Primo Piano

Fondi per acquistare case per i terremotati

La Giunta regionale dell'Abruzzo ha deciso di acquistare 326 unità immobiliari da utilizzare per l'emergenza abitativa generata dagli eventi sismici del 24 agosto 2016 e seguenti, che hanno interessato la regione Abruzzo, insieme con altre regioni. Con detta decisione si è attivata la fase di concreto "acquisto" immobiliare che consente non solo di fornire alla collettività terremotata avente diritto (circa 1000 persone) soluzioni abitative, ma anche di ridurre gli elevati costi generati dalle varie forme di assistenza alla popolazione, in particolare dall'ospitalità alberghiera. Nel provvedimento si legge che le graduatorie stilate sulla base delle richieste e suddivise per comune, sono divenute definitive dopo l'esito positivo dei sopralluoghi degli alloggi compiuti dai tecnici della Struttura di Missione per il Superamento delle Emergenze -SMEA, incaricati di verificarne lo stato effettivo. L'ordinanza adottata dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile n. 581 del 15 marzo 2019, ha approvato la proposta di acquisizione come indicata nel decreto SMEA per l'importo massimo di euro 51.408.638,81. Le Ater di Teramo, L'Aquila e Pescara, sono i soggetti deputati all'acquisizione al proprio patrimonio degli immobili e incaricate ad adottare tutti gli atti necessari e conseguenziali, stabilendo, contestualmente, che con successivi provvedimenti saranno erogate in favore delle suddette ATER le somme necessarie ai pagamenti, a valere sulle risorse finanziarie rese disponibili con l'OPCM numero 581 del 15 marzo 2019

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Reati in calo in Abruzzo

Nel 2019 in Abruzzo i reati sono in calo del 10,1% rispetto al primo trimestre di un anno fa. Sono i dati resi noti dal Viminale. In particolare, a Chieti -10,3%, -18,5% a L'Aquila, -11,2% a Pescara, -1,4% a Teramo. Si riducono anche gli stranieri ospiti delle strutture di accoglienza. In tutta la regione erano 4.155 al 13 maggio 2018, diventati 2.424 al 13 maggio 2019 (-36,63%): a Chieti -40,63%, -29,26% a L'Aquila, -36,58% a Pescara, -39,15% a Teramo.

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Traforo del Gran Sasso, Toninelli: un tavolo permanente

"Da lunedi' ci sara' un tavolo permanente da parte di tutti gli interlocutori interessati. La paventata chiusura (del tunnel del Gran sasso ndr) e' un'azione unilaterale del concessionario, che fa seguito ad un'inchiesta della Procura per inquinamento. Stiamo cercando di evitare la chiusura mettendo al tavolo tutte le parti interessate. Sono ottimista ma finche' non vedo concretamente un risultato non voglio parlare". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli a Radio Anch'io su Radio Uno, riferendosi alla decisione di Strada dei Parchi di chiudere al traffico a partire dal 19 maggio entrambe le galleria del traforo del Gran Sasso (Teramo-Roma).

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Nel 2018 +16,2% per la produzione di vino, record negativo per l’olio

