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Forte scossa di terremoto avvertita in Abruzzo, epicentro in Molise

Una forte scossa di terremoto è stata avvertita in tutto l'Abruzzo. La scossa di terremoto avvenuta alle 20.19 in Molise è di magnitudo 5.2. L'epicentro a Montecilfone, in provincia di Campobasso. Tanta paura anche a Campomarino, dove in tanti sono scesi in strada. La scossa di terremoto è stata avvertita distintamente, e ci sono stati anche dei malori. Ci sarebbero oggetti caduti nelle case si registrano a Palata, con piatti, bicchieri in frantumi e mobili spostati.

Dopo il terremoto di magnitudo Ml 5.2 (Mw 5.1), numerose altre scosse sono state registrate dalla Rete sismica nazionale dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia in provincia di Campobasso. In particolare, informa una nota, alle 23 sono 27 i terremoti localizzati, otto dei quali di magnitudo uguale o superiore a 2,5. Alle 22:22 e' stato registrato l'evento piu' forte, una scossa di magnitudo Ml 4.5 (Mw 4.4), localizzata 4 km a Sud Est di Montecilfone a una profondita' di 9 km. "Stiamo continuando ad analizzare i dati per capire le caratteristiche delle faglie che si sono attivate in questi giorni, fa sapere l'istituto. "La zona", si legge ancora nel comunicato, "e' poco conosciuta dal punto di vista sismico per una limitata documentazione della sismicita' storica. Vogliamo precisare, comunque, che la faglia che sta provocando i terremoti di queste ore si trova a 10-15 km piu' a nord di quella che ha determinato i terremoti del 2002 di San Giuliano di Puglia, pur avendo caratteristiche simili (parliamo di faglie trascorrenti in entrambi i casi)".

Il presidente della Regione Molise, Donato Toma ha dichiarato che "Lesioni, anche importanti sono state rilevate in alcuni edifici, qualche casa disabitata è crollata, ma non ci sono danni alle persone, molta gente è ancora in strada. Poco fa abbiamo inviato tende e brandine nella base operativa di Montecilfone, da qui smisteremo il materiale negli altri comuni. Domani nostre squadre di tecnici effettueranno verifiche più approfondite per un primo censimento dei danni. Al momento l'assessore alla Protezione civile, Nicola Cavaliere, sta facendo un sopralluogo nelle zone colpite dal Terremoto, domani andrò anche io"

La scossa delle ore 20.19 è stata avvertita in maniera distinta a Vasto e a San Salvo e in diversi comuni del territorio del Vastese creando apprensione tra la popolazione. Al momento non risultano danni a persone o a cose. A livello precauzionale i Comuni di Vasto e San Salvo, anche in considerazione del perdurare dello sciame sismico, hanno deciso di attivare il Centro operativo comunale (Coc). "Immediatamente - ha dichiarato il vicesindaco di Vasto Giuseppe Forte - ho convocato in Comune gli assessori competenti, Barisano e Marcello, con i quali ho incontrato i tecnici comunali e i rappresentanti del gruppo comunale di Protezione Civile, per organizzare immediati sopralluoghi nei punti sensibili della Città. Precauzionalmente abbiamo disposto la chiusura temporanea del viadotto Histonium". A San Salvo l'assessore anziano Tonino Marcello, dopo essersi consultato con il sindaco Tiziana Magnacca, ha firmato l'ordinanza di attivazione del Coc ed aver verificato con l'assessore alla protezione civile Giancarlo Lippis la situazione degli edifici pubblici.

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 Ha una dinamica simile a quella del terremoto a San Giuliano di Puglia del 2002, quello avvenuto alle 20:19 di oggi in Molise, a quattro chilometri a Sud-Est di Montecilfone. Lo ha detto il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni, precisando che si tratta "sicuramente di una faglia diversa" e che, secondo le prime stime, dovrebbe essersi mobilitata un'area di circa 10 chilometri quadrati. La zona colpita oggi si trova infatti 20 chilometri a Nord rispetto a San Giuliano di Puglia. La dinamica è simile, ha spiegato, perché "si tratta di un fascio di faglie orientato in direzione Est-Ovest con un movimento di tipo trascorrente", nel quale la crosta terrestre si muove in modo orizzontale. E' una dinamica diversa rispetto a quella del terremoto di Amatrice, dove il movimento della crosta terrestre è di tipo estensionale.

