Il presidente Marco Marsilio e l'assessore alle attività produttive, Mauro Febbo, hanno visitato, questa mattina, lo stabilimento Sevel-Val di Sangro di Atessa (Ch). Nel corso dell'incontro, alla presenza di Angelo Coppola (direttore del sito produttivo Sevel), Alfredo Leggero (Head of Manufacturing Mass Market Brands del Gruppo FCA), Antonio Viggiano (responsabile risorse umane Sevel) ed Elisa Boscherini (relazioni istituzionali di FCA Italy), sono stati illustrati i numeri della fabbrica abruzzese del Gruppo FCA e le nuove strategie mirate a incrementare la produzione di veicoli commerciali. I 6.778 dipendenti assunti in Sevel (il 21% è di sesso femminile), 650 i nuovi ingressi nelle ultime settimane, dato che raggiunge 12.500 unità con l'indotto presente in Val di Sangro, producono ogni giorno circa 1.200 veicoli. L'85% dei furgoni allestiti nello stabilimento Sevel viene esportato all'estero. Il presidente Marsilio e l'assessore Febbo, dopo la visita istituzionale, hanno analizzato con il management di Sevel le prospettive di crescita del sito produttivo abruzzese, in particolare è stato effettuato un focus sulle infrastrutture presenti sul territorio, con l'obiettivo di migliorare la competitività. «Da questa visita abbiamo avuto la conferma che dobbiamo lavorare con determinazione per migliorare le nostre infrastrutture - ha commentato il presidente Marco Marsilio -. Il nostro obiettivo è sostenere le imprese, come appunto Sevel, con la realizzazione di infrastrutture strategiche per sviluppare la loro potenzialità e ottenere competitività rispetto ad altri Paesi emergenti, come ad esempio la Polonia; dobbiamo creare le motivazioni giuste per continuare ad attrarre investimenti». La Regione si è impegnata a realizzare le condizioni per attrarre e favorire nuovi investimenti. «Le nostre aziende chiedono interventi e noi abbiamo l'obbligo di individuare risorse per rendere competitive le nostre aziende o per attrarre nuovi investitori - ha esordito l'assessore alle attività produttive Mauro Febbo -. Nonostante la robotizzazione, lo stabilimento Sevel continua ad assumere personale: si tratta di un segnale positivo per il territorio abruzzese. Da parte nostra - ha aggiunto ancora Febbo - dobbiamo sostenere Sevel con il miglioramento delle infrastrutture, dal sistema viario ai porti; negli ultimi anni - osserva - sono stati fatti passi importati, ma è necessario accelerare alcuni processi, come la conclusione dei lavori sulla Fondovalle Sangro o la realizzazione di nuove opere di ampliamento del porto di Ortona con le quali migliorare le connessioni commerciali per il trasporto delle merci. Siamo a lavoro»
Leggi Tutto »Pochi servizi pubblici per l’assistenza agli anziani
Pochi servizi pubblici per l'assistenza agli anziani, 'sostituiti' da badanti e familiari. L'Italia è un Paese 'vecchio' - e in progressivo invecchiamento - che, però, continua a investire poco nell'assistenza a lungo termine (long term care): dal 2013 al 2016 gli over 65 non autosufficienti in Italia sono aumentati del 46% mentre il tasso di copertura del bisogno - ovvero il numero di anziani non autosufficienti raggiunti da servizi pubblici residenziali e diurni - è rimasto pressoché stabile, passando dal 10,4% al 10,2%. E' il quadro che emerge dal secondo Rapporto sull'innovazione e il cambiamento nel settore Long Term Care, realizzato da Cergas Sda Bocconi con il supporto di Essity. Il Rapporto conferma che, a fronte del bisogno crescente in termini di assistenza e servizi per le persone over 65 non autosufficienti, i servizi attualmente disponibili (pubblici e privati) non riescono ancora a fornire una risposta adeguata ai bisogni delle famiglie. In questo scenario, le badanti hanno superato il milione nel 2018 confermando di essere la soluzione più diffusa e capillare nel nostro Paese (ad esempio si ricordi invece che gli ospiti dei servizi residenziali - Rsa - sono circa 287.000 ogni anno). Emerge una forte necessità di rivedere i modelli di servizio e ricercare soluzioni innovative. Stringendo il campo di osservazione sulla popolazione over 75 non autosufficiente e su due tipologie di risposta al bisogno, quella istituzionale tramite Rsa e quella tramite badanti, il rapporto evidenzia l'esistenza di tre situazioni a livello Paese: in alcune aree geografiche sia i servizi pubblici che la presenza delle badanti sono molto poco diffusi, infatti insieme raggiungono tra il 14 e il 30% della popolazione over 75 non autosufficiente. Le regioni coinvolte sono Molise, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria, Abruzzo e Campania.