Il prodotto agricolo con la migliore performance nel 2018 e' stato il vino. La sua produzione e' cresciuta del 16,2% in volume e del 31,5% in valore, con un deciso aumento dei prezzi alla produzione connesso, essenzialmente, al miglioramento della qualita'. Il settore e' infatti sempre piu' caratterizzato da prodotti di alta qualita': sono oltre 500 i vini Dop/Dopg e Igp certificati dall'Unione europea i quali rappresentano il 90% del valore della produzione. Questi i dati diffusi oggi dall'Istat nell'ultimo dossier relativo all'andamento dell'economia agricola nel 2018. Con 10,2 miliardi di euro di valore della produzione di vino, l'Italia nel 2018 si e' collocata in Europa seconda solo rispetto alla Francia, che ne ha prodotto per 12,6 miliardi. L'88% e' stato prodotto nelle aziende agricole, 42%, o nelle cooperative agricole, 46%, solo il 12% dall'industria. L'export del vino ha superato i 6 miliardi di euro. Buono e' stato anche il risultato per le coltivazioni industriali, quelle foraggere e floricole, cereali e ortaggi. Un calo si e' avuto invece per le produzioni agrumicole e, in misura piu' lieve, per quelle zootecniche. Nell'ambito della produzione frutticola, l'istituto di statistica ha segnalato la forte ripresa della produzione di mele, +25,6%, che ha recuperato quasi completamente la contrazione del 2017, -28,8%, anno che aveva fatto registrare il risultato peggiore dal 1980. La produzione di olio di oliva ha segnato, invece, una drastica riduzione rispetto all'anno precedente, -34,7%, con la massima caduta in Puglia, -48% in valore e -43% in volume.

La crisi produttiva sarebbe attribuibile, in particolare, alle condizioni climatiche avverse, gelate primaverili e siccita' estiva, all'ulteriore diffusione della xilella e alla presenza di attacchi di mosca olearia. Questi due problemi stanno incidendo pesantemente sulla produzione, amplificando l'alternanza tra annate di carica e scarica. I cambiamenti climatici dell'ultimo decennio hanno condizionato la redditivita' del settore agricolo. Le perdite di raccolta dovute a calamita' naturali hanno assunto, negli ultimi anni, un carattere ricorrente. Varie produzioni ne sono state interessate, ad esempio il vino nel 2017, -16%, e nel 2014, -8,9%, il mais nel 2015, -22,2%, e nel 2012, -19,4%, l'olio nel 2016, -39,5%, e nel 2014, -39,3%, le patate nel 2013, -12%, e nel 2010, -13,4%, il frumento duro nel 2017, -16,4%, e nel 2009, -29,4%, le pesche nel 2018 e, -11,9%, e nel 2017, -13,7%, le mele nel 2017, -21,6%, e nel 2012, -14,6%. La centralita' di tale questione e' stata riconosciuta anche a livello Ue nella definizione delle nuove linee della Politica agricola comune, Pac, successive al 2020. Per quel che riguarda i prezzi, gli andamenti sono stati molto differenziati. Nel 2018 si sono stati registrati aumenti sensibili dei prezzi alla produzione per le coltivazioni foraggere, +18,9%, la viticoltura, +13,2%, e la frutta, +10,4%, piu' contenuti per i cereali, +2,9%. Diminuzioni, invece, hanno interessato i prezzi delle produzioni olivicole, -10,6%, delle coltivazioni industriali, -5,8%, degli ortaggi, -3,9%, degli agrumi, -3,5%, e delle produzioni zootecniche, -2,2%.

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Consiglio straordinario sul traforo del Gran Sasso, si solleciterà il Governo per l’emergenza