In provincia di Campobasso ci sono diverse segnalazioni per danni ad edifici, con richieste di controlli, sono arrivate dai cittadini alla Protezione civile di Campobasso, che ha immediatamente avvertito i Vigili del Fuoco. Alla Protezione civile non sono giunte notizie di feriti.

"Piccoli crolli ad Acquaviva Collecroce. Anche un lampione della pubblica illuminazione è caduto. La gente è tutta in strada, c'è molta paura". Lo ha dichiarato all'Ansa il sindaco di Acquaviva Collecroce Francesco Trolio poco dopo la forte scossa di Terremoto di magnitudo 5.2 con epicentro a 4 km sud est di Montecilfone (Campobasso) ad una profondità di 9 km. Il primo cittadino ha subito iniziato un giro per il paese per accertare cosa sia accaduto. Anche a Montecilfone, paese dell'epicentro, tutti fuori casa. "La scossa è stata più forte'', ha dichiarato il primo cittadino Franco Pallotta ed ha iniziato subito i primi controlli nel paese. A San Giacomo degli Schiavoni (Campobasso) la scossa è stata avvertita molto forte. "Abbiamo temuto il peggio - ha dichiarato una giovane che risiede nel centro del paese -. Temevo che scoppiassero i vetri. Sono fuggita ma ballava tutto".

 

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Ogni giorno in Italia 500 furti in casa

In Italia in media ogni giorno più di 500 appartamenti vengono svaligiati dai ladri. E' quanto emerge da un'analisi dell'Unione europea delle cooperative Uecoop sugli ultimi dati Istat relativi alla sicurezza e al crimine in Italia. L'estate con la settimana di Ferragosto quando le città si svuotano - sottolinea Uecoop - è un periodo a rischio e per proteggere le abitazioni ci si affida a diverse soluzioni, dalle porte blindate alle inferriate, dai vetri anti sfondamento agli impianti di allarme collegati alle forze dell'ordine fino ai servizi di vigilanza privata che, nel mondo delle cooperative, hanno registrato un balzo dell'11% nel quinquennio. Anche perché, nonostante i colpi siano in diminuzione, la paura di subire un furto in casa - evidenzia Uecoop - riguarda il 60% degli italiani a fronte di oltre un milione di razzie fra il 2012 e il 2016. E nella top ten delle regioni più colpite, secondo il Bes 2017 dell'Istat, troviamo al primo posto per incidenza l'Emilia Romagna con 30 furti ogni mille famiglie, seguita dalla Lombardia con 20,7 e terze a "pari merito" Toscana e Abruzzo con 19,8. Poco sotto c'è il Piemonte con 19,6 seguito da Marche con 19,4, Abruzzo con 18, Veneto con 17,3 Liguria con 16,8 e Puglia con 16,3 colpi ogni mille abitazioni. L'orario più a rischio è fra le 18 e le 21, seguito dalla fascia tra le 9 e il 12 del mattino e da quella tra le 15 e le 18 secondo una ricerca Transcrime. Avere la casa svaligiata dai ladri - conclude Uecoop - è fra le esperienze più traumatiche che si possano vivere e rischia di azzerare l'effetto benefico della vacanza, mentre quasi mai si arriva a individuare i responsabili e a recuperare un bottino che ha spesso più un valore personale che economico. 

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Scossa di terremoto in Molise avvertita anche lungo la costa Adriatica

E' di magnitudo 4.7 la scossa di terremoto che ha colpito questa sera il Molise. Secondo i primi dati dell'Ingv l'epicentro è stato registrato a 6 chilometri da Montecifone, in provincia di Campobasso, ad una profondità di 19 chilometri.

