di quanto già restituito dai beneficiari della precedente operazione di microcredito gestita da Abruzzo Sviluppo, che ha visto assegnare risorse per 47 milioni di euro a 3360 aziende.

Il primo avviso, che ha una dotazione di 6 milioni di euro, è rivolto a microimprese (cooperative, società di persone e ditte individuali costituite e già attive), lavoratori autonomi e liberi professionisti, che abbiano già usufruito delle misure del microcredito e siano in regola con gli adempimenti previsti dalle stesse. Lo scopo è rafforzare la posizione sul mercato di riferimento di soggetti che hanno difficoltà di accesso al credito bancario ordinario. E' previsto un finanziamento agevolato tra 20 e 50mila euro, da restituire in 68 mesi al tasso dell'1 per cento. Una quota pari al 25 per cento può essere concessa a fondo perduto, a patto che sia riservata all'assunzione o stabilizzazione di una unità di personale. Le spese ammissibili riguardano le spese di funzionamento e gestione, le consulenza specialistiche, gli investimenti, le opere murarie per adeguamento e messa e norma, il costo del personale imputato al progetto.

Il secondo avviso, invece, prevede due distinte linee di azione, per ognuna delle quali è stanziato un plafond di 4 milioni e mezzo di euro. Per le imprese non ancora costituite, i finanziamenti coprono il 100 per cento delle spese di progetto e vanno da un minimo di 5mila euro per le persone fisiche a un massimo di 25mila euro per le persone giuridiche. Per quelle già operanti, invece, il massimale sale a 30mila euro e le somme possono essere impiegate non solo per gli investimenti, ma anche per contrastare la scarsa liquidità e ripristinare l'equilibrio finanziario.

La Regione, attraverso Abruzzo Sviluppo, ha stabilito procedure molto rapide per l'erogazione delle somme, che saranno disponibili entro 60 giorni dalla sottoscrizione dell'atto di concessione con il beneficiario, che potrà quindi procedere alle spese avendo già materialmente accreditato il finanziamento.

"Si tratta - ha sottolineato Lolli - di avvisi molto attesi, perché danno una risposta concreta alla richiesta di lavoro. Quanto già avvenuto con il primo avviso, dimostra l'efficacia di queste misure, che hanno permesso a migliaia di persone di costruirsi un'opportunità occupazionale, pur non potendo contare su sufficienti garanzie per accedere al credito ordinario. Va sottolineato che, pur trattandosi di prestiti concessi senza la presenza di garanzie, la percentuale di insolvenza dei beneficiari è molto bassa, a testimonianza che il microcredito è la forma più adatta per sostenere un tessuto economico come quello abruzzese, dove il 90 per cento delle attività è rappresentato da piccole e micro imprese". 

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Dodici milioni di euro del Masterplan per completare la bonifica delle vecchie discariche

Dodici milioni di euro del Masterplan investiti ed utilizzati dalla Regione Abruzzo per completare la bonifica delle vecchie discariche in procedura di infrazione. Lo ha annunciato il Sottosegretario alla Giunta Regionale Mario Mazzocca che, nel corso di una conferenza stampa assieme ai sindaci ed amministratori locali ha detto che "abbiamo iniziato a lavorare da tempo sul completamento delle bonifiche sia dei siti inquinati che delle ex discariche comunali che avevano determinato due rispettive procedure di infrazione dalle quali dall'una stiamo uscendo e dall'altra stiamo ponendo le basi per farlo, ed uscire in maniera definitiva. Abbiamo finanziato con 12 milioni del nostro Masterplan la messa in sicurezza di 11 ex discariche comunali, fra cui anche quelle che denotavano una certa preoccupazione come quelle di Teramo, Guardiagrele, Fara, tutti pezzi di territorio assoggettati a criticità legate anche al dissesto idrogeologico. Abbiamo poi posto le base per finanziare ulteriormente la bonifica di 13 discariche comunali con priorità 3, di entità minore sia dal punto di vista dimensionale che della criticità e quindi fin da gennaio, con la determinazione delle prime economie del Masterplan, conteremo di finanziate anche quelle. Complessivamente nel corso di questi quattro anni - ha aggiunto Mazzocca - per uscire da queste due procedure di infrazione abbiamo investito 48 milioni di euro, cosa che in Abruzzo non era mai stato fatto. Si tratta di un passaggio decisivo verso l'obiettivo della economia circolare, anche se non ancora sufficiente e che dovremo portare avanti ancora per qualche anno, perseguendo questa strada che è una strada che fino ad ora pochissimi avevano percorso, e con scarsi risultati". Sono nello specifico 11 gli interventi finanziati con le risorse del Masterplan (5 con priorità 1 e 6 con priorità 2) : Capestrano (L'Aquila), Capistrello (L'Aquila), Castelvecchio Calvisio (L'Aquila), Corfinio (L'Aquila), Sant' Omero (Teramo), Vacri (Chieti), Fara Filiorum Petri (Chieti), Fossacesia (Chieti), Guardiagrele (Chieti), località La Torre di Teramo, Santa Teresa di Spoltore (Pescara). Come ha spiegato poi il Sottosegretario alla Giunta Regionale Mario Mazzocca, l'attuazione dei restanti 13 interventi di priorità 3, per un ulteriore investimento di 6 milioni di euro, avverrà successivamente alla rimodulazione dei fondi del Masterplan prevista per il prossimo gennaio