Il Consiglio regionale straordinario convocato questa mattina a Palazzo dell’Emiciclo per discutere dell’emergenza “Gran Sasso” si è concluso con la messa in votazione di due distinti documenti politici. Il primo documento, presentato dal centro-destra, è stato approvato a maggioranza e impegna il Presidente della Giunta regionale e tutti gli organi regionali competenti a: sollecitare il Governo in merito all’accertamento della condizione di emergenza connessa alle criticità relative alle interconnessioni tra il traforo autostradale del Gran Sasso, i Laboratori dell’INFN, le captazioni ad oso potabile e, più in generale, l’acquifero del Gran Sasso; richiedere al Governo che la nomina di un Commissario Straordinario, sulla quale il Ministero delle Infrastrutture si è già pronunciato positivamente, preveda l’incarico di definizione dei progetti e realizzazione degli interventi strutturali di completa messa in sicurezza del sistema idrico, con la gestione unitaria del “sistema Gran Sasso”; richiedere al Governo che la nomina del Commissario Straordinario sia contestuale ad un adeguato stanziamento di risorse;  richiedere al Governo e, in particolare, al Ministero delle Infrastrutture e alla Società concessionaria Strada dei Parchi ogni misura atta a scongiurare la chiusura della galleria del Gran Sasso, anche attivandosi autonomamente per quanto di competenza; richiedere al Governo ed al competente Ministero dell’Ambiente di voler definire, con una normativa ad hoc, il tema dell’applicabilità dell’articolo 94 del Decreto legislativo 152/2006 alla specificità del sistema di captazione di acque destinate al consumo umano dal sistema idrico del Gran Sasso; confermare e aggiornare il rispetto del Protocollo d’Intesa stipulato il 07/09/2017; continuare a garantire nelle modalità più idonee forme di trasparenza e partecipazione a tutti i portatori di interesse coinvolti nella definizione delle iniziative e misure necessarie per le attività di informazione, prevenzione dei rischi, monitoraggi, stati di avanzamento e definizione di procedimenti connessi, tramite il coinvolgimento e la condivisione con tutti i referenti rappresentativi delle istanze del territorio, tramite redazione di apposite note informative e pubblicazione tempestiva sul sito della regione Abruzzo avendo cura di evitare la frammentazione nella divulgazione delle informazioni che ha caratterizzato gli episodi di sversamenti citati, aspetto che più di tutti ha contribuito a creare allarme nella popolazione.

Il documento presentato dalle forze politiche di centro-sinistra è stato respinto. Il provvedimento impegnava il Presidente della Giunta regionale a: “Sulla scorta delle conclusioni della Commissione tecnica e delle indicazioni contenute nella delibera di G.R. n. 33 del 25.01.2019 e ribaditi nella delibera di G.R n. 220 del 29.4.2019, stante l'inderogabilità e l'urgenza dell'esecuzione degli interventi individuati e dell'impossibilità di provvedervi con le risorse proprie degli enti titolari delle infrastrutture e delle funzioni che compongono il sistema del Gran Sasso, a richiedere al Governo di provvedere con assoluta urgenza a finanziare, con uno specifico provvedimento legislativo, gli interventi individuati con risorse  straordinarie a carico del Bilancio dello Stato, stimati in Euro 172 Milioni”; “In considerazione del positivo andamento delle attività di prevenzione del rischio a tutela della qualità delle acque del sistema idrico contemplate nel Protocollo di intesa del 7.9.2017, a provvedere all’aggiornamento e rinnovo della sua operatività almeno fino alla conclusione degli interventi  necessari per il definitivo superamento delle criticità rilevate; a provvedere altresì a garantire forme di partecipazione costante dei Sindaci interessati, delle associazioni datoriali e sindacali e delle associazioni aventi come finalità la tutela dell'ambiente e della salubrità dell'acqua, individuando i criteri di rappresentatività sulla base degli esiti del confronto svoltosi in Seconda Commissione consiliare del 10 luglio 2018”; “Provvedere a specificare che la nomina del Commissario, da ultimo richiesta con delibera di Giunta regionale del 29/4/2019, è  da intendersi formulata ai sensi dell'art. 4 del  decreto legge n. 32 del 18 aprile 2019 e che pertanto, salvo i poteri esecutivi ed operativi che saranno attribuiti al nominando commissario straordinario, permangono in capo a ciascuno dei soggetti pubblici le competenze e gli obblighi previsti a legislazione vigente; conseguentemente, a prevedere  che il Presidente della Giunta Regionale, avvalendosi delle strutture regionali, provveda a garantire l'individuazione delle modalità di coordinamento e verifica degli interventi e delle iniziative che saranno intraprese  e progettate dai soggetti pubblici titolari delle diverse funzioni pubbliche coinvolte, riconvocando ove necessario  il Gruppo di lavoro costituito da tutti gli enti a vario titolo coinvolti nella gestione del sistema idrico del Gran Sasso, e richiedendo ai Ministeri competenti (MIT, Ministero per l’Ambiente, MIUR)  di individuare congiuntamente speciali forme  di coordinamento”; “Richiedere che sia individuato quale Commissario il Presidente della Giunta regionale, al fine di garantire il necessario coordinamento delle attività, la verifica degli interventi e delle iniziative sopra indicate;” “Provvedere ad individuare le iniziative  necessarie per garantire  la più efficace informazione e partecipazione di cittadini e imprese, con particolare riguardo  alle attività di prevenzione dei rischi, di monitoraggio della qualità delle acque ed early warning,  attività e avanzamento degli interventi previsti dagli enti competenti alla tutela e controllo e dai soggetti insistenti sull’acquifero”; “Richiedere al Ministero delle Infrastrutture e alla concessionaria Strada dei Parchi, ciascuno per quanto di competenza, di revocare la decisione di chiusura  del tunnel del Gran Sasso sull'autostrada A24  comunicata in data 5/4/2019 con nota SDP 5958/2019”; “Inviare il testo della presente deliberazione consiliare al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca e al Ministro dell'Ambiente ed a tutti i soggetti individuati nel protocollo di intesa del 7.9.2017.”

