Primo Piano

Donato Di Matteo lascia il PD

 "Profondo disagio, personale e politico": con queste parole l'assessore regionale, Donato Di Matteo, con delega all'Urbanistica e ai Parchi, lascia il Partito Democratico. Lo fa con una lettera inviata al capogruppo del Partito democratico, Sandro Mariani, e al segretario regionale del Pd, Marco Rapino. "Dover lasciare la propria casa, che ho contribuito a edificare - scrive Di Matteo - e' un momento di grande sofferenza". L'assessore annuncia l'adesione a Regione Facile. Di Matteo, spiegando le sue ragioni, parla di "mutazione genetica all'interno del Partito e del Gruppo", di "un'assenza di condivisione e di collegialita' delle scelte politiche". Situazioni che, dice l'assessore, "ho segnalato piu' volte" e che hanno "tramutato, a vari livelli, il Partito in un' organizzazione leaderistica personale in cui il potere di vita e di morte appartiene al capo ed e' assoluto". Dopo aver elencato varie attivita' regionali, tra cui spicca la questione sanita', Di Matteo parla poi della formazione delle liste per le prossime elezioni politiche. Decisioni, secondo quanto scrive Di Matteo, "assunte in altri luoghi, in altre stanze, da un ristretto gruppo di persone: un 'cerchio magico' ossequioso - dice Di Matteo - e arrogante. Peraltro - continua - senza considerare che queste decisioni porteranno, all'indomani del 4 marzo, inevitabilmente ad un'accelerazione dei percorsi politico-amministrativi regionali di cui non si e' tenuto doveroso conto". Dopo aver espresso "personale delusione anche in merito alla progressiva perdita dei rapporti umani", Di Matteo si rivolge al segretario regionale Rapino "che legge per conoscenza e sa che non ho rinnovato l'iscrizione al partito". "E' con profonda tristezza, quindi - conclude Donato Di Matteo - che lascio il gruppo del Pd".

La risposta di Marco Rapino, segretario del PD

"La lunga lettera di Di Matteo pone questioni del passato, del presente e del suo futuro che lui ci ha fatto conoscere da 40 mesi a questa parte. Siamo d'accordo che affronteremo le questioni meritevoli di considerazione politica dopo il 4 marzo, conoscendo tutta la storia dell'assessore"

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Di Matteo: serve un cambio di rotta per fare qualcosa di importante per gli abruzzesi

"Sono felice di aver appreso che il nostro presidente su richiesta di tutti gli uomini piu' importanti di Roma, e' stato indicato come il punto di forza del nostro Abruzzo per il futuro politico della nostra Italia. Questo nuovo pseudo gasparismo imperante, legato ad un uomo cosi' strategicamente legato al fare o al pseudo fare, per me rappresenta un fatto positivo, e spero per lui che prima o poi capisca che i tempi sono cambiati e c'e' bisogno di competenza e strategie per il nostro territorio". A sostenerlo, a margine della presentazione del convegno nazionale Francesco Orso da Celano e il suo tempo, e' l'assessore regionale all'urbanistica, Donato Di Matteo. "Per quanto mi riguarda - ha detto - io difendero' fino in fondo quelli che erano i motivi per cui mi ero candidato. Non e' una questione di poltrone e di potere, e io voglio rivendicare i principi per cui mi sono battuto e che erano fondamentali per valorizzare il nostro Abruzzo e la vita degli abruzzesi. Sicuramente - ha concluso Di Matteo - su questo aspetto siamo in netto ritardo perche' non abbiamo fatto granche' bene, anche se c'e' ancora tempo in questo ultimo scampolo di legislatura per imporre un cambio di rotta per fare qualcosa di importante per gli abruzzesi. Se restero' nel Pd? Io faro' quello che e' utile per le persone. Fare o non fare l'assessore non conta, ma conta fare qualcosa che sia utile per il futuro della nostra gente". 

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D’Alfonso: mi candido perché l’Abruzzo deve tornare al governo

Il presente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso ha spiegato i motivi alla base della sua candidatura al Senato con il Pd "al vertice della lista plurinominale". Ha elencato i risultati ottenuti per il territorio nei suoi 43 mesi alla guida della Regione, sostenendo che "l'Abruzzo deve tornare al governo" da dove e' assente dal 1992, dai tempi di Remo Gaspari. "Ho gia' otto questioni da sottoporre al governo per l'Abruzzo" e cita il gasdotto Snam contro la cui realizzazione la Regione si sta gia' opponendo. "Per aiutare l'Abruzzo sono disposto a fare patti col diavolo" dice per spiegare il suo "livello di digestione" in caso di accordi con altri partiti e sottolineando come anche stando all'opposizione si possa aiutare la propria terra. "Non ho paura di assumermi responsabilita', non ho paura di nessuna pigrizia. La pigrizia di un sovrintendente mi induce a dire 'lavoriamo insieme'", ha dichiarato D'Alfonso ricordando la sua esperienza da amministratore. 