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Di Matteo: Legnini e’ l’unico uomo degno di rappresentare il centrosinistra

"Legnini e' l'unico uomo degno di rappresentare il centrosinistra in questa regione. Con lui se non ci saranno uomini pronti ad affondarlo perche' figli del male della politica che ha generato un Governo Regionale che ha fatto un vero disatro sul territorio". Cosi' Donato Di Matteo a capo della lista civica Abruzzo Insieme, facendo il punto su tutte le vicende che lo hanno visto coinvolto nei giorni scorsi a partire dalla sconfitta del centrosinistra alla Provincia di Pescara "di cui non sono responsabile- ha detto- Avrebbero perso comunque perche' hanno deluso le aspettative dei territori, ma non sono capaci di fare autocritica". L'ex presidente del Csm Giovanni Legnini e' il candidato del centrosinistra che Di Matteo vuole sostenere ma solo "se ci sara' un vero progetto di discontinuita'". Non risponde sul se, in alternativa, Abruzzo Insieme potrebbe sostenere il centrodestra con un candidato capace di rappresentare quella discontinuita' che sta cercando Di Matteo, ma sottolinea "di non essere piu' un uomo del Pd da anni, ma il rappresentante di una lista civica indipendente dalle logiche politiche e pronta a lavorare per un progetto politico che in questi anni non ha avuto ne' Ragione, ne' Provincia, ne' Comune di Pescara". 

 "Il fallimento delle provinciali va attribuito a chi ha determinato questo disastro. Gli amministratori hanno votato contro perché hanno ritenuto che non è stata un'amministrazione adeguata. Io non ho trovato le condizioni di coalizione con il centrosinistra per cui ho fatto una lista mia, che ha partecipato". Così l'ex assessore regionale Donato Di Matteo, cui fa capo il movimento civico Abruzzo Insieme, a proposito del risultato delle elezioni provinciali a Pescara. Il suo movimento si era presentato autonomamente con il sindaco di Picciano, Vincenzo Catani, mentre il candidato di centrosinistra era il primo cittadino di Spoltore, Luciano Di Lorito. La competizione è stata vinta dal centrodestra, con il sindaco di Collecorvino, Antonio Zaffiri, in quota Lega. "Guardando i dati - aggiunge - sono certo che se non mi fossi candidato il centrodestra avrebbe vinto con tanti voti in più rispetto ai risultati ottenuti, perché avrebbe catalizzato tutti quelli che volevano la discontinuità, che sono molti di più". 