In questo caso il peso della cura è molto spostato sulle famiglie. In altre aree si riscontra una più strutturata presenza di badanti, una rete che, da sola, arriva a coprire tra il 41 e il 65% del fabbisogno degli over 75, in presenza di una diffusione eterogenea di servizi pubblici. Si tratta di: Valle D'Aosta, Umbria, Toscana, Sardegna, Lazio, Friuli, Liguria ed Emilia-Romagna. Infine, in altre ancora (Veneto, Piemonte, Trento e Lombardia) la rete pubblica è molto più estesa così come il ricorso a badanti. I due servizi insieme forniscono una copertura che supera il 70%. "Questi dati mostrano profonde differenze tra territori regionali che corrispondono a diversi contesti socioeconomici ma anche a diversi modelli di welfare pubblico e articolazione del settore sociosanitario", commenta Elisabetta Notarnicola, Associate professor of practice, Divisione government, health e not for profit presso Sda Bocconi School of Management. "Esistono infatti aree più organizzate, in cui c'è stato un più alto investimento nel settore long term care, che nel tempo ha permesso una buona strutturazione del sistema sociosanitario accompagnato anche da una maggiore organizzazione delle famiglie che scelgono di rivolgersi a servizi privati e strutturati. In altri contesti, invece, il caregiving familiare è molto più intenso e continua a rimanere la prima (e talvolta unica) risposta", conclude. Il Rapporto ha indagato quale fosse l'effettivo impegno complessivo delle Regioni in termini di revisione delle politiche dedicate agli anziani. In particolare, si è analizzato che, tra il 2015 e il 2019, sono stati emessi ben 365 atti regionali sul tema, a segnale che questo è presente nelle agende di policy delle Regioni. La maggior parte degli interventi avevano però l'obiettivo di portare a regime o perfezionare il sistema (definendo o migliorando le già esistenti regole di funzionamento, quali standard assistenziali, tariffe e criteri di varia natura), mentre solo pochi erano orientati a promuovere un cambio di paradigma. Infatti, la percentuale di questi relativa all'introduzione di servizi innovativi è limitata al 10,7% nei 5 anni indagati
Nel Rapporto si affronta il tema dell'innovazione dei servizi promossa dai gestori del settore sociosanitario, concludendo che questi si stanno facendo promotori di alcune spinte di cambiamento anche se gli investimenti dedicati non sono ancora tali da renderli dirompenti. Sono anzi ancora troppo poco strutturati. In sintesi, è possibile però dire che sono in atto numerosi tentativi di cambiamento, sia lato pubblico che privato, ma ancora in cerca di una guida o di una rotta da seguire. Se per il futuro è auspicabile indirizzare il settore verso investimenti strutturali e di ricerca e sviluppo anche sul fronte della innovazione tecnologica, è importante - ragionano gli esperti - che le politiche pubbliche si orientino in questa direzione anche coinvolgendo i gestori dei servizi e ascoltando la voce delle famiglie.
