Primo Piano

‘Forza Italia in Abruzzo è l’unica in grado di identificare e indicare un candidato autorevole e conosciuto’

Il summit a Roma di Forza Italia con Silvio Berlusconi sulle elezioni in Abruzzo è stato una riprova della coesione del partito in tutte le sue componenti e della condivisione delle linee guida per la conquista della Regione. "Al di là di ricostruzioni giornalistiche parziali e avventuristiche, è emersa invece la compattezza negli obiettivi e la condivisione del percorso per raggiungerli. Con convinzione e ricchezza di argomentazioni è stato ribadito al leader Berlusconi che Forza Italia in Abruzzo è l'unica espressione politica in grado di identificare e indicare un candidato autorevole e conosciuto, in grado di vincere la competizione elettorale e riportare il centrodestra alla guida. Gli azzurri sono peraltro gli unici della coalizione ad avere esperienza amministrativa in Consiglio regionale", si legge in una nota del coordinatore regionale, Nazario Pagano.

"Parlamentari, consiglieri regionali e sindaci hanno confermato a Berlusconi che Forza Italia, tra tutte le anime del centrodestra, è la sola ad avere una classe dirigente formata, attrezzata, competente ed esperta, e che quindi è l'unica a possedere tutti i requisiti per dare un valore aggiunto alla coalizione indicando un candidato forte sul quale far convergere il supporto. Il quadro delineato fa leva sulla necessità di massimizzare le possibilità di vincere le elezioni e assicurare un buon governo all'Abruzzo. L'insoddisfazione degli esponenti di Forza Italia è legata infatti alla scarsa rappresentatività sul territorio degli esponenti della terna fornita da Fratelli D'Italia, non certamente alle qualità personali dei tre candidati espressi. Di qui la richiesta corale a Berlusconi di un passo fattivo per rivedere l'impegno assunto su scala nazionale, proprio per le peculiarità dell'Abruzzo. Alla luce delle risultanze Berlusconi ha chiesto una settimana di tempo per studiare i punti programmatici e i candidati di sintesi, per giungere a quella vasta condivisione che è alla base del preesistente accordo del centrodestra".

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L’economia dell’Abruzzo nei dati Cresa

In Abruzzo nel 2017 l'attività economica è cresciuta in misura moderata; l'incremento del Pil è stato di circa l'1%, più contenuto rispetto al dato medio nazionale. L'attività produttiva è cresciuta nell'industria e nei servizi, mentre ha ristagnato nelle costruzioni. In generale il sistema imprenditoriale abruzzese continua a mostrare segnali di difficoltà proseguendo nella flessione, sebbene rallentata, delle imprese attive (-0,2%) e delle iscrizioni (-2,2%). A questo rallentamento si accompagna il calo delle cancellazioni (-4,2%), elementi che fanno ipotizzare il futuro miglioramento della dinamica imprenditoriale. Questa la fotografia scattata dal Cresa nella 9/a edizione del rapporto 'Economia e Società in Abruzzo', presentato oggi, che si configura come la versione rinnovata dell'originario 'Rapporto sull'economia abruzzese'. Nel dossier anche i dati sulla composizione della popolazione regionale e un focus sui giovani. In particolare gli stranieri rappresentano il 6,6% del totale dei residenti (8,6% in Italia) mentre aumenta l'aggravio del carico sociale ed economico riconducibile all'aumento della popolazione anziana. La popolazione giovane, in Abruzzo come in Italia, è infatti molto diminuita a causa della flessione della natalità e della contemporanea crescente longevità. Nonostante poi il buon livello di istruzione, i giovani abruzzesi rispetto al resto d'Italia, "incontrano evidenti difficoltà nell'inserimento nel mondo del lavoro". Di rilievo anche i dati su chi decide di lasciare l'Abruzzo. La società regionale risulta composta al 31 dicembre 2017 da 1.315.196 residenti, 7.051 in meno rispetto all'anno precedente cui corrisponde un decremento percentuale rispetto al 2016 del 5,3? quale risultato di una dinamica naturale e migratoria negativa (rispettivamente -4,5? e -0,8?). Inoltre, secondo i dati contenuti nel rapporto Cresa, nel 2017 è proseguita la graduale ripresa dei livelli occupazionali, sospinta dall'espansione registrata nell'industria e nei servizi; il numero di addetti si è invece ridotto nell'edilizia e nell'agricoltura. Il tasso di disoccupazione è sceso, attestandosi ad un livello di poco superiore a quello medio nazionale. La quasi totalità dei settori di attività economica registra una diminuzione delle imprese, ad eccezione soprattutto dei servizi non commerciali, in particolare quelli turistici. Perdura il consolidamento del sistema imprenditoriale attraverso la diminuzione delle imprese con forma giuridica semplice e il rafforzamento di quelle più strutturate e maggiormente concorrenziali sui mercati internazionali. I dati Istat relativi al 2017 riguardanti le esportazioni confermano che la regione sta attraversando una fase particolarmente positiva. Nel corso dell'anno il commercio estero dell'Abruzzo ha visto attestarsi intorno ai 9 miliardi di euro il valore delle esportazioni, con un incremento del 10,2% rispetto all'anno precedente (Italia: +7,4%) che posiziona l'Abruzzo al settimo posto delle regioni più virtuose dopo Sicilia, Sardegna, Valle d'Aosta, Lazio, Calabria e Friuli-Venezia Giulia. Nonostante tale buona performance, l'apporto delle vendite estere regionali sul totale nazionale resta stabile rispetto all'anno precedente e si conferma al 2%