 

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Maltempo dimezza la produzione di olio extravergine secondo Coldiretti

Con una produzione praticamente dimezzata per il crollo vicino al 40% dei raccolti, è l'olio extravergine di oliva Made in Italy a subire quest'anno gli effetti più pesanti del cambiamento climatico con l'ultima ondata di maltempo che, con il vento, non solo ha spazzato via le olive dagli alberi ma ha sradicato e spaccato migliaia di ulivi anche secolari. E' quanto emerge dal primo bilancio della Coldiretti che ha convocato la task force sull'emergenza maltempo in occasione dell'Assemblea elettiva della maggiore organizzazione degli agricoltori in Europa. Particolarmente grave - sottolinea la Coldiretti - la situazione in Puglia con una violenta tromba d'aria che ha colpito la provincia di Brindisi, ma segnalazioni dagli olivicoltori arrivano da tutte le regioni, dalla Calabria al Lazio fino alla Liguria dove ad essere colpita è stata la pregiata varietà Taggiasca. Una strage che - precisa la Coldiretti - colpisce il settore dopo le gelate invernali di Burian dello scorso febbraio che hanno compromesso 25 milioni di ulivi in zone particolarmente vocate lungo tutta la Penisola. Il risultato è il crollo dei raccolti a meno di 265 milioni di chili, un valore vicino ai minimi storici per la pianta simbolo della dieta mediterranea pesantemente colpita dalla tropicalizzazione del clima. La Puglia - continua la Coldiretti - si conferma essere la principale regione di produzione, con 87 milioni di chili, nonostante il calo del 58%, mentre al secondo posto si trova la Calabria, con 47 milioni di chili e una riduzione del 34%, e sul gradino più basso del podio c'è la Sicilia dove il taglio è del 25%, per una produzione di 39 milioni di chili, mentre in Campania il raccolto è di 11,5 milioni di chili, in riduzione del 30%. Al centro diminuisce a 11,6 milioni di chili la produzione in Abruzzo (-20%) e a 14,9 milioni di chili nel Lazio (-20%) mentre aumenta a 15 milioni di chili in Toscana (+20%) come nel nord dove complessivamente - precisa Coldiretti -si registra un aumento del 30%. I danni agli ulivi comporteranno conseguenze pesanti anche nel lungo periodo, fermo restando il disastroso impatto a livello ambientale. In queste condizioni un piano olivicolo nazionale 2.0 deve diventare per il governo un'assoluta priorità, sostiene Coldiretti che insieme a Unaprol e FAI S.p.A. (Filiera Agricola Italiana) per calmierare gli effetti sul mercato ha sottoscritto con Federolio il più grande contratto di filiera per l'olio Made in Italy di sempre, per un quantitativo di 10 milioni di chili con l'obiettivo di assicurare la sicurezza e la diffusione dell'olio italiano al 100% stabilizzando le condizioni economiche della vendita con un prezzo minimo garantito e programmazione pluriennale. Il rischio per i consumatori - denuncia la Coldiretti - è che nelle bottiglie di olio, magari vendute sotto marchi italiani ceduti all'estero o con l'etichetta delle grande distribuzione - sottolinea Coldiretti - si trovi prodotto straniero (tunisino, spagnolo o greco), peraltro favorito da etichette dove l'indicazione della provenienza è spesso illeggibile. Nel 2018 gli arrivi di olio dalla Tunisia sono tra l'altro quasi triplicati (+170%) e potrebbero crescere ulteriormente - aggiunge Coldiretti - se l'Unione Europea rinnoverà l'accordo per l'ingresso di contingenti d'esportazione di olio d'oliva a dazio zero verso l'Ue per 35mila tonnellate all'anno scaduto il 31 dicembre 2017, oltre alle 56.700 tonnellate previste dall'accordo di associazione Ue-Tunisia (in vigore dal 1998). Sulle confezioni - continua la Coldiretti - è praticamente impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte "miscele di oli di oliva comunitari", "miscele di oli di oliva non comunitari" o "miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari" obbligatorie per legge nelle etichette dell'olio di oliva dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario N.182 del 6 marzo 2009. In attesa che vengano strette le maglie larghe della legislazione per non cadere nella trappola del mercato il consiglio è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l'olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive

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Legnini: disposto a candidarmi con progetto nuovo e plurale