Leggi Tutto »Lavoro, in Abruzzo gli occupati restano sotto il mezzo milione
Gli occupati in Abruzzo di nuovo sotto la soglia di 500mila, mancano 17 mila posti contro gli 11.000 del 2018 e il tasso di disoccupazione, pur attestandosi intorno al 10,8%, e' ancora lontano dal 7,2% della fase pre-crisi: a fornire i dati (Istat rielaborati dall'Ufficio studi Cisl) e' stato il segretario generale Cisl AbruzzoMolise, Leo Malandra, in conferenza stampa insieme a Giuseppe Mauro, ordinario di Politica Economica alla Facolta' di Economia dell'Universita' D'Annunzio Pescara-Chieti. "Un trend negativo che ha interessato tutta l'industria, 13mila occupati in meno, di cui tremila nell'edilizia. Nei servizi meno mille occupati. Un rallentamento delle assunzioni complessive. Se scorporiamo il dato - continua Malandra - sono in lieve crescita i contratti a tempo indeterminato, anche se le aziende prediligono quelli a tempo determinato". Secondo Mauro gran parte della crescita regionale e' dovuta alla spinta propulsiva della domanda estera. Il valore dei prodotti esportati ha superato quello pre-crisi del 7,8%. "I mezzi di trasporto e i prodotti agricoli hanno retto ai colpi della crisi, invece i farmaceutici, chimici, articoli in gomma e materie plastiche e degli apparecchi elettrici hanno avuto dei cali. L'Abruzzo - ha aggiunto il segretario Cisl - continua ad essere competitivo grazie alle grandi imprese, ma anch'esse risentono del rallentamento dell'economia italiana ed europea, delle turbolenze sui mercati internazionali". "Il lavoro va posto al centro dell'azione di politica economica della regione - ha osservato Mauro - per assegnare ai giovani un ruolo ben definito all'interno dei processi di innovazione e di sviluppo competitivo. Per lo sviluppo occupazionale bisogna sostenere il tema della formazione attraverso l'universita' e i centri di ricerca. Resta il bisogno di un'adeguata attivita' creditizia a favore delle piccole e medie imprese, cuore pulsante del sistema economico dell'Abruzzo a forte vocazione industriale". Secondo Malandra "spetta alla politica regionale dare risposte. Chiediamo da tempo alla Giunta abruzzese, a partire dal presidente Marsilio, di avviare fruttuosi e concreti tavoli di confronto sulle principali tematiche inerenti lo sviluppo della nostra regione, settore per settore. Solo con il confronto di merito e, puntando alla condivisione, si possono fare scelte equilibrate per il bene dell'intero Abruzzo. Il nostro ruolo non puo' essere solo quello di correre al capezzale di situazioni emergenziali, ma abbiamo il dovere di rappresentare centinaia di migliaia di lavoratori, giovani, pensionati, e cittadini abruzzesi".
Leggi Tutto »Roseto è il Comune maglia nera per la pressione fiscale
Va a Roseto degli Abruzzi la maglia nera in regione per la pressione fiscale subita dalle imprese, con il 63,1% (130esimo posto in Italia) del reddito che se ne va in tasse. Va un po' meglio a Spoltore, al 38esimo posto con il 57,8%. Il responsabile dell'Area fiscale della Cna, Claudio Carpentieri, a Pescara ha presentato l'indagine "Comune che vai, Fisco che trovi": se e' vero che "in generale la pressione fiscale in Italia e' calata grazie alla deducibilita' dell'1.5% dell'Imu" e' altrettanto vero che, stando ai dati regionali e nazionali in generale, "siamo di fronte ad una guerra tra poveri: in media il 60% del reddito delle imprese italiane se ne va in tasse. Cosa che toglie alle stesse la voglia di produrre reddito e sicuramente non incentiva l'aumento della produttivita' e dell'economia locale". Carpentieri ha quindi ribadito che la strada intrapresa con la riduzione dell'Imu e' quella giusta