Con il Decreto Sisma e' stata approvata la riduzione del 60% delle tasse dovute in busta paga, che riguarda anche il terremoto dell'Aquila del 2009. E la restituzione sara' dilazionata in dieci anni. Lo fa sapere il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio. La proposta, che era stata presentata ieri a Palazzo Chigi dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte e dal Sottosegretario alla Presidenza, Riccardo Fraccaro, prevedeva la riduzione del 50%. E' stato proprio il presidente Marsilio a ricordare che, almeno dagli anni 2000 in poi, in tutti i casi analoghi la riduzione era stata del 60%. "Mi fa piacere che gia' nel testo del Decreto sia stato corretto subito questo aspetto - ha sottolineato Marsilio - questa e' la dimostrazione del fatto che se il testo lo avessimo scritto insieme cosi' come avevamo richiesto, invece che farcelo discutere all'ultimo minuto, avremmo ottenuto un decreto sicuramente migliore. Come Regione Abruzzo continueremo il confronto istituzionale e a tal proposito ho provveduto a convocare il tavolo della ricostruzione dei due crateri abruzzesi per la giornata di lunedi' prossimo"
Leggi Tutto »Prima Commissione esamina il Bilancio di previsione
La settimana politica all’Emiciclo si apre martedì 22 ottobre 2019 con la seduta della Prima Commissione consiliare “Bilancio, Affari Generali e Istituzionali” convocata alle ore 11.30, in seduta straordinaria, con il seguente ordine del giorno: Provvedimento Amministrativo di iniziativa dell’Ufficio di Presidenza sul “Bilancio di previsione Esercizio Finanziario 2020 -2022” . Sul punto è prevista l’audizione del Direttore della Direzione Attività Amministrativa del Consiglio regionale. Si prosegue con la seduta della Quinta Commissione Consiliare “Salute, Sicurezza Sociale, Cultura, Formazione e Lavoro” convocata per martedì 22 ottobre 2019, alle ore 15.00, con una serie di audizioni: Audizione del Dott. Walter Palumbo, Coordinatore dell’Intersindacale Sanitaria Abruzzese e del Dott. Roberto Fagnano, Responsabile del Dipartimento Salute e Welfare della Regione Abruzzo, in merito alle criticità assistenziali del Servizio Sanitario Regionale;. Audizione della Federfarma Abruzzo, dell’Assofarm Abruzzo e del Dott. Roberto Fagnano, Responsabile del Dipartimento Salute e Welfare della Regione Abruzzo, in merito all’attivazione del Servizio DPC (Distribuzione per conto) Decreto commissariale n. 114/2016 e D.G.R. n. 508/2018 e n. 89/2019.; Audizione del Dott. Antonio Ciofani, Portavoce Consulta Clinica di Pescara per DEA II Livello e della Sig.ra Fiorella Cesaroni, delegata Associazione Tutela del Malato, Coordinamento Associazione dei Pazienti, in merito al DEA di Secondo Livello Area Chieti/Pescara; Audizione della Dott.ssa Benedetta Cerasani in merito alla “Campagna di prevenzione Tumori al seno”; Audizione dell’Assessore alla Sanità e dell’Assessore al Lavoro della Regione Abruzzo e delle Segreterie territoriali CGIL, CISL e UIL in merito all’affidamento appalto dei CUP nelle ASL della Regione Abruzzo; Audizione del Dirigente U.O.S.D. Medicina sportiva – ASL Pescara, Dott. Evanio Marchesani, in merito al progetto di legge sulla “Medicina dello sport e tutela sanitaria delle attività sportive e motorie”. Giovedì 24 ottobre, alle ore 10.00, si riunisce nuovamente la Prima Commissione “Bilancio” con il seguente ordine del giorno: esame del progetto di legge sulle “Disposizioni in materia di valutazione di incidenza e modifiche alla legge regionale 3 marzo 1999, n.11 “. Sul punto è prevista l’audizione dell’Assessore al Bilancio della Regione Abruzzo, Guido Quintino Liris, e del Dirigente del Servizio Bilancio della Regione Abruzzo, Ebron D’Aristotile, che relazioneranno sullo stato di attuazione dell’allineamento contabile della Regione Abruzzo. Sempre giovedì 24 ma alle ore 15.00, è convocata la commissione di Vigilanza che esamina i seguenti punti: “Criticità idriche nel vastese”: Relatore Pietro Smargiassi, Audizioni: Emanuele Imprudente, Pierpaolo Pescara, Daniela Valenza, Gianfranco Basterebbe; “Deliberazione della Giunta regionale n. 544 del 19.09.2019 avente ad oggetto ”Verifica dei risultati aziendali degli obiettivi conseguiti dal Direttore Generale dall’Azienda USL di Pescara. Definizione procedimento” Relatore: Silvio Paolucci, Audizioni: Antonio Caponetti, Roberto Fagnano; “Chiarimenti in merito alle richieste di pagamento e tassa automobilistica da parte del concessionario SOGET S.p.A“ Relatore: Simone Angelosante, Audizioni: Barbara Mascioletti, Vittorio Ruggeri; “Delibera commissariale del Consorzio di Bonifica Sud Bacino-Moro-Sangro-Sinello-