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Lavoro, dodici milioni di euro per supportare le assunzioni

La Regione mette a disposizione un plafond complessivo di 11 milioni 970mila euro, a valere sulle risorse del Fondo Sociale Europeo, per nuove assunzioni di lavoratori a tempo indeterminato o per la trasformazione in contratti stabili di assunzioni a termine.

I contenuti di Garanzia Lavoro, che si articola in due distinti avvisi, sono stati illustrati questa mattina a Pescara dal presidente vicario della Regione, Giovanni Lolli, e dal direttore del Dipartimento sviluppo economico, Piergiorgio Tittarelli.

Il primo avviso riguarda il regime "de minimis" e ha una dotazione di 6 milioni 970mila euro, dei quali 2 milioni e 470mila euro riservati alle imprese che hanno sede operativa nell'area di crisi complessa Vibrata-Tronto Piceno. E' previsto un contributo di 8mila euro per ogni assunzione di uomini di età compresa tra 18 e 49 anni, che sale a 10mila euro per le donne e gli over 50. Il secondo avviso, invece, è per il regime "in esenzione": la dotazione è di 5 milioni, dei quali 2 milioni e 30mila per le aziende dell'area di crisi complessa. I contributi sono gli stessi del de minimis.

Le istanze di finanziamento potranno essere presentate sulla piattaforma telematica della Regione a partire dal prossimo 10 dicembre e fino al primo aprile 2019. Sono previste procedure semplificate per la concessione dei fondi e anche la possibilità, previa sottoscrizione di polizza fideiussoria, dell'anticipazione del contributo.

"Abbiamo scelto - ha sottolineato Lolli - di mettere tutte le risorse a nostra disposizione su iniziative che puntino al lavoro stabile, senza il quale diventa impossibile costruire il proprio progetto di vita. Già con Garanzia Over, che aveva un budget inferiore e scontava procedure più complesse, siamo riusciti a creare circa 1500 nuovi posti di lavoro stabili. Con questa misura, quindi, crediamo sia possibile centrare l'obiettivo di 2mila nuovi occupati".

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Sondaggio Bce sulle imprese, la digitalizzazione fa vendere di più

La maggioranza degli imprenditori ritiene che la digitalizzazione abbia un impatto positivo sulle vendite della propria attivita'. E' quanto emerge da un'indagine condotta dalla Bce tra le imprese leader dell'area dell'euro sull'impatto della digitalizzazione sull'economia. Piu' della meta' delle imprese intervistate si aspetta che l'adozione di tecnologie digitali produca un "lieve aumento" delle vendite nei prossimi tre anni, mentre circa un terzo si aspetta un "aumento significativo". L'alto grado di adozione di tecnologie digitali e' considerato il fattore fondamentale per la conquista di quote di mercato. L'obiettivo principale dell'indagine della Banca centrale europea e' osservare il modo in cui, nella percezione delle imprese, la trasformazione digitale sta influenzando gli aggregati macroeconomici.