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Traforo del Gran Sasso, Toninelli: l’obiettivo è evitare la chiusura

'Stiamo lavorando con un tavolo permanente. Anche oggi ci sono tutte le istituzioni, gli enti pubblici, ministeri: l'obiettivo e' quello di evitare una chiusura che recherebbe danni enormi''. Lo ha detto il ministro Danilo Toninelli alla Rai Tgr Abruzzo. ''Contemporaneamente nello Sblocca Cantieri stiamo lavorando per creare una struttura commissariale che riesca a gestire anche le falde acquifere. Cosi' lo potremmo gestire a lungo termine senza piu' parlare di rischi di una chiusura'', ha proseguito il ministro

"L'adozione congiunta e coordinata di una serie di azioni inter-istituzionali per dimostrare che il Traforo non necessita di essere chiuso e che la tutela della salute dei cittadini e della salubrità dell'acquifero del Gran Sasso è comunque garantita, nel breve e nel lungo termine, senza compromettere la circolazione delle persone e delle merci". E' quanto si legge in una nota del ministero dei Trasporti dopo gli incontri tenutosi al Mit, cui hanno preso parte i rappresentanti del Dipartimento della Protezione civile, del Ministero dell'Ambiente, del Ministero dell'Istruzione, del Provveditorato alle Opere pubbliche di Lazio, Abruzzo e Sardegna, il Presidente e il Vicepresidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio ed Emanuele Imprudente, nonché esponenti delle due società degli acquedotti coinvolte nella vicenda, di Ispra, Arera, Iss, Ersi Abruzzo, Infn e dell'Autorità Distretto Appennino Centrale. Con l'interessamento anche di una rappresentanza dei parlamentari del territorio e dei sindaci de L'Aquila e di Teramo, Pierluigi Biondi e Gianguido D'Alberto. "Un protocollo rafforzato di monitoraggio ambientale e della risorsa idrica facente capo al Ministero dell'Ambiente, una pianificazione dell'emergenza demandata alla Protezione civile di concerto con la Regione e un piano di limitazione della circolazione sulla tratta autostradale, operato dal concessionario Strada dei Parchi di concerto col concedente, ossia il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti: su queste tre direttrici si articolerà nell'immediato l'azione di risposta, in attesa che il Commissario straordinario, previsto da un emendamento governativo allo Sblocca cantieri, possa prendere in mano la situazione, con le dovute risorse e prerogative, per la definitiva messa in sicurezza del sistema idrico", conclude il ministero. 