Ricostruzione, Marsilio presenta a Conte un pacchetto di emendamenti
“Abbiamo consegnato al Presidente Conte un corposo pacchetto di proposte emendative riguardanti norme che secondo noi dovrebbero essere inserite”: lo ha dichiarato il Presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, al termine dell’incontro avuto questo pomeriggio a Palazzo Chigi con il Presidente Conte, insieme ai Presidenti delle Regioni colpite dai sismi e i rappresentanti dell’ANCI. “Su alcuni aspetti c’è stata un’apertura, come nel caso del titolo del decreto mutato in “eventi sismici” al plurale, comprendendo anche quelli che hanno colpito il centro Italia” ha continuato Marsilio. Adesso ci attendiamo che, oltre al titolo, da subito venga approvato un pacchetto di modifiche specifiche che abbiamo presentato: dal reperimento del personale necessario a far funzionare gli uffici e sbloccare i cantieri; alla semplificazione delle norme; alle misure fiscali rispetto la proposta del Governo. Ho ricordato al Governo che dal 2009 tale abbattimento è stato del 60% e non del 50% come nell’attuale proposta. Mi aspetto quindi che il Governo dia seguito a questo confronto e si fidi delle proposte che arrivano in maniera trasversale dal territorio, poiché le proposte che abbiamo fatto, oltre che frutto dell’esperienza maturata finora nella gestione della ricostruzione, sono condivise da Presidenti, sindaci e amministratori di tutti i colori politici.” Riguardo il ritardo con il quale è stato convocato il tavolo per la discussione del nuovo decreto sulla ricostruzione, Marsilio ha precisato che: “mi sono permesso di dire al Presidente del Consiglio che, forse, se non avessi protestato non saremmo qui, oggi, a poche ore dall’approvazione del decreto, a parlarne insieme. Il Presidente del Consiglio sostiene il contrario, di averci convocato a prescindere ma la convocazione l’ho ricevuta solo ieri (domenica, ndr) alle ore 20.00. Visto che da quattro mesi è stato preso l’impegno di poter scrivere il testo insieme, avrei preferito che il testo presentato al Consiglio dei Ministri fosse già frutto di questo confronto e non, come tradizionalmente avviene in queste circostanze, che prima si scrive un testo e poi si sottopone al parere dei diretti interessati. Comunque- ha concluso Marsilio- se c’è la volontà politica, ci sono sessanta giorni di tempo che possono essere utilizzati in maniera fruttuosa per correggere il decreto e l’invito che abbiamo rivolto è quello di fare l’ultimo decreto della serie, ossia avere il coraggio di inserire dentro questo decreto tutte le cose che servono e tutte le cose che mancano perché non c’è davvero più tempo da perdere.”
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Credito, in Abruzzo a giugno 2019 si registra un -3,2%
La dinamica del credito alle medie e piccole imprese, in Abruzzo, a giugno 2019, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, registra il -3,2%, dato - il peggiore degli ultimi tre anni - che colloca la regione al 12esimo posto della classifica nazionale. In un contesto in cui tutte le regioni italiane presentano il segno meno, l'Abruzzo fa peggio della media del Paese, pari al -2,7%. Emerge da un'indagine del Centro studi di Confartigianato Chieti L'Aquila, che, in occasione della seconda Edizione del Mese dell'Educazione Finanziaria, ha analizzato i dati contenuti in un'elaborazione della Confederazione nazionale. Confrontato a quello di marzo, il dato di giugno fa registrare una flessione dello 0,8%. Dall'indagine emerge che negli ultimi tre anni i dati sul credito alle piccole imprese in Abruzzo hanno sempre avuto segno meno: -0,6% a giugno 2016, -1,4% a giugno 2017, -2,9% a giugno 2018, -2,9% a settembre 2018, -3,1% a dicembre 2018 e -2,4 a marzo 2019. In occasione del Mese dell'Educazione Finanziaria, promosso dal Comitato per la programmazione e il coordinamento delle attivita' di educazione finanziaria di cui e' membro il Ministero dell'Economia e delle Finanze, Creditfidi - il confidi di emanazione Confartigianato - organizza un workshop dal titolo "Alleati contro l'usura a sostegno delle Pmi". L'appuntamento e' per martedi' 22 ottobre, alle ore 9.00, nella sede di Academy ForMe, a Chieti. Obiettivo dell'evento e' quello di sensibilizzare la collettivita' sui comportamenti da tenere nella gestione appropriata delle risorse e degli strumenti finanziari.