Sono state ricevute risposte da 74 imprese non finanziarie, divise equamente fra produttori di beni e fornitori di servizi. Si tratta di aziende molto grandi, che rappresentano circa il 3,7 per cento della produzione e l'1,7 per cento dell'occupazione totali dell'area dell'euro. Il canale principale attraverso cui la digitalizzazione sostiene la crescita delle vendite risulta essere il migliore accesso ai clienti. In particolare, gli intervistati sottolineano il ruolo svolto dalle tecnologie digitali nel fornire accesso ai dati della clientela, elemento che aiuta le imprese a comprenderne i bisogni e a offrire servizi nuovi o migliori e soluzioni su misura con livelli di qualita' piu' elevati. Cio', a sua volta, sostiene i miglioramenti della qualita' dei prodotti esistenti, che va ad aggiungersi ai miglioramenti strettamente derivanti dalla tecnologia. Le imprese riconoscono che la digitalizzazione accresce la flessibilita' di cui dispongono nella scelta dei prezzi. Circa la meta' dei partecipanti al sondaggio afferma che l'adozione di tecnologie digitali ha aumentato la capacita' della loro impresa di adattare i propri prezzi in rapporto a quelli dei concorrenti, nel corso del tempo e su vari mercati. Cosi' come si puo' "sfruttare meglio i picchi di domanda" e dunque "catturare il valore" di beni e servizi forniti alla clientela. Al tempo stesso, la digitalizzazione rende possibile "gestire e ottimizzare molto meglio le forniture" e "liberarsi di sprechi e frizioni lungo la catena del valore"

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Manovra, Sindacati compatti: assenti i riferimenti all’innovazione nella Pubblica Amministrazione

Assemblea provinciale di Cgil, Cisl e Uil Abruzzo focalizzata sulla prossima manovra economica. L'incontro si è svolto nell’auditorium della Camera sindacale della Uil a L’Aquila. Ai lavori ha partecipato anche Antonio Foccillo, segretario nazionale Uil, in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil nazionali, che ha illustrato i contenuti della piattaforma unitaria “Le priorità di Cgi, Cisl, Uil per la legge di bilancio 2019”. Presenti anche Michele Lombardo, segretario regionale Uil Abruzzo, in rappresentanza di Cgil, Cisl e Uil Abruzzo, il segretario provinciale di Cgil L’Aquila, Francesco Martelli, e quello provinciale Cisl, Paolo Sangermano.

Nel dettaglio, i sindacati hanno ribadito che "nella manovra sono del tutto assenti i riferimenti all’innovazione nella Pubblica Amministrazione e al rinnovo di contratti in essere e di quelli futuri. Sulla previdenza è positiva l'apertura di una base di confronto su “quota 100”, ma manca qualunque riferimento alla pensione di garanzia per i giovani, agli interventi a favore delle donne, ai lavoratori precoci e lavori gravosi e la separazione tra previdenza e assistenza. Sul versante fiscale i provvedimenti annunciati sono iniqui e sbagliati in quanto si sceglie di introdurre un nuovo condono premiando gli evasori e non si riduce il cuneo fiscale per i lavoratori e per i pensionati, non si prevedono né una maggiore progressività delle imposte e interventi sui patrimoni dei più ricchi e non si programma un deciso contrasto all'evasion"e.

In definitiva, Cgil, Cisl e Uil continuano ad affermare con forza la necessità che lo sviluppo del Paese "sia supportato da politiche espansive e sostengono, in coerenza con le linee espresse dalla Confederazione Europea dei Sindacati, che sia necessario il superamento delle politiche di austerity che, in Italia come in Europa, hanno determinato profonde disuguaglianze, aumento della povertà, crescita della disoccupazione in particolare giovanile e femminile".

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Qualità della vita, Bolzano, Trento e Belluno sul podio