"Se le cose dette ieri verranno confermate, verra' revocata questa nostra posizione". Cosi' Mauro Fabris, vicepresidente della concessionaria di A24 e A25, su Rai Radio1 all'interno di Centocitta', il programma condotto da Ilaria Amenta, Gianluca Semprini e Duccio Pasqua parlando della possibile chiusura del traforo del Gran Sasso prevista dalla mezzanotte del 19 maggio. "Abbiamo concordato con il ministero ieri una serie di passaggi che oggi verranno comunicati all'incontro con gli enti locali. Stiamo facendo altri passaggi ulteriori. Se le cose dette ieri verranno confermate, come io sono convinto, credo proprio di si', che verra' revocata questa nostra posizione", ha detto ancora Fabris a Rai Radio1 Centocitta'. 

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Consiglio regionale sulla sicurezza del traforo del Gran Sasso

Martedì 14 maggio 2019, alle 12, è in programma la seduta straordinaria del Consiglio dedicata al seguente tema: "Indirizzi riguardanti le iniziative da intraprendere e le misure urgenti da adottare per la messa in sicurezza dell'acquifero del Gran Sasso, delle infrastrutture autostradali e dei laboratori INFN". Successivamente il Consiglio regionale si riunirà in seduta ordinaria con il seguente ordine del giorno:  Interrogazione su installazione barriere antirumore sulla linea Adriatica ferroviaria Bologna - Lecce; interrogazione sulla vicenda che ha coinvolto Saga  e la campagna elettorale del Centrodestra per la città di Pescara; interpellanza su interventi di messa in sicurezza autostrade A24-A25; interpellanza su taglio fondi per adeguamento piano altimetrico del tratto tra contrada Blanzano a Penne e contrada Passo Cordone a Loreto Aprutino; interpellanza su trasporto pazienti dializzati/secondari infermi; interpellanza sulla riorganizzazione del centro di telecontrollo abruzzese delle dighe e degli impianti idroelettrici; interpellanza su Agenzia di Promozione Culturale-Biblioteca regionale 'G. Capograssi' e Centro regionale Beni Culturali di Sulmona". I lavori proseguiranno con l'analisi dei progetti di legge dedicati ai rendiconti generali per gli anni 2014 e 2015 e con i provvedimenti amministrativi sul rendiconto finanziario 2018 del Consiglio regionale e sul bilancio di previsione 2019-2021. La seduta si chiuderà con il confronto sulla proposta d'istituzione di una Commissione speciale su fenomeno immigratorio e lavoro sommerso.

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Vertice al Ministero sul traforo del Gran Sasso

Un faccia a faccia "costruttivo" tra Ministero dei Trasporti e Strada dei Parchi sul futuro del traforo del Gran Sasso. Si lavora ad un'intesa che sollevi il gestore autostradale dalle responsabilita' e per trovare le risorse con tutte le amministrazioni pubbliche per intervenire urgentemente e sanare la situazione del rischio di inquinamento delle acque.

Al termine del primo confronto, la chiusura del traforo tunnel autostradale, annunciata a partire dalla mezzanotte del prossimo 19 maggio, non apparirebbe inevitabile.

Ma certo non e' ancora detta la parola fine alla vicenda innescata dall' inquinamento delle acque nell'area del Teramano e dall'inchiesta che ne e' derivata che vede imputati i vertici di Strada dei Parchi, la concessionaria della A24 dove ricade l'infrastruttura, della Ruzzo Reti che gestisce l'acquedotto, e dell'Istituto nazionale di fisica nucleare presente con i Laboratori del Gran Sasso. I lavori nel traforo "sono straordinari. Non toccano al concessionario ma al concedente", cioe' allo Stato, sottolinea l'amministratore delegato di Strada dei Parchi, Cesare Ramadori, entrando al ministero delle Infrastrutture per un incontro con i dirigenti del Mit. L'incontro riguarda nello specifico il piano economico finanziario dell'A24 e A25, anche occasione per parlare del traforo. La chiusura del 19 maggio non e' ancora certa, aggiunge Ramadori: "Dipende, stiamo trattando con il ministero, cercando una soluzione". E in merito all'ipotesi di revoca della concessione per interruzione di pubblico servizio Ramadori risponde che non si tratta di "interruzione di pubblico servizio. La chiusura avviene a seguito dell'indagine della procura della Repubblica". Auspica una "soluzione condivisa l'Infn che gestisce i Laboratori sotto il massiccio.