Leggi Tutto »Studio Cgia, le PMI rischiano 122 controlli l’anno
Le pmi rischiano, potenzialmente, 122 controlli all'anno da parte di 19 enti pubblici diversi. A dirlo e' l'Ufficio studi della Cgia che ha aggiornato la periodica elaborazione sui possibili controlli che una pmi puo' incorrere durante l'anno. Il settore ambiente e sicurezza nei luoghi di lavoro e' il piu' a "rischio": e' interessato da 60 possibili controlli che possono essere effettuati da undici enti ed istituti diversi. Nell'ambito del fisco il numero dei controlli e' pari a 30 e sono sei le agenzie e gli enti coinvolti; nell'area lavoro della contrattualistica il numero dei possibili controlli si attesta a 21, mentre gli istituti e le agenzie interessate sono quattro; quanto all'amministrativo, il settore registra undici controlli che sono ad appannaggio di sette diversi enti ed istituti. In totale gli istituti coinvolti nei controlli sono 19, perche' ad alcuni di essi spettano verifiche in piu' settori. "Per superare questa situazione - dichiara il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo - e' auspicabile la riduzione del quadro normativo generale, rendendo altresi' piu' semplici e comprensibili le leggi, i decreti, le ordinanze, le circolari e i regolamenti attuativi". Altrimenti, per Zabeo, "la forte discrezionalita' che tutt'oggi beneficiano coloro che sono chiamati ad eseguire le attivita' ispettive non verra' mai meno. Dove e' possibile, infine, va incrementato il numero dei controlli formali - conclude - cioe' quelli eseguiti in remoto per via telematica, alleggerendo cosi' l'oppressione burocratica che incombe sulle imprese"
Leggi Tutto »Marsilio a Boccia: fondamentale il valore delle istituzioni
Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, ha incontrato questa mattina a Pescara, nella sede della Regione Abruzzo, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, i componenti della Giunta e il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri. Al centro del colloquio istituzionale c'è stata la bozza di 'legge quadro' che definirà le regole per le intese con le Regioni in tema di autonomia differenziata. L'obiettivo del ministro è approvare il testo entro il prossimo dicembre. "Abbiamo costituito una commissione specifica e delegato un consigliere regionale, Antonietta La Porta, ad affrontare il tema dell'autonomia differenziata nella nostra Assemblea legislativa regionale, tema che non deve diventare tuttavia un argomento ideologico o di fazione politica - ha osservato il presidente Marco Marsilio -. Deve diventare invece un argomento di riflessione e confronto, rispetto al quale dobbiamo capire dove possiamo esercitare meglio le competenze tra Stato e Regioni. Abbiamo colto l'occasione per ricordare al ministro che il percorso di rafforzamento delle autonomie territoriali deve essere fatto in una cornice di unità nazionale e di solidarietà tra le Regioni più forti e quelle più deboli, al fine di garantire la coesione e i diritti di cittadinanza a tutti". Il presidente Marco Marsilio ha consegnato al ministro Boccia, infine, un documento relativo alla riforma costituzionale sull'elezione diretta del Capo dello Stato, proposta dalla maggioranza che oggi governa la Regione Abruzzo. "Insieme alla crescita della responsabilità dei territori e del sistema degli enti locali - ha aggiunto il presidente della Giunta regionale - deve crescere anche il valore dello Stato centrale, in particolare delle istituzioni che lo rappresentano. Pensiamo che l'elezione diretta del Presidente della Repubblica, in uno Stato federale, ad esempio, sia l'antidoto a ogni tentativo di fuga o secessione".
