Primo Piano

Sit-in pro Tibus, amministratori dicono no al terminal ad Anagnina

Gli amministratori locali, abruzzesi e laziali, hanno indossato la spilletta d'ordinanza per dire no allo spostamento del bus terminal della stazione Tiburtina all'Anagnina, scelta contenuta in una delibera della giunta capitolina che prevede una spesa di 600mila euro per il nuovo hub. Il presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, ha definito la decisione dell'amministrazione Raggi "sbagliata perché aumenta di molto il tempo di percorrenza delle decine di migliaia di persone che, ogni giorno, vanno e vengono tra Abruzzo e Lazio. Se la decisione non viene modificata inizieremo una protesta più energica".

"E' necessario migliorare, incentivare e intensificare i collegamenti tra Abruzzo e Lazio. Le scelte infrastrutturali e logistiche devono essere concordate per renderle coerenti con i processi di sviluppo in atto coinvolgendo istituzioni aziende, associazioni e tutti i soggetti interessati. Il collegamento tra Roma e l'Abruzzo ha un valore strategico. Chiediamo alla giunta capitolina di rivedere il provvedimento". Lo ha detto il presidente vicario della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli nel corso di una conferenza stampa, concordata con la regione Lazio, che si e' tenuta negli spazi del terminal bus Tiburtina, a Roma, questa mattina, alla presenza di sindaci abruzzesi, parlamentari, rappresentanti sindacali, della societa' di trasporto regionale TUA e consorzio Tibus, comitati di cittadini e lavoratori. Presente anche l'assessore regionale del Lazio, Massimiliano Valeriani che ha sottolineato come le due regioni siano unite in questa battaglia. Il consiglio comunale dell'Aquila si e' riunito invece simbolicamente, guidato dal vice sindaco Guido Quintino Liris a Roma oggi per approvare una mozione. Presenti alla conferenza stampa, tra gli altri, l'assessore regionale ai lavori pubblici, Lorenzo Berardinetti, il presidente del consiglio regionale Giuseppe Di Pangrazio, i consiglieri regionali Maurizio Di Nicola e Pierpaolo Pietrucci, il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, il sindaco di Avezzano Gabriele De Angelis, i parlamentari Gaetano Quagliariello, Stefania Pezzopane e Marco Marsilio. La scelta della giunta Capitolina (deliberazione numero 189 del 16 ottobre scorso) di spostare il capolinea dei bus da Tiburtina ad Anagnina determinerebbe un ulteriore peggioramento a danno di migliaia di pendolari abruzzesi, di tutti coloro che da altre destinazioni raggiungono o si muovono su Roma. Con lo spostamento ad Anagnina si allungano di molto i tempi per arrivare a Termini o per raggiungere lo snodo ferroviario o altre destinazioni con allungamento degli orari di percorrenza

Prima che scadesse la concessione, la società Tibus, che gestisce il servizio, aveva chiesto all'architetto Ettore Pellegrini di realizzare un project financing che Tibus "potrebbe mettere a bando avendo il diritto di prelazione, per la realizzazione di una piazza di collegamento con la stazione Tiburtina e una nuova bus station", ha spiegato l'architetto. "La Regione Lazio non ha potere per intervenire - ha spiegato l'assessore regionale alle Politiche abitative, Urbanistica e Ciclo dei Rifiuti Massimiliano Valeriani - ma sono qui per esprimere la mia solidarietà contro una decisione non giusta". "Presenteremo una mozione in consiglio comunale per chiedere la modifica della delibera", ha aggiunto il presidente del gruppo capitolino Fratelli d'Italia Andrea De Priamo, mentre il sindaco di Pescara Marco Alessandrini auspica ci sia un dialogo "perché il muro di gomma non ci piace". E a questo proposito il sindaco di Avezzano, Gabriele De Angelis, ritiene "indegno non riuscire a parlare con la sindaca o con l'assessore. Oggi dobbiamo avere una data certa per un incontro". Durante il sit-in di questa mattina, che si è tenuto proprio davanti all'autostazione Tibus, il consiglio comunale dell'Aquila si è riunito simbolicamente; per il vicesindaco Guido Liris "non può essere permesso al sindaco di Roma di ferire nuovamente il nostro territorio. E' il momento di dimostrare cosa significhi città sorelle".