In campagna elettorale si fara' accompagnare da Bob, il fido megafono, quello che ha spesso usato per invitare e informare la cittadinanza durante i suoi sopralluoghi. "Mi mettero' alla stanga, metto sul tavolo quello che ho fatto finora, quello che ho imparato, la determinazione accumulata in tanti anni di esperienza" ha detto D'Alfonso. "Ho maturato un giudizio positivissimo sulla magistratura abruzzese, non ho lo stesso giudizio su altre figure sottostanti riguardanti la raccolta degli elementi di accertamento. Pero' in un quadro ordinamentale di chi fa un certo tipo di lavoro e chi ne fa un altro dico che in Italia c'e' un ordinamento delle garanzie. Faro' valere anche quello che ho appreso da questo punto di vista, lavorero' affinche' anche il quadro delle garanzie in Italia migliori, affinche' diminuiscano le cantonate, per esempio, perche' la paura che si e' distribuita anche in questa regione e' frutto di un certo tipo di esigenza di safari conoscitivo"

La risposta di Febbo

"Se D'Alfonso intende fare campagna elettorale la svolga come libero cittadino e come tutti gli altri candidati con i suoi personali strumenti e risorse e non utilizzando la cosa pubblica e i soldi dei cittadini abruzzesi contribuenti". Questo il commento del consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo. "La conferenza stampa svolta oggi dal candidato D'Alfonso - con al suo fianco il segretario regionale del Pd Marco Rapino e l'altro candidato Camillo D'Alessandro, e' un'offesa alle istituzioni regionali ed agli abruzzesi. Monitoreremo nei minimi dettagli in quale veste intende svolgere il ruolo di candidato poiche' non permetteremo e tollereremo una sovrapposizione di ruoli e funzioni. Intanto siamo in attesa di conoscere quanti fondi pubblici ha speso con la campagna pubblicitaria dei manifesti 6x3, chi ha autorizzato la spesa e soprattutto la legittimita' della stessa (su cui nutriamo molti dubbi). Credo che gli abruzzesi meritano di continuare ad avere una guida serena e consapevole e che si dedichi 'anima e corpo' nella gestione della macchina regionale e risolvere le tante problematiche e vertenze aperte".

"Pertanto - conclude Febbo - investiro' direttamente il Presidente del Consiglio, che colpevolmente ha gia' permesso al PD di sospendere fino al 4 marzo le attivita' consiliari e legislative, tra l'altro anche lui scorrettamente presente alla Conferenza stampa odierna, affinche' il D'Alfonso lasci e passi immediatamente tutte le sue funzioni al vice presidente Giovanni Lolli prima che si incorra in situazioni illegittime, poco trasparenti ed in palese conflitto d'interesse e, soprattutto, senza imbattersi nel serio rischio di offendere le istituzioni regionali e gli abruzzesi". 

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Codacons, nel 2017 stangata per le famiglie per oltre 200 euro 

Le tabelle sull'inflazione del 2017 dell'Istat che registrano incrementi record dei prezzi per alcuni prodotti (agrumi, pomodori, insalata) e servizi (biglietti aerei nazionale e intercontinentali) "si traducono in una 'stangata' per le tasche delle famiglie italiane". Lo afferma il Codacons, che punta il dito in particolare sulle speculazioni legate ai listini dell'ortofrutta. "Nel corso del 2017 una famiglia media ha speso 102 euro in piu' rispetto al 2016 solo per l'acquisto di beni alimentari - spiega l'associazione - Ma la vera batosta si e' registrata nel settore dei trasporti, con un aggravio di spesa per nucleo familiare pari a +110 euro su base annua". "Alla base dei rincari nel settore alimentare che, come attesta l'Istat, ha visto incrementi elevatissimi per agrumi, pomodori, insalata, ecc., vi sono senza dubbio le speculazioni sui listini dell'ortofrutta legate al maltempo. - denuncia il presidente Carlo Rienzi - Come si ricordera', le nevicate e le gelate che a gennaio 2017 investirono l'Italia portarono ad aumenti record per un lungo elenco di prodotti. Un effetto a cascata che coinvolse molti beni alimentari che non erano stati minimamente coinvolti dal maltempo, i cui prezzi si impennarono ingiustificatamente con effetti diretti sull'inflazione" - conclude Rienzi.