Leggi Tutto »Eurostat, il 27,3% di italiani a rischio poverta’ nel 2018
In Italia nel 2018 il 27,3% della popolazione e' risultata essere a rischio poverta' o esclusione sociale contro il 25,5% del 2008: lo ha reso noto oggi Eurostat precisando che il nostro Paese figura tra i sette Ue dove oltre un quarto della popolazione e' a rischio. Al primo posto si colloca la Bulgaria (32,8%) mentre l'Italia figura al sesto davanti alla Spagna (26,1%). Nel 2018 l'ufficio europeo di statistica ha rilevato che che il rischio poverta' o esclusione sociale e' elevato anche in Bulgaria (32,8%), Romania (32,5%), Grecia (31,8%), Lettonia (28,4%), Lituania (28,3%), e Spagna (26,1%). I paesi dove le quote di persone a rischio di poverta' o esclusione sociale sono piu' basse sono invece Repubblica Ceca (12,2%), Slovenia (16,2%), Slovacchia (16,3%, dati 2017), Finlandia (16,5%), Paesi Bassi (16,7%), Danimarca e Francia (entrambi 17,4%) e Austria (17,5%). Nel 2018, 109,2 milioni di persone nella Ue, pari al 21,7% della popolazione, sono considerate a rischio di poverta' e esclusione sociale. Si tratta di persone povere sul piano del reddito, gravemente deprivate materialmente o che vivono in famiglie con un'intensita' di lavoro molto bassa.
Eurostat ha diffuso i dati in occasione della giornata contro la poverta'. In una nota, l'Istituto di statistica europeo sottolinea che, nonostante la riduzione registrata in questi ultimi dieci anni nell'insieme dell'Ue - quando il tasso medio della popolazione a rischio e' passato dal 23,7% (116 milioni) al 21,7% (109 milioni di persone) - l'obiettivo fissato per il 2020 di ridurre di 20 milioni la popolazione a rischio "resta lontano". Per quanto riguarda la situazione in Italia, i dati Eurostat specificano che tra il 2008 e il 2018 la quota della popolazione con introiti al di sotto della soglia fissata per determinare il rischio poverta' e' salito dal 18,9 al 20,3%, mentre quella delle persone in gravi difficolta' - non in grado di pagare bollette, riscaldamento, ecc - e' passato dal 7,5 all'8,5%
Leggi Tutto »Anac, la classifica dei casi di corruzione regione per regione
Sicilia al top per casi di corruzione registrati nell'ultimo triennio con 28 episodi (18,4%), seguita da Lazio con 22 episodi (14,5%) e Campania con 20 (13,2%). È questa la classifica degli episodi di corruzione 2016-2019 nelle varie regioni italiane, sulla base dei dati contenuti nel dossier di Anac presentato oggi a Roma. Fuori dalla classifica Friuli Venezia Giulia e Molise dove nel periodo in esame non ci sono state misure cautelari per corruzione. Seguono la Puglia con 16 casi (10,5%), la Calabria con 14 (9,2%), la Lombardia con 11 casi (7,2%). In Abruzzo, Liguria e Toscana sono stati sei gli episodi (3,9%). In Sardegna e Veneto quattro gli episodi registrati (2,6%), tre in Basilicata (2%). Nella parte bassa di questa classifica troviamo le regioni: Emilia Romagna, Marche, Piemonte, Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta, ognuna con due episodi (1,3%). In coda l'Umbria con un episodio rilevato (0,7%).
I dati dicono che ad "essere interessate sono state pressoché tutte le regioni d'Italia, a eccezione del Friuli Venezia Giulia e del Molise. Ciò - precisa l'Anac - non implica che queste due regioni possano considerarsi immuni, ma semplicemente che non vi sono state misure cautelari nel periodo in esame". In Molise, ad esempio, vi sono stati arresti per corruzione nella primavera 2016, mentre la Procura di Gorizia, nell'ambito di una grande inchiesta sugli appalti, ha disposto nel 2018 numerose perquisizioni (ma non arresti)
Leggi Tutto »Approvata la nuova legge sull’assegnazione delle case popolari in Abruzzo
Approvata dal Consiglio regionale dell'Abruzzo la Legge all'assegnazione delle case popolari. Tra le principali novità il provvedimento introduce maggiore equità e controlli più efficaci e puntuali in ordine al rispetto dei requisiti di accesso all’alloggio popolare. Una legge che riporta a pari diritti per tutti, infatti, come già avviene per i cittadini italiani, anche gli stranieri dovranno dimostrare il possesso delle condizioni economiche, reddituali e patrimoniali.
La Legge regionale punta anche sull’onestà come requisito. Si propone, infatti, un inasprimento delle cause di esclusione e di decadenza dal beneficio per chi si macchia di reati di vario genere, tra cui quelli contro la pubblica amministrazione, l’amministrazione della giustizia, l’ordine pubblico, il patrimonio e la persona. L’attuale limite di condanna, superiore a 5 anni di reclusione per l’assegnazione della casa popolare, viene abbassato a 2 anni. Tolleranza zero anche per chi si rende responsabile di allacci abusivi alle utenze domestiche.