Bolzano, Trento e Belluno sul podio della qualità della vita 2018. L’indagine realizzata da ItaliaOggi Sette, in edicola da lunedi, vede anche quest'anno le tre città ai piedi della Dolomiti ai primi tre posti della classifica dei luoghi dove si vive meglio nel Bel Paese. Una conferma della solidità delle posizioni di vertice ormai raggiunta dalle città del Nord-Est. Brusco scivolone, invece, di Roma scesa dal 67esimo posto dello scorso anno all’ 85esimo posto della classifica e la non proprio brillantissima performance di Milano che si piazza in 55esima posizione. Lo studio, giunto ormai alla 22esima edizione, conferma alcuni trend già emersi negli anni scorsi. In particolare, in Italia si vive meglio nelle piccole e medie città del Nord-Est e del Centro rispetto ai grandi centri urbani, più difficili da governare e meno sicuri. Unica eccezione tra le città che occupano le prime 35 posizioni è Aosta. La città ideale, in base alla classifica, ha mediamente 100 mila abitanti. Nelle prime 40 posizioni, infatti, solo Verona e Padova hanno poco più di 200 mila abitanti, mentre Brescia, Parma, Modena, Reggio Emilia, Bergamo, Trento, Forli, Vicenza, Bolzano e Piacenza ne hanno più di 100 mila, tutte le altre 28 città hanno un numero di abitanti inferiore. Scivolano in basso, invece, le grandi città. Milano è al 55esimo posto, Torino è al 78esimo, Roma all’85esimo, Palermo al 106esimo tallonata da Napoli al 108esimo. La Capitale poi segna quest’anno un forte balzo all’indietro, perdendo 18 posizioni rispetto all’anno scorso, mentre le altre sono sostanzialmente stabili.C’è un’altra tendenza che sembra emergere da qualche anno nella serie delle classifiche sulla qualità della vita, ed è quella della frammentazione della classica polarità Nord-Sud. Alcune città del Mezzogiorno sono in netta ripresa e come Teramo e Matera si attestano nella prima metà della classifica. Ma ci sono numerose classifiche parziali, da quella ambientale a quella sulla criminalità, da quella sulla popolazione a quella sul sistema salute che vedono città del Sud in posizioni di vertice. Al contrario, mentre vent’anni fa il disagio sociale e personale era un fenomeno prevalentemente del Nord, ora sta emergendo anche al Sud.

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Studio Cgia, con spread a 300 punti imprese a rischio

Con uno spread sopra i 300 punti base, nell'economia reale del nostro Paese sono piu' a rischio le imprese che le famiglie. A dirlo e' l'Ufficio studi della Cgia che ha analizzato sia la situazione di liquidita' delle imprese sia il peso dei titoli di Stato e il numero di mutui per l'acquisto della casa in capo alle nostre famiglie. Se circa la meta' delle imprese italiane (2,5 milioni) ha all'attivo poco meno di 681 miliardi di euro di prestiti bancari (impieghi vivi relativi al mese di giugno del 2018), per contro, solo il 9,3 per cento delle famiglie (pari a 2,4 milioni) ha in essere un mutuo per l'acquisto della prima casa e un altro 6,1 per cento (pari a 1,6 milioni di nuclei) detiene dei Titoli di Stato. Sulla base dei dati della Banca d'Italia (aggiornati al 31 dicembre 2017) si evince che l'ammontare dei Bot e dei Cct/Btp in possesso delle famiglie e' di 300 miliardi di euro, mentre l'indebitamento per mutui collegati all'acquisto dell'abitazione ammonta a circa 340 miliardi di euro.

Senza banche, sottolinea lo studio della Cgia, non si puo' fare economia, soprattutto in Italia. Il nostro Paese, infatti, e' costituito quasi esclusivamente da piccole e micro imprese tradizionalmente sottocapitalizzate e a corto di liquidita'. Il 98% delle imprese ha meno di 20 addetti. Pertanto, il ruolo degli istituti di credito rimane centrale sia per dare ossigeno all'intero sistema sia per creare le condizioni per rilanciare con forza la situazione economica che sta rallentando paurosamente. "Per questo", afferma la Cgia, "auspichiamo che gli istituti di credito tornino a fare il loro mestiere, sostenendo e rischiando assieme al mondo delle aziende, in particolar modo con quelle di piccola dimensione". La Cgia segnala che negli ultimi anni e' aumentata a dismisura l'incidenza delle commissioni nette (costi per tenuta conto corrente, i servizi bancomat/carte di credito, i servizi di incasso/pagamento, le gestioni patrimoniali, l'intermediazione e il collocamento titoli, etc.) sui ricavi netti degli istituti di credito italiani. "Ormai la percentuale raggiunta si aggira attorno al 40% circa, un livello", sostiene lo studio, "che non e' riscontrabile in nessun altro paese europeo. In altre parole, una parte sempre piu' consistente del fatturato delle banche e' riconducibile ad attivita' di puro servizio, a scapito del core business: ovvero dell'intermediazione creditizia".