L'epicentro della scossa avvertita in Molise è lo stesso del 25 Aprile scorso. Si tratta della zona di Acquaviva Collecroce, a 35 chilometri a nord-ovest di Campobasso. Paura a San Giacomo degli Schiavoni con la gente che si è riversata in strada. La scossa è stata avvertita in tutto il Molise e su tutta la costa Adriatica.

 Tre piccole scosse di magnitudo tra 1.5 e 1.9 hanno preceduto il sisma di magnitudo 4.7 registrato poco prima della mezzanotte in Molise, seguito poi da una quinta, del 2.3. La scossa più forte è stata avvertita anche in Abruzzo, Campania, e in Puglia. Lo ha precisato in una nota l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, precisando che l'area interessata è considerata di 'pericolosità medio-alta'. "Alle ore 23:48 italiane del 14 agosto 2018, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha localizzato un terremoto di magnitudo ML 4.7 (Mw 4.6), in provincia di Campobasso, 6 km a Sud di Montecilfone, ad una profondità di 19 km. L'evento - aggiunge l'Istituto - è stato localizzato in un'area a pericolosità medio-alta così come mostrato nella mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale con accelerazione attese comprese tra 0.150 e 0.175 di g. Il Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani (versione 2015) mostra subito a sud dell'area epicentrale di questo terremoto i 2 eventi del 31 ottobre e 1 novembre della sequenza sismica del 2002 che colpì duramente il comune di San Giuliano di Puglia". "Il 25 aprile 2018 in quest'area - ricorda poi l'Ingv - si era verificato un altro evento sismico di magnitudo Mw 4.3 nei pressi di Montecilfone ad una profondità di 29 Km. Il terremoto è stato risentito in un'ampia area dalla costa adriatica fino a quella tirrenica, in particolare nella provincia di Campobasso, nelle province limitrofe di Abruzzo e Puglia e in una vasta area della Campania

 "Non si segnalano danni ma stiamo comunque controllando la diga del Liscione", così all'Ansa il presidente della Regione Molise Donato Toma in merito alla scossa di 4.7 che si è verificata con epicentro a Montecilfone poco prima della mezzanotte. C'è "massima allerta" in Regione per la gran paura che la scossa ha generato: gente in strada anche a Campobasso oltre che a Termoli, le testimonianze raccontano di un boato poco che la terra tremasse.

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Bellachioma vuole chiarezza sulle alleanze

 "Non mi sveglio alle tre di notte perché vedo la Madonna e poi scrivo le cose. Ho pensato, ragionato e condiviso. Anche Matteo del resto ha esternato la stessa cosa affermando che il centrodestra deve decidere se vuole stare con la Lega del futuro o con il Pd del passato. E la dichiarazione di Giorgetti è collegata con quello che ha detto il nostro segretario Salvini. Non mi intessa rimanere con il cerino in mano, la mia azione è sincera e vera perché voglio salvaguardare il bene del partito da situazioni ambigue come le nomine all'Agir o il voto in consiglio sulla legge elettorale e in tante altre situazioni. Ciò che ora pensano Salvini e Giorgetti è al di sopra di ogni cosa, in politica può accadere di tutto ma una presa di posizione andava fatta, con convinzione e decisione". Lo afferma, in una intervista al quotidiano il Centro, Giuseppe Bellachioma, coordinatore regionale del Carroccio, autore di un post su Facebook con cui annunciava la rottura con gli alleati forzisti e la corsa solitaria del suo partito alle elezioni regionali. E delle dichiarazioni del sottosegretario Giorgetti il quale ha affermato che "per esigenze superiori i dirigenti abruzzesi potrebbero essere costretti ad allearsi con gli azzurri", commenta: "Giorgetti è in vacanza. Quando rientrerà vedremo. Se ha dichiarato quelle cose per me va bene" "ma mi assumo sempre la responsabilità delle cose che dico e, da questo punto di vista, mi sento tranquillo e sereno", "Giorgetti mi dirà se nel frattempo è cambiato qualcosa. Io però ho agito in perfetta coscienza e lucidità" e "se la mia azione è servita a riportare chiarezza, dopo situazioni ambigue che si sono verificate in Abruzzo, non può che farmi piacere". 