"Non e' un problema dell'Infn, dell'acquedotto o delle autostrade: e' un problema del sistema Gran Sasso" e risolverlo richiede un coordinamento", spiega Antonio Zoccoli, della giunta esecutiva Infn. Dal canto loro i gruppi consiliari in Regione 'Legnini Presidente', Pd e 'Abruzzo in Comune' chiedono che "il presidente Marsilio dia la disponibilita' ad essere nominato Commissario". Intanto la capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera, Raffaella Paita, e i deputati Dem Stefania Pezzopane e Camillo D'Alessandro chiedono al ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, "di riferire urgentemente alla Camera".

Mentre infuria la polemica, e' fitto il programma di incontri da qui a domenica. Il 14 maggio alle 12 seduta straordinaria del Consiglio regionale d'Abruzzo, all'Aquila, e prima, alle 11, conferenza stampa del sindaco, Pierluigi Biondi, e di quello di Teramo, Gianguido D'Alberto. Dal Mit annunciano sempre per il 14 un altro incontro, anche con gli enti locali. Il 16 consiglio comunale dell'Aquila. A portare alla luce l'emergenza del bacino acquifero del Gran Sasso, che rifornisce oltre 700.000 persone, il dossier di Augusto De Sanctis del Forum H2o. Oggi l'Osservatorio indipendente sull'acqua del Gran Sasso spiega che per mettere in sicurezza il bacino "e' necessaria l'impermeabilizzazione nelle due gallerie" autostradali dell'A24 Roma-Teramo (oltre 10 km ciascuna), e "nei Laboratori sotterranei dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare" realizzati dal 1969 al 1987, a diretto contatto con la falda, ricordando che, dal 2003 al 2009, fu nominato commissario Angelo Balducci ma "nonostante gli oltre 80 milioni di euro spesi, gli interventi effettuati durante il commissariamento non hanno, se non in minima parte, risolto la mancanza di impermeabilizzazione".

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Traforo del Gran Sasso, Strada dei Parchi: il Ministero sapeva da aprile

Strada dei Parchi ha scritto il 5 aprile annunciando la decisione di chiudere il Traforo del Gran Sasso e il Mit ha risposto il 10 aprile. Nella risposta, spiegano fonti della societa', non emergerebbero obiezioni. Il 5 aprile scorso, quindi, Strada dei Parchi, che gestisce le autostrade A24 e A25, informa con una lunga nota inviata al ministero per le Infrastrutture, al ministero dell'Ambiente, alle Prefetture dell'Aquila e di Teramo, alla Regione Abruzzo, all'Anas, alla Polizia stradale, all'Ispra e all'Istituto nazionale di fisica nucleare del Gran Sasso, della decisione di chiudere il traforo in entrambe le direzioni, sul tratto della A24, "al fine di evitare di incorrere in ulteriori contestazioni correlate a presunti pericoli di inquinamento delle falde acquifere, come gia' detto, oggetto del procedimento penale in corso". Tutto cio' "in assenza di precise indicazioni dirimenti sotto ogni profilo regolatorio e legale da rendere entro 15 giorni dalla ricezione della presente nota". Il MIt, in particolare il Dipartimento per le Infrastrutture, i Sistemi informativi e statistici, Direzione generale per la vigilanza delle concessioni autostradali, con una nota del 10 aprile, 5 giorni dopo, alla concessionaria comunica che, in riferimento alla nota precedente, "ha gia' riscontrato la richiesta della Regione Abruzzo, rilevando l'estraneita' degli interventi, richiamati nella delibera regionale, al rapporto concessorio, in quanto non contemplati nella convezione unica attualmente vigente. Quanto sopra, peraltro conformemente a quanto sostenuto da codesta concessionaria nella nota che si riscontra. Ulteriori indagini ed approfondimenti - si legge nella risposta del direttore generale, Felice Morisco - comunque, saranno contemplati dagli organi istituzionalmente preposti che verranno prontamente interessati dalla questione". Il riferimento del Mit e' alla delibera della giunta regionale uscente che, dopo avere convocato le parti e chiesto progetti per la messa in sicurezza della falda acquifera, aveva indicato in 172 milioni di euro la somma dell'intervento. Successivamente, nel pieno delle polemiche e delle preoccupazioni dei territori per una chiusura che isolerebbe l'Abruzzo, la Giunta di centrodestra ha chiesto e ottenuto dal Governo un provvedimento che prevede il Commissario governativo per seguire progetti e lavori. La decisione della chiusura parte dalla vicenda giudiziaria per "presunte interferenze tra i laboratori, le gallerie autostradali e il sistema di condutture delle acque con criticita' mai sanate e con un rischio permanente per la salubrita' delle acque" delle falde acquifere del massiccio abruzzese, il piu' altro dell'Appennino"