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Fisco, nel terzo trimestre 95.563 nuove partite Iva (-2,4%)

Nel terzo trimestre del 2018 sono state aperte 95.563 nuove partite Iva ed in confronto al corrispondente periodo dello scorso anno si e' registrata una flessione del 2,4%. Lo rende noto il Mef. La distribuzione per natura giuridica mostra che il 70,5% delle nuove aperture di partita Iva e' stato operato da persone fisiche, il 23,7% da societa' di capitali, il 3,6% da societa' di persone. Le categorie dei "non residenti" e di "altre forme giuridiche" rappresentano complessivamente l'1,8% del totale delle nuove aperture. Rispetto al terzo trimestre del 2017, la flessione degli avviamenti ha coinvolto tutte le principali figure giuridiche: le persone fisiche (-2,3%), le societa' di capitali (-5%), e principalmente le societa' di persone (-15,2%). Si segnala, invece, un significativo aumento delle aperture da parte di soggetti non residenti. Riguardo alla ripartizione territoriale, circa il 43% delle nuove aperture e' localizzato al Nord, il 22,5% al Centro e il 34% al Sud e Isole. Il confronto con lo stesso periodo dell'anno scorso evidenzia come apprezzabili incrementi di avviamenti siano avvenuti in provincia di Trento (+7,2%), in Calabria (+5,9%) e in Lombardia (+2,8%). Le diminuzioni piu' consistenti, invece, si sono registrate in Sicilia (-18,7%), in Abruzzo (-7,1%) e in Campania (-6,8%). Il calo di aperture in Sicilia si e' rilevato principalmente nel settore dell'alloggio e ristorazione

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Elezioni regionali, Pagano: al centrodestra serve un candidato condiviso e autorevole

"Sulle elezioni regionali in Abruzzo Forza Italia ha una sola linea politica, condivisa e coerente, che era ed è sempre la stessa: il centrodestra ha bisogno di un candidato Presidente che deve essere non solo condiviso, ma altresì autorevole e soprattutto capace di apportare un valore aggiunto alla coalizione. Su questo profilo devono convergere indicazioni e scelte". Lo dichiara con un comunicato il coordinatore regionale di Fi, Nazario Pagano. "Mi spiace deludere qualche collega di altro schieramento che sugli organi di stampa disegna scenari di spaccature o divergenze - aggiunge - che non esistono se non nella fantasia di chi magari avrebbe interesse a un centrodestra non coeso, o ammannisce lezioni di politica. L'amico e collega Antonio Martino, poiché fa parte di un partito liberale che riconosce e tutela i valori delle idee e dell'espressione, ha come tutti il diritto di fare considerazioni, di esprimere opinioni, di commentare, di instaurare il dibattito dialettico". "Sulle regionali - sottolinea Pagano - Forza Italia ha una linea univoca e liberamente condivisa. Con Martino, cui rinnovo la mia stima personale e di coordinatore regionale degli azzurri, c'è piena unità d'intenti e di visione politica, nel comune impegno di portare il centrodestra a vincere in Abruzzo, per archiviare al più presto l'esperienza imbarazzante del centrosinistra e non consegnare la nostra regione all'avventurismo pentastellato. Tutte le energie vanno indirizzate verso questo obiettivo". "Forza Italia, che sta lavorando a proporre liste con donne e uomini che uniscono esperienza, intelligenza, entusiasmo e capacità - conclude - auspica nel contempo che tutte le componenti della coalizione sappiano esprimere una convinta candidatura alla presidenza all'altezza delle sfide del presente e del futuro, per far ripartire e rilanciare il nostro Abruzzo".