tant'e' che gia' oggi la sua deducibilita' si traduce in un vantaggio. "Le imprese piu' vessate da un Imu esorbitante preteso dal Comune - spiega - sono anche le piu' premiate perche' hanno un maggior vantaggio in termini di Irpef e Contribuzione previdenziale portando ad una forma di equita' per cui ogni volta che aumenta la pressione fiscale locale si riduce quella nazionale". Ed e' proprio quella deducibilita' che ha permesso ai Comuni abruzzesi di migliorare le loro prestazioni. Obiettivo della Cna e' quello di portare la deducibilita' dell'Imu al 100% dal 2023. Per lui il Governo deve prendere atto che "La priorita' delle imprese e' la pressione fiscale. Ogni anno in legge di Bilancio bisogna riservare una parte cospicua di somme recuperate dall'evasione fiscale e dalla riduzione della spesa, alla riduzione della pressione fiscale e in particolare per le piccole imprese. Non puo' essere piu' che la tassazione Irpef sia diversificata a seconda della natura che produce il reddito. Qui abbiamo una pressione fiscale per i dipendenti che su 10mila euro di reddito pagano zero di tasse, le imprese in contabilita' semplificata pagano il 13% e quelle in ordinaria il 23%". Ai Comuni consiglia quindi di puntare sulla riduzione della Tari evitando soprattutto che le imprese paghino due volte una tassa qualora siano loro stessi a smaltire i rifiuti speciali. In Italia, in sostanza, conclude Carpentieri, "non esiste la pressione fiscale, ma le pressioni fiscali".
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I nuovi casi di tumore in Italia tendono a diminuire
I nuovi casi di tumore in Italia tendono a diminuire. Nel 2019 sono stimate 371mila diagnosi (196.000 uomini e 175.000 donne), erano 373mila nel 2018: 2.000 in meno in 12 mesi. Le cinque più frequenti sono quelle della mammella (53.500 casi nel 2019), colon-retto (49.000), polmone (42.500), prostata (37.000) e vescica (29.700). In calo, in particolare, le neoplasie del colon-retto, dello stomaco, del fegato e della prostata e, solo negli uomini, i carcinomi del polmone. Che continuano, invece, ad aumentare fra le donne (+2,2% annuo), per la preoccupante diffusione dell’abitudine al fumo di sigaretta fra le italiane. È questo il censimento ufficiale, giunto alla nona edizione, che descrive l’universo cancro in tempo reale grazie al lavoro dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), dell’Associazione Italiana Registri Tumori (Airtum), di Fondazione Aiom, Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), Passi d’Argento e della Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica (Siapec-Iap), raccolto nel volume 'I numeri del cancro in Italia 2019', presentato oggi all’Auditorium del Ministero della Salute in un convegno nazionale.Dai dati risulta in crescita anche il tumore della mammella e, in entrambi i generi, quelli del pancreas, della tiroide e i melanomi (soprattutto al Sud). L’incidenza più alta si registra in Friuli Venezia Giulia (716 casi per 100.000 abitanti), la più bassa in Calabria (559 casi per 100.000 abitanti). Quasi 3 milioni e mezzo di italiani (3.460.025, il 5,3% dell’intera popolazione) vivono dopo la diagnosi di cancro, cifra in costante crescita (erano 2 milioni e 244 mila nel 2006, 2 milioni e 587mila nel 2010, circa 3 milioni nel 2015), grazie ad armi sempre più efficaci e alla maggiore adesione ai programmi di screening. In aumento anche la sopravvivenza: il 63% delle donne e il 54% degli uomini sono vivi a 5 anni dalla diagnosi. Almeno un paziente su quattro, pari a quasi un milione di persone, è tornato ad avere la stessa aspettativa di vita della popolazione generale e può considerarsi guarito.