"Strada dei Parchi non ha competenza, il Governo ci ha detto di stare fermi nel senso di non prendere alcun intervento. Noi abbiamo scritto: 'guardate che dobbiamo chiudere', il Governo non ci ha detto nulla in contrario. Sarebbe singolare se ora ci revocasse la concessione". Cosi' il vicepresidente della concessionaria di A24 e A25, Mauro Fabris, sulla decisione della chiusura del traforo del Gran Sasso il 19 maggio prossimo, in un'intervista al Giornale Radio 1 Rai, di cui la testata ha diffuso il testo. 

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Sevel, timori dopo l’annuncio dello spostamento della produzione Psa in Polonia

 Il gruppo francese Psa (Peugeot, Citroen, Opel, Vauxhall) ha annunciato che avviera' la produzione di veicoli commerciali leggeri in Polonia, per soddisfare la domanda crescente del mercato. Obiettivo dichiarato del partner di Fca in Sevel, ad Atessa (Chieti), e' quello di rinforzare le sue quote di mercato in Europa e di accelerare il suo sviluppo nelle altre regioni. "Lo stabilimento SevelSud (joint venture FCA/PSA con sede in Val di Sangro) ha superato le sue capacita' produttive negli ultimi tre anni con la produzione di Peugeot Boxer, Citroen Jumper e Fiat Ducato di grandi dimensioni", si legge nella nota stampa del Gruppo Psa. La Uilm esprime in poche righe le sue preoccupazioni: "Fca e Psa, con il rinnovo dell'accordo prolungato al 2023, hanno di fatto creato un concorrente di Sevel". Lo dichiara Nicola Manzi, segretario Uilm Chieti Pescara, commentando le recenti notizie relative all'avvio da parte di Groupe Psa della nuova produzione di veicoli commerciali leggeri piu' grandi, a Gliwice, in Polonia. "Con questa notizia - sottolinea Manzi - lo stabilimento Sevel di Atessa perde il monopolio in Europa per la produzione di veicoli commerciali leggeri"