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Riunione della Commissione Territorio in apertura della settimana del Consiglio Regionale

 La settimana politica all’Emiciclo si apre martedì 30 gennaio alle 14.30 con la convocazione della Commissione Territorio con il seguente ordine del giorno: risoluzione su Metanodotto “Rete Adriatica” e centrale di compressione Snam; risoluzione su rincari pedaggi autostradali “Autostrada dei Parchi” A25 e A24; risoluzione su Metanodotto Snam e centrale di Compressione e spinta della città di Sulmona sui Comuni dei Crateri Sismici Centro Italia e di tutta l’area sismica (zone 1 e 2) dell’Appennino; provvedimento europeo su potenziamento della gestione delle catastrofi da parte dell’UE: rescEU solidarietà e responsabilità; parere sulla realizzazione della nuova seggiovia a otto posti “Piano dell’Aremogna - Pallotieri” da realizzarsi in sostituzione e sullo stesso tracciato della esistente omonima seggiovia triposto. La Commissione Salute è convocata per giovedì 1 febbraio alle ore 10. L’ordine del giorno prevede: audizioni in ordine alla necessità di monitoraggio della qualità dell’aria nell’area del Vastese; il progetto di legge “Disposizioni in materia di dichiarazione anticipata di trattamento sanitario e donazione post mortem dei propri organi e tessuti”;  il progetto di legge “Politiche di genere nella Regione Abruzzo”; il provvedimento europeo con proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) n. 1303/2013. 

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I candidati di Forza Italia in Abruzzo, tra conferme e novità

Ufficializzate le candidate di Forza Italia per le elezioni del 4 marzo. Molte le sorprese, tra questa l'esclusione dell'onorevole Fabrizio Di Stefano e parecchie le novità. 

 

"La lista definitiva è stata stilata dal pool di Berlusconi", si legge in una nota, "dopo aver sentito il coordinatore regionale Nazario Pagano, che ha tenuto conto sia delle sue indicazioni per il territorio sia di una strategia allargata allo scenario nazionale. Sono state privilegiate due linee d’azione: una, politica, che tenesse conto delle migliori espressioni degli amministratori che hanno dato riprova delle proprie capacità; l’altra, mirata a individuare quelle personalità che potessero apportare un valore aggiunto per risultati conseguiti, competenza ed entusiasmo nel mondo del lavoro e dell'impresa. In questo modo Berlusconi ha inteso coniugare le risorse del fare per quanto concerne l’esperienza nei vari settori, avvalendosi dell'entusiasmo dei giovani e della professionalità dei seniores. Ecco perché l’Abruzzo si avvarrà anche del contributo di figure di rilievo della politica nazionale che possano agire d’intesa con le più significative espressioni del territorio che si sono già distinte sia in campo politico, sia in quello imprenditoriale e culturale. Idee, energie ed esperienza per rilanciare una regione impantanata in un crisi che il centrosinistra è riuscito persino ad aggravare. Ma è stato soprattutto il rinnovamento a contrassegnare la sinergia tra le proposte del coordinatore regionale e quelle provenienti dal tavolo nazionale sottoposte al vaglio di Silvio Berlusconi e dei suoi più stretti collaboratori". 

Queste le candidature

Lista proporzionale senato 

Nazario Pagano
Antonella Di Nino
Carlo Masci
Consuelo Di Martino

Collegio uninominale senato (Pescara): 

Antonella Di Nino

Collegio uninominale senato (L'Aquila):

Gaetano Quagliariello

Lista proporzionale camera 1 (Pescara-Chieti-Vasto):
Gianfranco Rotondi
Tiziana Magnacca
Filippo Arbore
Deborah Raffaella Comardi 

Lista proporzionale Camera 2 ( L'Aquila-Teramo)

Paola Pelino
Guido Quintino Liris
Rita Ettorre
Antonio Del Corvo

Collegio uninomale 1 (L'Aquila): Antonio Martino (FI)
Collegio uninominale 2 (Teramo): Lucrezia Rasicci (Lega)
Collegio uninominale 3( Pescara): Guerino Testa(FDI)
Collegio Uninominale 4 (Chieti): Emilia De Matteo (FI)
Collegio uninominale 5 (Vasto): Enrico Clemente Di Giuseppantonio