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L’inflazione a luglio accelera all’1,5%

L'inflazione a luglio accelera all'1,5% dall'1,3% del mese precedente, toccando il livello più alto dall'aprile del 2017. I dati definitivi dell'Istat stimano che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenti dello 0,3% rispetto al mese precedente e dell'1,5% su base annua, confermando la stima preliminare. Il rialzo si deve principalmente alle tariffe di luce (+1,9% in termini tendenziali) e gas (+8,5% su base annua), secondo gli aggiornamenti decisi a fine giugno.

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Turismo, in Abruzzo soggiornano 3,86 notti per cliente

 Cresce l'appeal della destinazione Italia quale meta turistica e, soprattutto, continua a salire il numero degli stranieri che sceglie le variegate bellezze paesaggistiche e culturali del nostro Paese per trascorrere una vacanza. L'anno 2018, infatti, dovrebbe chiudere con un incremento dei flussi turistici. Si prevedono poco più di 126 milioni di arrivi che dovrebbero generare ben 426 milioni di presenze, con un periodo medio di permanenza di 3,37 notti per cliente. Un andamento in crescita rispetto all'anno precedente: +2,7% di arrivi e +1,3 di presenze. L'incremento maggiore si registra nella componente straniera con la previsione di oltre 2,2 milioni di arrivi in più (+3,7%) per quasi 6 milioni di pernottamenti (+2,7%). A livello territoriale, sono quattro le destinazioni regionali a maggiore "rilevanza straniera", quale misura preliminare del peso dei flussi turistici provenienti dall'estero rispetto all'attività turistica complessiva del territorio sulla base di alcuni indicatori derivati dai dati relativi agli arrivi e alle presenze turistiche degli stranieri: Veneto, Lazio, Lombardia e Trentino Alto Adige. E, ancora. A registrare la crescita più sostenuta, in termini percentuali, Basilicata, Sardegna, Valle d'Aosta, Lombardia e Liguria. É quanto emerge dalla Nota Previsionale per il 2018 sui flussi turistici per regione realizzata dall'Istituto Demoskopika. Per il 2018 tendenza crescente per i movimenti turistici in Italia. Le previsioni realizzate da Demoskopika sembrano, infatti, indicare ancora un anno positivo per il turismo italiano

Secondo le stime, l'anno in corso dovrebbe chiudersi con un incremento dell'1,3% dei pernottamenti registrati nelle strutture alberghiere ed extra-alberghiere ufficiali pari a 425,9 milioni di presenze a fronte delle 420,6 milioni di presenze del 2017. Crescita più significativa per il totale degli arrivi con una variazione, rispetto all'anno precedente, pari al 2,7%: 126,5 milioni previsti per il 2018 a fronte dei 98,8 milioni del 2017. A registrare la crescita più sostenuta a livello regionale, in termini percentuali, la Basilicata con un incremento previsto pari al 5,69% di arrivi e al 3,71% delle presenze, seguito dalla Sardegna (+4,05% di arrivi, +2,67% di presenze), dalla Valle d'Aosta (+3,66% di arrivi, +1,86% di presenze), dalla Lombardia (+3,45% di arrivi, +2,82% di presenze), dalla Liguria (+3,38% di arrivi, +1,63% di presenze), dal Trentino Alto Adige (+3,25% di arrivi, +1,64% di presenze) e dal Veneto (+3,03% di arrivi, +1,28% di presenze). I risultati previsionali per il 2018 confermano un andamento costantemente crescente della componente estera della domanda turistica che non ha conosciuto tregua, soprattutto negli ultimi anni, con una crescita media dal 2010 ad oggi pari al 4,6% per gli arrivi e al 3,4% per le presenze. Un trend che raggiungerebbe proprio nel 2018 il suo picco storico, con anno base il 2010