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Dodici milioni di euro del Masterplan per completare la bonifica delle vecchie discariche

Dodici milioni di euro del Masterplan investiti ed utilizzati dalla Regione Abruzzo per completare la bonifica delle vecchie discariche in procedura di infrazione. Lo ha annunciato il Sottosegretario alla Giunta Regionale Mario Mazzocca che, nel corso di una conferenza stampa assieme ai sindaci ed amministratori locali ha detto che "abbiamo iniziato a lavorare da tempo sul completamento delle bonifiche sia dei siti inquinati che delle ex discariche comunali che avevano determinato due rispettive procedure di infrazione dalle quali dall'una stiamo uscendo e dall'altra stiamo ponendo le basi per farlo, ed uscire in maniera definitiva. Abbiamo finanziato con 12 milioni del nostro Masterplan la messa in sicurezza di 11 ex discariche comunali, fra cui anche quelle che denotavano una certa preoccupazione come quelle di Teramo, Guardiagrele, Fara, tutti pezzi di territorio assoggettati a criticità legate anche al dissesto idrogeologico. Abbiamo poi posto le base per finanziare ulteriormente la bonifica di 13 discariche comunali con priorità 3, di entità minore sia dal punto di vista dimensionale che della criticità e quindi fin da gennaio, con la determinazione delle prime economie del Masterplan, conteremo di finanziate anche quelle. Complessivamente nel corso di questi quattro anni - ha aggiunto Mazzocca - per uscire da queste due procedure di infrazione abbiamo investito 48 milioni di euro, cosa che in Abruzzo non era mai stato fatto. Si tratta di un passaggio decisivo verso l'obiettivo della economia circolare, anche se non ancora sufficiente e che dovremo portare avanti ancora per qualche anno, perseguendo questa strada che è una strada che fino ad ora pochissimi avevano percorso, e con scarsi risultati". Sono nello specifico 11 gli interventi finanziati con le risorse del Masterplan (5 con priorità 1 e 6 con priorità 2) : Capestrano (L'Aquila), Capistrello (L'Aquila), Castelvecchio Calvisio (L'Aquila), Corfinio (L'Aquila), Sant' Omero (Teramo), Vacri (Chieti), Fara Filiorum Petri (Chieti), Fossacesia (Chieti), Guardiagrele (Chieti), località La Torre di Teramo, Santa Teresa di Spoltore (Pescara). Come ha spiegato poi il Sottosegretario alla Giunta Regionale Mario Mazzocca, l'attuazione dei restanti 13 interventi di priorità 3, per un ulteriore investimento di 6 milioni di euro, avverrà successivamente alla rimodulazione dei fondi del Masterplan prevista per il prossimo gennaio

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Sviluppo, 15 milioni di euro con i due nuovi avvisi del microcredito

Saranno pubblicati martedì 13 novembre i due nuovi avvisi sul microcredito, che prevedono una dotazione finanziaria complessiva di 15 milioni di euro.

Le misure sono state presentate questa mattina a Pescara dal presidente vicario della giunta regionale, Giovanni Lolli, dal presidente di Abruzzo Sviluppo, Manuel Di Monte e dal direttore del Dipartimento Sviluppo economico della Regione, Piergiorgio Tittarelli.

Le somme rappresentano l'ammontare di quanto già restituito dai beneficiari della precedente operazione di microcredito gestita da Abruzzo Sviluppo, che ha visto assegnare risorse per 47 milioni di euro a 3360 aziende.

Il primo avviso, che ha una dotazione di 6 milioni di euro, è rivolto a microimprese (cooperative, società di persone e ditte individuali costituite e già attive), lavoratori autonomi e liberi professionisti, che abbiano già usufruito delle misure del microcredito e siano in regola con gli adempimenti previsti dalle stesse. Lo scopo è rafforzare la posizione sul mercato di riferimento di soggetti che hanno difficoltà di accesso al credito bancario ordinario. E' previsto un finanziamento agevolato tra 20 e 50mila euro, da restituire in 68 mesi al tasso dell'1 per cento. Una quota pari al 25 per cento può essere concessa a fondo perduto, a patto che sia riservata all'assunzione o stabilizzazione di una unità di personale. Le spese ammissibili riguardano le spese di funzionamento e gestione, le consulenza specialistiche, gli investimenti, le opere murarie per adeguamento e messa e norma, il costo del personale imputato al progetto.