Leggi Tutto »Commissione Politiche europee e Consiglio regionale in apertura della settimana
La settimana politica all'Emiciclo si apre con la seduta della Commissione Politiche europee che si riunirà domani, martedì 24 settembre, alle ore 9 per esaminare due progetti di legge riguardanti entrambi il contributo alle funzioni pubbliche svolte dall’aeroporto d’Abruzzo. Alle 9.30, e comunque a seguire i lavori della Quarta Commissione, è in programma la seduta della Commissione Bilancio per esaminare i seguenti progetti di legge: due che riguardano “Contributo alle funzioni pubbliche svolte dall’aeroporto d’Abruzzo” e uno le “Modifiche alla legge regionale 25 ottobre 1998, n.96 (Norme per l’assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e per la determinazione dei relativi canoni di locazione)”. Anche la Commissione Territorio, convocata per le ore 10, esaminerà dei tue testi inerenti il contributo alle funzioni pubbliche svolte all'aeroporto. Sempre martedì, alle 11.30, è convocato il Consiglio regionale nell'Aula “Spagnoli” di Palazzo dell'Emiciclo. Giovedì 26 settembre, infine, alle ore 10, si riunirà la Commissione di Vigilanza con il seguente ordine del giorno: sentenza n. 129/2019 Tar Abruzzo - Concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura di un posto di dirigente amministrativo presso la ASL 02 Lanciano Vasto Chieti; audizioni: Thomas Schael, Direttore Generale ASL 2, Angela Gnagnarella, soggetto ricorrente presso il TAR 2. Criticità idriche nel vastese, audizioni: Emanuele Imprudente, Assessore con delega al Sistema idrico Daniela Valenza, Presidente Ersi; Gianfranco Basterebbe, Presidente ed Amministratore Delegato Sasi.
Il Presidente Lorenzo Sospiri ha convocato il Consiglio regionale per domani, martedì 24 settembre, alle 11.30, nell'Aula consiliare "Sandro Spagnoli" di Palazzo dell'Emiciclo. Ad aprire la seduta la discussione dei seguenti documenti politici: interrogazione del Consigliere Pettinari su "Realizzazione del programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 della Regione Abruzzo"; interrogazione del Consigliere Paolucci su "Trasferimento di fondi regionali per S.a.g.a."; interpellanza a firma del Consigliere Pettinari su "Situazione gestionale del servizio elisoccorso presso la sede operativa di Pescara, afferente il sistema di emergenza sanitaria facente capo al numero nazionale 118 della Regione Abruzzo"; interpellanza a firma del Consigliere Blasioli su "Stato della procedura di Project financing dell'impianto sportivo Le Naiadi di Pescara"; interpellanza del Consigliere Stella su "Chiusura ambulatorio veterinario Asl di Colle Torino a Bucchianico (Ch) "; interpellanza del Consigliere Smargiassi su "Immobili Ater di Teramo"; interpellanza a firma del Consigliere Taglieri su "Sorveglianza Sanitaria in Azienda Asl 02"; interpellanza del Consigliere Paolucci su "Procedure in atto per l'affidamento dei servizi di trasporto pubblico locale". Successivamente l'Aula discuterà delle iniziative riguardanti gli aumenti dei pedaggi autostradali e della sicurezza dell'infrastruttura. Successivamente procederà alla elezione dei componenti della Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità e della parità giuridica e sostanziale tra donne e uomini, oltre agli argomenti cosiddetti "fuori sacco" che potranno giungere dalle Commissionie
Leggi Tutto »L’Abruzzo mette in vetrina le sue storie di innovazione
Un sistema produttivo con prodotto interno lordo di oltre 30 miliardi di euro, settimo in Italia per specializzazione industriale e incidenza delle esportazioni sul Pil, con primati nella filiera dell'elettronica, in termini di specializzazione regionale, e riguardo alla popolazione universitaria, per rapporto tra studenti e popolazione: e' l'Abruzzo che emerge da "100 Innovation stories", pubblicazione promossa dalle Fondazioni Symbola e Hubruzzo come risultato di un'analisi del sistema produttivo regionale, una ricerca quali-quantitativa su circa tremila imprese (con almeno 5 addetti e 800mila euro di fatturato). Dopo ricerche su comparti specifici e porzioni di territorio riguardanti Campania, Veneto, Toscana, Basilicata e Calabria, per Symbola-Fondazione per le qualita', questa e' la prima ricerca che osserva una regione nel suo complesso. E come nelle precedenti esperienze, svela eccellenze spesso ignorate da chi ci vive. Il ritratto dell'Abruzzo, per intensita' industriale una delle principali regioni d'Europa, e' quello di un territorio composito, con paesaggi naturali e rurali accanto a innovazione e industria, con un settore alimentare che in Italia e' quinto per numero di occupati e secondo se riferito alla sola produzione di pasta e vino.