Nel 2018 si consoliderebbe, dunque, la fidelizzazione dei clienti stranieri nella scelta dell'Italia prioritariamente come destinazione turistica: 62,8 milioni di arrivi a fronte dei 60,5 milioni del 2017 (+3,7%) e 216,4 milioni di presenze a fronte delle 210,7 milioni di presenze dell'anno precedente (+2,7%). Tradotto in incrementi assoluti, si prevede l'arrivo di oltre 2 milioni di turisti stranieri in più che dovrebbero generare un surplus di circa 6 milioni di presenze. Sono cinque le destinazioni regionali nelle cui offerte ricettive, in valore assoluto, si concentra circa il 70% dei pernottamenti dei clienti stranieri pari a ben 150 milioni di presenze: Veneto (48,3 milioni di notti), Trentino Alto Adige (30,3 milioni di notti), Toscana (25,5 milioni di notti), Lombardia (24,9 milioni di notti) e, infine, Lazio (21 milioni di notti). La permanenza media stimata nel 2018, ossia il numero medio di notti trascorse negli esercizi ricettivi per ogni arrivo, è pari a 3,37 notti per cliente, in calo per la componente della clientela domestica (da 3,35 notti del 2017 a 3,29 del 2018) e sostanzialmente stabile per quella estera (3,48 nel 2017 e 3,45 nel 2018). A livello regionale, la permanenza nelle strutture ricettive dei clienti è in media più lunga nelle Marche (5,30 notti per cliente), in Calabria (4,92 notti per cliente), in Sardegna (4,53 notti per cliente), in Trentino Alto Adige (4,26 notti per cliente) che nelle rimanenti realtà territoriali turistiche regionali. 

Al sopra della media italiana, pari a 3,37 notti per ogni arrivo, si collocano, inoltre, l'Abruzzo (3,86 notti per cliente), la Puglia (3,84 notti per cliente), la Campania (3,56 notti per cliente), il Veneto e l'Emilia Romagna (3,55 notti per cliente), il Friuli Venezia Giulia (3,45 notti per cliente) e, infine, il Molise (3,38 notti per cliente). Sono sei le realtà regionali che più di tutte presentano un peso maggiore dei flussi turistici stranieri in relazione al totale della domanda (arrivi e presenze) in ciascuna realtà analizzata: Veneto (115,68 punti), Lazio (112,88 punti), Lombardia (110,99 punti), Trentino Alto Adige (110,24 punti), Friuli Venezia Giulia (109,37 punti) e Toscana (108,92 punti). Per queste destinazioni, la rilevanza percentuale sia degli arrivi che delle presenze degli stranieri sui flussi complessivi è superiore al 50 per cento. Nel secondo cluster individuato, quello a "rilevanza media" si collocano altre otto territori: Sardegna (110,24 punti), Sicilia (104,84 punti), Campania (104,05 punti), Liguria (102,71 punti), Piemonte (101,09 punti), Valle d'Aosta (100,24 punti), Umbria (96,98 punti), Emilia Romagna (93,24 punti) e Puglia (91,06 punti). A far parte del raggruppamento dove risulta minore il livello di "rilevanza straniera", le rimanenti regioni: Calabria (89,49 punti), Marche (87,63 punti), Basilicata (85,41 punti), Abruzzo (85,39 punti) e, infine, Molise (83,64 punti).

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Elezioni regionali, Giorgetti non chiude a Forza Italia