 

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Cgia, le banche continuano a favorire le grandi imprese

Le banche continuano a favorire le grandi imprese anche se non sono affidabili. Lo rivela un rapporto dell'ufficio studi della Cgia, il quale denuncia che, nonostante il fallimento di una decina di istituti di credito abbia originato un costo di oltre 60 miliardi di euro a carico dei risparmiatori, delle banche concorrenti e del bilancio pubblico, il nostro sistema creditizio continua a premiare chi, in buona parte, ha causato questo dissesto: ovvero le grandi famiglie industriali, i gruppi societari e le grandi aziende. Gli ultimi dati disponibili della Banca d'Italia (riferiti al 30 settembre 2017) dicono che la quota di prestiti ottenuta dal primo 10 per cento degli affidati (vale a dire la migliore clientela che certamente non e' costituita da artigiani, piccoli negozianti, partite Iva o piccoli imprenditori) e' pari al 79,8 per cento del totale. Per contro, il restante 90 per cento dei clienti ottiene poco piu' del 20 per cento degli impieghi. In buona sostanza dei 1.500 miliardi che alla fine dello scorso mese di settembre gli istituti credito italiani avevano erogato a famiglie, imprese e societa' non finanziarie, 1.200 sono stati prestati a un ristretto numero di soggetti che, e' proprio il caso di dire, presenta un elevatissimo potere negoziale. 

"Non ci sarebbe nulla di strano se questo primo 10 per cento di affidati fosse solvibile - dichiara il coordinatore dell'Ufficio studi della CgiaPaolo Zabeo - una banca, infatti, deve aiutare chi ha bisogno di risorse finanziarie ma, allo stesso tempo, e' anche nelle condizioni finanziarie di restituire nei tempi concordati quanto ottenuto. In Italia, invece, le cose continuano ad andare diversamente. Se, infatti, analizziamo l'incidenza percentuale sul totale delle sofferenze bancarie ascrivibile a questo ristrettissimo club di affidati, la quota ammonta all'81 per cento del totale. In altre parole, le grandi imprese continuano a ricevere la quasi totalita' dei prestiti bancari, sebbene presentino livelli di insolvenza allarmanti". Sebbene in calo, al 30 settembre dello scorso anno le sofferenze bancarie lorde presenti in Italia ammontavano a 170,2 miliardi: 16,5 miliardi in meno rispetto allo stesso periodo del 2016. "Questo elevato numero di crediti deteriorati - dichiara il Segretario della Cgia Renato Mason - ha provocato una forte contrazione dei prestiti all'economia reale. Non essendo in grado di recuperare una buona parte dei finanziamenti erogati, le banche hanno deciso di non rischiare piu' e hanno progressivamente chiuso i rubinetti del credito. Solo nell'ultimo anno c'e' stata una leggera inversione di tendenza. Tra novembre 2017 e lo stesso mese del 2016, la quantita' di finanziamenti alle imprese e' aumentata mediamente dello 0,3 per cento, anche se si sono registrati dei risultati molto diversi tra le varie classi dimensionali di impresa. Nelle medio-grandi, ad esempio, la crescita e' stata dello 0,6 per cento, nelle piccole e micro, invece, la contrazione e' stata dell'1 per cento, nonostante la domanda generale di credito registrata in questi ultimi mesi sia tendenzialmente in crescita". A livello regionale e' interessante notare che al Sud il primo 10 per cento degli affidati ottiene meno credito delle rispettive fasce presenti nel resto d'Italia, ma genera una quota di sofferenze quasi in linea con il dato medio nazionale. Al Nord, invece, le grandi imprese ottengono percentuali di credito molto alte, con livelli di affidabilita' che, comunque, si allineano attorno al dato medio nazionale. In altre parole possiamo dire che i grandi gruppi del Nord sono piu' "virtuosi" di quelli presenti nel Mezzogiorno. Ed altrettanto paradossale e' la situazione che sta maturando in queste ore nel Veneto. La finanziaria regionale, Veneto Sviluppo, ha deciso di salvare un migliaio di imprese (con ricavi tra i 10 e i 100 milioni di euro) che hanno crediti incagliati con le ex popolari (Veneto Banca e Popolare di Vicenza), attraverso l'istituzione di un apposito fondo che affianchi queste imprese in difficolta'. Un'azione meritevole che, pero', come giustamente ha evidenziato il Presidente della Confartigianato, non coinvolgera' decine di migliaia di piccole imprese venete che non rientrano in questa fascia di ricavi, con il pericolo che moltissimi artigiani e piccoli commercianti penalizzati dal fallimento delle due banche venete rimangano senza credito. Ritornando all'elaborazione fatta dall'Ufficio studi della Cgia, i dati a livello provinciale, infine, evidenziano che il primo 10 per cento degli affidati ha in capo l'87,8 per cento delle sofferenze a La Spezia: record nazionale rispetto a una media Italia pari all' 81 per cento. Scorrendo la graduatoria troviamo al secondo posto con l'86,4 per cento Verbania-Cusio-Ossola, al terzo con l'86,2 per cento Bolzano, al quarto con l'85,9 per cento Roma e al quinto con l'85,8 per cento Parma. In coda alla classifica nazionale si posizionano con il 69,9 per cento Sondrio, con il 69,7 per cento Agrigento e con il 68,7 per cento Lodi. 