Il secondo avviso, invece, prevede due distinte linee di azione, per ognuna delle quali è stanziato un plafond di 4 milioni e mezzo di euro. Per le imprese non ancora costituite, i finanziamenti coprono il 100 per cento delle spese di progetto e vanno da un minimo di 5mila euro per le persone fisiche a un massimo di 25mila euro per le persone giuridiche. Per quelle già operanti, invece, il massimale sale a 30mila euro e le somme possono essere impiegate non solo per gli investimenti, ma anche per contrastare la scarsa liquidità e ripristinare l'equilibrio finanziario.

La Regione, attraverso Abruzzo Sviluppo, ha stabilito procedure molto rapide per l'erogazione delle somme, che saranno disponibili entro 60 giorni dalla sottoscrizione dell'atto di concessione con il beneficiario, che potrà quindi procedere alle spese avendo già materialmente accreditato il finanziamento.

"Si tratta - ha sottolineato Lolli - di avvisi molto attesi, perché danno una risposta concreta alla richiesta di lavoro. Quanto già avvenuto con il primo avviso, dimostra l'efficacia di queste misure, che hanno permesso a migliaia di persone di costruirsi un'opportunità occupazionale, pur non potendo contare su sufficienti garanzie per accedere al credito ordinario. Va sottolineato che, pur trattandosi di prestiti concessi senza la presenza di garanzie, la percentuale di insolvenza dei beneficiari è molto bassa, a testimonianza che il microcredito è la forma più adatta per sostenere un tessuto economico come quello abruzzese, dove il 90 per cento delle attività è rappresentato da piccole e micro imprese". 

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Di Matteo: Legnini e’ l’unico uomo degno di rappresentare il centrosinistra

"Legnini e' l'unico uomo degno di rappresentare il centrosinistra in questa regione. Con lui se non ci saranno uomini pronti ad affondarlo perche' figli del male della politica che ha generato un Governo Regionale che ha fatto un vero disatro sul territorio". Cosi' Donato Di Matteo a capo della lista civica Abruzzo Insieme, facendo il punto su tutte le vicende che lo hanno visto coinvolto nei giorni scorsi a partire dalla sconfitta del centrosinistra alla Provincia di Pescara "di cui non sono responsabile- ha detto- Avrebbero perso comunque perche' hanno deluso le aspettative dei territori, ma non sono capaci di fare autocritica". L'ex presidente del Csm Giovanni Legnini e' il candidato del centrosinistra che Di Matteo vuole sostenere ma solo "se ci sara' un vero progetto di discontinuita'". Non risponde sul se, in alternativa, Abruzzo Insieme potrebbe sostenere il centrodestra con un candidato capace di rappresentare quella discontinuita' che sta cercando Di Matteo, ma sottolinea "di non essere piu' un uomo del Pd da anni, ma il rappresentante di una lista civica indipendente dalle logiche politiche e pronta a lavorare per un progetto politico che in questi anni non ha avuto ne' Ragione, ne' Provincia, ne' Comune di Pescara". 

 "Il fallimento delle provinciali va attribuito a chi ha determinato questo disastro. Gli amministratori hanno votato contro perché hanno ritenuto che non è stata un'amministrazione adeguata. Io non ho trovato le condizioni di coalizione con il centrosinistra per cui ho fatto una lista mia, che ha partecipato". Così l'ex assessore regionale Donato Di Matteo, cui fa capo il movimento civico Abruzzo Insieme, a proposito del risultato delle elezioni provinciali a Pescara. Il suo movimento si era presentato autonomamente con il sindaco di Picciano, Vincenzo Catani, mentre il candidato di centrosinistra era il primo cittadino di Spoltore, Luciano Di Lorito. La competizione è stata vinta dal centrodestra, con il sindaco di Collecorvino, Antonio Zaffiri, in quota Lega. "Guardando i dati - aggiunge - sono certo che se non mi fossi candidato il centrodestra avrebbe vinto con tanti voti in più rispetto ai risultati ottenuti, perché avrebbe catalizzato tutti quelli che volevano la discontinuità, che sono molti di più". 