A fine agosto "l'attacco io me lo aspetto, i mercati sono popolati da affamati fondi speculativi che scelgono le loro prede e agiscono. Abbiamo visto cos'è accaduto a fine agosto nel '92 e sette anni fa con Berlusconi. L'Italia è un grande Paese e ha le risorse per reggere, anche grazie al suo grande risparmio privato. Quello che mi preoccupa è che, nel silenzio generale, gran parte del risparmio italiano è stato portato all'estero e quindi la gestione dei nostri titoli non è domestica". Per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti (Lega), intervistato da Libero, in Europa "il governo populista non è tollerato. La vecchia classe dirigente italiana ed europea vuol far abortire questo governo per non alimentare precedenti populisti", ma l'orizzonte dell'esecutivo "non sarà di breve termine. L'accordo con M5S è saldo". Giorgetti parla della sua "settimana da eremita, isolato, con cena alle 19 perché in montagna si mangia presto. Ho dato i compiti delle vacanze ai ministri e mi sono ritirato qui, fino al 17-18. Il 25 agosto - spiega - l'attività riprenderà a pieno regime. Ci ritroveremo ciascuno con il proprio dossier e metteremo tutto in un mega frullatore dal quale verrà fuori la manovra finanziaria". Nella manovra troveranno posto "riduzione dell'aliquota fiscale, reddito di cittadinanza e ritocco della Legge Fornero. Ci sarà qualcosa di tutto, siamo d'accordo con M5S e anche con Tria", assicura Giogetti. Sulle risorse, "proposte non ne faccio, penso solo che se decideremo di dare inizio alla flat tax con una cura da cavallo, allora le risorse andranno recuperate da qualche parte". Mario Draghi "mi dice che l'Italia deve fare i compiti. Ma non è detto che debbano essere quelli stabiliti da altri", dichiara il sottosegretario. "Quel che conta, sostiene anche Draghi, è aumentare produttività e ricchezza. Le idee dei professori e dei progressisti hanno fallito, magari le nostre funzionano". In merito a Forza Italia, "i rapporti con gli azzurri sono freddini. La vicenda Foa è inspiegabile. I forzisti in Parlamento sono spiazzati dalle decisioni dei loro leader, che sono più prossime al Pd che al loro elettorato", dice Giorgetti, secondo cui il centrodestra "al momento è una categoria dello spirito, non più della politica, anche se nel nostro mestiere i margini di ricucitura ci sono sempre". In Abruzzo, conclude, "i leghisti abruzzesi vogliono andare soli, ma è normale, tutti i leader locali vogliono correre da soli. La decisione finale spetta a Salvini e per esigenze superiori i dirigenti abruzzesi potrebbero essere costretti ad allearsi con gli azzurri".

Le parole di Toti

Congressi aperti, primarie e niente tessere per rinnovarsi, e poi "ripensare un nuovo centrodestra a due gambe. Una gamba è quella leghista che ha trovato la sua dimensione, il suo leader e alcuni temi da proporre all'opinione pubblica. Questa gamba è forte ma non autosufficiente. C'è bisogno di una seconda gamba che rappresenta chi votava e chi vota Forza Italia, Fratelli d'Italia, il mondo civico e il mondo cattolico". Per il governatore della Liguria Giovanni Toti (FI), intervistato dal Corriere della Sera, serve "un Pdl 4.0 che chiarisca la sua collocazione a destra e l'alleanza strategica con la Lega. Se non faremo così - avverte - regaleremo il Carroccio ai grillini". "Alle Regionali in Abruzzo mancano molte settimane. Il centrodestra ha tutto lo spazio per recuperare il dialogo, ma a una condizione: dobbiamo renderci conto che si è chiusa un'epoca e se ne è aperta un'altra. D'altro canto le tensioni che ci sono, e non solo in Abruzzo, sono un sintomo e non la malattia", afferma Toti, secondo cui "pensare di affrontare il mondo del 2018 con gli schemi del 1994 è faticoso e probabilmente inutile. Forza Italia ha bisogno di cambiamenti profondi". La questione "non è di nomi e di facce. Ma di metodo e perimetro. E' secondario scegliere Antonio Tajani, Adriano Galliani o Giovanni Toti. Il tema è come vengono selezionati e con quale scopo", spiega Toti. "Da qualche mese si parla di profondo rinnovamento per fare ritornare FI l'ala moderata del centrodestra. Bene, ma per farlo davvero occorrono congressi veri, basati non sulle tessere ma sul coinvolgimento degli amministratori locali e dei militanti". La proposta è "niente urne ad hoc, niente tessere, niente rendite di posizione. Per metà gli organismi dirigenti dovranno essere scelti dagli amministratori ma anche dalle liste civiche che si riconoscono nel centrodestra moderato. E per l'altra metà dagli elettori". In Parlamento, conclude Toti, "Forza Italia deve trovare la cifra esatta con cui fare opposizione", che "non deve diventare un'opposizione rancorosa".