"Sono disponibile a candidarmi solo per un progetto nuovo e plurale". A scriverlo, in una lettera inviata e pubblicata dall'edizione abruzzese de 'Il Messaggero', è l'ex vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, che interviene nel dibattito politico sulle candidature delle elezioni regionali in Abruzzo, in programma il prossimo 10 febbraio, ribadendo di non essere disponibile a candidarsi come "capo della coalizione uscente di centrosinistra". "Eserciterò tale opzione - spiega Legnini in un passaggio della missiva riferendosi all'eventualità di una sua candidatura a presidente della Regione - solo se sarà possibile realizzare un progetto aperto e plurale, un'alleanza tra progressisti e liberali, capace di coltivare i valori del lavoro e dell'innovazione, della solidarietà e della legalità. Solo se arriveranno tante risposte da altre personalità abruzzesi, donne e giovani, rappresentanti del mondo del lavoro, dell'impresa, delle professioni e della cultura, mi deciderò a fare un passo che non era nei miei propositi e progetti di vita". "So che il tempo delle decisioni stringe - conclude nella lettera - ma adesso è la società abruzzese che deve farsi sentire per far comprendere verso quale direzione intende muoversi. Se le volontà che emergeranno saranno quelle espressive di un desiderio di riscatto civile e di una prova di orgoglio collettivo, allora farò la mia parte".

 

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Istat, produttivita’ in aumento del 2,1% nel 2017

L'Istat ha diffuso le stime sulle misure di produttivita' per il periodo 1995-2017. Nel 2017 il valore aggiunto dell'intera economia ha registrato una crescita in volume del 2,1% rispetto al 2016. La produttivita' del lavoro - calcolata come valore aggiunto per ora lavorata - e' aumentata dello 0,8%, quella del capitale - misurata dal rapporto tra il valore aggiunto e l'input di capitale - dell'1,2%.

Nello stesso anno, la produttivita' totale dei fattori, che misura la dinamica del valore aggiunto attribuibile al progresso tecnico e ai miglioramenti nella conoscenza e nell'efficienza dei processi produttivi, e' cresciuta dell'1%, con un rafforzamento della tendenza positiva in atto dal 2012, stimolata anche dall'aumento della propensione innovativa delle imprese, soprattutto industriali

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Federico: La politica si svegli e metta al centro i programmi

"La politica si svegli e metta al centro i programmi a partire da quelli per le aree con più difficoltà". Questo l'appello lanciato dal sindaco di Navelli Paolo Federico, e rivolto, specifica in una nota il sindaco "anche al centrodestra abruzzese". "Il continuo dibattito sui candidati da mettere in campo per le prossime elezioni Regionali sta divorando persino il vero scopo della politica ossia: la programmazione, la realizzazione di proposte di mandato e il confronto con i cittadini e le altre istituzioni per superare e vincere le sfide che il futuro ci impone", afferma Federico. "Mi rivolgo a tutti i vari attori politici che si stanno dando da fare in questo periodo preelettorale affinché si fermino un attimo a riflettere. In particolare dovrebbero farlo su gravi problemi che la nostra regione ha nelle cosiddette aree interne. Senza fare contrapposizioni, le zone interne hanno bisogno di un esponente che sappia leggerne i bisogni e sia in grado di programmare precise strategie di rilancio a partire dalla pianificazione sanitaria, sociale, della mobilità, valorizzazione dell'ambiente, occupazione, turismo e pronto ad accettare le sfide del futuro come l'aumento della digitalizzazione, ricerca, competitività e sviluppo. Passaggi che devono essere fatti in accordo con le necessità della costa per contribuire all'aumento del benessere di tutta la popolazione abruzzese". "Sono convinto - continua Paolo Federico - che la volontà dei sindaci dell'area deve essere protagonista nella scelta del candidato perché non si devono vanificare gli ottimi risultati delle amministrative del 2017. Elezioni, ricordo, che hanno portato il centrodestra al governo delle due città più popolose dell'interno, L'Aquila ed Avezzano"

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Legambiente, il clima sta cambiando e l’Italia è ancora impreparata