"Abbiamo un sistema di imprese piccole e medie che lavorano per noi e con noi, 2.300 in Italia. Abbiamo un progetto dedicato alla nostra catena di fornitura per accompagnare queste imprese nella crescita. E' fondamentale che queste imprese abbiano una capacita' di puntualita' nelle consegne elevata, nonche' una grande qualita', le stesse che ci vengono richieste dai nostri clienti". Cosi' l'amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, a Pescara tra i relatori alla presentazione della ricerca "100 innovation stories" delle Fondazioni Symbola e Hubruzzo, all'auditorium Petruzzi. "Abbiamo una fortissima attenzione alle pmi, ci auguriamo che abbiano competenze specifiche molto forti e che si aggreghino fra loro per stare sul mercato anche con altri clienti, al di la' di Leonardo. Credo che gli imprenditori abbiano la volonta' di farlo, importante e' crescere, anche di dimensioni".
Leggi Tutto »Marsilio: rivendichiamo maggior attenzione sulla questione tasse
"Rivendichiamo maggiore attenzione sulla questione tasse. La volontà è quella di non disperdere il lavoro fatto anche dai precedenti governi. Abbiamo un governo che ha raccolto le nostre richieste ed ha condiviso le nostre ragioni. Si tratta ora di portarle avanti”.
Questo il commento del presidente Marco Marsilio a margine del tavolo tematico sulla ricostruzione, che ha convocato, d'intesa con il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi ed i Coordinatori dei sindaci del “Cratere 2009” per affrontare il problema della restituzione delle tasse sospese a seguito del terremoto del 2009. L'incontro si è svolto all’Aquila, nella “Sala Celestino V" di Palazzo Silone proprio per discutere delle iniziative da mettere in campo per scongiurare quello che sarebbe un salasso che L'Aquila e i paesi colpiti dal sisma non possono permettersi: a rischio ci sono la sopravvivenza di posti di lavoro di centinaia di persone e il futuro stesso delle città.
Oltre a Marsilio, sedeva al tavolo della riunione il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, l'assessore alle Aree Interne e del Cratere, Guido Quintino Liris, i parlamentari Luigi D’Eramo, Stefania Pezzopane e Gaetano Quagliariello, oltre a rappresentanti di associazioni e sindacati.
L’Europa ha richiesto la restituzione delle tasse sospese dopo il terremoto del 2009 perché ritenute Aiuti di Stato.
“Siamo in attesa di un incontro con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte - ha aggiunto Marsilio - Un documento condiviso unitariamente dal tavolo è pronto. Abbiamo concesso 24 ore di tempo a tutti per valutarlo e sottoscriverlo: istituzioni, associazioni di categoria e sindacali intendono così sottolineare l’urgenza e l’emergenza di questo tema. Chiediamo che il Governo si faccia promotore di un’azione molto forte presso la Commissione europea.
Il tema principale è affrontare prima possibile la questione di merito e avere un rappresentante italiano che vada in Europa e sostenga con forza la questione aquilana”.
“La battaglia per scongiurare la restituzione delle tasse sospese dopo il sisma 2009 da parte delle imprese del cratere e per fornire nuovo impulso alla rinascita dei territori – ha dichiarato il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi - deve vedere uniti tutti i rappresentanti istituzionali, delle categorie produttive, sociali e dei sindacati, locali e nazionali. Il principio opinabile secondo cui le agevolazioni garantite – ricordo che abbiamo perso un miliardo di Pil dopo il terremoto di dieci anni fa - concesse per un periodo limitato di tempo e relative a un abbattimento della tassazione che non è univoca in tutta Europa, costituiscono un aiuto di Stato, è una spada di Damocle che minaccerebbe in futuro tutti i territori italiani colpiti da calamità naturali. Lo abbiamo ribadito in un documento che verrà inviato al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Abbiamo ricordato a Conte tutte le proposte finalizzate a velocizzare i processi di ricostruzione pubblica e privata, i provvedimenti relativi al personale precario e alla proroga della Struttura di missione già contenuti nel dossier L’Aquila e già posti all’attenzione del precedente esecutivo. Le stesse questioni - ha concluso Biondi - sono state ribadite nella missiva consegnata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della sua visita a L’Aquila di lunedì scorso. Continuiamo a sollecitare un intervento rapido e, soprattutto, decisivo del nuovo Governo".