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Elezioni, i partiti stringono sulle liste

Mancano tre giorni alla scadenza della presentazione delle liste nei Tribunali e nelle Corti di Appello delle varie circoscrizioni. Le candidature dovranno essere presentate, infatti, fino alle ore 20 di lunedi' prossimo. Ore febbrili per i partiti, impegnati a completare il risiko dei nomi da assegnare nei vari collegi e incastrare le varie tessere del puzzle. Non mancano le tensioni interne alle forze politiche, dal Pd - dove la minoranza sta sul piede di guerra e in tarda serata si riunira' la Direzione - a Forza Italia, mentre Leu - che pure ha avuto le sue fibrillazioni, con rinunce importanti come quella del medico di Lampedusa Bartolo - ha terminato il lavoro. Lo ha annunciato lo stesso leader Pietro Grasso, spiegando che le liste sono composte per meta' da parlamentari uscenti e per l'altra meta' da new entry. Scoppia in casa M5s il 'caso' delle candidature traslocate da un collegio all'altro o sparite del tutto. Confrontando le liste dei candidati usciti vittoriosi delle parlamentarie con quelle diffuse dal blog del Movimento, infatti, alcuni nomi presenti nelle prime non compaiono nelle seconde, e viceversa. O ancora, altri candidati si ritrovano in collocazioni diverse da quelle inizialmente annunciate. Tra le novita' delle ultime ore, che aggiornano il quadro delle candidature delineato ieri, il via libera di Matteo Salvini alla riconferma - data in bilico fino all'ultimo - dello storico leader del Carroccio, Umberto Bossi. Altra novita' da registrare la discesa in campo del condirettore di Repubblica, Tommaso Cerno, sotto il simbolo del Pd. 