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Decreto Fisco, tutte le novità

Il decreto fiscale sara' modificato, tra le principali novita' lo stop al condono e la reintroduzione del bonus bebe'. E' questo l'accordo - definito "pieno" da fonti leghiste - raggiunto in poco meno di due ore di vertice a palazzo Chigi tra il premier Giuseppe Conte, i due vice premier, Luigi Di Maio e Matteo Salvini, i ministri Alfonso Bonafede, Giovanni Tria e Riccardo Fraccaro, e i sottosegretari al Mef, Massimo Bitonci, Massimo Garavaglia e Laura Castelli. Scompare quindi la dichiarazione integrativa dalle cosiddette misure sulla 'pace fiscale', care alla Lega: sara' possibile regolarizzare solo il dichiarato. In materia di lotta all'evasione, vengono sbloccate le banche dati, alle quali la Guardia di finanza potra' accedere direttamente senza dover piu' chiedere autorizzazioni ai pubblici ministeri. Ma non sara' introdotto il carcere per gli evasori, diversamente da quanto chiesto in origine dai 5 stelle. Sempre in merito alle misure della pace fiscale, resta confermata la possibilita' di 'spalmare' in cinque anni il dovuto, la possibilita' di uscire da ogni grado di giudizio del processo tributario pagando una piccola percentuale commisurata alla vittoria nei vari gradi di giudizio. Tra le modifiche concordate, la possibilita' di correggere gli errori formali nelle dichiarazioni dei redditi con 200 euro per ogni anno. Previsto un incremento di tre milioni di euro del fondo nazionale per le politiche migratorie per la lotta al caporalato; lo stanziamento, a decorrere dal 2019, servira' anche a far funzionare un tavolo apposito al ministero del Lavoro. Sara' reintrodotto il bonus bebe' e verranno detassate le sigarette elettroniche; e' prevista una tassazione all'1,5% per i money transfer. E' previsto inoltre un emendamento al dl fiscale per evitare la tassa sui metri quadrati di ombra degli ombrelloni presenti negli stabilimenti balneari e saranno sbloccate le procedure per consentire alle Regioni di recuperare le spese versate alle case farmaceutiche che eccedono il budget stabilito

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Elezioni regionali, la risposta di Legnini arriva la prossima settimana

Il Partito Democratico ha presentato la Conferenza programmatica - Abruzzo 2030" che si svolgerà il 24 novembre all'Aurum, Pescara. Durante l'incontro con la stampa il Segretario regionale Renzo Di Sabatino ha parlato anche dall'attuale situazione politica abruzzese, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Sulla eventuale e ormai probabile candidatura del vice presidente uscente del Csm Giovanni Legnini, Di Sabatini ha detto: "La candidatura di Giovanni Legnini, avverrà, se ci sarà, all'esito di questo percorso che lui sta facendo, rispetto al quale i movimenti politici di centrosinistra hanno aderito, ma è evidente che non è una coalizione di centrosinistra allargata, ma è altro, in cui c'è però un pezzo importante del centrosinistra costituito anche dal Pd. Ci sono poi altre situazioni che Giovanni Legnini sta valutando, e credo che la sua decisione in un senso o nell'altro arriverà penso la prossima settimana. Sicuramente dopo aver discusso anche di altre situazioni, ma a me quello che preme è quello di vede un rinnovamento dei metodi e delle persone e non soltanto delle sigle, perché vedo tante sigle in giro sempre con le stesse persone".

Di Sabatino sulle prossime elezioni ha poi spiegato: "Il Partito Democratico ha raccolto un appello lanciato un paio di settimane fa proprio da Giovanni Legnini sulla costruzione di una alleanza larga. E si sta lavorando in questi giorni e in queste ore per costruire questa alleanza allargata. Legnini sta parlando con il civismo che c'è in Abruzzo, quello vero, con le Università , con il mondo dell'Istruzione e delle professioni, oltre che con il mondo economico e produttivo per vedere - ha detto ancora il segretario regionale del Pd - se ci sono le condizioni. A me pare che dai colloqui avuto con Legnini, queste condizioni si stiano realizzando, e in questa direzione si inserisce il Pd che non vuole essere un protagonista, ma vuole far parte di una stagione nuova di questa regione e per farne parte però bisogna cominciare a dire cosa vogliamo fare per gli abruzzesi". Sul l'appuntamento del 24 novembre, Di Sabatino ha aggiunto: "Si tratta di una occasione per parlare dei problemi delle persone, dei temi che interessano gli abruzzesi, del programma che chi vuole andare a governare questa regione deve presentare agli elettori, ma soprattutto si tratta di riportare la discussione su un tema che interessa i cittadini e cioè cosa si vuol fare e non solo chi le deve fare queste cose".