'La notizia apparsa stamattina su alcune testate giornalistiche di uno spostamento della produzione di veicoli commerciali dall'Italia verso la Polonia e' fuorviante, crea confusione tra i lavoratori e lascia spazio a qualcuno che da anni spera che le cose vadano male solo per il gusto di averlo detto'. Lo afferma in una nota Raffaele Apetino coordinatore nazionale Fim Cisl automotive. 'Per la Fim Cisl resta il comunicato ufficiale di Fca e Psa del 14 febbraio 2019 in cui gia' si faceva riferimento alla produzione completare di alcuni modelli a medio termine in Polonia dentro la conferma importante del prolungamento dell'alleanza commerciale tra i due gruppi anche per i prossimi anni accompagnato da una crescita dei volumi nello stabilimento di Atessa e la strategicita' del sito di Sevel, migliore stabilimento per la produzione dei veicoli commerciali leggeri in Europa. Tutto cio' in aggiunta a quanto gia' annunciato dal piano industriale', aggiunge Apetino. 'Per la Fim Cisl bisogna avviare subito confronto con la direzione aziendale per affrontare il tema della turnistica trovando le giuste soluzioni che facciano coincidere le richieste di nuovi volumi da parte di Fca Psa con le esigenze economiche e lavorative delle maestranze della Sevel che in questi hanno sempre dimostrato senso di responsabilita' e attaccamento al lavoro producendo nel 2018 oltre 297.000 furgoni rispetto ai 292.000 del 2017', continua il sindacalista, sottolineando che il confronto va avviato 'subito per mettere in sicurezza il futuro dello stabilimento e creare le condizioni di stabilizzazioni dei lavoratori interinali gia' presenti e dei circa 500 giovani che entreranno a lavoro in questi mesi. E' inoltre importante che anche la Regione faccia la sua parte investendo sulle infrastrutture, migliorare sistema dei trasporti per i lavoratori e meno burocrazia. Solo cosi' si contribuisce ad attrarre investimenti, migliorare la vita delle persone e sviluppo del territorio'. 

"Preoccupazione" e' stata espressa dall'assessore allo Sviluppo Economico della Regione Abruzzo, Mauro Febbo, alla notizia dello spostamento, nello stabilimento PSA di Gliwice in Polonia, di una parte della produzione dei furgoni che vengono realizzati alla Sevel di Atessa. "Non ci aspettavamo una notizia del genere - commenta Febbo - ma questo non significa che rimarremo fermi di fronte a questo annuncio. Ho gia' avviato contatti con il management di PSA per capire la reale portata della decisione di delocalizzazione una parte della produzione di furgoni in Polonia. A dire il vero, con la direzione Sevel avevo gia' previsto un incontro per confrontarmi sulla futura programmazione comunitaria 2021-2027; questa notizia ci da' un motivo in piu' per accelerare i tempi per l'incontro". In questo senso la Regione non intende assolutamente sottovalutare la decisione di delocalizzare, "anche se - precisa Febbo - verrebbe delocalizzata in Polonia, a partire dal 2021, quella produzione di furgoni in surplus che lo stabilimento di Sevel non riesce a garantire. Parliamo nello specifico di 100mila unita', 300 giornaliere, a fronte di 300mila unita', 1.300 giornaliere, prodotte attualmente nello stabilimento abruzzese. Sembra infatti che la capacita' produttiva di Sevel abbia raggiunto il livello massimo, per cui, di fronte a una domanda piu' alta, si sarebbe deciso di avvalersi anche dello stabilimento polacco. Ma questo non cambia i termini della questione e anzi ci spinge a capire se esistono margini per riportare in Val di Sangro anche quella produzione in eccedenza che si vorrebbe spostare in Polonia. Non sono disposto a sottovalutare la decisione, anzi lavorero' con proposte costruttive e alternative per rendere sempre piu' competitivo il nostro territorio. Pertanto - conclude Febbo - accelerero' un immediato confronto con l'azienda".

"Lo spostamento della produzione di grandi furgoni da parte di Groupe Psa dallo stabilimento Sevel di Atessa a quello di Gliwice in Polonia è una notizia molto preoccupante. Soprattutto rimango allibita dalla motivazione data dal gruppo, che parla di 'superata capacità produttiva'. Eravamo tristemente abituati ad ascoltare il ritornello delle grandi aziende che giustificano le delocalizzazioni con una mancanza di lavoro. Qui ci troviamo esattamente nel caso opposto eppure la musica non cambia. A questo punto non riesco a comprendere cosa debbano fare in più i lavoratori per evitare di vivere ancora situazioni simili". È questo il commento della capogruppo M5S in Regione Abruzzo Sara Marcozzi.

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