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L’Abruzzo al 19mo posto per arrivi e presenze di turisti

L'Abruzzo è 19/o in Italia per arrivi e presenze di turisti: nel 2017 i clienti negli esercizi ricettivi sono stati 1.548.653, 6.193.473 le presenze. Il 14% dei turisti è straniero e la permanenza media è 4 giorni. Il tasso di 'turisticità' dell'Abruzzo è 4,7 (6,9 in Italia), dato che colloca la regione al 13/o posto. E' quanto emerge da un'analisi del centro studi di Confartigianato Chieti L'Aquila. A livello regionale la media del periodo 2015-2017 è 6,2 milioni di presenze (13,9% stranieri), un calo del 15,9% (-13,5% stranieri, -16,3% italiani). La variazione negativa, unica in Italia insieme a quella del Molise, colloca l'Abruzzo in fondo alla graduatoria nazionale. Le imprese artigiane attive nei settori interessati dalla domanda turistica nel primo trimestre 2018 sono 4.744, 15,6% del totale, -2,3% rispetto allo stesso periodo 2017. In cima alla classifica abruzzese per numeri e tasso di turisticità, oltre la media nazionale, la provincia di Teramo; seguono Pescara, L'Aquila e Chieti. In provincia di Chieti gli arrivi sono stati 299.397 e le presenze 956.524; del totale l'11,6% viene dall'estero. I dati collocano il Chietino al 99/o posto della classifica nazionale. La permanenza media è di 3,2 notti. Il tasso di turisticità è di 2,5, in base al quale Chieti si colloca in 72ma posizione. La media del periodo 2015-2017 è di 0,9 milioni di presenze, con una flessione del 27,3% (99ma posizione). In provincia dell'Aquila, invece, gli arrivi sono stati 345.654 e le presenze 859.808; del totale il 7,5% viene dall'estero. I dati collocano l'Aquilano al 106mo posto della classifica nazionale. La permanenza media è di 2,5 notti. Il tasso di turisticità è di 2,8, in base al quale L'Aquila si colloca in 70ma posizione. La media del periodo 2015-2017 è di 0,9 milioni di presenze, con una flessione del 27,7% (100ma posizione). A Pescara 352.798 arrivi e 957.754 presenze (14,7% stranieri, 90ma posizione, tasso di turisticità 3,0) e a Teramo 550.804 arrivi e 3.419.387 presenze (14% stranieri, 94ma posizione, tasso di turisticità 11,0).

"L'Abruzzo ha bisogno di una programmazione unitaria e articolata dell'ampia offerta del territorio - afferma il direttore generale di Confartigianato Chieti L'Aquila, Daniele Giangiulli - Una programmazione che valorizzi le eccellenze paesaggistiche, architettoniche, culturali ed enogastronomiche presenti nelle quattro province. Tutto questo, nel corso degli anni e con le diverse amministrazioni regionali che si sono susseguite, non è mai stato fatto. I dati, infatti, dimostrano che c'è bisogno di nuovo impulso e di più attenzione per un settore che potrebbe diventare un volano dell'economia regionale. Confartigianato Chieti L'Aquila non resterà a guardare e, in autunno, con la creazione della categoria Turismo, elaborerà una serie di progettualità per dare risposte al territorio, ai turisti e a tutte le imprese che operano nei settori coinvolti". 