Leggi Tutto »Contrattazione decentrata per il lavoro, la mappa dell’applicazione in Italia
In Italia circa tre quarti dei lavoratori dipendenti sono effettivamente coinvolti in qualche forma di contrattazione decentrata. Al Nord si registra la maggior diffusione di questo strumento che con la legge 208/2015 (legge di stabilità per il 2016) ha avuto un notevole slancio grazie ai benefici introdotti, tra cui in primis la detassazione per i premi di risultati, mentre nelle regioni del Mezzogiorno, questo tipo di contrattazione è meno diffusa. Lo rivela una recente ricerca della Rur (Rete Urbana delle Rappresentanze - Urban Research Institute), centro di ricerche e progetti diretto dal sociologo Giuseppe Roma. Su un totale di circa 40.000 contratti di secondo livello depositati a novembre 2018, infatti, ben 15.528 riguardano il complesso delle regioni del Nord-Ovest (Piemonte, Valle d'Aosta, Liguria e Lombardia), 13.975 interessano invece le regioni del Nord-Est (Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Veneto ed Emilia Romagna), 6.732 le regioni del Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio) e 3.053 il Sud e le Isole (Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna). Nel confronto con identica rilevazione effettuata nel 2016 emergono alcune differenziazioni. L'Emilia Romagna dal secondo passa al primo posto, mentre il Veneto dal quinto posto sale al secondo; il Trentino Alto Adige scende di due posizioni collocandosi al terzo posto. Anche il Friuli- Venezia Giulia passa dal quarto all'ottavo posto. Una maggiore diffusione, invece, registra il Piemonte che dal sesto passa al quarto posto
Nelle Regioni del Mezzogiorno, dove questo tipo di contrattazione è meno diffusa, sale solo la Calabria, mentre scende la Puglia che si attesa all'ultimo posto con un contratto ogni 975 dipendenti operanti in aziende attive. Un ulteriore approfondimento sulla 'granularità' contrattuale nei territori, evidenzia la ricerca Rur, vede le due realtà metropolitane maggiori registrare il più elevato numero di contratti firmati. Raggiungono le 5.831 unità nella Città Metropolitana di Milano pari al 53% dell'intera Lombardia, e i 2.428 in quella di Roma l'86% del valore raggiunto nell'intero Lazio. Date anche le rilevanti differenze nella base produttiva delle due aree, assume un importante rilievo il fattore metropolitano come generatore di una più intensa contrattualità fra le parti sociali. "Bisogna tener conto che alcuni istituti riguardano anche la conciliazione di genere o i costi familiari del welfare particolarmente elevati nelle realtà metropolitane. Ciò è confermato anche dalle posizioni successive detenute da Torino con 1.892 contratti (54% del totale regionale) e Bologna con 1.695, che tuttavia rappresenta solo il 26% del totale regionale", spiega la Rur. Si conferma policentrico il sistema veneto dove Padova e Vicenza complessivamente coprono il 43% dell'insieme dei contratti decentrati.