 

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Maltempo dimezza la produzione di olio extravergine secondo Coldiretti

Con una produzione praticamente dimezzata per il crollo vicino al 40% dei raccolti, è l'olio extravergine di oliva Made in Italy a subire quest'anno gli effetti più pesanti del cambiamento climatico con l'ultima ondata di maltempo che, con il vento, non solo ha spazzato via le olive dagli alberi ma ha sradicato e spaccato migliaia di ulivi anche secolari. E' quanto emerge dal primo bilancio della Coldiretti che ha convocato la task force sull'emergenza maltempo in occasione dell'Assemblea elettiva della maggiore organizzazione degli agricoltori in Europa. Particolarmente grave - sottolinea la Coldiretti - la situazione in Puglia con una violenta tromba d'aria che ha colpito la provincia di Brindisi, ma segnalazioni dagli olivicoltori arrivano da tutte le regioni, dalla Calabria al Lazio fino alla Liguria dove ad essere colpita è stata la pregiata varietà Taggiasca. Una strage che - precisa la Coldiretti - colpisce il settore dopo le gelate invernali di Burian dello scorso febbraio che hanno compromesso 25 milioni di ulivi in zone particolarmente vocate lungo tutta la Penisola. Il risultato è il crollo dei raccolti a meno di 265 milioni di chili, un valore vicino ai minimi storici per la pianta simbolo della dieta mediterranea pesantemente colpita dalla tropicalizzazione del clima. La Puglia - continua la Coldiretti - si conferma essere la principale regione di produzione, con 87 milioni di chili, nonostante il calo del 58%, mentre al secondo posto si trova la Calabria, con 47 milioni di chili e una riduzione del 34%, e sul gradino più basso del podio c'è la Sicilia dove il taglio è del 25%, per una produzione di 39 milioni di chili, mentre in Campania il raccolto è di 11,5 milioni di chili, in riduzione del 30%. Al centro diminuisce a 11,6 milioni di chili la produzione in Abruzzo (-20%) e a 14,9 milioni di chili nel Lazio (-20%) mentre aumenta a 15 milioni di chili in Toscana (+20%) come nel nord dove complessivamente - precisa Coldiretti -si registra un aumento del 30%. I danni agli ulivi comporteranno conseguenze pesanti anche nel lungo periodo, fermo restando il disastroso impatto a livello ambientale. In queste condizioni un piano olivicolo nazionale 2.0 deve diventare per il governo un'assoluta priorità, sostiene Coldiretti che insieme a Unaprol e FAI S.p.A. (Filiera Agricola Italiana) per calmierare gli effetti sul mercato ha sottoscritto con Federolio il più grande contratto di filiera per l'olio Made in Italy di sempre, per un quantitativo di 10 milioni di chili con l'obiettivo di assicurare la sicurezza e la diffusione dell'olio italiano al 100% stabilizzando le condizioni economiche della vendita con un prezzo minimo garantito e programmazione pluriennale. Il rischio per i consumatori - denuncia la Coldiretti - è che nelle bottiglie di olio, magari vendute sotto marchi italiani ceduti all'estero o con l'etichetta delle grande distribuzione - sottolinea Coldiretti - si trovi prodotto straniero (tunisino, spagnolo o greco), peraltro favorito da etichette dove l'indicazione della provenienza è spesso illeggibile. Nel 2018 gli arrivi di olio dalla Tunisia sono tra l'altro quasi triplicati (+170%) e potrebbero crescere ulteriormente - aggiunge Coldiretti - se l'Unione Europea rinnoverà l'accordo per l'ingresso di contingenti d'esportazione di olio d'oliva a dazio zero verso l'Ue per 35mila tonnellate all'anno scaduto il 31 dicembre 2017, oltre alle 56.700 tonnellate previste dall'accordo di associazione Ue-Tunisia (in vigore dal 1998). Sulle confezioni - continua la Coldiretti - è praticamente impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte "miscele di oli di oliva comunitari", "miscele di oli di oliva non comunitari" o "miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari" obbligatorie per legge nelle etichette dell'olio di oliva dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario N.182 del 6 marzo 2009. In attesa che vengano strette le maglie larghe della legislazione per non cadere nella trappola del mercato il consiglio è quello di diffidare dei prezzi troppo bassi, guardare con più attenzione le etichette e acquistare extravergini a denominazione di origine Dop, quelli in cui è esplicitamente indicato che sono stati ottenuti al 100 per 100 da olive italiane o di acquistare direttamente dai produttori olivicoli, nei frantoi o nei mercati di Campagna Amica dove è possibile assaggiare l'olio EVO prima di comprarlo e riconoscerne le caratteristiche positive