Al momento, e salvo cambiamenti possibili fino all'ultimo minuto utile, queste sono le candidature piu' note, tra quelle ufficiali e non: - PD: Le novita' delle ultime ore riguardano la discesa in campo del condirettore di Repubblica, Tommaso Cerno, candidatura annunciata dallo stesso giornalista sui social. Il segretario Matteo Renzi si candidera' nel collegio uninominale del Senato di Firenze-Scandicci e dovrebbe correre almeno anche in ulteriori due collegi proporzionali di Lombardia e Campania. A sfidarlo, per la Lega, dovrebbe essere l'economista 'anti-euro' Alberto Bagnai. Il premier Paolo Gentiloni si candidera' alla Camera nel collegio uninominale di Roma 1, dove dovrebbe vedersela con l'ex presidente di Legambiente, Rossella Muroni, candidata di Leu, la pentastellata Carla Ruocco e la pasdaran cattolica Paola Binetti per Noi con l'Italia, la 'quarta gamba' del centrodestra. Nel proporzionale il premier dovrebbe correre per la Camera nel collegio Marche Sud, come capolista, ma anche in Campania. Maria Elena Boschi correra' nell'uninominale per la Camera a Trento, in una sfida diretta contro la forzista Michaela Biancofiore. Per l'ex ministra delle Riforme dovrebbero prospettarsi anche due candidature nel proporzionale in Campania e Sicilia. Per quel che riguarda gli altri ministri, Graziano Delrio punta su Reggio Emilia; il leader della minoranza dem e Guardasigilli Andrea Orlando a La Spezia, mentre Dario Franceschini a Ferrara e Roberta Pinotti a Genova ma per lei si parla anche della Toscana; Luca Lotti dovrebbe essere candidato nella 'sua' Empoli, e potrebbe profilarsi un collegio toscano anche per Beatrice Lorenzin, leader della lista Civica popolare, ma c'e' chi sostiene che sara' candidata nelle Marche, dove dovrebbe correre anche Minniti. Il titolare dell'Economia, Pier Carlo Padoan, sara' candidato a Siena alla Camera, dove sara' sfida diretta con il leghista Claudio Borghi, responsabile economico del Carroccio. I dem 'cedono' un posto di rilievo, il collegio Bologna 1 al Senato, all'alleato Pier Ferdinando Casini, che dovrebbe vedersela con l'ex governatore emiliano Vasco Errani, in corsa per Leu. Sempre in Emilia, ma alla Camera, dovrebbe correre Piero Fassino, che dovrebbe sfidare l'ex dem Pierluigi Bersani in corsa per Leu, ma si fa anche il nome dell'ex Cgil Carla Cantone. Tra le new entry, Lucia Annibali (dovrebbe correre nelle Marche), Paolo Siani in Campania (collegio di Napoli). Altra ex Cgil, Teresa Bellanova, componente dell'esecutivo, dovrebbe ottenere un posto in Puglia e 'scontrarsi' con Massimo D'Alema, candidato per Leu. Emma Bonino, leader di +Europa, inizialmente data in corsa in Lombardia per sfidare il leader della Lega Matteo Salvini e Laura Boldrini di Leu, potrebbe essere invece candidata a Roma, facendo la 'staffetta' con Bruno Tabacci, che quindi dovrebbe correre a Milano. Resta in campo l'ipotesi della candidatura del figlio del governatore Campano De Luca, mentre salgono le quotazioni del governatore abruzzese Luciano D'Alfonso, al quale dovrebbe essere assegnato un posto sicuro per il Senato. Il vicepresidente della Camera, Roberto Giachetti, ha rinunciato al paracadute del proporzionale e correra' solo per l'uninominale

FI: i nomi azzurri certi che finora circolano sono, per l'uninominale, ma con un posto anche nei listini del proporzionale, quelli dei parlamentari e delle parlamentari uscenti, tranne alcune eccezioni, tra le quali dovrebbe rientrare il nome del senatore Antonio Razzi che, salvo sorprese, rischia il posto. Tutte riconfermate le donne: Mara Carfagna a Salerno, Nunzia De Girolamo a Benevento, Maria Stella Gelmini in Lombardia, Gabriella Giammanco a Palermo, Stefania Prestigiacomo a Siracusa. Il posto di capolista al Senato in Basilicata dovrebbe essere assegnato al coordinatore regionale azzurro, Giuseppe Moles, che tornerebbe cosi' in Parlamento. Altro ritorno potrebbe essere quello di Osvaldo Napoli, per il quale si parla di un posto in Piemonte nel proporzionale. Data per certa la candidatura al Senato dell'ex direttore di Panorama, Giorgio Mule'. Gira il nome della fedelissima del Cav, Licia Ronzulli, che dovrebbe correre in Campania. Altra fedelissima, ma questa volta del governatore lombardo Roberto Maroni e sua storica portavoce, Isabella Votino, dovrebbe conquistare un posto in lista in Campania. Tra le new entry circola il nome dell'ex tronista catanese, trent'anni, Ylenia Citino, quello dell'attrice Mariagrazia Cucinotta e del compagno di Federica Panicucci, Marco Bacini. Sembra ormai scontata la candidatura per il Senato di Adriano Galliani, in Lombardia, e circola anche il nome del nipote di Bruno Vespa, l'avvocato trentanovenne Andrea Ruggieri, che gia' nel 2015 Berlusconi scelse per il ruolo di responsabile dei rapporti di Forza Italia con le tv. Tra i nomi di altre forze alleate 'ospitate' nelle liste FI si fa quello di lady Mastella, Sandra Lonardo. In Liguria dovrebbe spuntarla il centrista Lorenzo Cesa, mentre in Piemonte dovrebbe liberarsi un posto sicuro nelle liste azzurre per Paolo Zangrillo, fratello del medico personale di Berlusconi.