La doppia modalità contrattuale 'aziendale' e 'territoriale' ha consentito una diffusione dei contratti decentrati anche a realtà produttive di piccole e medie dimensioni. Lo studio non consente di effettuare una verifica sulla natura negoziale dei contratti, e i testimoni privilegiati segnalano anche la possibile presenza di contratti spuri. Tuttavia, la distribuzione dei contratti di secondo livello per numero dei lavoratori beneficiari indica come quasi la metà degli accordi hanno riguardato gruppi inferiori ai 50 dipendenti, per il 26,8% fra 50 e 149 lavoratori, il 9,5% fra 150 e 249, il 7,7% fra 250 e 499 lavoratori e ben il 6,9% oltra i 500 dipendenti, ovvero contratti di secondo livello sono presenti in 2.717 grandi aziende. Una stima puramente esemplificativa, basata sul valore ponderale della distribuzione in classi, valuterebbe in 9,3 milioni i lavoratori dipendenti di imprese attive, coinvolti a vario titolo nella contrattazione di secondo livello.
Leggi Tutto »L’Abruzzo all’Expo 2020 di Dubai
"La partecipazione abruzzese dovra' caratterizzarsi in maniera innovativa presentando un nuovo modello di sviluppo che solo la nostra Regione puo' esprimere se ben rappresentato, e quindi capace di esaltare la propria caratterizzazione di compatibilita' tra sviluppo industriale e tutela del territorio". Questo il commento dell'assessore regionale alle Attivita' Produttive e Turismo Mauro Febbo a margine dell'appuntamento svoltosi oggi pomeriggio a Pescara presso gli uffici della Regione Abruzzo alla presenza dei rappresentanti delle Associazioni di categoria, il tessuto imprenditoriale e le Camere di Commercio abruzzesi in preparazione dell'Esposizione Universale Dubai 2020. Dopo l'ultimo incontro (9 settembre) svolto presso la Camera di Commercio di Chieti -Pescara alla presenza di Paolo Glisenti, il Commissario Generale di Sezione per l'Italia Expo 2020, si e' reso utile e necessario incontrare le aziende ed i portatori di eccellenze della nostra Regione per iniziare a tracciare e pianificare un progetto comune e qualificante da presentare all'Esposizione Universale di Dubai". "Questo primo appuntamento organizzativo - specifica Febbo - vuole essere un coordinamento per arrivare al piu' presto ad una proposta e quindi presentarci a Dubai mettendo in risalto le nostre bellezze naturali, ambientali, turistiche e prodotti tecnologici e di eccellenza. inoltre l'incontro di oggi e' propedeutico alla convocazione da parte del Commissario che ci sara' mercoledi' 25 alla Farnesina. Un'expo - ricorda Febbo - con il claim "Connecting minds, Creating the future" (connettere le menti, creare futuro) l'Abruzzo sara' presente nel Padiglione Italia e puntera' l'attenzione su temi e modelli di applicazione fondamentali come sostenibilita', salute, bellezza e sicurezza". "I territori italiani all'Expo' di Dubai non saranno presenti attraverso una semplice esposizione, ma rappresentati con un esposizione dimostrativa e narrativa delle eccellenze. La Regione Abruzzo crede e vuole investire nell'evento Expo 2020. L'Abruzzo ha presentato al Commissario Glisenti due progetti nel campo dell'economia eco sostenibile. Sara' una grande vetrina internazionale dove promuovere le nostre aziende 4.0". "Oggi abbiamo ascoltato e raccolto le idee e le proposte delle aziende partecipanti ed e' emerso in maniera netta come l'Abruzzo sia capace di esprimere se ed esaltare la propria caratterizzazione di compatibilita' tra sviluppo industriale e tutela del territorio. Su queste basi - conclude Febbo - la Regione, insieme alle camera di Commercio abruzzesi lavorera' per essere pronta all'appuntamento di Dubai 2020 che coinvolgera' oltre 180 nazioni e, stando alle stime, la bellezza di 25 milioni di visitatori, il 70% dei quali provenienti da Paesi diversi da quello ospitante". A questo primo appuntamento a coordinare l'iniziativa erano presenti insieme all'assessore regionale Mauro Febbo, il presidente della Camera di Commercio Gennaro Strever, il Direttore Dipartimento Attivita' Produttive e Turismo della Regione Abruzzo Germano De Sanctis e il Dirigente servizio Promozione della Regione Abruzzo Francesco Di Filippo"
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