Un altro elemento introdotto dalla nuova legge introduce il principio per cui chiunque non rispetti la Nazione, le sue istituzioni e i suoi emblemi, non ha diritto all’alloggio popolare; quindi viene escluso o decade chi si macchia del reato di vilipendio della Repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate.
Molti gli aspetti di carattere sociale introdotti, tra questi la decadenza dall’assegnazione dell’alloggio per gli autori di delitti di violenza domestica, mantenendo però il diritto di abitazione per i conviventi. E proprio l'attenzione versi i più giovani il provvedimento garantisce la loro formazione culturale, inserendo tra le cause di decadenza dal beneficio coloro che abbiano riportato denunce per inosservanza dell’obbligo scolastico per i figli minori.
Un nuovo aspetto della Legge garantisce i coniugi separati: l’iscrizione ai bandi viene aperta anche ai coniugi separati o divorziati, i quali, seppur nominalmente titolari di case di proprietà, non possono usufruirne in quanto assegnate dalla legge all’altro coniuge e si trovano pertanto in forte difficoltà economica e abitativa.
“La legge che ho voluto portare avanti sin dall’inizio di questa consiliatura oggi è diventata realtà – ha commentato il presidente Marsilio - Un provvedimento legislativo che diventerà sicuramente traccia per le altre regioni d’Italia; con questo passaggio garantiamo più equità e più giustizia nell’assegnazione degli alloggi popolari e si riuscirà a far diminuire, fino all’azzeramento, gli aspetti delinquenziali che affliggono molti quartieri delle città abruzzesi”.
Opposizioni polemiche
“Abbiamo assistito a una vera e propria gara tra Lega e Fratelli d’Italia a chi manifestava il voto più di estrema destra oggi in Consiglio Regionale, spacciandolo per attenzione alle norme di sicurezza”, così il capogruppo Silvio Paolucci e i consiglieri del Gruppo PD Antonio Blasioli e Dino Pepe, sull’approvazione delle modifiche alla legge regionale n.96/1996 che regola la gestione e l’assegnazione delle case popolari in Abruzzo. “Passa un disegno di legge che non risolve i veri problemi della governance delle Ater – riprendono - ma era ancora una volta urgente dare un segnale di durezza agli alleati romani, intento subito chiaro nelle parole del Presidente Marsilio che si era svenduto alla Meloni a Roma questa legge, perché di fatto non va oltre la propaganda e non affronta i problemi di chi vive dentro una casa popolare”.
“Si tratta infatti di un testo difficilmente applicabile nel concreto, capace di generare caos senza garantire gli assegnatari – così il consigliere Antonio Blasioli, firmatario di tre emendamenti – E’ lontano dalle esigenze di chi vive nelle case popolari, lo dimostra la bocciatura della nostra richiesta di dare subito ristoro dai danni delle recenti ondate di grandine e pioggia a chi si trova a vivere con pesanti infiltrazioni in casa. Avevamo chiesto di stanziare 200.000 euro allo scopo, istanza che aveva sia copertura finanziaria che il parere positivo dalla Commissione Bilancio, ma la maggioranza ha deciso che si dovranno aspettare mesi per ottenerlo, incredibilmente argomentando circa la necessità di aspettare il bilancio, nel 2020”.
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Adiconsum, in Abruzzo si sprecano 43 euro di cibo al mese
Le tre regioni italiane che sprecano piu' cibo sono Abruzzo con una media di 43 euro di alimenti che ogni mese finiscono nella pattumiera, Liguria con 37 euro e Lazio con 35 euro. E' quanto emerge da una ricerca di Adiconsum, presentata in occasione della Giornata mondiale dell'alimentazione. Seguono nell'ordine Lombardia, Campania, Toscana, Veneto, Calabria, Umbria, Sicilia, Emilia Romagna, Piemonte, Puglia, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Basilicata, Sardegna, mentre gli alimenti che le famiglie gettano piu' frequentemente sono i prodotti freschi e in busta, pane, frutta e verdura e affettati. "Non possiamo piu' permetterci di sprecare le risorse del nostro pianeta a cominciare dal cibo - fa sapere Adiconsum - ne va non solo delle nostre tasche, ma anche dell'ambiente in cui viviamo quale ha un impatto molto negativo". Secondo la ricerca i settori che sprecano di piu' sono agricoltura, industria, distribuzione e consumo, per un impatto complessivo di 14,3 milioni di tonnellate di CO2 prodotte l'anno che, per assorbirle. servirebbero 800 mila ettari di bosco. (
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