"Il clima sta cambiano e l'Italia è ancora impreparata": avverte Legambiente commentando l'emergenza maltempo che ha colpito la penisola, da Nord al sud, dalla devastazione delle montagne in Veneto, alle vittime della tromba d'aria di Terracina, ai 12 morti in Sicilia. "L'Italia è sempre più fragile e insicura anche a causa dei cambiamenti climatici", sottolinea Legambiente, ricordando che "7,5 milioni i cittadini che vivono o lavorano in aree a rischio frane o alluvioni". "Ora - chiede l'associazione - il governo approvi un piano nazionale di adattamento al clima e una normativa per fermare il consumo di suolo". Perché "dal Veneto alla Sicilia, dalla Liguria al Lazio, compresa l'isola di Ischia, sono tanti i territori colpiti in questi giorni e in queste ore dal maltempo con frane, esondazioni, trombe d'aria e tutto ciò che ne è conseguito. Da ultimo la strage di alberi nei boschi del Trentino, dell'Alto Adige, Veneto e Friuli e il maltempo che si è abbattuto sulla provincia di Palermo dove si contano al momento dodici morti", ricorda Legambiente, avvertendo: "Il clima sta cambiando, ormai è un dato di fatto, eppure l'Italia continua ad essere impreparata". A fronte di questo scenario l'associazione ambientalista ribadisce "l'urgenza di un piano nazionale di adattamento al clima e una normativa che fermi il consumo di suolo, insieme ad un'intensa attività di prevenzione". Perché "le città non possono essere lasciate da sole a fronteggiare impatti di questa dimensione dovuti in primis ai cambiamenti climatici, che amplificano gli effetti di frane e alluvioni e che stanno causando danni al territorio e alle città mettendo in pericolo la vita e la salute dei cittadini". Legambiente ricorda che tra il 1944 ed il 2012 sono 61,5 i miliardi di euro spesi solo per i danni provocati dagli eventi estremi nel territorio italiano e l'Italia è tra i primi Paesi al mondo per risarcimenti e riparazioni di danni da eventi di dissesto con circa 3.5 miliardi all'anno. Ancora oggi, inoltre, "continua soprattutto in ambiente urbano la sottrazione di suolo libero per processi di crescita edilizia. Anche a causa della mancanza di una normativa nazionale che intervenga in questo settore". Ma "un altro dato è ancora più allarmante e va evidenziato soprattutto alla luce del dibattito sull'ennesimo condono edilizio contenuto nel decreto Genova in discussione in Parlamento in queste settimane", sottolinea Legambiente, avvertendo: "Il consumo di suolo e le nuove edificazioni continuano a riguardare anche le aree considerate a rischio idrogeologico, nonostante i vincoli esistenti". 

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Cgia, per imprese italiane 57 miliardi di tasse a novembre

Gli imprenditori ed i lavoratori autonomi italiani saranno chiamati a corrispondere al fisco, nel mese di novembre, poco piu' di 57 miliardi di euro. A dirlo e' l'Ufficio studi della CGIA. "A causa dei mancati pagamenti, una buona parte delle 950 mila aziende che lavora per la Pubblica amministrazione deve pero' ancora incassare 57 miliardi di euro - ha spiegato il coordinatore dell'Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo - Con poca liquidita' a disposizione e il perdurare delle difficolta' di accesso al credito, per questi imprenditori non sara' facile recuperare i soldi per pagare le tasse". Secondo i risultati emersi dalle ultime indagini campionarie riportate dalla Banca d'Italia nella "Relazione annuale 2017", lo stock di debiti commerciali in capo all'Amministrazione pubblica italiana sarebbe sceso da 64 a 57 miliardi di euro. E in attesa che il ministero dell'Economia riesca a dimensionarli con esattezza, si ipotizza, al netto della quota riconducibile ai ritardi fisiologici (ovvero entro i 30/60 giorni come previsto dalla legge), che le imprese fornitrici vanterebbero 27 miliardi di crediti dalla PA. L'imposta piu' onerosa che le imprese e i lavoratori autonomi verseranno questo mese sara' l'Iva che comportera' un incasso per l'erario di 15 miliardi di euro. Seguira' l'acconto Ires in capo alle societa' di capitali (Spa, Srl, Societa' cooperative, etc.): queste ultime anticiperanno al fisco 14 miliardi di euro. I collaboratori e i lavoratori dipendenti, attraverso i rispettivi datori di lavoro, "daranno" al fisco le ritenute per un importo pari a 11,5 miliardi di euro. L'acconto Irpef, invece, costera' alle aziende 7,4 miliardi di euro, mentre l'Irap implichera' un prelievo di 6,5 miliardi. Infine, le ritenute Irpef dei lavoratori autonomi e l'addizionale regionale Irpef "pesera'" in entrambi i casi per poco piu' di 1 miliardo di euro. L'addizionale comunale Irpef e le ritenute bonifici detrazioni Irpef preleveranno dalle casse delle aziende rispettivamente 400 e 177 milioni di euro. 

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