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Bellachioma: In Abruzzo la Lega correrà da sola

"La decisione è presa. In Abruzzo la Lega correrà da sola. Chi ci ama ci segua e andiamo a vincere". Lo ha scritto sul suo profilo Facebook il deputato Giuseppe Bellachioma, coordinatore della Lega in Abruzzo, in vista delle elezioni per il nuovo presidente della Regione.  "La Lega correrà da sola in Abruzzo. E' una decisione che ha visto il raccordo del segretario nazionale federale, Matteo Salvini, del vice premier Giancarlo Giorgetti e del coordinatore regionale Giuseppe Bellachioma. Il livello massimo del tavolo che ha espresso questa posizione fa intendere che da un punto di vista sia nazionale sia locale le ambiguità di alcuni partiti non sono piaciute alla Lega che, avendo deciso di avere un colloquio diretto con i cittadini, senza ambiguità, senza inciuci e senza creare condizioni che finiscono per essere equivoche, preferisce fare un percorso iniziando da sola". Lo ha detto il responsabile regionale coordinamento Lega Abruzzo Gianfranco Giuliante, a margine di una conferenza stampa a Pescara. A proposito del rapporto con Forza Italia ha aggiunto: "Prendiamo le distanze da quanti stanno muovendosi secondo quelle ambiguità che abbiamo denunciato sia a livello nazionale che locale. A chi di Forza Italia parla di unità del centrodestra dico che gli auspici di un centrodestra unito si scontrano poi su una serie di provvedimenti nei quali in Abruzzo Fi è andata a convergere con il Pd. Credo che questo basti e avanzi per dire come stanno le cose"

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Prodotti italiani per l’estate, un business da 5 miliardi

Creme solari, attrezzi sportivi e insetticidi in Francia, costumi da bagno a Hong Kong, giostre in Cina, gelati in Germania, alianti negli Stati Uniti: i prodotti italiani per l'estate esportati nel mondo sono un business da quasi 5 miliardi l'anno. Nel 2017, secondo un'elaborazione della Camera di commercio di Milano, Monza, Brianza e Lodi sui dati Istat, l'export italiano di prodotti estivi è cresciuto del 4,6% e nei primi tre mesi del 2018 ha già raggiunto il valore di 1,3 miliardi. I prodotti estivi del made in Italy più esportati sono quelli dedicati al beauty. Il 37% dell'export dei beni per i mesi più caldi dell'anno è rappresentato da prodotti di bellezza e creme protettive per i raggi del sole, per un business da quasi 2 miliardi di euro. Seguono le attrezzature sportive con 839 milioni (17% del totale) le tute sportive e costumi da bagno con 761 milioni (15,4%) e gli insetticidi e disinfettanti per piante con 670 milioni (13,6%). Ad essere apprezzate di più sono state però le biciclette: l'export di Rossignoli, Bianchi e altri veicoli a due ruote italiani è infatti aumentato lo scorso anno del 17,4%, passando da 172 a 202 milioni. Se i prodotti italiani vengono esportati in tutto il mondo, ci sono differenze di gusti e richieste tra i vari Paesi. Mentre la Cina è prima per attrazioni per fiere e giostre (14,1%), Hong Kong preferisce tute sportive e costumi da bagno (15,4%), la Germania i gelati (19,7%) ma anche i prodotti di bellezza (11,6%), gli Stati Uniti i veicoli aerei non a motore (41,8%). Il primo estimatore dei prodotti estivi del Belpaese è però la Francia, che rappresenta la principale meta dell'export per molti prodotti: articoli per le feste (15,9% del totale), attrezzature per lo sport e il gioco all'aria aperta (15,4%) e per la pesca (16,5%), cartoline postali stampate o illustrate (17,2%), insetticidi e disinfettanti per piante (19,4%), tende, vele e articoli da campeggio (19,9%), biciclette (38,3%), prodotti di bellezza e creme solari. Il business di attrezzature per la pesca o gelati non cresce allo stesso passo in tutti i Paesi e settori. Tra le destinazioni che crescono di più ci sono infatti Hong Kong per gli articoli per le feste (+42,2%), Giappone per le attrezzature sportive (+37,2%), Messico per giostre e attrazioni da fiera (+265%). 

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