M5S: i pentastellati avevano gia' deciso, con le parlamentarie, i candidati per il proporzionale, ma ci sono modifiche in corso. Sono saltati i nomi di Gedorem Andreatta nel Veneto 3 e di Vittoria Baldino nel Lazio 2. Andreatta, in particolare, era stato attaccato dalla Lega per il suo ruolo nella gestione di un albergo che ospita i migranti. M5s e' ancora al lavoro anche per le candidature nei collegi uninominali. Tra le new entry, Fabrizio Donato, atleta olimpico che dovrebbe correre nel Lazio, il comico di Zelig Paolo Maria Veronica, per il quale si prospetta un seggio nell'uninominale a Bologna-Casalecchio, l'attore varesino ma salernitano d'adozione Nicola Acunzo, che dovrebbe correre nell'uninominale in Campania e il giornalista Primo Di Nicola in Abruzzo. Il candidato premier Luigi Di Maio correra' nel collegio proporzionale Campania 1 come capolista per la Camera, altro capolista in Campania 2 sara' Roberto Fico che dovrebbe vedersela con Paolo Siani, il fratello del giornalista ucciso dalla camorra, in lista per il Pd. Anche Carlo Sibilia correra' in Campania; i fedelissimi di Di Maio, Alfonso Bonafede (capolista in Toscana 3) e Riccardo Fraccaro (capolista in Trentino). Carla Ruocco correra' per il proporzionale nel collegio Lazio 1 e sembra che tocchera' a lei la sfida diretta con il premier Paolo Gentiloni nell'uninominale nel collegio Roma 1. Il deputato uscente, esperto di riforme, Danilo Toninelli traslochera' invece al Senato nel collegio Lombardia 1, cosi' come Matteo Mantero che sara' capolista per il proporzionale in Liguria 1. Tra i senatori uscenti confermati, Vito Crimi (Lombardia 2), Paola Taverna (Lazio 1), Alberto Airola (Piemonte 1, ma non come capolista), Barbara Lezzi (Puglia 2). Tra le candidature esterne al Movimento, Vincenzo Zoccano, presidente del Forum italiano sulla disabilita' che avra' un posto nell'uninominale; Elio Lannutti, presidente Adusbef, che sara' capolista nel proporzionale al Senato nel collegio Lazio 2; Gregorio De Falco, famoso come il 'comandante anti-Schettino', correra' in Toscana 2 per il Senato; il giornalista Gianluigi Paragone sara' capolista per il Senato nel collegio Lombardia 3, nelle Marche corerra' per l'uninominale Daniela Tisi, direttrice della rete museale dei Monti Sibillini e Salvatore Caiata, presidente del Potenza calcio, che correra' in Basilicata

 LEU: la formazione nata dall'unione di Mdp, Sinistra italiana e Possibile ha chiuso la composizione delle liste. Lo ha annunciato lo stesso leader Pietro Grasso, spiegando che i capilista sono per meta' riconferme e per l'altra meta' volti nuovi. Grasso correra' al plurinominale a Roma e Palermo per il Senato, e sempre a Palermo nell'uninominale; trova un posto in lista anche il suo portavoce, Alessio Pasquini, numero due nel listino del proporzionale in Lombardia, dopo la capolista Laura Boldrini; l'ex presidente di Legambiente Rossella Muroni sara' candidata a Roma o in Toscana; l'avvocata anti-Italicum e anti-riforme Anna Falcone dovrebbe correre per un seggio nel nord Italia. La presidente uscente della Camera, Laura Boldrini, correra' a Milano nel proporzionale (secondo indiscrezioni sara' candidata alla Camera in tutti e quattro i collegi plurinominali di Milano e per lei potrebbe profilarsi anche una sfida diretta con Marco Minniti del Pd nell'uninominale a Pesaro). Pierluigi Bersani sara' candidato nell'uninominale in Emilia, ma l'ex segretario dem potrebbe correre anche nel plurinominale in Veneto (Verona) e in un'altra regione. L'ex governatore emiliano ed ex commissario straordinario del terremoto in centro Italia, Vasco Errani, dovrebbe sfidare Casini (alleato del Pd) al Senato a Bologna. Roberto Speranza dovrebbe essere candidato nell'uninominale in Basilicata e nel proporzionale a Roma e in Toscana, mentre il leader di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni, dovrebbe essere in lista a Pisa sia nell'uninominale sia nel proporzionale, dove avrebbe un posto anche in Piemonte, nel collegio di Torino; il leader di Possibile, Pippo Civati, dovrebbe correre in Lombardia, ma non e' esclusa una 'rottura' con Leu a causa della distribuzione dei seggi per la 'quota' spettante a Possibile. Massimo D'Alema sara' candidato nella sua Puglia, in Salento, sia nell'uninominale sia nel listino proporzionale e dovrebbe vedersela con la viceministra Bellanova per il Pd (ma si fa anche il nome di un suo ex fedelissimo, Nicola Latorre). L'ex leader della Cgil, Guglielmo Epifani, dovrebbe essere 'dirottato' in Sicilia per il proporzionale. - LEGA: Tra le novita' della giornata la riconferma di Umberto Bossi: il Senatur, dato in bilico fino all'ultimo momento, ha invece ottenuto un seggio come capolista nel proporzionale a Varese. Il segretario Matteo Salvini non ha ancora sciolto la riserva su dove sara' candidato, ma per lui appare scontato il collegio di Milano. Altrettanto scontata la sua candidatura a Roma, sempre nel proporzionale. Siglato l'accordo in Sardegna con Psd'az: il segretario Christian Solinas sara' capolista al Senato. L'uscente Roberto Calderoli dovrebbe essere confermato al Senato in Lombardia, cosi' il vice di Salvini, Giancarlo Giorgetti alla Camera a Varese. Circola l'ipotesi di una candidatura anche per l'altro vice di Salvini, l'europarlamentare Fontana. L'avvocatessa di Andreotti, Giulia Bongiorno, sara' candidata in diverse circoscrizioni per la Camera. Sicure anche le candidature dell'economista 'no-euro' Alberto Bagnai e quella di Claudio Borghi, responsabile economico del partito che sfidera' nel collegio di Siena il ministro Padoan.