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Legnini: disposto a candidarmi con progetto nuovo e plurale

"Sono disponibile a candidarmi solo per un progetto nuovo e plurale". A scriverlo, in una lettera inviata e pubblicata dall'edizione abruzzese de 'Il Messaggero', è l'ex vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, che interviene nel dibattito politico sulle candidature delle elezioni regionali in Abruzzo, in programma il prossimo 10 febbraio, ribadendo di non essere disponibile a candidarsi come "capo della coalizione uscente di centrosinistra". "Eserciterò tale opzione - spiega Legnini in un passaggio della missiva riferendosi all'eventualità di una sua candidatura a presidente della Regione - solo se sarà possibile realizzare un progetto aperto e plurale, un'alleanza tra progressisti e liberali, capace di coltivare i valori del lavoro e dell'innovazione, della solidarietà e della legalità. Solo se arriveranno tante risposte da altre personalità abruzzesi, donne e giovani, rappresentanti del mondo del lavoro, dell'impresa, delle professioni e della cultura, mi deciderò a fare un passo che non era nei miei propositi e progetti di vita". "So che il tempo delle decisioni stringe - conclude nella lettera - ma adesso è la società abruzzese che deve farsi sentire per far comprendere verso quale direzione intende muoversi. Se le volontà che emergeranno saranno quelle espressive di un desiderio di riscatto civile e di una prova di orgoglio collettivo, allora farò la mia parte".

 

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Istat, produttivita’ in aumento del 2,1% nel 2017

L'Istat ha diffuso le stime sulle misure di produttivita' per il periodo 1995-2017. Nel 2017 il valore aggiunto dell'intera economia ha registrato una crescita in volume del 2,1% rispetto al 2016. La produttivita' del lavoro - calcolata come valore aggiunto per ora lavorata - e' aumentata dello 0,8%, quella del capitale - misurata dal rapporto tra il valore aggiunto e l'input di capitale - dell'1,2%.

Nello stesso anno, la produttivita' totale dei fattori, che misura la dinamica del valore aggiunto attribuibile al progresso tecnico e ai miglioramenti nella conoscenza e nell'efficienza dei processi produttivi, e' cresciuta dell'1%, con un rafforzamento della tendenza positiva in atto dal 2012, stimolata anche dall'aumento della propensione innovativa delle imprese, soprattutto industriali

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Federico: La politica si svegli e metta al centro i programmi

"La politica si svegli e metta al centro i programmi a partire da quelli per le aree con più difficoltà". Questo l'appello lanciato dal sindaco di Navelli Paolo Federico, e rivolto, specifica in una nota il sindaco "anche al centrodestra abruzzese". "Il continuo dibattito sui candidati da mettere in campo per le prossime elezioni Regionali sta divorando persino il vero scopo della politica ossia: la programmazione, la realizzazione di proposte di mandato e il confronto con i cittadini e le altre istituzioni per superare e vincere le sfide che il futuro ci impone", afferma Federico. "Mi rivolgo a tutti i vari attori politici che si stanno dando da fare in questo periodo preelettorale affinché si fermino un attimo a riflettere. In particolare dovrebbero farlo su gravi problemi che la nostra regione ha nelle cosiddette aree interne. Senza fare contrapposizioni, le zone interne hanno bisogno di un esponente che sappia leggerne i bisogni e sia in grado di programmare precise strategie di rilancio a partire dalla pianificazione sanitaria, sociale, della mobilità, valorizzazione dell'ambiente, occupazione, turismo e pronto ad accettare le sfide del futuro come l'aumento della digitalizzazione, ricerca, competitività e sviluppo. Passaggi che devono essere fatti in accordo con le necessità della costa per contribuire all'aumento del benessere di tutta la popolazione abruzzese". "Sono convinto - continua Paolo Federico - che la volontà dei sindaci dell'area deve essere protagonista nella scelta del candidato perché non si devono vanificare gli ottimi risultati delle amministrative del 2017. Elezioni, ricordo, che hanno portato il centrodestra al governo delle due città più popolose dell'interno, L'Aquila ed Avezzano"

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