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Ming (Zte), piu’ di mille persone assunte dal 2016

 Il Forum sul 5G, organizzato nel Centro di Innovazione e Ricerca di ZTE Italia a L’Aquila, ha mostrato una serie di applicazioni concrete frutto delle sperimentazioni sul 5G condotte da ZTE in collaborazione con l’Università degli Studi dell’Aquila. Dalla mobilità alla chirurgia, dalla gestione delle calamità agli utilizzi nell’agricoltura e nella grande produzione, il 5G, di cui si prevede il debutto sul mercato nel giro di poco più di un anno, cambierà le nostre abitudini di vita. Un percorso che la grande compagnia cinese ha deciso di affrontare puntando sul nostro paese. “L'Italia – ha spiegato il presidente di ZTE Global Sales, Xiao Ming - è uno dei maggiori mercati in Europa e svolge un ruolo cruciale nella nostra strategia globale. Qui abbiamo completato il centro di ricerca e innovazione, il centro di formazione e il centro logistico. Dall'Italia si muoveranno tutte le nostre iniziative nel mercato europeo del 5G”.

L’enorme quantità di dati che riesce a trasferire, l’affidabilità della soluzione, grazie alla potenza e alla stabilità del segnale, e la drastica riduzione della latenza, cioè del tempo che passa tra il momento in cui si svolge un’azione e il suo effetto. Sono queste le caratteristiche destinate a essere declinate in ogni campo, cambiando per sempre il nostro modo di agire. “Questa tecnologia – secondo Hu Kun, presidente ZTE Italia ed Europa Occidentale - sarà uno spartiacque per il modo di produrre e il modo di lavorare. Grazie a una velocità paragonabile a una reazione umana si possono sviluppare innumerevoli applicazioni, tra cui quella della connessione tra le auto o tra le auto e i semafori. Con questa velocità le auto potranno interagire autonomamente in tempo reale, evitando o riducendo significativamente gli incidenti”.

Nel corso della giornata sono state svolte diverse dimostrazioni pratiche, tra cui quella che offre soluzioni concrete per la prevenzione dei terremoti e la gestione dell’emergenza durante le scosse. La quasi assenza di tempi di latenza e l’interconnesione del sistema, come dimostrato dal prof. Fabio Graziosi (Università dell’Aquila), consentirà l’attivazione immediata di tutti i meccanismi di risposta, garantendo una connessione stabile anche nei momenti in cui oggi la rete sarebbe congestionata. “Abbiamo collaborato con l'Università dell'Aquila e con i partner commerciali per dare vita con successo a un'applicazione per il monitoraggio dei terremoti basata su tecniche 5G”, ha concluso Xiao Ming. “Su questa piattaforma ci dedicheremo ad accelerare lo sviluppo commerciale consentiremo a 5G di penetrare la nostra vita il prima possibile. Credo fermamente che il 5G cambierà la nostra industria, l'agricoltura, il commercio, l'intrattenimento e persino il nostro stile di vita”.

"Preferisco non rivelare a quanto ammontano i nostri investimenti in Italia pero vi possiamo dire che a seguito di questi nostri investimenti Zte insieme a i suoi partener ha sicuramente creato piu' di mille posti di lavoro". Lo ha detto Xiao Ming, presidente Zte e Global Sales dell'omonima societa', in occasione del '5G Summit' che si sta svolgendo a L'Aquila, una delle citta' scelte per la sperimentazione della nuova piattaforma delle telecomunicazioni. "Noi lavoriamo con partner come Tre e Wind e a seguito della loro fusione, - ha aggiunto - e' stato necessario intraprendere un lavoro di rinnovamento e di modernizzazione della rete a cui noi abbiamo partecipato e che ha comportato ovviamente importanti investimenti. Noi Zte Italia nel 2016 avevamo meno di 100 dipendenti mentre adesso ci troviamo a piu' di mille e questo e' un grande risultato. Vogliamo ricordare che noi abbiamo delle aziende a cui appaltiamo e questo significa generare altro lavoro anche di altre aziende siamo dunque molto ottimisti. In Italia c'e' la sede generale delle nostre attivita' in Europa e questo significa possibilita' di posti di lavoro che non snon soltanto limitate al solo territorio italiano ma a tutta l'Europa. Possiamo prevedere la possibilita' di assumere persone qui che verrano inviate in altri paesi europei". 

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