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Papa Francesco incontra i familiari delle vittime di Rigopiano

 "Oggi chiediamo tutti insieme al Signore pace. Pace per i nostri cari che sono morti a Rigopiano; pace per la famiglia; pace nei cuori; pace che non e' soltanto rassegnazione, ma e' fiducia nel Signore rimanendo nel dolore"; perche' "la pace cristiana non e' anestesia". Con queste toccanti parole Papa Francesco ha introdotto oggi la messa del mattino a Santa Marta alla presenza dei familiari delle vittime della tragedia che un anno fa provoco' in Abruzzo 29 morti. E proprio a tutte le persone rimaste sepolte sotto la neve a causa della slavina che investi' un albergo di montagna sul Gran Sasso - riferisce l'Osservatore Romano -, il Pontefice ha voluto dedicare il rito senza pronunciare l'omelia. "Nel dolore chiediamo pace: dolore in pace. Con questo dolore e la pace che ci da' il Signore celebriamo l'Eucaristia", ha detto all'inizio della celebrazione. Poi al termine si e' intrattenuto con ciascuno dei 50 presenti, accompagnati dall'arcivescovo di Pescara-Penne, monsignor Tommaso Valentinetti. "Paterno e benevolo con tutti - ha raccontato il presule al giornale vaticano - Francesco ha usato parole di conforto, esortando a un cammino di fede: a un approfondimento della fede che ci sostiene nei momenti difficili". Tutti, ha aggiunto, "avevano portato fotografie dei congiunti e hanno voluto donarle al Papa, che le ha accolte con commozione, soffermandosi in particolare con un bambino della parrocchia di Loreto Aprutino": ha solo 10 anni e in quel tragico 18 gennaio ha perso entrambi i genitori.

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Omicidio Jennifer, condannato a 30 anni l’ex fidanzato

Condanna a trenta anni per carcere Davide Troilo accusato dell'omicidio di Jennifer Sterlecchini. La pm Anna Rita Mantini ha chiesto e ottenuto il massimo della pena per Davide Troilo il 34enne accusato per l'omicidio di Jennifer Sterlecchini la 26enne uccisa con 17 coltellate il 2 dicembre 2016 mentre stava lasciando per sempre l'abitazione che aveva condiviso in via Acquatorbida a Pescara con Troilo. La sentenza di primo grado è arrivata dopo le arringhe di parti civili e difesa nel processo con la formula del rito abbreviato (che diminuisce di un terzo la pena) il giudice per l'udienza preliminare Nicola Colantonio ha deciso di applicare il massimo della pena anche in considerazione dei futili motivi. Nel tribunale di Pescara, oltre ai familiari e agli amici della vittima, anche l'associazione "Noi per la Famiglia" insieme al Comitato "Insieme per Jennifer" e all'"Osservatorio Nazionale Sostegno Vittime" con il Coordinatore Nazionale Angelo Bertogli

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